Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Pantani the best
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Salvatore77 ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 13:18
Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 12:48
Salvatore77 ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 12:00 Il fatto che in un periodo storico la gente si avvicina a uno sport, questo non significa automaticamente che stia diventando uno sport migliore (o più bello).
Tra l'altro dobbiamo capire se nell'era Pogacar il ciclismo è più seguito rispetto a prima. Nell'era Indurain, altri dominatore di GT, il ciclismo era molto seguito. Eppure vinceva i Tour sempre lo stesso.
Nell'epoca Armstrong forse grazie al "sogno americano" il ciclismo ha avuto un ulteriore impulso.

Mi chiedo: alle persone piace il dominatore? Oppure alle persone piace quando vince il ciclista della propria nazione? Perché questo fa un'enorme differenza quando il dominatore è della Slovenia (popolazione di 2 milioni) o Messico (130 milioni) o USA.
Naturalmente parlo di visibilità mondiale.

La differenza può farla anche il personaggio, ma se devo dire quello che ho percepito io, che posso avere una visione parziale della questione, il Giro 2025 ha destato molto più interesse del Giro 2024. Forse perché c'è la novità del ragazzino emergente, la classifica in equilibrio fino alla fine, il paradossale epilogo, ma la gente ha parlato del Giro parecchio di più rispetto allo scorso anno che stavamo li, col pallottoliere, a contare i minuti sul secondo.

Noi fissati, seguiremo sempre il ciclismo perché riusciamo a ricavare il meglio da qualunque situazione, ma gli appassionati "pro tempore" invece sono rapiti da altri aspetti molto più legati al personaggio di casa che ai dominatori stranieri, in attesa comunque di abbandonare il ciclismo appena l'aria diventa irrespirabile.
La percezione che si ha è che il ciclismo attuale non avvicini minimamente la popolarità che vi era negli anni 90, ma questo non ha nulla a che fare col discorso Pogacar.
L'elefante nella stanza corrisponde chiaramente a tutti gli scandali che si sono succeduti dal caso Festina in poi, portando molta gente a disinnamorarsi del ciclismo o comunque ad essere influenzata dai pregiudizi.
Poi entra anche una questione di fruibilità, vista la tendenza attuale il ciclismo con le sue dinamiche è considerato molto poco entertainment.

La questione non è tanto se il ciclismo attuale sia meno popolare rispetto a decenni addietro, ma quanto lo sarebbe ancora meno se non ci fosse il Pogacar di turno a tenere vivo l'interesse con le sue imprese.
Hai voglia a generare interesse tra gli spettatori occasionali con corridori come Yates o Carapaz.
Quindi tu ritieni che con Pogacar c'è più interesse?
Ma ci sono dei dati in tal senso? Oppure è una tua (nostra) percezione?
È una percezione che mi sono fatto nell'unico modo attendibile che si possa avere, ovvero dato dal termometro dei vari social o dalle varie piattaforme.
Quando Pogacar gareggia tendenzialmente commenti e visualizzazioni aumentano a dismisura rispetto a quanto lui non c'è.
Zavoli; "Lei sarebbe Pantani, come per esempio Coppi fu Coppi, se avesse osservato alla lettera quella dieta?"

Pantani; "No io credo che ogni tanto bisognerebbe bere anche il vino non solo il pane e l'acqua. Però credo che l'importante nello sport, che deve essere anche uno specchio della vita di chi ti guarda, di avere delle regole e rispettarle queste regole"
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Esempio.
Stesso canale e stessi highlights estesi.
Il video degli highlights estesi della Freccia Vallone 2025 con Pogacar ha ottenuto quasi il triplo delle visualizzazioni rispetto all'edizione 2024 senza Pogacar;



Zavoli; "Lei sarebbe Pantani, come per esempio Coppi fu Coppi, se avesse osservato alla lettera quella dieta?"

Pantani; "No io credo che ogni tanto bisognerebbe bere anche il vino non solo il pane e l'acqua. Però credo che l'importante nello sport, che deve essere anche uno specchio della vita di chi ti guarda, di avere delle regole e rispettarle queste regole"
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Babylon ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 13:30
Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 12:35
kreuziger80 ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 12:14

Bolt il grande pubblico lo vedeva correre tre volte all'anno, difficile stancarsi così.
Federer le buscava regolarmente da Nadal al Roland Garros e non solo
Rossi è italiano era ovvio che fosse popolare in Italia, non credo che all'estero sia molto più popolare di un Marc Marquez che invece non è esattamente amato dalle nostre parti.

In più il problema sta nel modo in cui vince Pogacar, se riuscisse regolarmente a staccare Vingegaard dopo chilometri di eroica resistenza del danese sarebbe comunque un bello spettacolo, se invece riesce a staccarlo alla prima accelerazione molto meno.
Le sconfitte di Bolt tra 2008 e 2016 si contavano letteralmente sulle dita di una mano, e non parlo solo di gare nei grandi eventi tipo olimpiadi o mondiali, ma anche nei vari meeting o ai trials.

Federer nel quadriennio 2004-2007 vinse 11 slam sui 16 a disposizione, chiudendo stagioni tipo 2004, 2005 e 2006 con record rispettivamente di 74-6, 81-4 e 91-5 arrivando a vincere addirittura 13 tornei in una singola stagione (2006).
Il fatto che su terra perdesse regolarmente da Nadal non significa che quel Federer prime non lo si potesse ritenere un dominatore.

Per quanto riguarda Rossi, la sua popolarità non ha conosciuto confini.
Chiaro che l'epicentro della sua popolarità fosse in Italia, resta il fatto che era amato dappertutto, anche in Spagna nella tana del lupo.
Basti vedere a come venne accolto a Valencia nel 2015 ultimo gp del campionato in piena polemica con Marquez per il presunto sabotaggio.
A livello di popolarità globale tra lui e Marquez non c'è proprio gara.
Dice bene però Kreuziger80, Bolt lo vedevi correre 2/3 volte in un anno al massimo ed in occasione di super-eventi quali Olimpiadi e Mondiali, a parte i super appassionati che si guardavano pure le gare minori (percentuale infinitesimale rispetto al pubblico delle grandi occasioni).
Inoltre era uno spettacolo di massimo 20", ovvero un grado di intrattenimento perfetto per il pubblico odierno, e c'è sempre stata una fascinazione differente in merito al "rompere il cronometro" nelle gare di velocità di atletica rispetto ai record di scalata del ciclismo.

Federer aveva dalla sua vincere giocando un tennis celestiale, il gesto estetico insito in tale sport non ha corrispettivo adeguato nel ciclismo.
Poteva pure vincere 6-0 6-0 6-0 tutte le partite, ma una smorzata, una palla corta o un lungolinea di pregevole fattura sono comunque un piacere per gli occhi a prescindere dal risultato. Pogacar che fa defaticamento nell'ultimo km mentre dietro sono impiccati è quasi grottesco. Poi per carità, opinione personale.

Ma appunto, il problema principale è il COME, non il cosa: se Pogacar vincesse Sanremo - Fiandre - Roubaix - Liegi - Giro - Tour etc etc faticando per togliersi di ruota alcuni avversari, o imbastendo una lotta serrata almeno un paio di volte, sarebbe un conto.
Ma qui stacca la migliore competizione da seduto, senza forzare, e che lo faccia ai -100 o ai -3 ad una certa lascia anche il tempo che trova.
Il Tour 2025 rischia di essere "asettico" come il Giro 2024, se non peggio visti gli avversari e i dati prodotti.
Ok, però il paragone con Bolt va fatto in proporzione ai periodi senza Bolt.
Ovvio che l'evento sia più fruibile rispetto al ciclismo, ma la durata di 10 massimo 20 secondi vale da sempre nelle gare di velocità, eppure l'interesse planetario che suscitava Bolt non è mai stato nemmeno avvicinato nonostante con lui l'esito fosse a dir poco annunciato.
Voglio dire, lo scorso anno alle olimpiadi di Parigi si è vista una delle finali globali più veloce della storia, con 7 uomini sotto i 9"90, e tra primo e l'ottavo vi erano racchiusi solo 12 centesimi.
In più vi era anche la tanta incertezza della vigilia, con il giamaicano Thompson favorito principale, Lyles campione del mondo in carica co-favorito, l'altro giamaicano Seville terzo incomodo, quindi il nostro Jacobs campione olimpico in carica e lo statunitense Kerley vice-campione olimpico nonché campione mondiale nel 2022.
C'erano tutti gli ingredienti per una finale avvincente, e così è stato, ma a livello d'interesse quella finale non ha nemmeno sfiorato quelle in cui era presente Bolt e dove già sapevi il finale del film.

Su Federer, per quanto anche qui parliamo di sport così differenti, io tra lo svizzero e Pogacar parametrato ai rispettivi sport invece ci vedo parecchie analogie.
Già detto dell'estetica del gesto che per me è assimilabile nel ciclismo alla condotta di gara, dove i corridori più generosi e con la indole degli attaccanti sono anche tendenzialmente i più amati.
Mentre i succhiaruote alla Valderde al netto dell'indiscutibile status di fuoriclasse, non hanno mai ricevuto consensi, sulla stregua dei pallettari nel tennis.
Ma l'altra analogia che vedo è proprio nel discorso che fai sullo staccare gli avversari con la pipa in bocca apparentemente senza sforzo e fatica.
Ecco Federer era uguale, contrapposto a un Nadal faceva impressione non solo per la facilità con la quale giocava, ma anche per la fatica che riusciva a dissimulare.
A sua volta era uno che umiliava gli avversari senza scomporsi, senza grondare di sudore anche con 40 gradi all'ombra e dopo magari 5 ore di partita.
Da questo punto di vista a sua volta appariva disumano o "grottesco".
Zavoli; "Lei sarebbe Pantani, come per esempio Coppi fu Coppi, se avesse osservato alla lettera quella dieta?"

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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Federer mica dominava come Pogacar, anzi sui tre top della sua epoca alla fin fine è stato il terzo. Comunque discorsi sterili e troppi muri di testo per stare qui a discutere
Ultima modifica di chinaski89 il lunedì 16 giugno 2025, 14:47, modificato 1 volta in totale.
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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chinaski89 ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 14:18 Federer mica dominava come Pogacar, anzi sui tre top della sua epoca alla fin fine è stato il terzo. Comunque discorsi sterili e troppi muri di testo per stare cui a discutere
A proposito di muri di testo condita dalla solita arroganza ingiustificata del soggetto.
Si parlava del Federer prime, uno che è rimasto in cima alla classifica per 237 settimane consecutive, che equivale a oltre 4 anni di regno, un record di settimane ininterrotte al numero 1 mai nemmeno avvicinato neanche da Djokovic o da Nadal.
Se non è questo dominare il proprio sport allora cos'è?
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Dico la mia.
Non potete mettere sullo stesso piano il ciclismo con gli sport tecnici. Pogacar non aumenta lo spettacolo, al massimo l'interesse. Il ciclista troppo più forte non è spettacolare, infatti il Giro dello scorso anno è stato molto meno spettacolare di quello di quest' anno.
È la stessa questione del ciclocross: Van Der Poel aumenta o diminuisce lo spettacolo? Lo diminuisce perché il ciclismo non è nemmeno come l' atletica, dove c'è l'interesse per una possibile prestazione cronometrica. Nel ciclismo se vai forte o meno forte, neanche te ne accorgi, tanto non contano i valori assoluti, ma quelli relativi. Nel tennis è ancora diverso: il fenomeno dà spettacolo anche se domina.
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Semmai un confronto nel tennis potrebbe essere non su gli slam vinti, visto che in questo periodo preso in esame sono tre i giocatori che si sono divisi gli slam e sapete quali, ma è come se Federer vincesse tutti gli slam per cinque anni di fila col punteggio di 6/0 6/0 6/0 dal primo turno alla final
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Liars75 ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 15:11 Semmai un confronto nel tennis potrebbe essere non su gli slam vinti, visto che in questo periodo preso in esame sono tre i giocatori che si sono divisi gli slam e sapete quali, ma è come se Federer vincesse tutti gli slam per cinque anni di fila col punteggio di 6/0 6/0 6/0 dal primo turno alla final
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 14:28
chinaski89 ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 14:18 Federer mica dominava come Pogacar, anzi sui tre top della sua epoca alla fin fine è stato il terzo. Comunque discorsi sterili e troppi muri di testo per stare cui a discutere
A proposito di muri di testo condita dalla solita arroganza ingiustificata del soggetto.
Si parlava del Federer prime, uno che è rimasto in cima alla classifica per 237 settimane consecutive, che equivale a oltre 4 anni di regno, un record di settimane ininterrotte al numero 1 mai nemmeno avvicinato neanche da Djokovic o da Nadal.
Se non è questo dominare il proprio sport allora cos'è?
Infatti molti la considerano una "weak era", perché Federer era nettamente superiore a tutti, poi con l'emergere degli altri fab si è entrati nell'epoca d'oro. Delle finali Federer-Baghdatis o anche Federer-Roddick ( ottimo giocatore) nessuno ne parla neanche lontanamente quanto delle finali Federer-Djokovic-Nadal. La differenza è che lo spettacolo c'era anche nella "weak era" per lo stile di gioco di Federer, che aveva dei colpi meravigliosi e comunque anche quando vinceva facile avevi degli highlights. Il ciclismo non si presta agli stessi parametri, in una Liegi 2025 o Lombardia 2024 non ci sono highlights da rivedere, se proprio vogliamo lo "scatto" iniziale e basta.
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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TheArchitect99 ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 15:38
Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 14:28
chinaski89 ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 14:18 Federer mica dominava come Pogacar, anzi sui tre top della sua epoca alla fin fine è stato il terzo. Comunque discorsi sterili e troppi muri di testo per stare cui a discutere
A proposito di muri di testo condita dalla solita arroganza ingiustificata del soggetto.
Si parlava del Federer prime, uno che è rimasto in cima alla classifica per 237 settimane consecutive, che equivale a oltre 4 anni di regno, un record di settimane ininterrotte al numero 1 mai nemmeno avvicinato neanche da Djokovic o da Nadal.
Se non è questo dominare il proprio sport allora cos'è?
Infatti molti la considerano una "weak era", perché Federer era nettamente superiore a tutti, poi con l'emergere degli altri fab si è entrati nell'epoca d'oro. Delle finali Federer-Baghdatis o anche Federer-Roddick ( ottimo giocatore) nessuno ne parla neanche lontanamente quanto delle finali Federer-Djokovic-Nadal. La differenza è che lo spettacolo c'era anche nella "weak era" per lo stile di gioco di Federer, che aveva dei colpi meravigliosi e comunque anche quando vinceva facile avevi degli highlights. Il ciclismo non si presta agli stessi parametri, in una Liegi 2025 o Lombardia 2024 non ci sono highlights da rivedere, se proprio vogliamo lo "scatto" iniziale e basta.
Ecco, grazie
O figliuolo il meglio d'altri tempi/non era che la nostra giovinezza
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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TheArchitect99 ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 15:38
Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 14:28
chinaski89 ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 14:18 Federer mica dominava come Pogacar, anzi sui tre top della sua epoca alla fin fine è stato il terzo. Comunque discorsi sterili e troppi muri di testo per stare cui a discutere
A proposito di muri di testo condita dalla solita arroganza ingiustificata del soggetto.
Si parlava del Federer prime, uno che è rimasto in cima alla classifica per 237 settimane consecutive, che equivale a oltre 4 anni di regno, un record di settimane ininterrotte al numero 1 mai nemmeno avvicinato neanche da Djokovic o da Nadal.
Se non è questo dominare il proprio sport allora cos'è?
Infatti molti la considerano una "weak era", perché Federer era nettamente superiore a tutti, poi con l'emergere degli altri fab si è entrati nell'epoca d'oro. Delle finali Federer-Baghdatis o anche Federer-Roddick ( ottimo giocatore) nessuno ne parla neanche lontanamente quanto delle finali Federer-Djokovic-Nadal. La differenza è che lo spettacolo c'era anche nella "weak era" per lo stile di gioco di Federer, che aveva dei colpi meravigliosi e comunque anche quando vinceva facile avevi degli highlights. Il ciclismo non si presta agli stessi parametri, in una Liegi 2025 o Lombardia 2024 non ci sono highlights da rivedere, se proprio vogliamo lo "scatto" iniziale e basta.
A mio avviso esiste un problema di fondo in questa parte della discussione, ovvero che nessuno sta dicendo che vedere Pogacar dominare sia più spettacolare/avvincente rispetto per esempio a vedere un Pogacar duellare più o meno alla pari con un Vingegaard (Tour 2023) o con un VDP (Sanremo, Fiandre e Roubaix), tutt'altro.
Si sta dicendo che tra un Pogacar versione dominatore e corse molto più livellate ma verso il basso io e altri preferiamo comunque la prima ipotesi, e si ritorna al de gustibus.
Posso citare tanti di quei GT equilibrati ed incerti fino in fondo ma che nel complesso sono risultati abbastanza noiosi, esempio i Giri 2022 e 2023.
Il Giro 2022 che tipo di spettacolo poteva suscitare nel vedere 3 corridori che in lungo e in largo andavano in simbiosi?

Anche il Giro 2000 dove inizialmente sembrava esserci un padrone della corsa, salvo poi essere capovolto al penultimo giorno all'interno di una cronoscalata dove alla vigilia della stessa i candidati alla vittoria del Giro erano addirittura 3, ecco sfido chiunque a definire quel Giro una bella corsa, considerando che a parte la tappa con arrivo sull'Abetone in tutte e 3 le settimane non si vide alcun numero degno di nota da parte dei protagonisti della generale.

Ed è qui che si torna al paragone col tennis.
L'epoca dei fab four è stata sicuramente quella che ha suscitato il maggiore interesse globale, ma proprio perché si contendevano i vari tornei 3/4 fuoriclasse epocali.
A inizio anni 2000 in un momento antecedente alla definitiva esplosione di Federer (e poi di Nadal) e successivo all'epoca della grande rivalità Sampras-Agassi, l'equilibrio nel circuito regnò sovrano, coi tornei più importanti che risultarono molto più incerti, e posizione di numero 1 che mutava continuamente appannaggio dei vari Hewitt, Roddick, Safin, Ferrero, Kuerten, eccetera, eppure nonostante tutta quella incertezza l'interesse rivolto al tennis al maschile toccò uno dei suoi punti più bassi.

Quando si analizzano le dinamiche del ciclismo comparate a quelle di altri sport anche qui a mio avviso vengono ignorati alcuni principi che hanno reso così popolare il ciclismo, e tra questi vi è il fascino dell'uomo solo al comando.
La gente vuole vedere bagarre e selezione, non corse perennemente bloccate.
Lo strapotere di Pogacar può rendere monotono l'esito di una corsa annullando in partenza qualsiasi tipo di pathos, resta il fatto come già detto che lui non si limita solo a vincere ma lo fa sempre con una tattica iper aggressiva.
Quindi anche per lui vale il discorso del non è tanto il quanto vince ma come vince.
Un monologo di Pogacar è enne volte più spettacolare rispetto a un monologo di un Indurain, di un Froome (che comunque a me non dispiaceva) per non parlare di un Valverde.
Se per assurdo Pogacar vincesse le stesse corse con una condotta alla Valverde renderebbe le corse ancora meno interessanti, ovvero basterebbe guardare solo gli ultimi istanti come unico vero momento degno di nota dopo ore di nulla cosmico, ergo, sarebbe la definitiva morte del ciclismo.
È questo il ciclismo che rimpiangono alcuni?
Per carità!
Zavoli; "Lei sarebbe Pantani, come per esempio Coppi fu Coppi, se avesse osservato alla lettera quella dieta?"

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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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lucks83 ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 15:21
Liars75 ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 15:11 Semmai un confronto nel tennis potrebbe essere non su gli slam vinti, visto che in questo periodo preso in esame sono tre i giocatori che si sono divisi gli slam e sapete quali, ma è come se Federer vincesse tutti gli slam per cinque anni di fila col punteggio di 6/0 6/0 6/0 dal primo turno alla final
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 17:45
TheArchitect99 ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 15:38
Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 14:28

A proposito di muri di testo condita dalla solita arroganza ingiustificata del soggetto.
Si parlava del Federer prime, uno che è rimasto in cima alla classifica per 237 settimane consecutive, che equivale a oltre 4 anni di regno, un record di settimane ininterrotte al numero 1 mai nemmeno avvicinato neanche da Djokovic o da Nadal.
Se non è questo dominare il proprio sport allora cos'è?
Infatti molti la considerano una "weak era", perché Federer era nettamente superiore a tutti, poi con l'emergere degli altri fab si è entrati nell'epoca d'oro. Delle finali Federer-Baghdatis o anche Federer-Roddick ( ottimo giocatore) nessuno ne parla neanche lontanamente quanto delle finali Federer-Djokovic-Nadal. La differenza è che lo spettacolo c'era anche nella "weak era" per lo stile di gioco di Federer, che aveva dei colpi meravigliosi e comunque anche quando vinceva facile avevi degli highlights. Il ciclismo non si presta agli stessi parametri, in una Liegi 2025 o Lombardia 2024 non ci sono highlights da rivedere, se proprio vogliamo lo "scatto" iniziale e basta.
A mio avviso esiste un problema di fondo in questa parte della discussione, ovvero che nessuno sta dicendo che vedere Pogacar dominare sia più spettacolare/avvincente rispetto per esempio a vedere un Pogacar duellare più o meno alla pari con un Vingegaard (Tour 2023) o con un VDP (Sanremo, Fiandre e Roubaix), tutt'altro.
Si sta dicendo che tra un Pogacar versione dominatore e corse molto più livellate ma verso il basso io e altri preferiamo comunque la prima ipotesi, e si ritorna al de gustibus.
Posso citare tanti di quei GT equilibrati ed incerti fino in fondo ma che nel complesso sono risultati abbastanza noiosi, esempio i Giri 2022 e 2023.
Il Giro 2022 che tipo di spettacolo poteva suscitare nel vedere 3 corridori che in lungo e in largo andavano in simbiosi?

Anche il Giro 2000 dove inizialmente sembrava esserci un padrone della corsa, salvo poi essere capovolto al penultimo giorno all'interno di una cronoscalata dove alla vigilia della stessa i candidati alla vittoria del Giro erano addirittura 3, ecco sfido chiunque a definire quel Giro una bella corsa, considerando che a parte la tappa con arrivo sull'Abetone in tutte e 3 le settimane non si vide alcun numero degno di nota da parte dei protagonisti della generale.

Ed è qui che si torna al paragone col tennis.
L'epoca dei fab four è stata sicuramente quella che ha suscitato il maggiore interesse globale, ma proprio perché si contendevano i vari tornei 3/4 fuoriclasse epocali.
A inizio anni 2000 in un momento antecedente alla definitiva esplosione di Federer (e poi di Nadal) e successivo all'epoca della grande rivalità Sampras-Agassi, l'equilibrio nel circuito regnò sovrano, coi tornei più importanti che risultarono molto più incerti, e posizione di numero 1 che mutava continuamente appannaggio dei vari Hewitt, Roddick, Safin, Ferrero, Kuerten, eccetera, eppure nonostante tutta quella incertezza l'interesse rivolto al tennis al maschile toccò uno dei suoi punti più bassi.

Quando si analizzano le dinamiche del ciclismo comparate a quelle di altri sport anche qui a mio avviso vengono ignorati alcuni principi che hanno reso così popolare il ciclismo, e tra questi vi è il fascino dell'uomo solo al comando.
La gente vuole vedere bagarre e selezione, non corse perennemente bloccate.
Lo strapotere di Pogacar può rendere monotono l'esito di una corsa annullando in partenza qualsiasi tipo di pathos, resta il fatto come già detto che lui non si limita solo a vincere ma lo fa sempre con una tattica iper aggressiva.
Quindi anche per lui vale il discorso del non è tanto il quanto vince ma come vince.
Un monologo di Pogacar è enne volte più spettacolare rispetto a un monologo di un Indurain, di un Froome (che comunque a me non dispiaceva) per non parlare di un Valverde.
Se per assurdo Pogacar vincesse le stesse corse con una condotta alla Valverde renderebbe le corse ancora meno interessanti, ovvero basterebbe guardare solo gli ultimi istanti come unico vero momento degno di nota dopo ore di nulla cosmico, ergo, sarebbe la definitiva morte del ciclismo.
È questo il ciclismo che rimpiangono alcuni?
Per carità!
Aspetta però, una delle esternazioni da cui si è partiti è che tu hai definito insulso il Giro 2025, Sestriere a parte, mica che i Giri 2022 o 2023 non siano stati poveri di pathos.
Quest'anno mi pare vi siano state bagarre, selezione, colpi di scena, attacchi da lontano e da vicino, battaglie sia per la generale (passo del Valentino, Montalcino, Sestriere, pure Bormio a suo modo è stata godibile a mio avviso), sia per i successi di tappa (Pedersen mattatore).

Se il metro di giudizio con cui si giudica insulso un GT così è semplicemente il fatto che non ci sia qualcuno che va sui 7 W/kg su ogni salita, a prescindere dallo svolgimento della gara stessa, allora mi faccio un paio di domande su cosa (o chi) venga davvero seguito.
Pantani the best
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Babylon ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 18:14
Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 17:45
TheArchitect99 ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 15:38
Infatti molti la considerano una "weak era", perché Federer era nettamente superiore a tutti, poi con l'emergere degli altri fab si è entrati nell'epoca d'oro. Delle finali Federer-Baghdatis o anche Federer-Roddick ( ottimo giocatore) nessuno ne parla neanche lontanamente quanto delle finali Federer-Djokovic-Nadal. La differenza è che lo spettacolo c'era anche nella "weak era" per lo stile di gioco di Federer, che aveva dei colpi meravigliosi e comunque anche quando vinceva facile avevi degli highlights. Il ciclismo non si presta agli stessi parametri, in una Liegi 2025 o Lombardia 2024 non ci sono highlights da rivedere, se proprio vogliamo lo "scatto" iniziale e basta.
A mio avviso esiste un problema di fondo in questa parte della discussione, ovvero che nessuno sta dicendo che vedere Pogacar dominare sia più spettacolare/avvincente rispetto per esempio a vedere un Pogacar duellare più o meno alla pari con un Vingegaard (Tour 2023) o con un VDP (Sanremo, Fiandre e Roubaix), tutt'altro.
Si sta dicendo che tra un Pogacar versione dominatore e corse molto più livellate ma verso il basso io e altri preferiamo comunque la prima ipotesi, e si ritorna al de gustibus.
Posso citare tanti di quei GT equilibrati ed incerti fino in fondo ma che nel complesso sono risultati abbastanza noiosi, esempio i Giri 2022 e 2023.
Il Giro 2022 che tipo di spettacolo poteva suscitare nel vedere 3 corridori che in lungo e in largo andavano in simbiosi?

Anche il Giro 2000 dove inizialmente sembrava esserci un padrone della corsa, salvo poi essere capovolto al penultimo giorno all'interno di una cronoscalata dove alla vigilia della stessa i candidati alla vittoria del Giro erano addirittura 3, ecco sfido chiunque a definire quel Giro una bella corsa, considerando che a parte la tappa con arrivo sull'Abetone in tutte e 3 le settimane non si vide alcun numero degno di nota da parte dei protagonisti della generale.

Ed è qui che si torna al paragone col tennis.
L'epoca dei fab four è stata sicuramente quella che ha suscitato il maggiore interesse globale, ma proprio perché si contendevano i vari tornei 3/4 fuoriclasse epocali.
A inizio anni 2000 in un momento antecedente alla definitiva esplosione di Federer (e poi di Nadal) e successivo all'epoca della grande rivalità Sampras-Agassi, l'equilibrio nel circuito regnò sovrano, coi tornei più importanti che risultarono molto più incerti, e posizione di numero 1 che mutava continuamente appannaggio dei vari Hewitt, Roddick, Safin, Ferrero, Kuerten, eccetera, eppure nonostante tutta quella incertezza l'interesse rivolto al tennis al maschile toccò uno dei suoi punti più bassi.

Quando si analizzano le dinamiche del ciclismo comparate a quelle di altri sport anche qui a mio avviso vengono ignorati alcuni principi che hanno reso così popolare il ciclismo, e tra questi vi è il fascino dell'uomo solo al comando.
La gente vuole vedere bagarre e selezione, non corse perennemente bloccate.
Lo strapotere di Pogacar può rendere monotono l'esito di una corsa annullando in partenza qualsiasi tipo di pathos, resta il fatto come già detto che lui non si limita solo a vincere ma lo fa sempre con una tattica iper aggressiva.
Quindi anche per lui vale il discorso del non è tanto il quanto vince ma come vince.
Un monologo di Pogacar è enne volte più spettacolare rispetto a un monologo di un Indurain, di un Froome (che comunque a me non dispiaceva) per non parlare di un Valverde.
Se per assurdo Pogacar vincesse le stesse corse con una condotta alla Valverde renderebbe le corse ancora meno interessanti, ovvero basterebbe guardare solo gli ultimi istanti come unico vero momento degno di nota dopo ore di nulla cosmico, ergo, sarebbe la definitiva morte del ciclismo.
È questo il ciclismo che rimpiangono alcuni?
Per carità!
Aspetta però, una delle esternazioni da cui si è partiti è che tu hai definito insulso il Giro 2025, Sestriere a parte, mica che i Giri 2022 o 2023 non siano stati poveri di pathos.
Quest'anno mi pare vi siano state bagarre, selezione, colpi di scena, attacchi da lontano e da vicino, battaglie sia per la generale (passo del Valentino, Montalcino, Sestriere, pure Bormio a suo modo è stata godibile a mio avviso), sia per i successi di tappa (Pedersen mattatore).

Se il metro di giudizio con cui si giudica insulso un GT così è semplicemente il fatto che non ci sia qualcuno che va sui 7 W/kg su ogni salita, a prescindere dallo svolgimento della gara stessa, allora mi faccio un paio di domande su cosa (o chi) venga davvero seguito.
Bene, adesso oltre a dare le patenti di tifo si comincia pure a sindacare su cosa venga davvero seguito, siamo alle comiche.

Tra l'altro sono io che comincio a domandarmi che tipo di gusti si abbiamo nel definire la tappa di Bormio godibile, quando sostanzialmente bastava limitarsi a guardare gli ultimi chilometri di quella tappa di montagna per vedere qualcosa di veramente rilevante (Mortirolo quasi non pervenuto).
Ribadisco Giro insulso salvato dalla tappa del Sestriere che fa da contraltare alla tappa del giorno precedente verso Champoluc, una delle più imbarazzanti della storia recente del Giro nonostante una corsa alla maglia rosa ancora aperta nella sua fase clou, una noia che definire mortale è anche riduttivo.
Del resto c'è a chi piacciono le corse bloccate e a chi i monopoli stile Bassano del Grappa, a ognuno il suo.

Se poi vogliamo fare della dietrologia spiccia anche qui sono io che comincio a domandarmi se per alcuni il problema non sia tanto lo strapotere di un corridore ma il corridore in sé.
Zavoli; "Lei sarebbe Pantani, come per esempio Coppi fu Coppi, se avesse osservato alla lettera quella dieta?"

Pantani; "No io credo che ogni tanto bisognerebbe bere anche il vino non solo il pane e l'acqua. Però credo che l'importante nello sport, che deve essere anche uno specchio della vita di chi ti guarda, di avere delle regole e rispettarle queste regole"
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Questa malattia dei numeri è una cosa recente venuta fuori con la tecnologia, e a me fà nauseare. Non ricordo tutte ste pippe sui watt e VAM ai tempi di Pantani o pure di Armstrong, nessuno si segava nel cercare di comparare quanti diavolo watt facevano questi corridori rispetto ai predecessori, neanche in cronaca, e di tappe di montagna dei gt degli ultimi vent'anni se volete ce ne sono parecchie. Certe volte sembra un forum di elettricisti più che di ciclismo, e capisco che se Pogacar non ha avversari non resta che esaltarsi guardando i numeri, ma queste cose faccio fatica a capirle, come detto, ho una formazione classica non scientifica, mi esaltano i duelli e le storie, non i numeri.
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 17:45A inizio anni 2000 in un momento antecedente alla definitiva esplosione di Federer (e poi di Nadal) e successivo all'epoca della grande rivalità Sampras-Agassi, l'equilibrio nel circuito regnò sovrano, coi tornei più importanti che risultarono molto più incerti, e posizione di numero 1 che mutava continuamente appannaggio dei vari Hewitt, Roddick, Safin, Ferrero, Kuerten, eccetera, eppure nonostante tutta quella incertezza l'interesse rivolto al tennis al maschile toccò uno dei suoi punti più bassi.
Nel forum tennistico che seguo da oltre vent'anni non ricordo un solo intervento, ma neanche UNO, che favorisse, come spettacolo e interesse, gli anni 2001-2003 al quadrienno di Federer 2004-2007. L'unico, e ribadisco l'unico dibattito che si faceva era discutere se il trienno 2001-2003 potesse dare un'idea oggettiva del valore degli avversari trovati da Federer nel quadrienno successivo.
Si vede che questo forum, cicloweb, ha le sue dinamiche particolari.
Quando si analizzano le dinamiche del ciclismo comparate a quelle di altri sport anche qui a mio avviso vengono ignorati alcuni principi che hanno reso così popolare il ciclismo, e tra questi vi è il fascino dell'uomo solo al comando.
"lo spettro di un Giro d'Italia nelle gambe" :D
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Stylus ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 18:57 Questa malattia dei numeri è una cosa recente venuta fuori con la tecnologia, e a me fà nauseare. Non ricordo tutte ste pippe sui watt e VAM ai tempi di Pantani o pure di Armstrong, nessuno si segava nel cercare di comparare quanti diavolo watt facevano questi corridori rispetto ai predecessori, neanche in cronaca, e di tappe di montagna dei gt degli ultimi vent'anni se volete ce ne sono parecchie. Certe volte sembra un forum di elettricisti più che di ciclismo, e capisco che se Pogacar non ha avversari non resta che esaltarsi guardando i numeri, ma queste cose faccio fatica a capirle, come detto, ho una formazione classica non scientifica, mi esaltano i duelli e le storie, non i numeri.
Anche ai tempi di Pantani ricordo che alcuni cronisti dell'epoca davano risalto ad alcuni dati scientifici, la differenza è il tipo di proporzione, e qui condivido il tuo disappunto.
Infatti sono uno a cui i wattaggi prodotti risultano praticamente indifferenti, non parliamo poi della aleatoria VAM.
A me di una performance piace ammirarne i danni che provoca ai propri avversari in termini di distacco, non certamente quanti watt sono stati prodotti.
Casomai l'unica curiosità che mi interessa facendo le debite distinzioni imposte dalle varie epoche, sono le comparazioni tra i tempi di scalata.
Zavoli; "Lei sarebbe Pantani, come per esempio Coppi fu Coppi, se avesse osservato alla lettera quella dieta?"

Pantani; "No io credo che ogni tanto bisognerebbe bere anche il vino non solo il pane e l'acqua. Però credo che l'importante nello sport, che deve essere anche uno specchio della vita di chi ti guarda, di avere delle regole e rispettarle queste regole"
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Fantasio ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 19:01
Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 17:45A inizio anni 2000 in un momento antecedente alla definitiva esplosione di Federer (e poi di Nadal) e successivo all'epoca della grande rivalità Sampras-Agassi, l'equilibrio nel circuito regnò sovrano, coi tornei più importanti che risultarono molto più incerti, e posizione di numero 1 che mutava continuamente appannaggio dei vari Hewitt, Roddick, Safin, Ferrero, Kuerten, eccetera, eppure nonostante tutta quella incertezza l'interesse rivolto al tennis al maschile toccò uno dei suoi punti più bassi.
Nel forum tennistico che seguo da oltre vent'anni non ricordo un solo intervento, ma neanche UNO, che favorisse, come spettacolo e interesse, gli anni 2001-2003 al quadrienno di Federer 2004-2007. L'unico, e ribadisco l'unico dibattito che si faceva era discutere se il trienno 2001-2003 potesse dare un'idea oggettiva del valore degli avversari trovati da Federer nel quadrienno successivo.
Si vede che questo forum, cicloweb, ha le sue dinamiche particolari.
Quando si analizzano le dinamiche del ciclismo comparate a quelle di altri sport anche qui a mio avviso vengono ignorati alcuni principi che hanno reso così popolare il ciclismo, e tra questi vi è il fascino dell'uomo solo al comando.
Il motivo è la qualità inferiore, erano ottimi giocatori ma non c'erano i fuoriclasse come i fab o i fenomeni degli anni 80, poi mi pare che il gioco fosse più incentrato su punti brevi e campi veloci rispetto all'epoca successiva, che rendeva le partite meno spettacolari in generale. La differenza è che nel ciclismo non esiste la qualità dei giocatori come nel tennis, è uno sport di resistenza, che le salite vengano fatte battendo il record all time o 2 minuti più piano cambia poco agli occhi di chi guarda (tranne una parte di nicchia del pubblico).
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 17:45
TheArchitect99 ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 15:38
Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 14:28

A proposito di muri di testo condita dalla solita arroganza ingiustificata del soggetto.
Si parlava del Federer prime, uno che è rimasto in cima alla classifica per 237 settimane consecutive, che equivale a oltre 4 anni di regno, un record di settimane ininterrotte al numero 1 mai nemmeno avvicinato neanche da Djokovic o da Nadal.
Se non è questo dominare il proprio sport allora cos'è?
Infatti molti la considerano una "weak era", perché Federer era nettamente superiore a tutti, poi con l'emergere degli altri fab si è entrati nell'epoca d'oro. Delle finali Federer-Baghdatis o anche Federer-Roddick ( ottimo giocatore) nessuno ne parla neanche lontanamente quanto delle finali Federer-Djokovic-Nadal. La differenza è che lo spettacolo c'era anche nella "weak era" per lo stile di gioco di Federer, che aveva dei colpi meravigliosi e comunque anche quando vinceva facile avevi degli highlights. Il ciclismo non si presta agli stessi parametri, in una Liegi 2025 o Lombardia 2024 non ci sono highlights da rivedere, se proprio vogliamo lo "scatto" iniziale e basta.
A mio avviso esiste un problema di fondo in questa parte della discussione, ovvero che nessuno sta dicendo che vedere Pogacar dominare sia più spettacolare/avvincente rispetto per esempio a vedere un Pogacar duellare più o meno alla pari con un Vingegaard (Tour 2023) o con un VDP (Sanremo, Fiandre e Roubaix), tutt'altro.
Si sta dicendo che tra un Pogacar versione dominatore e corse molto più livellate ma verso il basso io e altri preferiamo comunque la prima ipotesi, e si ritorna al de gustibus.
Posso citare tanti di quei GT equilibrati ed incerti fino in fondo ma che nel complesso sono risultati abbastanza noiosi, esempio i Giri 2022 e 2023.
Il Giro 2022 che tipo di spettacolo poteva suscitare nel vedere 3 corridori che in lungo e in largo andavano in simbiosi?

Anche il Giro 2000 dove inizialmente sembrava esserci un padrone della corsa, salvo poi essere capovolto al penultimo giorno all'interno di una cronoscalata dove alla vigilia della stessa i candidati alla vittoria del Giro erano addirittura 3, ecco sfido chiunque a definire quel Giro una bella corsa, considerando che a parte la tappa con arrivo sull'Abetone in tutte e 3 le settimane non si vide alcun numero degno di nota da parte dei protagonisti della generale.

Ed è qui che si torna al paragone col tennis.
L'epoca dei fab four è stata sicuramente quella che ha suscitato il maggiore interesse globale, ma proprio perché si contendevano i vari tornei 3/4 fuoriclasse epocali.
A inizio anni 2000 in un momento antecedente alla definitiva esplosione di Federer (e poi di Nadal) e successivo all'epoca della grande rivalità Sampras-Agassi, l'equilibrio nel circuito regnò sovrano, coi tornei più importanti che risultarono molto più incerti, e posizione di numero 1 che mutava continuamente appannaggio dei vari Hewitt, Roddick, Safin, Ferrero, Kuerten, eccetera, eppure nonostante tutta quella incertezza l'interesse rivolto al tennis al maschile toccò uno dei suoi punti più bassi.

Quando si analizzano le dinamiche del ciclismo comparate a quelle di altri sport anche qui a mio avviso vengono ignorati alcuni principi che hanno reso così popolare il ciclismo, e tra questi vi è il fascino dell'uomo solo al comando.
La gente vuole vedere bagarre e selezione, non corse perennemente bloccate.
Lo strapotere di Pogacar può rendere monotono l'esito di una corsa annullando in partenza qualsiasi tipo di pathos, resta il fatto come già detto che lui non si limita solo a vincere ma lo fa sempre con una tattica iper aggressiva.
Quindi anche per lui vale il discorso del non è tanto il quanto vince ma come vince.
Un monologo di Pogacar è enne volte più spettacolare rispetto a un monologo di un Indurain, di un Froome (che comunque a me non dispiaceva) per non parlare di un Valverde.
Se per assurdo Pogacar vincesse le stesse corse con una condotta alla Valverde renderebbe le corse ancora meno interessanti, ovvero basterebbe guardare solo gli ultimi istanti come unico vero momento degno di nota dopo ore di nulla cosmico, ergo, sarebbe la definitiva morte del ciclismo.
È questo il ciclismo che rimpiangono alcuni?
Per carità!
Ma sul fatto che le corse bloccate non siano interessanti sono chiaramente d'accordo, i Giri '22 e '23 sono stati tra i meno belli degli ultimi anni senza dubbio (ultima tappa di entrambi esclusa), però allo stesso tempo ho trovato poco interessante anche il Giro '24 per motivi opposti, ossia corsa già decisa e pochezza generale alle spalle del dominatore ( se togliamo Pogacar siamo su livelli anche peggiori del '22 e '23), ma su quello de gustibus, per me '22,'23 e '24 sono ugualmente "brutti" come Giri ma ci sta che a te risulti più interessante il '24. Il problema delle corse dominate da Pogacar è che, pur scattando a decine di km dal traguardo, sai già che l'inseguimento non ci sarà o non sarà efficace, se invece vedessimo delle lotte dietro per provare ad andarlo a prendere con realistiche possibilità di riuscirci (es. Amstel ma anche il Mondiale scorso è rimasto incerto dopo il suo scatto) sarebbe tutto diverso per me.
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 18:51
Babylon ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 18:14
Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 17:45

A mio avviso esiste un problema di fondo in questa parte della discussione, ovvero che nessuno sta dicendo che vedere Pogacar dominare sia più spettacolare/avvincente rispetto per esempio a vedere un Pogacar duellare più o meno alla pari con un Vingegaard (Tour 2023) o con un VDP (Sanremo, Fiandre e Roubaix), tutt'altro.
Si sta dicendo che tra un Pogacar versione dominatore e corse molto più livellate ma verso il basso io e altri preferiamo comunque la prima ipotesi, e si ritorna al de gustibus.
Posso citare tanti di quei GT equilibrati ed incerti fino in fondo ma che nel complesso sono risultati abbastanza noiosi, esempio i Giri 2022 e 2023.
Il Giro 2022 che tipo di spettacolo poteva suscitare nel vedere 3 corridori che in lungo e in largo andavano in simbiosi?

Anche il Giro 2000 dove inizialmente sembrava esserci un padrone della corsa, salvo poi essere capovolto al penultimo giorno all'interno di una cronoscalata dove alla vigilia della stessa i candidati alla vittoria del Giro erano addirittura 3, ecco sfido chiunque a definire quel Giro una bella corsa, considerando che a parte la tappa con arrivo sull'Abetone in tutte e 3 le settimane non si vide alcun numero degno di nota da parte dei protagonisti della generale.

Ed è qui che si torna al paragone col tennis.
L'epoca dei fab four è stata sicuramente quella che ha suscitato il maggiore interesse globale, ma proprio perché si contendevano i vari tornei 3/4 fuoriclasse epocali.
A inizio anni 2000 in un momento antecedente alla definitiva esplosione di Federer (e poi di Nadal) e successivo all'epoca della grande rivalità Sampras-Agassi, l'equilibrio nel circuito regnò sovrano, coi tornei più importanti che risultarono molto più incerti, e posizione di numero 1 che mutava continuamente appannaggio dei vari Hewitt, Roddick, Safin, Ferrero, Kuerten, eccetera, eppure nonostante tutta quella incertezza l'interesse rivolto al tennis al maschile toccò uno dei suoi punti più bassi.

Quando si analizzano le dinamiche del ciclismo comparate a quelle di altri sport anche qui a mio avviso vengono ignorati alcuni principi che hanno reso così popolare il ciclismo, e tra questi vi è il fascino dell'uomo solo al comando.
La gente vuole vedere bagarre e selezione, non corse perennemente bloccate.
Lo strapotere di Pogacar può rendere monotono l'esito di una corsa annullando in partenza qualsiasi tipo di pathos, resta il fatto come già detto che lui non si limita solo a vincere ma lo fa sempre con una tattica iper aggressiva.
Quindi anche per lui vale il discorso del non è tanto il quanto vince ma come vince.
Un monologo di Pogacar è enne volte più spettacolare rispetto a un monologo di un Indurain, di un Froome (che comunque a me non dispiaceva) per non parlare di un Valverde.
Se per assurdo Pogacar vincesse le stesse corse con una condotta alla Valverde renderebbe le corse ancora meno interessanti, ovvero basterebbe guardare solo gli ultimi istanti come unico vero momento degno di nota dopo ore di nulla cosmico, ergo, sarebbe la definitiva morte del ciclismo.
È questo il ciclismo che rimpiangono alcuni?
Per carità!
Aspetta però, una delle esternazioni da cui si è partiti è che tu hai definito insulso il Giro 2025, Sestriere a parte, mica che i Giri 2022 o 2023 non siano stati poveri di pathos.
Quest'anno mi pare vi siano state bagarre, selezione, colpi di scena, attacchi da lontano e da vicino, battaglie sia per la generale (passo del Valentino, Montalcino, Sestriere, pure Bormio a suo modo è stata godibile a mio avviso), sia per i successi di tappa (Pedersen mattatore).

Se il metro di giudizio con cui si giudica insulso un GT così è semplicemente il fatto che non ci sia qualcuno che va sui 7 W/kg su ogni salita, a prescindere dallo svolgimento della gara stessa, allora mi faccio un paio di domande su cosa (o chi) venga davvero seguito.
Bene, adesso oltre a dare le patenti di tifo si comincia pure a sindacare su cosa venga davvero seguito, siamo alle comiche.

Tra l'altro sono io che comincio a domandarmi che tipo di gusti si abbiamo nel definire la tappa di Bormio godibile, quando sostanzialmente bastava limitarsi a guardare gli ultimi chilometri di quella tappa di montagna per vedere qualcosa di veramente rilevante (Mortirolo quasi non pervenuto).
Ribadisco Giro insulso salvato dalla tappa del Sestriere che fa da contraltare alla tappa del giorno precedente verso Champoluc, una delle più imbarazzanti della storia recente del Giro nonostante una corsa alla maglia rosa ancora aperta nella sua fase clou, una noia che definire mortale è anche riduttivo.
Del resto c'è a chi piacciono le corse bloccate e a chi i monopoli stile Bassano del Grappa, a ognuno il suo.

Se poi vogliamo fare della dietrologia spiccia anche qui sono io che comincio a domandarmi se per alcuni il problema non sia tanto lo strapotere di un corridore ma il corridore in sé.
Sul Giro stai esagerando secondo...i corridori hanno fatto il massimo a loro consentito...la tappa del S.Valentino era una signora tappa, per esempio,io c'ero e si respirava quell'aria da tappa decisiva...anche se dopo decisiva non e' stata alla fine..
"non ho mai visto uno andare cosi forte in salita...ma non ho mai visto nessuno andare cosi piano in discesa"
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 18:51
Babylon ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 18:14
Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 17:45

A mio avviso esiste un problema di fondo in questa parte della discussione, ovvero che nessuno sta dicendo che vedere Pogacar dominare sia più spettacolare/avvincente rispetto per esempio a vedere un Pogacar duellare più o meno alla pari con un Vingegaard (Tour 2023) o con un VDP (Sanremo, Fiandre e Roubaix), tutt'altro.
Si sta dicendo che tra un Pogacar versione dominatore e corse molto più livellate ma verso il basso io e altri preferiamo comunque la prima ipotesi, e si ritorna al de gustibus.
Posso citare tanti di quei GT equilibrati ed incerti fino in fondo ma che nel complesso sono risultati abbastanza noiosi, esempio i Giri 2022 e 2023.
Il Giro 2022 che tipo di spettacolo poteva suscitare nel vedere 3 corridori che in lungo e in largo andavano in simbiosi?

Anche il Giro 2000 dove inizialmente sembrava esserci un padrone della corsa, salvo poi essere capovolto al penultimo giorno all'interno di una cronoscalata dove alla vigilia della stessa i candidati alla vittoria del Giro erano addirittura 3, ecco sfido chiunque a definire quel Giro una bella corsa, considerando che a parte la tappa con arrivo sull'Abetone in tutte e 3 le settimane non si vide alcun numero degno di nota da parte dei protagonisti della generale.

Ed è qui che si torna al paragone col tennis.
L'epoca dei fab four è stata sicuramente quella che ha suscitato il maggiore interesse globale, ma proprio perché si contendevano i vari tornei 3/4 fuoriclasse epocali.
A inizio anni 2000 in un momento antecedente alla definitiva esplosione di Federer (e poi di Nadal) e successivo all'epoca della grande rivalità Sampras-Agassi, l'equilibrio nel circuito regnò sovrano, coi tornei più importanti che risultarono molto più incerti, e posizione di numero 1 che mutava continuamente appannaggio dei vari Hewitt, Roddick, Safin, Ferrero, Kuerten, eccetera, eppure nonostante tutta quella incertezza l'interesse rivolto al tennis al maschile toccò uno dei suoi punti più bassi.

Quando si analizzano le dinamiche del ciclismo comparate a quelle di altri sport anche qui a mio avviso vengono ignorati alcuni principi che hanno reso così popolare il ciclismo, e tra questi vi è il fascino dell'uomo solo al comando.
La gente vuole vedere bagarre e selezione, non corse perennemente bloccate.
Lo strapotere di Pogacar può rendere monotono l'esito di una corsa annullando in partenza qualsiasi tipo di pathos, resta il fatto come già detto che lui non si limita solo a vincere ma lo fa sempre con una tattica iper aggressiva.
Quindi anche per lui vale il discorso del non è tanto il quanto vince ma come vince.
Un monologo di Pogacar è enne volte più spettacolare rispetto a un monologo di un Indurain, di un Froome (che comunque a me non dispiaceva) per non parlare di un Valverde.
Se per assurdo Pogacar vincesse le stesse corse con una condotta alla Valverde renderebbe le corse ancora meno interessanti, ovvero basterebbe guardare solo gli ultimi istanti come unico vero momento degno di nota dopo ore di nulla cosmico, ergo, sarebbe la definitiva morte del ciclismo.
È questo il ciclismo che rimpiangono alcuni?
Per carità!
Aspetta però, una delle esternazioni da cui si è partiti è che tu hai definito insulso il Giro 2025, Sestriere a parte, mica che i Giri 2022 o 2023 non siano stati poveri di pathos.
Quest'anno mi pare vi siano state bagarre, selezione, colpi di scena, attacchi da lontano e da vicino, battaglie sia per la generale (passo del Valentino, Montalcino, Sestriere, pure Bormio a suo modo è stata godibile a mio avviso), sia per i successi di tappa (Pedersen mattatore).

Se il metro di giudizio con cui si giudica insulso un GT così è semplicemente il fatto che non ci sia qualcuno che va sui 7 W/kg su ogni salita, a prescindere dallo svolgimento della gara stessa, allora mi faccio un paio di domande su cosa (o chi) venga davvero seguito.
Bene, adesso oltre a dare le patenti di tifo si comincia pure a sindacare su cosa venga davvero seguito, siamo alle comiche.

Tra l'altro sono io che comincio a domandarmi che tipo di gusti si abbiamo nel definire la tappa di Bormio godibile, quando sostanzialmente bastava limitarsi a guardare gli ultimi chilometri di quella tappa di montagna per vedere qualcosa di veramente rilevante (Mortirolo quasi non pervenuto).
Ribadisco Giro insulso salvato dalla tappa del Sestriere che fa da contraltare alla tappa del giorno precedente verso Champoluc, una delle più imbarazzanti della storia recente del Giro nonostante una corsa alla maglia rosa ancora aperta nella sua fase clou, una noia che definire mortale è anche riduttivo.
Del resto c'è a chi piacciono le corse bloccate e a chi i monopoli stile Bassano del Grappa, a ognuno il suo.

Se poi vogliamo fare della dietrologia spiccia anche qui sono io che comincio a domandarmi se per alcuni il problema non sia tanto lo strapotere di un corridore ma il corridore in sé.
Eh ma adesso se non attaccano ai meno 35 o fanno numeri esagerati possiamo bollare automaticamente come schifo quel che si vede :D
Che ti devo dire, un commento del genere per me denota una visione piuttosto sensazionalistica, e di conseguenza superficiale, di questo sport (e forse non solo), volta ad apprezzarne solo il Fenomeno e a spalare merda sul resto senza troppa distinzione.
Proprio un aut - aut che impoverisce i discorsi, comunque goditi la dietrologia, gli eventi e la retorica, che dopo questi fenomeni sarà dura ;)
Pantani the best
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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TheArchitect99 ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 19:42
Fantasio ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 19:01
Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 17:45A inizio anni 2000 in un momento antecedente alla definitiva esplosione di Federer (e poi di Nadal) e successivo all'epoca della grande rivalità Sampras-Agassi, l'equilibrio nel circuito regnò sovrano, coi tornei più importanti che risultarono molto più incerti, e posizione di numero 1 che mutava continuamente appannaggio dei vari Hewitt, Roddick, Safin, Ferrero, Kuerten, eccetera, eppure nonostante tutta quella incertezza l'interesse rivolto al tennis al maschile toccò uno dei suoi punti più bassi.
Nel forum tennistico che seguo da oltre vent'anni non ricordo un solo intervento, ma neanche UNO, che favorisse, come spettacolo e interesse, gli anni 2001-2003 al quadrienno di Federer 2004-2007. L'unico, e ribadisco l'unico dibattito che si faceva era discutere se il trienno 2001-2003 potesse dare un'idea oggettiva del valore degli avversari trovati da Federer nel quadrienno successivo.
Si vede che questo forum, cicloweb, ha le sue dinamiche particolari.
Quando si analizzano le dinamiche del ciclismo comparate a quelle di altri sport anche qui a mio avviso vengono ignorati alcuni principi che hanno reso così popolare il ciclismo, e tra questi vi è il fascino dell'uomo solo al comando.
Il motivo è la qualità inferiore, erano ottimi giocatori ma non c'erano i fuoriclasse come i fab o i fenomeni degli anni 80, poi mi pare che il gioco fosse più incentrato su punti brevi e campi veloci rispetto all'epoca successiva, che rendeva le partite meno spettacolari in generale. La differenza è che nel ciclismo non esiste la qualità dei giocatori come nel tennis, è uno sport di resistenza, che le salite vengano fatte battendo il record all time o 2 minuti più piano cambia poco agli occhi di chi guarda (tranne una parte di nicchia del pubblico).
Invece a mio avviso è esattamente il contrario.
Vero che nel ciclismo chi guarda non può avere la percezione immediata del livello della performance, ma a posteriori la si può quantificare attraverso i dati.
Invece nel tennis essendo uno sport d'incastri dove il tuo gioco salvo la battuta è condizionato anche dal tipo di palla che ti viene proposta dal tuo avversario, la qualità di un giocatore non è misurabile, proprio perché la qualità espressa è direttamente proporzionata al livello del tuo avversario.
Un giocatore può dominare un torneo in lungo e in largo ed è impossibile stabilire con parametri certi se quel tipo di dominio è dovuto più alla sua bravura o alla scarsa qualità della concorrenza.

Poi ribadisco che nel ciclismo la spettacolarizzazione è dovuta alla condotta di gara.
I corridori che tendenzialmente si contraddistinguono per la loro condotta aggressiva sono storicamente quelli più popolari.
Ci sono corridori che hanno vinto relativamente poco tipo Poulidor o il nostro Chiappucci, che però erano più popolari rispetto a corridori che potevano vantare un palmares molto più prestigioso, ed il motivo era proprio dovuto alla loro generosità in bicicletta.
Per questo continuo a dire che non è tanto il quanto ma il come, questo mantra non vale solo negli sport di abilità come il tennis ma anche in uno sport di resistenza come il ciclismo.
La gente si appassiona nei confronti di chi regala spettacolo non certamente con chi applica una corsa attendista.
Lo strapotere di Pogacar a molti può non piacere perché toglie il pathos alle corse, ma allo stesso tempo non si può certo dire che quel suo strapotere nella spettacolarizzazione di cui sopra sia fine a sé stesso.
Zavoli; "Lei sarebbe Pantani, come per esempio Coppi fu Coppi, se avesse osservato alla lettera quella dieta?"

Pantani; "No io credo che ogni tanto bisognerebbe bere anche il vino non solo il pane e l'acqua. Però credo che l'importante nello sport, che deve essere anche uno specchio della vita di chi ti guarda, di avere delle regole e rispettarle queste regole"
Pantani the best
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Babylon ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 19:55
Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 18:51
Babylon ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 18:14

Aspetta però, una delle esternazioni da cui si è partiti è che tu hai definito insulso il Giro 2025, Sestriere a parte, mica che i Giri 2022 o 2023 non siano stati poveri di pathos.
Quest'anno mi pare vi siano state bagarre, selezione, colpi di scena, attacchi da lontano e da vicino, battaglie sia per la generale (passo del Valentino, Montalcino, Sestriere, pure Bormio a suo modo è stata godibile a mio avviso), sia per i successi di tappa (Pedersen mattatore).

Se il metro di giudizio con cui si giudica insulso un GT così è semplicemente il fatto che non ci sia qualcuno che va sui 7 W/kg su ogni salita, a prescindere dallo svolgimento della gara stessa, allora mi faccio un paio di domande su cosa (o chi) venga davvero seguito.
Bene, adesso oltre a dare le patenti di tifo si comincia pure a sindacare su cosa venga davvero seguito, siamo alle comiche.

Tra l'altro sono io che comincio a domandarmi che tipo di gusti si abbiamo nel definire la tappa di Bormio godibile, quando sostanzialmente bastava limitarsi a guardare gli ultimi chilometri di quella tappa di montagna per vedere qualcosa di veramente rilevante (Mortirolo quasi non pervenuto).
Ribadisco Giro insulso salvato dalla tappa del Sestriere che fa da contraltare alla tappa del giorno precedente verso Champoluc, una delle più imbarazzanti della storia recente del Giro nonostante una corsa alla maglia rosa ancora aperta nella sua fase clou, una noia che definire mortale è anche riduttivo.
Del resto c'è a chi piacciono le corse bloccate e a chi i monopoli stile Bassano del Grappa, a ognuno il suo.

Se poi vogliamo fare della dietrologia spiccia anche qui sono io che comincio a domandarmi se per alcuni il problema non sia tanto lo strapotere di un corridore ma il corridore in sé.
Eh ma adesso se non attaccano ai meno 35 o fanno numeri esagerati possiamo bollare automaticamente come schifo quel che si vede :D
Che ti devo dire, un commento del genere per me denota una visione piuttosto sensazionalistica, e di conseguenza superficiale, di questo sport (e forse non solo), volta ad apprezzarne solo il Fenomeno e a spalare merda sul resto senza troppa distinzione.
Proprio un aut - aut che impoverisce i discorsi, comunque goditi la dietrologia, gli eventi e la retorica, che dopo questi fenomeni sarà dura ;)
Ma quale visione superficiale, ma anche basta con questi toni da chi pensa di poter spiegare cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Anche qui se volessi abbassarmi al tuo livello senza rispettare i tuoi canoni di intrattenimento applicato a questo sport, potrei dirti che ritenere noioso un Giro come quello 2024 solo perché un corridore ha ucciso la competizione significa non cogliere l'essenza stessa dello sport, dove vince chi è il più bravo, e saper imporre il proprio dominio sugli altri non è una cosa che dovrebbe lasciare indifferente negli occhi di chi guarda, e neanche darla per scontata.

E a scanso di equivoci, io non sto buttando merda nei confronti dei protagonisti del Giro 2025, rispetto la loro fatica e i loro limiti, semplicemente visto che si è sempre parlato di spettacolo, quello proposto nel complesso per quelli che sono i miei gusti non è stato di mio gradimento.
Piuttosto bisognerebbe imparare a rispettare le opinioni altrui, a maggior ragione quando ci si addentra nella soggettività dovuta ai propri canoni estetici.
Io mi sono appassionato al ciclismo quando Pogacar non era ancora nato, e ho continuato a coltivare questa passione che come tutte le cose si è contraddistinta da alti e bassi.
Tutto questo per dire che come ho iniziato a seguire il ciclismo molto prima dell'avvento di Pogacar, lo farò anche quando lui non ci sarà più.
Che poi Pogacar è solo la punta dell'iceberg, visto che io apprezzo tutta questa generazione di fenomeni che producono con frequenza uno spettacolo a cui non si era abituati.

Poi se non condividi la mia visione delle cose è assolutamente un tuo legittimo diritto, ma almeno risparmiami la solita morale etichettando la visione altrui come superficiale condita dalla solita dietrologia spiccia.
Devi semplicemente prendere atto che quello che può piacere a te può anche non piacere agli altri, esattamente come quello che può piacere agli altri può anche non piacere a te.
De gustibus!!!!!
Zavoli; "Lei sarebbe Pantani, come per esempio Coppi fu Coppi, se avesse osservato alla lettera quella dieta?"

Pantani; "No io credo che ogni tanto bisognerebbe bere anche il vino non solo il pane e l'acqua. Però credo che l'importante nello sport, che deve essere anche uno specchio della vita di chi ti guarda, di avere delle regole e rispettarle queste regole"
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 20:59
Babylon ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 19:55
Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 18:51

Bene, adesso oltre a dare le patenti di tifo si comincia pure a sindacare su cosa venga davvero seguito, siamo alle comiche.

Tra l'altro sono io che comincio a domandarmi che tipo di gusti si abbiamo nel definire la tappa di Bormio godibile, quando sostanzialmente bastava limitarsi a guardare gli ultimi chilometri di quella tappa di montagna per vedere qualcosa di veramente rilevante (Mortirolo quasi non pervenuto).
Ribadisco Giro insulso salvato dalla tappa del Sestriere che fa da contraltare alla tappa del giorno precedente verso Champoluc, una delle più imbarazzanti della storia recente del Giro nonostante una corsa alla maglia rosa ancora aperta nella sua fase clou, una noia che definire mortale è anche riduttivo.
Del resto c'è a chi piacciono le corse bloccate e a chi i monopoli stile Bassano del Grappa, a ognuno il suo.

Se poi vogliamo fare della dietrologia spiccia anche qui sono io che comincio a domandarmi se per alcuni il problema non sia tanto lo strapotere di un corridore ma il corridore in sé.
Eh ma adesso se non attaccano ai meno 35 o fanno numeri esagerati possiamo bollare automaticamente come schifo quel che si vede :D
Che ti devo dire, un commento del genere per me denota una visione piuttosto sensazionalistica, e di conseguenza superficiale, di questo sport (e forse non solo), volta ad apprezzarne solo il Fenomeno e a spalare merda sul resto senza troppa distinzione.
Proprio un aut - aut che impoverisce i discorsi, comunque goditi la dietrologia, gli eventi e la retorica, che dopo questi fenomeni sarà dura ;)
Ma quale visione superficiale, ma anche basta con questi toni da chi pensa di poter spiegare cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Anche qui se volessi abbassarmi al tuo livello senza rispettare i tuoi canoni di intrattenimento applicato a questo sport, potrei dirti che ritenere noioso un Giro come quello 2024 solo perché un corridore ha ucciso la competizione significa non cogliere l'essenza stessa dello sport, dove vince chi è il più bravo, e saper imporre il proprio dominio sugli altri non è una cosa che dovrebbe lasciare indifferente negli occhi di chi guarda, e neanche darla per scontata.

E a scanso di equivoci, io non sto buttando merda nei confronti dei protagonisti del Giro 2025, rispetto la loro fatica e i loro limiti, semplicemente visto che si è sempre parlato di spettacolo, quello proposto nel complesso per quelli che sono i miei gusti non è stato di mio gradimento.
Piuttosto bisognerebbe imparare a rispettare le opinioni altrui, a maggior ragione quando ci si addentra nella soggettività dovuta ai propri canoni estetici.
Io mi sono appassionato al ciclismo quando Pogacar non era ancora nato, e ho continuato a coltivare questa passione che come tutte le cose si è contraddistinta da alti e bassi.
Tutto questo per dire che come ho iniziato a seguire il ciclismo molto prima dell'avvento di Pogacar, lo farò anche quando lui non ci sarà più.
Che poi Pogacar è solo la punta dell'iceberg, visto che io apprezzo tutta questa generazione di fenomeni che producono con frequenza uno spettacolo a cui non si era abituati.

Poi se non condividi la mia visione delle cose è assolutamente un tuo legittimo diritto, ma almeno risparmiami la solita morale etichettando la visione altrui come superficiale condita dalla solita dietrologia spiccia.
Devi semplicemente prendere atto che quello che può piacere a te può anche non piacere agli altri, esattamente come quello che può piacere agli altri può anche non piacere a te.
De gustibus!!!!!
Per me la tua visione viene semplicemente distorta dal fatto che il giro tu lo abbia definito insulso, termine con il quale non sono d'accordo, ma che capisco cosa voglia dire.

E si, per me è più interessante un delfinato dove fino al weekend dove i valori in campo sono usciti abbiamo avuto un susseguirsi di "Evenepoel a cannone, Pogacar in difficoltà, Vingegaard benissimo". Hai avuto i big ad attaccare nella prima tappa su uno strappetto e chiaramente hai avuto anche dei numeri molto interessanti negli ultimi giorni.

Dal canto suo il Giro ha avuto un sacco di pathos dall'inizio alla fine ed un finale sul finestre da botte da orbi, dopo un'attesa infinita, intermezzata da delle giornate molto interessanti che hanno rivelato al mondo un possibile futuro campione che è Del Toro, forse uno che sarà eterno incompiuto, che è Ayuso, e comunque tanti altri personaggi e ciclisti interessanti.

Obiettivamente era dura fare tanto di più col percorso che c'era.
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 20:59
Babylon ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 19:55
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Bene, adesso oltre a dare le patenti di tifo si comincia pure a sindacare su cosa venga davvero seguito, siamo alle comiche.

Tra l'altro sono io che comincio a domandarmi che tipo di gusti si abbiamo nel definire la tappa di Bormio godibile, quando sostanzialmente bastava limitarsi a guardare gli ultimi chilometri di quella tappa di montagna per vedere qualcosa di veramente rilevante (Mortirolo quasi non pervenuto).
Ribadisco Giro insulso salvato dalla tappa del Sestriere che fa da contraltare alla tappa del giorno precedente verso Champoluc, una delle più imbarazzanti della storia recente del Giro nonostante una corsa alla maglia rosa ancora aperta nella sua fase clou, una noia che definire mortale è anche riduttivo.
Del resto c'è a chi piacciono le corse bloccate e a chi i monopoli stile Bassano del Grappa, a ognuno il suo.

Se poi vogliamo fare della dietrologia spiccia anche qui sono io che comincio a domandarmi se per alcuni il problema non sia tanto lo strapotere di un corridore ma il corridore in sé.
Eh ma adesso se non attaccano ai meno 35 o fanno numeri esagerati possiamo bollare automaticamente come schifo quel che si vede :D
Che ti devo dire, un commento del genere per me denota una visione piuttosto sensazionalistica, e di conseguenza superficiale, di questo sport (e forse non solo), volta ad apprezzarne solo il Fenomeno e a spalare merda sul resto senza troppa distinzione.
Proprio un aut - aut che impoverisce i discorsi, comunque goditi la dietrologia, gli eventi e la retorica, che dopo questi fenomeni sarà dura ;)
Ma quale visione superficiale, ma anche basta con questi toni da chi pensa di poter spiegare cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Anche qui se volessi abbassarmi al tuo livello senza rispettare i tuoi canoni di intrattenimento applicato a questo sport, potrei dirti che ritenere noioso un Giro come quello 2024 solo perché un corridore ha ucciso la competizione significa non cogliere l'essenza stessa dello sport, dove vince chi è il più bravo, e saper imporre il proprio dominio sugli altri non è una cosa che dovrebbe lasciare indifferente negli occhi di chi guarda, e neanche darla per scontata.

E a scanso di equivoci, io non sto buttando merda nei confronti dei protagonisti del Giro 2025, rispetto la loro fatica e i loro limiti, semplicemente visto che si è sempre parlato di spettacolo, quello proposto nel complesso per quelli che sono i miei gusti non è stato di mio gradimento.
Piuttosto bisognerebbe imparare a rispettare le opinioni altrui, a maggior ragione quando ci si addentra nella soggettività dovuta ai propri canoni estetici.
Io mi sono appassionato al ciclismo quando Pogacar non era ancora nato, e ho continuato a coltivare questa passione che come tutte le cose si è contraddistinta da alti e bassi.
Tutto questo per dire che come ho iniziato a seguire il ciclismo molto prima dell'avvento di Pogacar, lo farò anche quando lui non ci sarà più.
Che poi Pogacar è solo la punta dell'iceberg, visto che io apprezzo tutta questa generazione di fenomeni che producono con frequenza uno spettacolo a cui non si era abituati.

Poi se non condividi la mia visione delle cose è assolutamente un tuo legittimo diritto, ma almeno risparmiami la solita morale etichettando la visione altrui come superficiale condita dalla solita dietrologia spiccia.
Devi semplicemente prendere atto che quello che può piacere a te può anche non piacere agli altri, esattamente come quello che può piacere agli altri può anche non piacere a te.
De gustibus!!!!!
Per me la tua visione viene semplicemente distorta dal fatto che il giro tu lo abbia definito insulso, termine con il quale non sono d'accordo, ma che capisco cosa voglia dire.

E si, per me è più interessante un delfinato dove fino al weekend dove i valori in campo sono usciti abbiamo avuto un susseguirsi di "Evenepoel a cannone, Pogacar in difficoltà, Vingegaard benissimo". Hai avuto i big ad attaccare nella prima tappa su uno strappetto e chiaramente hai avuto anche dei numeri molto interessanti negli ultimi giorni.

Dal canto suo il Giro ha avuto un sacco di pathos dall'inizio alla fine ed un finale sul finestre da botte da orbi, dopo un'attesa infinita, intermezzata da delle giornate molto interessanti che hanno rivelato al mondo un possibile futuro campione che è Del Toro, forse uno che sarà eterno incompiuto, che è Ayuso, e comunque tanti altri personaggi e ciclisti interessanti.

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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Babylon ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 19:55
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Bene, adesso oltre a dare le patenti di tifo si comincia pure a sindacare su cosa venga davvero seguito, siamo alle comiche.

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Ribadisco Giro insulso salvato dalla tappa del Sestriere che fa da contraltare alla tappa del giorno precedente verso Champoluc, una delle più imbarazzanti della storia recente del Giro nonostante una corsa alla maglia rosa ancora aperta nella sua fase clou, una noia che definire mortale è anche riduttivo.
Del resto c'è a chi piacciono le corse bloccate e a chi i monopoli stile Bassano del Grappa, a ognuno il suo.

Se poi vogliamo fare della dietrologia spiccia anche qui sono io che comincio a domandarmi se per alcuni il problema non sia tanto lo strapotere di un corridore ma il corridore in sé.
Eh ma adesso se non attaccano ai meno 35 o fanno numeri esagerati possiamo bollare automaticamente come schifo quel che si vede :D
Che ti devo dire, un commento del genere per me denota una visione piuttosto sensazionalistica, e di conseguenza superficiale, di questo sport (e forse non solo), volta ad apprezzarne solo il Fenomeno e a spalare merda sul resto senza troppa distinzione.
Proprio un aut - aut che impoverisce i discorsi, comunque goditi la dietrologia, gli eventi e la retorica, che dopo questi fenomeni sarà dura ;)
Ma quale visione superficiale, ma anche basta con questi toni da chi pensa di poter spiegare cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Anche qui se volessi abbassarmi al tuo livello senza rispettare i tuoi canoni di intrattenimento applicato a questo sport, potrei dirti che ritenere noioso un Giro come quello 2024 solo perché un corridore ha ucciso la competizione significa non cogliere l'essenza stessa dello sport, dove vince chi è il più bravo, e saper imporre il proprio dominio sugli altri non è una cosa che dovrebbe lasciare indifferente negli occhi di chi guarda, e neanche darla per scontata.

E a scanso di equivoci, io non sto buttando merda nei confronti dei protagonisti del Giro 2025, rispetto la loro fatica e i loro limiti, semplicemente visto che si è sempre parlato di spettacolo, quello proposto nel complesso per quelli che sono i miei gusti non è stato di mio gradimento.
Piuttosto bisognerebbe imparare a rispettare le opinioni altrui, a maggior ragione quando ci si addentra nella soggettività dovuta ai propri canoni estetici.
Io mi sono appassionato al ciclismo quando Pogacar non era ancora nato, e ho continuato a coltivare questa passione che come tutte le cose si è contraddistinta da alti e bassi.
Tutto questo per dire che come ho iniziato a seguire il ciclismo molto prima dell'avvento di Pogacar, lo farò anche quando lui non ci sarà più.
Che poi Pogacar è solo la punta dell'iceberg, visto che io apprezzo tutta questa generazione di fenomeni che producono con frequenza uno spettacolo a cui non si era abituati.

Poi se non condividi la mia visione delle cose è assolutamente un tuo legittimo diritto, ma almeno risparmiami la solita morale etichettando la visione altrui come superficiale condita dalla solita dietrologia spiccia.
Devi semplicemente prendere atto che quello che può piacere a te può anche non piacere agli altri, esattamente come quello che può piacere agli altri può anche non piacere a te.
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E si, per me è più interessante un delfinato dove fino al weekend dove i valori in campo sono usciti abbiamo avuto un susseguirsi di "Evenepoel a cannone, Pogacar in difficoltà, Vingegaard benissimo". Hai avuto i big ad attaccare nella prima tappa su uno strappetto e chiaramente hai avuto anche dei numeri molto interessanti negli ultimi giorni.

Dal canto suo il Giro ha avuto un sacco di pathos dall'inizio alla fine ed un finale sul finestre da botte da orbi, dopo un'attesa infinita, intermezzata da delle giornate molto interessanti che hanno rivelato al mondo un possibile futuro campione che è Del Toro, forse uno che sarà eterno incompiuto, che è Ayuso, e comunque tanti altri personaggi e ciclisti interessanti.

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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 20:59
Babylon ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 19:55
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Bene, adesso oltre a dare le patenti di tifo si comincia pure a sindacare su cosa venga davvero seguito, siamo alle comiche.

Tra l'altro sono io che comincio a domandarmi che tipo di gusti si abbiamo nel definire la tappa di Bormio godibile, quando sostanzialmente bastava limitarsi a guardare gli ultimi chilometri di quella tappa di montagna per vedere qualcosa di veramente rilevante (Mortirolo quasi non pervenuto).
Ribadisco Giro insulso salvato dalla tappa del Sestriere che fa da contraltare alla tappa del giorno precedente verso Champoluc, una delle più imbarazzanti della storia recente del Giro nonostante una corsa alla maglia rosa ancora aperta nella sua fase clou, una noia che definire mortale è anche riduttivo.
Del resto c'è a chi piacciono le corse bloccate e a chi i monopoli stile Bassano del Grappa, a ognuno il suo.

Se poi vogliamo fare della dietrologia spiccia anche qui sono io che comincio a domandarmi se per alcuni il problema non sia tanto lo strapotere di un corridore ma il corridore in sé.
Eh ma adesso se non attaccano ai meno 35 o fanno numeri esagerati possiamo bollare automaticamente come schifo quel che si vede :D
Che ti devo dire, un commento del genere per me denota una visione piuttosto sensazionalistica, e di conseguenza superficiale, di questo sport (e forse non solo), volta ad apprezzarne solo il Fenomeno e a spalare merda sul resto senza troppa distinzione.
Proprio un aut - aut che impoverisce i discorsi, comunque goditi la dietrologia, gli eventi e la retorica, che dopo questi fenomeni sarà dura ;)
Ma quale visione superficiale, ma anche basta con questi toni da chi pensa di poter spiegare cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Anche qui se volessi abbassarmi al tuo livello senza rispettare i tuoi canoni di intrattenimento applicato a questo sport, potrei dirti che ritenere noioso un Giro come quello 2024 solo perché un corridore ha ucciso la competizione significa non cogliere l'essenza stessa dello sport, dove vince chi è il più bravo, e saper imporre il proprio dominio sugli altri non è una cosa che dovrebbe lasciare indifferente negli occhi di chi guarda, e neanche darla per scontata.

E a scanso di equivoci, io non sto buttando merda nei confronti dei protagonisti del Giro 2025, rispetto la loro fatica e i loro limiti, semplicemente visto che si è sempre parlato di spettacolo, quello proposto nel complesso per quelli che sono i miei gusti non è stato di mio gradimento.
Piuttosto bisognerebbe imparare a rispettare le opinioni altrui, a maggior ragione quando ci si addentra nella soggettività dovuta ai propri canoni estetici.
Io mi sono appassionato al ciclismo quando Pogacar non era ancora nato, e ho continuato a coltivare questa passione che come tutte le cose si è contraddistinta da alti e bassi.
Tutto questo per dire che come ho iniziato a seguire il ciclismo molto prima dell'avvento di Pogacar, lo farò anche quando lui non ci sarà più.
Che poi Pogacar è solo la punta dell'iceberg, visto che io apprezzo tutta questa generazione di fenomeni che producono con frequenza uno spettacolo a cui non si era abituati.

Poi se non condividi la mia visione delle cose è assolutamente un tuo legittimo diritto, ma almeno risparmiami la solita morale etichettando la visione altrui come superficiale condita dalla solita dietrologia spiccia.
Devi semplicemente prendere atto che quello che può piacere a te può anche non piacere agli altri, esattamente come quello che può piacere agli altri può anche non piacere a te.
De gustibus!!!!!
Per me la tua visione viene semplicemente distorta dal fatto che il giro tu lo abbia definito insulso, termine con il quale non sono d'accordo, ma che capisco cosa voglia dire.

E si, per me è più interessante un delfinato dove fino al weekend dove i valori in campo sono usciti abbiamo avuto un susseguirsi di "Evenepoel a cannone, Pogacar in difficoltà, Vingegaard benissimo". Hai avuto i big ad attaccare nella prima tappa su uno strappetto e chiaramente hai avuto anche dei numeri molto interessanti negli ultimi giorni.

Dal canto suo il Giro ha avuto un sacco di pathos dall'inizio alla fine ed un finale sul finestre da botte da orbi, dopo un'attesa infinita, intermezzata da delle giornate molto interessanti che hanno rivelato al mondo un possibile futuro campione che è Del Toro, forse uno che sarà eterno incompiuto, che è Ayuso, e comunque tanti altri personaggi e ciclisti interessanti.

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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 20:59
Babylon ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 19:55
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Bene, adesso oltre a dare le patenti di tifo si comincia pure a sindacare su cosa venga davvero seguito, siamo alle comiche.

Tra l'altro sono io che comincio a domandarmi che tipo di gusti si abbiamo nel definire la tappa di Bormio godibile, quando sostanzialmente bastava limitarsi a guardare gli ultimi chilometri di quella tappa di montagna per vedere qualcosa di veramente rilevante (Mortirolo quasi non pervenuto).
Ribadisco Giro insulso salvato dalla tappa del Sestriere che fa da contraltare alla tappa del giorno precedente verso Champoluc, una delle più imbarazzanti della storia recente del Giro nonostante una corsa alla maglia rosa ancora aperta nella sua fase clou, una noia che definire mortale è anche riduttivo.
Del resto c'è a chi piacciono le corse bloccate e a chi i monopoli stile Bassano del Grappa, a ognuno il suo.

Se poi vogliamo fare della dietrologia spiccia anche qui sono io che comincio a domandarmi se per alcuni il problema non sia tanto lo strapotere di un corridore ma il corridore in sé.
Eh ma adesso se non attaccano ai meno 35 o fanno numeri esagerati possiamo bollare automaticamente come schifo quel che si vede :D
Che ti devo dire, un commento del genere per me denota una visione piuttosto sensazionalistica, e di conseguenza superficiale, di questo sport (e forse non solo), volta ad apprezzarne solo il Fenomeno e a spalare merda sul resto senza troppa distinzione.
Proprio un aut - aut che impoverisce i discorsi, comunque goditi la dietrologia, gli eventi e la retorica, che dopo questi fenomeni sarà dura ;)
Ma quale visione superficiale, ma anche basta con questi toni da chi pensa di poter spiegare cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Anche qui se volessi abbassarmi al tuo livello senza rispettare i tuoi canoni di intrattenimento applicato a questo sport, potrei dirti che ritenere noioso un Giro come quello 2024 solo perché un corridore ha ucciso la competizione significa non cogliere l'essenza stessa dello sport, dove vince chi è il più bravo, e saper imporre il proprio dominio sugli altri non è una cosa che dovrebbe lasciare indifferente negli occhi di chi guarda, e neanche darla per scontata.

E a scanso di equivoci, io non sto buttando merda nei confronti dei protagonisti del Giro 2025, rispetto la loro fatica e i loro limiti, semplicemente visto che si è sempre parlato di spettacolo, quello proposto nel complesso per quelli che sono i miei gusti non è stato di mio gradimento.
Piuttosto bisognerebbe imparare a rispettare le opinioni altrui, a maggior ragione quando ci si addentra nella soggettività dovuta ai propri canoni estetici.
Io mi sono appassionato al ciclismo quando Pogacar non era ancora nato, e ho continuato a coltivare questa passione che come tutte le cose si è contraddistinta da alti e bassi.
Tutto questo per dire che come ho iniziato a seguire il ciclismo molto prima dell'avvento di Pogacar, lo farò anche quando lui non ci sarà più.
Che poi Pogacar è solo la punta dell'iceberg, visto che io apprezzo tutta questa generazione di fenomeni che producono con frequenza uno spettacolo a cui non si era abituati.

Poi se non condividi la mia visione delle cose è assolutamente un tuo legittimo diritto, ma almeno risparmiami la solita morale etichettando la visione altrui come superficiale condita dalla solita dietrologia spiccia.
Devi semplicemente prendere atto che quello che può piacere a te può anche non piacere agli altri, esattamente come quello che può piacere agli altri può anche non piacere a te.
De gustibus!!!!!
Per me la tua visione viene semplicemente distorta dal fatto che il giro tu lo abbia definito insulso, termine con il quale non sono d'accordo, ma che capisco cosa voglia dire.

E si, per me è più interessante un delfinato dove fino al weekend dove i valori in campo sono usciti abbiamo avuto un susseguirsi di "Evenepoel a cannone, Pogacar in difficoltà, Vingegaard benissimo". Hai avuto i big ad attaccare nella prima tappa su uno strappetto e chiaramente hai avuto anche dei numeri molto interessanti negli ultimi giorni.

Dal canto suo il Giro ha avuto un sacco di pathos dall'inizio alla fine ed un finale sul finestre da botte da orbi, dopo un'attesa infinita, intermezzata da delle giornate molto interessanti che hanno rivelato al mondo un possibile futuro campione che è Del Toro, forse uno che sarà eterno incompiuto, che è Ayuso, e comunque tanti altri personaggi e ciclisti interessanti.

Obiettivamente era dura fare tanto di più col percorso che c'era.
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Babylon ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 19:55
Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 18:51

Bene, adesso oltre a dare le patenti di tifo si comincia pure a sindacare su cosa venga davvero seguito, siamo alle comiche.

Tra l'altro sono io che comincio a domandarmi che tipo di gusti si abbiamo nel definire la tappa di Bormio godibile, quando sostanzialmente bastava limitarsi a guardare gli ultimi chilometri di quella tappa di montagna per vedere qualcosa di veramente rilevante (Mortirolo quasi non pervenuto).
Ribadisco Giro insulso salvato dalla tappa del Sestriere che fa da contraltare alla tappa del giorno precedente verso Champoluc, una delle più imbarazzanti della storia recente del Giro nonostante una corsa alla maglia rosa ancora aperta nella sua fase clou, una noia che definire mortale è anche riduttivo.
Del resto c'è a chi piacciono le corse bloccate e a chi i monopoli stile Bassano del Grappa, a ognuno il suo.

Se poi vogliamo fare della dietrologia spiccia anche qui sono io che comincio a domandarmi se per alcuni il problema non sia tanto lo strapotere di un corridore ma il corridore in sé.
Eh ma adesso se non attaccano ai meno 35 o fanno numeri esagerati possiamo bollare automaticamente come schifo quel che si vede :D
Che ti devo dire, un commento del genere per me denota una visione piuttosto sensazionalistica, e di conseguenza superficiale, di questo sport (e forse non solo), volta ad apprezzarne solo il Fenomeno e a spalare merda sul resto senza troppa distinzione.
Proprio un aut - aut che impoverisce i discorsi, comunque goditi la dietrologia, gli eventi e la retorica, che dopo questi fenomeni sarà dura ;)
Ma quale visione superficiale, ma anche basta con questi toni da chi pensa di poter spiegare cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Anche qui se volessi abbassarmi al tuo livello senza rispettare i tuoi canoni di intrattenimento applicato a questo sport, potrei dirti che ritenere noioso un Giro come quello 2024 solo perché un corridore ha ucciso la competizione significa non cogliere l'essenza stessa dello sport, dove vince chi è il più bravo, e saper imporre il proprio dominio sugli altri non è una cosa che dovrebbe lasciare indifferente negli occhi di chi guarda, e neanche darla per scontata.

E a scanso di equivoci, io non sto buttando merda nei confronti dei protagonisti del Giro 2025, rispetto la loro fatica e i loro limiti, semplicemente visto che si è sempre parlato di spettacolo, quello proposto nel complesso per quelli che sono i miei gusti non è stato di mio gradimento.
Piuttosto bisognerebbe imparare a rispettare le opinioni altrui, a maggior ragione quando ci si addentra nella soggettività dovuta ai propri canoni estetici.
Io mi sono appassionato al ciclismo quando Pogacar non era ancora nato, e ho continuato a coltivare questa passione che come tutte le cose si è contraddistinta da alti e bassi.
Tutto questo per dire che come ho iniziato a seguire il ciclismo molto prima dell'avvento di Pogacar, lo farò anche quando lui non ci sarà più.
Che poi Pogacar è solo la punta dell'iceberg, visto che io apprezzo tutta questa generazione di fenomeni che producono con frequenza uno spettacolo a cui non si era abituati.

Poi se non condividi la mia visione delle cose è assolutamente un tuo legittimo diritto, ma almeno risparmiami la solita morale etichettando la visione altrui come superficiale condita dalla solita dietrologia spiccia.
Devi semplicemente prendere atto che quello che può piacere a te può anche non piacere agli altri, esattamente come quello che può piacere agli altri può anche non piacere a te.
De gustibus!!!!!
Per me la tua visione viene semplicemente distorta dal fatto che il giro tu lo abbia definito insulso, termine con il quale non sono d'accordo, ma che capisco cosa voglia dire.

E si, per me è più interessante un delfinato dove fino al weekend dove i valori in campo sono usciti abbiamo avuto un susseguirsi di "Evenepoel a cannone, Pogacar in difficoltà, Vingegaard benissimo". Hai avuto i big ad attaccare nella prima tappa su uno strappetto e chiaramente hai avuto anche dei numeri molto interessanti negli ultimi giorni.

Dal canto suo il Giro ha avuto un sacco di pathos dall'inizio alla fine ed un finale sul finestre da botte da orbi, dopo un'attesa infinita, intermezzata da delle giornate molto interessanti che hanno rivelato al mondo un possibile futuro campione che è Del Toro, forse uno che sarà eterno incompiuto, che è Ayuso, e comunque tanti altri personaggi e ciclisti interessanti.

Obiettivamente era dura fare tanto di più col percorso che c'era.
brunello
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

Messaggio da leggere da brunello »

Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 20:59
Babylon ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 19:55
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Bene, adesso oltre a dare le patenti di tifo si comincia pure a sindacare su cosa venga davvero seguito, siamo alle comiche.

Tra l'altro sono io che comincio a domandarmi che tipo di gusti si abbiamo nel definire la tappa di Bormio godibile, quando sostanzialmente bastava limitarsi a guardare gli ultimi chilometri di quella tappa di montagna per vedere qualcosa di veramente rilevante (Mortirolo quasi non pervenuto).
Ribadisco Giro insulso salvato dalla tappa del Sestriere che fa da contraltare alla tappa del giorno precedente verso Champoluc, una delle più imbarazzanti della storia recente del Giro nonostante una corsa alla maglia rosa ancora aperta nella sua fase clou, una noia che definire mortale è anche riduttivo.
Del resto c'è a chi piacciono le corse bloccate e a chi i monopoli stile Bassano del Grappa, a ognuno il suo.

Se poi vogliamo fare della dietrologia spiccia anche qui sono io che comincio a domandarmi se per alcuni il problema non sia tanto lo strapotere di un corridore ma il corridore in sé.
Eh ma adesso se non attaccano ai meno 35 o fanno numeri esagerati possiamo bollare automaticamente come schifo quel che si vede :D
Che ti devo dire, un commento del genere per me denota una visione piuttosto sensazionalistica, e di conseguenza superficiale, di questo sport (e forse non solo), volta ad apprezzarne solo il Fenomeno e a spalare merda sul resto senza troppa distinzione.
Proprio un aut - aut che impoverisce i discorsi, comunque goditi la dietrologia, gli eventi e la retorica, che dopo questi fenomeni sarà dura ;)
Ma quale visione superficiale, ma anche basta con questi toni da chi pensa di poter spiegare cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Anche qui se volessi abbassarmi al tuo livello senza rispettare i tuoi canoni di intrattenimento applicato a questo sport, potrei dirti che ritenere noioso un Giro come quello 2024 solo perché un corridore ha ucciso la competizione significa non cogliere l'essenza stessa dello sport, dove vince chi è il più bravo, e saper imporre il proprio dominio sugli altri non è una cosa che dovrebbe lasciare indifferente negli occhi di chi guarda, e neanche darla per scontata.

E a scanso di equivoci, io non sto buttando merda nei confronti dei protagonisti del Giro 2025, rispetto la loro fatica e i loro limiti, semplicemente visto che si è sempre parlato di spettacolo, quello proposto nel complesso per quelli che sono i miei gusti non è stato di mio gradimento.
Piuttosto bisognerebbe imparare a rispettare le opinioni altrui, a maggior ragione quando ci si addentra nella soggettività dovuta ai propri canoni estetici.
Io mi sono appassionato al ciclismo quando Pogacar non era ancora nato, e ho continuato a coltivare questa passione che come tutte le cose si è contraddistinta da alti e bassi.
Tutto questo per dire che come ho iniziato a seguire il ciclismo molto prima dell'avvento di Pogacar, lo farò anche quando lui non ci sarà più.
Che poi Pogacar è solo la punta dell'iceberg, visto che io apprezzo tutta questa generazione di fenomeni che producono con frequenza uno spettacolo a cui non si era abituati.

Poi se non condividi la mia visione delle cose è assolutamente un tuo legittimo diritto, ma almeno risparmiami la solita morale etichettando la visione altrui come superficiale condita dalla solita dietrologia spiccia.
Devi semplicemente prendere atto che quello che può piacere a te può anche non piacere agli altri, esattamente come quello che può piacere agli altri può anche non piacere a te.
De gustibus!!!!!
Per me la tua visione viene semplicemente distorta dal fatto che il giro tu lo abbia definito insulso, termine con il quale non sono d'accordo, ma che capisco cosa voglia dire.

E si, per me è più interessante un delfinato dove fino al weekend dove i valori in campo sono usciti abbiamo avuto un susseguirsi di "Evenepoel a cannone, Pogacar in difficoltà, Vingegaard benissimo". Hai avuto i big ad attaccare nella prima tappa su uno strappetto e chiaramente hai avuto anche dei numeri molto interessanti negli ultimi giorni.

Dal canto suo il Giro ha avuto un sacco di pathos dall'inizio alla fine ed un finale sul finestre da botte da orbi, dopo un'attesa infinita, intermezzata da delle giornate molto interessanti che hanno rivelato al mondo un possibile futuro campione che è Del Toro, forse uno che sarà eterno incompiuto, che è Ayuso, e comunque tanti altri personaggi e ciclisti interessanti.

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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 20:59
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Bene, adesso oltre a dare le patenti di tifo si comincia pure a sindacare su cosa venga davvero seguito, siamo alle comiche.

Tra l'altro sono io che comincio a domandarmi che tipo di gusti si abbiamo nel definire la tappa di Bormio godibile, quando sostanzialmente bastava limitarsi a guardare gli ultimi chilometri di quella tappa di montagna per vedere qualcosa di veramente rilevante (Mortirolo quasi non pervenuto).
Ribadisco Giro insulso salvato dalla tappa del Sestriere che fa da contraltare alla tappa del giorno precedente verso Champoluc, una delle più imbarazzanti della storia recente del Giro nonostante una corsa alla maglia rosa ancora aperta nella sua fase clou, una noia che definire mortale è anche riduttivo.
Del resto c'è a chi piacciono le corse bloccate e a chi i monopoli stile Bassano del Grappa, a ognuno il suo.

Se poi vogliamo fare della dietrologia spiccia anche qui sono io che comincio a domandarmi se per alcuni il problema non sia tanto lo strapotere di un corridore ma il corridore in sé.
Eh ma adesso se non attaccano ai meno 35 o fanno numeri esagerati possiamo bollare automaticamente come schifo quel che si vede :D
Che ti devo dire, un commento del genere per me denota una visione piuttosto sensazionalistica, e di conseguenza superficiale, di questo sport (e forse non solo), volta ad apprezzarne solo il Fenomeno e a spalare merda sul resto senza troppa distinzione.
Proprio un aut - aut che impoverisce i discorsi, comunque goditi la dietrologia, gli eventi e la retorica, che dopo questi fenomeni sarà dura ;)
Ma quale visione superficiale, ma anche basta con questi toni da chi pensa di poter spiegare cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Anche qui se volessi abbassarmi al tuo livello senza rispettare i tuoi canoni di intrattenimento applicato a questo sport, potrei dirti che ritenere noioso un Giro come quello 2024 solo perché un corridore ha ucciso la competizione significa non cogliere l'essenza stessa dello sport, dove vince chi è il più bravo, e saper imporre il proprio dominio sugli altri non è una cosa che dovrebbe lasciare indifferente negli occhi di chi guarda, e neanche darla per scontata.

E a scanso di equivoci, io non sto buttando merda nei confronti dei protagonisti del Giro 2025, rispetto la loro fatica e i loro limiti, semplicemente visto che si è sempre parlato di spettacolo, quello proposto nel complesso per quelli che sono i miei gusti non è stato di mio gradimento.
Piuttosto bisognerebbe imparare a rispettare le opinioni altrui, a maggior ragione quando ci si addentra nella soggettività dovuta ai propri canoni estetici.
Io mi sono appassionato al ciclismo quando Pogacar non era ancora nato, e ho continuato a coltivare questa passione che come tutte le cose si è contraddistinta da alti e bassi.
Tutto questo per dire che come ho iniziato a seguire il ciclismo molto prima dell'avvento di Pogacar, lo farò anche quando lui non ci sarà più.
Che poi Pogacar è solo la punta dell'iceberg, visto che io apprezzo tutta questa generazione di fenomeni che producono con frequenza uno spettacolo a cui non si era abituati.

Poi se non condividi la mia visione delle cose è assolutamente un tuo legittimo diritto, ma almeno risparmiami la solita morale etichettando la visione altrui come superficiale condita dalla solita dietrologia spiccia.
Devi semplicemente prendere atto che quello che può piacere a te può anche non piacere agli altri, esattamente come quello che può piacere agli altri può anche non piacere a te.
De gustibus!!!!!
Per me la tua visione viene semplicemente distorta dal fatto che il giro tu lo abbia definito insulso, termine con il quale non sono d'accordo, ma che capisco cosa voglia dire.

E si, per me è più interessante un delfinato dove fino al weekend dove i valori in campo sono usciti abbiamo avuto un susseguirsi di "Evenepoel a cannone, Pogacar in difficoltà, Vingegaard benissimo". Hai avuto i big ad attaccare nella prima tappa su uno strappetto e chiaramente hai avuto anche dei numeri molto interessanti negli ultimi giorni.

Dal canto suo il Giro ha avuto un sacco di pathos dall'inizio alla fine ed un finale sul finestre da botte da orbi, dopo un'attesa infinita, intermezzata da delle giornate molto interessanti che hanno rivelato al mondo un possibile futuro campione che è Del Toro, forse uno che sarà eterno incompiuto, che è Ayuso, e comunque tanti altri personaggi e ciclisti interessanti.

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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

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Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 20:59
Babylon ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 19:55
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Bene, adesso oltre a dare le patenti di tifo si comincia pure a sindacare su cosa venga davvero seguito, siamo alle comiche.

Tra l'altro sono io che comincio a domandarmi che tipo di gusti si abbiamo nel definire la tappa di Bormio godibile, quando sostanzialmente bastava limitarsi a guardare gli ultimi chilometri di quella tappa di montagna per vedere qualcosa di veramente rilevante (Mortirolo quasi non pervenuto).
Ribadisco Giro insulso salvato dalla tappa del Sestriere che fa da contraltare alla tappa del giorno precedente verso Champoluc, una delle più imbarazzanti della storia recente del Giro nonostante una corsa alla maglia rosa ancora aperta nella sua fase clou, una noia che definire mortale è anche riduttivo.
Del resto c'è a chi piacciono le corse bloccate e a chi i monopoli stile Bassano del Grappa, a ognuno il suo.

Se poi vogliamo fare della dietrologia spiccia anche qui sono io che comincio a domandarmi se per alcuni il problema non sia tanto lo strapotere di un corridore ma il corridore in sé.
Eh ma adesso se non attaccano ai meno 35 o fanno numeri esagerati possiamo bollare automaticamente come schifo quel che si vede :D
Che ti devo dire, un commento del genere per me denota una visione piuttosto sensazionalistica, e di conseguenza superficiale, di questo sport (e forse non solo), volta ad apprezzarne solo il Fenomeno e a spalare merda sul resto senza troppa distinzione.
Proprio un aut - aut che impoverisce i discorsi, comunque goditi la dietrologia, gli eventi e la retorica, che dopo questi fenomeni sarà dura ;)
Ma quale visione superficiale, ma anche basta con questi toni da chi pensa di poter spiegare cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Anche qui se volessi abbassarmi al tuo livello senza rispettare i tuoi canoni di intrattenimento applicato a questo sport, potrei dirti che ritenere noioso un Giro come quello 2024 solo perché un corridore ha ucciso la competizione significa non cogliere l'essenza stessa dello sport, dove vince chi è il più bravo, e saper imporre il proprio dominio sugli altri non è una cosa che dovrebbe lasciare indifferente negli occhi di chi guarda, e neanche darla per scontata.

E a scanso di equivoci, io non sto buttando merda nei confronti dei protagonisti del Giro 2025, rispetto la loro fatica e i loro limiti, semplicemente visto che si è sempre parlato di spettacolo, quello proposto nel complesso per quelli che sono i miei gusti non è stato di mio gradimento.
Piuttosto bisognerebbe imparare a rispettare le opinioni altrui, a maggior ragione quando ci si addentra nella soggettività dovuta ai propri canoni estetici.
Io mi sono appassionato al ciclismo quando Pogacar non era ancora nato, e ho continuato a coltivare questa passione che come tutte le cose si è contraddistinta da alti e bassi.
Tutto questo per dire che come ho iniziato a seguire il ciclismo molto prima dell'avvento di Pogacar, lo farò anche quando lui non ci sarà più.
Che poi Pogacar è solo la punta dell'iceberg, visto che io apprezzo tutta questa generazione di fenomeni che producono con frequenza uno spettacolo a cui non si era abituati.

Poi se non condividi la mia visione delle cose è assolutamente un tuo legittimo diritto, ma almeno risparmiami la solita morale etichettando la visione altrui come superficiale condita dalla solita dietrologia spiccia.
Devi semplicemente prendere atto che quello che può piacere a te può anche non piacere agli altri, esattamente come quello che può piacere agli altri può anche non piacere a te.
De gustibus!!!!!
Per me la tua visione viene semplicemente distorta dal fatto che il giro tu lo abbia definito insulso, termine con il quale non sono d'accordo, ma che capisco cosa voglia dire.

E si, per me è più interessante un delfinato dove fino al weekend dove i valori in campo sono usciti abbiamo avuto un susseguirsi di "Evenepoel a cannone, Pogacar in difficoltà, Vingegaard benissimo". Hai avuto i big ad attaccare nella prima tappa su uno strappetto e chiaramente hai avuto anche dei numeri molto interessanti negli ultimi giorni.

Dal canto suo il Giro ha avuto un sacco di pathos dall'inizio alla fine ed un finale sul finestre da botte da orbi, dopo un'attesa infinita, intermezzata da delle giornate molto interessanti che hanno rivelato al mondo un possibile futuro campione che è Del Toro, forse uno che sarà eterno incompiuto, che è Ayuso, e comunque tanti altri personaggi e ciclisti interessanti.

Obiettivamente era dura fare tanto di più col percorso che c'era.
lucks83
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Iscritto il: sabato 18 maggio 2013, 13:11

Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

Messaggio da leggere da lucks83 »

Liars75 ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 18:05
lucks83 ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 15:21
Liars75 ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 15:11 Semmai un confronto nel tennis potrebbe essere non su gli slam vinti, visto che in questo periodo preso in esame sono tre i giocatori che si sono divisi gli slam e sapete quali, ma è come se Federer vincesse tutti gli slam per cinque anni di fila col punteggio di 6/0 6/0 6/0 dal primo turno alla final
Cemento terra erba.
Guarda papà c’è un asino che vola!!
E di asini ce ne sono anche al pascolo.
O dietro una tastiera.

Gli asini esistono e sono tra noi.
Gli asini che volano sono gli stessi asinoni che: "Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito"
Non ti ci mettere dentro Man!
Gli asinoni sono pure quelli che: "Quando il saggio indica il thread più adatto, lo stolto continua a scrivere la solita roba su quello sbagliato ".

Ci si mette dentro eccome.
Salvatore77
Messaggi: 7492
Iscritto il: domenica 9 gennaio 2011, 19:14

Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

Pantani the best ha scritto: lunedì 16 giugno 2025, 13:46 Esempio.
Stesso canale e stessi highlights estesi.
Il video degli highlights estesi della Freccia Vallone 2025 con Pogacar ha ottenuto quasi il triplo delle visualizzazioni rispetto all'edizione 2024 senza Pogacar;
L'edizione 2024 è però quella decimata dal freddo pressoché priva di alcun contenuto tecnico.
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
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Pomodori
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Iscritto il: lunedì 9 giugno 2025, 15:37

Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

Messaggio da leggere da Pomodori »

Nel frattempo, dal prossimo anno il Delfinato cambia nome e diventa Tour Auvergne-Rhône-Alpes
AKA Patate
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Beppugrillo
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

Messaggio da leggere da Beppugrillo »

Pomodori ha scritto: martedì 17 giugno 2025, 22:30 Nel frattempo, dal prossimo anno il Delfinato cambia nome e diventa Tour Auvergne-Rhône-Alpes
Peccato perché comunque era un nome storico, però una volta che il giornale è uscito dall'organizzazione non aveva molto senso conservarlo. Mi sembra anche giusto che si voglia allineare il nome della corsa alla toponomastica contemporanea.
Temo più che altro il giorno in cui i nomi degli sponsor entreranno nei nomi delle corse, anche se temo che prima o poi succederà (ce ne sono già ovviamente, ma una cosa è l'Amstel Gold Race, un'altra sarebbe il Tour de France by Emirates)
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Lampiao
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Re: Critérium du Dauphiné 2025 (8-15 giugno)

Messaggio da leggere da Lampiao »

Beppugrillo ha scritto: mercoledì 18 giugno 2025, 7:26
Pomodori ha scritto: martedì 17 giugno 2025, 22:30 Nel frattempo, dal prossimo anno il Delfinato cambia nome e diventa Tour Auvergne-Rhône-Alpes
Peccato perché comunque era un nome storico, però una volta che il giornale è uscito dall'organizzazione non aveva molto senso conservarlo. Mi sembra anche giusto che si voglia allineare il nome della corsa alla toponomastica contemporanea.
Temo più che altro il giorno in cui i nomi degli sponsor entreranno nei nomi delle corse, anche se temo che prima o poi succederà (ce ne sono già ovviamente, ma una cosa è l'Amstel Gold Race, un'altra sarebbe il Tour de France by Emirates)
Per me potevano tenere la denominazione storica, Delfinato è il nome della regione da secoli, ben prima del giornale. Magari la macroregione caccia i soldi e la parte auvergnat non era contenta del vecchio toponimo che era legato più alla parte rhonalpin
O fuzil de Lampião, tem cinco laços de fita
O lugar que ele habita, não falta moça bonita
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