Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

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Maìno della Spinetta
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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

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bellissima la Tappa di Fossombrone.

A me non dispiacerebbe che le due tre tappe decisive siano nelle prime 2 settimane e nella 3 ci sia posto per cose strambe, tipo la Torino di Micchan e, perché no, una sequenza mortale di salite anche molto lontane dal traguardo. Che so, tipo Mortirolo, Vivione Presolana, Ganda, Bergamo
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luketaro
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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

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Micchan ha scritto: mercoledì 18 giugno 2025, 18:26
miroci ha scritto: mercoledì 18 giugno 2025, 15:31 Ho dubbi che riescano a passare sul Praderadego. Soprattutto in discesa. Terribilmente ripida e tortuosa.
Non c'era nell'idea iniziale, poi ho pensato che alla fuga facesse bene un trampolino di lancio, ma volendo è tagliabilissima dal percorso
Trullo ha scritto: mercoledì 18 giugno 2025, 15:39 L'idea della crono a inizio giro, come usava una volta, mi piace, anche per costringere gli scalatori a recuperare da subito. Solo, forse la seconda tappa e' un po'prematura e sarebbe bello lasciare ancora qualche tappa all'inizio per i non specialisti di crono, in modo che si possano giocare la maglia e indossarma magari per 3/4 giorni
Bello il disegno delle tappe, ma mi sembra di capire che si salta l'idea di mettere le tappe piu dure nel weekend
Vero, però la cosa potrebbe attirare i migliori cronoman a partecipare visto che potrebbero prendesi quasi da subito la rosa e portarsela per diversi giorni

Ovviamente non puoi mettere tutte le tappa nel weekend, specialmente se punti a distribuire bene le difficoltà, però ci sono:
-sabato: lunga crono
-venerdì: blockhaus
-domenica: tappone dei muri
-sabato: altra crono
-domenica: tappone dolomitico
-venerdì: tappone aostano
-sabato: sfida finale sulle colline di Torino
Quindi nel weekend c'è parecchia roba, poi volendo puoi anche non fare la tappa finale a Roma e avere quella di Torino come ultima, ma ho voluto mantenere lo stile attuale del Giro che finisce a Roma
luketaro ha scritto: mercoledì 18 giugno 2025, 15:52 Come partenza di un grande giro è sempre uno il trittico ideale:

Tappa 1) volata di gruppo, per attirare i velocisti allettati dalla possibilità di indossare la maglia di leader.
Tappa 2) crono lunga per specialisti, per attirare i cronomen allettati dalla possibilità di indossare la maglia di leader, e per smuovere la classifica, mettendo gli scalatori spalle al muro, con la necessità di attaccare.
Tappa 3) arrivo in salita medio/facile, che magari non crea grandi distacchi tra i big, ma serve a schiarire le idee a 150 corridori sul fatto che la classifica non sarà cosa per loro, così che magari nelle tappe successive ci sia meno lotta per tenere le posizioni.
Funziona bene anche il tuo sistema, in effetti dispiace per i velocisti che probabilmente nel mio percorso non hanno chance di vestire la rosa, però non mi fa impazzire l'idea di iniziare un Giro con un banale sprint, con una tappa come quella che ho disegnato si può anche provare un attacco sull'ultima salita e già fare qualche distacco di classifica, credo che iniziare con il botto e avere i big che già si sfidano alla prima tappa sia una bella spinta iniziale
lucks83 ha scritto: mercoledì 18 giugno 2025, 16:18 Mi piace molto.
Trovò però troppo pericolosa la discesa del mortirolo dal versante di Mazzo, sicuramente nella realtà verrebbe fatta su Grosio con più pianura tra il mortirolo e il Trivigno.

Nella tappa del San Carlo, sicuro che si riesca a fare il Challancin?
Si rischia un incrocio davvero pericoloso a LA Salle tra chi scende e chi sale (ci sarebbe una stradina per evitare l'incrocio alla fine, ma è davvero molto stretta.
Sinceramente non mi preoccupavo molto di quanto fossero fattibili le strade
Però hai ragione su La Salle, non ho pensato al fatto che per un breve pezzo di strada si possono incrociare
Volendo come modifica si può tagliare quella salita e magari mettere qualcosa prima, tipo che so, fare Pila
Come prima tappa mi piacerebbe vedere una sorta di "corsa a punti su strada", dove ci sono diversi sprint intermedi in un circuito con abbuoni e punti per la ciclamino che consentirebbero di ottenere il primato anche senza un piazzamento al traguardo finale, e senza distacchi cronometrati (eccetto che se si perde il giro).
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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

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i girisprint di Torriani
"Senza gli spettatori che commentano sul divano Vingegaard starebbe a pescare le trote in Danimarca, Pogi farebbe l'animatore in qualche villaggio a Jesolo, Remco il terzino sinistro della Casertana e i gemelli Yates avrebbero messo su una banda di criminali scalcagnata dalle parti di Manchester." (Kreuziger80)

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Maìno della Spinetta
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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

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i Ciclo Sprint
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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

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colpito dalla frase forte dell'espertissimo Beppu - "difficile trovare una sequenza così dura in Italia" - ho messo giù una sequenza mortale attorno al fiume Adige, per una tappa Trento - Obereggen da far invidia alle temibili pendenze di Antagnod:

Da Trento si risale la riva destra dell'Adige con lo strappetto di Caldaro, prima si scendere e andare ad Avelengo, salita molto dura, già affrontata in passato dal Giro, con pendenze spesso oltre il 10%. Rientro su San Genesio (che meriterebbe un posto in questa tappa, ma si fa fatica a metterla dentro senza impazzire), salita ai Prati di Kohl, 11 km al 10%, con discesa picchiata su Bolzano e subito nuova impennata, a san Valentino, dove nei primi 10 km si sale di 900 metri. Saliscendi che portano a Ponte Nova - in 4,5 km si sale di 500 metri fino a Obereggen, dove si svolta per affrontare il Lavazé: primi 3 km durissimi, poi si addolcisce (a tratti). Discesa, e infine km finali fino al passo di Obereggen, che altro non è che la parte finale di Pampeago più i km al passo.

A VOI!
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Maìno della Spinetta ha scritto: venerdì 20 giugno 2025, 15:06 colpito dalla frase forte dell'espertissimo Beppu - "difficile trovare una sequenza così dura in Italia" - ho messo giù una sequenza mortale attorno al fiume Adige, per una tappa Trento - Obereggen da far invidia alle temibili pendenze di Antagnod:

Da Trento si risale la riva destra dell'Adige con lo strappetto di Caldaro, prima si scendere e andare ad Avelengo, salita molto dura, già affrontata in passato dal Giro, con pendenze spesso oltre il 10%. Rientro su San Genesio (che meriterebbe un posto in questa tappa, ma si fa fatica a metterla dentro senza impazzire), salita ai Prati di Kohl, 11 km al 10%, con discesa picchiata su Bolzano e subito nuova impennata, a san Valentino, dove nei primi 10 km si sale di 900 metri. Saliscendi che portano a Ponte Nova - in 4,5 km si sale di 500 metri fino a Obereggen, dove si svolta per affrontare il Lavazé: primi 3 km durissimi, poi si addolcisce (a tratti). Discesa, e infine km finali fino al passo di Obereggen, che altro non è che la parte finale di Pampeago più i km al passo.

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Assomiglia molto all'unico giro che ho fatto con più di 6.000 metri di dislivello. Dopo i Prati di Kohl (che è la strada che da Laives porta alla località che si chiama Colle, giusto?) e San Valentino (che ho preso prima da Cardano e poi di nuovo, fino a metà, da Prato Isarco, non so qui da dove è presa) io ho girato e sono entrato sul Nigra per fare Obereggen e Lavazé entrambi dal verso opposto al tuo (il drittone di Pampeago mi atterrisce). Effettivamente è una delle zone cui guardare per trovare una gran densità di dislivello su più salite in sequenza.
Il giro che ho fatto io comunque non si può fare in corsa perché ho fatto un doppio passaggio da una strada dissestata tra Collepietra e Brié
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Beppugrillo
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Sarà sicuramente la terza-quarta volta che lo scrivo in topic diversi, ma non vedere questa salita nel ciclismo professionistico è una ferita. Non posso dire che è la più dura d'Europa, anche se probabilmente è la più dura tra quelle che ho fatto personalmente (mi mancano lo Zoncolan e l'Angliru, per dirne due, più le varie mulattiere sparse in giro). Purtroppo il rebus di come incastrarla in una corsa di prima fascia è quasi irrisolvibile: per il Giro il percorso sarebbe ovvio e obbligato, arrivando da sud, ma a maggio sul Rombo vai incontro ad una cancellazione quasi certa, per il Tour è troppo lontana dal confine, il Tour de Suisse l'ha fatta per tre volte di fila e poi l'ha abbandonata, il Giro dell'Austria fatica a salire di importanza ma comunque non frequenta questa salita (e ultimamente neanche Kitzbuehler Horn e Grossglockner). Sarebbe bello che le corse di un giorno per scalatori in estate prendessero piede, i tentativi ci sono (compreso quello che ha riguardato proprio l'Oetztal) ma non sta funzionando. Un circuito estivo di corse alpine per scalatori, magari associate da una classifica generale a tempo o a punti, con Soelden, Ventoux, Andorra, ma anche altre che difficilmente si vedono nei grandi giri (tutte le vette italiane oltre i 2.000 metri, visto l'andazzo) sarebbe molto figo. Un modo per implementarlo potrebbe essere legarlo ai luoghi dei ritiri delle squadre (Livigno, fai una Livigno-Stelvio passando da Mortirolo e Gavia, Tignes e Briancon c'è l'imbarazzo della scelta, Isola 2000 c'è già la corsa del Mercan'tour, magari un prologo invernale a Tenerife)
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Beppugrillo ha scritto: lunedì 23 giugno 2025, 7:49 Immagine

Sarà sicuramente la terza-quarta volta che lo scrivo in topic diversi, ma non vedere questa salita nel ciclismo professionistico è una ferita. Non posso dire che è la più dura d'Europa, anche se probabilmente è la più dura tra quelle che ho fatto personalmente (mi mancano lo Zoncolan e l'Angliru, per dirne due, più le varie mulattiere sparse in giro). Purtroppo il rebus di come incastrarla in una corsa di prima fascia è quasi irrisolvibile: per il Giro il percorso sarebbe ovvio e obbligato, arrivando da sud, ma a maggio sul Rombo vai incontro ad una cancellazione quasi certa, per il Tour è troppo lontana dal confine, il Tour de Suisse l'ha fatta per tre volte di fila e poi l'ha abbandonata, il Giro dell'Austria fatica a salire di importanza ma comunque non frequenta questa salita (e ultimamente neanche Kitzbuehler Horn e Grossglockner). Sarebbe bello che le corse di un giorno per scalatori in estate prendessero piede, i tentativi ci sono (compreso quello che ha riguardato proprio l'Oetztal) ma non sta funzionando. Un circuito estivo di corse alpine per scalatori, magari associate da una classifica generale a tempo o a punti, con Soelden, Ventoux, Andorra, ma anche altre che difficilmente si vedono nei grandi giri (tutte le vette italiane oltre i 2.000 metri, visto l'andazzo) sarebbe molto figo. Un modo per implementarlo potrebbe essere legarlo ai luoghi dei ritiri delle squadre (Livigno, fai una Livigno-Stelvio passando da Mortirolo e Gavia, Tignes e Briancon c'è l'imbarazzo della scelta, Isola 2000 c'è già la corsa del Mercan'tour, magari un prologo invernale a Tenerife)
Sarebbe una bella idea un circuito del genere.
Valorizzerebbe sia questo tipo di salite, sia una certa categoria di corridori (penso a gente come Lenny Martinez o un Buitrago, per esempio).
P.S.
Il grossglockner al Giro d'Austria lo hanno fatto lo scorso anno dal versante nord, poi purtroppo è finita in tragedia.
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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

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una quuarantina di anni fa esisteva il "trofeo dello scalatore" che era esattamente quello che state proponendo

Invece mi era venuta in mente un'idea folle e irrealizzabile ma affascinante: e se una volta ogni dieci anni, per minimizzare i rischi e salire questa e altre salite senza temere troppo il meteo, Giro e Tour si scambiano di posto nel calendario?
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Il nè pas possible fer la rèvolution contre qui l'he inventè la rivolution. Pen la guillotine!
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Trullo ha scritto: lunedì 23 giugno 2025, 14:56 una quuarantina di anni fa esisteva il "trofeo dello scalatore" che era esattamente quello che state proponendo

Invece mi era venuta in mente un'idea folle e irrealizzabile ma affascinante: e se una volta ogni dieci anni, per minimizzare i rischi e salire questa e altre salite senza temere troppo il meteo, Giro e Tour si scambiano di posto nel calendario?
Sarebbe bello ma impossibile, il tour non si sposterà mai.
Forse potrebbe essere più fattibile un alternanza giro vuelta.
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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

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Mi è di nuovo presa un po' la scimmia del fare percorsi quindi adesso ho iniziato a lavorare ad un fantasy Tour dove nel percorso vado a "risolvere" il principale difetto che hanno i percorsi del Tour per quanto mi riguarda, girano sempre sulle stesse salite, quindi ho preso questa lista
https://www.procyclingstats.com/race/to ... ute/climbs
e punto ad evitare di inserire le prime 20, ma quasi quasi provo a non metterle tutte, oppure magari mi concedo alcune agli ultimi posti e per compensare evito quelle che si vedono spesso in altre corse come la PN e il Delfinato

Prime sette tappe
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Maìno della Spinetta
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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

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L'arrivo al ghiacciaio di Solden del Rattenbach potrebbe essere inserito in una tappa che da Merano affronta il Giovo, poi Brennero, lunga fase interlocutoria, Khutai (lunghetto ma pendenze abbordabili nel versante da est) e infine il Rattenbach. Non proprio tappa unipuerto, c'è tanto terreno da fuga prima di un gran finale - linea d'arrivo che personalmente farei prima del tunnel, ai parcheggi, sacrificando qualche km duro, perché l'arrivo dello Svizzera in cui i corridori uscivano uno per volta dal tunnel lo ricordo così asettico da non volerlo rivedere. Si sta sui 210 km, assolutamente fattibile anche per gli standard contemporanei.

Ovviamente il sogno è la quadrupletta Pennes-Giovo-Rombo-Rattenbach, 170 km con 4 salite lunghe e dure per... 6500 D+
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Maìno della Spinetta ha scritto: martedì 24 giugno 2025, 7:53 L'arrivo al ghiacciaio di Solden del Rattenbach potrebbe essere inserito in una tappa che da Merano affronta il Giovo, poi Brennero, lunga fase interlocutoria, Khutai (lunghetto ma pendenze abbordabili nel versante da est) e infine il Rattenbach. Non proprio tappa unipuerto, c'è tanto terreno da fuga prima di un gran finale - linea d'arrivo che personalmente farei prima del tunnel, ai parcheggi, sacrificando qualche km duro, perché l'arrivo dello Svizzera in cui i corridori uscivano uno per volta dal tunnel lo ricordo così asettico da non volerlo rivedere. Si sta sui 210 km, assolutamente fattibile anche per gli standard contemporanei.

Ovviamente il sogno è la quadrupletta Pennes-Giovo-Rombo-Rattenbach, 170 km con 4 salite lunghe e dure per... 6500 D+
Invece il mio sogno, per altro ad altitudini accettabili per il Giro d'Italia, in quella zona sarebbe appunto quello di vedere il Pennes come salita protagonista della giornata, affrontato dal lato duro di Vipiteno.
Il mio ideale di tracciato sarebbe un:
Bolzano - S. Martino in Val Sarentino
Con mendola, Castrin (o palade per non far la tappa troppo dura), il Monte Giovo, il Pennes dal lato davvero selettivo a 35 km dal traguardo e la salita finale a S. Martino non troppo dura, con arrivo al parcheggio impianti.
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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

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Nel genere di tappa "attenzione ad Adam Hansen", propongo un gran finale vecchio stile valtellinese. Siamo nel Giro pre-accordo con Roma, che finisce a Milano. Si eviterà completamente il Piemonte, si fa il penultimo weekend dolomitico e dopo ghirigori tra Veneto ed Emilia si arriva a Chiesa di Valmalenco, di venerdì, dopo il San Marco. Ed ecco il gran finale, la tappa da ribaltone, ma tutta sotto i 1900 metri.

Si parte da Sondrio, a Chiuro si sale verso Teglio, per una decina di km al 4/5%; discesa su Tresenda dove si attacca la salita di Aprica. A Canali (quindi al bivio prima del Santa Cristina) si entra nella stradina che porta a Trivigno, MOLTO IMPEGNATIVA, come tutte le salite esposte a Ovest in Valtellina, funzionali agli alpeggi. Discesa su strada larga nuovamente sull'Adda fino a Mazzo. Per una volta ci si spara la direttissima di Mazzo verso il Mortirolo, bypassando il monumento al Pirata (sorry, man!) e si scollinano i 1852 metri del Mortirolo prima di scendere su Edolo e Malonno. Lì si attacca il Vivione: prima parte più pedalabile, seconda metà MOLTO impegnativa. çà va sans dire che Mortirolo+Vivione piazzati a fine tappa sono assassini, quindi potrebbe finire qua, a Schilpario, dopo la discesa. Tuttavia ho voluto omaggiare l'intera Valle di Scalve, passando da Vilminore, sede della comunità montana (sganciano i soldi, vuoi non omaggiare la capitale della Comunità?), discesa su Dezzo, svolta a sinistra per 5 km duri duri verso Azzone. Da Azzone un falsopiano conduce al palazzetto del ghiaccio di Schilpario.
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Maìno della Spinetta ha scritto: martedì 24 giugno 2025, 8:39 Nel genere di tappa "attenzione ad Adam Hansen", propongo un gran finale vecchio stile valtellinese. Siamo nel Giro pre-accordo con Roma, che finisce a Milano. Si eviterà completamente il Piemonte, si fa il penultimo weekend dolomitico e dopo ghirigori tra Veneto ed Emilia si arriva a Chiesa di Valmalenco, di venerdì, dopo il San Marco. Ed ecco il gran finale, la tappa da ribaltone, ma tutta sotto i 1900 metri.

Si parte da Sondrio, a Chiuro si sale verso Teglio, per una decina di km al 4/5%; discesa su Tresenda dove si attacca la salita di Aprica. A Canali (quindi al bivio prima del Santa Cristina) si entra nella stradina che porta a Trivigno, MOLTO IMPEGNATIVA, come tutte le salite esposte a Ovest in Valtellina, funzionali agli alpeggi. Discesa su strada larga nuovamente sull'Adda fino a Mazzo. Per una volta ci si spara la direttissima di Mazzo verso il Mortirolo, bypassando il monumento al Pirata (sorry, man!) e si scollinano i 1852 metri del Mortirolo prima di scendere su Edolo e Malonno. Lì si attacca il Vivione: prima parte più pedalabile, seconda metà MOLTO impegnativa. çà va sans dire che Mortirolo+Vivione piazzati a fine tappa sono assassini, quindi potrebbe finire qua, a Schilpario, dopo la discesa. Tuttavia ho voluto omaggiare l'intera Valle di Scalve, passando da Vilminore, sede della comunità montana (sganciano i soldi, vuoi non omaggiare la capitale della Comunità?), discesa su Dezzo, svolta a sinistra per 5 km duri duri verso Azzone. Da Azzone un falsopiano conduce al palazzetto del ghiaccio di Schilpario.

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lucks83 ha scritto: martedì 24 giugno 2025, 8:12
Maìno della Spinetta ha scritto: martedì 24 giugno 2025, 7:53 L'arrivo al ghiacciaio di Solden del Rattenbach potrebbe essere inserito in una tappa che da Merano affronta il Giovo, poi Brennero, lunga fase interlocutoria, Khutai (lunghetto ma pendenze abbordabili nel versante da est) e infine il Rattenbach. Non proprio tappa unipuerto, c'è tanto terreno da fuga prima di un gran finale - linea d'arrivo che personalmente farei prima del tunnel, ai parcheggi, sacrificando qualche km duro, perché l'arrivo dello Svizzera in cui i corridori uscivano uno per volta dal tunnel lo ricordo così asettico da non volerlo rivedere. Si sta sui 210 km, assolutamente fattibile anche per gli standard contemporanei.

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Basterebbero Giovo-Pennes-S.MArtino. E' un trittico che piacerebbe vedere anche a me. Anche Campogrosso, VAlbona da Arsiero e arrivo al Monte Verena di Asiago da Pedescala non sarebbe male...
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miroci ha scritto: martedì 24 giugno 2025, 20:21
lucks83 ha scritto: martedì 24 giugno 2025, 8:12
Maìno della Spinetta ha scritto: martedì 24 giugno 2025, 7:53 L'arrivo al ghiacciaio di Solden del Rattenbach potrebbe essere inserito in una tappa che da Merano affronta il Giovo, poi Brennero, lunga fase interlocutoria, Khutai (lunghetto ma pendenze abbordabili nel versante da est) e infine il Rattenbach. Non proprio tappa unipuerto, c'è tanto terreno da fuga prima di un gran finale - linea d'arrivo che personalmente farei prima del tunnel, ai parcheggi, sacrificando qualche km duro, perché l'arrivo dello Svizzera in cui i corridori uscivano uno per volta dal tunnel lo ricordo così asettico da non volerlo rivedere. Si sta sui 210 km, assolutamente fattibile anche per gli standard contemporanei.

Ovviamente il sogno è la quadrupletta Pennes-Giovo-Rombo-Rattenbach, 170 km con 4 salite lunghe e dure per... 6500 D+
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Basterebbero Giovo-Pennes-S.MArtino. E' un trittico che piacerebbe vedere anche a me. Anche Campogrosso, VAlbona da Arsiero e arrivo al Monte Verena di Asiago da Pedescala non sarebbe male...
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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

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miroci ha scritto: martedì 24 giugno 2025, 20:21
lucks83 ha scritto: martedì 24 giugno 2025, 8:12
Maìno della Spinetta ha scritto: martedì 24 giugno 2025, 7:53 L'arrivo al ghiacciaio di Solden del Rattenbach potrebbe essere inserito in una tappa che da Merano affronta il Giovo, poi Brennero, lunga fase interlocutoria, Khutai (lunghetto ma pendenze abbordabili nel versante da est) e infine il Rattenbach. Non proprio tappa unipuerto, c'è tanto terreno da fuga prima di un gran finale - linea d'arrivo che personalmente farei prima del tunnel, ai parcheggi, sacrificando qualche km duro, perché l'arrivo dello Svizzera in cui i corridori uscivano uno per volta dal tunnel lo ricordo così asettico da non volerlo rivedere. Si sta sui 210 km, assolutamente fattibile anche per gli standard contemporanei.

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Basterebbero Giovo-Pennes-S.MArtino. E' un trittico che piacerebbe vedere anche a me. Anche Campogrosso, VAlbona da Arsiero e arrivo al Monte Verena di Asiago da Pedescala non sarebbe male...
Mi sfugge come faresti Valbona da Arsiero E Asiago da Pedescala, che discesa faresti da Valbona? Non converrebbe scenderlo su Arsiero?
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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

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lucks83 ha scritto: martedì 24 giugno 2025, 8:12
Maìno della Spinetta ha scritto: martedì 24 giugno 2025, 7:53 L'arrivo al ghiacciaio di Solden del Rattenbach potrebbe essere inserito in una tappa che da Merano affronta il Giovo, poi Brennero, lunga fase interlocutoria, Khutai (lunghetto ma pendenze abbordabili nel versante da est) e infine il Rattenbach. Non proprio tappa unipuerto, c'è tanto terreno da fuga prima di un gran finale - linea d'arrivo che personalmente farei prima del tunnel, ai parcheggi, sacrificando qualche km duro, perché l'arrivo dello Svizzera in cui i corridori uscivano uno per volta dal tunnel lo ricordo così asettico da non volerlo rivedere. Si sta sui 210 km, assolutamente fattibile anche per gli standard contemporanei.

Ovviamente il sogno è la quadrupletta Pennes-Giovo-Rombo-Rattenbach, 170 km con 4 salite lunghe e dure per... 6500 D+
Invece il mio sogno, per altro ad altitudini accettabili per il Giro d'Italia, in quella zona sarebbe appunto quello di vedere il Pennes come salita protagonista della giornata, affrontato dal lato duro di Vipiteno.
Il mio ideale di tracciato sarebbe un:
Bolzano - S. Martino in Val Sarentino
Con mendola, Castrin (o palade per non far la tappa troppo dura), il Monte Giovo, il Pennes dal lato davvero selettivo a 35 km dal traguardo e la salita finale a S. Martino non troppo dura, con arrivo al parcheggio impianti.
Pennes dal versante nord è spettacolare, sembra il Giau, ma è più lungo: 12,5 km, 1200 metri di dislivello, unica vera accoppiata con San Martino, che è facile ma i km finali sono duri.
In zona a me non dispiacerebbe, giusto per vedere l'effetto che fa, un arrivo in salita infinito, con tanto di sterrato finale, in cima alla Plose, partendo da Bressanone. La Plose "umana", fino ai 2000m degli impianti, si appiccicherebbe bene al Passo delle Erbe (bivio ai 1650m slm dell'immagine sotto), nonché all'Alpe Luson e dintorni. Ci si può arrivare dalla Val Gardena e pure da Renon. Invece nella sua versione monstre, con sterrato finale, potrebbe ANCHE essere un unipuerto infinito molto godibile, più di un'ora di scalata che Sierra Nevada spostati proprio... Dobbiamo solo sperare che alla provincia autonoma venga di nuovo lo sghiribizzo di far pubblicità a posti nuovi, dopo Falzes e Terento, marchette al Presidentissimo, il ciclismo alto atesino è stato abbastanza noioso e più orientato al TOTA. Spero che il sovraturismo di certe aree convinca gli amministratori a dare visibilità ad altri luoghi.
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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

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miroci ha scritto: martedì 24 giugno 2025, 20:21
lucks83 ha scritto: martedì 24 giugno 2025, 8:12
Maìno della Spinetta ha scritto: martedì 24 giugno 2025, 7:53 L'arrivo al ghiacciaio di Solden del Rattenbach potrebbe essere inserito in una tappa che da Merano affronta il Giovo, poi Brennero, lunga fase interlocutoria, Khutai (lunghetto ma pendenze abbordabili nel versante da est) e infine il Rattenbach. Non proprio tappa unipuerto, c'è tanto terreno da fuga prima di un gran finale - linea d'arrivo che personalmente farei prima del tunnel, ai parcheggi, sacrificando qualche km duro, perché l'arrivo dello Svizzera in cui i corridori uscivano uno per volta dal tunnel lo ricordo così asettico da non volerlo rivedere. Si sta sui 210 km, assolutamente fattibile anche per gli standard contemporanei.

Ovviamente il sogno è la quadrupletta Pennes-Giovo-Rombo-Rattenbach, 170 km con 4 salite lunghe e dure per... 6500 D+
Invece il mio sogno, per altro ad altitudini accettabili per il Giro d'Italia, in quella zona sarebbe appunto quello di vedere il Pennes come salita protagonista della giornata, affrontato dal lato duro di Vipiteno.
Il mio ideale di tracciato sarebbe un:
Bolzano - S. Martino in Val Sarentino
Con mendola, Castrin (o palade per non far la tappa troppo dura), il Monte Giovo, il Pennes dal lato davvero selettivo a 35 km dal traguardo e la salita finale a S. Martino non troppo dura, con arrivo al parcheggio impianti.
Basterebbero Giovo-Pennes-S.MArtino. E' un trittico che piacerebbe vedere anche a me. Anche Campogrosso, VAlbona da Arsiero e arrivo al Monte Verena di Asiago da Pedescala non sarebbe male...
Me l'ero tracciato recentemente su Laflammerouge e stamattina l'ho risistemato: https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/605548. Sarebbe una tappa da 6 stelle! :D
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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

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Come variante, potrebbe essere interessante anche questa "tappetta" che presenta identica la prima parte e propone poi la dura salita finale a Merano 2000.
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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

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Brakko ha scritto: mercoledì 25 giugno 2025, 11:02
miroci ha scritto: martedì 24 giugno 2025, 20:21
lucks83 ha scritto: martedì 24 giugno 2025, 8:12
Invece il mio sogno, per altro ad altitudini accettabili per il Giro d'Italia, in quella zona sarebbe appunto quello di vedere il Pennes come salita protagonista della giornata, affrontato dal lato duro di Vipiteno.
Il mio ideale di tracciato sarebbe un:
Bolzano - S. Martino in Val Sarentino
Con mendola, Castrin (o palade per non far la tappa troppo dura), il Monte Giovo, il Pennes dal lato davvero selettivo a 35 km dal traguardo e la salita finale a S. Martino non troppo dura, con arrivo al parcheggio impianti.
Basterebbero Giovo-Pennes-S.MArtino. E' un trittico che piacerebbe vedere anche a me. Anche Campogrosso, VAlbona da Arsiero e arrivo al Monte Verena di Asiago da Pedescala non sarebbe male...
Me l'ero tracciato recentemente su Laflammerouge e stamattina l'ho risistemato: https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/605548. Sarebbe una tappa da 6 stelle! :D
beh non vedo perchè indurire così l'inizio tappa...al posto di Brez e Castrin, puoi mettere il pedalabile Palade da Fondo, mantendo tutto il resto della tappa, non ne verrebbe meno nulla dell'impegno...è un giro che ho fatto in entrambi i sensi molti anni fa quando avevo l'età di Beppugrillo.

PS: invece se si vuole andare sull'impestato ci sarebbe pure in zona l'accoppiata Prati di Kohl - discesa su Bolzano - arrivo a San Genesio via Edelweiss direttissima che è durissima, oppure arrivo un po' più in là sul Renon o a Collalbo.

PS2: sempre per rimanere su esperienze personali, un tappone col Giro dell'Ortles e arrivo a Ponte di Legno o meglio in cima al Gavia (per evitare la difficile discesa del Gavia) , quindi con partenza da Ponte di Legno, Tonale, Palade, (o Castrin, ma sempre non vedo perchè indurire all'inizio...) e nel finale Stelvio lato dura e Gavia lato meno duro, non so se sia mai stata fatta. Il brevetto sono 250 km. distanza da tappone antico, forse un po' anacronistico, ma ancora fattibile, se non ci sono trasferimenti il giorno prima o il giorno dopo.
Sarebbe una specie di Cuneo -Pinerolo come distanza e dislivello, ma senza il lungo fondovalle nel finale.
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herbie ha scritto: mercoledì 25 giugno 2025, 12:53
Brakko ha scritto: mercoledì 25 giugno 2025, 11:02
miroci ha scritto: martedì 24 giugno 2025, 20:21
Basterebbero Giovo-Pennes-S.MArtino. E' un trittico che piacerebbe vedere anche a me. Anche Campogrosso, VAlbona da Arsiero e arrivo al Monte Verena di Asiago da Pedescala non sarebbe male...
Me l'ero tracciato recentemente su Laflammerouge e stamattina l'ho risistemato: https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/605548. Sarebbe una tappa da 6 stelle! :D
beh non vedo perchè indurire così l'inizio tappa...al posto di Brez e Castrin, puoi mettere il pedalabile Palade da Fondo, mantendo tutto il resto della tappa, non ne verrebbe meno nulla dell'impegno...è un giro che ho fatto in entrambi i sensi molti anni fa quando avevo l'età di Beppugrillo.

PS: invece se si vuole andare sull'impestato ci sarebbe pure in zona l'accoppiata Prati di Kohl - discesa su Bolzano - arrivo a San Genesio via Edelweiss direttissima che è durissima, oppure arrivo un po' più in là sul Renon o a Collalbo.

PS2: sempre per rimanere su esperienze personali, un tappone col Giro dell'Ortles e arrivo a Ponte di Legno o meglio in cima al Gavia (per evitare la difficile discesa del Gavia) , quindi con partenza da Ponte di Legno, Tonale, Palade, (o Castrin, ma sempre non vedo perchè indurire all'inizio...) e nel finale Stelvio e Gavia, non so se sia mai stata fatta. Il brevetto sono 250 km. distanza da tappone antico, forse un po' anacronistico, ma ancora fattibile, se non ci sono trasferimenti il giorno prima o il giorno dopo.
Sarebbe una specie di Cuneo -Pinerolo come distanza e dislivello, ma senza il lungo fondovalle nel finale.
Per essere appropriatamente "dell'Ortles" si arriva a Solda o Stelvio


Il Giro dell'Ortles potrebbe essere una cosa tipo Glorenza-Stelvio, con Castrin, Tonale, Gavia, Stelvio (arrivo, oppure), Solda.

Fatto in senso inverso sarebbe partenza da Ponte di Legno, Tonale, Castrin, val Venosta, Stelvio dal lato nobile.

Se si omaggia il Cevedale stesso giro, ma con arrivo al ghiacciaio dei Forni
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Maìno della Spinetta ha scritto: mercoledì 25 giugno 2025, 13:08
herbie ha scritto: mercoledì 25 giugno 2025, 12:53
Brakko ha scritto: mercoledì 25 giugno 2025, 11:02
Me l'ero tracciato recentemente su Laflammerouge e stamattina l'ho risistemato: https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/605548. Sarebbe una tappa da 6 stelle! :D
beh non vedo perchè indurire così l'inizio tappa...al posto di Brez e Castrin, puoi mettere il pedalabile Palade da Fondo, mantendo tutto il resto della tappa, non ne verrebbe meno nulla dell'impegno...è un giro che ho fatto in entrambi i sensi molti anni fa quando avevo l'età di Beppugrillo.

PS: invece se si vuole andare sull'impestato ci sarebbe pure in zona l'accoppiata Prati di Kohl - discesa su Bolzano - arrivo a San Genesio via Edelweiss direttissima che è durissima, oppure arrivo un po' più in là sul Renon o a Collalbo.

PS2: sempre per rimanere su esperienze personali, un tappone col Giro dell'Ortles e arrivo a Ponte di Legno o meglio in cima al Gavia (per evitare la difficile discesa del Gavia) , quindi con partenza da Ponte di Legno, Tonale, Palade, (o Castrin, ma sempre non vedo perchè indurire all'inizio...) e nel finale Stelvio e Gavia, non so se sia mai stata fatta. Il brevetto sono 250 km. distanza da tappone antico, forse un po' anacronistico, ma ancora fattibile, se non ci sono trasferimenti il giorno prima o il giorno dopo.
Sarebbe una specie di Cuneo -Pinerolo come distanza e dislivello, ma senza il lungo fondovalle nel finale.
Per essere appropriatamente "dell'Ortles" si arriva a Solda o Stelvio


Il Giro dell'Ortles potrebbe essere una cosa tipo Glorenza-Stelvio, con Castrin, Tonale, Gavia, Stelvio (arrivo, oppure), Solda.

Fatto in senso inverso sarebbe partenza da Ponte di Legno, Tonale, Castrin, val Venosta, Stelvio dal lato nobile.

Se si omaggia il Cevedale stesso giro, ma con arrivo al ghiacciaio dei Forni
l'arrivo in cima alla strada asfaltata della valletta che va verso il ghiacciaio dei FOrni lo vedo un po' difficile, per la ristrettezza...Solda invece ottimale.
Si chiama "tour d'Ortles" il brevetto per brevità, perhcè il parco, nonche' la traversata delle cime è quella del gruppo Ortles-Cevedale.

Questo giro è solo uno dei grandi "anelli" delle Alpi di cui ho gran nostalgia...
più si scende verso il versante sud alpino (vedi i giri proposti in zona dolomitica -triveneto) più si moltiplicano le alternative su molti versanti dellas tessa vallata.
Più si va verso il cuore della catena alpina e più diventano "obbligate" le strade e ampi i giri ad anello fattibili in giornata. Ma tutti epici, o quasi.
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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

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herbie ha scritto: mercoledì 25 giugno 2025, 13:11
Maìno della Spinetta ha scritto: mercoledì 25 giugno 2025, 13:08
herbie ha scritto: mercoledì 25 giugno 2025, 12:53

beh non vedo perchè indurire così l'inizio tappa...al posto di Brez e Castrin, puoi mettere il pedalabile Palade da Fondo, mantendo tutto il resto della tappa, non ne verrebbe meno nulla dell'impegno...è un giro che ho fatto in entrambi i sensi molti anni fa quando avevo l'età di Beppugrillo.

PS: invece se si vuole andare sull'impestato ci sarebbe pure in zona l'accoppiata Prati di Kohl - discesa su Bolzano - arrivo a San Genesio via Edelweiss direttissima che è durissima, oppure arrivo un po' più in là sul Renon o a Collalbo.

PS2: sempre per rimanere su esperienze personali, un tappone col Giro dell'Ortles e arrivo a Ponte di Legno o meglio in cima al Gavia (per evitare la difficile discesa del Gavia) , quindi con partenza da Ponte di Legno, Tonale, Palade, (o Castrin, ma sempre non vedo perchè indurire all'inizio...) e nel finale Stelvio e Gavia, non so se sia mai stata fatta. Il brevetto sono 250 km. distanza da tappone antico, forse un po' anacronistico, ma ancora fattibile, se non ci sono trasferimenti il giorno prima o il giorno dopo.
Sarebbe una specie di Cuneo -Pinerolo come distanza e dislivello, ma senza il lungo fondovalle nel finale.
Per essere appropriatamente "dell'Ortles" si arriva a Solda o Stelvio


Il Giro dell'Ortles potrebbe essere una cosa tipo Glorenza-Stelvio, con Castrin, Tonale, Gavia, Stelvio (arrivo, oppure), Solda.

Fatto in senso inverso sarebbe partenza da Ponte di Legno, Tonale, Castrin, val Venosta, Stelvio dal lato nobile.

Se si omaggia il Cevedale stesso giro, ma con arrivo al ghiacciaio dei Forni
l'arrivo in cima alla strada asfaltata della valletta che va verso il ghiacciaio dei FOrni lo vedo un po' difficile, per la ristrettezza...Solda invece ottimale.
Si chiama "tour d'Ortles" il brevetto per brevità, perhcè il parco, nonche' la traversata delle cime è quella del gruppo Ortles-Cevedale.

Questo giro è solo uno dei grandi "anelli" delle Alpi di cui ho gran nostalgia...
più si scende verso il versante sud alpino (vedi i giri proposti in zona dolomitica -triveneto) più si moltiplicano le alternative su molti versanti dellas tessa vallata.
Più si va verso il cuore della catena alpina e più diventano "obbligate" le strade e ampi i giri ad anello fattibili in giornata. Ma tutti epici, o quasi.
Facesti Palade o Castrin?
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Maìno della Spinetta ha scritto: mercoledì 25 giugno 2025, 14:59
herbie ha scritto: mercoledì 25 giugno 2025, 13:11
Maìno della Spinetta ha scritto: mercoledì 25 giugno 2025, 13:08

Per essere appropriatamente "dell'Ortles" si arriva a Solda o Stelvio


Il Giro dell'Ortles potrebbe essere una cosa tipo Glorenza-Stelvio, con Castrin, Tonale, Gavia, Stelvio (arrivo, oppure), Solda.

Fatto in senso inverso sarebbe partenza da Ponte di Legno, Tonale, Castrin, val Venosta, Stelvio dal lato nobile.

Se si omaggia il Cevedale stesso giro, ma con arrivo al ghiacciaio dei Forni
l'arrivo in cima alla strada asfaltata della valletta che va verso il ghiacciaio dei FOrni lo vedo un po' difficile, per la ristrettezza...Solda invece ottimale.
Si chiama "tour d'Ortles" il brevetto per brevità, perhcè il parco, nonche' la traversata delle cime è quella del gruppo Ortles-Cevedale.

Questo giro è solo uno dei grandi "anelli" delle Alpi di cui ho gran nostalgia...
più si scende verso il versante sud alpino (vedi i giri proposti in zona dolomitica -triveneto) più si moltiplicano le alternative su molti versanti dellas tessa vallata.
Più si va verso il cuore della catena alpina e più diventano "obbligate" le strade e ampi i giri ad anello fattibili in giornata. Ma tutti epici, o quasi.
Facesti Palade o Castrin?
Palade...perchè farsi del male? :D Poi il brevetto "tour d'Ortles" quello prevede.
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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

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Maìno della Spinetta ha scritto: mercoledì 25 giugno 2025, 9:47
miroci ha scritto: martedì 24 giugno 2025, 20:21
lucks83 ha scritto: martedì 24 giugno 2025, 8:12
Invece il mio sogno, per altro ad altitudini accettabili per il Giro d'Italia, in quella zona sarebbe appunto quello di vedere il Pennes come salita protagonista della giornata, affrontato dal lato duro di Vipiteno.
Il mio ideale di tracciato sarebbe un:
Bolzano - S. Martino in Val Sarentino
Con mendola, Castrin (o palade per non far la tappa troppo dura), il Monte Giovo, il Pennes dal lato davvero selettivo a 35 km dal traguardo e la salita finale a S. Martino non troppo dura, con arrivo al parcheggio impianti.
Basterebbero Giovo-Pennes-S.MArtino. E' un trittico che piacerebbe vedere anche a me. Anche Campogrosso, VAlbona da Arsiero e arrivo al Monte Verena di Asiago da Pedescala non sarebbe male...
Mi sfugge come faresti Valbona da Arsiero E Asiago da Pedescala, che discesa faresti da Valbona? Non converrebbe scenderlo su Arsiero?
Vicenza-Boario-CAmpogrosso- stradina dietro le piccole dolomiti vicentine fino al Pian delle Fugazze-discesa fino ad incrociare la strada per il passo xomo-passo xomo-posina-arsiero-passo valbona-folgaria-carbonare-pedescala-monte verena
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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

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miroci ha scritto: mercoledì 25 giugno 2025, 19:39 Vicenza-Boario-CAmpogrosso- stradina dietro le piccole dolomiti vicentine fino al Pian delle Fugazze-discesa fino ad incrociare la strada per il passo xomo-passo xomo-posina-arsiero-passo valbona-folgaria-carbonare-pedescala-monte verena
Su questo tratto, all'incrocio, c'è un segnale di strada senza uscita. Sai se si passa in realtà?

https://earth.google.com/web/search/Pas ... _____wEQAA
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miroci ha scritto: mercoledì 25 giugno 2025, 19:39
Maìno della Spinetta ha scritto: mercoledì 25 giugno 2025, 9:47
miroci ha scritto: martedì 24 giugno 2025, 20:21
Basterebbero Giovo-Pennes-S.MArtino. E' un trittico che piacerebbe vedere anche a me. Anche Campogrosso, VAlbona da Arsiero e arrivo al Monte Verena di Asiago da Pedescala non sarebbe male...
Mi sfugge come faresti Valbona da Arsiero E Asiago da Pedescala, che discesa faresti da Valbona? Non converrebbe scenderlo su Arsiero?
Vicenza-Boario-CAmpogrosso- stradina dietro le piccole dolomiti vicentine fino al Pian delle Fugazze-discesa fino ad incrociare la strada per il passo xomo-passo xomo-posina-arsiero-passo valbona-folgaria-carbonare-pedescala-monte verena
Ah, ok - avanti e indietro per il Trentino secondario, piacerebbe alla Provincia questa :D
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Beppugrillo ha scritto: mercoledì 25 giugno 2025, 21:47
miroci ha scritto: mercoledì 25 giugno 2025, 19:39 Vicenza-Boario-CAmpogrosso- stradina dietro le piccole dolomiti vicentine fino al Pian delle Fugazze-discesa fino ad incrociare la strada per il passo xomo-passo xomo-posina-arsiero-passo valbona-folgaria-carbonare-pedescala-monte verena
Su questo tratto, all'incrocio, c'è un segnale di strada senza uscita. Sai se si passa in realtà?

https://earth.google.com/web/search/Pas ... _____wEQAA
E' da tempo che non percorro quel tratto. 2 anni fa ho fatto Xomo da Posina e poi ridisceso a Valli del Pasubio. Non so se sia chiuso per frana. Fra 2 settimane dovrei ripassare da quelle zone e controllo.
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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

Messaggio da leggere da Maìno della Spinetta »

nel capitolo "avremmo fatto meglio noi" carico la Fiume Veneto - Asiago degna della penultima domenica del Giro. Nel tracciato complessivo la tappa di Champoluc farebbe a meno di Zuccore e San Pantaleone, col GPM in avvio, e poi Joux+Antagnod.

Veniamo alla nostra penultima domenica: marchetta di Ca' del Poggio e Fozaso confermate. Si passa dal San Boldo, e poi dal Monte Avena (si può anche stare bassi e fare solo la Croce d'Aune e omaggiare la Sportful ancor maggiormente). Poi il Grappa dal versante inedito di Cismon, con un paio di tratti in sterrato risistemati comme il faut per l'occasione. Discesa su Romano e subito si risale verso Monte Cogolin, nell'Altopiano dei Sette Comuni. Arrivo ad Asiago.

238 km, un muro cattivello, 4 salite vere, una - il Grappa - in grado di fare la differenza da lontano e una - il Monte Cogolin - in grado di fare la differenza nel finale.

Tutt'altro divertimento rispetto allo scempio di quest'anno.

Link per dettagli su planimetria e altimetria: https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/609087
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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

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Maìno della Spinetta ha scritto: domenica 29 giugno 2025, 12:59 nel capitolo "avremmo fatto meglio noi" carico la Fiume Veneto - Asiago degna della penultima domenica del Giro.
Carico anch'io un'altra versione con un finale un po' pù "strano" e l'arrivo al Rifugio Campomulo (gli ultimi 400 m sono in leggera salita)
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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

Messaggio da leggere da Micchan »

Un po' off topic ma non tanto visto l'inizio del Tour imminente, ho fatto un fantasy Tour evitando di fare tutte le 40 salite più usate
https://www.procyclingstats.com/race/to ... ute/climbs
più una decina di salite tanto usate recentemente tipo la planche o le salite del mercantour classic, è stato complicato perchè alcune zone proprio non le potevo fare perchè le varie vie d'accesso erano precluse da dei passi di montagna che non posso fare

Ecco le 21 tappe

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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

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Difficile esercizio, che ti ha portato a tanti 6% - ma sei sicuro che lo joux Plane puoi usarlo? È storico... Anche negli anni 70/80 lo infilavano spesso
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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

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Maìno della Spinetta ha scritto: sabato 5 luglio 2025, 5:53 Difficile esercizio, che ti ha portato a tanti 6% - ma sei sicuro che lo joux Plane puoi usarlo? È storico... Anche negli anni 70/80 lo infilavano spesso
Ho ricontrollato la lista ed eccolo lì, l'avevo controllata più volte e non l'avevo mica letto
Eh vabbè dai, uno ce lo concediamo
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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

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Beppugrillo ha scritto: mercoledì 25 giugno 2025, 21:47
miroci ha scritto: mercoledì 25 giugno 2025, 19:39 Vicenza-Boario-CAmpogrosso- stradina dietro le piccole dolomiti vicentine fino al Pian delle Fugazze-discesa fino ad incrociare la strada per il passo xomo-passo xomo-posina-arsiero-passo valbona-folgaria-carbonare-pedescala-monte verena
Su questo tratto, all'incrocio, c'è un segnale di strada senza uscita. Sai se si passa in realtà?

https://earth.google.com/web/search/Pas ... _____wEQAA
Passato ieri facendo l'anello del Pasubio. Quel segnale è riferito alla strada degli Scarubbi che porta in cima al Pasubio. Fino allo Xomo è percorribilissima.
In realtà è un segnale un pò inutile.
Ciao
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Re: Tacciatori di tracciatori - su Rieducational Channel

Messaggio da leggere da Beppugrillo »

miroci ha scritto: lunedì 7 luglio 2025, 10:17
Beppugrillo ha scritto: mercoledì 25 giugno 2025, 21:47
miroci ha scritto: mercoledì 25 giugno 2025, 19:39 Vicenza-Boario-CAmpogrosso- stradina dietro le piccole dolomiti vicentine fino al Pian delle Fugazze-discesa fino ad incrociare la strada per il passo xomo-passo xomo-posina-arsiero-passo valbona-folgaria-carbonare-pedescala-monte verena
Su questo tratto, all'incrocio, c'è un segnale di strada senza uscita. Sai se si passa in realtà?

https://earth.google.com/web/search/Pas ... _____wEQAA
Passato ieri facendo l'anello del Pasubio. Quel segnale è riferito alla strada degli Scarubbi che porta in cima al Pasubio. Fino allo Xomo è percorribilissima.
In realtà è un segnale un pò inutile.
Ciao
Ah ecco, è un po' come se metto il segnale di strada chiusa al casello di Bolzano dell'A22 quando è chiuso lo Stelvio...
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