Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑domenica 18 maggio 2025, 20:02
frcre ha scritto: ↑domenica 18 maggio 2025, 19:05
Cervinia4478 ha scritto: ↑domenica 18 maggio 2025, 18:54
Yates alla Tirreno non si è mai visto tirare Ayuso, mentre dopo qualche giorno ha spianato Superga per lanciare Del Toro.
Oggi all’arrivo è andato subito ad abbracciare Isaac bello sorridente.
L'impressione è che Ayuso in squadra stia un po' sulle balle a tutti.
Da del toro che gli scatta in faccia e nell'intervista sostanzialmente dice siamo amici ma ora la maglia ce l'ho io e sono cavoli tuoi.
A yates che pensa alla sua classifica invece di dare tutto per riportare il più vicino possibile Ayuso mentre tira Rivera.
Alla dirigenza che permette una tattica del genere.
Se Ayuso è il tuo capitano, roglic è staccato e credi fino in fondo in lui, metti tutta la squadra a tutta davanti e mandi roglic a 3 minuti e te ne freghi se per fare ciò saltano Mcnulty yates e del toro.
Non si è mai visto che un capitano tira e i suoi 2 gregari arrivano nel suo gruppetto.
Se ne avevano per stare in quel gruppetto ne avevano pure per fare un forcing di qualche km per riportare sotto ayuso sotto quando era a 30 secondi e davanti tirava Rivera.
I veri gregari se c'è il capitano in difficoltà danno tutto fino a quando non ce la fanno più e mettono il piede a terra, non arrivano nel gruppetto col capitano.
Il tema è evidente sin dalla passata stagione: in casa UAE ci sono troppi galli nel pollaio. Negli ultimi anni sono arrivati, uno dopo l'altro, un sacco di uomini in grado di fare classifica nei GT, alcuni già pronti (Almeida e Yates) altri che erano giovani di belle speranze che hanno fatto vedere da subito le proprie doti (Ayuso prima e Del Toro dall'anno scorso), altri ancora potrebbero farlo in futuro (Torres e Christen).
Ora, quando in corsa c'è Pogacar, si riesce a mettere tutti d'accordo per ovvi motivi che non devo spiegare a nessuno. Però quando lui non c'è, nelle poche occasioni importanti in cui Tadej è assente, è fisiologico che le rivalità interne e soprattutto la voglia di giocarsi le proprie carte vengano fuori in maniera evidente. Qui entrano in gioco anche gli aspetti caratteriali dei vari galli e i loro rapporti personali.
S'è capito che Ayuso ha un carattere che evidentemente non è troppo congeniale all'ambiente e che Del Toro ha una personalità fuori dal comune. Entrambi scalpitano. Yates e Almeida invece sembrano molto più disposti al sacrificio.
Per come si è messa la corsa, non affatto male vista la classifica, da qui a Roma le cose potrebbero anche andare bene. Ma trovo inevitabile che a fine anno qualche galletto (Ayuso) cambi casacca nonostante il contratto pluriennale.
Il punto è proprio questo: in UAE ci sono tanti, troppi galli nel pollaio, ma quando in gara c'è Tadej, TUTTI si sono dimostrati intelligenti e hanno lavorato per lui.
TUTTI tranne uno, Ayuso.
Tour 2024, dove (smentite di rito a parte) è stato allontanato.
E questa cosa non può che pensare all'interno delle gerarchie del team, perché se io sono una seconda punta alla Yates, alla Almeida o alla Del Toro, e accetto come tutti gli altri di anteporre gli interessi di squadra e del mio leader ai miei, se arriva il pisquano di turno che non lo fa e pretende di avere lo stesso status di Pogacar, bé allora è normale che quel corridore viene malvisto dagli altri.
In UAE hanno capito che il Re Sole è uno solo e, intelligentemente, non si mettono in competizione con lui ma cercano di raccogliere a turno il più possibile le briciole che Tadej lascia (ricordate le parole di Gianetti sugli equilibri di squadra da mantenere come motivazione alla mancata partecipazione alla Vuelta 2024 da parte di Tadej?).
Almeida ha ottenuto un Paesi Baschi e un Romandia, per esempio, mica fuffa.
Yates uno Svizzera.
L'unico che ha sempre remato dall'altra parte è stato Ayuso, oggi secondo me gli hanno presentato il conto, tra l'altro in modo pure soft perché è rimasto con concrete possibilità di vincere.
Però questo credo sia l'ultimo avviso ai naviganti, della serie mettiti in riga ragazzo, perché altrimenti dietro di te c'è la fila.