Giro 2025 - 17a tappa San Michele all'Adige-Bormio (155 km)

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Tranchée d'Arenberg
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Re: Giro 2025 - 17a tappa San Michele all'Adige-Bormio (155 km)

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

Bomby ha scritto: mercoledì 28 maggio 2025, 22:53
Tranchée d'Arenberg ha scritto: mercoledì 28 maggio 2025, 22:13 Magari mi tirerò le ire degli ultras di Pogacar, ma perferisco di gran lunga questo Giro alla noia mortale del 2024.
Il punto è sempre quello: una corsa può essere bella se i contendenti sono allo stesso livello atletico (meglio se con stati di forma che mutano in modo discorde nelle 3 settimane) e se non hanno paura di attaccare. Oppure se uno nettamente più forte per un motivo o per l'altro si trova nella posizione di dover recuperare da un gruppo di atleti più deboli ma tenaci.

Ergo, se ci sono Pogacar, Vingegaard e Remco in palla, ci si diverte: un giorno va più forte uno, il giorno dopo l'altro, non sai mai chi dei tre (due) può vincere.
Se c'è solo uno dei tre, devi sperare nella fuga bidone con l'Arroyo di turno che va in maglia con un vantaggio spropositato e il Basso di turno che deve recuperare, o nel Froome/Nibali di turno che parte male e poi recupera facendo un'impresa.

Altrimenti bisogna sperare che i 3 mammasantissima proprio non ci siano, e che tutti gli altri (che in loro presenza non vedrebbero palla) si scannino tra loro per vincere. Può venire una merda (vedi giro 2022 o 2023, con i principali protagonisti con forza uguale, poca voglia di attaccare e forma uniforme), può venire spettacolare (vedi giro di quest'anno) o quantomeno godibile (vedi giro 2020).
Condivido, in particolare la parte in grassetto. L'anno scorso c'era solo uno dei mammasantissima e abbiamo assistito ad uno spettacolo a mio avviso indecente.

Due anni fa e tre anni fa non c'era nessuno di loro (Evenepoel nel 2023 si era ritirato ben presto) eppure lo spettacolo è stato altrettanto pessimo perchè c'era un livello piuttosto simile tra i contendenti ma a dominare è stato il tatticismo. Il Carapaz scoppiettante di questo Giro, nel 2022 era un corridore completamente diverso.

Quindi, serve sia un livello simile tra i contendenti sia una certa propensione all'attacco che non sempre abbiamo avuto la fortuna di vedere.
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barrylyndon
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Re: Giro 2025 - 17a tappa San Michele all'Adige-Bormio (155 km)

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io non ho i mezzi per sapere se il carapaz attuale sia superiore a quello del 2022.Perche non si può Sapere a che livello fosse hindley rispetto a un s.yates attuale.
la classifica era diversa, c'era un almeida da distanziare più possibile perché c'era la crono finale e tre scalatori davanti in classifica
la sfiga ha voluto poi che Bardet che era pure lui in palla abbandonò il gruppo per un malessere prima delle grandi montagne .
Paradossalmente la tappa più bella non solo di quel giro,di Torino fece capire a carapaz che il livello dei suoi avversari era simile al suo.. classica sua fucilata sul Superga sembrava avviato alla vittoria di tappa con un buon distacco su suoi principali avversari in classifica,ma poi sull’ultimo strappo gli avversari stessi,guidati da un redivivo Nibali gli tornarono sotto..
La classifica tra lui hindley e landa era molto corta..
il livello dei tre era simile..non è vero che non si attaccarono ma non riuscirono mai a creare differenze tra di loro..demolirono pian piano almeida,che poi si ritirò ma ne venne fuori un giro poco spettacolare perché troppo equilibrato.
ma carapaz attaccò come le fecero hindley e landa..senza solcare alcuna distanza..e tutto si rimandò al fedaia..
fu un giro brutto per questioni di classifica ma soprattutto per le forze in campo
ma è difficile dire se quel carapaz fosse inferiore o meno a quello attuale..
"non ho mai visto uno andare cosi forte in salita...ma non ho mai visto nessuno andare cosi piano in discesa"
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Trullo
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Re: Giro 2025 - 17a tappa San Michele all'Adige-Bormio (155 km)

Messaggio da leggere da Trullo »

Perché il giro sia bello (dal punto di vista della tensione) è importante (oltre a quello che avete detto) che le caratteristiche di chi se lo gioca sano diverse in modo che ognuno sia spinto ad attaccare sul terreno a lui più congeniale.
"Senza gli spettatori che commentano sul divano Vingegaard starebbe a pescare le trote in Danimarca, Pogi farebbe l'animatore in qualche villaggio a Jesolo, Remco il terzino sinistro della Casertana e i gemelli Yates avrebbero messo su una banda di criminali scalcagnata dalle parti di Manchester." (Kreuziger80)

"Il Finestre toglie e il Finestre dà" (Merlozero)
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Maìno della Spinetta
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Re: Giro 2025 - 17a tappa San Michele all'Adige-Bormio (155 km)

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Tranchée d'Arenberg ha scritto: mercoledì 28 maggio 2025, 23:36
Bomby ha scritto: mercoledì 28 maggio 2025, 22:53
Tranchée d'Arenberg ha scritto: mercoledì 28 maggio 2025, 22:13 Magari mi tirerò le ire degli ultras di Pogacar, ma perferisco di gran lunga questo Giro alla noia mortale del 2024.
Il punto è sempre quello: una corsa può essere bella se i contendenti sono allo stesso livello atletico (meglio se con stati di forma che mutano in modo discorde nelle 3 settimane) e se non hanno paura di attaccare. Oppure se uno nettamente più forte per un motivo o per l'altro si trova nella posizione di dover recuperare da un gruppo di atleti più deboli ma tenaci.

Ergo, se ci sono Pogacar, Vingegaard e Remco in palla, ci si diverte: un giorno va più forte uno, il giorno dopo l'altro, non sai mai chi dei tre (due) può vincere.
Se c'è solo uno dei tre, devi sperare nella fuga bidone con l'Arroyo di turno che va in maglia con un vantaggio spropositato e il Basso di turno che deve recuperare, o nel Froome/Nibali di turno che parte male e poi recupera facendo un'impresa.

Altrimenti bisogna sperare che i 3 mammasantissima proprio non ci siano, e che tutti gli altri (che in loro presenza non vedrebbero palla) si scannino tra loro per vincere. Può venire una merda (vedi giro 2022 o 2023, con i principali protagonisti con forza uguale, poca voglia di attaccare e forma uniforme), può venire spettacolare (vedi giro di quest'anno) o quantomeno godibile (vedi giro 2020).
Condivido, in particolare la parte in grassetto. L'anno scorso c'era solo uno dei mammasantissima e abbiamo assistito ad uno spettacolo a mio avviso indecente.

Due anni fa e tre anni fa non c'era nessuno di loro (Evenepoel nel 2023 si era ritirato ben presto) eppure lo spettacolo è stato altrettanto pessimo perchè c'era un livello piuttosto simile tra i contendenti ma a dominare è stato il tatticismo. Il Carapaz scoppiettante di questo Giro, nel 2022 era un corridore completamente diverso.

Quindi, serve sia un livello simile tra i contendenti sia una certa propensione all'attacco che non sempre abbiamo avuto la fortuna di vedere.
aggiungo anche che succede qualcosa quando i corridori non arrivano al limite ai meno 3 dal traguardo, ma ai meno 30, e tornano a contare energie residue, barili da raschiare, capacità di ascoltare il proprio corpo ecc. ecc. Una tappa fredda e dura come quella trentina, fatta veloce ben prima del finale, con una penultima salita molto impegnativa fatta forte, ha portato i corridori a Mori in condizioni molto diverse tra loro. Sulla carta erano tutti insieme. Nei fatti c'era chi stava bene e chi era già cotto. Così dopo uno o due attacchi non erano più tutti insieme, ma ognun per sé leccandosi le ferite.

Sapevamo che la tappa di Bormio non presentava un profilo per arrivare in quelle situazioni, nonostante l'attacco di Carapaz e Pellizzari, il grosso è accaduto sulle Motte. Ma anche ieri hanno consumato energie, non si sono affatto risparmiati. Quindi tanto il col de Joux, quanto il Finestre, se non ci saranno strategie blande di corsa, arriveranno quando i corridori stanno già guardando chi nervosamente e chi felicemente, wattaggi e pulsazioni. Perché quando il cuore corre se uno attacca stai seduto e basta, e tiri i remi in barca e gestisci. Quindi non solo livello vicino tra corridori, ma anche percorsi e condotte di gara che portino già lontano dal traguardo i corridori a non poter lasciare la Z4
“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
Tommeke92
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Re: Giro 2025 - 17a tappa San Michele all'Adige-Bormio (155 km)

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Bomby ha scritto: mercoledì 28 maggio 2025, 22:53
Tranchée d'Arenberg ha scritto: mercoledì 28 maggio 2025, 22:13 Magari mi tirerò le ire degli ultras di Pogacar, ma perferisco di gran lunga questo Giro alla noia mortale del 2024.
Il punto è sempre quello: una corsa può essere bella se i contendenti sono allo stesso livello atletico (meglio se con stati di forma che mutano in modo discorde nelle 3 settimane) e se non hanno paura di attaccare. Oppure se uno nettamente più forte per un motivo o per l'altro si trova nella posizione di dover recuperare da un gruppo di atleti più deboli ma tenaci.

Ergo, se ci sono Pogacar, Vingegaard e Remco in palla, ci si diverte: un giorno va più forte uno, il giorno dopo l'altro, non sai mai chi dei tre (due) può vincere.
Se c'è solo uno dei tre, devi sperare nella fuga bidone con l'Arroyo di turno che va in maglia con un vantaggio spropositato e il Basso di turno che deve recuperare, o nel Froome/Nibali di turno che parte male e poi recupera facendo un'impresa.

Altrimenti bisogna sperare che i 3 mammasantissima proprio non ci siano, e che tutti gli altri (che in loro presenza non vedrebbero palla) si scannino tra loro per vincere. Può venire una merda (vedi giro 2022 o 2023, con i principali protagonisti con forza uguale, poca voglia di attaccare e forma uniforme), può venire spettacolare (vedi giro di quest'anno) o quantomeno godibile (vedi giro 2020).
Ottima analisi
Tommeke92
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Re: Giro 2025 - 17a tappa San Michele all'Adige-Bormio (155 km)

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Maìno della Spinetta ha scritto: giovedì 29 maggio 2025, 10:21
Tranchée d'Arenberg ha scritto: mercoledì 28 maggio 2025, 23:36
Bomby ha scritto: mercoledì 28 maggio 2025, 22:53

Il punto è sempre quello: una corsa può essere bella se i contendenti sono allo stesso livello atletico (meglio se con stati di forma che mutano in modo discorde nelle 3 settimane) e se non hanno paura di attaccare. Oppure se uno nettamente più forte per un motivo o per l'altro si trova nella posizione di dover recuperare da un gruppo di atleti più deboli ma tenaci.

Ergo, se ci sono Pogacar, Vingegaard e Remco in palla, ci si diverte: un giorno va più forte uno, il giorno dopo l'altro, non sai mai chi dei tre (due) può vincere.
Se c'è solo uno dei tre, devi sperare nella fuga bidone con l'Arroyo di turno che va in maglia con un vantaggio spropositato e il Basso di turno che deve recuperare, o nel Froome/Nibali di turno che parte male e poi recupera facendo un'impresa.

Altrimenti bisogna sperare che i 3 mammasantissima proprio non ci siano, e che tutti gli altri (che in loro presenza non vedrebbero palla) si scannino tra loro per vincere. Può venire una merda (vedi giro 2022 o 2023, con i principali protagonisti con forza uguale, poca voglia di attaccare e forma uniforme), può venire spettacolare (vedi giro di quest'anno) o quantomeno godibile (vedi giro 2020).
Condivido, in particolare la parte in grassetto. L'anno scorso c'era solo uno dei mammasantissima e abbiamo assistito ad uno spettacolo a mio avviso indecente.

Due anni fa e tre anni fa non c'era nessuno di loro (Evenepoel nel 2023 si era ritirato ben presto) eppure lo spettacolo è stato altrettanto pessimo perchè c'era un livello piuttosto simile tra i contendenti ma a dominare è stato il tatticismo. Il Carapaz scoppiettante di questo Giro, nel 2022 era un corridore completamente diverso.

Quindi, serve sia un livello simile tra i contendenti sia una certa propensione all'attacco che non sempre abbiamo avuto la fortuna di vedere.
aggiungo anche che succede qualcosa quando i corridori non arrivano al limite ai meno 3 dal traguardo, ma ai meno 30, e tornano a contare energie residue, barili da raschiare, capacità di ascoltare il proprio corpo ecc. ecc. Una tappa fredda e dura come quella trentina, fatta veloce ben prima del finale, con una penultima salita molto impegnativa fatta forte, ha portato i corridori a Mori in condizioni molto diverse tra loro. Sulla carta erano tutti insieme. Nei fatti c'era chi stava bene e chi era già cotto. Così dopo uno o due attacchi non erano più tutti insieme, ma ognun per sé leccandosi le ferite.

Sapevamo che la tappa di Bormio non presentava un profilo per arrivare in quelle situazioni, nonostante l'attacco di Carapaz e Pellizzari, il grosso è accaduto sulle Motte. Ma anche ieri hanno consumato energie, non si sono affatto risparmiati. Quindi tanto il col de Joux, quanto il Finestre, se non ci saranno strategie blande di corsa, arriveranno quando i corridori stanno già guardando chi nervosamente e chi felicemente, wattaggi e pulsazioni. Perché quando il cuore corre se uno attacca stai seduto e basta, e tiri i remi in barca e gestisci. Quindi non solo livello vicino tra corridori, ma anche percorsi e condotte di gara che portino già lontano dal traguardo i corridori a non poter lasciare la Z4
Giusto
Erinnerung
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Re: Giro 2025 - 17a tappa San Michele all'Adige-Bormio (155 km)

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Maìno della Spinetta ha scritto: giovedì 29 maggio 2025, 10:21
Tranchée d'Arenberg ha scritto: mercoledì 28 maggio 2025, 23:36
Bomby ha scritto: mercoledì 28 maggio 2025, 22:53

Il punto è sempre quello: una corsa può essere bella se i contendenti sono allo stesso livello atletico (meglio se con stati di forma che mutano in modo discorde nelle 3 settimane) e se non hanno paura di attaccare. Oppure se uno nettamente più forte per un motivo o per l'altro si trova nella posizione di dover recuperare da un gruppo di atleti più deboli ma tenaci.

Ergo, se ci sono Pogacar, Vingegaard e Remco in palla, ci si diverte: un giorno va più forte uno, il giorno dopo l'altro, non sai mai chi dei tre (due) può vincere.
Se c'è solo uno dei tre, devi sperare nella fuga bidone con l'Arroyo di turno che va in maglia con un vantaggio spropositato e il Basso di turno che deve recuperare, o nel Froome/Nibali di turno che parte male e poi recupera facendo un'impresa.

Altrimenti bisogna sperare che i 3 mammasantissima proprio non ci siano, e che tutti gli altri (che in loro presenza non vedrebbero palla) si scannino tra loro per vincere. Può venire una merda (vedi giro 2022 o 2023, con i principali protagonisti con forza uguale, poca voglia di attaccare e forma uniforme), può venire spettacolare (vedi giro di quest'anno) o quantomeno godibile (vedi giro 2020).
Condivido, in particolare la parte in grassetto. L'anno scorso c'era solo uno dei mammasantissima e abbiamo assistito ad uno spettacolo a mio avviso indecente.

Due anni fa e tre anni fa non c'era nessuno di loro (Evenepoel nel 2023 si era ritirato ben presto) eppure lo spettacolo è stato altrettanto pessimo perchè c'era un livello piuttosto simile tra i contendenti ma a dominare è stato il tatticismo. Il Carapaz scoppiettante di questo Giro, nel 2022 era un corridore completamente diverso.

Quindi, serve sia un livello simile tra i contendenti sia una certa propensione all'attacco che non sempre abbiamo avuto la fortuna di vedere.
aggiungo anche che succede qualcosa quando i corridori non arrivano al limite ai meno 3 dal traguardo, ma ai meno 30, e tornano a contare energie residue, barili da raschiare, capacità di ascoltare il proprio corpo ecc. ecc. Una tappa fredda e dura come quella trentina, fatta veloce ben prima del finale, con una penultima salita molto impegnativa fatta forte, ha portato i corridori a Mori in condizioni molto diverse tra loro. Sulla carta erano tutti insieme. Nei fatti c'era chi stava bene e chi era già cotto. Così dopo uno o due attacchi non erano più tutti insieme, ma ognun per sé leccandosi le ferite.

Sapevamo che la tappa di Bormio non presentava un profilo per arrivare in quelle situazioni, nonostante l'attacco di Carapaz e Pellizzari, il grosso è accaduto sulle Motte. Ma anche ieri hanno consumato energie, non si sono affatto risparmiati. Quindi tanto il col de Joux, quanto il Finestre, se non ci saranno strategie blande di corsa, arriveranno quando i corridori stanno già guardando chi nervosamente e chi felicemente, wattaggi e pulsazioni. Perché quando il cuore corre se uno attacca stai seduto e basta, e tiri i remi in barca e gestisci. Quindi non solo livello vicino tra corridori, ma anche percorsi e condotte di gara che portino già lontano dal traguardo i corridori a non poter lasciare la Z4
Giusto!
Ciò che non è avvenuto nel 2023 quando col gruppo ai due all’ora sul Giau c’erano ancora i velocisti…poi ovvio che non succede nulla fino all’ultimo tornante delle Tre Cime..
Quindi la condotta di gara nella prima parte della tappa così come il livello delle seconde linee, dei corridori che lottano per le fughe ecc. sono aspetti importanti per garantire spettacolo nelle fasi finali..
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Slegar
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Re: Giro 2025 - 17a tappa San Michele all'Adige-Bormio (155 km)

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Erinnerung ha scritto: giovedì 29 maggio 2025, 12:09 Quindi la condotta di gara nella prima parte della tappa così come il livello delle seconde linee, dei corridori che lottano per le fughe ecc. sono aspetti importanti per garantire spettacolo nelle fasi finali..
Come non darti ragione; porto ad esempio la tappa dei Laghi di Cancano del Giro 2020, una delle più belle in assoluto di cui ho potuto godere, a mio avviso. Dopo lo sparpaglio su Campo Carlo Magno la Quick Step si mise davanti con un'andatura pascolante per preservare la maglia rosa di Almeida; fu la EF che per mettere al sicuro la maglia dei gpm di Guerreiro impose un'andatura sostenuta sul Castrin impedendo ai gregari "di pianura" che si erano staccati di rientrare in gruppo. Per questo motivo, sul lungo fondovalle prima di attacare lo Stelvio, dovettero lavorare i gregari destinati alla salita, che si ritrovarono poi con meno energie a disposizione sui 27 km dello Stelvio e che lasciarono ben presto da soli i capitani.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
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Maìno della Spinetta
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Re: Giro 2025 - 17a tappa San Michele all'Adige-Bormio (155 km)

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Slegar ha scritto: giovedì 29 maggio 2025, 12:47
Erinnerung ha scritto: giovedì 29 maggio 2025, 12:09 Quindi la condotta di gara nella prima parte della tappa così come il livello delle seconde linee, dei corridori che lottano per le fughe ecc. sono aspetti importanti per garantire spettacolo nelle fasi finali..
Come non darti ragione; porto ad esempio la tappa dei Laghi di Cancano del Giro 2020, una delle più belle in assoluto di cui ho potuto godere, a mio avviso. Dopo lo sparpaglio su Campo Carlo Magno la Quick Step si mise davanti con un'andatura pascolante per preservare la maglia rosa di Almeida; fu la EF che per mettere al sicuro la maglia dei gpm di Guerreiro impose un'andatura sostenuta sul Castrin impedendo ai gregari "di pianura" che si erano staccati di rientrare in gruppo. Per questo motivo, sul lungo fondovalle prima di attacare lo Stelvio, dovettero lavorare i gregari destinati alla salita, che si ritrovarono poi con meno energie a disposizione sui 27 km dello Stelvio e che lasciarono ben presto da soli i capitani.
sì, ricordo anche discrete trenate di Ganna, prima di quelle di Dennis. Fu una tappa dove fino a Prato furono sempre tirati. Ne uscì un patatrac clamoroso.

Lo stesso discorso vale per le 3 settimane di corsa, non solo per la singola tappa. Tante tappe in questo Giro sono state tirate dal km0, ne stiamo vedendo gli effetti ora. Se in val d'Aosta e in val di Susa rimane quest'atteggiamento ci saranno altri bellissimi sparpaglii
Ultima modifica di Maìno della Spinetta il giovedì 29 maggio 2025, 13:37, modificato 1 volta in totale.
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Beppugrillo
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Re: Giro 2025 - 17a tappa San Michele all'Adige-Bormio (155 km)

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Alla fine, come tutto nella fisica, lo spettacolo è mosso da un gradiente di un qualche valore: se c'è una differenza di pressione si muove l'aria, se c'è una differenza di potenziale si muove la corrente elettrica, se c'è una differenza di gambe si muove la corsa. In questo Giro sembrano esserci delle belle differenze per ora
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