dietzen ha scritto: ↑mercoledì 31 luglio 2024, 14:37
Krisper ha scritto: ↑mercoledì 31 luglio 2024, 14:01
dietzen ha scritto: ↑mercoledì 31 luglio 2024, 13:49
Ma basterebbe scrivere: quando guardo Guerre Stellari mica mi faccio problemi che quello che vedo è irreale, mi godo il film, e con il tour è uguale.
È un punto di vista comprensibile (e all'incirca è il mio).
Ma cercare di convincere che certi numeri siano spiegabili con i marginal gains o come si chiamano adesso, che si scriva on line o su carta o si dica in TV, è davvero naif.
Siete sempre fermi al concetto: performance enhancing=doping.
Può esserci la pillola che mi fa volare, ma se é lecita non è doping! È sport!
Non è bello che sia così?
Io esprimo il mio punto di vista, auspicando una rivoluzione copernicana, che ponga la salute al centro.
Il resto è porsi su un piedistallo morale a giudicare chiunque vinca.
Ma ci sta, tutti abbiamo il nostro piedistallo morale, me compreso; ma davvero é lombrosiano giudicare un atleta colpevole di doping sulla prestazione!
Così non se ne esce.
Beh, tu rivendichi di esprimere un punto di vista ma vuoi anche giudicare il punto di vista altrui mi pare.
Se uno avanza sospetti chiedi le prove, a me piacerebbe avere i dati delle analisi cliniche degli atleti, ma come potrei ottenerle?
Inoltre molti dei più clamorosi casi di doping degli ultimi decenni nemmeno arrivano dalle analisi, ma da indagini giudiziarie o di polizia. Mi sembra ingeneroso chiedere le prove a degli appassionati che scrivono su un forum.
Ma qual è l'alternativa? Accettare il discorso niente positività niente sospetti? È un'opinione che si può accettare, ma è pur sempre lo stesso paravento ripetuto da tanti poi trovati positivi.
Non giudico, ma evidenzio lo stallo a cui si é fermi da decenni.
Non se ne esce dal doping accusando a destra e manca, ininterrottamente da decenni!
A cosa è mai servito?
Se non a massacrare il ciclismo e pochi altri sport.
A isolare sempre di più l’atleta.
I cambiamenti, come il PB, sono stati involontari dallo scopo originario della sua formulazione.
(Ne ho scritto più volte in merito)
Se ne esce analizzando culturalmente il fenomeno sport, nella sua complessità, in cui il doping è solo un breve capitolo.
Il teatrino è nei bei discorsi olimpici, i suoi ideali sbandierati, nelle tribune d’onore, non nelle prestazioni super, per quanto utili al teatro di sopra, ma sempre meno rispetto al passato.
Per vincere il doping e, soprattutto, le distorsioni dello sport, non servono medici e poliziotti, ma antropologi e politici.
Il mio invito a voi, e poi mi taccio, é di spostare l’attenzione dalla prestazione, con conseguenti accuse, al significato dello sport nella società e a come é possibile agire politicamente per cambiare (sempre se si voglia cambiare).
Mi sono avvicinato da medico al tema doping, dopo anni mi rendo conto che la complessità del tema è ben oltre la scienza. Infatti, mi interessa sempre meno il tema tecnico (anche se continuerò a pretenderlo da chi accusa

), ma sempre più quello politico e culturale.
Le continue accuse fanno il gioco di chi “usa” sport, ripeto, il doping è un alibi.
La Tribuna del Sarto, luogo esterno alla Plaza de Toros occupato da chi segue la corrida ascoltando le voci del pubblico; un'eco, ago e filo di una narrazione, un “restar qui sullo stradone impolverato” a descrivere il silenzio tra una moto e l’altra