La realizzazione di un qualsiasi tipo di “cap” (budget cap, salary cap, quellochevoui cap…) nel ciclismo è un’operazione letteralmente impossibile.
Questo tipo di sistemi è stato ideato e viene utilizzato nelle grandi leghe degli sport statunitensi, che hanno due particolarità importanti:
- sono leghe chiuse condotte in franchise, vale a dire che le squadre partecipanti sono sempre le stesse e sono esse stesse “proprietarie” della lega, quindi hanno un interesse economico diretto nella gestione di questa;
- hanno residenza fiscale nel medesimo paese,, quindi sono soggette alle stesse regole contabili e fiscali.
Nel cislismo, il World Tour non è una lega chiusa (anche se di fatto ci va molto vicino), le squadre non contano una mazza nella sua gestione e quindi non possono avere un interesse comune nel suo andamento, perché per loro è sempre l’Uci (del resto è lei la proprietaria del marchio) che deve fare, regolare, stabilire ecc.
Ma soprattutto hanno residenze fiscali diverse, con diversi criteri di tassazione e differenti definizioni di costi, spese, entrate, conferimenti ecc. che rendono i bilanci difficilmente confrontabili. Per farlo occorre rivolgersi alle solite società di consulenza (Ernst & Young o KPMG per esempio) che ti costano un sacco di soldi per fare un compito che non può che essere minimale (e quindi di scarsa qualità), e in più vai a caricare le squadre di un onere amministrativo/burocratico (ancora!) di cui non se ne sente il bisogno. Dovrai dichiarare a che titolo sono dovute tutte le entrate dei vari sponsor, dei rimborsi (di tutte le gare), da vendita di materiale, i conferimenti in natura degli sponsor tecnici (e come li valuti? A prezzo di costo? Di mercato? Quale mercato? E quale sarebbe la data di riferimento?).
Un inferno.
Una soluzione più efficace e praticabile era stata proposta proprio su questo sito, con il limite ai punti in rosa, oppure al numero di corridori con poù di un tot punti, di cui si era scrittto qui
https://www.cicloweb.it/news/4991802772 ... ne-fiscale
(in una discussione del forum mi pareva di aver letto anche di un sistema del tipo “non più di 3 corridori presenti nella top50”, ma non la trovo più, sono 2/3 giorni che la cerco, qualcuno se la ricorda?)
In questo modo si eviterebbero le concentrazioni dei migliori nelle poche squadre ad alto budget, e forse ne gioverebbero gli stipendi dei corridori di seconda fascia o dei buoni gregari.
Invece all’Uci pensano bene di affidarsi a esose società che gli propongono la pappardella precotta di sistemi che fanno acqua da tutte le parti (per forza, quello che ho detto dianzi del ciclismo, in Europa si applica a tutti gli altri sport - il fair play finanziario nel calcio europeo secondo voi funziona davvero?), perdipiù col vecchio sistema “gli faccio vedere 5/6 sistemi impraticabili così poi gli vendo l’unico che sono in grado di gestire (e che mi costa meno)”.
Con questo spererei di aver troncato una volta per tutte ogni discussione sui “cap”.