Ile ha scritto: ↑lunedì 21 aprile 2025, 17:25
Non si può mica piacere a tutti, ma sono orgogliosa di fare *deliri femministi* che altrove invece vengono visti come quello che realmente sono : valorizzare una persona per quello che fa, non per il genere a cui appartiene.
Avendo una figlia e avendo nella mia vita subito parecchie discriminazioni, nonostante laurea, anni di esperienza, 20 anni di partita iva , esperienze belle e brutte continuerò a lottare perché chi arriva ora abbia possibilità che io non ho mai avuto, abbia uno stipendio consono a quello che fa, non 1/3 del pari maschile. E lo dico perché la gente di quello che faccio extra telecronache non sa nulla, ma ho lavorato x aziende multinazionali molto grandi, e solo quando sono andata all’estero mi sono stupita di come qui in Italia siamo lontani anni luce. E il tenore di quel commento ne è la prova. Il ciclismo è ciclismo, solo qui ( e in altri 2-3 stati fermi al medioevo) lo dividiamo per genere. All’estero è ciclismo. Punto.
Ricordarsi che quando si parla di donne, si parla anche di vostra madre ( almeno) non sarebbe male ricordarlo.
Senza vostra madre non sareste qui a scrivere.
Non ci sareste proprio.
Allora cerco di rispondere a questo messaggio pieno di populismo progressista e poi stop perché non è questo il posto giusto.
1) delirio femminista è un opinione non è un offesa o almeno non è un offesa in una società che non sia ormai totalmente perbenista
2 quando si parla di medioevo si dovrebbe almeno conoscere il contesto storico del medioevo e non usare questa parola ad cazzum ( scusate il maschilismo ), o almeno ascoltare il prof barbero per capire bene come il medioevo sia stato un periodo storico assai interessante.
3) ancora con questa retorica del qui ( immagino riferito all' Italia)
4) ovviamente il ciclismo è ciclismo, e io adoro il ciclismo femminile e né guardo tantissimo ma sono anche conscio del fatto che paragonare il ciclismo maschile a quello femminile non ha il minimo senso,o peggio ancora metterlo sullo stesso piano sarebbe una mancanza di rispetto verso le ragazze che fanno il loro meglio e che sono cresciute tanto negli ultimi anni ma che per una serie di motivi sia tattici che tecnici che fisici non possano reggere il confronto con i maschietti . Dire ciò non è patriarcale è semplicemente realtà.
5) e veniamo anche a sta puttanata del gender gap salariale. A livello sportivo è già stato spiegato più volte, in alcuni sport gli uomini guadagnano di più perché portano più sponsor portano maggiori diritti TV e intorno a loro gira più interesse. E uno dei motivi è che semplicemente le donne non guardano lo sport o non in maniera così importante come fanno gli uomini ed evidentemente agli uomini piace di più guardare lo sport maschile che quello femminile.
Poi se invece parliamo della società normale sarebbe interessante chiedere da dove viene questa statistica del gender gap, perché adesso faccio populismo anche io , sono quasi certo che chi commenta le gare di ciclismo femminile guadagni di più di chi sta in fabbrica 10 ore al giorno.
Oppure chi ha scritto questo commento non sa che il 95% di chi muore sul posto di lavoro è di sesso maschile, oppure non sa che il molti ambiti lavorativi dal turismo all' agricoltura alla manodopera le donne guadagnano di più pur facendo fisicamente meno fatica degli uomini.
Quindi mi verrebbe da chiedere se le femministe ( che ricordiamoci sono ampia minoranza nel mondo femminile) conoscono la realtà sociale in cui vivono oppure vivono solo di propaganda?