Se li sono persi causa Tg2. Mi sta bene ora vedere il nuoto e la pallanuoto ma una tv seria non può perdersi una delle principali gare di atletica!
Almeno potevano aprire una finestra sul match di Musetti, 10 secondi di gara... e invece nisba.
Se li sono persi causa Tg2. Mi sta bene ora vedere il nuoto e la pallanuoto ma una tv seria non può perdersi una delle principali gare di atletica!
conny solbrelli ha scritto: ↑sabato 3 agosto 2024, 21:33Se li sono persi causa Tg2. Mi sta bene ora vedere il nuoto e la pallanuoto ma una tv seria non può perdersi una delle principali gare di atletica!
Almeno potevano aprire una finestra sul match di Musetti, 10 secondi di gara... e invece nisba.
Esattoconny solbrelli ha scritto: ↑sabato 3 agosto 2024, 21:33Se li sono persi causa Tg2. Mi sta bene ora vedere il nuoto e la pallanuoto ma una tv seria non può perdersi una delle principali gare di atletica!
Almeno potevano aprire una finestra sul match di Musetti, 10 secondi di gara... e invece nisba.
Lungi da me difendere il mondo anglosassone, anzi...Però al giorno d'oggi diciamo che in pochi non sono capaci di parlarlo almeno a livello basico. Io stesso magari cerco di non fare ragionamenti troppo complicati perché non ho l'abitudine di parlarlo quotidianamente mentre per i ragazzi già a quell'età, trovandosi magari in squadre dalla spiccata vocazione internazionale o in contesti di gara dove cominci ad avere una certa comunicazione, già si comincia a prendere un po' più confidenza sulla lingua.herbie ha scritto: ↑lunedì 23 settembre 2024, 12:02 diciamo che sentir parlare in inglese, in una intervista pubblica di un grande evento,chi non lo sa parlare bene (come me) è uno spettacolo penoso.
Meglio fare una cosa che sai far bene, che dieci che sai far male. O uno parla un buon inglese, o è meglio che parli la sua lingua, questione di eleganza. Io credo che certe interviste in inglese non le capisca nemmeno un inglese abituato a vivere all'estero.
Non è questione di diritti, che non penso siano differenziati al mondiale. È che non s'è vista un'immagine che sia una della discesa, di nessuno.
Come non essere d'accordo. Soprattutto Ilenia, una persona che ama vivere e raccontare il ciclismo e conscia di ciò che dice.Beppugrillo ha scritto: ↑mercoledì 25 settembre 2024, 7:16 De Luca-Ballan
Come al solito invece le telecronache delle gare femminili su Discovery sono tutto il contrario. Brillanti, documentate, un valore aggiunto prezioso
C'è di molto peggio.
Legittimo, io continuo a preferire uno che, anche se sbagliando, cerca di apportare note di interesse alla telecronaca arricchendo la conoscenza dello spettatore su dettagli legati ai singoli atleti, a uno che rimane a parlare soltanto di quello che vede davanti agli occhi e non sa andare oltre. E anche questi altri sono in Rai. Consideriamo poi che con Ballan al commento tecnico a volte è quasi come fare la telecronaca da soli.Abruzzese ha scritto: ↑mercoledì 25 settembre 2024, 17:00 Io non cambio parere, anche perché credo che certe cose non vengano notate quando si ascolta. Per me prima ce ne si libera dalla cronaca e meglio è. Il fatto che "c'è di peggio" in questo preciso discorso non m'interessa perché si parla di Rai
Scusami perché forse io avrò ascoltato una telecronaca diversa in questi giorni: quali sarebbero questi dettagli sull'atleta che avrebbe detto De Luca? I giorni passati non è stato in grado di dare una notizia che sia una su determinati atleti in certe categorie che abitualmente non commenta. Si è segnalato solo per aver, tra le righe, perculato atleti di paesi non così sviluppati ciclisticamente e per un tentativo di sgangherato monologo su questioni di Linguistica generale contro l'utilizzo della lingua inglese nelle interviste e in generale nel ciclismo odierno. Quali storie originali ha raccontato? Che cosa ha detto per arricchire lo spettatore che già non sia conosciuto?PassistaScalatore ha scritto: ↑mercoledì 25 settembre 2024, 17:16Legittimo, io continuo a preferire uno che, anche se sbagliando, cerca di apportare note di interesse alla telecronaca arricchendo la conoscenza dello spettatore su dettagli legati ai singoli atleti, a uno che rimane a parlare soltanto di quello che vede davanti agli occhi e non sa andare oltre. E anche questi altri sono in Rai. Consideriamo poi che con Ballan al commento tecnico a volte è quasi come fare la telecronaca da soli.Abruzzese ha scritto: ↑mercoledì 25 settembre 2024, 17:00 Io non cambio parere, anche perché credo che certe cose non vengano notate quando si ascolta. Per me prima ce ne si libera dalla cronaca e meglio è. Il fatto che "c'è di peggio" in questo preciso discorso non m'interessa perché si parla di Rai
Ricordo una cronaca a tre De Luca Petacchi Conti, al mondiale australiano di due anni fa, che mi rimase impressa perché fu una boccata di aria fresca rispetto a quello che c'era abitualmente. Cinque ore che passarono lisce.
Si sa chi farà il mondiale su strada?
Non ho visto questi ultimi giorni, mi sono rifatto agli ultimi due anni dove sono emerse le caratteristiche, con pregi e difetti, delle varie possibilità al commento. Ho risposto sul caso che hai citato perché io ho notato questa differenza, cioé che De Luca cerca di inserire anche questi elementi nella cronaca, e come regola generale preferisco qualche errore e refuso in un tentativo di arricchimento della cronaca, ad un racconto piatto di quello che già vediamo. Se sono state cronache sottotono prendo atto, ripeto che per me Ballan non aiuta perché non offre quasi mai spunti e va a traino di quello che è già stato detto dalla prima voce.Abruzzese ha scritto: ↑mercoledì 25 settembre 2024, 17:24Scusami perché forse io avrò ascoltato una telecronaca diversa in questi giorni: quali sarebbero questi dettagli sull'atleta che avrebbe detto De Luca? I giorni passati non è stato in grado di dare una notizia che sia una su determinati atleti in certe categorie che abitualmente non commenta. Si è segnalato solo per aver, tra le righe, perculato atleti di paesi non così sviluppati ciclisticamente e per un tentativo di sgangherato monologo su questioni di Linguistica generale contro l'utilizzo della lingua inglese nelle interviste e in generale nel ciclismo odierno. Quali storie originali ha raccontato? Che cosa ha detto per arricchire lo spettatore che già non sia conosciuto?PassistaScalatore ha scritto: ↑mercoledì 25 settembre 2024, 17:16Legittimo, io continuo a preferire uno che, anche se sbagliando, cerca di apportare note di interesse alla telecronaca arricchendo la conoscenza dello spettatore su dettagli legati ai singoli atleti, a uno che rimane a parlare soltanto di quello che vede davanti agli occhi e non sa andare oltre. E anche questi altri sono in Rai. Consideriamo poi che con Ballan al commento tecnico a volte è quasi come fare la telecronaca da soli.Abruzzese ha scritto: ↑mercoledì 25 settembre 2024, 17:00 Io non cambio parere, anche perché credo che certe cose non vengano notate quando si ascolta. Per me prima ce ne si libera dalla cronaca e meglio è. Il fatto che "c'è di peggio" in questo preciso discorso non m'interessa perché si parla di Rai
Ricordo una cronaca a tre De Luca Petacchi Conti, al mondiale australiano di due anni fa, che mi rimase impressa perché fu una boccata di aria fresca rispetto a quello che c'era abitualmente. Cinque ore che passarono lisce.
Si sa chi farà il mondiale su strada?
Magari ripeto, sono io che ho sentito una telecronaca diversa ma, se da un lato non ho ravvisato un tono da osteria, ho comunque ravvisato una cronaca di un livello nient'affatto eccelso, con momenti di mediocrità dimenticabili.
Io stavo giudicando principalmente le cronache degli ultimi giorni, dove mi è parso evidente che si sia documentato poco su categorie che non si trova abitualmente a commentare, preferendo spostare il discorso su altre cose che, in quel preciso contesto, non mi sembravano così pertinenti. Meglio se ci si concentra magari sulla cronaca live.PassistaScalatore ha scritto: ↑giovedì 26 settembre 2024, 14:00Non ho visto questi ultimi giorni, mi sono rifatto agli ultimi due anni dove sono emerse le caratteristiche, con pregi e difetti, delle varie possibilità al commento. Ho risposto sul caso che hai citato perché io ho notato questa differenza, cioé che De Luca cerca di inserire anche questi elementi nella cronaca, e come regola generale preferisco qualche errore e refuso in un tentativo di arricchimento della cronaca, ad un racconto piatto di quello che già vediamo. Se sono state cronache sottotono prendo atto, ripeto che per me Ballan non aiuta perché non offre quasi mai spunti e va a traino di quello che è già stato detto dalla prima voce.Abruzzese ha scritto: ↑mercoledì 25 settembre 2024, 17:24Scusami perché forse io avrò ascoltato una telecronaca diversa in questi giorni: quali sarebbero questi dettagli sull'atleta che avrebbe detto De Luca? I giorni passati non è stato in grado di dare una notizia che sia una su determinati atleti in certe categorie che abitualmente non commenta. Si è segnalato solo per aver, tra le righe, perculato atleti di paesi non così sviluppati ciclisticamente e per un tentativo di sgangherato monologo su questioni di Linguistica generale contro l'utilizzo della lingua inglese nelle interviste e in generale nel ciclismo odierno. Quali storie originali ha raccontato? Che cosa ha detto per arricchire lo spettatore che già non sia conosciuto?PassistaScalatore ha scritto: ↑mercoledì 25 settembre 2024, 17:16
Legittimo, io continuo a preferire uno che, anche se sbagliando, cerca di apportare note di interesse alla telecronaca arricchendo la conoscenza dello spettatore su dettagli legati ai singoli atleti, a uno che rimane a parlare soltanto di quello che vede davanti agli occhi e non sa andare oltre. E anche questi altri sono in Rai. Consideriamo poi che con Ballan al commento tecnico a volte è quasi come fare la telecronaca da soli.
Ricordo una cronaca a tre De Luca Petacchi Conti, al mondiale australiano di due anni fa, che mi rimase impressa perché fu una boccata di aria fresca rispetto a quello che c'era abitualmente. Cinque ore che passarono lisce.
Si sa chi farà il mondiale su strada?
Magari ripeto, sono io che ho sentito una telecronaca diversa ma, se da un lato non ho ravvisato un tono da osteria, ho comunque ravvisato una cronaca di un livello nient'affatto eccelso, con momenti di mediocrità dimenticabili.
Tutto giusto, peccato che il lavoro di De Luca sia quello. Se riesco a documentarmi pure io su quasi ogni corsa che succede al mondo e lo faccio soltanto da appassionato incallito, penso che una persona che fa questo di lavoro possa benissimo farlo.PassistaScalatore ha scritto: ↑mercoledì 25 settembre 2024, 16:54C'è di molto peggio.
Su questo non possiamo non considerare che non siamo ai tempi di De Zan in passato c'era un solo cronista, il gruppo che partecipava alle gare più importanti era fatto sempre dagli stessi 150, metà dei quali erano italiani o francesi o spagnoli o belgi, c'era una barriera molto minore tra la stampa e gli atleti, che non sparivano subito dopo l'arrivo nei maxi bus come oggi, si instaurava più facilmente un rapporto diretto.
Ora le rose delle squadre arrivano a 30 atleti, ci sono due se non tre squadre diverse con priorità a diversi tipi di gare sparse nel continente se non in altri continenti, in più la Rai ha squadre diverse al commento quindi la possibilità di rapporto diretto con gli atleti è molto minore che in passato.
E comunque, spezzo una lancia: De Luca almeno ci prova, a parlare della biografia degli atleti, ad andare più in profondità. Quando si parla di italiani torna indietro alla loro evoluzione fin dalle categorie giovanili e inserisce aneddoti. Sbaglia a volte, forse troppo, ma se lo fa è perché ci prova. Chi lo aveva preceduto e poi a tratti lo ha sostituito in questi anni, neanche per sbaglio si avventura nel tentativo di "diversificare" il commento e resta con una piatta cronaca di superficie. Ora c'è Rizzato che è stato elevato a prima voce del commento e avrà modo di crescere e vedremo, ma per me De Luca è giudicato spesso con una nota di cattiveria che, se consideriamo le alternative, è eccessiva...
Ultima cosa: Ballan al commento tecnico non aiuta, non è mai propositivo, va praticamente pregato per inserirsi e quando lo fa spesso non fa altro che ribadire e assecondare quello che è già stato detto
Ehhhhh quando c'era lui...
Il livello è questo
Mi auguro Rizzato-Cassani al commento.....
Ballan evanescente e l'altro meglio che non dico quello che penso.
IlDucadiQuadalto ha scritto: ↑venerdì 27 settembre 2024, 16:21Mi auguro Rizzato-Cassani al commento.....
De Luca-Ballan è una combo agghiacciante.
Ballan è più compassato di Petacchi al commento, e ce ne vuole
Fosse una novita', lo ripete da 5 anni ormai.
Eh infatti, per quello dicevo che non c'è da stupirsi purtroppo.
Neme, esci da questo corpo.Salvatore77 ha scritto: ↑venerdì 27 settembre 2024, 17:39 Per ricoprire i ruoli occorre avere un certo tipo di tessera. Adesso quelli della Cgil funzione pubblica guardano gli altri lavorare.
Buona la formula con Pancani e Borgato per far prendere fiato a noi, altro che al duo.PassistaScalatore ha scritto: ↑sabato 28 settembre 2024, 2:24 In risposta ai commenti sopra,
non credo che parlare di risvolti sociali e consuetudini derivate da un sistema politico cje è rimasto in vigore per circa 50 anni, portando nel corno d'Africa usi e costumi italiani tra cui lo stretto legame con la bicicletta, sia un'esaltazione del fascismo.
Altrimenti chiamate pure fascista anche me. Un insulto più uno meno cambia poco. Si tratta di conoscere la storia.
Vi linko il primo articolo di vari che potete trovare voi stessi con una semplice ricerca google, che attesta lo stretto legame tra colonialismo italiano e tradizione dell'uso della bicicletta in Eritrea.
https://africanarguments.org/2024/09/er ... l-passion/
Riassunto: De Luca viene massacrato anche quando dice una cosa giusta e incontestabile sull'eredità coloniale, in più pure una nota di colore esterna alla fredda cronaca, quindi un pregio per la diversificazione nel commento![]()
Oggi ho seguito un pezzo del mondiale, non mi è dispiaciuto, buona la formula con Pancani e Borgato per fare prendere fiato al duo in cabina e dare nuovi spunti.
nino58 ha scritto: ↑sabato 28 settembre 2024, 7:01Neme, esci da questo corpo.Salvatore77 ha scritto: ↑venerdì 27 settembre 2024, 17:39 Per ricoprire i ruoli occorre avere un certo tipo di tessera. Adesso quelli della Cgil funzione pubblica guardano gli altri lavorare.
Che il colonialismo abbia inciso, ciclisticamente parlando, su una nazione piuttosto che su altre, all'interno di un continente, e' sotto gli occhi di tutti ed e' innegabile.PassistaScalatore ha scritto: ↑sabato 28 settembre 2024, 2:24 In risposta ai commenti sopra,
non credo che parlare di risvolti sociali e consuetudini derivate da un sistema politico cje è rimasto in vigore per circa 50 anni, portando nel corno d'Africa usi e costumi italiani tra cui lo stretto legame con la bicicletta, sia un'esaltazione del fascismo.
Permettimi ma il paragone non sta in piedi perché in una squadra di calcio c'è un ricambio continuo, le idee e gli schemi, il modo di lavorare, portati da un allenatore, influiscono sul gruppo che lui allena, sui rapporti che instaura con la dirigenza per un certo tipo di mercato, ma con il suo abbandono, e il naturale ricambio dei giocatori, tutto finisce. Resta un ricordo. Lo abbiamo visto anche con tecnici durati 30 anni come Ferguson. Questo è un caso di tradizioni portate in un popolo, di un sistema di valori, scami culturali che lasciano tracce molto più profonde. Come certi termini di influsso arabo che continuano a essere usati in Sicilia al giorno d'oggi, o l'uso di certi prodotti rispetto ad altri, come l'abitudine del the in Inghilterra dovuta ai secoli di scambi con le indie...Pafer1 ha scritto: ↑sabato 28 settembre 2024, 11:05Che il colonialismo abbia inciso, ciclisticamente parlando, su una nazione piuttosto che su altre, all'interno di un continente, e' sotto gli occhi di tutti ed e' innegabile.PassistaScalatore ha scritto: ↑sabato 28 settembre 2024, 2:24 In risposta ai commenti sopra,
non credo che parlare di risvolti sociali e consuetudini derivate da un sistema politico cje è rimasto in vigore per circa 50 anni, portando nel corno d'Africa usi e costumi italiani tra cui lo stretto legame con la bicicletta, sia un'esaltazione del fascismo.
Escludendo il fatto che la cosa viene ripetuta continuamente (ma potrebbe anche starci, magari De Luca puo' non ricordarselo), il punto e' che, a mio avviso, i risultati attuali, a distanza di decenni, vanno attribuiti autonomamente a quel movimento ciclistico nazionale e non al passato storico.
Per fare un esempio molto superficiale e calcistico, e' come se io fossi un seguace accanito di Stramaccioni, oppure di Mazzarri, e oggi do' i meriti dei successi dell'Inter a questi due tecnici.
Senza pressoché