La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Avatar utente
Tranchée d'Arenberg
Messaggi: 27566
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 13:50

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

Winter ha scritto: venerdì 19 aprile 2024, 12:35 Inizia a essere interessante la classifica triennale uci delle squadre..
Siamo quasi a metà triennio

12679 Cofidis (17)
11608 Dsm Firmenich (18)
11480 Arkea (19)
8895 Astana (20)

Scontata la promozione di Lotto (17848) e , quasi, Israel (13871)
Sicura la retrocessione dell Astana
Arkea ha recuperato tantissimo quest anno (1400 punti alla dsm.. 1800 alla cofidis)
L'Astana secondo me potrebbe essere vicina alla fine della sua quasi ventennale avventura nel ciclismo. È da anni ormai che gli investimenti e, di pari passo, i risultati sono diminuiti. Un declino che sembra inesorabile.

Una squadra del genere fuori dal WT rischierebbe di ricevere pochi inviti. A mio avviso o invertono la rotta nel 2025, oppure vedo dura la loro sopravvivenza.
Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Avatar utente
Slegar
Messaggi: 8860
Iscritto il: venerdì 10 dicembre 2010, 16:49

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da Slegar »

Al termine del Giro saremo a circa metà del percorso per il rinnovo delle licenze; staremo a vedere.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
maurofacoltosi
Messaggi: 13754
Iscritto il: mercoledì 15 dicembre 2010, 12:23
Località: Vedano Olona (Va)
Contatta:

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da maurofacoltosi »

Il parlamentare di Forza Italia Roberto Pella (nonchè sindaco di Valdengo) è stato nominato Presidente della Lega del Ciclismo Professionistico, che era commissariata dal 2022, dopo che era stata invalidata l'elezione di Mauro Vegni. Vicepresidenti Giuseppe Saronni e Roberto Ciambetti (Presidente del Consiglio Regionale del Veneto). Consiglieri Stefano Feltrin, Maria Laura Guardamagna, Marco Ambrosini e lo stesso Vegni.
Mauro Facoltosi
www.ilciclismo.it
Avatar utente
Beppugrillo
Messaggi: 4727
Iscritto il: martedì 4 settembre 2018, 6:41

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da Beppugrillo »

Che straordinaria razza di uomini affolla la nostra politica! Sono in grado di fare 3 lavori con pari eccellenza quando a noi comuni mortali la giornata lavorativa non basta a svolgerne uno dignitosamente
maurofacoltosi
Messaggi: 13754
Iscritto il: mercoledì 15 dicembre 2010, 12:23
Località: Vedano Olona (Va)
Contatta:

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da maurofacoltosi »

L'UCI ha introdotto quattro nuove regole

1) dal 1°agosto viene introdotto il "cartellino giallo" per quegli elementi della carovana (corridori, ammiraglie, moto al seguito e altri) che avranno comportamenti pericolosi per la sicurezza degli altri corridori. Dopo due cartellini gialli scattano la squalifica dalla corsa e sette giorni di sospensione. Dopo 6 cartellini gialli la sospensione viene aumentata ad un mese

2) in alcune corse verranno proibite le radioline (la lista di tali gare sarà comunicata in seguito)

3) L'area di neutralizzazione nei finali delle tappe per velocisti passa da 3 a 5 Km

4) L'intervallo necessario per considerare un "buco" in volata passa da 17 a 50 metri (quindi si passa da uno a 3 secondi)
Mauro Facoltosi
www.ilciclismo.it
maurofacoltosi
Messaggi: 13754
Iscritto il: mercoledì 15 dicembre 2010, 12:23
Località: Vedano Olona (Va)
Contatta:

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da maurofacoltosi »

maurofacoltosi ha scritto: giovedì 13 giugno 2024, 13:20 L'UCI ha introdotto quattro nuove regole

1) dal 1°agosto viene introdotto il "cartellino giallo" per quegli elementi della carovana (corridori, ammiraglie, moto al seguito e altri) che avranno comportamenti pericolosi per la sicurezza degli altri corridori. Dopo due cartellini gialli scattano la squalifica dalla corsa e sette giorni di sospensione. Dopo 6 cartellini gialli la sospensione viene aumentata ad un mese

2) in alcune corse verranno proibite le radioline (la lista di tali gare sarà comunicata in seguito)

3) L'area di neutralizzazione nei finali delle tappe per velocisti passa da 3 a 5 Km

4) L'intervallo necessario per considerare un "buco" in volata passa da 17 a 50 metri (quindi si passa da uno a 3 secondi)
Qui viene spiegato meglio tutto (da quanto scritto il passaggio dalla neutralizzazione ai -3 ai -5 dovranno essere richiesto dagli organizzatori di volta in volta a seconda dei casi, perchè di norma dovrebbero valere le vecchie rgole)

https://www.tuttobiciweb.it/article/202 ... ini-gialli
Mauro Facoltosi
www.ilciclismo.it
Winter
Messaggi: 28141
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:33

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da Winter »

Vedo che nel calendario uci world tour 2025 c è una nuova corsa.. il gp di Copenhagen.. il 22 giugno
Nel weekend dedicato ai Campionati nazionali
Com è possibile,?
Avatar utente
Pafer1
Messaggi: 4920
Iscritto il: venerdì 19 settembre 2014, 20:54

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da Pafer1 »

Winter ha scritto: lunedì 17 giugno 2024, 17:44 Vedo che nel calendario uci world tour 2025 c è una nuova corsa.. il gp di Copenhagen.. il 22 giugno
Nel weekend dedicato ai Campionati nazionali
Com è possibile,?
Verosimilmente i campionati nazionali si svolgeranno il weekend successivo. Il 22 giugno c'e' anche la conclusione del Giro di Svizzera.
Winter
Messaggi: 28141
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:33

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da Winter »

Verissimo
Grazie :cincin:
maurofacoltosi
Messaggi: 13754
Iscritto il: mercoledì 15 dicembre 2010, 12:23
Località: Vedano Olona (Va)
Contatta:

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da maurofacoltosi »

Silvio Martinello annuncia al sua candidatura alla presidenza della FCI

https://www.quibicisport.it/2024/06/20/ ... derazione/
Mauro Facoltosi
www.ilciclismo.it
Avatar utente
sceriffo
Messaggi: 4518
Iscritto il: lunedì 11 aprile 2011, 23:48

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da sceriffo »

maurofacoltosi ha scritto: giovedì 20 giugno 2024, 12:51 Silvio Martinello annuncia al sua candidatura alla presidenza della FCI

https://www.quibicisport.it/2024/06/20/ ... derazione/
Ci riprova. Ritroverà sicuramente Dagnoni e credo anche Isetti
maurofacoltosi
Messaggi: 13754
Iscritto il: mercoledì 15 dicembre 2010, 12:23
Località: Vedano Olona (Va)
Contatta:

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da maurofacoltosi »

Lappartient si candida ufficialmente alla presidenza del CIO. Le elezioni si terranno l'anno prossimo. Arrivando dal mondo del ciclismo potrebbe intervenire a proposito della data delle olimpiadi future in modo che non vadano più a scontrarsi con il Tour

https://www.cicloweb.it/news/5310569876 ... ovrapporsi
Mauro Facoltosi
www.ilciclismo.it
Avatar utente
nemecsek.
Messaggi: 4681
Iscritto il: mercoledì 6 gennaio 2016, 22:35

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da nemecsek. »

MUBUAHAHAHA MANNAGGIACRI°°O ANGELO CE STANNO UN CENTINAIO DE STIPENDI DA PAGARE





Immagine
Immagine
Winter
Messaggi: 28141
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:33

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da Winter »

Incredibile..
maurofacoltosi
Messaggi: 13754
Iscritto il: mercoledì 15 dicembre 2010, 12:23
Località: Vedano Olona (Va)
Contatta:

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da maurofacoltosi »

Cambiata la regola dei 3 Km: in caso di caduta la bonificazione dei distacchi sarà applicata solo se saranno coinvolti più corridori. Se cadrà un corridore solo non ci sarà la neutralizzazione del distacco
Mauro Facoltosi
www.ilciclismo.it
canzo
Messaggi: 6
Iscritto il: sabato 26 aprile 2014, 16:47

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da canzo »

L'Uci sta pensando ad un budget cap, da implementarsi non prima del 2026. Riporto da https://escapecollective.com/exclusive- ... udget-cap/ tradotto con Google Translate:
"Si parla da tempo di un tetto massimo al budget nel ciclismo professionistico, ma i piani potrebbero finalmente diventare realtà già nel 2026, poiché diverse fonti hanno riferito a Escape Collective che l'Union Cycliste Internationale ha spinto per un tetto massimo al budget insieme ad altri importanti stakeholder. Quest'estate, l'organismo di governo mondiale dello sport ha iniziato a collaborare con la società di contabilità con sede in Svizzera PwC, che in precedenza aveva svolto attività di consulenza sull'introduzione di regolamenti finanziari in una serie di altri sport.

PwC ha presentato opzioni per una Financial Fairness Initiative (FFI) a un gruppo di stakeholder ai Campionati mondiali su strada tenutisi a Zurigo a fine settembre. Tale proposta, di cui Escape ha ottenuto una copia, ha evidenziato sette modelli di sostenibilità finanziaria utilizzati in altri sport, evidenziando quali sono e quali non sono applicabili alla struttura unica del ciclismo. Un piccolo gruppo di lavoro ha proposto di creare un sistema su misura unico per il ciclismo che riunisca gli elementi chiave di altri modelli attualmente utilizzati in numerosi sport in tutto il mondo.

L'obiettivo dichiarato della presentazione era "definire i principi fondanti per le nuove normative sulla sostenibilità finanziaria da implementare nella stagione 2026".

Tutti i 18 team del WorldTour sono stati informati in dettaglio dei piani solo prima de Il Lombardia e non è stato ancora concordato alcun modello. Una fonte del team ha affermato: "Ci sono ancora molte discussioni da fare prima che ci avviciniamo a una decisione".

Il piano provvisorio per il modello ciclistico è un ibrido tra un tetto di bilancio fluttuante che limita la quantità di denaro che un team può spendere per le operazioni a stagione e un "tetto di lusso" che penalizza finanziariamente i team che superano una determinata soglia di stipendi dei ciclisti. Un'opzione sul tavolo è che il denaro raccolto da questa "tassa" potrebbe poi essere eventualmente distribuito tra squadre con entrate inferiori nel tentativo di livellare il campo di gioco.

Nessuna di queste proposte è stata finalizzata e una parte interessata che spinge per l'implementazione dell'FFI ha detto a Escape che le discussioni erano ancora in una fase molto iniziale. Altri modelli, come i limiti relativi alle entrate e le limitazioni delle perdite finanziarie come le regole del Fair Play Finanziario nel calcio, sono stati respinti come inapplicabili al ciclismo professionistico. Qualsiasi piano di sostenibilità finanziaria dovrebbe tenere conto delle differenze nelle leggi fiscali nei paesi delle squadre registrate o almeno essere negoziato collettivamente tra le squadre e l'UCI.

Dopo che la Jumbo-Visma ha vinto tutti e tre i Grandi Giri nel 2023, l'UAE Team Emirates ha preso il suo posto come squadra vincente dello sport, ottenendo 81 vittorie in questa stagione. La squadra migliore successiva, la Lidl-Trek, ne conta 42, mentre in fondo, la Cofidis ha vinto solo in cinque occasioni. Questa gamma di prestazioni è strettamente correlata al budget della squadra, secondo la presentazione di PwC.

C'è un'accettazione generale all'interno dello sport che le squadre più ricche (UAE, Visma, Lidl, Red Bull-Bora-Hansgrohe e Ineos Grenadiers) hanno tutte un vantaggio competitivo significativo dovuto ai loro budget più grandi, e quindi lo sport è più prevedibile e per estensione meno attraente per gli spettatori. Ma la presentazione di PwC espone quanto sia netta la disparità tra le squadre migliori e quelle peggiori dello sport.

Nelle cifre della presentazione di PwC al gruppo di lavoro sul budget cap dell'UCI, relativamente alla stagione 2024 i sei WorldTeam più ricchi (vale a dire il terzo superiore) rappresentano quasi la metà dei budget combinati di tutti i 18 WorldTeam e i tre team più ricchi (si pensa, ma non è stato confermato, che siano UAE, Visma e Ineos) hanno budget che sono tra 2,3 e 4,5 volte superiori a quelli dei tre team più poveri. Attualmente, il divario tra il WorldTeam con il budget più basso e quello più alto è di quasi 42 milioni di euro.

Anche la quantità di denaro che i team spendono per gli stipendi dei corridori è sproporzionata: secondo la presentazione, due team spendono più di 26 milioni di euro all'anno per gli stipendi dei corridori, mentre otto ne spendono meno di 9 milioni. In totale, i sei team più ricchi rappresentano collettivamente il 55% di tutti gli stipendi dei corridori e tutti spendono almeno il doppio e talvolta il triplo di quanto spendono gli otto team con la spesa più bassa.

La discrepanza si replica con gli stipendi del personale: cinque squadre hanno una spesa annuale inferiore a 2,7 milioni di euro per il personale, mentre le tre squadre con le tasche più profonde spendono tra 5,2 e 7,7 milioni di euro all'anno. Infatti, la squadra più ricca spende di più per il personale rispetto ai più poveri 8 teams messi insieme.
Nel frattempo, i due team più ricchi hanno ciascuno una spesa annuale di 4,7 milioni di euro per l'attrezzatura, rispetto a 10 team che spendono 1,5 milioni di euro o meno; quattro spendono meno di un milione di euro all'anno. Gli otto team più ricchi rappresentano il 72,8% dei costi totali per l'attrezzatura di tutti i WorldTeam.
Tutte queste cifre portano alla stessa conclusione: nel WorldTour c’è chi ha e chi non ha. La domanda a cui l'UCI cerca di rispondere è cosa si può o si dovrebbe fare al riguardo?
Le fonti a sostegno del limite di budget insistono sul fatto che, qualunque meccanismo venga concordato, non dovrebbe significare che i budget medi vengano ridotti. Negli ultimi due decenni, i budget sono aumentati da una media di 4 milioni di euro nel 2004 a 28 milioni di euro nel 2024. Qualsiasi limite sarebbe invece destinato a colmare il divario tra i budget di ogni team senza danneggiare la crescita complessiva dello sport. I sostenitori del piano sperano che un tetto massimo aumenterebbe l'equilibrio competitivo tra le squadre, oltre a promuovere la stabilità finanziaria. Si spera anche che, in quanto tale, lo sport diventi più attraente per gli spettatori, il che a sua volta aumenterebbe il valore della sponsorizzazione per le squadre. Escape ha contattato metà delle squadre del WorldTour, ma tutte hanno rifiutato di commentare pubblicamente. Una fonte senior della squadra ha affermato: "Un tetto massimo di budget è una buona idea, ma non nel sistema economico che abbiamo nel ciclismo. Perché non investiamo le nostre energie in una riforma completa del modello dello sport, e poi arriviamo a dettagli come il tetto massimo di budget come parte di un quadro più ampio?" La CPA, il sindacato dei ciclisti professionisti, è contraria all'introduzione di un tetto massimo di budget come è attualmente proposto. Escape ha contattato il presidente della CPA Adam Hansen in diverse occasioni per un commento, ma al momento della pubblicazione non ha risposto. Altri stakeholder contattati da Escape hanno sostenuto che le discussioni sono appena iniziate e quindi è troppo presto per "trarre conclusioni" se sono a bordo con i piani o meno.
"
Avatar utente
Slegar
Messaggi: 8860
Iscritto il: venerdì 10 dicembre 2010, 16:49

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da Slegar »

Uscito l'elenco delle squadre maschili e femminilei che hanno presentato la richiesta per la conferma delle licenze World Tour e le richieste per le licenze pofessional:
https://www.uci.org/pressrelease/mens-a ... t57d90dvTQ

Mi permetto di sottolineare due errori nell'artico pubblicato sul sito:
https://www.cicloweb.it/news/1692059929 ... er-il-2025

L'Astana, come la Ceratizit, hanno presentato la documentazione essenziale, ma incompleta; senza presentazione della documentazione, le squadre non potevano essere registrate per il 2025.

Inoltre non è vero che i ciclisti/e di queste due squadre saranno liberi di rescindere il proprio contratto a dicembre, ma lo possono fare già da ora finché le due formazioni non saranno in regola con la documentazione.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
qrier
Messaggi: 3515
Iscritto il: giovedì 7 maggio 2015, 15:12

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da qrier »

L'enorme differenza di budget tra i team più ricchi e quelli meno ricchi sono praticamente una costante in tantissimi sport.

Dal punto di vista dello spettacolo sarebbe meglio avere un maggiore equilibrio con i corridori forti spalmati tra i vari team invece che quasi tutti nelle squadre più ricche.
Se per esempio si guardano i grandi giri, in particolare il Tour, ci sono squadre che si presentano con 3-4 uomini potenzialmente da top10, con alcuni di loro che per forza di cose finiscono per fare i gregari, mentre altre squadre non hanno nemmeno un corridore da classifica.

Non so quale soluzione sia la migliore, non mi dispiacerebbe quella specie di tassa sul lusso con soldi da distribuire ai team minori.
canzo
Messaggi: 6
Iscritto il: sabato 26 aprile 2014, 16:47

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da canzo »

La realizzazione di un qualsiasi tipo di “cap” (budget cap, salary cap, quellochevoui cap…) nel ciclismo è un’operazione letteralmente impossibile.
Questo tipo di sistemi è stato ideato e viene utilizzato nelle grandi leghe degli sport statunitensi, che hanno due particolarità importanti:
- sono leghe chiuse condotte in franchise, vale a dire che le squadre partecipanti sono sempre le stesse e sono esse stesse “proprietarie” della lega, quindi hanno un interesse economico diretto nella gestione di questa;
- hanno residenza fiscale nel medesimo paese,, quindi sono soggette alle stesse regole contabili e fiscali.
Nel cislismo, il World Tour non è una lega chiusa (anche se di fatto ci va molto vicino), le squadre non contano una mazza nella sua gestione e quindi non possono avere un interesse comune nel suo andamento, perché per loro è sempre l’Uci (del resto è lei la proprietaria del marchio) che deve fare, regolare, stabilire ecc.
Ma soprattutto hanno residenze fiscali diverse, con diversi criteri di tassazione e differenti definizioni di costi, spese, entrate, conferimenti ecc. che rendono i bilanci difficilmente confrontabili. Per farlo occorre rivolgersi alle solite società di consulenza (Ernst & Young o KPMG per esempio) che ti costano un sacco di soldi per fare un compito che non può che essere minimale (e quindi di scarsa qualità), e in più vai a caricare le squadre di un onere amministrativo/burocratico (ancora!) di cui non se ne sente il bisogno. Dovrai dichiarare a che titolo sono dovute tutte le entrate dei vari sponsor, dei rimborsi (di tutte le gare), da vendita di materiale, i conferimenti in natura degli sponsor tecnici (e come li valuti? A prezzo di costo? Di mercato? Quale mercato? E quale sarebbe la data di riferimento?).
Un inferno.
Una soluzione più efficace e praticabile era stata proposta proprio su questo sito, con il limite ai punti in rosa, oppure al numero di corridori con poù di un tot punti, di cui si era scrittto qui https://www.cicloweb.it/news/4991802772 ... ne-fiscale
(in una discussione del forum mi pareva di aver letto anche di un sistema del tipo “non più di 3 corridori presenti nella top50”, ma non la trovo più, sono 2/3 giorni che la cerco, qualcuno se la ricorda?)
In questo modo si eviterebbero le concentrazioni dei migliori nelle poche squadre ad alto budget, e forse ne gioverebbero gli stipendi dei corridori di seconda fascia o dei buoni gregari.
Invece all’Uci pensano bene di affidarsi a esose società che gli propongono la pappardella precotta di sistemi che fanno acqua da tutte le parti (per forza, quello che ho detto dianzi del ciclismo, in Europa si applica a tutti gli altri sport - il fair play finanziario nel calcio europeo secondo voi funziona davvero?), perdipiù col vecchio sistema “gli faccio vedere 5/6 sistemi impraticabili così poi gli vendo l’unico che sono in grado di gestire (e che mi costa meno)”.
Con questo spererei di aver troncato una volta per tutte ogni discussione sui “cap”.
Salvatore77
Messaggi: 7420
Iscritto il: domenica 9 gennaio 2011, 19:14

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

La cosa ancora più stridente è che mentre negli altri esempi ci troviamo di fronte a sport di squadra, il ciclismo invece resta uno sport individuale per cui il fatto che Tizio preferisce prendere milioni per fare il gregario a Caio e magari vincere qualche garetta nel paese di origine, rende di fatto inapplicabile nessuna regola al ciclismo. Che poi senza quel gruppo di gregari di lusso, quante gare avrebbe perso Pogacar?
Dei limiti che tengono conto dei punti sono difficili perché alcuni gregari ben pagati non ne fanno proprio di punti.
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
luketaro
Messaggi: 1699
Iscritto il: venerdì 24 maggio 2019, 20:00

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da luketaro »

canzo ha scritto: lunedì 21 ottobre 2024, 23:29 La realizzazione di un qualsiasi tipo di “cap” (budget cap, salary cap, quellochevoui cap…) nel ciclismo è un’operazione letteralmente impossibile.
Questo tipo di sistemi è stato ideato e viene utilizzato nelle grandi leghe degli sport statunitensi, che hanno due particolarità importanti:
- sono leghe chiuse condotte in franchise, vale a dire che le squadre partecipanti sono sempre le stesse e sono esse stesse “proprietarie” della lega, quindi hanno un interesse economico diretto nella gestione di questa;
- hanno residenza fiscale nel medesimo paese,, quindi sono soggette alle stesse regole contabili e fiscali.
Nel cislismo, il World Tour non è una lega chiusa (anche se di fatto ci va molto vicino), le squadre non contano una mazza nella sua gestione e quindi non possono avere un interesse comune nel suo andamento, perché per loro è sempre l’Uci (del resto è lei la proprietaria del marchio) che deve fare, regolare, stabilire ecc.
Ma soprattutto hanno residenze fiscali diverse, con diversi criteri di tassazione e differenti definizioni di costi, spese, entrate, conferimenti ecc. che rendono i bilanci difficilmente confrontabili. Per farlo occorre rivolgersi alle solite società di consulenza (Ernst & Young o KPMG per esempio) che ti costano un sacco di soldi per fare un compito che non può che essere minimale (e quindi di scarsa qualità), e in più vai a caricare le squadre di un onere amministrativo/burocratico (ancora!) di cui non se ne sente il bisogno. Dovrai dichiarare a che titolo sono dovute tutte le entrate dei vari sponsor, dei rimborsi (di tutte le gare), da vendita di materiale, i conferimenti in natura degli sponsor tecnici (e come li valuti? A prezzo di costo? Di mercato? Quale mercato? E quale sarebbe la data di riferimento?).
Un inferno.
Una soluzione più efficace e praticabile era stata proposta proprio su questo sito, con il limite ai punti in rosa, oppure al numero di corridori con poù di un tot punti, di cui si era scrittto qui https://www.cicloweb.it/news/4991802772 ... ne-fiscale
(in una discussione del forum mi pareva di aver letto anche di un sistema del tipo “non più di 3 corridori presenti nella top50”, ma non la trovo più, sono 2/3 giorni che la cerco, qualcuno se la ricorda?)
In questo modo si eviterebbero le concentrazioni dei migliori nelle poche squadre ad alto budget, e forse ne gioverebbero gli stipendi dei corridori di seconda fascia o dei buoni gregari.
Invece all’Uci pensano bene di affidarsi a esose società che gli propongono la pappardella precotta di sistemi che fanno acqua da tutte le parti (per forza, quello che ho detto dianzi del ciclismo, in Europa si applica a tutti gli altri sport - il fair play finanziario nel calcio europeo secondo voi funziona davvero?), perdipiù col vecchio sistema “gli faccio vedere 5/6 sistemi impraticabili così poi gli vendo l’unico che sono in grado di gestire (e che mi costa meno)”.
Con questo spererei di aver troncato una volta per tutte ogni discussione sui “cap”.
La fiscalità non è stata minimamente un problema per la F1.

Per quanto riguarda gli slot capitani per squadra limitati avevo scritto qualcosa di simile nel thread "lo squadronismo" (mi pare si chiamasse così) qualche anno fa.
canzo
Messaggi: 6
Iscritto il: sabato 26 aprile 2014, 16:47

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da canzo »

luketaro ha scritto: lunedì 21 ottobre 2024, 23:59 La fiscalità non è stata minimamente un problema per la F1.

Per quanto riguarda gli slot capitani per squadra limitati avevo scritto qualcosa di simile nel thread "lo squadronismo" (mi pare si chiamasse così) qualche anno fa.
Nella F1 il budget cap riguarda solo i costi relativi alle auto (in pratica i componenti, le parti di ricambio, le gomme, il trasporto) e solo una parte dei costi del personale (ad esempio non ci sono gli stipendi dei piloti e dei tester). Inoltre non si considerano le tasse e gli oneri finanziari e altro, quindi è molto semplificato (intelligentemente aggiungo io).
Ciononostante la sua gestione è comunque cervellotica e chi controlla deve anche fare i conti con tutti gli stratagemmi messi in atto per aggirarlo, tipo dichiarare qualcuno in part-time quando non lo è, asserendo, ad esempio, che lavora per la scuderia Ferrari solo il 10% del proprio tempo, per il resto lavora a Maranello ad altro, non alla F1 (e figurati quello che si vedrebbe nel ciclismo...).
Un delirio. Che costa poi, perché le società di consulenza che se ne occupano devono fare tutto in breve tempo (tipo un mese e mezzo) e si devono sciroppare 200 pagine di scartoffie contabili per ogni scuderia per due volte all'anno, quindi figurati se non si fanno pagare caro. Ma la FIA i soldi ce li ha, l'Uci non dico di no, ma farebbe meglio a spenderli in altro.

Grazie per la segnalazione del thread dello squadronismo, anche se non era quella che stavo cercando ci sono spunti interessanti anche lì.
canzo
Messaggi: 6
Iscritto il: sabato 26 aprile 2014, 16:47

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da canzo »

qui
https://bici.pro/news/politica/ciclismo ... uercilena/
il punto di vista di Guercilena sul salary cap. In pratica lo vede applicabile solo in seno ad una riforma molto più ampia, che dovrebbe prevedere una trasformazione sullo stile delle leghe americane, nella quale il professionismo dovrebbe inoltre "alimentare" finanziariamente le categorie inferiori.
Interessante l'appunto che muove nei confronti degli organizzatori ("Perché a loro [gli organizzatori] queste cose [rendiconti finanziari] non vengono mai chieste? Non devono presentare un bilancio, non devono presentare niente. Basta che facciano l’iscrizione al calendario e rispettino il fatto che ti danno l’albergo o anche niente e sono a posto. Per lo stesso concetto dovresti dire che i ragazzi del Tour de France non possono spendere più di 100 milioni e con gli altri creiamo un sistema di condivisione per cui traggano benefici. L’UCI dice che sono due lavori diversi, mi sta bene. Allora però trovo illogico che facciano una commissione in cui ci sono anche loro e siano chiamati a decidere come io devo spendere i miei soldi. Io non ho potere di decidere come loro spendono le loro risorse e loro entrano nella mia economia? Se io dimostro di avere più capacità di un collega o più fortuna, perché un organizzatore deve venirmi a dire a me come devo spendere i miei soldi?")
nurseryman
Messaggi: 2944
Iscritto il: sabato 6 giugno 2020, 18:38

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da nurseryman »

canzo ha scritto: lunedì 21 ottobre 2024, 23:29 La realizzazione di un qualsiasi tipo di “cap” (budget cap, salary cap, quellochevoui cap…) nel ciclismo è un’operazione letteralmente impossibile.
Questo tipo di sistemi è stato ideato e viene utilizzato nelle grandi leghe degli sport statunitensi, che hanno due particolarità importanti:
- sono leghe chiuse condotte in franchise, vale a dire che le squadre partecipanti sono sempre le stesse e sono esse stesse “proprietarie” della lega, quindi hanno un interesse economico diretto nella gestione di questa;
- hanno residenza fiscale nel medesimo paese,, quindi sono soggette alle stesse regole contabili e fiscali.
Nel cislismo, il World Tour non è una lega chiusa (anche se di fatto ci va molto vicino), le squadre non contano una mazza nella sua gestione e quindi non possono avere un interesse comune nel suo andamento, perché per loro è sempre l’Uci (del resto è lei la proprietaria del marchio) che deve fare, regolare, stabilire ecc.
Ma soprattutto hanno residenze fiscali diverse, con diversi criteri di tassazione e differenti definizioni di costi, spese, entrate, conferimenti ecc. che rendono i bilanci difficilmente confrontabili. Per farlo occorre rivolgersi alle solite società di consulenza (Ernst & Young o KPMG per esempio) che ti costano un sacco di soldi per fare un compito che non può che essere minimale (e quindi di scarsa qualità), e in più vai a caricare le squadre di un onere amministrativo/burocratico (ancora!) di cui non se ne sente il bisogno. Dovrai dichiarare a che titolo sono dovute tutte le entrate dei vari sponsor, dei rimborsi (di tutte le gare), da vendita di materiale, i conferimenti in natura degli sponsor tecnici (e come li valuti? A prezzo di costo? Di mercato? Quale mercato? E quale sarebbe la data di riferimento?).
Un inferno.
Una soluzione più efficace e praticabile era stata proposta proprio su questo sito, con il limite ai punti in rosa, oppure al numero di corridori con poù di un tot punti, di cui si era scrittto qui https://www.cicloweb.it/news/4991802772 ... ne-fiscale
(in una discussione del forum mi pareva di aver letto anche di un sistema del tipo “non più di 3 corridori presenti nella top50”, ma non la trovo più, sono 2/3 giorni che la cerco, qualcuno se la ricorda?)
In questo modo si eviterebbero le concentrazioni dei migliori nelle poche squadre ad alto budget, e forse ne gioverebbero gli stipendi dei corridori di seconda fascia o dei buoni gregari.
Invece all’Uci pensano bene di affidarsi a esose società che gli propongono la pappardella precotta di sistemi che fanno acqua da tutte le parti (per forza, quello che ho detto dianzi del ciclismo, in Europa si applica a tutti gli altri sport - il fair play finanziario nel calcio europeo secondo voi funziona davvero?), perdipiù col vecchio sistema “gli faccio vedere 5/6 sistemi impraticabili così poi gli vendo l’unico che sono in grado di gestire (e che mi costa meno)”.
Con questo spererei di aver troncato una volta per tutte ogni discussione sui “cap”.
direi che hai centrato perfettamente la sostanza del problema
con il fair play finanziario si acuirà il problema invece di risolverlo
Saint Gervais - Sestriere 1992
unforgettable memories
maurofacoltosi
Messaggi: 13754
Iscritto il: mercoledì 15 dicembre 2010, 12:23
Località: Vedano Olona (Va)
Contatta:

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da maurofacoltosi »

UCI ha adottato una nuova regola sui colori delle maglie delle squadre: si dovranno obbligatoriamente adottare colori che non si confondano con quelli delle maglie ufficiali (quindi niente rosa, giallo, rosso, azzurro, verde e ciclamino, mentre per il bianco ci saranno limitazioni all'uso)
Mauro Facoltosi
www.ilciclismo.it
Fiammingo
Messaggi: 1345
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 16:40

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da Fiammingo »

Forse non è il thread piu adatto, ma è politica anche questa: ho visto che Nibali è diventato azionista della A&J dei fratelli Carera.
Nelle dichiarazioni sembra abbia anche un ruolo attivo come ambassador per attirare sponsor. Voi trovate un senso in questa cosa? Cioè che sponsor servono a dei procuratori? O forse volgiono ampliare e diversificare il loro operato e non essere piu solo procuratori?
Sapete se esiste una qualche sorgente dove ci sono elencati i procuratori e i loro corridori, in ordine di non so,...punti uci totali? Sarei curioso i primi top100 nelle mani di quanti procuratori sono. Meno sono e più vedo un problema..
Jussi Veikkanen
Messaggi: 650
Iscritto il: lunedì 15 gennaio 2018, 22:27

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da Jussi Veikkanen »

Fiammingo ha scritto: mercoledì 27 novembre 2024, 15:59 Forse non è il thread piu adatto, ma è politica anche questa: ho visto che Nibali è diventato azionista della A&J dei fratelli Carera.
Nelle dichiarazioni sembra abbia anche un ruolo attivo come ambassador per attirare sponsor. Voi trovate un senso in questa cosa? Cioè che sponsor servono a dei procuratori? O forse volgiono ampliare e diversificare il loro operato e non essere piu solo procuratori?
Sapete se esiste una qualche sorgente dove ci sono elencati i procuratori e i loro corridori, in ordine di non so,...punti uci totali? Sarei curioso i primi top100 nelle mani di quanti procuratori sono. Meno sono e più vedo un problema..
Su First cycling trovi l'elenco dei vari procuratori e relativi corridori: https://firstcycling.com/agent.php
Fiammingo
Messaggi: 1345
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 16:40

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da Fiammingo »

Grazie! me la spulcio ora, proprio quello che cercavo
Avatar utente
nemecsek.
Messaggi: 4681
Iscritto il: mercoledì 6 gennaio 2016, 22:35

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da nemecsek. »

Angelo è vivo e lotta insieme a noi


Immagine
Immagine
Avatar utente
nemecsek.
Messaggi: 4681
Iscritto il: mercoledì 6 gennaio 2016, 22:35

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da nemecsek. »

Fiammingo ha scritto: mercoledì 27 novembre 2024, 15:59 Forse non è il thread piu adatto, ma è politica anche questa: ho visto che Nibali è diventato azionista della A&J dei fratelli Carera.
Nelle dichiarazioni sembra abbia anche un ruolo attivo come ambassador per attirare sponsor.
Nel contratto una clausola che obbliga Vincenzino ad una seduta estetica settimanale per le sopracciglia ad ala di gabbiano
Immagine
Fiammingo
Messaggi: 1345
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 16:40

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da Fiammingo »

nemecsek. ha scritto: giovedì 28 novembre 2024, 13:31
Fiammingo ha scritto: mercoledì 27 novembre 2024, 15:59 Forse non è il thread piu adatto, ma è politica anche questa: ho visto che Nibali è diventato azionista della A&J dei fratelli Carera.
Nelle dichiarazioni sembra abbia anche un ruolo attivo come ambassador per attirare sponsor.
Nel contratto una clausola che obbliga Vincenzino ad una seduta estetica settimanale per le sopracciglia ad ala di gabbiano
:D
Avatar utente
nemecsek.
Messaggi: 4681
Iscritto il: mercoledì 6 gennaio 2016, 22:35

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da nemecsek. »

Gabby sulle barricate, as usual in tempo di elezioni

cosa starà escogitando questa volta? :dubbio:

Immagine


Immagine
Immagine
maurofacoltosi
Messaggi: 13754
Iscritto il: mercoledì 15 dicembre 2010, 12:23
Località: Vedano Olona (Va)
Contatta:

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da maurofacoltosi »

UCI al lavoro per modificare il calendario: la Vuelta potrebbe traslocare di qualche settimana per evitare il caldo e lo stesso potrebbe capitare con il Tour Down Under e con la Cadel Evans Great Ocean Road Race, che si vorrebbe posticipare da gennaio a ottobre.

https://sport.quotidiano.net/ciclismo/v ... 6-7ef694ab
Mauro Facoltosi
www.ilciclismo.it
Avatar utente
Slegar
Messaggi: 8860
Iscritto il: venerdì 10 dicembre 2010, 16:49

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da Slegar »

Pubblicato l'elenco delle squadre registrate UCI per la stagione 2025:
https://www.uci.org/pressrelease/regist ... zM2zZga3Ba

Nessuna sorpresa in campo maschile, con l'XDS Astana Team (affiliazione kazaka) avrà tempo fino al 15 gennaio per presentare la documentazione mancante.

In campo femminile, purtroppo, non avrà la nuova licenza professional la BePink; si annunciano tempi magri per gli inviti delle squadre italiane al Giro Women.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Mad
Messaggi: 789
Iscritto il: sabato 11 dicembre 2010, 8:48
Località: Noceto

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da Mad »

Slegar ha scritto: martedì 10 dicembre 2024, 17:39
In campo femminile, purtroppo, non avrà la nuova licenza professional la BePink; si annunciano tempi magri per gli inviti delle squadre italiane al Giro Women.
Bisognerà poi vedere quante di queste sette squadre pro chiederanno l'invito comunque.
Avatar utente
simociclo
Messaggi: 6917
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 17:12

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da simociclo »

https://cyclingpro.net/spaziociclismo/w ... to-in-piu/

sarebbe interessante, considerando che ormai ci sono 5-6 team professional di medio alto-livello. credo che gli organizzatori sarebbero anche daccordo, gli eviterebbero esclusioni eccellenti
"la mente è come il paracadute, funziona solo se si apre" A. Einstein
maurofacoltosi
Messaggi: 13754
Iscritto il: mercoledì 15 dicembre 2010, 12:23
Località: Vedano Olona (Va)
Contatta:

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da maurofacoltosi »

Per quanto riguarda i nuovi commissari tecnici della nazionale le intenzioni di Dagnoni sarebbero queste

Professionisti: Marco Villa
Donne: Marco Velo
Pista: Dino Savoldi
Mauro Facoltosi
www.ilciclismo.it
Avatar utente
Slegar
Messaggi: 8860
Iscritto il: venerdì 10 dicembre 2010, 16:49

Re: La Politica del ciclismo: UCI, FCI e non solo

Messaggio da leggere da Slegar »

Sembra che un terremoto si stia abbattendo sul mondo del ciclismo a causa dell'imposizione, da parte dell'UCI, delle nuove norme tecniche sulle bicclette che entreranno in vigore nel 2026 e che per molte aziende significherà buttare nel cesso tutte le produzioni già avviate per il prossimo anno:
https://bici.pro/news/politica/regole-u ... -reazioni/
https://bici.pro/news/politica/editoria ... alpestate/
https://bici.pro/tecnica/tech-pro/nuove ... ti-chiaro/
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Rispondi