Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Curioso il caso del 2004.
Mayo ed Hamilton gli danno una ripassata memorabile al Delfinato.
Le carriere di Mayo ed Hamilton, sostanzialmente, finiscono là.
Hamilton racconta che venne convocato ad Aigle poco dopo.
Mayo ed Hamilton gli danno una ripassata memorabile al Delfinato.
Le carriere di Mayo ed Hamilton, sostanzialmente, finiscono là.
Hamilton racconta che venne convocato ad Aigle poco dopo.
Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Ho aperto il video per rivedere qualche spezzone e notavo dalle immagini del suo arrivo che Basso era veramente inguardabile come posizione. In quegli anni lì era letteralmente fermo a cronometro, tanto che quel giorno beccò da Ullrich ben 6 minuti. Pensare che con il suo trasferimento in CSC appena due anni dopo fu capace di vincere la cronometro di Torino al Giro d'Italia e che nel 2006, nella cronometro di Pontedera sempre al Giro, proprio da Ullrich perse solamente 28".
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
che spettacolo per gli occhi vedere Ullrich a crono!
Armstrong in bici, e in particolare a crono, aveva una posizione veramente strana. Non brutta, non bella... strana!

Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Un grande Pavel Tonkov corre da padrone la prima parte del Giro 1997 e dopo la vittoria nella crono di San Marino, regola il gruppo dei migliori vincendo anche il primo arrivo duro di quella corsa, sul Terminillo.
Sembrerebbe il viatico ad una vittoria finale semplice per il russo, ma il Giro andrà in modo molto diverso.
Buona anche la prestazione di un redivivo Pantani, poi sfortunato protagonista di una caduta nelle tappe successive (il famoso gatto del Chiunzi).
Ivan Gotti invece mostra di avere già una buona gamba. I suoi avversari se ne accorgeranno presto.
Sembrerebbe il viatico ad una vittoria finale semplice per il russo, ma il Giro andrà in modo molto diverso.
Buona anche la prestazione di un redivivo Pantani, poi sfortunato protagonista di una caduta nelle tappe successive (il famoso gatto del Chiunzi).
Ivan Gotti invece mostra di avere già una buona gamba. I suoi avversari se ne accorgeranno presto.
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Aggiungo alcune cose a quello che hai già letto nella pagina precedente.
La prima è che in Italia c'era grande attesa per Simoni, che aveva vinto il Giro e andava al Tour per fare classifica, manifestando grandi ambizioni nonostante un percorso poco adatto a lui (5 tappe di montagna, più di 100 km a cronometro individuali e una cronosquadre di 70 km). La sua corsa per la classifica in realtà duro una settimana: perse 3 minuti da Armstrong nella cronosquadre, ma soprattutto 6 nella tappa di Morzine (tante salite ma solo una impegnativa, la Ramaz), senza bisogno che qualcuno forzasse.
La seconda è che a mio parere c'è un altro grande rimpianto nel Tour di Ullrich, ovvero la tappa di Ax 3 Domaines. Si scalava per la prima volta il Port de Pailhères, su cui non successe niente a parte un paio di scatti effimeri di Mayo. Poi, sull'ultima salita, niente fino a 3 km dall'arrivo, quando - giuro, ci sono i video su YouTube - attaccò Zubeldia. Ullrich lo seguì subito e con apparente facilità, Armstrong rimase indietro. Esaurito lo scatto di Zubeldia, Ullrich gli rimase a ruota e Armstrong rientrò. Qualche centinaio di metri dopo partì Vinokourov, Ullrich dietro. Armstrong perse la ruota del tedesco, quella di Zubeldia e per un momento pure quella di Basso, sembrava completamente cotto. Solo allora Ullrich si mise a spingere a tutta, ma ormai mancava pochissimo, l'ultimo chilometro era pianeggiante e Armstrong, superato il momento di crisi, perse solo 7'' più 8'' di abbuono, andando a riprendere e superare Vinokourov e salvando la maglia gialla. La controprova non l'avremo mai, ma è verosimile che con una condotta di gara meno attendista Ullrich avrebbe potuto guadagnare di più.
In parte il discorso può essere esteso anche alla tappa del giorno dopo, che arrivava a Loudenvielle. Non successe nulla fino all'ultima salita, il Peyresourde. Lì attaccarono Mayo e Vinokourov, Ullrich rimase praticamente fermo. Cosa forse ancora peggiore, si mise in testa, come sua abitudine, a scandire un buon passo per tenere a bada Vinokourov, che in classifica era a 1' dalla maglia gialla. In pratica fece da traino ad Armstrong per gran parte della salita.
L'ultima cosa fu che in quel Tour, come tanti altri, mi innamorai sportivamente di Vinokourov, che la mattina della tappa di Luz Ardiden era a 18'' dalla maglia gialla. Nessuno credeva veramente che potesse vincere, ma per due settimane praticamente non smise mai di attaccare e di provarci: tentò in una delle prime tappe assieme a Bettini (anche se in quel momento credo che pochissimi lo prendessero sul serio per la classifica), fu l'unico ad attaccare sulla Ramaz, provò sull'Alpe d'Huez, vinse a Gap e si mosse più degli altri nelle prime due tappe pirenaiche.
Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Soprattutto per il dominio che aveva saputo esprimere nella corsa rosa (Garzelli e Popovych che lo accompagnarono sul podio finirono entrambi oltre i 7 minuti di distacco), si pensava che potesse disputare un'ottima corsa. Come hai ricordato le ambizioni scemarono presto, tanto che Simoni arrivò a Parigi con oltre due ore e mezza di distacco da Armstrong. Riuscì però almeno a togliersi la soddisfazione parziale della vittoria nel tappone pirenaico di Loudenvielle, regolando in una volata ristretta Dufaux e Virenque (nella fuga era presente anche Andrea Peron, spesso in buona evidenza in quei Tour).Gigilasegaperenne ha scritto: ↑mercoledì 5 giugno 2024, 18:59 La prima è che in Italia c'era grande attesa per Simoni, che aveva vinto il Giro e andava al Tour per fare classifica, manifestando grandi ambizioni nonostante un percorso poco adatto a lui (5 tappe di montagna, più di 100 km a cronometro individuali e una cronosquadre di 70 km). La sua corsa per la classifica in realtà duro una settimana: perse 3 minuti da Armstrong nella cronosquadre, ma soprattutto 6 nella tappa di Morzine (tante salite ma solo una impegnativa, la Ramaz), senza bisogno che qualcuno forzasse.
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Ho un vago ricordo di Simoni che subito dopo la fine del Giro fu ospite di un programma della Rai (Domenica Sportiva, Domenica Sportiva Estate o qualcosa di simile). Lui era in collegamento, mi pare, mentre in studio c'era Cassani, che disse una cosa tipo: 'Il percorso del Tour non è durissimo. Le salite ci sono, ma bisognerà usare un po' di fantasia'. Simoni fece un sorriso e disse più o meno: 'Va bene, ci metteremo anche la fantasia'. Sembrava molto convinto e da non ancora 11enne ero molto carico. Dubitavo che Simoni avrebbe vinto il Tour, ma pensavo che avrebbe potuto mettere in difficoltà Armstrong in salita, come aveva fatto al Giro di Svizzera di due anni prima.Abruzzese ha scritto: ↑mercoledì 5 giugno 2024, 19:09Soprattutto per il dominio che aveva saputo esprimere nella corsa rosa (Garzelli e Popovych che lo accompagnarono sul podio finirono entrambi oltre i 7 minuti di distacco), si pensava che potesse disputare un'ottima corsa. Come hai ricordato le ambizioni scemarono presto, tanto che Simoni arrivò a Parigi con oltre due ore e mezza di distacco da Armstrong. Riuscì però almeno a togliersi la soddisfazione parziale della vittoria nel tappone pirenaico di Loudenvielle, regolando in una volata ristretta Dufaux e Virenque (nella fuga era presente anche Andrea Peron, spesso in buona evidenza in quei Tour).Gigilasegaperenne ha scritto: ↑mercoledì 5 giugno 2024, 18:59 La prima è che in Italia c'era grande attesa per Simoni, che aveva vinto il Giro e andava al Tour per fare classifica, manifestando grandi ambizioni nonostante un percorso poco adatto a lui (5 tappe di montagna, più di 100 km a cronometro individuali e una cronosquadre di 70 km). La sua corsa per la classifica in realtà duro una settimana: perse 3 minuti da Armstrong nella cronosquadre, ma soprattutto 6 nella tappa di Morzine (tante salite ma solo una impegnativa, la Ramaz), senza bisogno che qualcuno forzasse.
Ancora durante la prima settimana, dopo i 3 minuti persi nella cronosquadre, Cassani in telecronaca disse che nella tappa dell'Alpe d'Huez Simoni avrebbe dovuto attaccare già sul Galibier. Invece il giorno dell'Alpe sostanzialmente il suo Tour era finito, almeno in chiave classifica. Fu bravo a rimotivarsi e vincere quella tappa sui Pirenei.
Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Tra l'altro in quel Tour la Saeco schierò al via anche Danilo Di Luca, che però in quei primi anni si era distinto più come cacciatore di tappe e con qualche fuga, non aveva ancora fatto seriamente classifica in un giro, tanto che il ventesimo posto della Vuelta dell'anno precedente era il suo miglior piazzamento di allora. Mi pare di ricordare però che Danilo stette male per diversi giorni, ebbe anche la febbre (mi pare che qualcosa avesse raccontato anche nel suo libro) ed era costantemente nelle retrovie per questo. Alzò bandiera bianca dopo dodici tappe. Tornò poi in Francia nel 2006 ma pure lì fu costretto a ritirarsi dopo un paio di giorni per un problema fisico e chiuse così per sempre la sua esperienza con la Boucle.
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Restando in tema Tour 2003, ecco la famosa tappa di Loudenivelle con la vittoria di Gibo Simoni che regola Dufaux e Virenque in volata.
Nel gruppo dei migliori Armstrong poco brillante, ma un Ullrich poco convinto si limita a scandire il passo senza affondare.
Molto meglio un pimpante Vinoukourov.
Nel gruppo dei migliori Armstrong poco brillante, ma un Ullrich poco convinto si limita a scandire il passo senza affondare.
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Ancora dal Tour 2003( altri video in merito li troverete spulciando le prime pagine del topic)....la vittoria di Lance Armstrong a Luz Ardiden dopo la famosa caduta in salita. Il texano si rimette presto in sella e va a vincere la tappa.
Meno brillante rispetto alle tappe precedenti Jan Ullrich che paga 40 secondi da Armstrong.
Meno brillante rispetto alle tappe precedenti Jan Ullrich che paga 40 secondi da Armstrong.
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- Maìno della Spinetta
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
io di quel Tour ricordo anche la meraviglia di vedere il Campione ritrovato (siamo nel 2003, eravamo reduci dalla cavalcata sfortunata ma entusiasmante di Marco sul Sampeyre e soprattutto nella Valle del Toce,
e la meraviglia estetica di quei colori bianco e celeste riportati in gruppo:

Per gli appassionati del genere,
Per celebrare i 20 anni di quella squadra, la Bianchi ha messo in vendita la Bianchi Replica Ullrich
https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q ... i=89978449
e la meraviglia estetica di quei colori bianco e celeste riportati in gruppo:

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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Tra l'altro Pantani stava chiudendo l'accordo proprio col team Bianchi per correre il Tour nel 2003 dato che la Mercatone Uno non veniva invitata dal 2000. Ma l'affare non andò in porto.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑giovedì 6 giugno 2024, 11:56 io di quel Tour ricordo anche la meraviglia di vedere il Campione ritrovato (siamo nel 2003, eravamo reduci dalla cavalcata sfortunata ma entusiasmante di Marco sul Sampeyre e soprattutto nella Valle del Toce,
e la meraviglia estetica di quei colori bianco e celeste riportati in gruppo:
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https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q ... i=89978449
Il team Bianchi fu allestito in fretta e furia proprio a ridosso del Tour de France e di fatto inglobò il team Coast che era fallito.
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Ennesimo capitolo del Tour 2003 (telecronaca non italiana). Gran numero di Vinoukourov che va a vincere sul traguardo di Gap, tappa a modo suo storica perchè segna di fatto la fine della carriera di Joseba Beloki, caduto sull'insidiosa discesa della Cote de Rochette. Lance Armstrong, assistito dalla buona stella, evita per millimetri lo sfortunato corridore spagnolo e con andatura da ciclocrossista si rimette in coda al gruppo.
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
La vittoria di Perez Cuapio, simpatico scalatore messicano a San Giacomo, Giro 2002.
Tappa interlocutoria per la classifica generale, dove un Francesco Casagrande (poi squalificato nelle tappe successive) non riesce a fare la differenza.
Molto meglio Cadel Evans, mentre un Dario Frigo in crescendo, tenta l'affondo negli ultimi km.
In realtà i veri protagonisti di quel Giro rimarranno ancora in sordina per qualche tappa prima di mostrare le loro reali intenzioni agli avversari.
Tappa interlocutoria per la classifica generale, dove un Francesco Casagrande (poi squalificato nelle tappe successive) non riesce a fare la differenza.
Molto meglio Cadel Evans, mentre un Dario Frigo in crescendo, tenta l'affondo negli ultimi km.
In realtà i veri protagonisti di quel Giro rimarranno ancora in sordina per qualche tappa prima di mostrare le loro reali intenzioni agli avversari.
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Una delle tappe che si riveleranno decisive al Giro 1994: la vittoria a Campitello Matese di Evgenji Berzin, che con una progressone straordinaria riprende uno sfortunato Pelliccioli (maglia azzurra a Duitama nel 1995 tra l'altro) a pochi km dal traguardo e lo batte in volata.
Il gruppo Indurain arriva ad oltre 40 secondi dal russo, che inizia a porre le basi per la vittoria finale.
Il gruppo Indurain arriva ad oltre 40 secondi dal russo, che inizia a porre le basi per la vittoria finale.
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
A distanza di 20 anni i campionati italiani su strada ritornano in Toscana. L’ultimo campionato assegnato in quella regione fu disputato nel 2004, con partenza da Santa Croce sull’Arno.
In un clima torrido, la spunta Cristian Moreni che precede Sergio Marinangeli e Mauro Gerosa. Paolo Bossoni si piazza al quarto posto ma viene retrocesso soltanto dopo il reclamo di Gerosa ed addirittura dopo essere salito sul podio per la premiazione.
Tra gli altri protagonisti della fuga decisiva, partita A 70 km dal traguardo anche Danilo Di Luca, Bertolini, Valoti e Luca Solari (accreditato erroneamente dalla grafica della regia RAI come Furlan). Quest’ultimo tenta l’affondo a circa 1 km dal traguardo con Bertolini e Valoti ma con poca convinzione.
Di seguito gli ultimi km della corsa tricolore 2004.
In un clima torrido, la spunta Cristian Moreni che precede Sergio Marinangeli e Mauro Gerosa. Paolo Bossoni si piazza al quarto posto ma viene retrocesso soltanto dopo il reclamo di Gerosa ed addirittura dopo essere salito sul podio per la premiazione.
Tra gli altri protagonisti della fuga decisiva, partita A 70 km dal traguardo anche Danilo Di Luca, Bertolini, Valoti e Luca Solari (accreditato erroneamente dalla grafica della regia RAI come Furlan). Quest’ultimo tenta l’affondo a circa 1 km dal traguardo con Bertolini e Valoti ma con poca convinzione.
Di seguito gli ultimi km della corsa tricolore 2004.
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Campionati italiani 2014: la vittoria di Vincenzo Nibali che precede Formolo.
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
La cronaca di uno dei mondiali più controversi nella storia del ciclismo italiano: nel circuito di Plouay , anno 2000, una fuga con tanti buoni corridori prova a far saltare il banco e sembra riuscirci: tra i fugaioli partiti dopo tre giri c'è Danilo Di Luca ma anche (tra gli altri) Christophe Moreau, più volte protagonista al Tour de France.
Il gruppo arriva ad accusare circa nove minuti di ritardo quando è la famigerata Polonia a tirare: in molti non capiscono il perchè ma la presenza della poi futura medaglia d'argento Zbigniew Spruch potrebbe dare qualche idea.
Fatto sta che i polacchi non arrivano a chiudere il buco: è quindi l'Italia a mettersi in testa al gruppo, leì si senza motivo, ed a generare la fine dell'azione di Di Luca e gli altri ancora in avanscoperta.
Il finale è pieno di azioni senza senso (Bartoli, a 38 km dal traguardo) ed altre più incisive (Tchmil ripreso sul filo di lana, Casagrande ripreso ad un km dall'arrivo).
Si arriva in volata: a vincere è il lettone Romans Vainsteins.
Per gli italiani solo una medaglia di legno per Michele Bartoli ed a pagare per tutti sarà il CT Antonio Fusi.
Di seguito il video della corsa, con sintesi in italiano
Il gruppo arriva ad accusare circa nove minuti di ritardo quando è la famigerata Polonia a tirare: in molti non capiscono il perchè ma la presenza della poi futura medaglia d'argento Zbigniew Spruch potrebbe dare qualche idea.
Fatto sta che i polacchi non arrivano a chiudere il buco: è quindi l'Italia a mettersi in testa al gruppo, leì si senza motivo, ed a generare la fine dell'azione di Di Luca e gli altri ancora in avanscoperta.
Il finale è pieno di azioni senza senso (Bartoli, a 38 km dal traguardo) ed altre più incisive (Tchmil ripreso sul filo di lana, Casagrande ripreso ad un km dall'arrivo).
Si arriva in volata: a vincere è il lettone Romans Vainsteins.
Per gli italiani solo una medaglia di legno per Michele Bartoli ed a pagare per tutti sarà il CT Antonio Fusi.
Di seguito il video della corsa, con sintesi in italiano
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Marco Pantani prova a far saltare il banco nella 16 tappa del Tour de France 2000 con arrivo a Morzine.
Il Pirata prova l'attacco ad Armstrong scattando a 120 km dall'arrivo ma si tratta di un azione improvvisata e difficile da realizzare.
Poco supporto dai compagni di fuga (l'unico a dare cambi è Escartin, rimane passivo Hervè ,compagno di squadra di Virenque) e gruppo maglia gialla che contiene il distacco e va a riprendere i fuggitivi.
La tappa viene poi vinta da Virenque, mentre Jan Ullrich guadagna 1'40 su un Armstrong poco brillante.
Per Marco Pantani è anche la tappa del ritiro a causa di problemi gastrointestinali, ma soprattutto è la sua ultima apparizione al Tour de France.
Il Pirata prova l'attacco ad Armstrong scattando a 120 km dall'arrivo ma si tratta di un azione improvvisata e difficile da realizzare.
Poco supporto dai compagni di fuga (l'unico a dare cambi è Escartin, rimane passivo Hervè ,compagno di squadra di Virenque) e gruppo maglia gialla che contiene il distacco e va a riprendere i fuggitivi.
La tappa viene poi vinta da Virenque, mentre Jan Ullrich guadagna 1'40 su un Armstrong poco brillante.
Per Marco Pantani è anche la tappa del ritiro a causa di problemi gastrointestinali, ma soprattutto è la sua ultima apparizione al Tour de France.
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La tappa che molto probabilmente costò la vittoria del Tour a Claudio Chiappucci: Villard de-Lans- Saint-Etienne, anno 1990.
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Una delle tappe più combattute al Tour de France del 1997: la Festina prova a ribaltare tutto nel tappone con arrivo a Courchevel, mandando in frantumi il gruppo già sul col du Glandon, la prima salita di giornata. La Telekom di Ullrich controlla e si riporta su Virenque, ormai rimasto solo, già dopo lo scollinamento del col de la Madeleine, seconda salita di un tappone davvero tosto. Sulla salita finale di Courchevel la spunta Virenque che precede il tedesco ormai destinato a vincere il suo primo ed unico Tour de France.
Per Pantani una giornata negativa, dovuta ad una bronchite poi prontamente smaltita nei giorni successivi.
Di seguito i filmati della tappa.
Per Pantani una giornata negativa, dovuta ad una bronchite poi prontamente smaltita nei giorni successivi.
Di seguito i filmati della tappa.
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
In tema di Olimpiadi, dato il periodo, ecco le fasi finali della prova di Barcellona 1992 con la vittoria di Fabio Casartelli.
L'anno prossimo cadrà il trentennale della sua scomparsa ma vogliamo ricordarlo per sempre a braccia alzate.
L'anno prossimo cadrà il trentennale della sua scomparsa ma vogliamo ricordarlo per sempre a braccia alzate.
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Pantani cade sul Valico di Chiunzi che saluterà nuovamente il passaggio della Corsa Rosa nel 2023 (io presente).
Da notare il carattere molto paesanotto di quel ciclismo: gente che parla in dialetto, presenza schiacciante di italiani, sponsor praticamente solo italiani.
Oggi, sebbene a molti non piaccia, il ciclismo è diventato uno sport internazionale e il Giro è una rassegna di rilevanza mondiale: è inevitabile che la presenza di nostri atleti sia diminuita così come sia cambiata anche la narrazione.
Il passaggio nel mio paesino d'origine, Maiori, con Pantani circondato dai suoi compagni di squadra mi ricorda la mia infanzia: quell'anno ero a bordo strada ad aspettare che il Giro passasse, tutti attendevano Pantani che arrivò in ritardo e malconicio.
Da lì nacque per me una passione che, ancora oggi, mi porta a seguire il nostro amato sport.
Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Giro 2005, uno dei più combattuti degli ultimi anni e risoltosi al fotofinish.
La quattordicesima tappa da Egna a Livigno vede la maglia rosa Savoldelli cedere qualcosa ma tutto sommato resistere agli attacchi di Gibo Simoni e Di Luca avvenuti negli ultimi chilometri .
La tappa vede la vittoria finale di Parra con Josè Rujano che continua la sua scalata verso il podio.
La quattordicesima tappa da Egna a Livigno vede la maglia rosa Savoldelli cedere qualcosa ma tutto sommato resistere agli attacchi di Gibo Simoni e Di Luca avvenuti negli ultimi chilometri .
La tappa vede la vittoria finale di Parra con Josè Rujano che continua la sua scalata verso il podio.
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Una delle tappe più spettacolari del Giro 2015, dedicata agli amanti del "Landismo".
Alberto Contador dà spettacolo sulle rampe del Mortirolo, rimontando gli uomini al comando dopo una foratura.
Fabio Aru va in difficoltà, tengono bene Kruswijk ed il compagno di squadra del sardo, ovvero Mikel Landa.
Sarà quest'ultimo con uno scatto ai -4 km dall'arrivo a vincere il tappone, staccando i compagni di fuga.
Alberto Contador dà spettacolo sulle rampe del Mortirolo, rimontando gli uomini al comando dopo una foratura.
Fabio Aru va in difficoltà, tengono bene Kruswijk ed il compagno di squadra del sardo, ovvero Mikel Landa.
Sarà quest'ultimo con uno scatto ai -4 km dall'arrivo a vincere il tappone, staccando i compagni di fuga.
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Sono passati già 10 anni!
- Maìno della Spinetta
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
ma quant'è bello il Mortirolo dal versante giusto!?!?
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Maìno della Spinetta ha scritto: ↑giovedì 15 maggio 2025, 14:48 ma quant'è bello il Mortirolo dal versante giusto!?!?

- Cervinia4478
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Se non avessero fermato Landa per aspettare Aru..Steven ha scritto: ↑giovedì 15 maggio 2025, 14:34 Una delle tappe più spettacolari del Giro 2015, dedicata agli amanti del "Landismo".
Alberto Contador dà spettacolo sulle rampe del Mortirolo, rimontando gli uomini al comando dopo una foratura.
Fabio Aru va in difficoltà, tengono bene Kruswijk ed il compagno di squadra del sardo, ovvero Mikel Landa.
Sarà quest'ultimo con uno scatto ai -4 km dall'arrivo a vincere il tappone, staccando i compagni di fuga.
Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
La quattordicesima tappa del Giro 2017 con arrivo ad Oropa, ci mostra una prova di forza impressionante di Tom Dumoulin,poi vincitore di quella combattuta ed incerta edizione della Corsa Rosa.
La "locomotiva di Maastricht" resiste agli attacchi degli scalatori (Quintana su tutti, ma anche Zakarin e Landa) e con una progressione devastante a partire dai -3km va a riprendere gli attaccanti, piallando letteralmente la salita e lasciandosi tutti alle spalle.
Perdono terreno tra gli altri, anche Pinot e Vincenzo Nibali.
La "locomotiva di Maastricht" resiste agli attacchi degli scalatori (Quintana su tutti, ma anche Zakarin e Landa) e con una progressione devastante a partire dai -3km va a riprendere gli attaccanti, piallando letteralmente la salita e lasciandosi tutti alle spalle.
Perdono terreno tra gli altri, anche Pinot e Vincenzo Nibali.
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Esteban Chaves e Steven Kruswijk in grande spolvero nella 14 tappa del Giro 2016, con arrivo a Corvara.
Sulle dure rampe del passo Valparola, i due sgranano il gruppo con Vincenzo Nibali e rimontano gli uomini in fuga. Sarà il colombiano ad aggiudicarsi la vittoria finale in un vero e proprio tappone.
Sulle dure rampe del passo Valparola, i due sgranano il gruppo con Vincenzo Nibali e rimontano gli uomini in fuga. Sarà il colombiano ad aggiudicarsi la vittoria finale in un vero e proprio tappone.
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Van der Poel e Pogacar danno spettacolo nella tappa con arrivo a Castelfidardo della Tirreno Adriatico 2021.
Spettacolo allo stato puro da vedere.
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Rispondo qui per non andare troppo off topic nella discussione su Merckx: il tuo discorso l' ho compreso, però occorre comunque dire alcune cose: l' Ullrich del 1997 probabilmente aveva sentore di essere il prescelto, ovvero colui che in casa Telekom sarebbe succeduto a Bjarne Riis. Già nel 1996 i segnali erano inequivocabili (la cronometro conclusiva in cui gli dissero di rallentare la ricordi sicuramente), l' anno dopo sarebbe toccato a lui, considerando che Virenque, pur correndo alla garibaldina, non poteva comunque batterlo per via delle barcate di minuti prese a cronometro. L' unico a contrastarlo poteva essere Pantani ma sai bene i problemi che ebbe Marco fino all'anno di grazia 1998. È chiaro che a quel tempo Ullrich rigasse ancora dritto, poi puoi immaginare che cosa comportasse la vittoria del Tour, tanto più per un corridore tedesco. Jan ha visto la fama e la gloria piovergli addosso e se l'è goduta. Tutto questo però aveva un prezzo, scontato già dall'anno successivo. Poi dobbiamo pensare sempre che lui veniva dalla scuola della DDR e anni di vita spartana un certo segno potevano lasciarlo.Pantani the best ha scritto: ↑mercoledì 18 giugno 2025, 21:21 Si però io mi riferivo all'Ullrich della seconda metà degli anni 90.
Quella moda del correre da protagonista solo una corsa all'anno sostanzialmente l'ha lanciata lui, quindi la cosa stona con la narrazione che sia stato Armstrong il primo.
Hai citato i suoi problemi invernali, ma questa più che una giustificazione è dal mio punto di vista l'ennesima aggravante, perché proprio vuol dire che avendo in testa solo il Tour se ne fregava altamente di tutta la parte di stagione antecedente alla Grand Boucle, altrimenti si sarebbe dato un minimo di regolata.
E comunque nella off season che precedette il 1997 non ebbe problemi di sovrappeso, eppure anche in quella che si può ritenere la migliore versione della sua carriera fu protagonista solo al Tour e nelle corse pre-Tour.
Nel 1999 proprio perché ebbe quella caduta al Giro di Germania che lo costrinse a rinunciare al Tour lo vedemmo ripiegare con la Vuelta inizialmente corsa nelle intenzioni per preparare il mondiale di Verona.
Stai pur sicuro che se non avesse avuto quella caduta lo avremmo visto solo al Tour come nelle stagioni precedenti a quel 1999.
Per quanto riguarda la versione di inizio anni 2000.
Nel 2000 esattamente come Armstrong puntò anche alle olimpiadi, e per farlo da campione uscente decise di prendere parte alla Vuelta ritirandosi dopo una decina di giorni nonostante fosse ancora posizionato bene nella generale.
Nel 2001 come ben ricordi partecipò al Giro d'Italia facendo la comparsa per due settimane in preparazione del Tour.
Giro d'Italia a cui prese parte anche nel 2006 sempre in preparazione del Tour e sempre facendo la comparsa fatta eccezione per l'acuto nella cronometro di Pontedera.
Insomma nella prima metà degli anni 2000 sicuramente lo si vedeva correre maggiormente ma la sua dimensione restava sempre tourcentrica.
Le gare italiane corse da protagonista post Tour 2001 con successiva partecipazione al mondiale di Lisbona furono l'eccezione non la regola.
Oltre a tutto questo andrebbe detto che Armstrong puntando esclusivamente sul Tour e c'entrando sempre l'obiettivo per quanto restasse sempre una programmazione deprecabile quantomeno ne usciva appagato, mi chiedo invece Ullrich che appagamento potesse ricevere dal puntare esclusivamente su una corsa che dopo il 97 non riuscì mai più a rivincere, ergo, la programmazione tourcentrica del texano dagli occhi di ghiaccio era più giustificata dal profitto rispetto a quella del tedesco.
Altra cosa: non sottovalutare anche quello che la vittoria del Tour significó per il movimento tedesco, di tifo e di corse. Quante corse a tappe c'erano in Germania in quegli anni, tolto il giro di Germania stesso? La ricordi la fiumana di gente nella tappa di Friburgo del Tour 2000 vinta da Commesso? I fatti del 2006 segnarono uno spartiacque negativo, con ripercussioni pesanti, tanto cge il movimento ci ha messo anni a risalire la china e non ha ancora prodotto un giovanotto abbastanza talentuoso da dire concretamente la sua in una corsa a tappe. Il Tourcentrismo di Ullrich deve necessariamente essere spiegato con questo, con gli interessi che poteva avere la Telekom al tempo e con l'appeal che andava via via guadagnando la corsa francese in quegli anni, ai danni del Giro d'Italia soprattutto.
Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
La cosa che mi ha scioccato di piu rivedendo questo video è che c'è stato un tempo in cui fabbro era capitano di oss

Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Vedo solo ora ma quoto anche le virgole.ElChava ha scritto: ↑mercoledì 18 giugno 2025, 22:01Rispondo qui per non andare troppo off topic nella discussione su Merckx: il tuo discorso l' ho compreso, però occorre comunque dire alcune cose: l' Ullrich del 1997 probabilmente aveva sentore di essere il prescelto, ovvero colui che in casa Telekom sarebbe succeduto a Bjarne Riis. Già nel 1996 i segnali erano inequivocabili (la cronometro conclusiva in cui gli dissero di rallentare la ricordi sicuramente), l' anno dopo sarebbe toccato a lui, considerando che Virenque, pur correndo alla garibaldina, non poteva comunque batterlo per via delle barcate di minuti prese a cronometro. L' unico a contrastarlo poteva essere Pantani ma sai bene i problemi che ebbe Marco fino all'anno di grazia 1998. È chiaro che a quel tempo Ullrich rigasse ancora dritto, poi puoi immaginare che cosa comportasse la vittoria del Tour, tanto più per un corridore tedesco. Jan ha visto la fama e la gloria piovergli addosso e se l'è goduta. Tutto questo però aveva un prezzo, scontato già dall'anno successivo. Poi dobbiamo pensare sempre che lui veniva dalla scuola della DDR e anni di vita spartana un certo segno potevano lasciarlo.Pantani the best ha scritto: ↑mercoledì 18 giugno 2025, 21:21 Si però io mi riferivo all'Ullrich della seconda metà degli anni 90.
Quella moda del correre da protagonista solo una corsa all'anno sostanzialmente l'ha lanciata lui, quindi la cosa stona con la narrazione che sia stato Armstrong il primo.
Hai citato i suoi problemi invernali, ma questa più che una giustificazione è dal mio punto di vista l'ennesima aggravante, perché proprio vuol dire che avendo in testa solo il Tour se ne fregava altamente di tutta la parte di stagione antecedente alla Grand Boucle, altrimenti si sarebbe dato un minimo di regolata.
E comunque nella off season che precedette il 1997 non ebbe problemi di sovrappeso, eppure anche in quella che si può ritenere la migliore versione della sua carriera fu protagonista solo al Tour e nelle corse pre-Tour.
Nel 1999 proprio perché ebbe quella caduta al Giro di Germania che lo costrinse a rinunciare al Tour lo vedemmo ripiegare con la Vuelta inizialmente corsa nelle intenzioni per preparare il mondiale di Verona.
Stai pur sicuro che se non avesse avuto quella caduta lo avremmo visto solo al Tour come nelle stagioni precedenti a quel 1999.
Per quanto riguarda la versione di inizio anni 2000.
Nel 2000 esattamente come Armstrong puntò anche alle olimpiadi, e per farlo da campione uscente decise di prendere parte alla Vuelta ritirandosi dopo una decina di giorni nonostante fosse ancora posizionato bene nella generale.
Nel 2001 come ben ricordi partecipò al Giro d'Italia facendo la comparsa per due settimane in preparazione del Tour.
Giro d'Italia a cui prese parte anche nel 2006 sempre in preparazione del Tour e sempre facendo la comparsa fatta eccezione per l'acuto nella cronometro di Pontedera.
Insomma nella prima metà degli anni 2000 sicuramente lo si vedeva correre maggiormente ma la sua dimensione restava sempre tourcentrica.
Le gare italiane corse da protagonista post Tour 2001 con successiva partecipazione al mondiale di Lisbona furono l'eccezione non la regola.
Oltre a tutto questo andrebbe detto che Armstrong puntando esclusivamente sul Tour e c'entrando sempre l'obiettivo per quanto restasse sempre una programmazione deprecabile quantomeno ne usciva appagato, mi chiedo invece Ullrich che appagamento potesse ricevere dal puntare esclusivamente su una corsa che dopo il 97 non riuscì mai più a rivincere, ergo, la programmazione tourcentrica del texano dagli occhi di ghiaccio era più giustificata dal profitto rispetto a quella del tedesco.
Altra cosa: non sottovalutare anche quello che la vittoria del Tour significó per il movimento tedesco, di tifo e di corse. Quante corse a tappe c'erano in Germania in quegli anni, tolto il giro di Germania stesso? La ricordi la fiumana di gente nella tappa di Friburgo del Tour 2000 vinta da Commesso? I fatti del 2006 segnarono uno spartiacque negativo, con ripercussioni pesanti, tanto cge il movimento ci ha messo anni a risalire la china e non ha ancora prodotto un giovanotto abbastanza talentuoso da dire concretamente la sua in una corsa a tappe. Il Tourcentrismo di Ullrich deve necessariamente essere spiegato con questo, con gli interessi che poteva avere la Telekom al tempo e con l'appeal che andava via via guadagnando la corsa francese in quegli anni, ai danni del Giro d'Italia soprattutto.
Per contro Armstrong prima di divenire corridore da GT con la US Postal era un classicomane che militava nella comunque americana Motorola, e di grandi interpreti americani già ce ne erano stati, e recenti (Lemond, Hampsten).
Differenti sia il contesto culturale, sia soprattutto le esperienze pregresse dei due visto che l'americano aveva avuto già una carriera notevole e ben strutturata prima del tumore.
L'unica reminiscenza per Lance sarà l'Amstel, corsa fino al 2003 con ottimi risultati, ma in genere dopo il Tour la sua stagione era sempre conclusa, con l'eccezione delle Olimpiadi del 2000.
Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Si, cercavo di spostare qui la discussione per non portare troppo fuori binario quella dedicata a Merckx, giacché anche questa meritava di essere portata avanti in qualche modo. A me interessava soprattutto evidenziare il fatto che la stagione di Ullrich non finisse praticamente mai col Tour de France, difatti c'era stato un altro utente che faceva notare anche le belle prove di Ullrich a Zurigo e in altre gare dell' allora bellissima Coppa del Mondo. Armstrong, per dire, che al Tour de France a cronometro sovente bastonava tutti i migliori specialisti, non ha mai minimamente pensato di competere per vincere il titolo mondiale della specialità (che Ullrich invece vinse due volte, come avevo ricordato in precedenza).Babylon ha scritto: ↑giovedì 19 giugno 2025, 20:08 Vedo solo ora ma quoto anche le virgole.
Per contro Armstrong prima di divenire corridore da GT con la US Postal era un classicomane che militava nella comunque americana Motorola, e di grandi interpreti americani già ce ne erano stati, e recenti (Lemond, Hampsten).
Differenti sia il contesto culturale, sia soprattutto le esperienze pregresse dei due visto che l'americano aveva avuto già una carriera notevole e ben strutturata prima del tumore.
L'unica reminiscenza per Lance sarà l'Amstel, corsa fino al 2003 con ottimi risultati, ma in genere dopo il Tour la sua stagione era sempre conclusa, con l'eccezione delle Olimpiadi del 2000.
Peraltro sull'Ullrich "italiano" ricordo bene una scena: lui era solito andare su seduto, con grande potenza. Ecco, in una delle Agostoni a cui partecipó ricordo la sua immagine in maglia di campione nazionale tedesco che si alza sui pedali nel tratto più duro del Lissolo spingendo il 53 mentre tutti gli altri avevano su il 39. Una roba bestiale.
Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Dedicato agli amanti delle statistiche, dei record sulla scalata di Hautacam degli annessi e dei connessi.
Se n'è parlato tanto di questa tappa e senza entrare in territori avvelenati ve la posto qui.
Buona visione.
Se n'è parlato tanto di questa tappa e senza entrare in territori avvelenati ve la posto qui.
Buona visione.
Nostalgia canaglia per il ciclismo anni '90
- Maìno della Spinetta
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
la tappa successiva, a Hautacam, è quella da riguardare intrattenendosi.
6,30 ore di diretta, a 2 ore e 12 del link sotto l'attacco decisivo. Tappa interpretata dura sin dall'inizio, coi colli decisivi tutti nei primi 2/3 di gara e poi 100 km piatti finali a gruppetti. Tappa epica.

6,30 ore di diretta, a 2 ore e 12 del link sotto l'attacco decisivo. Tappa interpretata dura sin dall'inizio, coi colli decisivi tutti nei primi 2/3 di gara e poi 100 km piatti finali a gruppetti. Tappa epica.

Ultima modifica di Maìno della Spinetta il venerdì 18 luglio 2025, 15:59, modificato 1 volta in totale.
“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
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Re: Facciamoci del male - oppure, usiamo meglio il nostro tempo
Ogni tanto me la riguardo.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑venerdì 18 luglio 2025, 15:49 la tappa successiva, a Hautacam, è quella da riguardare intrattenendosi.
6,30 ore di diretta, a 2 ore e 12 del link sotto l'attacco decisivo. Tappa interpretata dura sin dall'inizio, coi colli decisivi tutti nei primi 2/3 di gara e poi 100 km piatti finali a gruppetti. Tappa epica.
Incredibile come fecero forte già soulor e aubisque a inizio tappa (260km!) e le legnate che si diedero sul Soudet, con ancora il durissimo Larrau da affrontare.