herbie ha scritto: ↑sabato 20 luglio 2024, 8:33sui diretti concorrenti ha guadagnato
un minuto e 48 secondi su 16 chilometri di salita.
Jorgenson era in fuga dal mattino e ha tirato su tutte e tre le salite. E ha staccato due corridori a ruota praticamente tutto il giorno.
Non sono 10 secondi al chilometro, sono 6, e stiamo parlando di un Vingegaard in netto calo, ieri.
Ma come diamine li fai 'sti conti? Spiega un po'.
Perché a me non è che tornino tanto.
Io a certi conteggi ci tengo sempre fino ad un certo punto, perché comunque...
- i confronti di tempi ecc. quando siano passati lustri, siano stati rifatti gli asfalti ecc.
- i discorsi su distacchi al km su un tratto, quando prima magari uno aveva già fatto l'Everest e il K2 a 54km/h...; se sono morto mi puoi pure dare 1ora su 100metri: sono morto.
- ecc. ecc.
Però, premesso ciò, io vedo e leggo che:
- Pogacar a occhio è scattato intorno ai -9.4 km dall'arrivo
- Remco e Vingo sono arrivati a 1:42
(escludendo il distacco dato dall'abbuono)
102 secondi divisi 9.4km farebbero 11 sec al km (
10.85 per la precisione)
Pur ribadendo quanto sopra, e riconoscendo quindi che quella che sia la lunghezza tutta dell'ultima salita (e non solo quella) abbia un peso, non so se, altresì, sia neppure corretto conteggiare la sopracitata per intero quando si parli di un distacco per km per uno che ad un certo punto attacchi e parta - nella fattispecie spalmare quei 102 secondi sui 16km dell'ultima salita
Che facciamo:
- se uno parta ai -3 di una salita di 12, dividiamo il distacco per 12?
- addirittura se uno parta ai -5 sul Mont Ventoux lo dividiamo per tutti i suoi 21km, inclusi i primi 6km che avranno una pendenza media tipo del 4.5%?
Non so se abbia tanto senso.