La crisi del ciclismo italiano

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Beppugrillo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Alla luce di una prestazione così, è anche difficile criticare Bennati. Evidentemente non c'era un singolo corridore in condizioni dignitose oggi.
Non penso debba dimettersi, non avrebbe senso. L'unico corridore di livello internazionale nelle corse di un giorno che abbiamo va forte 2 giorni l'anno, negli altri è impalpabile. L'ha avuto a disposizione a Glasgow e la prestazione è stata ottima. Nelle crono comunque continuano ad arrivare medaglie. e agli ultimi Europei io sinceramente ho visto una grande prova della nostra nazionale, siamo stati i più forti fino alla volata, che è caotica e incerta per definizione. La proporzione del brutto risultato di oggi è spaventosa, ma purtroppo è una fotografia abbastanza realistica dello stato del nostro movimento (al netto della sparizione abbastanza inspiegabile di Tiberi)
cycling_chrnicles
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Bennati, come il suo predecessore, ha l'unica colpa di non essere onesto sul materiale umano a sua disposizione.

Tiberi è un corridore creato ad hoc per essere performante quando bisogna fare sforzi brevi e intensi.

Pure al Giro abbiamo visto come è andato nell'unica tappa di montagna over 200 km.

Dove doveva mai andare in questo Mondiale, su. Ci va di lusso che non sia diventato Karel Vacek.

Ha cittadinanza in questo ciclismo con chilometraggi da juniores, ma non vale minimamente gente come Eddy Mazzoleni e Bruseghin che 20 anni fa non ci filavamo di striscio perché avevamo i fenomeni.
noel
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Beppugrillo ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 20:57 Alla luce di una prestazione così, è anche difficile criticare Bennati. Evidentemente non c'era un singolo corridore in condizioni dignitose oggi.
Non penso debba dimettersi, non avrebbe senso. L'unico corridore di livello internazionale nelle corse di un giorno che abbiamo va forte 2 giorni l'anno, negli altri è impalpabile. L'ha avuto a disposizione a Glasgow e la prestazione è stata ottima. Nelle crono comunque continuano ad arrivare medaglie. e agli ultimi Europei io sinceramente ho visto una grande prova della nostra nazionale, siamo stati i più forti fino alla volata, che è caotica e incerta per definizione. La proporzione del brutto risultato di oggi è spaventosa, ma purtroppo è una fotografia abbastanza realistica dello stato del nostro movimento (al netto della sparizione abbastanza inspiegabile di Tiberi)
Ma chi si aspettava qualcosa da Tiberi oggi suvvia... È un giovane che è apparso per il primo anno alla ribalta in un GT e non ha risultati nelle monumento, per giunta ha delle caratteristiche tecniche che non c'entrano nulla col percorso di oggi dai...
È solo un branco di comunisti radical-chic che commenta il ciclismo (cit.)
noel
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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cycling_chrnicles ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 21:09 Bennati, come il suo predecessore, ha l'unica colpa di non essere onesto sul materiale umano a sua disposizione.

Tiberi è un corridore creato ad hoc per essere performante quando bisogna fare sforzi brevi e intensi.

Pure al Giro abbiamo visto come è andato nell'unica tappa di montagna over 200 km.

Dove doveva mai andare in questo Mondiale, su. Ci va di lusso che non sia diventato Karel Vacek.

Ha cittadinanza in questo ciclismo con chilometraggi da juniores, ma non vale minimamente gente come Eddy Mazzoleni e Bruseghin che 20 anni fa non ci filavamo di striscio perché avevamo i fenomeni.
Parente di Tiberi per caso ? :lol: :lol:
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luketaro
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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noel ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 21:13
cycling_chrnicles ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 21:09 Bennati, come il suo predecessore, ha l'unica colpa di non essere onesto sul materiale umano a sua disposizione.

Tiberi è un corridore creato ad hoc per essere performante quando bisogna fare sforzi brevi e intensi.

Pure al Giro abbiamo visto come è andato nell'unica tappa di montagna over 200 km.

Dove doveva mai andare in questo Mondiale, su. Ci va di lusso che non sia diventato Karel Vacek.

Ha cittadinanza in questo ciclismo con chilometraggi da juniores, ma non vale minimamente gente come Eddy Mazzoleni e Bruseghin che 20 anni fa non ci filavamo di striscio perché avevamo i fenomeni.
Parente di Tiberi per caso ? :lol: :lol:
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Mario Rossi
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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cycling_chrnicles ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 21:09 Bennati, come il suo predecessore, ha l'unica colpa di non essere onesto sul materiale umano a sua disposizione.

Tiberi è un corridore creato ad hoc per essere performante quando bisogna fare sforzi brevi e intensi.

Pure al Giro abbiamo visto come è andato nell'unica tappa di montagna over 200 km.

Dove doveva mai andare in questo Mondiale, su. Ci va di lusso che non sia diventato Karel Vacek.

Ha cittadinanza in questo ciclismo con chilometraggi da juniores, ma non vale minimamente gente come Eddy Mazzoleni e Bruseghin che 20 anni fa non ci filavamo di striscio perché avevamo i fenomeni.
Partiamo dal presupposto che Cassani è stato un CT sopra la media. Facile essere Martini quando avevi i top da gestire. In un periodo in cui le cause del declino erano ben prevedibili e già visibili ha portato a casa sempre risultati dignitosi. A parte Nibali, che ha avuto la sfiga di non avere mai mondiali per lui, fenomeni non ne ha avuti e ha fatto performare anche i morti. Moscon ha fatto 2 volte 5, per Trentin ancora restano i rimpianti.
Io a Bennati contesto gestioni pessime della corsa. La nazionale italiana non è poi così peggiore di quella francese, eppure Voeckler fa sempre qualcosa, cerca di sparigliare le carte. Bennati in 8 appuntamenti non ha mai cercato di fare qualcosa di diverso dal classico canovaccio, in cui l'equovoco è credere di essere la bella nazionale che siamo stati. È vero, il materiale è quello che è, ma ci sono state gestioni abbastanza rivedibili. Ricordo una confusione terribile ad esempio a Monaco. Poi nessuno chiedeva ai nostri di vincere, ma di fare qualcosa, di farsi vedere. Detto questo i problemi sono altri, e su questo le analisi, con annesso pessimismo, di Winter son migliori delle mie. Mi augurerei le dimissioni per una ragione di dignità ma non ci saranno
Sparo una sentenza su Remco per me lui è un Benoot che ci crede di più. Cioè non sarà lui il futuro dei belgi nei GT ma mi da sempre più la sensazione di essere quelli che per me sono i "classici mezzi corridori belga". Sono forti, però la salita non è roba per loro.

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albopaxo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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L'unico modo per tornare competitivi in un mondiale è avere un tracciato per Milan...
Attualmente i nostri con più talento hanno 17 e 18 anni, gli altri è gente che ormai il suo l'ha dato o gente con limiti evidenti.
Giro 2017: tappe 3 e 18
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Vuelta 2017: tappa 11
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Abruzzese
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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albopaxo ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 21:47 L'unico modo per tornare competitivi in un mondiale è avere un tracciato per Milan...
Attualmente i nostri con più talento hanno 17 e 18 anni, gli altri è gente che ormai il suo l'ha dato o gente con limiti evidenti.
Per Jonathan dovremo aspettare il 2028. Tutti quelli dal Rwanda alla Francia sono fuori portata per lui.

Si spera che per quella data sia già diventato il miglior velocista al mondo e che magari sia già spuntata anche qualche bella alternativa (come accadde con Petacchi, presente a Zolder in supporto a Cipollini).
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
Bomby
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Ma nessuno si aspettava nulla, i nostri migliori se va bene sono discontinui (Bettiol, Ciccone, non mi sembrano l'esempio della continuità) e non chiedo certo le dimissioni di nessuno. Constato però che Cassani, con materiale umano non troppo migliore di quello attuale (direi Nibali a parte, che d'altro canto ha trovato raramente percorsi adatti a lui), ha ottenuto risultati più degni di nota (gli europei vinti fanno schifo? Un mondiale sfiorato in modo oserei dire insperato battendo tutti i più forti tranne uno?) e ha promosso un ciclo (crono, pista da responsabile delle nazionali) che la guida tecnica attuale riesce solo a portare avanti. Nonostante ciò è stato cacciato con ignominia. Chiariamoci, di questo Bennati non ha colpa, ma fossi nella federazione qualche domanda me la farei.

Io alla nazionale non chiedo miracoli, già portarne uno nei 10 sarebbe stato un successo, ma Ciccone o Tiberi ci sarebbero stati degnamente. Quantomeno stare nel gruppetto che si giocava le medaglie, poi è chiaro che con gli scatti e i contro scatti probabilmente non sarebbe stato il loro terreno ideale.
Non trovo esaltante neanche il risultato dell'europeo: vero che era una volata, ma si sono sciolti, spappolati proprio. E non è che la concorrenza fosse irresistibile...
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Abruzzese ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 22:19
albopaxo ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 21:47 L'unico modo per tornare competitivi in un mondiale è avere un tracciato per Milan...
Attualmente i nostri con più talento hanno 17 e 18 anni, gli altri è gente che ormai il suo l'ha dato o gente con limiti evidenti.
Per Jonathan dovremo aspettare il 2028. Tutti quelli dal Rwanda alla Francia sono fuori portata per lui.

Si spera che per quella data sia già diventato il miglior velocista al mondo e che magari sia già spuntata anche qualche bella alternativa (come accadde con Petacchi, presente a Zolder in supporto a Cipollini).
Vista la scarsa durata al vertice dei velocisti oggigiorno, c'è da sperare che nel 2028 sia ancora al vertice: me lo auguro di tutto cuore!
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Abruzzese
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Chiaramente poi spiace ripetersi ma vale pure la pena ricordare che il miglior corridore da classiche che ci era venuto prepotentemente fuori (e che comunque questo Pogačar non l'avrebbe battuto), ci è saltato definitivamente nel modo in cui tutti sappiamo. Quantunque la sua carta d'identità avrebbe cominciato a pesare, non dandoci il modo di campare di rendita sugli eventuali buoni risultati che avrebbe potuto portarci.
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Abruzzese
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Bomby ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 22:30
Abruzzese ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 22:19
albopaxo ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 21:47 L'unico modo per tornare competitivi in un mondiale è avere un tracciato per Milan...
Attualmente i nostri con più talento hanno 17 e 18 anni, gli altri è gente che ormai il suo l'ha dato o gente con limiti evidenti.
Per Jonathan dovremo aspettare il 2028. Tutti quelli dal Rwanda alla Francia sono fuori portata per lui.

Si spera che per quella data sia già diventato il miglior velocista al mondo e che magari sia già spuntata anche qualche bella alternativa (come accadde con Petacchi, presente a Zolder in supporto a Cipollini).
Vista la scarsa durata al vertice dei velocisti oggigiorno, c'è da sperare che nel 2028 sia ancora al vertice: me lo auguro di tutto cuore!
Senza dimenticare che dovremo tenere conto di cosa vorrà fare Jonathan da qui in avanti (non ho poi idea di come potrà essere il tracciato olimpico di quell'anno a Los Angeles) e se, in caso di possibile addio di Ganna alla pista (almeno in certi appuntamenti), in federazione spingeranno affinché sia lui l'atleta faro del quartetto per il prossimo quadriennio.
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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C'è stato un momento che segnato in negativo la storia della nostra nazionale italiana di ciclismo, la tragica perdita di Franco Ballerini nel 2010 :(

Da quel momento solo il secondo posto di Trentin nel 2019 e niente più..... :(
Bomby
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Cos'è che dicevo ieri? Che qualcuno ha anche detto a Bagioli che ha fatto bene a scoppiare per tener dietro a Pogacar.

Dall'intervista a bici.pro.
Punti a stare con lui [Pogacar] il più possibile, sperando che molli un pochino il colpo. Invece quasi aumenta. E’ stato un tentativo buono, ne ho parlato anche con Bennati, quando parte Pogacar è sempre un’ottima cosa seguirlo. Se ci ho provato e sono rimasto lì vuol dire che le gambe sono buone, è un segnale che fa sperare per le prossime gare in Italia, questo è sicuro.
Se andiamo a leggere le dichiarazioni di MVDP, sono di segno completamente opposto
Tadej è partito e non hai provato ad andargli dietro: perché?
Ero molto concentrato sul prendere una medaglia, facendo quindi la mia corsa. L’ho visto partire e da quel momento l’obiettivo è diventato salvare più energie possibili. Non pensavo che fosse in controllo, credevo più in un grosso rischio. Credevo che il Belgio avrebbe chiuso il gap e che avremmo potuto giocarcela ancora. Ho visto il distacco scendere fino a 36 secondi e abbiamo pensato tutti che la sua fuga fosse finita. Invece ha accelerato ed è tornato a 45 secondi. In ogni caso non rispondere è stata la scelta vincente.
Ora, se MVDP, uno dei pochi che in una corsa di un giorno può impensierire Pogacar mi dice una cosa del genere, perché Bagioli, che con tutto il rispetto non è né Pogacar, né MVDP, né un O'Connor pensa che seguire Tadej sia una buona idea, e perché il CT con anni di professionismo alle spalle gli dà ragione? Che poi in un'altra intervista il diretto interessato dà un'altra versione...
C’era una consegna di seguire Pogacar a uomo? Toccava a Bagioli seguirlo?
Anche qui le parole le porta via il vento. Nel senso che quando si muove Pogacar, al mondo non c’è nessuno che riesce a stargli dietro. Lo hanno dimostrato quelli che ci hanno provato per pochi chilometri o per pochi metri. Non c’è nessuno al mondo che può stare con Pogacar, quindi ai miei corridori non ho consigliato di andargli dietro.
Tutte le interviste sono da bici.pro.

Le nozze coi fichi secchi bisogna saperle fare. Qui secondo me il morale non era sotto i tacchi, praticamente vicino al nucleo terrestre. Chiaro che invece di fare una gara dignitosa fai un disastro.
noel
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Ho sentito l'intervista di Bennati dove dice che a nessuno ha detto di seguire Pogacar e credo quella sia la più veritiera.
Ciò che più mi ha impressionato è il tono dimesso e l'eccessiva rassegnazione...ancora un po' e diceva "Che volete da me ? Se me lo avessero chiesto io me ne sarei pure stato a casa a vederla in TV"
E se con questa rassegnazione ha preparato la gara il risultato è stato centrato alla perfezione rimanendo in linea con le premesse
La mia impressione è che Bennati sia al capolinea e la cosa non gli dispiace più di tanto
È solo un branco di comunisti radical-chic che commenta il ciclismo (cit.)
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Lampiao
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Nomi per l'eventuale dopo Bennati?
O fuzil de Lampião, tem cinco laços de fita
O lugar que ele habita, não falta moça bonita
marco_graz
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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noel ha scritto: martedì 1 ottobre 2024, 6:10 Ho sentito l'intervista di Bennati dove dice che a nessuno ha detto di seguire Pogacar e credo quella sia la più veritiera.
Ciò che più mi ha impressionato è il tono dimesso e l'eccessiva rassegnazione...ancora un po' e diceva "Che volete da me ? Se me lo avessero chiesto io me ne sarei pure stato a casa a vederla in TV"
E se con questa rassegnazione ha preparato la gara il risultato è stato centrato alla perfezione rimanendo in linea con le premesse
La mia impressione è che Bennati sia al capolinea e la cosa non gli dispiace più di tanto
ho letto ma non visto, pero' se davvero era cosi rassegnato bah..capolinea e fallimento totale...ci sarebbe da tornare in ginocchio da Cassani, l'unico che ha la responsabilita' per guidare questa nazionale scarsa su questi percorsi aspettando tempi migliori.
11.metri
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Lampiao ha scritto: martedì 1 ottobre 2024, 14:03 Nomi per l'eventuale dopo Bennati?
Qualsiasi profilo che non sia quello di Davide Cassani verrebbe bruciato in 2 secondi e mezzo. Toccherà richiamare un pur ottimo ct come il romagnolo con la consapevolezza che la federazione gli affiderà una squadra con cui sarà comunque difficilissimo fare risultato. Sia chiaro, Bennati ha poche colpe ma serve una svolta e il commentatore RAI è sicuramente il migliore in Italia nel suo campo.
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Paolo Bettini ?
nurseryman
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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11.metri ha scritto: martedì 1 ottobre 2024, 15:33
Lampiao ha scritto: martedì 1 ottobre 2024, 14:03 Nomi per l'eventuale dopo Bennati?
Qualsiasi profilo che non sia quello di Davide Cassani verrebbe bruciato in 2 secondi e mezzo. Toccherà richiamare un pur ottimo ct come il romagnolo con la consapevolezza che la federazione gli affiderà una squadra con cui sarà comunque difficilissimo fare risultato. Sia chiaro, Bennati ha poche colpe ma serve una svolta e il commentatore RAI è sicuramente il migliore in Italia nel suo campo.
ma mi sembrano critiche esagerate

forse l'unico che avrebbe potuto arrivare nei 15 sarebbe stato ciccone senza quei due o tre scatti prodotti
pero cambiava veramente poco arrivare 15 invece di 25 come è arrivato quindi bene ha fatto a provare per me
tiberi è sparito pur stando a ruota
Saint Gervais - Sestriere 1992
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Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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marco_graz ha scritto: martedì 1 ottobre 2024, 14:19
noel ha scritto: martedì 1 ottobre 2024, 6:10 Ho sentito l'intervista di Bennati dove dice che a nessuno ha detto di seguire Pogacar e credo quella sia la più veritiera.
Ciò che più mi ha impressionato è il tono dimesso e l'eccessiva rassegnazione...ancora un po' e diceva "Che volete da me ? Se me lo avessero chiesto io me ne sarei pure stato a casa a vederla in TV"
E se con questa rassegnazione ha preparato la gara il risultato è stato centrato alla perfezione rimanendo in linea con le premesse
La mia impressione è che Bennati sia al capolinea e la cosa non gli dispiace più di tanto
ho letto ma non visto, pero' se davvero era cosi rassegnato bah..capolinea e fallimento totale...ci sarebbe da tornare in ginocchio da Cassani, l'unico che ha la responsabilita' per guidare questa nazionale scarsa su questi percorsi aspettando tempi migliori.
Io preferirei tornasse fisso in rai
Come ct .. 8 mondiali zero vittorie , un podio
Nella storia dei ct è quello con meno titoli che ha diretto più anni la nazionale.
Purtroppo i miracoli, li faceva solo uno
Luca90
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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ma un davide bramati è utopia?
2015:TreValliV.
2016:Giro(top5),Tour t11-14,ParigiT.
2017:Kuurne,TroBro
2018:Guangxi
2019:Dwars,Tour t18,Vuelta t8,Emilia
2020:CoppiB,BinckBank,Giro t1,Vuelta t1-2
2021:Larciano,Dwars,Turchia,Tour t16,Primus
2022:Lamarse,Vuelta t3-10,Japanc
2023 :FrecciaV,Giro t20,Vuelta(top5)
2024:MuscatClassic,Hageland,ZLM,Volta,Vuelta t8,Gooik
2025:Palma,Doubs,Giro t14,Occitanie, Tour t2,Prueba,La Poly
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Walter_White
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: martedì 1 ottobre 2024, 20:04
marco_graz ha scritto: martedì 1 ottobre 2024, 14:19
noel ha scritto: martedì 1 ottobre 2024, 6:10 Ho sentito l'intervista di Bennati dove dice che a nessuno ha detto di seguire Pogacar e credo quella sia la più veritiera.
Ciò che più mi ha impressionato è il tono dimesso e l'eccessiva rassegnazione...ancora un po' e diceva "Che volete da me ? Se me lo avessero chiesto io me ne sarei pure stato a casa a vederla in TV"
E se con questa rassegnazione ha preparato la gara il risultato è stato centrato alla perfezione rimanendo in linea con le premesse
La mia impressione è che Bennati sia al capolinea e la cosa non gli dispiace più di tanto
ho letto ma non visto, pero' se davvero era cosi rassegnato bah..capolinea e fallimento totale...ci sarebbe da tornare in ginocchio da Cassani, l'unico che ha la responsabilita' per guidare questa nazionale scarsa su questi percorsi aspettando tempi migliori.
Io preferirei tornasse fisso in rai
Come ct .. 8 mondiali zero vittorie , un podio
Nella storia dei ct è quello con meno titoli che ha diretto più anni la nazionale.
Purtroppo i miracoli, li faceva solo uno
Ha avuto anche sfiga però. Viviani esplode dopo Doha. Moscon viene ripreso a 1km dal traguardo e l'anno dopo becca una buca in salita, con Nibali che si frattura la vertebra al TdF. Nel mezzo Rio dove Nibali cade in discesa quando ha minimo l'argento al collo. Dal 2020 in poi a quale mondiale potevamo oggettivamente fare bene? Solo quello in Belgio con Colbrellix supereroe.

Non che per Bennati sia diverso, ma almeno Cassani li europei li vinceva :sherlock:
FCC 2019/20: rit.
FCC 2018/19: 1°; Superprestige; Gran Combinata
FCC 2017/18: 3°; Trofeo dei titoli; Campionato Europeo Donne Elite, Campionato del Mondo Donne Elite, ROTY
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da giorgio ricci »

Ma siamo sicuri che il CT abbia questo ruolo fondamentale per fare vincere i ciclisti ?
Io sostengo da anni che il CT è un ruolo minore ,potrebbe farlo chiunque nel settore . Generalmente si sceglie un ex corridore ,ma se Nibali vinceva a Firenze e Trentin nel 2019 parlavamo forse dei CT di allora ,che non ricordo neanche chi erano ,come fondamentali?
Lasciamo Bennati ancora un anno , che intanto in Ruanda l'Italia farà più o meno come quest' anno .
Poi un bel Cipollini che almeno mette in condizioni Milan di vincere un mondiale
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nemecsek.
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da nemecsek. »

giorgio ricci ha scritto: martedì 1 ottobre 2024, 20:53
Poi un bel Cipollini

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Beppugrillo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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giorgio ricci ha scritto: martedì 1 ottobre 2024, 20:53 Ma siamo sicuri che il CT abbia questo ruolo fondamentale per fare vincere i ciclisti ?
Io sostengo da anni che il CT è un ruolo minore ,potrebbe farlo chiunque nel settore . Generalmente si sceglie un ex corridore ,ma se Nibali vinceva a Firenze e Trentin nel 2019 parlavamo forse dei CT di allora ,che non ricordo neanche chi erano ,come fondamentali?
Lasciamo Bennati ancora un anno , che intanto in Ruanda l'Italia farà più o meno come quest' anno .
Poi un bel Cipollini che almeno mette in condizioni Milan di vincere un mondiale
Io penso che in determinati contesti il CT conti molto. L'Olanda femminile ha vinto comunque tanti Mondiali ma con un ct li vinceva tutti negli ultimi 20 anni. Gli italiani al contrario quanto volte hanno overperformato con la Nazionale? Sia singolarmente che collettivamente. Però ci sono cose che non può fare. Non può convocare Bugno se ha 60 anni e si è ritirato 26 anni fa. Forse potrebbe e dovrebbe influenzare le scelte dei suoi corridori. Penso che non aver avuto a disposizione Bettiol domenica sia una sconfitta del CT più del risultato stesso della gara
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jan80
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da jan80 »

Attualmente se uno ama non far brutte figure non va a fare il CT
Siamo veramente scarsi come corridori,il CT ha zero colpe,alla fine avevamo Ciccone e Ulissi come capitani,ma seriamente pensavamo anche di fare una TOP 10???
Luca90
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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i risultati italiani nelle corse in linea quest'anno senza pavè
cadel evans race 174km scaroni 8°
strade bianche 215km formolo 7°
sanremo 288km bettiol 5°
amstel 254km velasco 18°
freccia 199km formolo 24°
liegi 254km tiberi 22°
francoforte 201km ulissi 12°
san sebastian 236km rota 22°
bretagna classic 260km velasco 11°
quebec 202km zambanini 10°
montreal 209km zambanini 9°


trofeo calvia 150km bettiol 5°
trofeo serra de tramuntana 154km aleotti 11°
gp la marseillase 167km trentin 9°
vuelta murcia 199km covi 7°
giro dell'appennino 199km velasco 2°
giro della toscana 183km pozzovivo 6°
memorial pantani 195km milesi 2°
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2018:Guangxi
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drake
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Per me il CT conta, ma conta se ha uomini in grado di dire qualcosa

Nel nostro panorama puoi mettere Bennati, Cassani, il fu Ballerini o Gesù in persona che poco cambia

Noi rimpiangiamo Bettiol, uno che non vinceva una corsa in linea da tre anni e che in 11 anni di carriera ne ha vinto tipo tre (o quattro?). Bontà sua che il fato gli abbia destinato una delle più importanti del panorama mondiale, però... 'ndò vogliamo andare..
Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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jan80 ha scritto: martedì 1 ottobre 2024, 22:02 Attualmente se uno ama non far brutte figure non va a fare il CT
Siamo veramente scarsi come corridori,il CT ha zero colpe,alla fine avevamo Ciccone e Ulissi come capitani,ma seriamente pensavamo anche di fare una TOP 10???
Si. Diciamo che uno che ha qualcos'altro da fare non ci va.
Vedi Fondriest che era stato designato come prima opzione.
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CicloSprint
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Dalla Gazzetta dello Sport del 02 ottobre 2024

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marco_graz
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CicloSprint ha scritto: mercoledì 2 ottobre 2024, 8:19 Dalla Gazzetta dello Sport del 02 ottobre 2024
Dai e' bruciato...capisco che manchi il leader, capisco che Bagioli ha sbagliato ad andare dietro a Pocagar (che poi Bagioli non ha finito la corsa, per me se anche non andava dietro a Pogi mica faceva meglio di Ciccone 25esimo), ma se la squadra e' totalmente disunita per la prima volta nella nostra storia recente non puo' essere solo colpa dei corridori.
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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drake ha scritto: mercoledì 2 ottobre 2024, 0:35 Per me il CT conta, ma conta se ha uomini in grado di dire qualcosa

Nel nostro panorama puoi mettere Bennati, Cassani, il fu Ballerini o Gesù in persona che poco cambia

Noi rimpiangiamo Bettiol, uno che non vinceva una corsa in linea da tre anni e che in 11 anni di carriera ne ha vinto tipo tre (o quattro?). Bontà sua che il fato gli abbia destinato una delle più importanti del panorama mondiale, però... 'ndò vogliamo andare..
Sicuramente, però tra il Bettiol di Glasgow, e qualsiasi azzurro domenica, una bella differenza c'è.
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giorgio ricci ha scritto: martedì 1 ottobre 2024, 20:53 Ma siamo sicuri che il CT abbia questo ruolo fondamentale per fare vincere i ciclisti ?
Io sostengo da anni che il CT è un ruolo minore ,potrebbe farlo chiunque nel settore . Generalmente si sceglie un ex corridore ,ma se Nibali vinceva a Firenze e Trentin nel 2019 parlavamo forse dei CT di allora ,che non ricordo neanche chi erano ,come fondamentali?
Lasciamo Bennati ancora un anno , che intanto in Ruanda l'Italia farà più o meno come quest' anno .
Poi un bel Cipollini che almeno mette in condizioni Milan di vincere un mondiale
Se nella eventuale vittoria di Trentin non ci sarebbe stata la firma di Cassani, non so allora in quali casi si possa parlare di meriti del Ct. A Firenze c'era Bettini per l'ultima volta, e forse fu la volta in cui la sua nazionale corse meglio, anche perché aveva uomini adatti per quel percorso, come Visconti e Nibali, chiaro. Bennati non mi pare abbia mai dato un'identità alle sue nazionali, a differenza di Cassani, poi sicuramente come uomini selezionabili siamo messi sempre peggio.
Con Cipollini non mi aspetterei niente di più sinceramente, a meno di non poterlo schierare in gara.
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Tommeke92 ha scritto: mercoledì 2 ottobre 2024, 10:41
giorgio ricci ha scritto: martedì 1 ottobre 2024, 20:53 Ma siamo sicuri che il CT abbia questo ruolo fondamentale per fare vincere i ciclisti ?
Io sostengo da anni che il CT è un ruolo minore ,potrebbe farlo chiunque nel settore . Generalmente si sceglie un ex corridore ,ma se Nibali vinceva a Firenze e Trentin nel 2019 parlavamo forse dei CT di allora ,che non ricordo neanche chi erano ,come fondamentali?
Lasciamo Bennati ancora un anno , che intanto in Ruanda l'Italia farà più o meno come quest' anno .
Poi un bel Cipollini che almeno mette in condizioni Milan di vincere un mondiale
Se nella eventuale vittoria di Trentin non ci sarebbe stata la firma di Cassani, non so allora in quali casi si possa parlare di meriti del Ct. A Firenze c'era Bettini per l'ultima volta, e forse fu la volta in cui la sua nazionale corse meglio, anche perché aveva uomini adatti per quel percorso, come Visconti e Nibali, chiaro. Bennati non mi pare abbia mai dato un'identità alle sue nazionali, a differenza di Cassani, poi sicuramente come uomini selezionabili siamo messi sempre peggio.
Con Cipollini non mi aspetterei niente di più sinceramente, a meno di non poterlo schierare in gara.
Beh Bettini a Firenze fu fondamentale per Arnaud Nibalì :crazy:
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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L'unica cosa certa che farebbe Cipollini CT è polemizzare un giorno si e l'altro pure con chiunque. Anche no grazie
È solo un branco di comunisti radical-chic che commenta il ciclismo (cit.)
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Walter_White ha scritto: martedì 1 ottobre 2024, 20:39
Winter ha scritto: martedì 1 ottobre 2024, 20:04
marco_graz ha scritto: martedì 1 ottobre 2024, 14:19
ho letto ma non visto, pero' se davvero era cosi rassegnato bah..capolinea e fallimento totale...ci sarebbe da tornare in ginocchio da Cassani, l'unico che ha la responsabilita' per guidare questa nazionale scarsa su questi percorsi aspettando tempi migliori.
Io preferirei tornasse fisso in rai
Come ct .. 8 mondiali zero vittorie , un podio
Nella storia dei ct è quello con meno titoli che ha diretto più anni la nazionale.
Purtroppo i miracoli, li faceva solo uno
Ha avuto anche sfiga però. Viviani esplode dopo Doha. Moscon viene ripreso a 1km dal traguardo e l'anno dopo becca una buca in salita, con Nibali che si frattura la vertebra al TdF. Nel mezzo Rio dove Nibali cade in discesa quando ha minimo l'argento al collo. Dal 2020 in poi a quale mondiale potevamo oggettivamente fare bene? Solo quello in Belgio con Colbrellix supereroe.

Non che per Bennati sia diverso, ma almeno Cassani li europei li vinceva :sherlock:
Cassani gli europei li vinceva ed anche con tattiche di squadra ben studiate.
Durante i suoi anni da CT, l'Italia mi ha sempre dato l'impressione, anche su percorsi non adatti ai propri corridori (troppi purtroppo) di potersela sempre giocare o perlomeno di avere un'idea chiara di che cosa fare. Poi se mancavano le gambe o il talento, pazienza, ma la nazionale non sembrava mai vittima degli eventi, così come domenica invece.

E forse, senza la caduta di gruppo dalla discesa di Fiesole o quella di Nibali a Rio, Cassani vanterebbe un palmares diverso.
Detto questo, credo che non accetterebbe di ritornare.
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Patate
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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giorgio ricci ha scritto: martedì 1 ottobre 2024, 20:53 Ma siamo sicuri che il CT abbia questo ruolo fondamentale per fare vincere i ciclisti ?
Io sostengo da anni che il CT è un ruolo minore ,potrebbe farlo chiunque nel settore .
Beh oddio, il lavoro di Voeckler dimostra proprio il contrario. Se anche non volessimo considerare i due mondiali di Alaphilippe (anche se non ne vedo il motivo, la squadra ha corso benissimo in entrambi) il correre all'attacco ha portato i suoi frutti anche a Olimpiadi ed Europei
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Walter_White ha scritto: martedì 1 ottobre 2024, 20:39
Ha avuto anche sfiga però. Viviani esplode dopo Doha. Moscon viene ripreso a 1km dal traguardo e l'anno dopo becca una buca in salita, con Nibali che si frattura la vertebra al TdF. Nel mezzo Rio dove Nibali cade in discesa quando ha minimo l'argento al collo. Dal 2020 in poi a quale mondiale potevamo oggettivamente fare bene? Solo quello in Belgio con Colbrellix supereroe.

Non che per Bennati sia diverso, ma almeno Cassani li europei li vinceva :sherlock:
Certamente
Non volevo sminuire il lavoro di Cassani
Che tra l altro andava oltre il ruolo di ct ai mondiali
noel
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Patate ha scritto: mercoledì 2 ottobre 2024, 12:56
giorgio ricci ha scritto: martedì 1 ottobre 2024, 20:53 Ma siamo sicuri che il CT abbia questo ruolo fondamentale per fare vincere i ciclisti ?
Io sostengo da anni che il CT è un ruolo minore ,potrebbe farlo chiunque nel settore .
Beh oddio, il lavoro di Voeckler dimostra proprio il contrario. Se anche non volessimo considerare i due mondiali di Alaphilippe (anche se non ne vedo il motivo, la squadra ha corso benissimo in entrambi) il correre all'attacco ha portato i suoi frutti anche a Olimpiadi ed Europei
In teoria ti si può dare ragione, il problema è che in questi ultimi anni noi gente come Alaphilippe e Laporte (e forse Madouas) non li abbiamo.
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Cipollini era una boutade :)
Intendevo dire che gli uomini li hai o non te li puoi inventare.
Avremo due mondiali che ,se non capita nulla possono avere Milan come protagonista. Io credo che Bennati sia in grado di metterlo in buone condizioni,poi sta a lui finalizzare , ma se si vuole cambiare CT la sostanza cambia poco .
A meno che non vogliate me ,che un quarantesimo posto lo porto a casa tranquillamente anche io
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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giorgio ricci ha scritto: mercoledì 2 ottobre 2024, 15:51 Cipollini era una boutade :)
A me non dispiacerebbe, sono di parte perché sono sempre stato un suo tifoso, ma se non ne capisce lui di ciclismo? Dai, ha corso una vita e non era certo un fesso. Caratterialmente potrebbe essere un' incognita, ma nessuno degli ex possiede il suo carisma. Al netto di tutte le sue vicissitudini per me farebbe bene.
Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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noel ha scritto: mercoledì 2 ottobre 2024, 10:46 L'unica cosa certa che farebbe Cipollini CT è polemizzare un giorno si e l'altro pure con chiunque. Anche no grazie
Di solito chi svolge il ruolo di super critico non accetta ruoli che potrebbe vederlo a parte invertite come bersaglio.
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Salvatore77 ha scritto: mercoledì 2 ottobre 2024, 16:35
noel ha scritto: mercoledì 2 ottobre 2024, 10:46 L'unica cosa certa che farebbe Cipollini CT è polemizzare un giorno si e l'altro pure con chiunque. Anche no grazie
Di solito chi svolge il ruolo di super critico non accetta ruoli che potrebbe vederlo a parte invertite come bersaglio.
E nessuno mai gli chiederà di ricoprire quel ruolo, oserei dire
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Maìno della Spinetta
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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non aiuta in questi anni la serie di mondiali duri. Un mondiale facile tra Ganna e Johnny Milan lo gestivi nei finali, e quello di Glasgow bene o male ci ha visti protagonisti contro dei marziani.
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Slegar
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Ho letto l'articolo sulla gazza cartacea e sia agli europei che ai mondiali gli azzurri hanno fatto l'esatto contrario di ciò che era stato concordato con Bennati. Penso che il punto di "rottura" siano state le Olimpiadi in cui è stato "imposto" Viviani, non ha potuto schierare Ganna e Milan e nei giorni successivi si è espresso in maniera non proprio signorile nei confronti di Bettiol e soprattutto Mozzato. Oltretutto nelle dichiarazioni post Parigi dimostra chiaramente di non saper assolutamente programmare gli impegni (di fatto a Parigi ha portato i due migliori azzurri classificati al Fiandre):
https://bici.pro/news/professionisti/do ... i-bennati/

Gli atleti sono quello che sono, però penso che Bennati abbia raggiunto il capolinea come CT della nazionale.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Non so di preciso cosa ha detto di Mozzato.
Da un lato è vero che ha fatto secondo al Fiandre, però va anche detto che è un corridore molto passivo che sta sempre nascosto fino al finale per poi fare una volata. Non proprio adatto a correre a Parigi, ne come percorso, ne come atteggiamento.
Inoltre dal Fiandre in poi ha fatto poco.
Non so cosa si aspettava.
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noel
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Salvatore77 ha scritto: venerdì 4 ottobre 2024, 12:23 Non so di preciso cosa ha detto di Mozzato.
Da un lato è vero che ha fatto secondo al Fiandre, però va anche detto che è un corridore molto passivo che sta sempre nascosto fino al finale per poi fare una volata. Non proprio adatto a correre a Parigi, ne come percorso, ne come atteggiamento.
Inoltre dal Fiandre in poi ha fatto poco.
Non so cosa si aspettava.
Mi pare abbia detto che anche dopo un tour pessimo aveva deciso di dargli credito dopo il secondo posto al Fiandre.
Credo che il lunedì dopo il Fiandre anche tra gli utenti di questo forum c'era più di uno che nutriva qualche dubbio su Mozzato come possibile protagonista nel seguito della stagione e così è stato
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Abruzzese
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Giustamente il fatto che Mozzato non si sia visto perché abbia dovuto disputare il Tour al servizio di Demare che non ne beccava mezza non sfiora molti. Col senno di poi Trentin ci sarebbe stato benissimo ma se pensiamo che colui che non avrebbe dovuto correre (Viviani) sia stato il migliore dei nostri a Parigi, qualche domanda occorrerebbe farsela.
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
brunello
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Oggi Piganzoli terzo, Fortunato decimo, Scaroni undicesimo, Velasco tredicesimo.

Forse qualche scelta migliore col senno di poi poteva essere fatta, Piganzoli tra l'altro notavo che non era andato male sia in Lussemburgo che al Memorial Pantani.
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