lucks83 ha scritto: ↑domenica 3 novembre 2024, 20:24
Guarda che stai parlando con la persona sbagliata, se pensi mi piacciano i 5 km finali della Vuelta.
Il problema è che andrebbero analizzate bene sie le altimetrie, sie le dinamiche di corsa, sia l'eventuale presenza di certi big, prima di dire che sarà un Giro disegnato benissimo.
Partiamo dal presupposto che la tappa di Champoluc, se fosse disegnata così sarebbe bellissima, ma il fatto è che non è affatto certo che sarà così, quella è solo una supposizione, mentre per le altre tappe abbiamo conferme e qualche certezza in più.
Questo è un Giro che avrà molte tappe di montagna, ma ce ne saranno pochissime disegnate davvero bene.
Lo ripeto.
Il San Pellegrino in alpe a 90 km dall'arrivo, con un sacco di terreno per recuperare in seguito, grida vendetta.
Soprattutto dopo 25 anni che lo attendiamo.
Lo stesso Grappa (che non è detto verrà scalato da Semonzo), sarebbe stato perfetto se seguito dalla Foza.
Passando da Fonzaso, per fare la marchetta alla Sportful, lo si allontana di quasi altri 30 km dal traguardo è, cosa più grave, è che la salita ad Asiago da quel versante è una Montevergine.
La avete mai fatta in bici?
Io si.
Il mettere 18k di dislivello negli ultimi 7 giorni è un esercizio fine a sé stesso, se poi quei metri li distribuisci alla coppola di m....
Per esempio, una tappa come quella di Bormio potevano alleggerirla, facendo Tonale, aprica e fondovalle rendendola da fughe, facendo della precedente un VERO tappone, percorrendo per intero il Bondone, magari da Aldeno per stare in un chilometraggio normale.
Invece così ci stanno facendo credere che il bondone sia crollato.
Sai che noia, tra candriai ed arco che sarà?
Quella di San Valentino è una tappa che, messa giù così, fino all'attacco del Santa Barbara non dirà nulla.
L'unica tappa di cui abbiamo certezze (quindi continuo per ora ad escludere Champoluc per i motivi sopra citati) disegnata veramente bene è Sestriere, con la classica combo salita dura seguita da salita facile, con il moloch a distanza medio/bassa dal traguardo.
Ma ve li ricordate i veri tapponi con quelle combo, tipo il fedaia seguito dal pordoi, con 5000 metri di dislivello?
Qua sono spariti, ma fino a un paio di anni fa al Giro li facevano!
Perché il discorso è presto fatto:
Sarebbe un bel Giro adattissimo a Pogacar.
Molto meno per gente come Vingegaard che predilige gli arrivi in salita possibilmente duri e Remco, per citare gli altri big 2.
Figuriamoci per Rogla.
Il resto della concorrenza, su un percorso con le salite dure a 80 km dal traguardo cosa fa? Risposta: pascola.
Il fatto è che non v'è certezza Tadej ritorni subito alla corsa rosa.
E anche se fosse certo, bisognerebbe allora accendere un cero e sperare che non si becchi nemmeno un raffreddore e che, soprattutto, abbia voglia di fare spettacolo.
Perché un'altra sfaccettatura della vicenda che a molti è sfuggita, è che Pogacar allo scorso Giro non ha mai proposto gli attacchi portati da Saturno, come quelli delle Strade Bianche, del Lombardia e del Mondiale.
E nemmeno al Tour lo ha fatto.
Vegni ha detto che sarà un Giro meno duro del solito, ma se tracci un percorso obbligando i corridorinad attaccare dai meno 100, meno 90, allora ritorni punto e a capo.
Si sarebbero dovute disegnare tappe in cui la corsa si dovrebbe accendere ai meno 40-50.
Come il Lombardia (quello era un percorso perfetto per gli interpreti di oggi).
Se disegni un percorso che obbliga anche Pogacar, in quelle tre o quattro tappe, a farsi quelle tre orette a tappa in fuorisoglia, da solo, comincio a pensare che, anche in ottica Tour, pure uno come lui se ne starà buono, aspettando le tappe che gli sono più congeniali.
A lui bastano il Finestre e la combo dei Santi (Santa Barbara-San Valentino ) per vincere il Giro senza sprecare energie.
Come ha fatto in questo 2024.
Il Tour, al netto di qualche difetto (un pó poca crono, niente tappe belle nei week end) è disegnato veramente meglio, perché ha due tapponi veri, 4 tappe di montagna non troppo dure e per il resto strizza l'occhio a chi da spettacolo non solo per la classifica, senza nel contempo appesantire le gambe dei big, con fatiche inutili lontanissime dal traguardo.