Swatt Club
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Sarà che Instagram appena vedi un contenuto ti riempie la pagina, però mi sembra di percepire tanto clamore attorno a questo Swatt Club, che non ho capito bene cos'è. All'inizio pensavo fosse un marchio di abbigliamento perché dalle mie parti sto vedendo diversi ciclisti con maglie con quelle scritte, poi ho capito che invece è una società ciclistica, ma di amatori, e allora non ho capito se chi corre viene pagato e da chi e come campa quelli che vedo spianare colle brianza in 10 minuti se non sono professionisti e per cosa visto che corrono solo le gare che non danno premi, quelle aperte a tutti, poi però ho visto che invece ci corrono ex professionisti e hanno fatto gare 1.2 allora pensavo fosse Continental, ma invece no.. e alla fine non ho capito perché questa cosa che non so bene se è una squadra o un sito internet ha tanto clamore oppure nemmeno lo ha, è solo la mia pagina Instagram che si è gonfiata ed io becco sempre gli stessi tre con quelle maglie ogni volta che esco a pedalare
Re: Swatt Club
E' una squadra dilettantistica, che quindi corre sia gare non UCI che alcune .2, che ha creato intorno a se anche altro, tra cui un ecommerce di vendita di abbigliamento.
Aveva incuriosito anche me questo team ed ero andato a cercare info. Qua una intervista al proprietario del team:
https://bici.pro/focus/storie/progetto- ... rsa-altre/
Tra l'altro il danese Kasper Andersen ha vinto settimana scorsa il Giro della Provincia di Biella
Aveva incuriosito anche me questo team ed ero andato a cercare info. Qua una intervista al proprietario del team:
https://bici.pro/focus/storie/progetto- ... rsa-altre/
Tra l'altro il danese Kasper Andersen ha vinto settimana scorsa il Giro della Provincia di Biella
"la mente è come il paracadute, funziona solo se si apre" A. Einstein
Re: Swatt Club
Una squadra dilettantistica a "la francese"? Io credevo che questa tipologia non potesse esistere in Italia, ovvero potessero esserci squadre Continental (quindi ciclisti senza contratti professionistici) o Under23. Tutto il resto riguardasse le società di amatori della domenica tipo quella del mio paese che a spese proprie si organizza per correre le granfondo
Re: Swatt Club
Ma no, le varie Maltinti, Tripetetolo ecc. che non sono Continental sono dilettantisticheStylus ha scritto: ↑martedì 6 maggio 2025, 17:31 Una squadra dilettantistica a "la francese"? Io credevo che questa tipologia non potesse esistere in Italia, ovvero potessero esserci squadre Continental (quindi ciclisti senza contratti professionistici) o Under23. Tutto il resto riguardasse le società di amatori della domenica tipo quella del mio paese che a spese proprie si organizza per correre le granfondo
Soffrire, cadere, rialzarsi, vincere. Questo è il vocabolario del ciclismo e della vita
Re: Swatt Club
In origine un gruppo di amatori super competitivi e ultra convinti della Brianza. In qualche maniera c'entrava Vergallito, vincitore di Zwift Accademy e tale Gaffuri, credo ex Under che ha provato pure lui Zwift Accademy, arrivando in finale senza vincere. Il finanziatore del team dilettantistico credo sia Beretta, erede del salumificio. A parte i dilettanti, il resto sono amatori associati, che immagino paghino una quota per avere tessera ed outfit.
Re: Swatt Club
Lo Swatt club rappresenta un filone del ciclismo amatoriale che non mi piace, con un approccio maniacale per quanto riguarda cifre, dati e valori che nemmeno i professionisti, ed il tutto genera un notevole fenomeno di emulazione (perlomeno qui nel ricco nord) di una schiera di amatori della domenica che si atteggiano non poco, sempre con biciclette e abbigliamento che nemmeno i professionisti.
Definiamolo pure un elitarismo -più o meno- amatoriale.
p.s. detto ciò ognuno faccia ciò che vuole, non fanno male a nessuno
Definiamolo pure un elitarismo -più o meno- amatoriale.
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Re: Swatt Club
si per carità. E' tutta gente che se li fermi e gli togli tutto quello che hanno indosso puoi arrivare a farti 20k...
Non c'è solo questo Swatt Club, è ormai pieno di queste squadre con atleti che vestono con capi costosissimi , bici costosissime e pagano fior di professionisti per farsi seguire.
Purtroppo, sempre per imitazione, e un po' anche per il prestigio di farne parte, tutto ciò favorisce quell'aumento pazzesco dei prezzi di tutto quanto ruota intorno alla bici, che è un danno forte, io credo, per tutto il ciclismo, che raggiunge percentuali di popolazione sempre minori e sempre meno giovani.
Non c'è solo questo Swatt Club, è ormai pieno di queste squadre con atleti che vestono con capi costosissimi , bici costosissime e pagano fior di professionisti per farsi seguire.
Purtroppo, sempre per imitazione, e un po' anche per il prestigio di farne parte, tutto ciò favorisce quell'aumento pazzesco dei prezzi di tutto quanto ruota intorno alla bici, che è un danno forte, io credo, per tutto il ciclismo, che raggiunge percentuali di popolazione sempre minori e sempre meno giovani.
Re: Swatt Club
il brambo ha fatto il direttore sportivo in alcune corse tra cui quella in grecia dove hanno ben figurato...
2015:TreValliV.
2016:Giro(top5),Tour t11-14,ParigiT.
2017:Kuurne,TroBro
2018:Guangxi
2019:Dwars,Tour t18,Vuelta t8,Emilia
2020:CoppiBartali,BinckBank,Giro t1,Vuelta t1-2
2021:Larciano,Dwars,Turchia,Tour t16,Primus
2022:Lamarseillaise,Vuelta t3-10,Japan Cup
2023 :FrecciaV.,Giro t20,Vuelta(top5)
2024:MuscatClassic,Hageland,ZLM,Volta,Vuelta t8,Gooik
2025:Palma,Doubs,Giro t14
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Re: Swatt Club
A livello social hanno molto da insegnare a molti team professionistici. Per essere una squadra dilettantistica hanno un bel organico, uno come Kasper Andersen potremmo vederlo a livelli più alti il prossimo anno. Speriamo che l'ingaggio di Schönberger non li costringa a chiudere però 

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Re: Swatt Club
Io ho un approccio al ciclismo talmente diverso che le possibilità di interazione (proprio a livello di algoritmo) con questi sono minime, però ogni volta che mi è capitato di ascoltarli o vedere quello che pubblicano sui social ho percepito un atteggiamento positivo, aperto, allegro. L'unica cosa brutta mi sembra l'approccio del professionismo verso di loro. Magrini fa apposta a essere imbarazzante, ma comunque l'atteggiamento per me è quello, come con Elettrico a suo tempo. C'è questo concetto che se uno cerca di fare ciclismo al massimo delle sue possibilità "si crede un professionista". No, semplicemente fare le cose al massimo delle proprie possibilità fa star bene. Non so se questa squadra lascerà un segno anche sportivo, spero che riescano a far passare qualche corridore
Re: Swatt Club
chissà perchè dopo lo stage alla UAE non è riuscito a trovare ingaggio... pure conca fece 2 anni alla lotto...Jussi Veikkanen ha scritto: ↑martedì 6 maggio 2025, 21:23 A livello social hanno molto da insegnare a molti team professionistici. Per essere una squadra dilettantistica hanno un bel organico, uno come Kasper Andersen potremmo vederlo a livelli più alti il prossimo anno. Speriamo che l'ingaggio di Schönberger non li costringa a chiudere però![]()
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Re: Swatt Club
Che dice Magrini? Comunque mi riferiscono che gli amatori di questo gruppo prendono la bici più o meno come un lavoro: allenamenti, test, preparatori, nutrizionista.Beppugrillo ha scritto: ↑martedì 6 maggio 2025, 22:28 Io ho un approccio al ciclismo talmente diverso che le possibilità di interazione (proprio a livello di algoritmo) con questi sono minime, però ogni volta che mi è capitato di ascoltarli o vedere quello che pubblicano sui social ho percepito un atteggiamento positivo, aperto, allegro. L'unica cosa brutta mi sembra l'approccio del professionismo verso di loro. Magrini fa apposta a essere imbarazzante, ma comunque l'atteggiamento per me è quello, come con Elettrico a suo tempo. C'è questo concetto che se uno cerca di fare ciclismo al massimo delle sue possibilità "si crede un professionista". No, semplicemente fare le cose al massimo delle proprie possibilità fa star bene. Non so se questa squadra lascerà un segno anche sportivo, spero che riescano a far passare qualche corridore
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Re: Swatt Club
Ma appunto chissenefrega, se li fa stare bene buon per loro.
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Re: Swatt Club
Quotone parte 2.Beppugrillo ha scritto: ↑martedì 6 maggio 2025, 22:28 Io ho un approccio al ciclismo talmente diverso che le possibilità di interazione (proprio a livello di algoritmo) con questi sono minime, però ogni volta che mi è capitato di ascoltarli o vedere quello che pubblicano sui social ho percepito un atteggiamento positivo, aperto, allegro. L'unica cosa brutta mi sembra l'approccio del professionismo verso di loro. Magrini fa apposta a essere imbarazzante, ma comunque l'atteggiamento per me è quello, come con Elettrico a suo tempo. C'è questo concetto che se uno cerca di fare ciclismo al massimo delle sue possibilità "si crede un professionista". No, semplicemente fare le cose al massimo delle proprie possibilità fa star bene. Non so se questa squadra lascerà un segno anche sportivo, spero che riescano a far passare qualche corridore
Vabbè Magrini è sparare sulla croce rossa, i professionisti hanno un po' la puzza sotto il naso con ste cose e posso pure capire che dall' alto del loro livello li vedano come 'sfigati' non capisco invece l'astio che leggo qui, tipo frecciate sui vestiti da 20k o il farsi seguire (che accade in ogni sport anche a livello basso, poi io preferisco il fai da te, ma mica me la prendo con chi si fa allenare), astio misto a rosicamento/invidia. Boh, io sono per il vivi e lascia vivere sempre e comunque
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Re: Swatt Club
Quindi cosa? Ho solo risposto alla curiosità dell' autore di questo thread!
Comunque se per te è normale, dovresti fare un bel bagno di realtà e capire esattamente che cos' è la bici quando non si è né pro, né under. Poi ognuno può fare quello che gli pare sì, anche prendersi a bottigliate come Tafazzi
Ultima modifica di sceriffo il mercoledì 7 maggio 2025, 8:51, modificato 2 volte in totale.
Re: Swatt Club
by Gimbatbu
Appunto. La mia domanda è questa: è gente che, beati loro, non ha bisogno di lavorare, ma ha grandi disponibilità economiche? Perché da quello che leggo, tempo per fare altro oltre al ciclismo ne resta poco.
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
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Re: Swatt Club
Il bagno di realtà, utile in tutti campi, da fare è quello necessario a capire l'ovvietà che il 100% delle cose che fa una singola persona è assurdo e inconcepibile per tutto il resto dell'umanitàsceriffo ha scritto: ↑mercoledì 7 maggio 2025, 8:41Quindi cosa? Ho solo risposto alla curiosità dell' autore di questo thread!
Comunque se per te è normale, dovresti fare un bel bagno di realtà e capire esattamente che cos' è la bici quando non si è né pro, né under. Poi ognuno può fare quello che gli pare sì, anche prendersi a bottigliate come Tafazzi
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Re: Swatt Club
E se pure fosse? A parte che io conosco gente che prepara l'Ironman lavorando e senza mai saltare due allenamenti al dì più i due lunghi settimanali
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Re: Swatt Club
Discussione surreale.
Re: Swatt Club
Beh è una novità antropologica. Benestanti che si sacrificano. Normalmente era la categoria che voleva vivere più comodamente possibile. Una rivoluzione copernicana!chinaski89 ha scritto: ↑mercoledì 7 maggio 2025, 9:31E se pure fosse? A parte che io conosco gente che prepara l'Ironman lavorando e senza mai saltare due allenamenti al dì più i due lunghi settimanali
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Re: Swatt Club
non so...io credo che ci sia la sede giusta, per fare le cose "al massimo delle proprie possibilità" e quella meno . Purtoppo bisogna accettare il fatto che alcune cose nella vita è semplicemente troppo tardi per farle. Fare la cosa giusta nel momento sbagliato spesso fa più danno che fare la cosa sbagliata al momento giusto. Ad esempio, se studio tutto lo scibile riguardo la filosofia di Nietzsche mentre sono incaricato di risolvere un caso di serial killer, in sè la cosa potrebbe anche avere una attinenza con la mia attività professionale, e alla lunga portarmi a capire qualcosa in più della mentalità criminale, tuttavia il tempo perso nello studio filosofico può costare vite umane nell'immediato.Beppugrillo ha scritto: ↑martedì 6 maggio 2025, 22:28 C'è questo concetto che se uno cerca di fare ciclismo al massimo delle sue possibilità "si crede un professionista". No, semplicemente fare le cose al massimo delle proprie possibilità fa star bene.
E' per dire: fare ciclismo agonistico "al massimo delle proprie possibilità" ha senso se uno FA il ciclista professionista o comunque nelle categorie giovanili in vista di una carriera. Farlo quando la tua attività prevalente è un 'altra, la tua stessa vita è un'altra, che ne potrebbe anche venire danneggiata, facendo leva su possibilità economiche non comuni nel procurarsi materiali, preparatori e quant'altro, è fare una cosa giusta, al momento sbagliato. Secondo me. Nel caso specifico del mondo cicloamatoriale perchè questo crea uno squilibrio nel mercato del settore che danneggia chi non ha queste possibilità.
- chinaski89
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Re: Swatt Club
Ti sei perso giusto due o tre passaggi. Prova a vedere quanto costano certi sport/gare o ad analizzare la carriera di fenomeni di vari sport straricchi che continuano a fare sacrifici, poi pace amen per carità chissenefregalemond ha scritto: ↑mercoledì 7 maggio 2025, 10:56Beh è una novità antropologica. Benestanti che si sacrificano. Normalmente era la categoria che voleva vivere più comodamente possibile. Una rivoluzione copernicana!chinaski89 ha scritto: ↑mercoledì 7 maggio 2025, 9:31E se pure fosse? A parte che io conosco gente che prepara l'Ironman lavorando e senza mai saltare due allenamenti al dì più i due lunghi settimanali

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Re: Swatt Club
La chiave è 'secondo me'herbie ha scritto: ↑mercoledì 7 maggio 2025, 11:07non so...io credo che ci sia la sede giusta, per fare le cose "al massimo delle proprie possibilità" e quella meno . Purtoppo bisogna accettare il fatto che alcune cose nella vita è semplicemente troppo tardi per farle. Fare la cosa giusta nel momento sbagliato spesso fa più danno che fare la cosa sbagliata al momento giusto. Ad esempio, se studio tutto lo scibile riguardo la filosofia di Nietzsche mentre sono incaricato di risolvere un caso di serial killer, in sè la cosa potrebbe anche avere una attinenza con la mia attività professionale, e alla lunga portarmi a capire qualcosa in più della mentalità criminale, tuttavia il tempo perso nello studio filosofico può costare vite umane nell'immediato.Beppugrillo ha scritto: ↑martedì 6 maggio 2025, 22:28 C'è questo concetto che se uno cerca di fare ciclismo al massimo delle sue possibilità "si crede un professionista". No, semplicemente fare le cose al massimo delle proprie possibilità fa star bene.
E' per dire: fare ciclismo agonistico "al massimo delle proprie possibilità" ha senso se uno FA il ciclista professionista o comunque nelle categorie giovanili in vista di una carriera. Farlo quando la tua attività prevalente è un 'altra, la tua stessa vita è un'altra, che ne potrebbe anche venire danneggiata, facendo leva su possibilità economiche non comuni nel procurarsi materiali, preparatori e quant'altro, è fare una cosa giusta, al momento sbagliato. Secondo me. Nel caso specifico del mondo cicloamatoriale perchè questo crea uno squilibrio nel mercato del settore che danneggia chi non ha queste possibilità.
Secondo altri evidentemente no, e tu o io possiamo continuare a fare sport senza preparatore uguale a prima ergo non si crea alcuno squilibrio dato che anche l'offerta di materiali ecc è variegata e rivolta ad utenti con possibilità diverse. Passo e chiudo
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Re: Swatt Club
certo. Sono sempre tutte opinioni.chinaski89 ha scritto: ↑mercoledì 7 maggio 2025, 11:15La chiave è 'secondo me'herbie ha scritto: ↑mercoledì 7 maggio 2025, 11:07non so...io credo che ci sia la sede giusta, per fare le cose "al massimo delle proprie possibilità" e quella meno . Purtoppo bisogna accettare il fatto che alcune cose nella vita è semplicemente troppo tardi per farle. Fare la cosa giusta nel momento sbagliato spesso fa più danno che fare la cosa sbagliata al momento giusto. Ad esempio, se studio tutto lo scibile riguardo la filosofia di Nietzsche mentre sono incaricato di risolvere un caso di serial killer, in sè la cosa potrebbe anche avere una attinenza con la mia attività professionale, e alla lunga portarmi a capire qualcosa in più della mentalità criminale, tuttavia il tempo perso nello studio filosofico può costare vite umane nell'immediato.Beppugrillo ha scritto: ↑martedì 6 maggio 2025, 22:28 C'è questo concetto che se uno cerca di fare ciclismo al massimo delle sue possibilità "si crede un professionista". No, semplicemente fare le cose al massimo delle proprie possibilità fa star bene.
E' per dire: fare ciclismo agonistico "al massimo delle proprie possibilità" ha senso se uno FA il ciclista professionista o comunque nelle categorie giovanili in vista di una carriera. Farlo quando la tua attività prevalente è un 'altra, la tua stessa vita è un'altra, che ne potrebbe anche venire danneggiata, facendo leva su possibilità economiche non comuni nel procurarsi materiali, preparatori e quant'altro, è fare una cosa giusta, al momento sbagliato. Secondo me. Nel caso specifico del mondo cicloamatoriale perchè questo crea uno squilibrio nel mercato del settore che danneggia chi non ha queste possibilità.
Secondo altri evidentemente no, e tu o io possiamo continuare a fare sport senza preparatore uguale a prima ergo non si crea alcuno squilibrio dato che anche l'offerta di materiali ecc è variegata e rivolta ad utenti con possibilità diverse. Passo e chiudo
Non è una opinione il fatto che all'avvento di questi gruppi di cicloamatori che utilizzano tutti materiali sofisticatissimi, ha corrisposto un incremento esponenziale dei costi dei materiali, anche di medio o basso livello, e la sostanziale imposizione di certi standard tecnici, come il freno a disco (che al cicloamatore non agonista complica solo la vita senza reali vantaggi), o il continuo incremento dei pacchi pignoni che costringe ad adeguare continuamente ruote e gruppi.
Chiaro che se poi ti va bene la bici del supermercato ok, stiamo parlando di cose differenti.
Re: Swatt Club
Non li conosco, da quel poco che avevo letto mi sembrava che adottassero una filosofia diversa da quella "o passi subito o smetti", offrendo una chance a chi cerca di conciliare lo sport con lo studio o il lavoro, o comunque a gente non più giovanissima.
Mi chiedo senza sponsor che tipo di supporto tecnico o economico riescano a dare ai loro corridori del team elite
Mi chiedo senza sponsor che tipo di supporto tecnico o economico riescano a dare ai loro corridori del team elite
Re: Swatt Club
by GimbatbuTheakston ha scritto: ↑mercoledì 7 maggio 2025, 11:34 Non li conosco, da quel poco che avevo letto mi sembrava che adottassero una filosofia diversa da quella "o passi subito o smetti", offrendo una chance a chi cerca di conciliare lo sport con lo studio o il lavoro, o comunque a gente non più giovanissima.
Mi chiedo senza sponsor che tipo di supporto tecnico o economico riescano a dare ai loro corridori del team elite
Da quello che ho capito sono ricchi e pure spendaccioni. Per questo motivo sono molto simpatici ad Herbie...
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Re: Swatt Club
Beh oddio, il freno a disco complica la vita al portafogli del ciclista amatore, però ha anche indubbi vantaggi in termini di sicurezza.herbie ha scritto: ↑mercoledì 7 maggio 2025, 11:20certo. Sono sempre tutte opinioni.chinaski89 ha scritto: ↑mercoledì 7 maggio 2025, 11:15La chiave è 'secondo me'herbie ha scritto: ↑mercoledì 7 maggio 2025, 11:07
non so...io credo che ci sia la sede giusta, per fare le cose "al massimo delle proprie possibilità" e quella meno . Purtoppo bisogna accettare il fatto che alcune cose nella vita è semplicemente troppo tardi per farle. Fare la cosa giusta nel momento sbagliato spesso fa più danno che fare la cosa sbagliata al momento giusto. Ad esempio, se studio tutto lo scibile riguardo la filosofia di Nietzsche mentre sono incaricato di risolvere un caso di serial killer, in sè la cosa potrebbe anche avere una attinenza con la mia attività professionale, e alla lunga portarmi a capire qualcosa in più della mentalità criminale, tuttavia il tempo perso nello studio filosofico può costare vite umane nell'immediato.
E' per dire: fare ciclismo agonistico "al massimo delle proprie possibilità" ha senso se uno FA il ciclista professionista o comunque nelle categorie giovanili in vista di una carriera. Farlo quando la tua attività prevalente è un 'altra, la tua stessa vita è un'altra, che ne potrebbe anche venire danneggiata, facendo leva su possibilità economiche non comuni nel procurarsi materiali, preparatori e quant'altro, è fare una cosa giusta, al momento sbagliato. Secondo me. Nel caso specifico del mondo cicloamatoriale perchè questo crea uno squilibrio nel mercato del settore che danneggia chi non ha queste possibilità.
Secondo altri evidentemente no, e tu o io possiamo continuare a fare sport senza preparatore uguale a prima ergo non si crea alcuno squilibrio dato che anche l'offerta di materiali ecc è variegata e rivolta ad utenti con possibilità diverse. Passo e chiudo
Non è una opinione il fatto che all'avvento di questi gruppi di cicloamatori che utilizzano tutti materiali sofisticatissimi, ha corrisposto un incremento esponenziale dei costi dei materiali, anche di medio o basso livello, e la sostanziale imposizione di certi standard tecnici, come il freno a disco (che al cicloamatore non agonista complica solo la vita senza reali vantaggi), o il continuo incremento dei pacchi pignoni che costringe ad adeguare continuamente ruote e gruppi.
Chiaro che se poi ti va bene la bici del supermercato ok, stiamo parlando di cose differenti.
Un amatore che non è un drago nella guida della bici, in caso di combo discesa bagnata/ruote rim in carbonio con pista frenante in carbonio, si può trovare in grossa difficoltà e addirittura può essere costretto a fermarsi.Col freno a disco questo problema non lo ha.
Anche in caso di frenata di emergenza il disc (soprattutto in caso di pioggia) è più sicuro per un amatore.
Paradossalmente i disc sono più inutili per i pró che per gli amatori, anche perché per un amatore il peso può essere un fastidio fino ad un certo punto, per I pró invece è importante.
Detto questo, la crescita esponenziale dei prezzi dei materiali non è dovuta a questi gruppi di cicloamatori che usano materiali sofisticatissimi, chi vuole farsi spennare dai costruttori di bici/fornitori di materiale tecnico guarda più ai professionisti che a loro.
Altrimenti noi cicloturisti andremmo in giro tutti con fondello e maglietta dello Swatt Club e la Giant Propel sotto il sedere, invece mi sembra che la gente faccia pazzie più per portarsi a casa una Colnago V5RS o una Specy Tarmac....
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Re: Swatt Club
Penso che l'idea di abbattere la libera concorrenza e il capitalismo partendo dalla persecuzione dello Swatt Club sia un'impresa fuori dalla nostra portata
Re: Swatt Club
libera concorrenza direi proprio di no....regime di "cartello" che impone prezzi e materiali piuttosto....Beppugrillo ha scritto: ↑mercoledì 7 maggio 2025, 13:15 Penso che l'idea di abbattere la libera concorrenza e il capitalismo partendo dalla persecuzione dello Swatt Club sia un'impresa fuori dalla nostra portata
Re: Swatt Club
sì ma non c'è mica solo lo Swatt Club....è pieno di gruppi del genere supersofisticati che appunto escono in total look Assos e Specialized 15-18k. E' un modo di atteggiarsi che ha fatto ormai tendenza che purtroppo sta facendo gradualmente sparire le belle bici, esteticamente curate, affidabili e non a prezzi incomprabili. Per l'abbigliamento idem. Stai sotto i 500 euro e ormai ti ritrovi roba di qualità o estetica molto basse.lucks83 ha scritto: ↑mercoledì 7 maggio 2025, 13:12
Detto questo, la crescita esponenziale dei prezzi dei materiali non è dovuta a questi gruppi di cicloamatori che usano materiali sofisticatissimi, chi vuole farsi spennare dai costruttori di bici/fornitori di materiale tecnico guarda più ai professionisti che a loro.
Altrimenti noi cicloturisti andremmo in giro tutti con fondello e maglietta dello Swatt Club e la Giant Propel sotto il sedere, invece mi sembra che la gente faccia pazzie più per portarsi a casa una Colnago V5RS o una Specy Tarmac....
Su queanto possano realmente servire i freni a disco al cicloamatore non agonista se ne è discusso a lungo. Servono alle velocità ormai folli in discesa delle corse professionistiche, che purtroppo con la scorrevolezza attuale delle bici stanno diventando anche quelle delle gran fondo.
Ma il cicloamatore non agonista non trova divertente o attraente uscire con pioggia o rischio di pioggia tale da rendere pericolosi i cerchi in carbonio, quelli vecchi...
Al cicloamatore che fa il giro del lago ok non interessa molto il peso. Però io direi che per uno che ama fare salite e vorrebbe godersele come Beppugrillo il peso della bici sia proprio uno, se non proprio IL fattore più importante....
Poi il freno a disco non complica la vita solo al portafogli, ma ti fa perdere anche un sacco di tempo che per uno che non ha il maggiordomo diventa un peso notevole.
Re: Swatt Club
Sul freno a disco anche io mi sono espresso in passato.herbie ha scritto: ↑mercoledì 7 maggio 2025, 13:19sì ma non c'è mica solo lo Swatt Club....è pieno di gruppi del genere supersofisticati che appunto escono in total look Assos e Specialized 15-18k. E' un modo di atteggiarsi che ha fatto ormai tendenza che purtroppo sta facendo gradualmente sparire le belle bici, esteticamente curate, affidabili e non a prezzi incomprabili. Per l'abbigliamento idem. Stai sotto i 500 euro e ormai ti ritrovi roba di qualità o estetica molto basse.lucks83 ha scritto: ↑mercoledì 7 maggio 2025, 13:12
Detto questo, la crescita esponenziale dei prezzi dei materiali non è dovuta a questi gruppi di cicloamatori che usano materiali sofisticatissimi, chi vuole farsi spennare dai costruttori di bici/fornitori di materiale tecnico guarda più ai professionisti che a loro.
Altrimenti noi cicloturisti andremmo in giro tutti con fondello e maglietta dello Swatt Club e la Giant Propel sotto il sedere, invece mi sembra che la gente faccia pazzie più per portarsi a casa una Colnago V5RS o una Specy Tarmac....
Su queanto possano realmente servire i freni a disco al cicloamatore non agonista se ne è discusso a lungo. Servono alle velocità ormai folli in discesa delle corse professionistiche, che purtroppo con la scorrevolezza attuale delle bici stanno diventando anche quelle delle gran fondo.
Ma il cicloamatore non agonista non trova divertente o attraente uscire con pioggia o rischio di pioggia tale da rendere pericolosi i cerchi in carbonio, quelli vecchi...
Al cicloamatore che fa il giro del lago ok non interessa molto il peso. Però io direi che per uno che ama fare salite e vorrebbe godersele come Beppugrillo il peso della bici sia proprio uno, se non proprio IL fattore più importante....
Poi il freno a disco non complica la vita solo al portafogli, ma ti fa perdere anche un sacco di tempo che per uno che non ha il maggiordomo diventa un peso notevole.
Per certi versi ha dei vantaggi, per altri no.
Possiamo stare qui a discutere chissà quanto...
Penso comunque servano più a un amatore che a un professionista.
Anche perché uno può uscire col sole e beccarsi poi il diluvio (successo a me giù dal Rolle e fortunatamente so cavarmela abbastanza bene).
Per il resto, nessuno obbliga nessuno a comprare la tarmac sl8 con la scritta S-Works sul tubo obliquo, ci sono anche le versioni meno pregiate che sono comunque ottimi telai, per ciò che un amatore fa.
Come nessuno obbliga nessuno a comprare un completo Assos o Q.36 , tra l'altro ho un'amica che lavora per Assos e continua a stalkerizzarmi per convincermi a comprare qualche capo, ma io non ne voglio sapere di dissanguarmi.
Dipende tanto da come tu poni tu verso il mondo della bici: io mi ritengo un cicloturista, manco un amatore allenato, ma mi piace fare tante salite: detto ciò, portarmi mezzo kg in più sulla bici per me non è un problema, perché prima si tirar giù quel peso dal mezzo, spendendo migliaia e migliaia di euro, dovrei tirarlo giù da me stesso.
Le belle bici, esteticamente curate, esistono ancora pure tra la media gamma, tra l'altro: certo poi che se uno vuol fare il fighetto e prendere il top, spendendo una fortuna, per fare il Giro del lago a 25 di media , al motto de "l'importante non è andare forte ma essere belli", sono affari suoi...
Re: Swatt Club
Pensa spendere il proprio tempo a fare wallpost su cicloweb per criticare il modo in cui la gente spende il proprio tempo.
Re: Swatt Club
Di cumenda con l' ultimo modello di Pinarello o Colnago almeno nel milanese se vedono tanti, da anni. Altrettanto di amatori
che cercano di allenarsi al massimo (poi ci sarebbero casi di doping e motorini anche per vincere il prosciutto ma lasciamo stare),
quella del caso in topic è l' evoluzione e se preparatore, nutrizionista, bici e attrezzatura top si diffondono non mi pare facciano
del male a nessuno, invece quello che ho notato recentemente è l' incremento esponenziale della presenza femminile.
Riferita a bici d corsa pedali con tacchette e tutto il kit dal fondello in su.
Fatto molto positivo
che cercano di allenarsi al massimo (poi ci sarebbero casi di doping e motorini anche per vincere il prosciutto ma lasciamo stare),
quella del caso in topic è l' evoluzione e se preparatore, nutrizionista, bici e attrezzatura top si diffondono non mi pare facciano
del male a nessuno, invece quello che ho notato recentemente è l' incremento esponenziale della presenza femminile.
Riferita a bici d corsa pedali con tacchette e tutto il kit dal fondello in su.
Fatto molto positivo
Uguaglianza, Fratellanza e Tolleranza
.·. Sic Semper Tyrannis .·.
Dove ... Non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno diritti e altri no.
Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)
μολὼν λαβέ Spartans Are Here
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- chinaski89
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Re: Swatt Club
Agganciandomi al vostro discorso che forse questa tendenza di mostrare materaliali e bici costose, giornate passate a fare quello che si ama alla faccia di chi non ne ha possibilità non rientra nell'ormai globale tendenza introdotta dai social network "a la instagram" di sdoganare la lussuria tra i vizi capitali assieme all'esibizionismo sfrenato dei giovani (e meno giovani) d'oggi? Forse alla fine non è poi così diverso da quelli che amano mettere in mostra le proprie riccanze, i propri successi, i propri attici a dubai o new york, solo che farlo su due ruote da un'aspetto più salutistico al tutto che lo rende più eticamente accettabile, ma rientra sempre nella categoria del mostrarsi perchè "ioposso" ma senza purtroppo obiettivi più alti come dare un a mano al movimento italiano.
Ma forse anche no, è una squadra alla francese che non si sa come riesce a sostenere economicamente quei ciclisti ragazzi che sono usciti dal giro dei grandi e che ci vogliono rientrare perché nella vita al di fuori delle corse non sono riusciti a trovare come campare per arrivare a fine mese, ed è giusto che nella vita ogni tanto qualcuno trovi qualcun altro che possa sostenerlo nei loro sogni.
Comunque ahimè al calzoncino Assos mi sono piegato anche io su suggerimento del mio biomeccanico: il mio culo era diventato bubbonico e mi ha fatto capire che era normale se prendevo calzocini mediocri per spendere poco (che poi, avevo dei Santini) e devo ammettere che gli Assos sono effettivamente di un'altra pasta, e mi hanno salvato il culo
Ma forse anche no, è una squadra alla francese che non si sa come riesce a sostenere economicamente quei ciclisti ragazzi che sono usciti dal giro dei grandi e che ci vogliono rientrare perché nella vita al di fuori delle corse non sono riusciti a trovare come campare per arrivare a fine mese, ed è giusto che nella vita ogni tanto qualcuno trovi qualcun altro che possa sostenerlo nei loro sogni.
Comunque ahimè al calzoncino Assos mi sono piegato anche io su suggerimento del mio biomeccanico: il mio culo era diventato bubbonico e mi ha fatto capire che era normale se prendevo calzocini mediocri per spendere poco (che poi, avevo dei Santini) e devo ammettere che gli Assos sono effettivamente di un'altra pasta, e mi hanno salvato il culo
Re: Swatt Club
pensa spenderlo ad alimentare la personale frustrazione di cercare uno per uno i post di uno o l'altro utente senza avere argomenti da discutere, che vita dev'essere...

Re: Swatt Club
sui pantaloni hai perfettamente ragione, sono fondamentali per il benessere, una delle poche cose dell'abbigliamento per cui penso valga veramente la pena di spendere molto. Tuttavia anche sul prezzo dei "calzoncini" ci sono stati dei rincari esponenziali del tutto ingiustificati.Stylus ha scritto: ↑mercoledì 7 maggio 2025, 21:13 Agganciandomi al vostro discorso che forse questa tendenza di mostrare materaliali e bici costose, giornate passate a fare quello che si ama alla faccia di chi non ne ha possibilità non rientra nell'ormai globale tendenza introdotta dai social network "a la instagram" di sdoganare la lussuria tra i vizi capitali assieme all'esibizionismo sfrenato dei giovani (e meno giovani) d'oggi? Forse alla fine non è poi così diverso da quelli che amano mettere in mostra le proprie riccanze, i propri successi, i propri attici a dubai o new york, solo che farlo su due ruote da un'aspetto più salutistico al tutto che lo rende più eticamente accettabile, ma rientra sempre nella categoria del mostrarsi perchè "ioposso" ma senza purtroppo obiettivi più alti come dare un a mano al movimento italiano.
Ma forse anche no, è una squadra alla francese che non si sa come riesce a sostenere economicamente quei ciclisti ragazzi che sono usciti dal giro dei grandi e che ci vogliono rientrare perché nella vita al di fuori delle corse non sono riusciti a trovare come campare per arrivare a fine mese, ed è giusto che nella vita ogni tanto qualcuno trovi qualcun altro che possa sostenerlo nei loro sogni.
Comunque ahimè al calzoncino Assos mi sono piegato anche io su suggerimento del mio biomeccanico: il mio culo era diventato bubbonico e mi ha fatto capire che era normale se prendevo calzocini mediocri per spendere poco (che poi, avevo dei Santini) e devo ammettere che gli Assos sono effettivamente di un'altra pasta, e mi hanno salvato il culo
Suggerisco però che un buon 50% della salute del tuo fondoschiena deriva anche da cosa usi per lavarli e dal modo in cui riesci ad evitare con la maniacale accuratezza che serve ogni possibile contatto con qualunque cosa possa contaminarli battericamente.
Il fondello poi non deve essere eccessivamente voluminoso, errore che fanno la stragrande maggioranza dei cicloamatori: quello va solo ad aumentare la compressione sui nervi della zona creando possibili indolenzimenti, senza realmente aumentare la comodità...parere personale comunque. Chiaro che dipende anche da quanto pesi, ma in generale cercare fondelli molto spessi non risolve problemi ma ne crea di altri.
La discussione che sollevi è socialmente ed antropologicamente molto interessante: io personalmente non ho nulla contro i marchi di lusso nell'abbigliamento, anzi adoro poterli vestire quando incontrano il mio personale gusto. D'altra parte ciascuno si sente a suo agio indossando un certo stile, piuttosto che un altro. E sentirsi esteticamente a proprio agio lo ritengo un diritto di ciascuno, senza vederci nulla di "peccaminoso", deviante o sbagliato.
E' vero che si tratta anche di una questione di esibizionismo, ma queto secondo me non è il problema.
Il problema è che in tutto ciò che serve per praticare ciclismo a livello amatoriale si è avuta una imposizione dei rincari esponenziale. Non è sostanzialmente più consentita la scelta di materiali meno costosi perchè non "di marca", ma ugualmente belli ed efficaci per quella che è la loro funzione, come invece esiste tranquillamente nell'abbigliamento normale, esattamente come non puoi più scegliere di tenerti le ruote di scorta col rocchetto a 10 a 11, ma devi comprarne di nuove, oppure montare il telaio vecchio con componentistica nuova perchè devono poterci stare le ruote col freno a disco. Insomma la "furbata" è far sparire i pezzi di ricambio vecchi per imporre l'acquisto ingente della bici nuova.
Ovvero, questa iperspecializzazione, fomentata anche da questi gruppi di cicloamatori/professionisti (e già la definizione e il tipo di attività è una contraddizione in termini) ha reso il ciclismo uno sport dove o t'accontenti della qualità mediocre/bassa (e l'esempio dei pantaloncini è assolutamente calzante) con anche marchi storici che hanno abbassato di molto i loro standard di qualità, oppure , se vuoi stare tranquillo nello svolgere una attività non agonistica ma soddisfacente (appunto la differenza che c'è tra quello che fa il giro del lago il sabato e quello che vuole andare alla scoperta di salite, itinerari, giri di soddisfazione maggiore), sei sostanzialmente obbligato a lasciare interi stipendi al negozio di biciclette.
Re: Swatt Club
Un po' un OT ma comunque causa costi inaccessibili, il mercato bici e componenti è profondamente in crisi. A parte le preoccupazioni delle aziende, vi è anche quello dei team che, petroldollari a parte, devono buona parte del budget alle aziende di settore
Re: Swatt Club
Per ora è l'unica squadra dilettanti ad aver vinto una gara italiana del calendario internazionale.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Re: Swatt Club
Concordo in particolare sulla frase in grassetto, non sono sicuro se gli "swattisti" e simili sono causa od effetto del fenomeno..... cioè se ci fossero bici decenti rim, diciamo sui 2-3mila euro, e un largo bacino di utenza disposto a comprarle, nessuno si metterebbe a produrle per paura che poi gliele comprino anche quelli che ora comprano le bici da 10mila? il mercato ha proposto tante bici da 10mila perche evidetemente c'è domanda (cluster utenti swattisti) e non ne produce di "medie" perche ci sarebbe poca richista. Probabilemnte i praticanti si sono polarizzati tra i due estremi, lasciando quasi vuoto il segmento intermedio. Senno facciamo noi un marchio che fa solo belle bici da 7kg, rim, in carbonio, cambio meccanico, a 2000mila euro. sono convinto che come margine ne usciamo beneherbie ha scritto: ↑giovedì 8 maggio 2025, 6:40sui pantaloni hai perfettamente ragione, sono fondamentali per il benessere, una delle poche cose dell'abbigliamento per cui penso valga veramente la pena di spendere molto. Tuttavia anche sul prezzo dei "calzoncini" ci sono stati dei rincari esponenziali del tutto ingiustificati.Stylus ha scritto: ↑mercoledì 7 maggio 2025, 21:13 Agganciandomi al vostro discorso che forse questa tendenza di mostrare materaliali e bici costose, giornate passate a fare quello che si ama alla faccia di chi non ne ha possibilità non rientra nell'ormai globale tendenza introdotta dai social network "a la instagram" di sdoganare la lussuria tra i vizi capitali assieme all'esibizionismo sfrenato dei giovani (e meno giovani) d'oggi? Forse alla fine non è poi così diverso da quelli che amano mettere in mostra le proprie riccanze, i propri successi, i propri attici a dubai o new york, solo che farlo su due ruote da un'aspetto più salutistico al tutto che lo rende più eticamente accettabile, ma rientra sempre nella categoria del mostrarsi perchè "ioposso" ma senza purtroppo obiettivi più alti come dare un a mano al movimento italiano.
Ma forse anche no, è una squadra alla francese che non si sa come riesce a sostenere economicamente quei ciclisti ragazzi che sono usciti dal giro dei grandi e che ci vogliono rientrare perché nella vita al di fuori delle corse non sono riusciti a trovare come campare per arrivare a fine mese, ed è giusto che nella vita ogni tanto qualcuno trovi qualcun altro che possa sostenerlo nei loro sogni.
Comunque ahimè al calzoncino Assos mi sono piegato anche io su suggerimento del mio biomeccanico: il mio culo era diventato bubbonico e mi ha fatto capire che era normale se prendevo calzocini mediocri per spendere poco (che poi, avevo dei Santini) e devo ammettere che gli Assos sono effettivamente di un'altra pasta, e mi hanno salvato il culo
Suggerisco però che un buon 50% della salute del tuo fondoschiena deriva anche da cosa usi per lavarli e dal modo in cui riesci ad evitare con la maniacale accuratezza che serve ogni possibile contatto con qualunque cosa possa contaminarli battericamente.
Il fondello poi non deve essere eccessivamente voluminoso, errore che fanno la stragrande maggioranza dei cicloamatori: quello va solo ad aumentare la compressione sui nervi della zona creando possibili indolenzimenti, senza realmente aumentare la comodità...parere personale comunque. Chiaro che dipende anche da quanto pesi, ma in generale cercare fondelli molto spessi non risolve problemi ma ne crea di altri.
La discussione che sollevi è socialmente ed antropologicamente molto interessante: io personalmente non ho nulla contro i marchi di lusso nell'abbigliamento, anzi adoro poterli vestire quando incontrano il mio personale gusto. D'altra parte ciascuno si sente a suo agio indossando un certo stile, piuttosto che un altro. E sentirsi esteticamente a proprio agio lo ritengo un diritto di ciascuno, senza vederci nulla di "peccaminoso", deviante o sbagliato.
E' vero che si tratta anche di una questione di esibizionismo, ma queto secondo me non è il problema.
Il problema è che in tutto ciò che serve per praticare ciclismo a livello amatoriale si è avuta una imposizione dei rincari esponenziale. Non è sostanzialmente più consentita la scelta di materiali meno costosi perchè non "di marca", ma ugualmente belli ed efficaci per quella che è la loro funzione, come invece esiste tranquillamente nell'abbigliamento normale, esattamente come non puoi più scegliere di tenerti le ruote di scorta col rocchetto a 10 a 11, ma devi comprarne di nuove, oppure montare il telaio vecchio con componentistica nuova perchè devono poterci stare le ruote col freno a disco. Insomma la "furbata" è far sparire i pezzi di ricambio vecchi per imporre l'acquisto ingente della bici nuova.
Ovvero, questa iperspecializzazione, fomentata anche da questi gruppi di cicloamatori/professionisti (e già la definizione e il tipo di attività è una contraddizione in termini) ha reso il ciclismo uno sport dove o t'accontenti della qualità mediocre/bassa (e l'esempio dei pantaloncini è assolutamente calzante) con anche marchi storici che hanno abbassato di molto i loro standard di qualità, oppure , se vuoi stare tranquillo nello svolgere una attività non agonistica ma soddisfacente (appunto la differenza che c'è tra quello che fa il giro del lago il sabato e quello che vuole andare alla scoperta di salite, itinerari, giri di soddisfazione maggiore), sei sostanzialmente obbligato a lasciare interi stipendi al negozio di biciclette.


Re: Swatt Club
cambio però elettronico...non credo salirebbe molto il prezzo. Non danno veramente quasi mai problemi.Fiammingo ha scritto: ↑giovedì 8 maggio 2025, 15:07Concordo in particolare sulla frase in grassetto, non sono sicuro se gli "swattisti" e simili sono causa od effetto del fenomeno..... cioè se ci fossero bici decenti rim, diciamo sui 2-3mila euro, e un largo bacino di utenza disposto a comprarle, nessuno si metterebbe a produrle per paura che poi gliele comprino anche quelli che ora comprano le bici da 10mila? il mercato ha proposto tante bici da 10mila perche evidetemente c'è domanda (cluster utenti swattisti) e non ne produce di "medie" perche ci sarebbe poca richista. Probabilemnte i praticanti si sono polarizzati tra i due estremi, lasciando quasi vuoto il segmento intermedio. Senno facciamo noi un marchio che fa solo belle bici da 7kg, rim, in carbonio, cambio meccanico, a 2000mila euro. sono convinto che come margine ne usciamo beneherbie ha scritto: ↑giovedì 8 maggio 2025, 6:40sui pantaloni hai perfettamente ragione, sono fondamentali per il benessere, una delle poche cose dell'abbigliamento per cui penso valga veramente la pena di spendere molto. Tuttavia anche sul prezzo dei "calzoncini" ci sono stati dei rincari esponenziali del tutto ingiustificati.Stylus ha scritto: ↑mercoledì 7 maggio 2025, 21:13 Agganciandomi al vostro discorso che forse questa tendenza di mostrare materaliali e bici costose, giornate passate a fare quello che si ama alla faccia di chi non ne ha possibilità non rientra nell'ormai globale tendenza introdotta dai social network "a la instagram" di sdoganare la lussuria tra i vizi capitali assieme all'esibizionismo sfrenato dei giovani (e meno giovani) d'oggi? Forse alla fine non è poi così diverso da quelli che amano mettere in mostra le proprie riccanze, i propri successi, i propri attici a dubai o new york, solo che farlo su due ruote da un'aspetto più salutistico al tutto che lo rende più eticamente accettabile, ma rientra sempre nella categoria del mostrarsi perchè "ioposso" ma senza purtroppo obiettivi più alti come dare un a mano al movimento italiano.
Ma forse anche no, è una squadra alla francese che non si sa come riesce a sostenere economicamente quei ciclisti ragazzi che sono usciti dal giro dei grandi e che ci vogliono rientrare perché nella vita al di fuori delle corse non sono riusciti a trovare come campare per arrivare a fine mese, ed è giusto che nella vita ogni tanto qualcuno trovi qualcun altro che possa sostenerlo nei loro sogni.
Comunque ahimè al calzoncino Assos mi sono piegato anche io su suggerimento del mio biomeccanico: il mio culo era diventato bubbonico e mi ha fatto capire che era normale se prendevo calzocini mediocri per spendere poco (che poi, avevo dei Santini) e devo ammettere che gli Assos sono effettivamente di un'altra pasta, e mi hanno salvato il culo
Suggerisco però che un buon 50% della salute del tuo fondoschiena deriva anche da cosa usi per lavarli e dal modo in cui riesci ad evitare con la maniacale accuratezza che serve ogni possibile contatto con qualunque cosa possa contaminarli battericamente.
Il fondello poi non deve essere eccessivamente voluminoso, errore che fanno la stragrande maggioranza dei cicloamatori: quello va solo ad aumentare la compressione sui nervi della zona creando possibili indolenzimenti, senza realmente aumentare la comodità...parere personale comunque. Chiaro che dipende anche da quanto pesi, ma in generale cercare fondelli molto spessi non risolve problemi ma ne crea di altri.
La discussione che sollevi è socialmente ed antropologicamente molto interessante: io personalmente non ho nulla contro i marchi di lusso nell'abbigliamento, anzi adoro poterli vestire quando incontrano il mio personale gusto. D'altra parte ciascuno si sente a suo agio indossando un certo stile, piuttosto che un altro. E sentirsi esteticamente a proprio agio lo ritengo un diritto di ciascuno, senza vederci nulla di "peccaminoso", deviante o sbagliato.
E' vero che si tratta anche di una questione di esibizionismo, ma queto secondo me non è il problema.
Il problema è che in tutto ciò che serve per praticare ciclismo a livello amatoriale si è avuta una imposizione dei rincari esponenziale. Non è sostanzialmente più consentita la scelta di materiali meno costosi perchè non "di marca", ma ugualmente belli ed efficaci per quella che è la loro funzione, come invece esiste tranquillamente nell'abbigliamento normale, esattamente come non puoi più scegliere di tenerti le ruote di scorta col rocchetto a 10 a 11, ma devi comprarne di nuove, oppure montare il telaio vecchio con componentistica nuova perchè devono poterci stare le ruote col freno a disco. Insomma la "furbata" è far sparire i pezzi di ricambio vecchi per imporre l'acquisto ingente della bici nuova.
Ovvero, questa iperspecializzazione, fomentata anche da questi gruppi di cicloamatori/professionisti (e già la definizione e il tipo di attività è una contraddizione in termini) ha reso il ciclismo uno sport dove o t'accontenti della qualità mediocre/bassa (e l'esempio dei pantaloncini è assolutamente calzante) con anche marchi storici che hanno abbassato di molto i loro standard di qualità, oppure , se vuoi stare tranquillo nello svolgere una attività non agonistica ma soddisfacente (appunto la differenza che c'è tra quello che fa il giro del lago il sabato e quello che vuole andare alla scoperta di salite, itinerari, giri di soddisfazione maggiore), sei sostanzialmente obbligato a lasciare interi stipendi al negozio di biciclette.e se c'è questo bacino disposto a comprarle facciamo il botto
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Re: Swatt Club
comunque al giro d'austria B gaffuri 3° nella generale davanti a gente come zoidl, stussi (vincitore della volta portugal) caicedo...
2015:TreValliV.
2016:Giro(top5),Tour t11-14,ParigiT.
2017:Kuurne,TroBro
2018:Guangxi
2019:Dwars,Tour t18,Vuelta t8,Emilia
2020:CoppiBartali,BinckBank,Giro t1,Vuelta t1-2
2021:Larciano,Dwars,Turchia,Tour t16,Primus
2022:Lamarseillaise,Vuelta t3-10,Japan Cup
2023 :FrecciaV.,Giro t20,Vuelta(top5)
2024:MuscatClassic,Hageland,ZLM,Volta,Vuelta t8,Gooik
2025:Palma,Doubs,Giro t14
2016:Giro(top5),Tour t11-14,ParigiT.
2017:Kuurne,TroBro
2018:Guangxi
2019:Dwars,Tour t18,Vuelta t8,Emilia
2020:CoppiBartali,BinckBank,Giro t1,Vuelta t1-2
2021:Larciano,Dwars,Turchia,Tour t16,Primus
2022:Lamarseillaise,Vuelta t3-10,Japan Cup
2023 :FrecciaV.,Giro t20,Vuelta(top5)
2024:MuscatClassic,Hageland,ZLM,Volta,Vuelta t8,Gooik
2025:Palma,Doubs,Giro t14
Re: Swatt Club
Lo Swatt club partecipa al Tour de Beauce, vediamo cosa combineranno Gaffuri & co.
La corsa a tappe canadese inizia oggi.
La corsa a tappe canadese inizia oggi.
- Beppugrillo
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- Iscritto il: martedì 4 settembre 2018, 6:41
Re: Swatt Club
Dopo due tappe del Tour de Beauce proprio Gaffuri è in testa. Noto che quest'anno ha corso in Spagna, Grecia, Italia, Norvegia, Montecarlo, Usa, Austria e Canada (finora): ha girato il mondo facendo quello che gli piace e, immagino, ricavandone un profitto, digli stupido (immagino quanto gliene freghi di Magrini & co.)
Re: Swatt Club
Nel duro arrivo in salita di oggi Gaffuri ha chiuso 3° a 22" da Camargo, che lo ha passato in classifica diventando il nuovo leader davanti all'italiano.
6° posto per il 48enne Oscar Sevilla.
6° posto per il 48enne Oscar Sevilla.