Ciclismo africano

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Re: Ciclismo africano

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peek ha scritto: venerdì 7 febbraio 2025, 12:44 Buona prestazione di Mulubhran alla classica di Muscat, arriva sul podio al terzo posto davanti al suo compagno Ulissi.
L'eritreo che mi ha impressionato di più però è Zerai, quattordicesimo al traguardo, ma che ha fatto un paio di progressioni in salita davvero notevoli. Curioso di vederlo all'opera nel giro dell'Oman che inizia domani e dove il terreno per mettersi in evidenza non manca. Certo, in passato ha mostrato una grande discontinuità nelle prestazioni, quest'anno si vedrà se è maturato.
Zerai bravo anche oggi in Oman, dodicesimo nel primo arrivo in salita.
Credo che la squadra di Volpi possa essere l'ideale per il giovane eritreo
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peek
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E' iniziato da qualche giorno il giro di Algeria, la più lunga gara a tappe africana.
I risultati per il momento sono piuttosto monotoni: su tre tappe ci sono stati tre sprint, tutti vinti dall'algerino Yacine Hamza. C'è da dire che l'anno scorso ne ha vinte 4 di tappe perciò non ha ancora fatto il suo record.
Non ho trovato le altimetrie della corsa, mi auguro però che comincino ad esserci delle tappe un po' più movimentate, dato che i rilievi in Algeria non mancano. Domani tuttavia, essendo l'arrivo a Biskra, non arrivano di certo in salita, ma ignoro la strada che fanno per arrivarci perciò potrebbe esserci qualche asperità prima dell'arrivo.
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simociclo ha scritto: lunedì 10 febbraio 2025, 12:18 Zerai bravo anche oggi in Oman, dodicesimo nel primo arrivo in salita.
Credo che la squadra di Volpi possa essere l'ideale per il giovane eritreo
E' arrivato dodicesimo anche nell'arrivo in salita di oggi. Ed è dodicesimo nella classifca finale :D

Buon risultato comunque, era la prima corsa con la nuova squadra, era importante che facesse bene ed è risultato quello più forte in salita.
Non so bene quale sia il programma della squadra ora, immagino li vedremo in alcune corse italiane di marzo.
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peek ha scritto: mercoledì 12 febbraio 2025, 12:54
simociclo ha scritto: lunedì 10 febbraio 2025, 12:18 Zerai bravo anche oggi in Oman, dodicesimo nel primo arrivo in salita.
Credo che la squadra di Volpi possa essere l'ideale per il giovane eritreo
E' arrivato dodicesimo anche nell'arrivo in salita di oggi. Ed è dodicesimo nella classifca finale :D

Buon risultato comunque, era la prima corsa con la nuova squadra, era importante che facesse bene ed è risultato quello più forte in salita.
Non so bene quale sia il programma della squadra ora, immagino li vedremo in alcune corse italiane di marzo.
Se ricalcano quello dello scorso anno faranno tutte le corse italiane .1 e qualcuna proseries (sono già annunciati al Tour des Alpes) + il calendario giapponese e alcune altre corse asiatiche tra cui il tour di Taiwan
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simociclo ha scritto: mercoledì 12 febbraio 2025, 15:13 Se ricalcano quello dello scorso anno faranno tutte le corse italiane .1 e qualcuna proseries (sono già annunciati al Tour des Alpes) + il calendario giapponese e alcune altre corse asiatiche tra cui il tour di Taiwan
Vedo che dovrebbe correre il giro del Ruanda con la nazionale eritrea, potrebbe rientrare poi con la squadra alla coppi e bartali, che mi sembra peraltro corsa nella quale potrebbe far bene.
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Re: Ciclismo africano

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peek ha scritto: giovedì 13 febbraio 2025, 14:56
simociclo ha scritto: mercoledì 12 febbraio 2025, 15:13 Se ricalcano quello dello scorso anno faranno tutte le corse italiane .1 e qualcuna proseries (sono già annunciati al Tour des Alpes) + il calendario giapponese e alcune altre corse asiatiche tra cui il tour di Taiwan
Vedo che dovrebbe correre il giro del Ruanda con la nazionale eritrea, potrebbe rientrare poi con la squadra alla coppi e bartali, che mi sembra peraltro corsa nella quale potrebbe far bene.
La squadra fa anche il Laigueglia, ma se corre in Ruanda immagino lui la salterà
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Re: Ciclismo africano

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peek ha scritto: martedì 11 febbraio 2025, 23:20 E' iniziato da qualche giorno il giro di Algeria, la più lunga gara a tappe africana.
I risultati per il momento sono piuttosto monotoni: su tre tappe ci sono stati tre sprint, tutti vinti dall'algerino Yacine Hamza. C'è da dire che l'anno scorso ne ha vinte 4 di tappe perciò non ha ancora fatto il suo record.
Non ho trovato le altimetrie della corsa, mi auguro però che comincino ad esserci delle tappe un po' più movimentate, dato che i rilievi in Algeria non mancano. Domani tuttavia, essendo l'arrivo a Biskra, non arrivano di certo in salita, ma ignoro la strada che fanno per arrivarci perciò potrebbe esserci qualche asperità prima dell'arrivo.
Siamo arrivati alla quinta tappa e finora le ha vinte tutte lui
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maurofacoltosi ha scritto: giovedì 13 febbraio 2025, 17:14
peek ha scritto: martedì 11 febbraio 2025, 23:20 E' iniziato da qualche giorno il giro di Algeria, la più lunga gara a tappe africana.
I risultati per il momento sono piuttosto monotoni: su tre tappe ci sono stati tre sprint, tutti vinti dall'algerino Yacine Hamza. C'è da dire che l'anno scorso ne ha vinte 4 di tappe perciò non ha ancora fatto il suo record.
Non ho trovato le altimetrie della corsa, mi auguro però che comincino ad esserci delle tappe un po' più movimentate, dato che i rilievi in Algeria non mancano. Domani tuttavia, essendo l'arrivo a Biskra, non arrivano di certo in salita, ma ignoro la strada che fanno per arrivarci perciò potrebbe esserci qualche asperità prima dell'arrivo.
Siamo arrivati alla quinta tappa e finora le ha vinte tutte lui
Sì, e quattro volte è arrivato secondo l'eritreo Maekele :D E' un andazzo un po' imbarazzante. Devono essere state tappe piatte come un biliardo perché alla quinta tappa sono in 30 con il tempo del vincitore, una cosa che nelle corse africane non succede mai perché sono corse anarchiche nelle quali ci sono fughe bidone, attacchi in pianura, sfighe varie.
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Oggi 1° Maekele 2° Hamza
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Re: Ciclismo africano

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maurofacoltosi ha scritto: venerdì 14 febbraio 2025, 15:17 Oggi 1° Maekele 2° Hamza
Certo, ci voleva un po' di cambiamento ....
Sprint di gruppo anche oggi.
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Re: Ciclismo africano

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Anche Thomas Bolognesi molto costante, anche se mai sul podio: 6-6-4-4-4-5 i suoi risultati di tappa da aggiungersi al 4° posto nella classica precedente alla corsa a tappe algerina. Non essendoci gli abbuoni la sua costanza gli vale al momento il 3° posto in classifica generale.
Sono piattoni anche le ultime 3 tappe?
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Re: Ciclismo africano

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Però una serie di arrivi in volata potrebbe anche essere un segno di una certa "maturità", nel senso che evidentemente ci sono delle squadre che riescono a tenere il controllo, che non penso sia una cosa banale nelle corse africane
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Beppugrillo ha scritto: venerdì 14 febbraio 2025, 21:32 Però una serie di arrivi in volata potrebbe anche essere un segno di una certa "maturità", nel senso che evidentemente ci sono delle squadre che riescono a tenere il controllo, che non penso sia una cosa banale nelle corse africane
Sì, è una cosa che ho pensato anch'io, soprattutto perché arrivano in 30-40, potrebbe essere anche il segno di un livello medio che si è alzato e di una corsa più controllata.
Non per fare illazioni, ma va anche detto che gli algerini sono 35, può pure essere che si diano un po' una mano in modo ... "trasversale" per così dire. Anche se Hamza corre per una continental - che peraltro schiera al via soltanto algerini - può anche essere che quelli delle due nazionali non gli corrano contro con grande cattiveria. E comunque la Madar è una squadra solida, con uomini di esperienza. Hamza può contare su Lagab - che ha vinto due volte il giro di Algeria - e Reguigui che ha vinto 9 tappe in quella corsa.
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Re: Ciclismo africano

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qrier ha scritto: venerdì 14 febbraio 2025, 19:50 Sono piattoni anche le ultime 3 tappe?
Piacerebbe saperlo anche a me, ma non ho trovato le altimetrie. Va detto che comunque anche gli anni scorsi non è che ci fossero queste gran salite. O meglio, ci sono delle salite anche lunghe, però abbastanza pedalabili, ma soprattutto lontane dal traguardo.
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Re: Ciclismo africano

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Hamza è tornato alla vittoria dopo la parentesi Maekele
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Un altro corridore è riuscito a fermare Hamza (oggi secondo), il suo connazionale Assal
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maurofacoltosi ha scritto: domenica 16 febbraio 2025, 19:50 Un altro corridore è riuscito a fermare Hamza (oggi secondo), il suo connazionale Assal
tappa caratterizzata da una fuga di 22 corridori che arrivata al traguardo (probabilmente ventagli?). Dormita colossale della nazionale eritrea e della tecnogipes che non sono riusciti ad inserire alcun corridore nella fuga e ad inseguire invano per 100 km. Fosse stato un gruppo di 200 corridori ci poteva stare ma in Algeria stanno correndo meno di 80 corridori. Tattica da rivedere.
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Tappa finale ad Hamza, tanto per cambiare
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E' iniziato con il cronoprologo di Kigali il Giro del Ruanda, date le rinunce dell'ultimo minuto (da ultima, qualche giorno fa, la nazionale dell'Angola) sono alla partenza una settantina di corridori, circa la metà africani.

E' l'unica occasione per vedere corridori che corrono soltanto in Africa a confronto con standard europei e farsi un'idea di qual è il loro livello.
Lo si vedrà però da domani perché il cronoprologo è una prova particolarmente ostica per i corridori africani.
Ha vinto il belga Taillieu della Lotto development (l'anno scorso ha vinto la crono del campionato belga Juniores), davanti al francese Doubey della Total e a Milan Menten.

Nessun africano nei primi dieci, nei primi venti ci sono il sudafricano Dike, tredicesimo, e Mulubhran sedicesimo. L'ultima volta che il Ruanda è iniziato con il cronoprologo, nel 2022, i primi due africani furono Main, diciannovesimo, e Tesfatsion, ventiquattresimo. Tesfatsion vinse poi quell'edizione.

Domani tappa un po' mossa nel finale, ma che dovrebbe arrivare in volata, sebbene un po' selezionata perché l'ultimo chilometro e mezzo sale al 4%.
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peek ha scritto: domenica 23 febbraio 2025, 12:01 E' iniziato con il cronoprologo di Kigali il Giro del Ruanda, date le rinunce dell'ultimo minuto (da ultima, qualche giorno fa, la nazionale dell'Angola) sono alla partenza una settantina di corridori, circa la metà africani.

E' l'unica occasione per vedere corridori che corrono soltanto in Africa a confronto con standard europei e farsi un'idea di qual è il loro livello.
Lo si vedrà però da domani perché il cronoprologo è una prova particolarmente ostica per i corridori africani.
Ha vinto il belga Taillieu della Lotto development (l'anno scorso ha vinto la crono del campionato belga Juniores), davanti al francese Doubey della Total e a Milan Menten.

Nessun africano nei primi dieci, nei primi venti ci sono il sudafricano Dike, tredicesimo, e Mulubhran sedicesimo. L'ultima volta che il Ruanda è iniziato con il cronoprologo, nel 2022, i primi due africani furono Main, diciannovesimo, e Tesfatsion, ventiquattresimo. Tesfatsion vinse poi quell'edizione.

Domani tappa un po' mossa nel finale, ma che dovrebbe arrivare in volata, sebbene un po' selezionata perché l'ultimo chilometro e mezzo sale al 4%.
muluhbran e pericas i favoriti per la generale?
2015:TreValliV.
2016:Giro(top5),Tour t11-14,ParigiT.
2017:Kuurne,TroBro
2018:Guangxi
2019:Dwars,Tour t18,Vuelta t8,Emilia
2020:CoppiBartali,BinckBank,Giro t1,Vuelta t1-2
2021:Larciano,Dwars,Turchia,Tour t16,Primus
2022:Lamarseillaise,Vuelta t3-10,Japan Cup
2023 :FrecciaV.,Giro t20,Vuelta(top5)
2024:MuscatClassic,Hageland,ZLM,Volta,Vuelta t8,Gooik
2025:Palma,Doubs,Giro t14,Occitanie
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Su un arrivo adattissimo a Mulubhran, l'eritreo non ha deluso, benché ci sia voluto il fotofinish per stabilirlo. In uno sprinta di una cinquantina di corridori, si è imposto davanti all'israeliano Tene e a Manzin. Nei dieci altri due africani: l'etiope Tesfay della WCC e l'eritreo Habteab della Bike Aid.

Cede nel finale la maglia gialla Taillieu, al comando si trova ora il francese Doubey della Total. Mulubhran risale in dodicesima posizione ed è ora il primo degli africani.

Domani tappa sicuramente molto più impegnativa, con la salita più dura all'inizio, non sarà facile controllare la corsa.
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Luca90 ha scritto: domenica 23 febbraio 2025, 18:35
peek ha scritto: domenica 23 febbraio 2025, 12:01 E' iniziato con il cronoprologo di Kigali il Giro del Ruanda, date le rinunce dell'ultimo minuto (da ultima, qualche giorno fa, la nazionale dell'Angola) sono alla partenza una settantina di corridori, circa la metà africani.

E' l'unica occasione per vedere corridori che corrono soltanto in Africa a confronto con standard europei e farsi un'idea di qual è il loro livello.
Lo si vedrà però da domani perché il cronoprologo è una prova particolarmente ostica per i corridori africani.
Ha vinto il belga Taillieu della Lotto development (l'anno scorso ha vinto la crono del campionato belga Juniores), davanti al francese Doubey della Total e a Milan Menten.

Nessun africano nei primi dieci, nei primi venti ci sono il sudafricano Dike, tredicesimo, e Mulubhran sedicesimo. L'ultima volta che il Ruanda è iniziato con il cronoprologo, nel 2022, i primi due africani furono Main, diciannovesimo, e Tesfatsion, ventiquattresimo. Tesfatsion vinse poi quell'edizione.

Domani tappa un po' mossa nel finale, ma che dovrebbe arrivare in volata, sebbene un po' selezionata perché l'ultimo chilometro e mezzo sale al 4%.
muluhbran e pericas i favoriti per la generale?
Pericas non so. E' un ragazzo di grande potenziale, ma ci vuole anche esperienza per vincere questa corsa. Tra gli africani il favorito è sicuramente Mulubhran. C'è da dire che Pericas è arrivato davanti nel prologo perciò Mulubhran dovrà per forza staccarlo, prima o poi, se vuole vincere.
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In realtà la tappa di oggi, nonostante il terreno per movimentarla ci fosse, è andata via piuttosto tranquilla: fuga a due, qualche scattino nell'ultima ascesa. L'arrivo alla fine di una lunga discesa ha facilitato rientri e messo nelle migliori condizioni le ruote veloci. Ne è risultato uno sprint tra una trentina di corridori con la Israel che ha fatto primo e secondo con Gilmore e Einhorne; terzo Manzin.
Quattro africani nella top ten: gli eritrei Mulubhran e Yemane; il sudafricano Gordge e il ruandese Masengesho.

Classifica con pochi cambiamenti con Doubey che mantiene la maglia gialla e Mulubhran che sale in decima posizione.

Domani una tappa che dovrebbe terminare con un altro sprint di qualche decina di corridori.
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Re: Ciclismo africano

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Oggi la doppia ascesa a Rambo ha fatto un po' più di selezione. Sono arrivati in una ventina nel gruppo finale, peraltro sgranati tra loro di qualche secondo. Vince anche oggi l'australiano Gilmore della Israel, davanti agli eritrei Habteab, della Bike Aid, e Mulubrhan. Nei dieci anche il ruandese Manizabayo.
Rimane maglia gialla Doubey, davanti al connazionale Delbove, entrambi della Total. Mulubrhan sale al quinto posto ed entra nella top 10 anche Habteab, al decimo posto. A questo punto sono rimasti una quindicina i corridori dentro al minuto di ritardo, si assottiglia perciò il gruppo dei candidati alla vittoria finale.

Domani tappa corta, non raggiunge i 100 km, ma pressoché priva di pianura. Immagino ci possa essere un po' più di movimento in partenza perché con molti fuori classifica ci sarà battaglia per entrare nella fuga. Per le parti alte della classifica non credo ci saranno sconquassi perché gli ultimi 20 km sono i più facili della tappa.
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Re: Ciclismo africano

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Oggi le informazioni sulla tappa sono state molto scarse e deve essere successo qualcosa nell'ultima parte perché all'arrivo sono arrivati staccati alcuni corridori che normalmente dovrebbero essere nel gruppo di testa. Ad ogni modo sono arrivati una ventina scarsa assieme, ma Joris Delbove della Total, con un attacco da finisseur, ha anticipato lo sprint e guadagnato tre secondi che gli hanno consentito di togliere la maglia gialla al compagno Doubey. Al secondo posto l'australiano Gilmore, terzo Mulubrhan. Nei dieci anche i ruandesi Manizabayo, Mugisha e Masengesho.
Tranne l'inversione dei due Total al primo e secondo posto, i primi in classifica rimangono gli stessi. Esce dai dieci l'eritreo Habteab, entra, al nono posto, il ruandese Masengesho, campione nazionale in carica.

Ora sono rimasti una dozzina quelli entro il minuto di ritardo dalla maglia gialla. Domani tappa decisamente più impegnativa, sono 140 km con delle salite importanti nella prima parte della corsa, solo chi ha una buona gamba riuscirà a entrare in fuga. La seconda parte però è nettamente più facile, anche se nel finale c'è una salitella e l'arrivo, benché in piano, è preceduto da una rampetta. C'è lo spazio per anticipare lo sprint che sarà comunque a ranghi ridotti.
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Re: Ciclismo africano

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Tappa impegnativa e anche abbastanza battagliata che alla fine ha fatto un po' più di selezione di quelle precedenti.
Vince con una bella azione solitaria nei chilometri finali il giovane belga della Uae CT Marivoet. Secondo l'eritreo Aman, terzo il francese Doubey, usciti nella rampa finale, ma ripresi sul traguardo perciò non hanno guadagnato secondi. Marivoet era invece già fuori classifica e ha avuto più spazio. Nei dieci si sono piazzati Mulubrhan (quinto), l'eritreo Habteab (ottavo) e il ruandese Mangesho (nono).

In classifica non cambia molto. Davanti i due della Total (Delbove e Doubey), al terzo il tedesco Mattheis della Bike Aid. Mulubrhan rimane quinto, nei dieci anche i ruandesi Mangesho (ottavo) e Manizabayo (decimo).

Domani arrivo in salita a Kigali, la classifica dovrebbe cambiare, ma non c'è spazio per distacchi enormi perché sono 5 km, solo gli ultimi due davvero molto duri. Mi aspetto che arrivino uno alla volta, ma senza enormi distacchi. Finora il più brillante in corsa è sembrato l'australiano Gilmore, ma è un corridore che non conosco, non so se tenga in una salita come quella di domani.
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Re: Ciclismo africano

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Il più forte della compagnia in salita si poteva pensare fosse Zeray che se ne è andato nel tratto più duro della salita finale e l'hanno rivisto all'arrivo. Peccato sia andato fuori classifica nei giorni scorsi. Vince davanti a un ragazzo belga, Milan Donie, che arriva assieme a Mulubrhan. Nei dieci anche i ruandesi Mugisha (quinto) e Masengesho (decimo) e l'eritreo Aman (nono). E' saltata la maglia gialla, che scende al sesto posto in classifica, e anche l'australiano Gilmore, che scende al decimo.

Nuova maglia gialla è il francese Doubey della Total, davanti a Mulubrhan e al tedesco Mattheis della Bike Aid. Nei dieci anche Masengesho, settimo, e Aman, nono.
I primi quattro in classifica stanno dentro ai 12 secondi, domani c'è spazio per questi anche se Doubey non sarà facile scalzarlo perché ha una squadra forte e sembra in buona forma. Oggi ha perso qualche secondo da Mulubrhan, ma domani non c'è un arrivo così duro. L'Eritrea, se vuole giocare il tutto per tutto, deve fare corsa dura nella salita di Mont Kigali che va a gradoni con pendenze impegnative nell'ultimo km. Dopo la discesa c'è il muro di Kigali. Se Doubey non si fa staccare lì, non avrà poi problemi nella salitella finale che porta all'arrivo.
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Re: Ciclismo africano

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Tappa finale che diventa un tappino perché pare che non si possa fare il circuito lungo perché c'è troppo fango. Mi sembra un ottima premessa per il mondiale. Faranno alcuni giri del circuito piccolo.
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peek ha scritto: domenica 2 marzo 2025, 12:14 Tappa finale che diventa un tappino perché pare che non si possa fare il circuito lungo perché c'è troppo fango. Mi sembra un ottima premessa per il mondiale. Faranno alcuni giri del circuito piccolo.
Neanche quelli, tappa annullata
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Re: Ciclismo africano

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Eh sì, sono andati avanti per un po', ma poi Doubey ha schierato la Total in prima fila e rallentato il gruppo, dopo un po' di parlottio con la direzione corsa hanno annullato la tappa. Non credo, come spesso accade in queste occasioni, che ci sia stata unanimità di giudizio sull'opportunità di cancellare la tappa. Di sicuro la Total che si è portata a casa il giro del Ruanda ha molto ... "incoraggiato" la scelta. Quelli che erano in fuga saranno stati meno contenti così come quelli che avrebbero potuto tentare l'attacco nel finale.
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https://www.rtbf.be/article/une-dernier ... n-11511799

" A causa delle condizioni meteorologiche impreviste che hanno reso le strade scivolose, il presidente della giuria dell'UCI ha deciso di interrompere l'ultima tappa del Tour del Ruanda a un giro dal termine ", hanno comunicato gli organizzatori.
....

A quanto pare non tutto il gruppo. L'annullamento non è gradito a tutti. " Non avremmo mai fermato la gara per queste poche gocce di pioggia se si fosse tenuta in Europa ", ha proclamato Mulubrhan, privato dell'opportunità di ribaltare le sorti della classifica. Non fu l'unico a essere sorpreso da questa decisione. " Se annulliamo questa tappa qui, non ci sarà una sola gara nelle Fiandre. I ciottoli bagnati e scivolosi non impediscono che si svolga una gara ", ha aggiunto il nostro connazionale Milan Donie.

Il direttore di gara va ancora oltre. " Non avremmo mai fatto correre il minimo rischio ai corridori, come avevamo fatto per tutta la settimana. Fino a quel momento era andato tutto bene, tutte le squadre si sono congratulate con noi per la professionalità della nostra organizzazione ", si difende Freddy Kamuzinzi. "Ma non sapevamo che un singolo corridore potesse impedire che una gara andasse fino in fondo ", si rammarica.
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Doubey multato per aver fermato la tappa

https://www.quibicisport.it/2025/03/03/ ... ima-tappa/
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se effettivamente le cose sono andate così è scandaloso, di fatto una delle squadre + potenti presenti (le professional erano solo due) ha deciso che non voleva rischiare di perdere la gara.

Altro che multa da 200 franchi, dovrebbero togliergli vittoria e relativi punti (sopratutto alla squadra)
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Re: Ciclismo africano

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Lo hanno sanzionato con il massimo possibile. Purtroppo questa è una grave falla dei regolamenti UCI che, di fatto, da una parte toglie alla federazione stessa le responsabilità sulla sicurezza dei percorsi e dall'altra lascia gli organizzatori in balia dei Salvato o dei Doubey di turno.

In altri sport molto più seri, comportmenti del genere portano dritti alla squalifica.

Poi persone come Hansen e Salvato probabilmente non sono nemmeno tesserati e quindi non sanzionabili (forse).
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
peek
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Re: Ciclismo africano

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Dire che è stato imbarazzante è poco. Dovrebbero togliergli la vittoria, senza neanche darla ad altri magari, ma atteggiamenti del genere sono davvero da bulletto di periferia. Si era capito che qualcosa non andava da come confabulavano, ma non mi aspettavo che la cosa fosse stata così vergognosa.
Avevano già stravolto completamente il percorso per evitare rischi, poi ci sono stati dieci minuti di gran vento e Doubey ha messo davanti tutti i suoi sceriffi a bloccare la corsa. Le premiazioni si sono svolte sotto il sole.

Peraltro, farei presente all'Uci, che situazioni meteo come quelle di quel giorno in Ruanda sono assai frequenti. Che facciano un monitoraggio delle condizioni di praticabilità del percorso perché se un po' di pioggia e qualche folata di vento rendono davvero il percorso impraticabile, meglio cancellarlo fin da ora il mondiale in Ruanda.
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Re: Ciclismo africano

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La Bike Aid dovrebbe aver preso il giovane eritreo Milkias Maekele. E' uno sprinter (2005) che ha iniziato a correre fuori dall'Eritrea l'anno scorso, vincendo un paio di corse in Algeria. Anche quest'anno ha vinto un paio di corse in Algeria e collezionato una serie di secondi posti dietro Hamza.
E' un'opportunità importante che gli consentirà di correre per la prima volta fuori dall'Africa.
Sembra un tipo piuttosto spavaldo, diverso rispetto ai suoi connazionali un po' timidi che abbiamo conosciuto fin qui.

Esordio in Turchia la settimana prossima, nella corsa di Syedra, percorso abbastanza impegnativo con arrivo su una salita di 3 km, non adatto a lui. Lo vedremo meglio all'opera nelle corse successive.
peek
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Re: Ciclismo africano

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Momento molto buono per il sudafricano De Bod. Domenica scorsa aveva vinto una garetta in Turchia (nei dieci erano entrati anche Yemane, quarto, Berhane, settimo, Eyob, decimo). Poi è iniziato il tour of Mersin, nel quale ha fatto terzo e secondo nelle prime due tappe; oggi ha vinto la tappa regina arrivando da solo, secondo l'eritreo Yemane, ottavo l'eritreo Mengs. Ora è saldamente in testa alla generale e domani c'è un tappino piatto di conclusione. Nella generale sono quinto Yemane e ottavo Mengs.

Se continua così potrebbe trovare di nuovo una squadra professionistica, come era accaduto l'anno scorso a Kudus, anche lui fece un'annata in Terengganu. Certo, queste sono corse con avversari modesti e scarsa visibilità. Le sue carte migliori deve giocarsele tra un paio di settimane al giro di Turchia, corsa di tutt'altro spessore.
Luca90
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Re: Ciclismo africano

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peek ha scritto: sabato 12 aprile 2025, 17:02 Momento molto buono per il sudafricano De Bod. Domenica scorsa aveva vinto una garetta in Turchia (nei dieci erano entrati anche Yemane, quarto, Berhane, settimo, Eyob, decimo). Poi è iniziato il tour of Mersin, nel quale ha fatto terzo e secondo nelle prime due tappe; oggi ha vinto la tappa regina arrivando da solo, secondo l'eritreo Yemane, ottavo l'eritreo Mengs. Ora è saldamente in testa alla generale e domani c'è un tappino piatto di conclusione. Nella generale sono quinto Yemane e ottavo Mengs.

Se continua così potrebbe trovare di nuovo una squadra professionistica, come era accaduto l'anno scorso a Kudus, anche lui fece un'annata in Terengganu. Certo, queste sono corse con avversari modesti e scarsa visibilità. Le sue carte migliori deve giocarsele tra un paio di settimane al giro di Turchia, corsa di tutt'altro spessore.
De bod è uno che tra i pro ci poteva stare benissimo
2015:TreValliV.
2016:Giro(top5),Tour t11-14,ParigiT.
2017:Kuurne,TroBro
2018:Guangxi
2019:Dwars,Tour t18,Vuelta t8,Emilia
2020:CoppiBartali,BinckBank,Giro t1,Vuelta t1-2
2021:Larciano,Dwars,Turchia,Tour t16,Primus
2022:Lamarseillaise,Vuelta t3-10,Japan Cup
2023 :FrecciaV.,Giro t20,Vuelta(top5)
2024:MuscatClassic,Hageland,ZLM,Volta,Vuelta t8,Gooik
2025:Palma,Doubs,Giro t14,Occitanie
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Re: Ciclismo africano

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Per usare un benevolo eufemismo, possiamo definire disastrosa la prima parte di stagione del ciclismo africano.

A cominciare dal capo in testa, che in tutta la primavera ha portato a casa un settimo posto alla Gand-Wevelgem (del resto se te ne vai in Eritrea per un mese nel pieno della stagione delle classiche, magari non è neanche così strano che i risultati siano quelli).
Appena discreto Mulubrhan che ha portato a casa un terzo posto nella corsa di Muscat e qualche altro risultato in Asia e Africa, ma che ha anche confermato che non è competitivo quando si corre in Europa.
Anche Zerai era atteso a dare qualche segno nelle corse che gli potrebbero essere adatte, Abruzzo, Tota, ma non è arrivato nulla.
Berhe, la più grande speranza africana per le salite ha subito una involuzione incredibile. O ha problemi di salute oppure davvero non si spiega come sia diventato così scarso dopo tre anni nel WT (peraltro è all'ultimo anno del triennale con la Jayco, escluderei del tutto che abbia chances di rimanere nel professionismo, a meno che non cambi qualcosa, ma non ci credo più molto).
Tesfatsion, dopo aver cazzeggiato per un paio di mesi, si è rotto la scapola all'Amstel. Kudus invece si è sfracellato già alla Marseillaise e non sono così sicuro che tornerà a correre.
Sta finendo il giro di Turchia, l'anno scorso arrivarono Kudus secondo, Eyob quarto. Quest'anno, pur con 6-7 eritrei alla partenza, non si sono fatti vedere né nelle tappe né nella GC. Eyob peraltro va pianissimo da tutto l'anno e credo sarà la sua ultima stagione. Anche Yemane sta andando nettamente più piano degli anni scorsi. Meintjes possiamo direi invece catalogarlo tra gli ex corridori. L'unico che, quantomeno nelle gare extraeuropee, ha fatto il suo onesto lavoro è De Bod.

A Aigle ci sono cinque giovani africani che corrono nella squadra del WCC. Un paio sono davvero improbabili, i tre eritrei un po' meglio. Stanno facendo delle corse regionali in Francia, dove hanno ottenuto qualche piazzamento. Oggi, nella prima tappa di una garetta francese, Yafiet Mulugeta è entrato in una fuga che è riuscita a giungere al traguardo. Nell'ultima cote ha staccato i compagni di fuga e si è involato da solo verso il traguardo, peccato che all'ultima curva abbia sbagliato strada e si sia fatto raggiungere e superare da un inglese.
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Re: Ciclismo africano

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Questa settimana si è svolto il giro del Benin, corsa che l'anno scorso aveva una lista partenti discreta, per essere una corsa africana, mentre quest'anno è davvero più modesta. Non ha dovuto faticare moltissimo Janse van Rensburg, al via con una squadra dilettantistica sudafricana, per portarsi a casa un paio di tappe e la classifica generale, davanti al marocchino Essabahy e all'olandese Wijfje.
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Re: Ciclismo africano

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Nahom Zerai ha vinto la tappa del giro del Giappone con arrivo al Monte Fuji, salitella di 12 km al 10% medio. Ha fatto tutta la salita col freno a mano perché doveva portarsi su, comprensibilmente, il compagno di squadra Fancellu, che è arrivato secondo e vincerà il giro del Giappone.
Grande successo per la squadra di Volpi che, salvo imprevisti davvero improbabili, non dovrebbe avere difficoltà a controllare le ultime due tappe. Hanno vinto una tappa con Fancellu, una con Raccani, questa con Zerai, Fancellu dovrebbe vincere la generale e Raccani arrivare sul podio. Chissà che non sia la spinta per trasformare la squadra in professional.

Zerai ha davvero delle doti in salita che potrebbero giustificarne un passaggio di categoria. Al contempo è totalmente inaffidabile nella continuità di rendimento. Con il risultato di oggi, avrebbe anche potuto vincere questo giro del Giappone, non fosse che ieri è riuscito a perdere 6 minuti in una tappa del tutto insignificante, staccandosi da una trentina di giapponesi, coreani et similia. Due giorni fa, in un circuito che aveva una salita che terminava con un km al 10%, a un certo punto si è stufato di stare in gruppo, se ne è andato da solo nella salita senza che nessuno fosse in grado di seguirlo, poi si è fatto una cinquantina di km da solo, per essere ripreso dal gruppo, dato che, oltre alla salita di un km c'era una pianura di 15, nel circuito. Non parliamo poi di quando piove, fa freddo e magari ci sono delle discese perché lì scompare del tutto.
Insomma, non so se le doti in salita possano compensare tutti questi limiti e fargli avere un contratto da una squadra di categoria più alta.
Krisper
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Re: Ciclismo africano

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peek ha scritto: venerdì 23 maggio 2025, 8:34 Nahom Zerai ha vinto la tappa del giro del Giappone con arrivo al Monte Fuji, salitella di 12 km al 10% medio. Ha fatto tutta la salita col freno a mano perché doveva portarsi su, comprensibilmente, il compagno di squadra Fancellu, che è arrivato secondo e vincerà il giro del Giappone.
Grande successo per la squadra di Volpi che, salvo imprevisti davvero improbabili, non dovrebbe avere difficoltà a controllare le ultime due tappe. Hanno vinto una tappa con Fancellu, una con Raccani, questa con Zerai, Fancellu dovrebbe vincere la generale e Raccani arrivare sul podio. Chissà che non sia la spinta per trasformare la squadra in professional.

Zerai ha davvero delle doti in salita che potrebbero giustificarne un passaggio di categoria. Al contempo è totalmente inaffidabile nella continuità di rendimento. Con il risultato di oggi, avrebbe anche potuto vincere questo giro del Giappone, non fosse che ieri è riuscito a perdere 6 minuti in una tappa del tutto insignificante, staccandosi da una trentina di giapponesi, coreani et similia. Due giorni fa, in un circuito che aveva una salita che terminava con un km al 10%, a un certo punto si è stufato di stare in gruppo, se ne è andato da solo nella salita senza che nessuno fosse in grado di seguirlo, poi si è fatto una cinquantina di km da solo, per essere ripreso dal gruppo, dato che, oltre alla salita di un km c'era una pianura di 15, nel circuito. Non parliamo poi di quando piove, fa freddo e magari ci sono delle discese perché lì scompare del tutto.
Insomma, non so se le doti in salita possano compensare tutti questi limiti e fargli avere un contratto da una squadra di categoria più alta.

La JCL ha grandi ambizioni, un general manager esperto e, da quello che ho potuto constatare, un ambiente sereno e felice.

https://www.cicloweb.it/news/7726684928 ... a-passione

Oggi hanno gestito alla grande, tappa e maglia. Davvero bravi.

Ho sempre pensato che il futuro del ciclismo, soprattutto come seguito, potesse essere africano, per una possibile affinità culturale; ma l’Africa sta cambiando velocemente, così anche il suo modo di vedere il mondo.

La combo geopolitica Africa-Asia (Cina), in piccolo replicata dal Team giapponese con un buon corridore africano, potrebbe, chissà, incidere molto sul futuro del ciclismo.

Sarei davvero contento che questa squadra giapponese potesse davvero raggiungere l’utopico, al momento, obiettivo del WT.
La Tribuna del Sarto, luogo esterno alla Plaza de Toros occupato da chi segue la corrida ascoltando le voci del pubblico; un'eco, ago e filo di una narrazione, un “restar qui sullo stradone impolverato” a descrivere il silenzio tra una moto e l’altra
peek
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Re: Ciclismo africano

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Krisper ha scritto: venerdì 23 maggio 2025, 9:19 La JCL ha grandi ambizioni, un general manager esperto e, da quello che ho potuto constatare, un ambiente sereno e felice.

https://www.cicloweb.it/news/7726684928 ... a-passione

Oggi hanno gestito alla grande, tappa e maglia. Davvero bravi.

Ho sempre pensato che il futuro del ciclismo, soprattutto come seguito, potesse essere africano, per una possibile affinità culturale; ma l’Africa sta cambiando velocemente, così anche il suo modo di vedere il mondo.

La combo geopolitica Africa-Asia (Cina), in piccolo replicata dal Team giapponese con un buon corridore africano, potrebbe, chissà, incidere molto sul futuro del ciclismo.

Sarei davvero contento che questa squadra giapponese potesse davvero raggiungere l’utopico, al momento, obiettivo del WT.
La vedo un po' difficile perché credo che l'intento fosse quello di far comunque crescere dei giovani corridori giapponesi dentro a un ambiente professionale e con l'opportunità di correre spesso in Europa. Il problema è che non li hanno. Allora un conto sarebbe fare una professional con una squadra inevitabilmente europea in prevalenza, ma con qualche buon prospetto giapponese. Altro conto è finanziare una squadra che a quel punto sarà europea e avrà anche i maggiori appuntamenti in Europa, pur senza ovviamente trascurare le corse asiatiche. Credo che la svolta potrebbe esserci quando dovessero trovare un giovane giapponese di almeno buona qualità.
Puntavano su questo Kamada, che ha vinto i campionati asiatici U23, ma in Italia faceva fatica a finire le corse e anche in Asia non è stato in grado di fare risultati.
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Re: Ciclismo africano

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peek ha scritto: venerdì 23 maggio 2025, 8:34 Zerai ha davvero delle doti in salita che potrebbero giustificarne un passaggio di categoria. Al contempo è totalmente inaffidabile nella continuità di rendimento. Con il risultato di oggi, avrebbe anche potuto vincere questo giro del Giappone, non fosse che ieri è riuscito a perdere 6 minuti in una tappa del tutto insignificante, staccandosi da una trentina di giapponesi, coreani et similia. Due giorni fa, in un circuito che aveva una salita che terminava con un km al 10%, a un certo punto si è stufato di stare in gruppo, se ne è andato da solo nella salita senza che nessuno fosse in grado di seguirlo, poi si è fatto una cinquantina di km da solo, per essere ripreso dal gruppo, dato che, oltre alla salita di un km c'era una pianura di 15, nel circuito. Non parliamo poi di quando piove, fa freddo e magari ci sono delle discese perché lì scompare del tutto.
Insomma, non so se le doti in salita possano compensare tutti questi limiti e fargli avere un contratto da una squadra di categoria più alta.
A leggere queste righe sembra quasi di rivedere, con le dovute proporzioni (perché lì mi pare che intervenissero ulteriori fattori), Perez Cuapio. Anche lui era capace di tirar fuori prestazioni straordinarie e poi sparire in maniera inspiegabile.
Krisper
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Re: Ciclismo africano

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peek ha scritto: venerdì 23 maggio 2025, 14:34
Krisper ha scritto: venerdì 23 maggio 2025, 9:19 La JCL ha grandi ambizioni, un general manager esperto e, da quello che ho potuto constatare, un ambiente sereno e felice.

https://www.cicloweb.it/news/7726684928 ... a-passione

Oggi hanno gestito alla grande, tappa e maglia. Davvero bravi.

Ho sempre pensato che il futuro del ciclismo, soprattutto come seguito, potesse essere africano, per una possibile affinità culturale; ma l’Africa sta cambiando velocemente, così anche il suo modo di vedere il mondo.

La combo geopolitica Africa-Asia (Cina), in piccolo replicata dal Team giapponese con un buon corridore africano, potrebbe, chissà, incidere molto sul futuro del ciclismo.

Sarei davvero contento che questa squadra giapponese potesse davvero raggiungere l’utopico, al momento, obiettivo del WT.
La vedo un po' difficile perché credo che l'intento fosse quello di far comunque crescere dei giovani corridori giapponesi dentro a un ambiente professionale e con l'opportunità di correre spesso in Europa. Il problema è che non li hanno. Allora un conto sarebbe fare una professional con una squadra inevitabilmente europea in prevalenza, ma con qualche buon prospetto giapponese. Altro conto è finanziare una squadra che a quel punto sarà europea e avrà anche i maggiori appuntamenti in Europa, pur senza ovviamente trascurare le corse asiatiche. Credo che la svolta potrebbe esserci quando dovessero trovare un giovane giapponese di almeno buona qualità.
Puntavano su questo Kamada, che ha vinto i campionati asiatici U23, ma in Italia faceva fatica a finire le corse e anche in Asia non è stato in grado di fare risultati.

Hai ragione, ma non mi sorprenderebbe più di tanto un giapponese forte un giorno.
Un paese che ha un record in Maratona di 2h05' (secondo + secondo - come quello italiano), con dietro però un movimento enorme e fanatico.

Se riuscissero a spostare, anche solo in parte, il popolo dell'endurance dalla corsa al ciclismo, allora il progetto di Ukyo sarebbe molto più che interessante.
E' un mistero per me l'assenza storica di grandi corridori giapponesi su strada.

Ad ora è molto lontano l'obiettivo, ma se mai dovesse crescere il loro movimento e seguito, non manca la forza economica e la determinazione per poi raggiungerlo.

Concordo ancora con te, quando affermi la centralità di un corridore giapponese, non è un progetto stile paese arabo, con squadre forti senza corridori locali.

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La Tribuna del Sarto, luogo esterno alla Plaza de Toros occupato da chi segue la corrida ascoltando le voci del pubblico; un'eco, ago e filo di una narrazione, un “restar qui sullo stradone impolverato” a descrivere il silenzio tra una moto e l’altra
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Re: Ciclismo africano

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Fra l'altro la cosa strana e' che hanno una forte tradizione e sono tuttora competitivi nel ciclismo su pista, e' davvero difficile da spiegare questa idiosincrasia nipponica per la strada. Chi e' lo stradista piu forte di sempre per il Giappone? A me viene in mente solo Beppu che peraltro in Europa mi pare non abbia mai vinto nulla di importante
"Senza gli spettatori che commentano sul divano Vingegaard starebbe a pescare le trote in Danimarca, Pogi farebbe l'animatore in qualche villaggio a Jesolo, Remco il terzino sinistro della Casertana e i gemelli Yates avrebbero messo su una banda di criminali scalcagnata dalle parti di Manchester." (Kreuziger80)

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Re: Ciclismo africano

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Trullo ha scritto: venerdì 23 maggio 2025, 18:04 Fra l'altro la cosa strana e' che hanno una forte tradizione e sono tuttora competitivi nel ciclismo su pista, e' davvero difficile da spiegare questa idiosincrasia nipponica per la strada. Chi e' lo stradista piu forte di sempre per il Giappone? A me viene in mente solo Beppu che peraltro in Europa mi pare non abbia mai vinto nulla di importante
Più di Arashiro dici? Che sfiorò pure una tappa al Giro?

Comunque poche settimane fa a Cortona, in una gara juniores, è successo questo:

https://www.federciclismo.it/articoli/s ... i-cortona/

Chissà...
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Re: Ciclismo africano

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ElChava ha scritto: venerdì 23 maggio 2025, 18:57
Trullo ha scritto: venerdì 23 maggio 2025, 18:04 Fra l'altro la cosa strana e' che hanno una forte tradizione e sono tuttora competitivi nel ciclismo su pista, e' davvero difficile da spiegare questa idiosincrasia nipponica per la strada. Chi e' lo stradista piu forte di sempre per il Giappone? A me viene in mente solo Beppu che peraltro in Europa mi pare non abbia mai vinto nulla di importante
Più di Arashiro dici? Che sfiorò pure una tappa al Giro?

Comunque poche settimane fa a Cortona, in una gara juniores, è successo questo:

https://www.federciclismo.it/articoli/s ... i-cortona/

Chissà...
ma nella foto è il vincitore? ha la maglia della Solution Tech?
"la mente è come il paracadute, funziona solo se si apre" A. Einstein
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Re: Ciclismo africano

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simociclo ha scritto: venerdì 23 maggio 2025, 20:02
ElChava ha scritto: venerdì 23 maggio 2025, 18:57
Trullo ha scritto: venerdì 23 maggio 2025, 18:04 Fra l'altro la cosa strana e' che hanno una forte tradizione e sono tuttora competitivi nel ciclismo su pista, e' davvero difficile da spiegare questa idiosincrasia nipponica per la strada. Chi e' lo stradista piu forte di sempre per il Giappone? A me viene in mente solo Beppu che peraltro in Europa mi pare non abbia mai vinto nulla di importante
Più di Arashiro dici? Che sfiorò pure una tappa al Giro?

Comunque poche settimane fa a Cortona, in una gara juniores, è successo questo:

https://www.federciclismo.it/articoli/s ... i-cortona/

Chissà...
ma nella foto è il vincitore? ha la maglia della Solution Tech?
Si, nessun errore. Non vorrei dire cose inesatte ma credo che sia venuto a correre alcune gare in Italia grazie ad un accordo tra la federazione giapponese e la formazione giovanile che ha gli stessi partner della Solution (credo che sia il Team Ballerini che in ammiraglia è guidato da Scinto).
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