Il troppo storpia?

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Mario Rossi
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Re: Il troppo storpia?

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IlDucadiQuadalto ha scritto: sabato 5 ottobre 2024, 18:33

Comunque il dominio totale e incontrastato alla lunga stanca sempre, in qualsiasi sport.
Questo è il primo anno che Tadej è così alieno e imbattibile, gli scorsi anni era sì fortissimo ma qualche battuta a vuoto ce l'aveva eccome.

Se questo dominio cannibalistico dovesse prolungarsi per altre 2-3 stagioni, allora non sono sicuro che tutti sarebbero così contenti (specialmente tra i corridori, nel gruppo e tra i team)
È questo il nocciolo cruciale della questione. Son abbastanza maturo da aver visto abbastanza stagioni ciclistiche ma non così vecchio da aver visto Merckx. Qualcuno si offende se dico che a me questa stagione ha fatto schifo. Non per le prestazioni in valore assoluto ma perchè tutte le corse importanti son state scontate. Sia chiaro, tifo Pogacar e VDP, meno Remco, e penso che le loro personalità facciano bene al ciclismo ma è tutto il mese di settembre che le corse le guardo non perchè voglio, ma perchè è la passione che me lo impone. Il problema è che gli ultimi 4 anni erano stati bellissimi. In ogni gara, anche dove i protagonisti erano più scarsi, c'erano duelli. A maggio ho rimpiato il duello Hindely Tao. Lo sport per me è dato dal duello, dalla speranza che Davide batta Golia. Purtroppo non vedo nessun Davide all'orizzonte. Detto questo il troppo non stroppia perchè è giusto che vinca il più forte e fossi stato Vingegaard della Coulolle mi sarebbero girate le scatole se mi avesse regalato la tappa ma non so quanto un'altra stagione del genere possa far bene al ciclismo. La sensazione è che dopo quest'anno l'hype possa solo diminuirsi. Almeno per me e per i tifosi occasionali con cui mi son confrontato questo è quello che sta avvenendo
Sparo una sentenza su Remco per me lui è un Benoot che ci crede di più. Cioè non sarà lui il futuro dei belgi nei GT ma mi da sempre più la sensazione di essere quelli che per me sono i "classici mezzi corridori belga". Sono forti, però la salita non è roba per loro.

Io, 4 febbraio 2022
giorgio ricci
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Re: Il troppo storpia?

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A me l'idea del dominatore ,come dicevo qualche tempo fa, piace.
Quando intendo dominatore è esattamente il Pogacar attuale.
Una o due stagioni a quei livelli ci sta , è possibile ,anche sfruttando congiunture favorevoli ( vedi infortunio di Vingegaard). Certamente un altro lustro su quei livelli ,oltre a sembrarmi improbabile ,non gioverebbe allo spettacolo.
Però ,abbiamo visto un decennio di Valverde et similia , ci sta anche vedere nella vita un Pogacar , soprattutto per chi ,come me ,per ragioni anagrafiche ,non ha visto Merckx e poco Hinault ( il secondo perché in TV trasmettevano poco) .
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Re: Il troppo storpia?

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Winter ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 19:46
Pantani the best ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 19:28
Quindi nella tua visione delle cose Coppi e Merckx erano patrimoni solo dei loro tifosi e non del ciclismo e di riflesso anche degli appassionati. Oppure a corredo di questa tua visione trovami delle differenze tra Pogacar e i due sopracitati. Il popolo del ciclismo ama il coraggio e la fantasia, l'indole dell'attaccante di razza, questo indipendentemente che uno vinca tutto oppure vinca una corsa ogni tantum. Due "perdenti" come Poulidor e Chiappucci non è che erano amati per il loro essere degli underdog, ma proprio per la loro indole. Mi citi gli ascolti televisivi ma guarda l'affetto della gente nei confronti di Pogacar e prova a confrontarlo a quello che all'epoca aveva Indurain. Non c'è proprio partita. Pogacar per il suo essere è amato dal popolo del ciclismo, discutere questo significa vivere in un mondo alternativo rispetto a quello reale.
Anche in questo caso è una visione molto soggettiva
2 anni fa, pogacar ha fatto una conferenza stampa ai mondiali di wollongong.. sai quanti giornalisti c erano? Due
Il miglior corridore al mondo
C è tantissima meno gente sulle strade
Al giro d italia ero rimasto impressionato dalla pochissima gente sul mortirolo
Nessuno per km
Era lontano dall arrivo? Guarda dov era nel 94
Guarda quanta gente c era

Il tour torna in Italia
C è super pogacar
Pochissima gente nella tappa di Rimini..
Confrontala con la tappa del diablo al sestriere del 92

Sto sminuire la popolarità che aveva indurain.. non la capisco
Non sono d'accordo che ci sia meno gente sulla strada. Al Tour nelle tappe dure sempre folle oceaniche. Quest'anno sul San Luca impressionante. Va contestualizzato tutto, il giorno della settimana, il luogo ecc...
Per dire negli anni 90, nel 94 tappa del Mortirolo folla impressionante, nel 98 tappa di Monte Campione con Pantani in lotta per il Giro e con l'Italia che lo adora ci sono due gatti negli ultimi km della salita.
Non facciamo solo gli esempi che ci fanno comodo
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Scattista
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Re: Il troppo storpia?

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galliano ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 12:27 Io ero convintissimo 2 anni fa che Pogacar era già competitivo per giocarsi un podio alla Roubaix, adesso sono ancora più convinto che partirebbe favorito alla pari con VDP.
Alla pari.
Poi in un'eventuale volata non darei per sicura la vittoria di VDP.
qui si sta perdendo la bussola
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max
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Re: Il troppo storpia?

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Per quanto mi riguarda il troppo non storpia se è tutto regolare.
Il ciclismo è sempre stato lo sport della fatica, del dover dosare le forze.
Da qualche tempo non è più così e il Pogacar del 2024 è qualcosa di mai visto, mai un giorno sottotono, gente stracciata senza possibilità di replica, 6 tappe al Giro, 6 tappe al Tour, classifiche generali vinte con 10 minuti sul 2°, Mondiale vinto con 100 km da solo contro tutti, 4 tappe su 7 al Catalunya, più distacchi siderali in altre gare.
Pogacar 2024 sembra Onnipotente, se volesse potrebbe vincere qualsiasi cosa.
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Re: Il troppo storpia?

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Pantani the best ha scritto: sabato 5 ottobre 2024, 19:44

Questa è l'eredità che ha lasciato chi ha avuto a che fare col ciclismo professionistico tra gli anni 90 e l'inizio degli anni 2010, e ovviamente non mi riferisco solo agli interpreti(i corridori) ma a tutto l'ambiente circostante. Ovviamente il doping c'è "sempre" stato nel ciclismo e nello sport, ma in quel periodo specifico si andò talmente tanto oltre tra pratiche sistematiche, coperture, omertà, giochi di potere, zero tutela, che anche a distanza di anni dove oggettivamente gli scandali sono diminuiti a dismisura, gli strascichi di quel periodo il ciclismo se li porta ancora dietro.
Se escludiamo gli aficionados intesi come espertissimi che quivi scriveno, sappiamo chi ha portato il pubblico mainstream in Italia a seguire giro e tour in quegli anni, e poi tempo dopo gli ha dato la nasata bella forte, da cui la responsabiltà dell'equazione ciclismo=doping, so che non è bello da dire ma così è...

Pogy è un prodotto moderno, non mi pare noioso, si vende bene, ed ha pure un competitor ancora plausibile nel grande giro che conta, la mumma danese.... è un bel patrimonio economico e credo che sarà salvaguardato... al limite si concorderà quale fettina di torta lasciare agli altri.. per ora certo non è un ciclismo uggioso come quello degli ultimi anni
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Fantasio
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Re: Il troppo storpia?

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Pantani the best ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 19:28 Quindi nella tua visione delle cose Coppi e Merckx erano patrimoni solo dei loro tifosi e non del ciclismo e di riflesso anche degli appassionati. Oppure a corredo di questa tua visione trovami delle differenze tra Pogacar e i due sopracitati.
C'è una differenza importante, alla quale nessuno ha ancora pensato, ed è la sofferenza. Merckx e Coppi vincevano soffrendo, e in un'epoca senza caschi e con pochi occhiali scuri, la cosa veniva evidenziata al massimo grado (specialmente Merckx, grazie alla televisione), La sofferenza, che è sempre stata il fondamento dell'epica ciclistica, rendeva grandi le loro imprese e loro vittorie a prescindere da quanto fossero scontate o numerose.
Con Pogacar questo non accade. Lo sloveno vince sorridendo, e in gara casco e occhiali scuri occultano la sua espressione. A un chilometro dall'arrivo rallenta, a 500 metri esulta, a 100 metri si ferma e inizia a stringere le mani degli spettatori. Dopo l'arrivo lo attendono interviste e sorrisi, non la tenda con l'ossigeno o le coperte o le bevande calde. Allora, nel momento in cui viene a mancare la sofferenza, molti di noi finiscono - inconsciamente, beninteso - per svalutare le sue imprese, che diventano "parte del gioco" e non più espressione della forza dei ciclisti, di coloro che per qualche ora diventano ciò che noi non possiamo diventare. Pogacar è un bambino che sorride, Merckx era un vero cannibale.

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Re: Il troppo storpia?

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Babylon ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 21:09 Penso tu abbia in parte ragione, ma gli avversari di Merckx non correvano certo con l'assillo di dover sempre vincere, e soprattutto non correvano certo quanto Merckx.
De Vlaeminck faceva 50 giorni di gara l'anno, in media. Gimondi 50-55.
Eric Leman 40-45. Fuente oscillava tra anni con 40 corse (1974) e anni con 70.
Bitossi una cinquantina. Godefroot idem.
Merckx ne correva di media 75 o più.
Quelli che correvano molto erano Van Springel, Zoetemelk e Ocana, e a parte il primo correvano tutti comunque meno di Merckx, e prendevano sovente la paga dal belga, a parte rari casi.

Rettifico, Merckx correva ben di più, talvolta quasi arrivava ai 100 giorni di corsa.
Gimondi a volte arrivava, negli anni in cui doppiava Giro+Tour, ai 70-80 giorni di corsa. Rimane una differenza piuttosto marcata.
Ho preso annate standard di De Vlaeminck, '73 e '74, faceva sui 65 giorni di corsa l'anno via database di firstcycling. E in quel database manca roba e in certe gare segnala tizio caio partecipante solo se arrivato in top-10, perché non hanno startlist e ordini d'arrivo oltre i primi dieci.

Nel '75 ne fa di più e arriva sugli 80 giorni di gara.

Godefroot prendo annate in cui non ha infortuni: '73 sugli 80 giorni di gara. 1970 uguale. 1971 una settantina.

Van Springel faceva stagioni in cui arrivava anche lui al centinaio.

Correvano un po' meno, soprattutto nella seconda parte di stagione. Ma alle classiche ci arrivavano ad armi pari.
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Re: Il troppo storpia?

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giorgio ricci ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 21:11 A me l'idea del dominatore ,come dicevo qualche tempo fa, piace.
Quando intendo dominatore è esattamente il Pogacar attuale.
Una o due stagioni a quei livelli ci sta , è possibile ,anche sfruttando congiunture favorevoli ( vedi infortunio di Vingegaard). Certamente un altro lustro su quei livelli ,oltre a sembrarmi improbabile ,non gioverebbe allo spettacolo.
Però ,abbiamo visto un decennio di Valverde et similia , ci sta anche vedere nella vita un Pogacar , soprattutto per chi ,come me ,per ragioni anagrafiche ,non ha visto Merckx e poco Hinault ( il secondo perché in TV trasmettevano poco) .
mi sembra un commento condivisibile.
per me una stagione come questa di pogacar è bella, anche considerata come una pagina di storia del ciclismo a cui stiamo assistendo.
ma se i prossimi 2-3 anni andranno allo stesso modo ci sarà un forte rischio noia.
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Re: Il troppo storpia?

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Fantasio ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 22:01
C'è una differenza importante, alla quale nessuno ha ancora pensato, ed è la sofferenza.
Buona osservazione; ma sono cambiati pure i fruitori dello "spettacolo ciclismo", gli spettatori, ed anche i media che lo diffondono si sono evoluti.
Ciclisti moderni per spettatori moderni; si vuol godere, sempre, vedere azioni esaltanti, e l'epica di allora forse non è più così attuale, almeno fra chi deve piazzare le pubblicità in una corsa. A chi deve farci uscire l'argent da una gara, oggi, un vincitore bello pettinato educato ecumenico garba, garba assai
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Gimbatbu
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Re: Il troppo storpia?

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Comprendo le vostre argomentazioni, ma non sono d' accordo, ma ripeto, vi capisco perché la maggior parte di voi Merckx non l' ha vissuto. A volte si parla della bulimia di Pogacar, ebbene nulla in confronto a quella del belga. Merckx sprintava per i traguardi volanti, per i GPM, agli avversari lasciava veramente le briciole. Sgarbozza raccontò che ad una tappa del Giro che arrivava vicino casa sua si era messo d'accordo con mezzo gruppo per vincerla. Va tutto come deve andare, sulla linea spunta Merckx che lo brucia. Gigi sconsolato concludeva che la presenza del belga aveva costretto tanti ciclisti a smettere prematuramente, lui compreso.
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Re: Il troppo storpia?

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giorgio ricci ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 21:11 A me l'idea del dominatore ,come dicevo qualche tempo fa, piace.
Quando intendo dominatore è esattamente il Pogacar attuale.
Una o due stagioni a quei livelli ci sta , è possibile ,anche sfruttando congiunture favorevoli ( vedi infortunio di Vingegaard). Certamente un altro lustro su quei livelli ,oltre a sembrarmi improbabile ,non gioverebbe allo spettacolo.
Però ,abbiamo visto un decennio di Valverde et similia , ci sta anche vedere nella vita un Pogacar , soprattutto per chi ,come me ,per ragioni anagrafiche ,non ha visto Merckx e poco Hinault ( il secondo perché in TV trasmettevano poco) .
Il dominatore è una figura utilissima se c'è chi prova, pure invano, a spodestarlo.

L'impresa di Pantani tra Mortirolo e Santa Cristina non avrebbe avuto lo stesso eco mediatico se non ci fosse stato Indurain.

I Giri più interessanti dell'epoca Moser-Saronni credo proprio che siano stati quelli in cui c'era Hinault, '80 e 82', perché trovava gente che lo faceva penare e se li è dovuti guadagnare con le unghie e con i denti.

Ma se il dominatore è l'unica figura presente, perché in due pedalate ha messo la concorrenza uno per angolo, di bello c'è poco.
giorgio ricci
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Re: Il troppo storpia?

Messaggio da leggere da giorgio ricci »

Vero ,la concorrenza degli italiani al Giro era agguerrita e lui non ci arrivava mai al massimo della forma puntando naturalmente al Tour .
Pogacar ora sembra fare ciò che vuole ,ma la concorrenza c'è. Vingegaard in salita è al suo livello, quest'anno.fa poco testo per le note vicende. Certo ,avesse pure voglia di correre sarebbe più interessante.
Nelle corse del nord ,gli avversari che puntano praticamente solo a quelle non li stacchi facilmente.
Senza considerare il Giro , senza concorrenza ,dal Tour in avanti è apparso imbattibile . Non sono sicuro che il prossimo anno , se tutti stanno bene , sia tutto così facile.
Salvatore77
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Re: Il troppo storpia?

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La sofferenza è una caratteristica che col tempo si è persa per strada con i chilometraggi ridotti, le tappe con una sola salita al traguardo. Si vince sprigionando una manciata di watt in più. Poi subito a mangiare orsetti gommosi.
Senza arrivare a Coppi, ma già l'epoca Chiappucci sembra un'era geologia fa.
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
cycling_chrnicles
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Re: Il troppo storpia?

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Gimbatbu ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 22:20 Comprendo le vostre argomentazioni, ma non sono d' accordo, ma ripeto, vi capisco perché la maggior parte di voi Merckx non l' ha vissuto. A volte si parla della bulimia di Pogacar, ebbene nulla in confronto a quella del belga. Merckx sprintava per i traguardi volanti, per i GPM, agli avversari lasciava veramente le briciole. Sgarbozza raccontò che ad una tappa del Giro che arrivava vicino casa sua si era messo d'accordo con mezzo gruppo per vincerla. Va tutto come deve andare, sulla linea spunta Merckx che lo brucia. Gigi sconsolato concludeva che la presenza del belga aveva costretto tanti ciclisti a smettere prematuramente, lui compreso.
Secondo me Gimba facciamo due discorsi diversi.

Sono d'accordo che Merckx era più "cannibale", lo dicevo anche in un altro topic.

Ma Merckx era inserito in un contesto in cui doveva lottare con le unghie e con i denti per fare il cannibale. Prendiamo anche il Merckx che torna dominante in montagna nel '73. Le sue grandi scalate, Carpegna e Andalo, le fa di progressione, stroncando poco a poco ognuno dei rivali. Ma Battaglin, Gimondi, Fuente non mollavano tanto facilmente. Stavano là, lottavano, si contorcevano finché non ce la facevano più.

Lui, l'anno prima, aveva capito che Fuente aveva qualcosa in più sullo sforzo breve e intenso e la mettava sul piano dell'endurance, conscio che fosse a suo favore dopo quanto visto sullo Jafferau. Ma doveva mettersi là a menare a più non posso per minuti e minuti per metterli alle corde tutti quanti.

A Pogacar basta uno scatto e ha fatto il deserto dietro di sé. E' come, per l'appunto, se alle caratteristiche di Merckx ci unisse pure quelle di Fuente. Il livello di superiorità sulla concorrenza è ancor più marcato, paragonabile solo a quello del Merckx del Tour '69 che resta un unicum perché poi fu vittima della caduta nel velodromo di Blois.
noel
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Re: Il troppo storpia?

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Stylus ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 19:16
noel ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 18:29 Che palle gente...ma perché non seguite il tiro con l'arco...Non ne va bene una.
Stessi discorsi con Indurain, Froome e Wiggins (ovviamente coperti da Mcquaid), Armstrong, Contador. Ma che ciclismo volete ? Quello di Devolder ? Di Durand o Demol ? Oppure di Sella o Ricco ? O di Rasmussen o di Walkowiak, di Clerici o De Muynck.
Tranne l'intoccabile Pantani o Bugno (giro 90) tutti ladri e fraudolenti...
Quanto c'è di antipatia in questi post ? Solo un anno fa Pogacar le buscava da Vingegaard e VDP al tour e al mondiale.
Quest'anno sta facendo la stagione della vita e probabilmente vincerebbe anche a Kitzbuhel o Le Mans se solo si schierasse al via, ma magari il prossimo anno toccherà anche a lui il pane duro.
Godetevi questo sport senza dietrologia, almeno fino a prova contraria.
Per favore, si può almeno usare questo thread per fare delle analisi senza affondare anche questo con dello fanboysmo estremo?

Si può trovare anche dei lati negativi nei domini di un atleta sul resto del gruppo, senza per forza doverne mettere in discussione il talento e le prestazioni. Si può provare ad analizzare il punto di vista da un tifoso neutrale, o di un semplice telespettatore.
E' un dato di fatto che in diversi altri sport si è giunti sino a cambiare il regolamento per cercare di interrompere certe strisce di vittorie, perché i risultati televisivi non sono poi sempre stati lusinghieri. E' una scelta che non sempre condivido perchè lo sport deve rimanere sport, ma il ciclismo, come tutti gli altri sport è innegabile che nel 2024 ha bisogno anche dei suoi risvolti mediatici, e che, come tutti gli sport al di là del calcio (ma anche il calcio sta negli ultimissimi anni vivendo una diaspora di seguito sintomo che adagiarsi troppo sugli allori è un rischio) non può vivere dei suoi soli affecianados ma ha bisogno sempre di conquistare un pubblico nuovo, un pubblico occasionale, per sopravvivere. Lo dimostra la Rai che con le sue criticatissime telecronache generaliste, la scelta a noi incomprensibile di fare dirette fiume per la granfondo delle dolomiti (e oggi ho visto, pure l'Eroica, e vi dirò, mi padre, che segue il ciclismo solo distrattamente e soprattutto se ci sono io, stamattina mi ha raccontato di essere rimasto incollato, affascinato dal racconto, dai luoghi, dalla bizzarìa dei protagonisti), alla fine porta sempre acqua al suo mulino.

C'è chi dice che le prestazioni di Pogacar, esaltate dei dati, in quanto fenomenali, producono spettacolo e quindi come tale deve essere apprezzato a priori, c'è chi invece pensa, come me, che gli assoli non sono sempre e forzatamente uno spettacolo. Si può trovare un punto di vista diverso o anche un punto di vista nuovo, e si può anche discutere, perchè si, anche di fronte ad un fuoriclasse come Pogacar si può creare elementi di discussione, come si faceva come Merckx. Non si può ridurre tutto ad un "godetevi lo spettacolo e state zitti" o "se non vi piace Pogacar allora non capite una sega" che in questo forum ultimamente trovo stia spopolando, che anche un po' arrogante, e personalmente mi hanno insegnato che chi da una posizione di ragione si pone in una posizione di superiorità rispetto all'altro alla fine va a finire sempre nel torto.
Forse non hai capito che il mio post è contro il fanboysmo. Sia quello pro che quello contro. Io non sono tifoso di Pogacar ma ammiro i corridori forti come credo tutti, almeno fino a prova contraria come ho scritto. Ammiravo Hinault, Contador, Armstrong, Indurain,Froome ecc. Magari non tutti dei simpaticoni (chi siamo noi per definirli tali).
Però Indurain non andava bene perché vinceva solo a crono, Froome e Wiggins perché erano della Sky brutta e cattiva, Armstrong perché era Armstrong, Contador era "il bagnino" e via dicendo.
Ora Pogacar non va bene perché vince attaccando ai -100.
Qui non si tratta di analizzare, perché a furia di analizzaree straanalizzare si finirà per esaltare le vittorie dei De Muynck, Bertoglio, Demol, Balmamion concludendo che il vero ciclismo è solo quello delle fughe bidone, delle vittorie risicate e catenacciare di tutti quelli che ci stanno simpatici.
Ultima modifica di noel il lunedì 7 ottobre 2024, 6:43, modificato 1 volta in totale.
È solo un branco di comunisti radical-chic che commenta il ciclismo (cit.)
Winter
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Re: Il troppo storpia?

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galibier98 ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 21:25
Non sono d'accordo che ci sia meno gente sulla strada. Al Tour nelle tappe dure sempre folle oceaniche. Quest'anno sul San Luca impressionante. Va contestualizzato tutto, il giorno della settimana, il luogo ecc...
Per dire negli anni 90, nel 94 tappa del Mortirolo folla impressionante, nel 98 tappa di Monte Campione con Pantani in lotta per il Giro e con l'Italia che lo adora ci sono due gatti negli ultimi km della salita.
Non facciamo solo gli esempi che ci fanno comodo
Ci son due gatti .. perché gli ultimi km son transennati
Quanta gente c era prima?

Il San Luca son 3 km
Montecampione 20 km

Dov erano ste folle oceaniche in questo Tour?
Confrontiamole con i tour di indurain e vediamo
Son stato varie volte al Tour
Dal 1994 al 2014 , il 1997 era l anno dove ho visto più gente
Da lì in poi , c era sempre tanta gente , ma di meno ogni anno

Visto che hai citato il 98..(l hai fatto tu) vediamo Oropa
Ci sono le immagini
Stesso giorno , domenica
Senza guardare la scalata finale
Guarda il passaggio nelle vie di Biella
E noterai un"enorme differenza

Identico giorno della settimana, luogo , stesso sviluppo di tappa come hai scritto tu
Babylon
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Re: Il troppo storpia?

Messaggio da leggere da Babylon »

Winter ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 6:31
galibier98 ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 21:25
Non sono d'accordo che ci sia meno gente sulla strada. Al Tour nelle tappe dure sempre folle oceaniche. Quest'anno sul San Luca impressionante. Va contestualizzato tutto, il giorno della settimana, il luogo ecc...
Per dire negli anni 90, nel 94 tappa del Mortirolo folla impressionante, nel 98 tappa di Monte Campione con Pantani in lotta per il Giro e con l'Italia che lo adora ci sono due gatti negli ultimi km della salita.
Non facciamo solo gli esempi che ci fanno comodo
Ci son due gatti .. perché gli ultimi km son transennati
Quanta gente c era prima?

Il San Luca son 3 km
Montecampione 20 km

Dov erano ste folle oceaniche in questo Tour?
Confrontiamole con i tour di indurain e vediamo
Son stato varie volte al Tour
Dal 1994 al 2014 , il 1997 era l anno dove ho visto più gente
Da lì in poi , c era sempre tanta gente , ma di meno ogni anno

Visto che hai citato il 98..(l hai fatto tu) vediamo Oropa
Ci sono le immagini
Stesso giorno , domenica
Senza guardare la scalata finale
Guarda il passaggio nelle vie di Biella
E noterai un"enorme differenza

Identico giorno della settimana, luogo , stesso sviluppo di tappa come hai scritto tu
Winter, secondo te come mai da fine anni '90 c'è sempre meno gente sulle strade e sempre meno appassionati e spettatori?
JineteRojo
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Re: Il troppo storpia?

Messaggio da leggere da JineteRojo »

cycling_chrnicles ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 18:07
Babylon ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 17:49 Concordo sul fatto che i domini incontrastati non sempre facciano la fortuna di uno sport, specialmente se così manifesti e brutali come quello del Pogacar 2024. A parte gli appassionati, e comunque non tutti, non credo ci sia molta consapevolezza di stare assistendo a qualcosa di storico, quanto più a qualcosa di noioso o scontato.
Ma i motivi per cui il ciclismo non è uno sport di punta vanno cercati altrove: son discorsi lunghi che sarebbe interessante approfondire, ma in breve direi che il doping anni '90-'00 ne ha minato la credibilità come mai prima, allontanando appassionati e spettatori occasionali e contribuendo a creare un bias fortissimo nei confronti di questo sport (che ha pure fatto da parafulmine per altri ambienti in cui il doping circolava liberamente, vedi l'atletica).
Inoltre la concezione di intrattenimento contemporanea, sempre più in cerca di spettacolo immediato, mal si sposa con i tempi e le caratteristiche di uno sport che è per natura lento, ed i cui tempi di attesa sempre più vengono vissuti come spreco e non come parte integrante della gara o tappa stessa.

Inoltre credo che Pogacar sia su carta un testimonial perfetto per pubblicizzare e rilanciare il ciclismo: azioni iconiche, unico perchè vince dappertutto, solare ed aperto pur essendo molto competitivo, stile riconoscibile ed esplosivo, presenza sui social ed immagine di un ragazzo normale come tanti altri al di fuori delle gare.
Ha anche il suo bel corredo di avversari, tutti differenti, a completarne una narrazione sfaccettata: dal pescatore danese che da underdog lo batte al Tour e contro cui riprendersi lo scettro, al fenomeno olandese erede di campioni con cui scontrarsi al Nord, fino al bimbo-prodigio belga dal carattere scontroso, fino a chiudere il cerchio con il connazionale che a confronto corre con il bilancino e che gli ha lasciato suo malgrado il passo.
Sinceramente mi pare un mix perfetto, ciò che manca è altro.
Non sono rivali in questo momento, è quello il problema.

Parlavamo di Rossi l'altro giorno.

Questi, per questo Pogacar, al momento, non è che non sono Stoner e Lorenzo....non sono nemmeno Biaggi o Gibernau. Non lo battono, non gli danno filo da torcere. Sono dei figuranti come tutti gli altri.

Non c'è stato un singolo giorno in tutto il 2024 in cui qualcuno sia riuscito a mettere in difficoltà Pogacar.
È successo una volta dai, non dimentichiamo l'unica volta :diavoletto:
VdP alla M-S
JineteRojo
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Re: Il troppo storpia?

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Comunque Pogi vuole assolutamente vincere tutte le corse. Dopo chissà.

Su quanto sia più o meno cannibale di Merckx...
Io penso che abbia un bel sorriso e sia simpatico con tutti. Ma vuole vincere qualsiasi cosa ugualmente. E quando non vince è incazzato nero. Sembra sia meno cannibale perché quando attacca fa il vuoto sempre e poi arriva felice al traguardo. Non perde quasi mai, guardate le pochissime volte in cui non vince.

Vi siete dimenticati la rabbia per il terzo posto alla M-S?
La cattiveria con cui riprende i fugaioli nelle tappe dei Gt?

Pellizzari, Jorgenson... Lui vuole vincere e fine. Poi al traguardo ti sorride beffardo e ti regala anche la maglia, ma in corsa è veramente bestiale.

Quindi i suoi sorrisi e la mancanza di fatica distorcono la realtà su questo punto. È un cannibale e basta.
Tommeke92
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Re: Il troppo storpia?

Messaggio da leggere da Tommeke92 »

GregLemond ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 20:06 Mi pare che a volte si faccia come quelli che vanno in un Michelin e poi fanno la foto allo scontrino per lamentarsi.

No, a me Pogacar sta bene.
Stava bene Cancellara e il motorino che aveva (nelle gambe); stavano bene i trenini e la danza di Contador.

Mal sopportavo lo spagnolo Embatido, Di Luca e il Gilbert del "one shot - one kill".

Perchè non mi piaceva quel ciclismo li. Non perchè ci fosse qualcosa di sbagliato.

Tutto adesso si risolve in una azione a 50 km dal traguardo.

Qualche anno fa, la solita singola azione a 500 m.

Sono gusti.

Salvo i vari "internet darling", chiunque vinca o abbia vinto ha generato sospetti e critiche...

Ma i "cocchi di internet"... non vincono...

Altrimenti non si può essere quell' appassionato radical chic che molti bramano di essere...
:ole:
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Re: Il troppo storpia?

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Winter ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 20:50
Pantani the best ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 20:40
Winter ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 20:36
No , hai scritto che contador era molto più amato di indurain
Ma non era per sminuirlo..
E adesso che non era entrato nel cuore degli appassionati come altri..
Anche in questo caso non era per sminuirlo..
Ma sminuire cosa?

Dire che non era amato come altri, che è un dato di fatto, al massimo significa sminuire il sentimento degli appassionati nei suoi confronti. Il ciclismo è una competizione sportiva e non una gara di simpatia o popolarità.
Era una tua opinione non la realtà
Te l han fatto notare anche altri

Torniamo al soggettivo..di messaggi precedenti
Secondo me si confonde il consenso popolare con la percezione che si ha nei riguardi del sentimento comune degli appassionati. Indurain dagli spagnoli è considerato una leggenda vivente per quanto ha vinto, ossia il palmares migliore nella storia del ciclismo spagnolo. Ma in termini di presa sugli appassionati spagnoli non non era amato quanto Contador o lo stesso Delgado, e ci aggiungo pure J.M.Jimenez che per gli appassionati spagnoli era l'equivalente di quello che qui da noi è stato Pantani. Gli appassionati spagnoli stravedono per gli scalatori o per quei corridori che hanno l'indole degli attaccanti.

Nel consenso popolare di cui sopra onestamente non so quanto possa aver inciso la squalifica di Contador in un momento in cui il ciclismo aveva già perso tanta credibilità. Poi contesto assolutamente la tua ricostruzione dove alludevi che il ritiro di Indurain in Spagna fece a tuo dire molto più rumore di quello di un Contador. Il ritiro di Indurain fu un fulmine a ciel sereno totalmente improvvisato, mentre quello di Contador avvenne alla Vuelta 2018 in cui da diverso tempo si sapeva che proprio la Vuelta sarebbe stata l'ultima corsa della carriera. Vuelta 2018 che fu un continuo omaggiare nei confronti del madrileno. A livello mediatico il fatto che quella fu la sua ultima corsa e che al tempo stesso la onorò come meglio non avrebbe potuto fare, oscurò anche il "duello" per la generale Froome vs Nibali in quell'edizione specifica. Quindi proprio per le differenti dinamiche che hanno portato al ritiro di entrambi, quello di Contador fu molto più diluito e di conseguenza assorbito a piccole dosi, ma non per questo fece meno eco mediatico, anzi.
Zavoli; "Lei sarebbe Pantani, come per esempio Coppi fu Coppi, se avesse osservato alla lettera quella dieta?"

Pantani; "No io credo che ogni tanto bisognerebbe bere anche il vino non solo il pane e l'acqua. Però credo che l'importante nello sport, che deve essere anche uno specchio della vita di chi ti guarda, di avere delle regole e rispettarle queste regole"
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GregLemond
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Re: Il troppo storpia?

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Perdonatemi... la fatica si misura dalle espressioni?
Come fate a dire che non fatica?
Pantani the best
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Re: Il troppo storpia?

Messaggio da leggere da Pantani the best »

JineteRojo ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 10:05 Comunque Pogi vuole assolutamente vincere tutte le corse. Dopo chissà.

Su quanto sia più o meno cannibale di Merckx...
Io penso che abbia un bel sorriso e sia simpatico con tutti. Ma vuole vincere qualsiasi cosa ugualmente. E quando non vince è incazzato nero. Sembra sia meno cannibale perché quando attacca fa il vuoto sempre e poi arriva felice al traguardo. Non perde quasi mai, guardate le pochissime volte in cui non vince.

Vi siete dimenticati la rabbia per il terzo posto alla M-S?
La cattiveria con cui riprende i fugaioli nelle tappe dei Gt?

Pellizzari, Jorgenson... Lui vuole vincere e fine. Poi al traguardo ti sorride beffardo e ti regala anche la maglia, ma in corsa è veramente bestiale.

Quindi i suoi sorrisi e la mancanza di fatica distorcono la realtà su questo punto. È un cannibale e basta.
Concordo. Per certi versi il modus operandi di Pogacar è ancora più inquietante rispetto alla brutale cattiveria agonistica che un Merckx emanava in corsa. Lo sloveno col suo viso da bravo ragazzo ha più volte dimostrato di essere un killer silenzioso di questo sport che ti umilia con la pokerface. Emblematica la vittoria dello scorso Tour nella tappa del Col de la Couillole, in una simile situazione Merckx con gli stessi valori di forza che in quel momento vi erano tra Pogacar e Vingegaard probabilmente a Vingegaard lo avrebbe staccato subito dopo il contrattacco del danese ai danni di Remco, invece Pogacar ha aspettato che si arrivasse a ridosso del traguardo senza mai avergli dato un cambio prima, quindi in un modo ancora più beffardo facendolo magari illudere. Stesso modo beffardo tipo al recente Emilia (ma non solo) di attaccare a volte senza neanche alzarsi sui pedali per ostentare tutta la propria manifesta superiorità. Pogacar è molto più irridente di quanto non lo fosse Merckx. Il belga faceva del cannibalismo per sopravvivere alla sua natura di predatore insaziabile, Pogacar invece fa del cannibalismo per puro appagamento e divertimento. Quando dichiara che vorrebbe vincere tutte le corse più importanti del calendario ciclistico anche qui manifesta la sua vera indole irrisoria dell'avere un piano prestabilito.
Zavoli; "Lei sarebbe Pantani, come per esempio Coppi fu Coppi, se avesse osservato alla lettera quella dieta?"

Pantani; "No io credo che ogni tanto bisognerebbe bere anche il vino non solo il pane e l'acqua. Però credo che l'importante nello sport, che deve essere anche uno specchio della vita di chi ti guarda, di avere delle regole e rispettarle queste regole"
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Re: Il troppo storpia?

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Pantani the best ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 11:38
JineteRojo ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 10:05 Comunque Pogi vuole assolutamente vincere tutte le corse. Dopo chissà.

Su quanto sia più o meno cannibale di Merckx...
Io penso che abbia un bel sorriso e sia simpatico con tutti. Ma vuole vincere qualsiasi cosa ugualmente. E quando non vince è incazzato nero. Sembra sia meno cannibale perché quando attacca fa il vuoto sempre e poi arriva felice al traguardo. Non perde quasi mai, guardate le pochissime volte in cui non vince.

Vi siete dimenticati la rabbia per il terzo posto alla M-S?
La cattiveria con cui riprende i fugaioli nelle tappe dei Gt?

Pellizzari, Jorgenson... Lui vuole vincere e fine. Poi al traguardo ti sorride beffardo e ti regala anche la maglia, ma in corsa è veramente bestiale.

Quindi i suoi sorrisi e la mancanza di fatica distorcono la realtà su questo punto. È un cannibale e basta.
Concordo. Per certi versi il modus operandi di Pogacar è ancora più inquietante rispetto alla brutale cattiveria agonistica che un Merckx emanava in corsa. Lo sloveno col suo viso da bravo ragazzo ha più volte dimostrato di essere un killer silenzioso di questo sport che ti umilia con la pokerface. Emblematica la vittoria dello scorso Tour nella tappa del Col de la Couillole, in una simile situazione Merckx con gli stessi valori di forza che in quel momento vi erano tra Pogacar e Vingegaard probabilmente a Vingegaard lo avrebbe staccato subito dopo il contrattacco del danese ai danni di Remco, invece Pogacar ha aspettato che si arrivasse a ridosso del traguardo senza mai avergli dato un cambio prima, quindi in un modo ancora più beffardo facendolo magari illudere. Stesso modo beffardo tipo al recente Emilia (ma non solo) di attaccare a volte senza neanche alzarsi sui pedali per ostentare tutta la propria manifesta superiorità. Pogacar è molto più irridente di quanto non lo fosse Merckx. Il belga faceva del cannibalismo per sopravvivere alla sua natura di predatore insaziabile, Pogacar invece fa del cannibalismo per puro appagamento e divertimento. Quando dichiara che vorrebbe vincere tutte le corse più importanti del calendario ciclistico anche qui manifesta la sua vera indole irrisoria dell'avere un piano prestabilito.
Li anche perche... sportivamente parlando... pogi e vinge non si vogliono proprio bene..
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Re: Il troppo storpia?

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Perché Merckx non ha mai vinto la Parigi Tours? In realtà mi sembra che gli manchi anche lHarelbeke.
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Re: Il troppo storpia?

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Ecco l'ennesimo episodio a cui facevo riferimento prima sulla sua indole irrisoria ai danni degli avversari;



Il paragone più pertinente in tema di personaggi del mondo fantasy/fumetti non può che essere quello con il Joker.
Zavoli; "Lei sarebbe Pantani, come per esempio Coppi fu Coppi, se avesse osservato alla lettera quella dieta?"

Pantani; "No io credo che ogni tanto bisognerebbe bere anche il vino non solo il pane e l'acqua. Però credo che l'importante nello sport, che deve essere anche uno specchio della vita di chi ti guarda, di avere delle regole e rispettarle queste regole"
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Re: Il troppo storpia?

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Tommeke92 ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 10:25
GregLemond ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 20:06 Mi pare che a volte si faccia come quelli che vanno in un Michelin e poi fanno la foto allo scontrino per lamentarsi.

No, a me Pogacar sta bene.
Stava bene Cancellara e il motorino che aveva (nelle gambe); stavano bene i trenini e la danza di Contador.

Mal sopportavo lo spagnolo Embatido, Di Luca e il Gilbert del "one shot - one kill".

Perchè non mi piaceva quel ciclismo li. Non perchè ci fosse qualcosa di sbagliato.

Tutto adesso si risolve in una azione a 50 km dal traguardo.

Qualche anno fa, la solita singola azione a 500 m.

Sono gusti.

Salvo i vari "internet darling", chiunque vinca o abbia vinto ha generato sospetti e critiche...

Ma i "cocchi di internet"... non vincono...

Altrimenti non si può essere quell' appassionato radical chic che molti bramano di essere...
:ole:
Gilbert ha vinto un Fiandre attaccando ai -100, ha vinto una Roubaix staccando Sagan sul pavé, ha vinto un Lombardia facendo il diavolo a quattro sotto la pioggia e seminando in discesa gente come Nibali e Sanchez, ha vinto due Parigi-Tours portando via il suo gruppetto per anticipare i velocisti.

Di Luca nel Giro che vinse attaccò a nostra Signora della Guardia, sull'Izoard, sulle Tre Cime dove fece un capolavoro per contenere Mazzoleni che era scappato in discesa con Savoldelli. Tappe di Briancon e Tre Cime, peraltro, che ti tengono incollato alla TV dai -100. Anno dopo attaccò nella discesa del Vivione con Savoldelli e si fece tutto Monte Pora da solo. E non parliamo del Finestre del 2005

L'unico per cui vale l'assunto che aspettava sempre è Valverde (tranne in gare secondare come Roma Maxima o Vuelta a Murcia). E se vogliamo possiamo aggiungerci Purito Rodriguez.

Ma la lista dei "greggisti" finisce qua. E dove non c'era il Team Sky si vedeva, sovente, un ciclismo decisamente migliore rispetto a quello attuale. Pagherei di tasca mia per poter vedere, oggi, gare come il Giro 2010 o il Tour 2011.
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Re: Il troppo storpia?

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cycling_chrnicles ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 12:12
Tommeke92 ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 10:25
GregLemond ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 20:06 Mi pare che a volte si faccia come quelli che vanno in un Michelin e poi fanno la foto allo scontrino per lamentarsi.

No, a me Pogacar sta bene.
Stava bene Cancellara e il motorino che aveva (nelle gambe); stavano bene i trenini e la danza di Contador.

Mal sopportavo lo spagnolo Embatido, Di Luca e il Gilbert del "one shot - one kill".

Perchè non mi piaceva quel ciclismo li. Non perchè ci fosse qualcosa di sbagliato.

Tutto adesso si risolve in una azione a 50 km dal traguardo.

Qualche anno fa, la solita singola azione a 500 m.

Sono gusti.

Salvo i vari "internet darling", chiunque vinca o abbia vinto ha generato sospetti e critiche...

Ma i "cocchi di internet"... non vincono...

Altrimenti non si può essere quell' appassionato radical chic che molti bramano di essere...
:ole:
Gilbert ha vinto un Fiandre attaccando ai -100, ha vinto una Roubaix staccando Sagan sul pavé, ha vinto un Lombardia facendo il diavolo a quattro sotto la pioggia e seminando in discesa gente come Nibali e Sanchez, ha vinto due Parigi-Tours portando via il suo gruppetto per anticipare i velocisti.

Di Luca nel Giro che vinse attaccò a nostra Signora della Guardia, sull'Izoard, sulle Tre Cime dove fece un capolavoro per contenere Mazzoleni che era scappato in discesa con Savoldelli. Tappe di Briancon e Tre Cime, peraltro, che ti tengono incollato alla TV dai -100. Anno dopo attaccò nella discesa del Vivione con Savoldelli e si fece tutto Monte Pora da solo. E non parliamo del Finestre del 2005

L'unico per cui vale l'assunto che aspettava sempre è Valverde (tranne in gare secondare come Roma Maxima o Vuelta a Murcia). E se vogliamo possiamo aggiungerci Purito Rodriguez.

Ma la lista dei "greggisti" finisce qua. E dove non c'era il Team Sky si vedeva, sovente, un ciclismo decisamente migliore rispetto a quello attuale. Pagherei di tasca mia per poter vedere, oggi, gare come il Giro 2010 o il Tour 2011.
Io invece pagherei di tasca mia per vedere uno scontro trenino Sky dell'epoca vs Pogacar. I due estremi che s'incontrano.
Zavoli; "Lei sarebbe Pantani, come per esempio Coppi fu Coppi, se avesse osservato alla lettera quella dieta?"

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Re: Il troppo storpia?

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cycling_chrnicles ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 12:12
Tommeke92 ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 10:25
GregLemond ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 20:06 Mi pare che a volte si faccia come quelli che vanno in un Michelin e poi fanno la foto allo scontrino per lamentarsi.

No, a me Pogacar sta bene.
Stava bene Cancellara e il motorino che aveva (nelle gambe); stavano bene i trenini e la danza di Contador.

Mal sopportavo lo spagnolo Embatido, Di Luca e il Gilbert del "one shot - one kill".

Perchè non mi piaceva quel ciclismo li. Non perchè ci fosse qualcosa di sbagliato.

Tutto adesso si risolve in una azione a 50 km dal traguardo.

Qualche anno fa, la solita singola azione a 500 m.

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Salvo i vari "internet darling", chiunque vinca o abbia vinto ha generato sospetti e critiche...

Ma i "cocchi di internet"... non vincono...

Altrimenti non si può essere quell' appassionato radical chic che molti bramano di essere...
:ole:
Gilbert ha vinto un Fiandre attaccando ai -100, ha vinto una Roubaix staccando Sagan sul pavé, ha vinto un Lombardia facendo il diavolo a quattro sotto la pioggia e seminando in discesa gente come Nibali e Sanchez, ha vinto due Parigi-Tours portando via il suo gruppetto per anticipare i velocisti.

Di Luca nel Giro che vinse attaccò a nostra Signora della Guardia, sull'Izoard, sulle Tre Cime dove fece un capolavoro per contenere Mazzoleni che era scappato in discesa con Savoldelli. Tappe di Briancon e Tre Cime, peraltro, che ti tengono incollato alla TV dai -100. Anno dopo attaccò nella discesa del Vivione con Savoldelli e si fece tutto Monte Pora da solo. E non parliamo del Finestre del 2005

L'unico per cui vale l'assunto che aspettava sempre è Valverde (tranne in gare secondare come Roma Maxima o Vuelta a Murcia). E se vogliamo possiamo aggiungerci Purito Rodriguez.

Ma la lista dei "greggisti" finisce qua. E dove non c'era il Team Sky si vedeva, sovente, un ciclismo decisamente migliore rispetto a quello attuale. Pagherei di tasca mia per poter vedere, oggi, gare come il Giro 2010 o il Tour 2011.

"Gilbert del one shot - one kill" finisce prima degli episodi che dici...
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Re: Il troppo storpia?

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GregLemond ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 11:13 Perdonatemi... la fatica si misura dalle espressioni?
Come fate a dire che non fatica?
No, certo. Il mio commento era su quello che appare.
Al mondiale è uscito stravolto. E ci sta. Alle strade bianche no.
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Re: Il troppo storpia?

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JineteRojo ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 12:20
GregLemond ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 11:13 Perdonatemi... la fatica si misura dalle espressioni?
Come fate a dire che non fatica?
No, certo. Il mio commento era su quello che appare.
Al mondiale è uscito stravolto. E ci sta. Alle strade bianche no.
Aru e Mancebo tantissima fatica, Horner inveve finiva sempre le gare sorridendo si vede che non dava tutto
Comunque i bookies sono dei genii, ma quanti cazzo di soldi si faranno, con tutti quelli che punteranno su Thomas??? Beppesaronni, Tour 2018

Remco Evenelimits.O Remco Bluffenepoel.Sono il DMM nello scoprire i bluff del ciclismo Beppesaronni

Se lo fanno a tutta 40 minuti li fa Vingegaard. Pogacar salta. amoilciclismo, plateau de beille 2024
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Re: Il troppo storpia?

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cycling_chrnicles ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 12:12
Tommeke92 ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 10:25
GregLemond ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 20:06 Mi pare che a volte si faccia come quelli che vanno in un Michelin e poi fanno la foto allo scontrino per lamentarsi.

No, a me Pogacar sta bene.
Stava bene Cancellara e il motorino che aveva (nelle gambe); stavano bene i trenini e la danza di Contador.

Mal sopportavo lo spagnolo Embatido, Di Luca e il Gilbert del "one shot - one kill".

Perchè non mi piaceva quel ciclismo li. Non perchè ci fosse qualcosa di sbagliato.

Tutto adesso si risolve in una azione a 50 km dal traguardo.

Qualche anno fa, la solita singola azione a 500 m.

Sono gusti.

Salvo i vari "internet darling", chiunque vinca o abbia vinto ha generato sospetti e critiche...

Ma i "cocchi di internet"... non vincono...

Altrimenti non si può essere quell' appassionato radical chic che molti bramano di essere...
:ole:
Gilbert ha vinto un Fiandre attaccando ai -100, ha vinto una Roubaix staccando Sagan sul pavé, ha vinto un Lombardia facendo il diavolo a quattro sotto la pioggia e seminando in discesa gente come Nibali e Sanchez, ha vinto due Parigi-Tours portando via il suo gruppetto per anticipare i velocisti.

Di Luca nel Giro che vinse attaccò a nostra Signora della Guardia, sull'Izoard, sulle Tre Cime dove fece un capolavoro per contenere Mazzoleni che era scappato in discesa con Savoldelli. Tappe di Briancon e Tre Cime, peraltro, che ti tengono incollato alla TV dai -100. Anno dopo attaccò nella discesa del Vivione con Savoldelli e si fece tutto Monte Pora da solo. E non parliamo del Finestre del 2005

L'unico per cui vale l'assunto che aspettava sempre è Valverde (tranne in gare secondare come Roma Maxima o Vuelta a Murcia). E se vogliamo possiamo aggiungerci Purito Rodriguez.

Ma la lista dei "greggisti" finisce qua. E dove non c'era il Team Sky si vedeva, sovente, un ciclismo decisamente migliore rispetto a quello attuale. Pagherei di tasca mia per poter vedere, oggi, gare come il Giro 2010 o il Tour 2011.
Non so se volevi quotare GL e mi hai quotato per sbaglio, provo comunque a rispondere, in attesa della sua.

Sì, io non potrei essere più d'accordo essendo stato un grande tifoso di Philippe. Forse GregLemond si riferiva ad alcune sue vittorie col tipico scatto nell'ultimo km, negli anni in cui aveva quello scatto bruciante irresistibile per chiunque. Che le sue prime tre Amstel, per fare un esempio, si siano svolte su un canovaccio tipico del tempo, con una condotta generale volta all'attendismo è innegabile, così come il mondiale 2012. Certo influiva molto il percorso, ma coi protagonisti attuali avremmo visto probabilmente qualcosa di diverso. Comunque non era certo uno che aveva paura di attaccare.

Anche sul Giro 2010 e Tour 2011 sono assolutamente d'accordo con te, credo che i nostri punti di vista si separino invece se dico che ho apprezzato enormemente i Tour '22 e '23 (anche 2024 a dire la verità, ma da tifoso di Tadej, per cui in questo discorso preferisco tenerlo tra parentesi), sicuramente più dei Tour dal 2012 al 2018 (ci sarebbe l'eccezione del 2014 per ovvi motivi, di nuovo è meglio lasciarlo tra parentesi :) ).
Penso che in questa epoca abbiamo visto molte corse di alto livello, una su tutte il mondiale dello scorso anno (e qui sai invece che il tifoso che è in me avrebbe qualcosina da ridire..), ma anche quello del 2021. Dove ad attaccare da lontano e a dare spettacolo fu un corridore con caratteristiche perfette per il greggismo/attendismo (non a caso l'erede di Valverde a Huy), che solo l'anno prima aveva aspettato l'ultimo strappo dell'ultimo giro per andare a vincere il suo primo mondiale (anche qua molto dipendeva dal percorso, certo).

Io comunque avevo manifestato il mio apprezzamento al post di Greg per il senso generale del suo messaggio, al di là dei singoli esempi.
Ultima modifica di Tommeke92 il lunedì 7 ottobre 2024, 12:40, modificato 1 volta in totale.
cycling_chrnicles
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Re: Il troppo storpia?

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GregLemond ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 12:19 "Gilbert del one shot - one kill" finisce prima degli episodi che dici...
Ma neanche inizia, allora, considerando che il Lombardia che cito è del 2010 e la Parigi-Tours è addirittura del 2008.

Certo, alla Freccia Vallone o all'Amstel aspettava Huy e Cauberg. Erano gare fatte per quello. Cambiato il percorso dell'Amstel, l'ha vinta in altro modo.

Pure Pogacar ha vinto la Freccia Vallone aspettando gli ultimi 300 metri.
Tommeke92
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Re: Il troppo storpia?

Messaggio da leggere da Tommeke92 »

cycling_chrnicles ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 12:39
GregLemond ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 12:19 "Gilbert del one shot - one kill" finisce prima degli episodi che dici...
Ma neanche inizia, allora, considerando che il Lombardia che cito è del 2010 e la Parigi-Tours è addirittura del 2008.

Certo, alla Freccia Vallone o all'Amstel aspettava Huy e Cauberg. Erano gare fatte per quello. Cambiato il percorso dell'Amstel, l'ha vinta in altro modo.

Pure Pogacar ha vinto la Freccia Vallone aspettando gli ultimi 300 metri.
Sì infatti, quello dipende molto dal percorso indubbiamente.
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Re: Il troppo storpia?

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Winter ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 6:31
galibier98 ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 21:25
Non sono d'accordo che ci sia meno gente sulla strada. Al Tour nelle tappe dure sempre folle oceaniche. Quest'anno sul San Luca impressionante. Va contestualizzato tutto, il giorno della settimana, il luogo ecc...
Per dire negli anni 90, nel 94 tappa del Mortirolo folla impressionante, nel 98 tappa di Monte Campione con Pantani in lotta per il Giro e con l'Italia che lo adora ci sono due gatti negli ultimi km della salita.
Non facciamo solo gli esempi che ci fanno comodo
Ci son due gatti .. perché gli ultimi km son transennati
Quanta gente c era prima?

Il San Luca son 3 km
Montecampione 20 km

Dov erano ste folle oceaniche in questo Tour?
Confrontiamole con i tour di indurain e vediamo
Son stato varie volte al Tour
Dal 1994 al 2014 , il 1997 era l anno dove ho visto più gente
Da lì in poi , c era sempre tanta gente , ma di meno ogni anno

Visto che hai citato il 98..(l hai fatto tu) vediamo Oropa
Ci sono le immagini
Stesso giorno , domenica
Senza guardare la scalata finale
Guarda il passaggio nelle vie di Biella
E noterai un"enorme differenza

Identico giorno della settimana, luogo , stesso sviluppo di tappa come hai scritto tu
No a monte campione c’era poca gente lungo tutta la salita. 20 km del Grappa quest’anno era pieno. Ci sono esempi di folle immense in quegli anni come esempi di poca gente. Stessa cosa adesso. Esempi in un senso e nell’altro. Sabato scorso San Luca pieno (non come al tour che era una roba da record) nonostante il tempo da lupi. Tutti i corridori hanno sottolineato la grande atmosfera. Conosco tanta gente che è andata per Pogacar.
Per Oropa, che era 99 e non 98, siamo in pieno delirio Pantani ed era domenica c’era si più gente di quest’anno. Altre tappe impegnative in giorni lavorativi in quegli anni 98-99 non grandi folle.
Poi sicuramente il ciclismo in quegli anni era molto più popolare per tanti motivi. Attirava anche i non appassionati. Adesso è più per appassionati. Comunque dalle mie parti ho sentito tanta gente che è andata al Tour, all’Emilia o alle Strade Bianche per vedere Pogacar
Ultima modifica di galibier98 il lunedì 7 ottobre 2024, 13:01, modificato 1 volta in totale.
lucks83
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Re: Il troppo storpia?

Messaggio da leggere da lucks83 »

GregLemond ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 20:20 Ma il Palmares di merckx è chiaro a tutti?
:clap: :clap: :clap:
Evidentemente a qualcuno non molto.
cycling_chrnicles
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Re: Il troppo storpia?

Messaggio da leggere da cycling_chrnicles »

Tommeke92 ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 12:38 Non so se volevi quotare GL e mi hai quotato per sbaglio, provo comunque a rispondere, in attesa della sua.

Sì, io non potrei essere più d'accordo essendo stato un grande tifoso di Philippe. Forse GregLemond si riferiva ad alcune sue vittorie col tipico scatto nell'ultimo km, negli anni in cui aveva quello scatto bruciante irresistibile per chiunque. Che le sue prime tre Amstel, per fare un esempio, si siano svolte su un canovaccio tipico del tempo, con una condotta generale volta all'attendismo è innegabile, così come il mondiale 2012. Certo influiva molto il percorso, ma coi protagonisti attuali avremmo visto probabilmente qualcosa di diverso. Comunque non era certo uno che aveva paura di attaccare.

Anche sul Giro 2010 e Tour 2011 sono assolutamente d'accordo con te, credo che i nostri punti di vista si separino invece se dico che ho apprezzato enormemente i Tour '22 e '23 (anche 2024 a dire la verità, ma da tifoso di Tadej, per cui in questo discorso preferisco tenerlo tra parentesi), sicuramente più dei Tour dal 2012 al 2018 (ci sarebbe l'eccezione del 2014 per ovvi motivi, di nuovo è meglio lasciarlo tra parentesi :) ).
Penso che in questa epoca abbiamo visto molte corse di alto livello, una su tutte il mondiale dello scorso anno (e qui sai invece che il tifoso che è in me avrebbe qualcosina da ridire..), ma anche quello del 2021. Dove ad attaccare da lontano e a dare spettacolo fu un corridore con caratteristiche perfette per il greggismo/attendismo (non a caso l'erede di Valverde a Huy), che solo l'anno prima aveva aspettato l'ultimo strappo dell'ultimo giro per andare a vincere il suo primo mondiale (anche qua molto dipendeva dal percorso, certo).

Io comunque avevo manifestato il mio apprezzamento al post di Greg per il senso generale del suo messaggio, al di là dei singoli esempi.
Quotavo te perché il suo post non lo trovavo :D

Comunque secondo me le corse di un giorno sono tutte mediamente belle da vedere anche oggi. Poi chiaro, se iniziano a essere tutte gare come Emilia e l'ultimo mondiale, decise dal primo scatto a millemila chilometri dal traguardo, finisco per annoiarmi presto. Anche perché ci sono gare, su tutte la Roubaix, dove l'assolo è sempre stato prassi e va bene così. In corse come l'Emilia mi piacerebbe vedere un po' di battaglia sul San Luca. E non necessariamente all'ultimo chilometro. Un Emilia tipo 2021, dove Remco, Woods, Almeida, Yates e Vingegaard se le danno sin dal primo passaggio, senza, però, che nessuno riesca a risolvere la contesa anzitempo, per me è la massima espressione della corsa.

E qua mi collego a ciò che, secondo me, è il vero problema dei grandi giri di quest'epoca: manca varierà. Nei grandi giri di oggi non esiste la figura del Mazzoleni/Voeckler/Arroyo/Pereiro che, inferiore ai top, prova a metterli nel sacco con qualche stratagemma alternativo. Non esistono più gli scalatori puri, non esistono più i Parra e i Perez Cuapio, ma nemmeno i Simoni, gli Heras, gli José Maria Jimenez. La forbice tra alieni e il resto del mondo è ampissima. Pogacar straccia il record di Pantani a Plateu de Beille, ma Buitrago e Rodriguez arrivano ancora a tre minuti da Pantani. Non è colpa di Pogacar, ovviamente, se i percorsi sono sempre più ridicoli, se le squadre fanno le prime ore di gara a 50 km/h facendo saltare gli scalatori prima dell'inizio delle salite, se i DS sono un pugno di intetti ecc....

Però, per l'appunto, fino a pochi mesi uno poteva sperare che almeno con Evenepoel, Vingegaard, Roglic a fargli da contraltare, si potesse vedere qualche grande giro piacevole (tipo prime due settimane di Tour 2023). Ma se questo è il livello che ha raggiunto Pogacar, come accaduto quest'anno, ogni GT a cui parteciperà lo vedrà sbranare la concorrenza.
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Re: Il troppo storpia?

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galibier98 ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 12:55
Winter ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 6:31
galibier98 ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 21:25
Non sono d'accordo che ci sia meno gente sulla strada. Al Tour nelle tappe dure sempre folle oceaniche. Quest'anno sul San Luca impressionante. Va contestualizzato tutto, il giorno della settimana, il luogo ecc...
Per dire negli anni 90, nel 94 tappa del Mortirolo folla impressionante, nel 98 tappa di Monte Campione con Pantani in lotta per il Giro e con l'Italia che lo adora ci sono due gatti negli ultimi km della salita.
Non facciamo solo gli esempi che ci fanno comodo
Ci son due gatti .. perché gli ultimi km son transennati
Quanta gente c era prima?

Il San Luca son 3 km
Montecampione 20 km

Dov erano ste folle oceaniche in questo Tour?
Confrontiamole con i tour di indurain e vediamo
Son stato varie volte al Tour
Dal 1994 al 2014 , il 1997 era l anno dove ho visto più gente
Da lì in poi , c era sempre tanta gente , ma di meno ogni anno

Visto che hai citato il 98..(l hai fatto tu) vediamo Oropa
Ci sono le immagini
Stesso giorno , domenica
Senza guardare la scalata finale
Guarda il passaggio nelle vie di Biella
E noterai un"enorme differenza

Identico giorno della settimana, luogo , stesso sviluppo di tappa come hai scritto tu
No a monte campione c’era poca gente lungo tutta la salita. 20 km del Grappa quest’anno era pieno. Ci sono esempi di folle immense in quegli anni come esempi di poca gente. Stessa cosa adesso. Esempi in un senso e nell’altro. Sabato scorso San Luca pieno (non come al tour che era una roba da record) nonostante il tempo da lupi. Tutti i corridori hanno sottolineato la grande atmosfera. Conosco tanta gente che è andata per Pogacar.
Per Oropa, che era 99 e non 98, siamo in pieno delirio Pantani ed era domenica c’era si più gente di quest’anno. Altre tappe impegnative in giorni lavorativi in quegli anni 98-99 non grandi folle.
Poi sicuramente il ciclismo in quegli anni era molto più popolare per tanti motivi. Attirava anche i non appassionati. Adesso è più per appassionati. Comunque dalle mie parti ho sentito tanta gente che è andata al Tour, all’Emilia o alle Strade Bianche per vedere Pogacar
Maddiosanto !!!
È solo un branco di comunisti radical-chic che commenta il ciclismo (cit.)
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GregLemond
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Re: Il troppo storpia?

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cycling_chrnicles ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 13:00
Tommeke92 ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 12:38 Non so se volevi quotare GL e mi hai quotato per sbaglio, provo comunque a rispondere, in attesa della sua.

Sì, io non potrei essere più d'accordo essendo stato un grande tifoso di Philippe. Forse GregLemond si riferiva ad alcune sue vittorie col tipico scatto nell'ultimo km, negli anni in cui aveva quello scatto bruciante irresistibile per chiunque. Che le sue prime tre Amstel, per fare un esempio, si siano svolte su un canovaccio tipico del tempo, con una condotta generale volta all'attendismo è innegabile, così come il mondiale 2012. Certo influiva molto il percorso, ma coi protagonisti attuali avremmo visto probabilmente qualcosa di diverso. Comunque non era certo uno che aveva paura di attaccare.

Anche sul Giro 2010 e Tour 2011 sono assolutamente d'accordo con te, credo che i nostri punti di vista si separino invece se dico che ho apprezzato enormemente i Tour '22 e '23 (anche 2024 a dire la verità, ma da tifoso di Tadej, per cui in questo discorso preferisco tenerlo tra parentesi), sicuramente più dei Tour dal 2012 al 2018 (ci sarebbe l'eccezione del 2014 per ovvi motivi, di nuovo è meglio lasciarlo tra parentesi :) ).
Penso che in questa epoca abbiamo visto molte corse di alto livello, una su tutte il mondiale dello scorso anno (e qui sai invece che il tifoso che è in me avrebbe qualcosina da ridire..), ma anche quello del 2021. Dove ad attaccare da lontano e a dare spettacolo fu un corridore con caratteristiche perfette per il greggismo/attendismo (non a caso l'erede di Valverde a Huy), che solo l'anno prima aveva aspettato l'ultimo strappo dell'ultimo giro per andare a vincere il suo primo mondiale (anche qua molto dipendeva dal percorso, certo).

Io comunque avevo manifestato il mio apprezzamento al post di Greg per il senso generale del suo messaggio, al di là dei singoli esempi.
Quotavo te perché il suo post non lo trovavo :D

Comunque secondo me le corse di un giorno sono tutte mediamente belle da vedere anche oggi. Poi chiaro, se iniziano a essere tutte gare come Emilia e l'ultimo mondiale, decise dal primo scatto a millemila chilometri dal traguardo, finisco per annoiarmi presto. Anche perché ci sono gare, su tutte la Roubaix, dove l'assolo è sempre stato prassi e va bene così. In corse come l'Emilia mi piacerebbe vedere un po' di battaglia sul San Luca. E non necessariamente all'ultimo chilometro. Un Emilia tipo 2021, dove Remco, Woods, Almeida, Yates e Vingegaard se le danno sin dal primo passaggio, senza, però, che nessuno riesca a risolvere la contesa anzitempo, per me è la massima espressione della corsa.

E qua mi collego a ciò che, secondo me, è il vero problema dei grandi giri di quest'epoca: manca varierà. Nei grandi giri di oggi non esiste la figura del Mazzoleni/Voeckler/Arroyo/Pereiro che, inferiore ai top, prova a metterli nel sacco con qualche stratagemma alternativo. Non esistono più gli scalatori puri, non esistono più i Parra e i Perez Cuapio, ma nemmeno i Simoni, gli Heras, gli José Maria Jimenez. La forbice tra alieni e il resto del mondo è ampissima. Pogacar straccia il record di Pantani a Plateu de Beille, ma Buitrago e Rodriguez arrivano ancora a tre minuti da Pantani. Non è colpa di Pogacar, ovviamente, se i percorsi sono sempre più ridicoli, se le squadre fanno le prime ore di gara a 50 km/h facendo saltare gli scalatori prima dell'inizio delle salite, se i DS sono un pugno di intetti ecc....

Però, per l'appunto, fino a pochi mesi uno poteva sperare che almeno con Evenepoel, Vingegaard, Roglic a fargli da contraltare, si potesse vedere qualche grande giro piacevole (tipo prime due settimane di Tour 2023). Ma se questo è il livello che ha raggiunto Pogacar, come accaduto quest'anno, ogni GT a cui parteciperà lo vedrà sbranare la concorrenza.
Grazie ad entrambi!!!

Io invece sono piuttosto convinto del fatto che Pogacar il contraltare ce l' abbia...
il Pogacar 2024 è un mostro.
Ma Evenepoel è in crescita, Vingegard, meno polivalente degli altri, non è da meno nei GT.
Van der Poel, se togliamo (forse) il Lombardia, lo vedo sempre favorito nelle altre grandi classiche.

E' chiaro che, nella classica stile Liegi, Pogacar è ingiocabile per caratteristiche...

Ma imbattibile, no :)
noel
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Re: Il troppo storpia?

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GregLemond ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 13:12
cycling_chrnicles ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 13:00
Tommeke92 ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 12:38 Non so se volevi quotare GL e mi hai quotato per sbaglio, provo comunque a rispondere, in attesa della sua.

Sì, io non potrei essere più d'accordo essendo stato un grande tifoso di Philippe. Forse GregLemond si riferiva ad alcune sue vittorie col tipico scatto nell'ultimo km, negli anni in cui aveva quello scatto bruciante irresistibile per chiunque. Che le sue prime tre Amstel, per fare un esempio, si siano svolte su un canovaccio tipico del tempo, con una condotta generale volta all'attendismo è innegabile, così come il mondiale 2012. Certo influiva molto il percorso, ma coi protagonisti attuali avremmo visto probabilmente qualcosa di diverso. Comunque non era certo uno che aveva paura di attaccare.

Anche sul Giro 2010 e Tour 2011 sono assolutamente d'accordo con te, credo che i nostri punti di vista si separino invece se dico che ho apprezzato enormemente i Tour '22 e '23 (anche 2024 a dire la verità, ma da tifoso di Tadej, per cui in questo discorso preferisco tenerlo tra parentesi), sicuramente più dei Tour dal 2012 al 2018 (ci sarebbe l'eccezione del 2014 per ovvi motivi, di nuovo è meglio lasciarlo tra parentesi :) ).
Penso che in questa epoca abbiamo visto molte corse di alto livello, una su tutte il mondiale dello scorso anno (e qui sai invece che il tifoso che è in me avrebbe qualcosina da ridire..), ma anche quello del 2021. Dove ad attaccare da lontano e a dare spettacolo fu un corridore con caratteristiche perfette per il greggismo/attendismo (non a caso l'erede di Valverde a Huy), che solo l'anno prima aveva aspettato l'ultimo strappo dell'ultimo giro per andare a vincere il suo primo mondiale (anche qua molto dipendeva dal percorso, certo).

Io comunque avevo manifestato il mio apprezzamento al post di Greg per il senso generale del suo messaggio, al di là dei singoli esempi.
Quotavo te perché il suo post non lo trovavo :D

Comunque secondo me le corse di un giorno sono tutte mediamente belle da vedere anche oggi. Poi chiaro, se iniziano a essere tutte gare come Emilia e l'ultimo mondiale, decise dal primo scatto a millemila chilometri dal traguardo, finisco per annoiarmi presto. Anche perché ci sono gare, su tutte la Roubaix, dove l'assolo è sempre stato prassi e va bene così. In corse come l'Emilia mi piacerebbe vedere un po' di battaglia sul San Luca. E non necessariamente all'ultimo chilometro. Un Emilia tipo 2021, dove Remco, Woods, Almeida, Yates e Vingegaard se le danno sin dal primo passaggio, senza, però, che nessuno riesca a risolvere la contesa anzitempo, per me è la massima espressione della corsa.

E qua mi collego a ciò che, secondo me, è il vero problema dei grandi giri di quest'epoca: manca varierà. Nei grandi giri di oggi non esiste la figura del Mazzoleni/Voeckler/Arroyo/Pereiro che, inferiore ai top, prova a metterli nel sacco con qualche stratagemma alternativo. Non esistono più gli scalatori puri, non esistono più i Parra e i Perez Cuapio, ma nemmeno i Simoni, gli Heras, gli José Maria Jimenez. La forbice tra alieni e il resto del mondo è ampissima. Pogacar straccia il record di Pantani a Plateu de Beille, ma Buitrago e Rodriguez arrivano ancora a tre minuti da Pantani. Non è colpa di Pogacar, ovviamente, se i percorsi sono sempre più ridicoli, se le squadre fanno le prime ore di gara a 50 km/h facendo saltare gli scalatori prima dell'inizio delle salite, se i DS sono un pugno di intetti ecc....

Però, per l'appunto, fino a pochi mesi uno poteva sperare che almeno con Evenepoel, Vingegaard, Roglic a fargli da contraltare, si potesse vedere qualche grande giro piacevole (tipo prime due settimane di Tour 2023). Ma se questo è il livello che ha raggiunto Pogacar, come accaduto quest'anno, ogni GT a cui parteciperà lo vedrà sbranare la concorrenza.
Grazie ad entrambi!!!

Io invece sono piuttosto convinto del fatto che Pogacar il contraltare ce l' abbia...
il Pogacar 2024 è un mostro.
Ma Evenepoel è in crescita, Vingegard, meno polivalente degli altri, non è da meno nei GT.
Van der Poel, se togliamo (forse) il Lombardia, lo vedo sempre favorito nelle altre grandi classiche.

E' chiaro che, nella classica stile Liegi, Pogacar è ingiocabile per caratteristiche...

Ma imbattibile, no :)
No ma il bello è che ammira Pogacar dice che è battibile (vedi lioran tour quest'anno) aldilà del fatto che costui sta facendo la stagione perfetta. Chi lo detesta invece dice che è imbattibile...renditi conto.
A tal proposito ricordiamo il 1975 di Merckx dopo il trionfale 1974
È solo un branco di comunisti radical-chic che commenta il ciclismo (cit.)
Babylon
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Re: Il troppo storpia?

Messaggio da leggere da Babylon »

noel ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 13:26
GregLemond ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 13:12
cycling_chrnicles ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 13:00

Quotavo te perché il suo post non lo trovavo :D

Comunque secondo me le corse di un giorno sono tutte mediamente belle da vedere anche oggi. Poi chiaro, se iniziano a essere tutte gare come Emilia e l'ultimo mondiale, decise dal primo scatto a millemila chilometri dal traguardo, finisco per annoiarmi presto. Anche perché ci sono gare, su tutte la Roubaix, dove l'assolo è sempre stato prassi e va bene così. In corse come l'Emilia mi piacerebbe vedere un po' di battaglia sul San Luca. E non necessariamente all'ultimo chilometro. Un Emilia tipo 2021, dove Remco, Woods, Almeida, Yates e Vingegaard se le danno sin dal primo passaggio, senza, però, che nessuno riesca a risolvere la contesa anzitempo, per me è la massima espressione della corsa.

E qua mi collego a ciò che, secondo me, è il vero problema dei grandi giri di quest'epoca: manca varierà. Nei grandi giri di oggi non esiste la figura del Mazzoleni/Voeckler/Arroyo/Pereiro che, inferiore ai top, prova a metterli nel sacco con qualche stratagemma alternativo. Non esistono più gli scalatori puri, non esistono più i Parra e i Perez Cuapio, ma nemmeno i Simoni, gli Heras, gli José Maria Jimenez. La forbice tra alieni e il resto del mondo è ampissima. Pogacar straccia il record di Pantani a Plateu de Beille, ma Buitrago e Rodriguez arrivano ancora a tre minuti da Pantani. Non è colpa di Pogacar, ovviamente, se i percorsi sono sempre più ridicoli, se le squadre fanno le prime ore di gara a 50 km/h facendo saltare gli scalatori prima dell'inizio delle salite, se i DS sono un pugno di intetti ecc....

Però, per l'appunto, fino a pochi mesi uno poteva sperare che almeno con Evenepoel, Vingegaard, Roglic a fargli da contraltare, si potesse vedere qualche grande giro piacevole (tipo prime due settimane di Tour 2023). Ma se questo è il livello che ha raggiunto Pogacar, come accaduto quest'anno, ogni GT a cui parteciperà lo vedrà sbranare la concorrenza.
Grazie ad entrambi!!!

Io invece sono piuttosto convinto del fatto che Pogacar il contraltare ce l' abbia...
il Pogacar 2024 è un mostro.
Ma Evenepoel è in crescita, Vingegard, meno polivalente degli altri, non è da meno nei GT.
Van der Poel, se togliamo (forse) il Lombardia, lo vedo sempre favorito nelle altre grandi classiche.

E' chiaro che, nella classica stile Liegi, Pogacar è ingiocabile per caratteristiche...

Ma imbattibile, no :)
No ma il bello è che ammira Pogacar dice che è battibile (vedi lioran tour quest'anno) aldilà del fatto che costui sta facendo la stagione perfetta. Chi lo detesta invece dice che è imbattibile...renditi conto.
A tal proposito ricordiamo il 1975 di Merckx dopo il trionfale 1974
Il 1974 fu trionfale nei risultati generali, ma fu il primo anno da forse il 1966 che non portò a casa nessuna classica di peso in Primavera, vinse di 12" il Giro su Baronchelli, soffrendo prima terribilmente Fuente, al Tour non fece numeri dei tempi andati pur rifilando distacchi importanti. Per dire, tanto al Tour quanto al Mondiale il suo avversario più credibile fu un Poulidor alla soglia dei 40 anni.
Invece nel 1975 sembrava tornato quello degli anni precedenti visto che vinse Fiandre, Liegi, Sanremo ed Amstel, perdendo in volata contro De Vlaeminck a Roubaix e Zurigo (sempre 2°), oltre ad un 3° alla FV.
Poi perse il Tour, che segnò il suo declino, ma mica male come stagione.
Ci sarebbe pure da dibattere sul ruolo svolto nella sconfitta dal pugno subito sul Puy de Dome.
Ultima modifica di Babylon il lunedì 7 ottobre 2024, 13:40, modificato 1 volta in totale.
Pantani the best
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Re: Il troppo storpia?

Messaggio da leggere da Pantani the best »

cycling_chrnicles ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 13:00
Tommeke92 ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 12:38 Non so se volevi quotare GL e mi hai quotato per sbaglio, provo comunque a rispondere, in attesa della sua.

Sì, io non potrei essere più d'accordo essendo stato un grande tifoso di Philippe. Forse GregLemond si riferiva ad alcune sue vittorie col tipico scatto nell'ultimo km, negli anni in cui aveva quello scatto bruciante irresistibile per chiunque. Che le sue prime tre Amstel, per fare un esempio, si siano svolte su un canovaccio tipico del tempo, con una condotta generale volta all'attendismo è innegabile, così come il mondiale 2012. Certo influiva molto il percorso, ma coi protagonisti attuali avremmo visto probabilmente qualcosa di diverso. Comunque non era certo uno che aveva paura di attaccare.

Anche sul Giro 2010 e Tour 2011 sono assolutamente d'accordo con te, credo che i nostri punti di vista si separino invece se dico che ho apprezzato enormemente i Tour '22 e '23 (anche 2024 a dire la verità, ma da tifoso di Tadej, per cui in questo discorso preferisco tenerlo tra parentesi), sicuramente più dei Tour dal 2012 al 2018 (ci sarebbe l'eccezione del 2014 per ovvi motivi, di nuovo è meglio lasciarlo tra parentesi :) ).
Penso che in questa epoca abbiamo visto molte corse di alto livello, una su tutte il mondiale dello scorso anno (e qui sai invece che il tifoso che è in me avrebbe qualcosina da ridire..), ma anche quello del 2021. Dove ad attaccare da lontano e a dare spettacolo fu un corridore con caratteristiche perfette per il greggismo/attendismo (non a caso l'erede di Valverde a Huy), che solo l'anno prima aveva aspettato l'ultimo strappo dell'ultimo giro per andare a vincere il suo primo mondiale (anche qua molto dipendeva dal percorso, certo).

Io comunque avevo manifestato il mio apprezzamento al post di Greg per il senso generale del suo messaggio, al di là dei singoli esempi.
Quotavo te perché il suo post non lo trovavo :D

Comunque secondo me le corse di un giorno sono tutte mediamente belle da vedere anche oggi. Poi chiaro, se iniziano a essere tutte gare come Emilia e l'ultimo mondiale, decise dal primo scatto a millemila chilometri dal traguardo, finisco per annoiarmi presto. Anche perché ci sono gare, su tutte la Roubaix, dove l'assolo è sempre stato prassi e va bene così. In corse come l'Emilia mi piacerebbe vedere un po' di battaglia sul San Luca. E non necessariamente all'ultimo chilometro. Un Emilia tipo 2021, dove Remco, Woods, Almeida, Yates e Vingegaard se le danno sin dal primo passaggio, senza, però, che nessuno riesca a risolvere la contesa anzitempo, per me è la massima espressione della corsa.

E qua mi collego a ciò che, secondo me, è il vero problema dei grandi giri di quest'epoca: manca varierà. Nei grandi giri di oggi non esiste la figura del Mazzoleni/Voeckler/Arroyo/Pereiro che, inferiore ai top, prova a metterli nel sacco con qualche stratagemma alternativo. Non esistono più gli scalatori puri, non esistono più i Parra e i Perez Cuapio, ma nemmeno i Simoni, gli Heras, gli José Maria Jimenez. La forbice tra alieni e il resto del mondo è ampissima. Pogacar straccia il record di Pantani a Plateu de Beille, ma Buitrago e Rodriguez arrivano ancora a tre minuti da Pantani. Non è colpa di Pogacar, ovviamente, se i percorsi sono sempre più ridicoli, se le squadre fanno le prime ore di gara a 50 km/h facendo saltare gli scalatori prima dell'inizio delle salite, se i DS sono un pugno di intetti ecc....

Però, per l'appunto, fino a pochi mesi uno poteva sperare che almeno con Evenepoel, Vingegaard, Roglic a fargli da contraltare, si potesse vedere qualche grande giro piacevole (tipo prime due settimane di Tour 2023). Ma se questo è il livello che ha raggiunto Pogacar, come accaduto quest'anno, ogni GT a cui parteciperà lo vedrà sbranare la concorrenza.
Il problema principale a mio avviso è che una volta, o perlomeno da quando io ho iniziato a seguire il ciclismo(anni 90) le squadre venivano costruite in ottica GT con ruoli gerarchici prestabiliti in modalità drastico. A volte poteva capitare di vedere due big correre nella stessa squadra ma tutto ciò era dovuto alle varie circostanze, tipo il giovane Pantani che iniziando in Carrera la sua carriera da professionista step by step superò il "vecchio" Chiappucci in termini gerarchici, oppure il caso Ullrich in Telekom ai danni di Riis, ma anche Jimenez con Olano in Banesto. Ma nella sostanza le squadre venivano costruite con l'unico faro in cui attorno giravano gregari fatti e finiti a supporto. La Banestro di Indurain era costruita in questo modo, idem dicasi la Mercatone Uno di Pantani. Adesso invece da tot tempo a questa parte le squadre di riferimento per i GT monopolizzano anche il mercato dei cosiddetti outsider extrausso lasciando le briciole alla concorrenza. Una volta gli Almeida o gli Ayuso non finivano certamente nella squadra del corridore di riferimento(assieme a Vingegaard) dei GT di questa epoca, ma sarebbero andati a fare i capitani da altre parti estendendo il livello della competizione. A riprova di tutto ciò basti pensare allo stupore mediatico che venne riservato per il passaggio a fine stagione 2000 di Heras(fresco vincitore della Vuelta e in generale uno dei più corridori da GT più quotati dell'epoca) in Us Postal alla corte di Armstrong. Il caso Heras se ai tempi veniva visto come una eccezione, negli ultimi anni è più una regola.
Zavoli; "Lei sarebbe Pantani, come per esempio Coppi fu Coppi, se avesse osservato alla lettera quella dieta?"

Pantani; "No io credo che ogni tanto bisognerebbe bere anche il vino non solo il pane e l'acqua. Però credo che l'importante nello sport, che deve essere anche uno specchio della vita di chi ti guarda, di avere delle regole e rispettarle queste regole"
Babylon
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Re: Il troppo storpia?

Messaggio da leggere da Babylon »

cycling_chrnicles ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 22:07
Babylon ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 21:09 Penso tu abbia in parte ragione, ma gli avversari di Merckx non correvano certo con l'assillo di dover sempre vincere, e soprattutto non correvano certo quanto Merckx.
De Vlaeminck faceva 50 giorni di gara l'anno, in media. Gimondi 50-55.
Eric Leman 40-45. Fuente oscillava tra anni con 40 corse (1974) e anni con 70.
Bitossi una cinquantina. Godefroot idem.
Merckx ne correva di media 75 o più.
Quelli che correvano molto erano Van Springel, Zoetemelk e Ocana, e a parte il primo correvano tutti comunque meno di Merckx, e prendevano sovente la paga dal belga, a parte rari casi.

Rettifico, Merckx correva ben di più, talvolta quasi arrivava ai 100 giorni di corsa.
Gimondi a volte arrivava, negli anni in cui doppiava Giro+Tour, ai 70-80 giorni di corsa. Rimane una differenza piuttosto marcata.
Ho preso annate standard di De Vlaeminck, '73 e '74, faceva sui 65 giorni di corsa l'anno via database di firstcycling. E in quel database manca roba e in certe gare segnala tizio caio partecipante solo se arrivato in top-10, perché non hanno startlist e ordini d'arrivo oltre i primi dieci.

Nel '75 ne fa di più e arriva sugli 80 giorni di gara.

Godefroot prendo annate in cui non ha infortuni: '73 sugli 80 giorni di gara. 1970 uguale. 1971 una settantina.

Van Springel faceva stagioni in cui arrivava anche lui al centinaio.

Correvano un po' meno, soprattutto nella seconda parte di stagione. Ma alle classiche ci arrivavano ad armi pari.
Hai ragione, il sito che avevo utilizzato io dava un computo non troppo azzeccato, così i numeri lievitano un po' per tutti quelli che avevo citato.
Merckx corre di più in totale, ma le differenze con alcuni, per il periodo di avvicinamento alla Primavera, non sono marcate o a volte non sussistono.
Va detto che, quando non infortunato o raffreddato, Merckx correva anche più classiche rispetto agli avversari, oltre a partire sempre per vincere.

Van Springel correva tanto, ma tra 1969 e 1974 non ha quasi mai messo le ruote davanti a Merckx.
Godefroot correva un po'meno e comunque finiva dietro la maggior parte delle volte.

Per dire, Merckx nel 1970 arriva alla Gand (vinta) con 15 giorni di corsa ed una P-N vinta; Godefroot e De Vlaeminck con 9 e 6.
Vince pure Giro del Belgio, Roubaix (5' su De Vlaeminck), Freccia Vallone. Alla Liegi rivincita di De Vlaeminck.

1971 arriva alla Gand con 18 giorni di corsa (vittorie a Sanremo, P-N, Giro di Sardegna ed Omloop), contro i 12 di De Vlaeminck (vittorioso a Kuurne ed E3). Vincerà poi Liegi, e dopo una seconda parte di stagione intensa, Lombardia e Mondiale.

Dal 1972 iniziano ad arrivare alle Classiche di Primavera con gli stessi giorni di gara: negli scontri diretti Merckx vince la Sanremo e DV la Roubaix. Però poi De Vlaeminck si prende una pausa per preparare il Giro, Merckx va a vincere Liegi e Freccia (e poi il Giro, il Tour, e infine il Lombardia dopo aver corso più di tutti).

1973 giorni di gara simili: corrono entrambi Laigueglia, Sardegna, Omloop, Roubaix. Vince sempre Merckx, che trionfa anche alla Gand, Liegi ed Amstel, cui De Vlaeminck non partecipa. Fine stagione vince pure il Lombardia, dove verrà squalificato per il caso Mucantyl.

1974 inizia ad esserci molto più equilibrio con il calo del Cannibale e la crescita di De Vlaeminck, che lo batte ancora alla Roubaix e poi al Lombardia, mentre nel 1975 negli scontri diretti a DV vanno Roubaix e Zurigo (in volata su Merckx), al Cannibale Sanremo, Fiandre e Liegi (ed Amstel).

Per fare un paragone calzante Pogacar quest'anno avrebbe dovuto minimo correre al Nord contro un Van der Poel che ha avuto una Primavera dominante (ma mancava comunque Wout, che non penso si sarebbe preso 3 minutini nel Velodromo).
Siamo sicuri che con la preparazione basata sui GT avrebbe vinto sui muri del Fiandre o sulle pietre della Roubaix?
Quanto gli sarebbe costato da un punto di vista fisico tale sforzo, avrebbe potuto compromettere l'esito di qualche gara successiva?
Quanto sarebbe cambiata la percezione della sua stagione in caso di non vittorie?

Non dimentichiamo che alla Sanremo Van der Poel ha negato la vittoria allo sloveno andandolo a prendere in cima al Poggio, mentre alla Liegi non si è presentato Remco per infortunio, e pure un Roglic che ai Baschi appariva finalmente in forma.
Non penso che nell'esito finale sarebbe cambiato nulla, ma sono piuttosto certo che si sarebbero comportati meglio di un Bardet sinceramente, e di conseguenza avremmo avuto anche lì una diversa percezione della sua vittoria.
Idem per la SB, con Wout e Mathieu sarebbe stata una corsa diversa, molto probabilmente.
Idem per il Tour de France: il livello espresso da Pogacar era inimmaginabile, ma è abbastanza scontato che Vingegaard senza infortunio avrebbe opposto una resistenza maggiore.

In conclusione:
Pogacar ha dominato quest'anno grazie ad una preparazione perfetta del calendario.
Avrebbe probabilmente vinto tutto lo stesso, ma infortuni vari ed obbiettivi differenti (Olimpiadi, Fiandre-Roubaix) rispetto ad alcuni dei più quotati avversari hanno reso questo suo dominio ancora più smaccato.
Tommeke92
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Re: Il troppo storpia?

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cycling_chrnicles ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 13:00
Tommeke92 ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 12:38 Non so se volevi quotare GL e mi hai quotato per sbaglio, provo comunque a rispondere, in attesa della sua.

Sì, io non potrei essere più d'accordo essendo stato un grande tifoso di Philippe. Forse GregLemond si riferiva ad alcune sue vittorie col tipico scatto nell'ultimo km, negli anni in cui aveva quello scatto bruciante irresistibile per chiunque. Che le sue prime tre Amstel, per fare un esempio, si siano svolte su un canovaccio tipico del tempo, con una condotta generale volta all'attendismo è innegabile, così come il mondiale 2012. Certo influiva molto il percorso, ma coi protagonisti attuali avremmo visto probabilmente qualcosa di diverso. Comunque non era certo uno che aveva paura di attaccare.

Anche sul Giro 2010 e Tour 2011 sono assolutamente d'accordo con te, credo che i nostri punti di vista si separino invece se dico che ho apprezzato enormemente i Tour '22 e '23 (anche 2024 a dire la verità, ma da tifoso di Tadej, per cui in questo discorso preferisco tenerlo tra parentesi), sicuramente più dei Tour dal 2012 al 2018 (ci sarebbe l'eccezione del 2014 per ovvi motivi, di nuovo è meglio lasciarlo tra parentesi :) ).
Penso che in questa epoca abbiamo visto molte corse di alto livello, una su tutte il mondiale dello scorso anno (e qui sai invece che il tifoso che è in me avrebbe qualcosina da ridire..), ma anche quello del 2021. Dove ad attaccare da lontano e a dare spettacolo fu un corridore con caratteristiche perfette per il greggismo/attendismo (non a caso l'erede di Valverde a Huy), che solo l'anno prima aveva aspettato l'ultimo strappo dell'ultimo giro per andare a vincere il suo primo mondiale (anche qua molto dipendeva dal percorso, certo).

Io comunque avevo manifestato il mio apprezzamento al post di Greg per il senso generale del suo messaggio, al di là dei singoli esempi.
Quotavo te perché il suo post non lo trovavo :D

Comunque secondo me le corse di un giorno sono tutte mediamente belle da vedere anche oggi. Poi chiaro, se iniziano a essere tutte gare come Emilia e l'ultimo mondiale, decise dal primo scatto a millemila chilometri dal traguardo, finisco per annoiarmi presto. Anche perché ci sono gare, su tutte la Roubaix, dove l'assolo è sempre stato prassi e va bene così. In corse come l'Emilia mi piacerebbe vedere un po' di battaglia sul San Luca. E non necessariamente all'ultimo chilometro. Un Emilia tipo 2021, dove Remco, Woods, Almeida, Yates e Vingegaard se le danno sin dal primo passaggio, senza, però, che nessuno riesca a risolvere la contesa anzitempo, per me è la massima espressione della corsa.

E qua mi collego a ciò che, secondo me, è il vero problema dei grandi giri di quest'epoca: manca varierà. Nei grandi giri di oggi non esiste la figura del Mazzoleni/Voeckler/Arroyo/Pereiro che, inferiore ai top, prova a metterli nel sacco con qualche stratagemma alternativo. Non esistono più gli scalatori puri, non esistono più i Parra e i Perez Cuapio, ma nemmeno i Simoni, gli Heras, gli José Maria Jimenez. La forbice tra alieni e il resto del mondo è ampissima. Pogacar straccia il record di Pantani a Plateu de Beille, ma Buitrago e Rodriguez arrivano ancora a tre minuti da Pantani. Non è colpa di Pogacar, ovviamente, se i percorsi sono sempre più ridicoli, se le squadre fanno le prime ore di gara a 50 km/h facendo saltare gli scalatori prima dell'inizio delle salite, se i DS sono un pugno di intetti ecc....

Però, per l'appunto, fino a pochi mesi uno poteva sperare che almeno con Evenepoel, Vingegaard, Roglic a fargli da contraltare, si potesse vedere qualche grande giro piacevole (tipo prime due settimane di Tour 2023). Ma se questo è il livello che ha raggiunto Pogacar, come accaduto quest'anno, ogni GT a cui parteciperà lo vedrà sbranare la concorrenza.
Va bè, sono d'accordo praticamente su tutto, senza arrivare alle stesse conclusioni magari, ma sicuramente mancano quelle figure di cui hai parlato per animare i grandi giri. Oltre a certi percorsi.
Poi penso anche che ci sono contemporaneamente alcuni campioni epocali, Tadej su tutti ma non solo, e che quindi la forbice con "la classe media" si sia per forza di cose ampliata. Per dire, alla Vuelta O'Connor ci ha provato a scompaginare le carte in tavola, ma Roglic, senza essere Pogacar, ha vinto senza troppi patemi, rimontando un po' per volta senza bisogno di fare la grande impresa per ribaltare la situazione.
Un Roglic di 35 anni, non più in Visma, e soprattutto che veniva dall'ennesima caduta e ritiro, della stagione e della carriera. Perché comunque la differenza tra lui e i vari Mas & co., compreso ovviamente l'australiano, è molto netta.

Infine, per i prossimi grandi giri, o meglio dire Tour forse, io Vingegaard lo considero pienamente in corsa, senza l'incidente ai Baschi lo sarebbe stato anche quest'anno credo, probabilmente avrebbe perso ma con un distacco meno eclatante. Per Remco il discorso è un po' più complicato, dipende in parte dai percorsi e da quanti km a crono, senza salita, ci saranno. La tendenza attuale non lo favorisce. E poi dalle sue prestazioni in salita, viene comunque dal suo Gt migliore e anche lui è tra quelli che hanno battuto il tempo di Pantani, quindi vediamo. Poi, io faccio tutti gli scongiuri possibili ma sappiamo che non tutte le ciambelle escono col buco e nemmeno tutte le stagioni: se fosse capitato a Tadej quello che è successo ai suoi rivali ad aprile, staremmo parlando di tutt'altra storia.
Babylon
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Re: Il troppo storpia?

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cycling_chrnicles ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 12:12
Tommeke92 ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 10:25
GregLemond ha scritto: domenica 6 ottobre 2024, 20:06 Mi pare che a volte si faccia come quelli che vanno in un Michelin e poi fanno la foto allo scontrino per lamentarsi.

No, a me Pogacar sta bene.
Stava bene Cancellara e il motorino che aveva (nelle gambe); stavano bene i trenini e la danza di Contador.

Mal sopportavo lo spagnolo Embatido, Di Luca e il Gilbert del "one shot - one kill".

Perchè non mi piaceva quel ciclismo li. Non perchè ci fosse qualcosa di sbagliato.

Tutto adesso si risolve in una azione a 50 km dal traguardo.

Qualche anno fa, la solita singola azione a 500 m.

Sono gusti.

Salvo i vari "internet darling", chiunque vinca o abbia vinto ha generato sospetti e critiche...

Ma i "cocchi di internet"... non vincono...

Altrimenti non si può essere quell' appassionato radical chic che molti bramano di essere...
:ole:
Gilbert ha vinto un Fiandre attaccando ai -100, ha vinto una Roubaix staccando Sagan sul pavé, ha vinto un Lombardia facendo il diavolo a quattro sotto la pioggia e seminando in discesa gente come Nibali e Sanchez, ha vinto due Parigi-Tours portando via il suo gruppetto per anticipare i velocisti.

Di Luca nel Giro che vinse attaccò a nostra Signora della Guardia, sull'Izoard, sulle Tre Cime dove fece un capolavoro per contenere Mazzoleni che era scappato in discesa con Savoldelli. Tappe di Briancon e Tre Cime, peraltro, che ti tengono incollato alla TV dai -100. Anno dopo attaccò nella discesa del Vivione con Savoldelli e si fece tutto Monte Pora da solo. E non parliamo del Finestre del 2005

L'unico per cui vale l'assunto che aspettava sempre è Valverde (tranne in gare secondare come Roma Maxima o Vuelta a Murcia). E se vogliamo possiamo aggiungerci Purito Rodriguez.

Ma la lista dei "greggisti" finisce qua. E dove non c'era il Team Sky si vedeva, sovente, un ciclismo decisamente migliore rispetto a quello attuale. Pagherei di tasca mia per poter vedere, oggi, gare come il Giro 2010 o il Tour 2011.
Quoto, pur avendo apprezzato anche i GT degli ultimi anni (eccetto Giro e Vuelta 2023).
noel
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Re: Il troppo storpia?

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Babylon ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 13:39
noel ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 13:26
GregLemond ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 13:12

Grazie ad entrambi!!!

Io invece sono piuttosto convinto del fatto che Pogacar il contraltare ce l' abbia...
il Pogacar 2024 è un mostro.
Ma Evenepoel è in crescita, Vingegard, meno polivalente degli altri, non è da meno nei GT.
Van der Poel, se togliamo (forse) il Lombardia, lo vedo sempre favorito nelle altre grandi classiche.

E' chiaro che, nella classica stile Liegi, Pogacar è ingiocabile per caratteristiche...

Ma imbattibile, no :)
No ma il bello è che ammira Pogacar dice che è battibile (vedi lioran tour quest'anno) aldilà del fatto che costui sta facendo la stagione perfetta. Chi lo detesta invece dice che è imbattibile...renditi conto.
A tal proposito ricordiamo il 1975 di Merckx dopo il trionfale 1974
Il 1974 fu trionfale nei risultati generali, ma fu il primo anno da forse il 1966 che non portò a casa nessuna classica di peso in Primavera, vinse di 12" il Giro su Baronchelli, soffrendo prima terribilmente Fuente, al Tour non fece numeri dei tempi andati pur rifilando distacchi importanti. Per dire, tanto al Tour quanto al Mondiale il suo avversario più credibile fu un Poulidor alla soglia dei 40 anni.
Invece nel 1975 sembrava tornato quello degli anni precedenti visto che vinse Fiandre, Liegi, Sanremo ed Amstel, perdendo in volata contro De Vlaeminck a Roubaix e Zurigo (sempre 2°), oltre ad un 3° alla FV.
Poi perse il Tour, che segnò il suo declino, ma mica male come stagione.
Ci sarebbe pure da dibattere sul ruolo svolto nella sconfitta dal pugno subito sul Puy de Dome.
Eh vabbè che c'entra scusami. Io non ho mica detto che Pogacar nel 2025 non vincerà nulla. E poi se tu fossi Merckx scambieresti il 1974 col 1975 ?
È solo un branco di comunisti radical-chic che commenta il ciclismo (cit.)
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Re: Il troppo storpia?

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JineteRojo ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 10:05 Comunque Pogi vuole assolutamente vincere tutte le corse. Dopo chissà.

Su quanto sia più o meno cannibale di Merckx...
Io penso che abbia un bel sorriso e sia simpatico con tutti. Ma vuole vincere qualsiasi cosa ugualmente. E quando non vince è incazzato nero. Sembra sia meno cannibale perché quando attacca fa il vuoto sempre e poi arriva felice al traguardo. Non perde quasi mai, guardate le pochissime volte in cui non vince.

Vi siete dimenticati la rabbia per il terzo posto alla M-S?
La cattiveria con cui riprende i fugaioli nelle tappe dei Gt?

Pellizzari, Jorgenson... Lui vuole vincere e fine. Poi al traguardo ti sorride beffardo e ti regala anche la maglia, ma in corsa è veramente bestiale.

Quindi i suoi sorrisi e la mancanza di fatica distorcono la realtà su questo punto. È un cannibale e basta.
Caspita ma è proprio un bravo ragazzo questo Pogacar, non me ne ero accorto.
A confronto gli altri sembrano dei gran cattivoni.
Babylon
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Re: Il troppo storpia?

Messaggio da leggere da Babylon »

noel ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 13:53
Babylon ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 13:39
noel ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 13:26

No ma il bello è che ammira Pogacar dice che è battibile (vedi lioran tour quest'anno) aldilà del fatto che costui sta facendo la stagione perfetta. Chi lo detesta invece dice che è imbattibile...renditi conto.
A tal proposito ricordiamo il 1975 di Merckx dopo il trionfale 1974
Il 1974 fu trionfale nei risultati generali, ma fu il primo anno da forse il 1966 che non portò a casa nessuna classica di peso in Primavera, vinse di 12" il Giro su Baronchelli, soffrendo prima terribilmente Fuente, al Tour non fece numeri dei tempi andati pur rifilando distacchi importanti. Per dire, tanto al Tour quanto al Mondiale il suo avversario più credibile fu un Poulidor alla soglia dei 40 anni.
Invece nel 1975 sembrava tornato quello degli anni precedenti visto che vinse Fiandre, Liegi, Sanremo ed Amstel, perdendo in volata contro De Vlaeminck a Roubaix e Zurigo (sempre 2°), oltre ad un 3° alla FV.
Poi perse il Tour, che segnò il suo declino, ma mica male come stagione.
Ci sarebbe pure da dibattere sul ruolo svolto nella sconfitta dal pugno subito sul Puy de Dome.
Eh vabbè che c'entra scusami. Io non ho mica detto che Pogacar nel 2025 non vincerà nulla. E poi se tu fossi Merckx scambieresti il 1974 col 1975 ?
C'entra nel senso che gli anni che hai scelto di Merckx mal si prestano al 2024 e futuro 2025 di Pogacar.
Nel 1974 Merckx vince, ma non domina certo. Domina nel 1969, '72 e '73. Nel 1975 si avvicina ormai a fine carriera.
Avrei preso delle due le annate 1973-74: nella prima vinse tantissimo in Primavera, fece la doppietta Giro+Vuelta e vinse pure a fine anno parecchio. Nel 1974, evidentemente provato, vinse comunque tanto e corse importanti perchè rimaneva il più forte, ma arrancancò decisamente più del solito.
Potremmo pure andare incontro ad un biennio tipo 1972-1973, dove Merckx dopo un anno di dominio mantenne un livello simile se non superiore.
Pogacar non mi sembra certo in calo, ha 26 anni in fondo e non è spremuto.
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Re: Il troppo storpia?

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Babylon ha scritto: lunedì 7 ottobre 2024, 14:25Potremmo pure andare incontro ad un biennio tipo 1972-1973, dove Merckx dopo un anno di dominio mantenne un livello simile se non superiore.
Pogacar non mi sembra certo in calo, ha 26 anni in fondo e non è spremuto.
Anche l'età è più o meno quella, anzi, Pogacar a 21 anni era in grado di piazzarsi in un GT, a 22 di vincerlo, cosa che Merckx ha fatto a 22/23, quindi c'è un anno di distanza come prestazioni, quindi stessa età.
"lo spettro di un Giro d'Italia nelle gambe" :D
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