Apro nuovo topic visto il post crossover tra fatti di politica, letteratura e cinematografo.
Negli ultimi mesi ho cercato di capirci un po’ di più sulla Siria.
Riporto qui una sorta di diario delle letture e delle visioni
Saggistica
- Negoziazione e potere in Medioriente. Alle radici dei conflitti in Siria e dintorni,
di Lorenzo Trombetta. Un testo che fornisce gli strumenti per orientarsi nella storia e nella società siriana. Propedeutico ad approfondimenti successivi
Dal fronte anti-Asad
- Gli angeli dei libri di Daraya, di Delphine Minoui. Il reportage di una giornalista francese da una delle città siriane martoriate dalla guerra civile e dalla repressione, dove un gruppo di persone cerca di salvare dei libri di una biblioteca. Non molto interessante.
- Siria, la rivoluzione rimossa, di Lorenzo Declich. Ha il pregio della schietta partigianeria, dalla parte dei ribelli laici siriani, e il limite dell'essere più interessato a confutare le teorie della rivolta eterodiretta dall'estero che a spiegare bene gli eventi. Sarebbe stata utile una cronologia. Interessante la parte sugli eventi che precedono il 2011: la continuità con la guerra in Iraq, la sconfitta di Assad in Libano, la siccità ecc.
Saggi pro-Asad
- La sporca guerra contro la Siria. Washington, regime e resistenza, di Tim Anderson. La guerra civile siriana è tutta colpa delle ingerenze occidentali: le proteste sono eterodirette e violente dall'inizio, tutte le stragi di civili le compiono i jihadisti, il governo di Asad è immacolato. Se per caso commette dei crimini di guerra è solo contro gli islamisti. Tuttavia la distinzione tra islamisti e ribelli moderati non sussiste, e dunque… L'autore giunge a tali conclusioni criticando le fonti filo-americane, a cui accomuna le organizzazioni umanitarie e l'Onu, tutti agenti del complotto, e mettendole a confronto con quelle governative. L'arbitraggio è affidato a presunte fonti indipendenti che danno sempre ragione al regime. Così, una tesi per altro legittima viene vanificata dalla palese disonestà intellettuale dell'autore, che da queste premesse distorte giunge alla previsione errata di una vittoria di Asad, sorretto dalle masse adoranti. Interessanti comunque i leak sulle mosse e le dichiarazioni occidentali e il resoconto delle decisioni delle formazioni politiche interne, su cui altrove si trova poco.
- Siria. Il tormentato cammino verso la pace, di Marija Chodynskaya-Golenishceva. Libro utile per conoscere il punto di vista russo e delle altre forze internazionali pro Asad, nonché per riflettere sulle contraddizioni dell'Occidente, attraverso una ricostruzione fin maniacale delle azioni diplomatiche messe in campo
Focus Kurdistan
- La montagna dei Curdi. Autodeterminazione e pulizia etnica nella regione di Afrin nel Rojava, di Thomas Schmidinger. Libro rigoroso e fin troppo agile sulla storia delle comunità di Afrin. Illumina in particolare sui crimini della Turchia
- La sfida anarchica nel Rojava, a cura artistica di Norma Santi e Salvo Vaccaro. Un dibattito critico tra anarchici su quanto sia libertario l'esperimento di autorganizzazione dei territori del Kurdistan siriano. Si apre con un intervento della figlia di Murray Bookchin, il teorico che ha ispirato la svolta del PKK di Ocalan dal marxismo-leninismo al confederalismo democratico ecologista, e prosegue con le analisi di militanti europei e le testimonianze dei protagonisti sul territorio. Un testo di nicchia ma davvero notevole
- La rivoluzione del Rojava di Arzu Demir. Volume al servizio dei militanti e soprattutto delle militanti di Jazira e Kobane, di cui descrive l'esperienza di autogoverno in maniera poco problematizzata, con particolare attenzione al ruolo delle donne
Fiction
- Quelli che hanno paura, di Dima Wannous. Damasco. Suleyma e Nessim si incontrano nella sala d’aspetto dello psicologo e si innamorano. Poi nel 2011 le loro strade si dividono… Sembra un monologo teatrale e alla lunga stanca, anche se non è male
- La conchiglia di Mustafa Khalifa.* Grande romanzo autobiografico sulle galere ai tempi di Asad padre, al livello dei capolavori sul tema carceri e campi di concentramento. Personalmente, mi ha fatto rileggere la storia del Medio Oriente (e oltre) alla luce delle immani persecuzioni, in spregio a ogni diritto umano, subite dagli islamisti già decenni fa. La loro capacità di sopportazione, il sacrificarsi offrendosi di subire le torture al posto dei detenuti più deboli, sono comportamenti descritti come leggendari dall'autore e protagonista, un ateo di origine cristiana. Ed è questo lato rimosso della Storia che ha garantito ai fondamentalisti la stima e il sostegno popolare e, come rovescio della medaglia, ha prodotto il desiderio di rivalsa i cui esiti tragici stiamo continuando a vedere anche oggi
- Elogio dell'odio, di Khaled Khalifa. Ambientato nella Siria degli anni '80, raccontata per bocca di una ragazza che si avvicina all'estremismo islamico. Zeppo di eventi e personaggi, è più interessante per quello che racconta che per come lo fa. Si vede che il punto di vista sull'intimità femminile è quello di un autore maschio.
- Kobane Calling, di Zerocalcare. Zerocalcare disegna e racconta il suo viaggio nel Rojava, tra i curdi che resistono all’ISIS, alternando testimonianza politica e riflessione personale. Colpisce il talento dell’autore, capace di spiegare temi complessi con ironia e chiarezza. Tuttavia, il suo stile giovanilistico a volte risulta forzato, e lo schema narrativo — il protagonista che parte spaesato e poi si scontra con la tragedia — mostra qualche limite per ripetitività.
Documentari
- Still Recording, di Saeed Al Batal, Ghiath Ayoub*. Due amici filmano la loro vita in una zona ribelle vicino a Damasco tra il 2011 e il 2015. Mostrano la guerra, la distruzione, ma anche l’amicizia, l’arte e la voglia di libertà. Il film è composto solo da riprese reali, senza commenti o spiegazioni. E immortala l'orrore con agghiacciante potenza
- Autoritratto siriano, Ossama Mohammed, Wiam Bedirxan. Il regista Ossama Mohammed, esiliato in Francia, realizza un montaggio dei filmati sulle violenze che arrivano dalla Siria. Poi, l'incontro via chat con una giovane siriana, indirizza meglio il progetto. Documentario cinefilo che ragiona anche sul ruolo dell'intellettuale. Suggestivo, con qualche godardismo di troppo.
- Alla mia piccola Sama, Waad al-Kateab, Edward Watts. Cinque anni di guerra in Siria, vissuti ad Aleppo dalla regista, che documenta la sua vita tra amore, maternità e conflitto, dedicando il film alla figlia Sama. Voice over e musiche lo rovinano, politicamente è banale, ma c'è almeno una sequenza che vale la visione: un neonato che sembra morto rianimato dai medici.
*Consigliato
Ora pausa, poi affronterò l’Ucraina
Siria
- bicycleran
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- Iscritto il: giovedì 4 marzo 2021, 16:42
Siria
Probabilmente egli è un seguace del materialismo dialettico che tutto spiega coi cosiddetti fattori economici, anche i foruncoli di Malabrocca. Dino Buzzati al Giro D'Italia
Re: Siria
Grazie, poi spulcio e prendo appunti
"Senza gli spettatori che commentano sul divano Vingegaard starebbe a pescare le trote in Danimarca, Pogi farebbe l'animatore in qualche villaggio a Jesolo, Remco il terzino sinistro della Casertana e i gemelli Yates avrebbero messo su una banda di criminali scalcagnata dalle parti di Manchester." (Kreuziger80)
"Il Finestre toglie e il Finestre dà" (Merlozero)
"Il Finestre toglie e il Finestre dà" (Merlozero)