MONDIALI, la nazionale italiana
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Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Va beh, ormai si è detto tutto in questi anni e penso che ogni giorno ci sia modo di confermarmi nell'idea che ho di queste cose. La figura che sta facendo Bettini è di quelle che definire di m.... è automatico. Comunque ci sono corridori che, colpevoli o innocenti che siano nelle inchieste che li riguardano, sarei veramente contenta se la mannaia delle scemenze di Di Rocco si abbattesse su di loro. e questo perché:
Prima sono venuti a prendere gli zingari,
e noi non abbiamo protestato perché non eravamo zingari;
poi sono venuti a prendere gli ebrei,
e noi non abbiamo protestato perché non eravamo ebrei;
poi sono venuti a prendere i comunisti,
e noi non abbiamo protestato perché non eravamo comunisti;
poi sono venuti a prendere gli omosessuali,
e noi non abbiamo protestato perché non eravamo omosessuali;
infine sono venuti a prendere noi,
e non c’era più nessuno capace di protestare.
Esilaranti i commentatori di Eurosport , sto vedendo la Vuelta. Non possono commentare perché, hanno detto, sulle cose " politiche" si può solo prendere atto, chi non ha poteri dirigenziali è inutile che parla. Ecco perché il mondo va cosìdi m.....
Prima sono venuti a prendere gli zingari,
e noi non abbiamo protestato perché non eravamo zingari;
poi sono venuti a prendere gli ebrei,
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Verità e giustizia per Marco Pantani, una battaglia di civiltà.
Lasciamolo in pace un cazzo!
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Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Non commentano anche perché si scannerebbero fra loro, viste le notorie divergenze di opinione fra Berton e altri.donchisciotte ha scritto:Esilaranti i commentatori di Eurosport , sto vedendo la Vuelta. Non possono commentare perché, hanno detto, sulle cose " politiche" si può solo prendere atto, chi non ha poteri dirigenziali è inutile che parla. Ecco perché il mondo va cosìdi m.....

Spero che un giorno Berton si renda conto delle conseguenze di certe opinioni.
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Pensieri da twitter:
- il "nostro" Silvio Martinello:
@Admin: Marco, non è possibile contattare gli atleti e rendergli noto il lavoro che il forum sta iniziando a produrre?
- il "nostro" Silvio Martinello:
- Simone Ponzi, anche lui nella lista dei cattivi secondo il Dittatore:Aria nuova in Azzurro!"Siamo arrivati ancora una volta prima degli altri"! Evviva,siamo i migliori #afarcidelmaledasolimasochismoestremo
- Giovanni Visconti:NOI SIAMO COLPEVOLI!!! E colpa nostra se dal 2009 chi e' chiamato a giudicarci nn lo fa e chi invece nn dovrebbe farlo ci giudica colpevoli
Ripeto..Mondo di merda... e aggiungo..Mondo di finti perbenisti "salvatori dell'umanità" e dannatamente ipocriti.
- Alessandro Proni:200 km spaccati scaccia nervi.. davanti casa ho allungato 200 mt per vedere la scritta 200! OBIETTIVO LOMBARDIA,SE DIO VUOLE....
Dai che anche i corridori si stanno accorgendo di quanto sia squallido Di Rocco. Meglio tardi che mai.(a Roberto De Patre) rimettete che te tocca fa i mondiali che tra ammalati e frequentatori non si arriva al numero minimo!!
@Admin: Marco, non è possibile contattare gli atleti e rendergli noto il lavoro che il forum sta iniziando a produrre?
11 Vuelta 7-Prato
12 Appennino-Japan
13 Giro 9-CN ITA-Vuelta 20-Sabatini
14 Vasco-Dauphiné-Tour 3-Tour 21-Pologne-Tre Valli
15 Laigueglia-Escaut-Giro 2-Giro 18-Giro GC-Tour 13-Fourmies
16 Nice-Vuelta 12
17 Frankfurt-Tour 11-Vuelta 16-Chrono
18 Bianche-DePanne-Romandie-Köln-Piemonte-Chrono
19 Nice-Turkey-Portugal-Vuelta 10
20 Plouay-Toscana
12 Appennino-Japan
13 Giro 9-CN ITA-Vuelta 20-Sabatini
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Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Più avanti, perché no?Basso ha scritto:@Admin: Marco, non è possibile contattare gli atleti e rendergli noto il lavoro che il forum sta iniziando a produrre?
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
- Tranchée d'Arenberg
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Re: MONDIALI, la nazionale italiana
ma infatti, vista quello che succede in federazione e quello che il forum sta iniziando autonomamenta a fare, potremmo cercare di coinvolgere i diretti interessati in questa vicenda.Basso ha scritto:Pensieri da twitter:
@Admin: Marco, non è possibile contattare gli atleti e rendergli noto il lavoro che il forum sta iniziando a produrre?
ps: mai come in questo caso è attuale la poesia di Niemöller postata da Donchisciotte.

Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
da tangentopoli in poi? :-OMaìno della Spinetta ha scritto:Facessero lo stesso con tutti i vari indagati, questi potrebbero correre i mondiali. Articolo 27 della costituzione, l'imputato non è considerato colpevole fino a prova contraria e sentenza definitiva.
Ma questo principio, da Tangentopoli in poi, è stato fagocitato.
prova a chiedere ai famigliari di pinelli, tanto per fare un esempio un po' piu' datato...
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Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Non è Berton, Alfiso, è uno che si chiama Salvo e Magrini.
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Re: MONDIALI, la nazionale italiana
cauz. ha scritto:da tangentopoli in poi? :-OMaìno della Spinetta ha scritto:Facessero lo stesso con tutti i vari indagati, questi potrebbero correre i mondiali. Articolo 27 della costituzione, l'imputato non è considerato colpevole fino a prova contraria e sentenza definitiva.
Ma questo principio, da Tangentopoli in poi, è stato fagocitato.
prova a chiedere ai famigliari di pinelli, tanto per fare un esempio un po' piu' datato...

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Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Situazioni di corruzione e malaffare che con/dopo mani pulite si sono aggravate e non poteva essere altrimenti, perché con dI pIETRO al comando, quis custodiet ipsos custodes?Deadnature ha scritto: 3) Cagliari si suicidò in carcere come purtroppo migliaia di altre persone, che però, chissà come mai, non vengono mai citate. Ci saranno sicuramente stati degli errori nella gestione di Mani Pulite ed affini, ma forse andrebbe anche ricordato che si aveva a che fare con una situazione di corruzione e malaffare enorme: criticarla è lecito, lo è un po' meno se diventa un pretesto per rivalutare dei ladri.

Per quanto riguarda i suicidi, il fatto che si citi o no Cagliari, cambia qualcosa riguardo alla tragica situazione delle carceri?
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
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Re: MONDIALI, la nazionale italiana
No, lo so. Mi riferisco all'intero gruppo ciclismo, a cui possiamo aggiungere Daniele Colli.donchisciotte ha scritto:Non è Berton, Alfiso, è uno che si chiama Salvo e Magrini.
Diciamo che Berton si distingue con le sue streghe eccessive dal Magro e da Salvo Ajello.
Colli, per ovvie ragioni, si smarca.
Probabilmente per policy aziendale è stato chiesto loro di tenere un unico profilo distaccato su questo argomento.
Ultima modifica di alfiso il sabato 1 settembre 2012, 18:18, modificato 1 volta in totale.
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Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Noooo. Chissà come la prenderà TASSO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Basso ha scritto:- Simone Ponzi, anche lui nella lista dei cattivi secondo il Dittatore:
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Per quanto riguarda la prima parte in teoria, sarei d'accordo con te, ma per me vale di più il fatto che non si può far conto che non esistano i diritti inconculcabili del soggetto.donchisciotte ha scritto:Va beh, ormai si è detto tutto in questi anni e penso che ogni giorno ci sia modo di confermarmi nell'idea che ho di queste cose. La figura che sta facendo Bettini è di quelle che definire di m.... è automatico. Comunque ci sono corridori che, colpevoli o innocenti che siano nelle inchieste che li riguardano, sarei veramente contenta se la mannaia delle scemenze di Di Rocco si abbattesse su di loro. e questo perché:
Prima sono venuti a prendere gli zingari,
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poi sono venuti a prendere gli ebrei,
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poi sono venuti a prendere i comunisti,
e noi non abbiamo protestato perché non eravamo comunisti;
poi sono venuti a prendere gli omosessuali,
e noi non abbiamo protestato perché non eravamo omosessuali;
infine sono venuti a prendere noi,
e non c’era più nessuno capace di protestare.
Esilaranti i commentatori di Eurosport , sto vedendo la Vuelta. Non possono commentare perché, hanno detto, sulle cose " politiche" si può solo prendere atto, chi non ha poteri dirigenziali è inutile che parla. Ecco perché il mondo va cosìdi m.....


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Re: MONDIALI, la nazionale italiana
alfiso ha scritto:Non commentano anche perché si scannerebbero fra loro, viste le notorie divergenze di opinione fra Berton e altri.donchisciotte ha scritto:Esilaranti i commentatori di Eurosport , sto vedendo la Vuelta. Non possono commentare perché, hanno detto, sulle cose " politiche" si può solo prendere atto, chi non ha poteri dirigenziali è inutile che parla. Ecco perché il mondo va cosìdi m.....
Spero che un giorno Berton si renda conto delle conseguenze di certe opinioni.
al giro aveva commentato che preferiva un giro noioso che le azioni da lontano dei Giri al 60% di ematocrito
su twitter gli ho scritto che avrebbe dovuto dirlo anche in occasione dell'azione di de gendt allora; ma non l'ha fatto
mi ha bloccato, il buffone
Kruijswijk... il resto è noia
"Siamo in gennaio, siamo in Australia ma per me questo e' il successore di Froome nell'albo d'oro della grand boucle.."
21/01/2017 barrylyndon su Porte
"Siamo in gennaio, siamo in Australia ma per me questo e' il successore di Froome nell'albo d'oro della grand boucle.."
21/01/2017 barrylyndon su Porte
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Io con qualcuno l'ho fatto. Cicloweb lo conoscono tutti e quei pochi a cui ho chiesto un parere lo apprezzano di brutto.Basso ha scritto:@Admin: Marco, non è possibile contattare gli atleti e rendergli noto il lavoro che il forum sta iniziando a produrre?
Anzi diciamo proprio che si sentono spalleggiati. La paura di alcuni è di essere presi di mira dalle tifoserie.
Con twitter ovviamente sono protetti e le loro esternazioni, se contenute, non possono divenire oggetto di deferimenti.
Ripetere i twit qua dentro o esporre ed argomentare opinioni richiede grande coraggio.
Tutti sanno che ormai il dittarocco guarda in cagnesco ai media che informano, minacciandoli di querela.
Per fortuna dopo le minacce rivolte nella fattispecie a Grassi, anche gli altri siti di settore si sono dati da fare ed hanno aperto gli occhi.
Credo che alcuni ciclisti accetterebbero pure di iscriversi e di comparire con nick in chiaro, ma ci vuole una forte opinione pubblica a supportarli e difenderli nel caso in cui questi confidassero le loro profonde opinioni, perchè statene certi, scatterebbe il deferimento guidato.
Siamo in grado noi FORUMISTI DI CW di farci carico di questo supporto e di questo moto di opinione a difesa del diritto e dei ragazzi?
Se sì, invitiamoli attraverso i social ad intervenire e partecipare.
- Deadnature
- Messaggi: 7887
- Iscritto il: martedì 22 febbraio 2011, 20:49
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Ma infatti, corruzione e malaffare si sono aggravate per colpa di Mani Pulite, non perché in questo Paese con la memoria inesistente sono bastati tre-quattro anni perché tutto tornasse come prima, più di prima.lemond ha scritto:Situazioni di corruzione e malaffare che con/dopo mani pulite si sono aggravate e non poteva essere altrimenti, perché con dI pIETRO al comando, quis custodiet ipsos custodes?Deadnature ha scritto: 3) Cagliari si suicidò in carcere come purtroppo migliaia di altre persone, che però, chissà come mai, non vengono mai citate. Ci saranno sicuramente stati degli errori nella gestione di Mani Pulite ed affini, ma forse andrebbe anche ricordato che si aveva a che fare con una situazione di corruzione e malaffare enorme: criticarla è lecito, lo è un po' meno se diventa un pretesto per rivalutare dei ladri.![]()
Per quanto riguarda i suicidi, il fatto che si citi o no Cagliari, cambia qualcosa riguardo alla tragica situazione delle carceri?
Su Cagliari: ovviamente non cambia nulla, che è poi è ciò che ho detto io, Cagliari è un pretesto per prendersela coi magistrati. Con ciò chiudo l'OT, semmai ne riparliamo... Boh, non so dove, il topic sulla politica l'han chiuso.

http://www.spazidisimpatia.wordpress.com
Spazi di simpatia, nel nome dell'amore che regna nella nostra splendida Terra
Un blog consigliato da Basso, quello giusto.
Aderii alla campagna di garbata moral suasion per cacciare Di Rocco. E infatti...
Spazi di simpatia, nel nome dell'amore che regna nella nostra splendida Terra
Un blog consigliato da Basso, quello giusto.
Aderii alla campagna di garbata moral suasion per cacciare Di Rocco. E infatti...
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Il problema del diritto esiste, va affrontato con misura e profondità, ma c'è il rischio che si mettano sullo stesso piano politici corrotti, poveri cittadini peones bastonati da misure esagerate, ciclisti dopati o solo sospettati e/o accusati a casaccio.
Evitiamo perché parrebbe un tantinello offensivo per tutti esclusi i primi.
Ps. L'arbitrio di Di Rocco, dal punto di vista meramente giuridico, va oltre. Perché in questo caso non solo abusa del diritto e delle carte, ma ci si pulisce pure ... intimamente
Evitiamo perché parrebbe un tantinello offensivo per tutti esclusi i primi.

Ps. L'arbitrio di Di Rocco, dal punto di vista meramente giuridico, va oltre. Perché in questo caso non solo abusa del diritto e delle carte, ma ci si pulisce pure ... intimamente
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Perché tutti i soldi che si è messo in tasca dI pIETRO ti sembra ininfluente?Deadnature ha scritto:Ma infatti, corruzione e malaffare si sono aggravate per colpa di Mani Pulite

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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
il sabato gli ebrei
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
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Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Rientriamo in tema 
Appena possibile riaprirò il thread della politica.

Appena possibile riaprirò il thread della politica.
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Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Alfiso, non è che possiamo. Dobbiamo. I ciclisti sono il ciclismo, punto, sono il nostro patrimonio, qualunque cosa in loro difesa, a loro tutela, va fatta.alfiso ha scritto:Io con qualcuno l'ho fatto. Cicloweb lo conoscono tutti e quei pochi a cui ho chiesto un parere lo apprezzano di brutto.Basso ha scritto:@Admin: Marco, non è possibile contattare gli atleti e rendergli noto il lavoro che il forum sta iniziando a produrre?
Anzi diciamo proprio che si sentono spalleggiati. La paura di alcuni è di essere presi di mira dalle tifoserie.
Con twitter ovviamente sono protetti e le loro esternazioni, se contenute, non possono divenire oggetto di deferimenti.
Ripetere i twit qua dentro o esporre ed argomentare opinioni richiede grande coraggio.
Tutti sanno che ormai il dittarocco guarda in cagnesco ai media che informano, minacciandoli di querela.
Per fortuna dopo le minacce rivolte nella fattispecie a Grassi, anche gli altri siti di settore si sono dati da fare ed hanno aperto gli occhi.
Credo che alcuni ciclisti accetterebbero pure di iscriversi e di comparire con nick in chiaro, ma ci vuole una forte opinione pubblica a supportarli e difenderli nel caso in cui questi confidassero le loro profonde opinioni, perchè statene certi, scatterebbe il deferimento guidato.
Siamo in grado noi FORUMISTI DI CW di farci carico di questo supporto e di questo moto di opinione a difesa del diritto e dei ragazzi?
Se sì, invitiamoli attraverso i social ad intervenire e partecipare.
E' vero che per anni, anche oggi, sono stati anche loro responsabili della loro situazione, piegandosi a certe dinamiche e senza avere un forte sindacato, ma per sua natura il ciclismo è composto da due cose: pedalatori e tifosi. Noi siamo il ciclismo, il resto è accessorio.
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Ballan su twitter: "L'unica cosa positiva della giornata?Se il ciclismo italiano continua cosi rimango per parecchi anni l'ultimo italiano campione del mondo!!!"
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
un genio.Spartacus ha scritto:Ballan su twitter: "L'unica cosa positiva della giornata?Se il ciclismo italiano continua cosi rimango per parecchi anni l'ultimo italiano campione del mondo!!!"

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Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Nelle repliche di Savoldelli a Tuttobici sul caso Armstrong ho trovato un commento molto strano:
RAGAZZI SIAMO SERI
nano
Lunedì 27 Agosto, 20:17
CONDIVIDO PIENAMENTE LE TESI DI SAVOLDELLI. NON SERVE NULLA LEVARE DOPO DIECI ANNI LE VITTORIE DI ARMSTRONG: E' SOLAMENTE RIDICOLO.
LA PUBBLICITA', GLI INTROITI DERIVANTI DA QUELLE VITTORIE LI HA SFRUTTATI LUI: OGGI COSA SI PUO' CHIEDERGLI? ANCHE PERCHE' TUTTI SAPEVANO CHE A QUELL'EPOCA PER LE SUE NOTE VICENDE DI SALUTE CORREVA FUORI NORMA.
ED ALLORA CHI VOGLIONO PENDERE IN GIRO OGGI?
SE LA LOTTA AL DOPING FOSSE SERIA DOPO POCO SI DOVREBBERO AVERE I RISULTATI (AL MASSIMO ENTRO 1 O 2 MESI) NON DOPO DIECI ANNI.
COSA VUOL DIRE TENERE I CAMPIONI DI SANGUE PER DIECI ANNI: VUOL DIRE PERMETTERE DI STUDIARE LA METODOLOGIA PER SFUGGIRE AL VERO DOPING. LA STESSA COSA CHE NEL MONDO AMATORIALE AVVIENE CON IL PROTOCOLLO DELLA FIVE STARS LEAGUE (CHE SAPPIAMO DA CHI E' PRESIEDUTA).
E CHI E' IL PALADINO DELLA LOTTA AL DOPING IN ITALIA? COLUI CHE HA SULLA COSCIENZA QUANTO ACCADUTO AI MONDIALI DI SAN SEBASTIAN...
Il commento mi ha colpito perché molto circostanziato e credo di aver capito (non ci vuole molto in effetti) chi sia "il paladino della lotta al doping in Italia".
La prima parte del commento è OT e riguarda l'altra stanza buia delle streghe, ma il passaggio "CHI E' IL PALADINO DELLA LOTTA AL DOPING IN ITALIA? COLUI CHE HA SULLA COSCIENZA QUANTO ACCADUTO AI MONDIALI DI SAN SEBASTIAN..." assume oggi 1° settembre un significato sinistro rispetto alle decisioni prese dal Presidente di escludere non solo corridori ex squalificati, ma pure solo toccati da voci d'inchiesta (nemmeno d'inchiesta).
Già, ma cosa c'entra Di Rocco? E cosa è successo ai mondiali di San Sebastian 1997? E per quale motivo Di Rocco avrebbe sulla coscienza quanto accaduto?
Non so se costui sia un ex ciclista (potrebbe essere), o un tecnico di allora (più probabile), però credo di aver capito cosa intenda. E ciò che sottende è davvero grave, anche perché alcuni media avevano ripreso le voci che giravano in quel periodo. Spiace che nell'ambiente viga questa paura a dire lo cose pane al pane, vino al vino.
Perché se chi sa di questa faccenda oggi parlasse, smentirebbe completamente l'immagine ipocrita del "paladino dell'antidoping".
Per togliere la polvere dalla memoria ci viene incontro l'archivio del Corriere:
http://archiviostorico.corriere.it/1997 ... 3469.shtml
CICLISMO / CLAMOROSA NOVITA' A SAN SEBASTIAN ALLA VIGILIA DELLA PROVA PER I PROFESSIONISTI. ROVINATA LA FESTA PER L' ORO DELLO JUNIORES D' AMORE. IL PERSONAGGIO
I test fermano Chiappucci, addio Mondiale
Valori del sangue irregolari come prima del Giro: " Non capisco, non sono un criminale " . Finisce la sua carriera ma non il legame con i tifosi
CICLISMO / Clamorosa novita' a San Sebastian alla vigilia della prova per i professionisti.
Rovinata la festa per l'oro dello juniores D'Amore I test fermano Chiappucci, addio Mondiale Valori del sangue irregolari come prima del Giro: "Non capisco, non sono un criminale"
DAL NOSTRO INVIATO SAN SEBASTIAN - Il Diablo e' precipitato ancora una volta all'inferno. Trascinatovi da quel suo sangue troppo vischioso secondo le norme stabilite dalla Federciclismo a tutela della salute dei corridori. Quello che in maggio era sembrato un incidente di percorso nelle tredici stagioni da professionista di Claudio Chiappucci, s'e' ripetuto ieri all'antivigilia del Mondiale su strada. Il controllo ematico obbligatorio cui tutti gli azzurri sono stati sottoposti (niente a che fare con l'antidoping) ha evidenziato che l'ematocrito del Diablo era superiore ai valori consentiti. Per questa ragione e' stato escluso dalla nazionale (al suo posto correra' Andrea Ferrigato) e la sua licenza ritirata per trenta giorni. Gli era gia' capitato in maggio, al Romandia, quando i medici dell'Uci l'avevano "pizzicato" in uno dei controlli a sorpresa. La sospensione di 15 giorni gli aveva impedito di allinearsi al Giro d'Italia e aveva innescato una serie di polemiche e contestazioni sui metodi dei controlli. Qui in Spagna le cose sono andate in maniera differente, anche se il risultato finale e' il medesimo. Come tutti gli altri selezionati (ovvero dodici titolari e due riserve), giovedi' mattina Chiappucci e' stato sottoposto al test del sangue da parte del dottor Remo Borchi, medico federale. Tredici azzurri sono rientrati nella norma, non Chiappucci. Per lui, ieri, nuove analisi. "Abbiamo effettuato complessivamente otto controlli, all'ospedale di San Sebastian: tutti hanno dato lo stesso esito. Il suo ematocrito era superiore al limite del 50 % . Anzi, il valore del secondo esame era ancora piu' alto" ha spiegato il medico degli azzurri. A quel punto e' intervenuto il presidente federale, Giancarlo Ceruti: in base alle disposizioni in tema di tutela della salute, ha consegnato al corridore una raccomandata a mano in cui gli veniva comunicato il ritiro della licenza per 30 giorni. Il tutto accadeva ieri pomeriggio, attorno alle 16, dopo che il Diablo aveva assistito alla splendida volata di Crescenzo D'Amore, diciottenne napoletano di Brusciano, ciclisticamente allevato in Toscana, che lo laureava campione del mondo degli juniores. Piccolo particolare: D'Amore ha un ematrocrito tra 44 - 45 e un tasso di emoglobina di 14,5. Dopo l'incontro con Ceruti, con il c.t. Martini e con il medico, Chiappucci s'e' chiuso nella propria stanza. Ha sibilato: "Adesso non voglio parlare, direi scemate. Voglio vedere dove e come hanno fatto il controllo. So di avere dei valori molto alti, non ho avuto tempo di fare le pratiche necessarie per certificarli. Lo faro' in inverno". E prima di eclissarsi, quasi in lacrime: "L'ho appena saputo, non riesco a capire cosa mi sia successo. Non torno a casa perche' non ho ammazzato nessuno. Comunque rivedrete l'anno venturo di che cosa e' capace Chiappucci". Il presidente federale ha difeso la linea di fermezza assunta dalla Federciclo: "Abbiamo valutato tutte le situazioni, compresa la nuova legge sulla privacy. Ma visto che noi siamo in prima linea nella lotta per la tutela della salute dei corridori, non avevamo altra scelta". Affranto il c.t. Martini: "Di fronte a simili vicende uno e' disarmato. Chiappucci aveva effettuato un controllo durante la Vuelta e tutto era in regola: e' quello che m'ha detto". Con questa brutta vicenda s'e' chiusa una giornata che ha vissuto momenti drammatici per la caduta (fortunatamente senza conseguenze) della bielorussa Larisa Tchouenko nella gara delle juniores (vittoria dell'olandese Heeb, ottava la Corazza a 21"). Oggi tocca a Figueras difendere il titolo iridato di Lugano '96 tra gli Under 23; ad Alessandra Cappellotto (con Luperini e Chiappa) cancellare la delusione della crono.
IL PERSONAGGIO Finisce la sua carriera ma non il legame con i tifosi Insieme a Gianni Bugno, e' il ciclista che ha sempre strappato l'applauso e goduto di grande popolarita'. La gente lo cercava, frugava fra le ruote di campioni e di gregari alla ricerca di quel piccolo diavolo stilizzato che Claudio Chiappucci aveva stampato sul casco. "El Diablo" e' appunto il suo nome di battaglia. Sotto il profilo del tifo che saliva dalla strada, gli anni, per lui, sembravano passare senza stanchezza ne' crepuscolo. Vederlo fra i primi al traguardo era sempre piu' raro, ma il "popolo delle due ruote" non aveva mai dimenticato le imprese di un passato non remoto: la lunghissima fuga, in un Tour de France, nel tappone del Sestriere; piazzamenti importanti; i trofei conquistati con commovente generosita'. Non ha un fisico possente, eppure ha fatto mangiare la polvere ad atleti fisicamente piu' forti di lui. Spesso sembrava un Davide contro schiere di Golia, e questo suscitava particolare simpatia e quasi un senso di protezione. Non era un robot, in un'epoca in cui il ciclismo e' programmato in una sorta di laboratorio fatto di tabelle, dosaggi, priorita', che cancellano i sentimenti e gli istinti. In ogni gara in cui Chiappucci era al via, i pronostici dovevano sempre prevedere l'"incognita Claudio". Un naif, un atleta - se vogliamo - diverso, capace di imprese memorabili e di fallimenti inaspettati. Comunque, nel bene e nel male, un protagonista; un personaggio in un mondo che di personaggi e' ormai poverissimo. Adesso la vicenda dell'ematocrito superiore ai valori consentiti. E' la seconda volta che accade nel volgere di pochi mesi. La prima volta e' costata a Chiappucci la squalifica al Giro di quest'anno. Questa puo' essere la fine di una brillante carriera. Ma non sara' la fine di un legame con la gente, che mai gridera' al tradimento.
Josti Gianfranco
Pagina 44
(11 ottobre 1997) - Corriere della Sera
Se penso che qualche mese fa il nostro Presidente ha fatto pure l'ospite d'onore insieme al Diablo ad una GranFondo in Sicilia, mi viene il
per l'ipocrisia e per come questi dirigenti dalla coscienza sporca utilizzino corridori ed ex corridori.
CICLISMO, GRANFONDO LOMBARDO
A BUSETO: C’È ANCHE CHIAPPUCCI
30 aprile 2012
Saranno due gli ospiti d’onore dell’edizione 2012 della Granfondo Lombardo: Claudio Chiappucci, uno dei più forti corridori al mondo negli anni Novanta e Renato Di Rocco, presidente della Federazione Ciclistica Italiana.
Ed infine a chiarire il quadro della situazione di quanto avvenne allora viene in soccorso questo pezzo d'archivio di Pier Augusto Stagi per Tuttobici che ci parla di un Di Rocco garantista descrivendo gli scenari di quello che poi sarà il consueto refrain di furore streghista, interessato ed ipocrita, dei dirigenti del ciclismo.
Mi chiedo, rileggendo, come Renato Di Rocco non abbia le decenza di andarsene riportando pace e serenità in questo ambiente
L'editoriale è rivolto al presidente Fci Ceruti, mentre Di Rocco della Fci ne era Segretario Generale e di lì a breve nemico di Ceruti, anche ufficialmente.
Numero: 4 Anno: 1999
Titolo: Editoriale
Presidente, la controlliamo. Ha fatto della lotta al doping il suo fiore all’occhiello, il cartello programmatico su cui poggiare il nuovo corso della Federazione Ciclistica Italiana. Ha sacrificato sull’altare della causa Claudio Chiappucci, spedito a casa, tra il ludibrio generale in occasione dei mondiali di San Sebastian. Ha usato uno dei più popolari e generosi campioni degli anni Novanta per far cadere definitivamente il già traballante Renato Di Rocco, reo - secondo il presidente - di essersi adoperato per soccorrere il Diablo. Al diavolo la lotta al doping del presidente Ceruti! Quella fatta di parole, di proclami, di grandi azioni speculative e promozionali che però non producono nulla. Nemmeno i controlli.
La stagione dilettantistica è da poco incominciata. Prime corse, prime volate, primi vincitori. Ma nelle prime tre corse internazionali nessun controllo antidoping, nessun esame ematico. La tanto vituperata Unione Ciclistica Internazionale non si è fatta certamente aspettare: controlli ematici in Sudafrica, Spagna e a Sanremo. Certo, qualcosa da dire ce l’avremmo sugli zelanti medici del Sant’Anna di Como che sono andati a bussare alla porta degli atleti quando era ancora notte fonda, ma non si può certo dire che il problema sia stato dimenticato. Piuttosto, un consiglio: perché la prossima volta - già che ci siamo - non si coricano addirittura nel lettuccio con i corridori?
Torniamo al presidente Ceruti e alla sua efficacissima lotta al doping. Il primo controllo delle urine è arrivato solo al Trofeo Balestra, gli esami ematici a sorpresa non pervenuti. In compenso pervengono puntuali le tasse maggiorate che le società devono pagare, mentre i corridori - tapini - si sono visti scippare circa il 30% dei premi federali. Insomma, come operazione immagine non c’è male. Per la serie: paga e taci. A questo punto cominciamo a capire perché è intervenuta, anche in Italia, la magistratura.
...
Non vedo, non sento, non parlo. La vicenda dei «vampiri» della commissione medica dell’UCI che alla Sanremo hanno fatto una «irruzione» in piena notte è nota a molti. Prelievo del sangue, controlli sui valori dell’ematocrito. Incaricati i medici del Sant’Anna di Como. Quattro squadre, tutte straniere: Once (Jalabert), Telekom (Zabel), Festina e la Lotto di Andrei Tchmil. Al russo moldavo ucraino belga bresciano è andata ancora bene: dal letto lo buttano giù alle 4.55, ma agli altri va molto peggio: ore 4.30, tutti in piedi. «Passi per l’ora, ma hanno messo il mio sangue in flaconi non sigillati, senza la presenza del mio medico: chissà dove potrebbe finire il prelievo...» ha detto Tchmil laconico. Zabel e compagni hanno avuto ben altre parole. Il vice presidente dell’UCI Agostino Omini non ne ha avute e si è subito scusato, il presidente Hein Verbruggen l’ha fatto il giorno dopo. L’avvocato Enrico Ingrillì, presidente dell’ACCPI, sensibile e puntuale come sempre, non ha perso tempo e ha fatto sentire la sua voce in nome e per conto dei corridori. A non proferir parola sono state, invece, la Federazione Ciclistica Italiana e la Lega. È vero, loro non hanno alcuna responsabilità oggettiva, ma a livello formale potevano perlomeno sottolineare il disappunto per l’accaduto ed esprimere solidarietà ai corridori che sono stati trattati come delle bestie. Ma noi, forse, pretendiamo troppo: i corridori rispettati per quello che fanno? Assolutamente no, sono solo corridori. E allora sotto: svegliamoli a qualsiasi ora della notte.Tanto al massimo i «vampiri» potranno essere accusati soltanto di eccesso di zelo. Forse però è il caso di non farla tanto lunga e nemmeno di alzare troppo i toni della discussione: non facciamo baccano, la dirigenza sta ancora dormendo...
Pier Augusto Stagi
Una volta andato al potere ha emulato il predecessore nei princìpi e fatto di peggio nelle loro attuazioni in pratica, calpestando ogni diritto.
Allora giravano voci, ma non da bar sport, voci tra dirigenti nazionali secondo le quali esistevano documentazioni ricattatorie fra i vertici sulla quella faccenda.
Quale fu la materia di scambio? Com'è possibile che queste dinamiche perverse sulle spalle dei ciclisti, che ormai durano da oltre 15 anni, non possano avere fine?
RAGAZZI NON SCRIVETE SFOGHI SU TWITTER. RIBELLATEVI, SIETE CARNE DA MACELLO!
In pratica il Diablo venne usato dai nostri dirigenti, che conoscevano già i valori fuori norma, per portarlo a San Sebastian e darlo in pasto ai media ed al pubblico ludibrio, per dimostrare che loro facevano sul serio sul doping, che erano per la pulizia ed il rigore.
Renato Di Rocco cercò di referenziarsi come uomo garantista, giocando di sponda fra il pessimo Ceruti e il malcapitato Chiappucci (vabbeh lasciamo perdere gli scheletrini e le piccole ipocrisie dei ciclisti, eravamo nel 1997).
Una volta andato al potere ha emulato il predecessore nei princìpi e fatto di peggio nelle loro esecuzioni pratiche, calpestando ogni diritto.
Allora giravano voci, ma non da bar sport, voci tra dirigenti nazionali secondo le quali esistevano documentazioni ricattatorie fra i vertici sulla quella faccenda.
Quale fu la materia di scambio? Com'è possibile che queste dinamiche perverse sulle spalle dei ciclisti, che ormai durano da oltre 15 anni, non possano avere fine?
RAGAZZI NON SCRIVETE SFOGHI SU TWITTER. RIBELLATEVI, SIETE CARNE DA MACELLO!
Ps. Si noti che nell'articolo del Corriere vengono divulgati valori medici (in possesso alla federazione) relativi ad un minore (il campione mondiale juniores 1997).
Quando si dice il rispetto per la privacy che hanno i federcinici.
Ps2. E' forse giunta l'ora di approfondire i percorsi e le carriere di quegli strani soggetti "del Sant’Anna di Como" che hanno fatto carriera grazie all'antidoping guidato, guidato meglio che da Ayrton Senna.
FACCIAMO PULIZIA
RAGAZZI SIAMO SERI
nano
Lunedì 27 Agosto, 20:17
CONDIVIDO PIENAMENTE LE TESI DI SAVOLDELLI. NON SERVE NULLA LEVARE DOPO DIECI ANNI LE VITTORIE DI ARMSTRONG: E' SOLAMENTE RIDICOLO.
LA PUBBLICITA', GLI INTROITI DERIVANTI DA QUELLE VITTORIE LI HA SFRUTTATI LUI: OGGI COSA SI PUO' CHIEDERGLI? ANCHE PERCHE' TUTTI SAPEVANO CHE A QUELL'EPOCA PER LE SUE NOTE VICENDE DI SALUTE CORREVA FUORI NORMA.
ED ALLORA CHI VOGLIONO PENDERE IN GIRO OGGI?
SE LA LOTTA AL DOPING FOSSE SERIA DOPO POCO SI DOVREBBERO AVERE I RISULTATI (AL MASSIMO ENTRO 1 O 2 MESI) NON DOPO DIECI ANNI.
COSA VUOL DIRE TENERE I CAMPIONI DI SANGUE PER DIECI ANNI: VUOL DIRE PERMETTERE DI STUDIARE LA METODOLOGIA PER SFUGGIRE AL VERO DOPING. LA STESSA COSA CHE NEL MONDO AMATORIALE AVVIENE CON IL PROTOCOLLO DELLA FIVE STARS LEAGUE (CHE SAPPIAMO DA CHI E' PRESIEDUTA).
E CHI E' IL PALADINO DELLA LOTTA AL DOPING IN ITALIA? COLUI CHE HA SULLA COSCIENZA QUANTO ACCADUTO AI MONDIALI DI SAN SEBASTIAN...
Il commento mi ha colpito perché molto circostanziato e credo di aver capito (non ci vuole molto in effetti) chi sia "il paladino della lotta al doping in Italia".
La prima parte del commento è OT e riguarda l'altra stanza buia delle streghe, ma il passaggio "CHI E' IL PALADINO DELLA LOTTA AL DOPING IN ITALIA? COLUI CHE HA SULLA COSCIENZA QUANTO ACCADUTO AI MONDIALI DI SAN SEBASTIAN..." assume oggi 1° settembre un significato sinistro rispetto alle decisioni prese dal Presidente di escludere non solo corridori ex squalificati, ma pure solo toccati da voci d'inchiesta (nemmeno d'inchiesta).
Già, ma cosa c'entra Di Rocco? E cosa è successo ai mondiali di San Sebastian 1997? E per quale motivo Di Rocco avrebbe sulla coscienza quanto accaduto?
Non so se costui sia un ex ciclista (potrebbe essere), o un tecnico di allora (più probabile), però credo di aver capito cosa intenda. E ciò che sottende è davvero grave, anche perché alcuni media avevano ripreso le voci che giravano in quel periodo. Spiace che nell'ambiente viga questa paura a dire lo cose pane al pane, vino al vino.
Perché se chi sa di questa faccenda oggi parlasse, smentirebbe completamente l'immagine ipocrita del "paladino dell'antidoping".
Per togliere la polvere dalla memoria ci viene incontro l'archivio del Corriere:
http://archiviostorico.corriere.it/1997 ... 3469.shtml
CICLISMO / CLAMOROSA NOVITA' A SAN SEBASTIAN ALLA VIGILIA DELLA PROVA PER I PROFESSIONISTI. ROVINATA LA FESTA PER L' ORO DELLO JUNIORES D' AMORE. IL PERSONAGGIO
I test fermano Chiappucci, addio Mondiale
Valori del sangue irregolari come prima del Giro: " Non capisco, non sono un criminale " . Finisce la sua carriera ma non il legame con i tifosi
CICLISMO / Clamorosa novita' a San Sebastian alla vigilia della prova per i professionisti.
Rovinata la festa per l'oro dello juniores D'Amore I test fermano Chiappucci, addio Mondiale Valori del sangue irregolari come prima del Giro: "Non capisco, non sono un criminale"
DAL NOSTRO INVIATO SAN SEBASTIAN - Il Diablo e' precipitato ancora una volta all'inferno. Trascinatovi da quel suo sangue troppo vischioso secondo le norme stabilite dalla Federciclismo a tutela della salute dei corridori. Quello che in maggio era sembrato un incidente di percorso nelle tredici stagioni da professionista di Claudio Chiappucci, s'e' ripetuto ieri all'antivigilia del Mondiale su strada. Il controllo ematico obbligatorio cui tutti gli azzurri sono stati sottoposti (niente a che fare con l'antidoping) ha evidenziato che l'ematocrito del Diablo era superiore ai valori consentiti. Per questa ragione e' stato escluso dalla nazionale (al suo posto correra' Andrea Ferrigato) e la sua licenza ritirata per trenta giorni. Gli era gia' capitato in maggio, al Romandia, quando i medici dell'Uci l'avevano "pizzicato" in uno dei controlli a sorpresa. La sospensione di 15 giorni gli aveva impedito di allinearsi al Giro d'Italia e aveva innescato una serie di polemiche e contestazioni sui metodi dei controlli. Qui in Spagna le cose sono andate in maniera differente, anche se il risultato finale e' il medesimo. Come tutti gli altri selezionati (ovvero dodici titolari e due riserve), giovedi' mattina Chiappucci e' stato sottoposto al test del sangue da parte del dottor Remo Borchi, medico federale. Tredici azzurri sono rientrati nella norma, non Chiappucci. Per lui, ieri, nuove analisi. "Abbiamo effettuato complessivamente otto controlli, all'ospedale di San Sebastian: tutti hanno dato lo stesso esito. Il suo ematocrito era superiore al limite del 50 % . Anzi, il valore del secondo esame era ancora piu' alto" ha spiegato il medico degli azzurri. A quel punto e' intervenuto il presidente federale, Giancarlo Ceruti: in base alle disposizioni in tema di tutela della salute, ha consegnato al corridore una raccomandata a mano in cui gli veniva comunicato il ritiro della licenza per 30 giorni. Il tutto accadeva ieri pomeriggio, attorno alle 16, dopo che il Diablo aveva assistito alla splendida volata di Crescenzo D'Amore, diciottenne napoletano di Brusciano, ciclisticamente allevato in Toscana, che lo laureava campione del mondo degli juniores. Piccolo particolare: D'Amore ha un ematrocrito tra 44 - 45 e un tasso di emoglobina di 14,5. Dopo l'incontro con Ceruti, con il c.t. Martini e con il medico, Chiappucci s'e' chiuso nella propria stanza. Ha sibilato: "Adesso non voglio parlare, direi scemate. Voglio vedere dove e come hanno fatto il controllo. So di avere dei valori molto alti, non ho avuto tempo di fare le pratiche necessarie per certificarli. Lo faro' in inverno". E prima di eclissarsi, quasi in lacrime: "L'ho appena saputo, non riesco a capire cosa mi sia successo. Non torno a casa perche' non ho ammazzato nessuno. Comunque rivedrete l'anno venturo di che cosa e' capace Chiappucci". Il presidente federale ha difeso la linea di fermezza assunta dalla Federciclo: "Abbiamo valutato tutte le situazioni, compresa la nuova legge sulla privacy. Ma visto che noi siamo in prima linea nella lotta per la tutela della salute dei corridori, non avevamo altra scelta". Affranto il c.t. Martini: "Di fronte a simili vicende uno e' disarmato. Chiappucci aveva effettuato un controllo durante la Vuelta e tutto era in regola: e' quello che m'ha detto". Con questa brutta vicenda s'e' chiusa una giornata che ha vissuto momenti drammatici per la caduta (fortunatamente senza conseguenze) della bielorussa Larisa Tchouenko nella gara delle juniores (vittoria dell'olandese Heeb, ottava la Corazza a 21"). Oggi tocca a Figueras difendere il titolo iridato di Lugano '96 tra gli Under 23; ad Alessandra Cappellotto (con Luperini e Chiappa) cancellare la delusione della crono.
IL PERSONAGGIO Finisce la sua carriera ma non il legame con i tifosi Insieme a Gianni Bugno, e' il ciclista che ha sempre strappato l'applauso e goduto di grande popolarita'. La gente lo cercava, frugava fra le ruote di campioni e di gregari alla ricerca di quel piccolo diavolo stilizzato che Claudio Chiappucci aveva stampato sul casco. "El Diablo" e' appunto il suo nome di battaglia. Sotto il profilo del tifo che saliva dalla strada, gli anni, per lui, sembravano passare senza stanchezza ne' crepuscolo. Vederlo fra i primi al traguardo era sempre piu' raro, ma il "popolo delle due ruote" non aveva mai dimenticato le imprese di un passato non remoto: la lunghissima fuga, in un Tour de France, nel tappone del Sestriere; piazzamenti importanti; i trofei conquistati con commovente generosita'. Non ha un fisico possente, eppure ha fatto mangiare la polvere ad atleti fisicamente piu' forti di lui. Spesso sembrava un Davide contro schiere di Golia, e questo suscitava particolare simpatia e quasi un senso di protezione. Non era un robot, in un'epoca in cui il ciclismo e' programmato in una sorta di laboratorio fatto di tabelle, dosaggi, priorita', che cancellano i sentimenti e gli istinti. In ogni gara in cui Chiappucci era al via, i pronostici dovevano sempre prevedere l'"incognita Claudio". Un naif, un atleta - se vogliamo - diverso, capace di imprese memorabili e di fallimenti inaspettati. Comunque, nel bene e nel male, un protagonista; un personaggio in un mondo che di personaggi e' ormai poverissimo. Adesso la vicenda dell'ematocrito superiore ai valori consentiti. E' la seconda volta che accade nel volgere di pochi mesi. La prima volta e' costata a Chiappucci la squalifica al Giro di quest'anno. Questa puo' essere la fine di una brillante carriera. Ma non sara' la fine di un legame con la gente, che mai gridera' al tradimento.
Josti Gianfranco
Pagina 44
(11 ottobre 1997) - Corriere della Sera
Se penso che qualche mese fa il nostro Presidente ha fatto pure l'ospite d'onore insieme al Diablo ad una GranFondo in Sicilia, mi viene il

CICLISMO, GRANFONDO LOMBARDO
A BUSETO: C’È ANCHE CHIAPPUCCI
30 aprile 2012
Saranno due gli ospiti d’onore dell’edizione 2012 della Granfondo Lombardo: Claudio Chiappucci, uno dei più forti corridori al mondo negli anni Novanta e Renato Di Rocco, presidente della Federazione Ciclistica Italiana.
Ed infine a chiarire il quadro della situazione di quanto avvenne allora viene in soccorso questo pezzo d'archivio di Pier Augusto Stagi per Tuttobici che ci parla di un Di Rocco garantista descrivendo gli scenari di quello che poi sarà il consueto refrain di furore streghista, interessato ed ipocrita, dei dirigenti del ciclismo.
Mi chiedo, rileggendo, come Renato Di Rocco non abbia le decenza di andarsene riportando pace e serenità in questo ambiente
L'editoriale è rivolto al presidente Fci Ceruti, mentre Di Rocco della Fci ne era Segretario Generale e di lì a breve nemico di Ceruti, anche ufficialmente.
Numero: 4 Anno: 1999
Titolo: Editoriale
Presidente, la controlliamo. Ha fatto della lotta al doping il suo fiore all’occhiello, il cartello programmatico su cui poggiare il nuovo corso della Federazione Ciclistica Italiana. Ha sacrificato sull’altare della causa Claudio Chiappucci, spedito a casa, tra il ludibrio generale in occasione dei mondiali di San Sebastian. Ha usato uno dei più popolari e generosi campioni degli anni Novanta per far cadere definitivamente il già traballante Renato Di Rocco, reo - secondo il presidente - di essersi adoperato per soccorrere il Diablo. Al diavolo la lotta al doping del presidente Ceruti! Quella fatta di parole, di proclami, di grandi azioni speculative e promozionali che però non producono nulla. Nemmeno i controlli.
La stagione dilettantistica è da poco incominciata. Prime corse, prime volate, primi vincitori. Ma nelle prime tre corse internazionali nessun controllo antidoping, nessun esame ematico. La tanto vituperata Unione Ciclistica Internazionale non si è fatta certamente aspettare: controlli ematici in Sudafrica, Spagna e a Sanremo. Certo, qualcosa da dire ce l’avremmo sugli zelanti medici del Sant’Anna di Como che sono andati a bussare alla porta degli atleti quando era ancora notte fonda, ma non si può certo dire che il problema sia stato dimenticato. Piuttosto, un consiglio: perché la prossima volta - già che ci siamo - non si coricano addirittura nel lettuccio con i corridori?
Torniamo al presidente Ceruti e alla sua efficacissima lotta al doping. Il primo controllo delle urine è arrivato solo al Trofeo Balestra, gli esami ematici a sorpresa non pervenuti. In compenso pervengono puntuali le tasse maggiorate che le società devono pagare, mentre i corridori - tapini - si sono visti scippare circa il 30% dei premi federali. Insomma, come operazione immagine non c’è male. Per la serie: paga e taci. A questo punto cominciamo a capire perché è intervenuta, anche in Italia, la magistratura.
...
Non vedo, non sento, non parlo. La vicenda dei «vampiri» della commissione medica dell’UCI che alla Sanremo hanno fatto una «irruzione» in piena notte è nota a molti. Prelievo del sangue, controlli sui valori dell’ematocrito. Incaricati i medici del Sant’Anna di Como. Quattro squadre, tutte straniere: Once (Jalabert), Telekom (Zabel), Festina e la Lotto di Andrei Tchmil. Al russo moldavo ucraino belga bresciano è andata ancora bene: dal letto lo buttano giù alle 4.55, ma agli altri va molto peggio: ore 4.30, tutti in piedi. «Passi per l’ora, ma hanno messo il mio sangue in flaconi non sigillati, senza la presenza del mio medico: chissà dove potrebbe finire il prelievo...» ha detto Tchmil laconico. Zabel e compagni hanno avuto ben altre parole. Il vice presidente dell’UCI Agostino Omini non ne ha avute e si è subito scusato, il presidente Hein Verbruggen l’ha fatto il giorno dopo. L’avvocato Enrico Ingrillì, presidente dell’ACCPI, sensibile e puntuale come sempre, non ha perso tempo e ha fatto sentire la sua voce in nome e per conto dei corridori. A non proferir parola sono state, invece, la Federazione Ciclistica Italiana e la Lega. È vero, loro non hanno alcuna responsabilità oggettiva, ma a livello formale potevano perlomeno sottolineare il disappunto per l’accaduto ed esprimere solidarietà ai corridori che sono stati trattati come delle bestie. Ma noi, forse, pretendiamo troppo: i corridori rispettati per quello che fanno? Assolutamente no, sono solo corridori. E allora sotto: svegliamoli a qualsiasi ora della notte.Tanto al massimo i «vampiri» potranno essere accusati soltanto di eccesso di zelo. Forse però è il caso di non farla tanto lunga e nemmeno di alzare troppo i toni della discussione: non facciamo baccano, la dirigenza sta ancora dormendo...
Pier Augusto Stagi
Una volta andato al potere ha emulato il predecessore nei princìpi e fatto di peggio nelle loro attuazioni in pratica, calpestando ogni diritto.
Allora giravano voci, ma non da bar sport, voci tra dirigenti nazionali secondo le quali esistevano documentazioni ricattatorie fra i vertici sulla quella faccenda.
Quale fu la materia di scambio? Com'è possibile che queste dinamiche perverse sulle spalle dei ciclisti, che ormai durano da oltre 15 anni, non possano avere fine?
RAGAZZI NON SCRIVETE SFOGHI SU TWITTER. RIBELLATEVI, SIETE CARNE DA MACELLO!
In pratica il Diablo venne usato dai nostri dirigenti, che conoscevano già i valori fuori norma, per portarlo a San Sebastian e darlo in pasto ai media ed al pubblico ludibrio, per dimostrare che loro facevano sul serio sul doping, che erano per la pulizia ed il rigore.
Renato Di Rocco cercò di referenziarsi come uomo garantista, giocando di sponda fra il pessimo Ceruti e il malcapitato Chiappucci (vabbeh lasciamo perdere gli scheletrini e le piccole ipocrisie dei ciclisti, eravamo nel 1997).
Una volta andato al potere ha emulato il predecessore nei princìpi e fatto di peggio nelle loro esecuzioni pratiche, calpestando ogni diritto.
Allora giravano voci, ma non da bar sport, voci tra dirigenti nazionali secondo le quali esistevano documentazioni ricattatorie fra i vertici sulla quella faccenda.
Quale fu la materia di scambio? Com'è possibile che queste dinamiche perverse sulle spalle dei ciclisti, che ormai durano da oltre 15 anni, non possano avere fine?
RAGAZZI NON SCRIVETE SFOGHI SU TWITTER. RIBELLATEVI, SIETE CARNE DA MACELLO!
Ps. Si noti che nell'articolo del Corriere vengono divulgati valori medici (in possesso alla federazione) relativi ad un minore (il campione mondiale juniores 1997).
Quando si dice il rispetto per la privacy che hanno i federcinici.
Ps2. E' forse giunta l'ora di approfondire i percorsi e le carriere di quegli strani soggetti "del Sant’Anna di Como" che hanno fatto carriera grazie all'antidoping guidato, guidato meglio che da Ayrton Senna.
FACCIAMO PULIZIA
Ultima modifica di alfiso il sabato 1 settembre 2012, 22:45, modificato 2 volte in totale.
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- Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:49
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Poi dopo i due epocrotici alti Chiappucci partecipò al Giro 1998 (quello vinto da Pantani) arrivando al 60° posto nella generale, bene
Bugno dopo il caso doping del 1994, venne al Tour 1995 da campione italiano, bene
Pantani dopo l'epotocrito alto di Campiglio 1999, si è autodistrutto.
Era giusto fermare Bugno e Chiappucci e non Pantani.
Bugno dopo il caso doping del 1994, venne al Tour 1995 da campione italiano, bene
Pantani dopo l'epotocrito alto di Campiglio 1999, si è autodistrutto.
Era giusto fermare Bugno e Chiappucci e non Pantani.
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Era giusto fermare Ceruti e Di Rocco.
Fermarli allora, sarebbe stato un bel controllo preventivo per la salute del nostro sport.
Adesso pensiamo a fermare questo.

Fermarli allora, sarebbe stato un bel controllo preventivo per la salute del nostro sport.

Adesso pensiamo a fermare questo.
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Alessio M. @emmea90
@aleballan79 è uno scandalo, dovreste muovervi voi corridori. Boicottate il campionato italiano l'anno prossimo!
Ritwittato da alessandro ballan
W LE DONNE
Marta Bastianelli @martabasti
@emmea90 @aleballan79
no no secondo me si deve boicottare l intero calendario in Italia..non partire piu' alle gare !!poi vediamo cs fanno!
mauro santambrogio @maurosanta84
In italia e nel ciclismo sei giudicato ancora prima di essere colpevole, proprio un bel mondo, non mi piace più!
Simone Ponzi @SimonePonzi
Grande direttore Pier Augusto Stagi!!!!!
Damiano Caruso @CarusoDamiano
@SimonePonzi non le manda a dire!!!
RAGA GUARDATE CICLOWEB, NON L'EX MEGAFONO DEL TAROCCO
Markmont71 @markmont71
@PippoPozzato Questa storia del ciclismo di escludere anche gli idagati (dal '08) dalla nazionale è una,FOLLIA,Contro ogni diritto.FASCISMO
Ritwittato da Filippo Pozzato
Daniel Criscuoli @CriscuoliDaniel
@PippoPozzato i mondiali corrili con la maglia del principato di monaco...la fci si inventa i draghi #cosedapazzi
Ritwittato da Filippo Pozzato
marco goni @gonimarco
@Gazzetta_it @PippoPozzato Per incriminare qualcuno ci vorrebbero le prove...nel ciclismo italiano no! Si è colpevoli a prescindere!
Ritwittato da Filippo Pozzato
Matteo Cantu' @freeteo75
@PippoPozzato Cambia nazione ascolta me qui son completamente andati fuori di testa!!!
Ritwittato da Filippo Pozzato

@aleballan79 è uno scandalo, dovreste muovervi voi corridori. Boicottate il campionato italiano l'anno prossimo!
Ritwittato da alessandro ballan
W LE DONNE
Marta Bastianelli @martabasti
@emmea90 @aleballan79
no no secondo me si deve boicottare l intero calendario in Italia..non partire piu' alle gare !!poi vediamo cs fanno!
mauro santambrogio @maurosanta84
In italia e nel ciclismo sei giudicato ancora prima di essere colpevole, proprio un bel mondo, non mi piace più!
Simone Ponzi @SimonePonzi
Grande direttore Pier Augusto Stagi!!!!!
Damiano Caruso @CarusoDamiano
@SimonePonzi non le manda a dire!!!
RAGA GUARDATE CICLOWEB, NON L'EX MEGAFONO DEL TAROCCO

Markmont71 @markmont71
@PippoPozzato Questa storia del ciclismo di escludere anche gli idagati (dal '08) dalla nazionale è una,FOLLIA,Contro ogni diritto.FASCISMO
Ritwittato da Filippo Pozzato
Daniel Criscuoli @CriscuoliDaniel
@PippoPozzato i mondiali corrili con la maglia del principato di monaco...la fci si inventa i draghi #cosedapazzi
Ritwittato da Filippo Pozzato
marco goni @gonimarco
@Gazzetta_it @PippoPozzato Per incriminare qualcuno ci vorrebbero le prove...nel ciclismo italiano no! Si è colpevoli a prescindere!
Ritwittato da Filippo Pozzato
Matteo Cantu' @freeteo75
@PippoPozzato Cambia nazione ascolta me qui son completamente andati fuori di testa!!!
Ritwittato da Filippo Pozzato
E ALLORA FAMOLO!Fabioilpazzo ha scritto: Alfiso, non è che possiamo. Dobbiamo. I ciclisti sono il ciclismo, punto, sono il nostro patrimonio, qualunque cosa in loro difesa, a loro tutela, va fatta.
E' vero che per anni, anche oggi, sono stati anche loro responsabili della loro situazione, piegandosi a certe dinamiche e senza avere un forte sindacato, ma per sua natura il ciclismo è composto da due cose: pedalatori e tifosi. Noi siamo il ciclismo, il resto è accessorio.












Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Secondo me non importa riaprire il tema della politica, perché parlare di politica ciclistica qui è perfettamente in tema. Come lo vogliamo chiamarare il "dictat" di dI rOCCO, se non atto terroristico, tendente a mantenere il fascimo al potere nella F.C.I. ? Poi, è vero, siamo andati anche oltre, però il legame fra l'egemonia instaurata dalle procure al tempo di "mani pulite" e quella dIROCCHIANA a me sembra molto forte. In entrambi i casi siamo fuori dal Diritto Costituzionale della Repubblica Italiana.Admin ha scritto:Rientriamo in tema
Appena possibile riaprirò il thread della politica.

Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."

Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Ma non è che questa volta dobbiamo ringraziare il presidente?
Forse con quest atto scellerato è riuscito nell'impresa di risvegliare la coscienza dei ciclisti?
Forse con quest atto scellerato è riuscito nell'impresa di risvegliare la coscienza dei ciclisti?
Un giorno potremo raccontare ai nipotini che noi siamo stati fortunati a veder correre Sagan
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- Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 15:44
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Ma il sindacato, in tutto questo, dov'è?
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Venerdì è prevista la diramazione della lista delle convocazioni e fino a quel momento potremmo aspettarci un improbabile rigurgito di dignità da parte del vice-CT Bettini Paolo. Se, come probabile, non avverrà questo è il momento di chiedere ai convocati un'azione forte.
Ai ciclisti per svolgere la loro professione è stato chiesto tanto, sicuramente troppo ma a questo punto è necessaria un'altra rinuncia: rifiutarsi per un anno a disputare il Mondiale ed in prima fila dovrebbero esserci Nibali, Moser e Pinotti leader designati della nazionale e con compagni di squadra, attuali e futuri, pesantemente coinvolti dal “dictat dirocchiano”.
Rifiutare la convocazione porta a dei procedimenti disciplinari per cui la proposta che faccio ai ciclisti convocati è la seguente: disputate il mondiale con un'azione dimostrativa clamorosa come può essere un ritiro immediato.
Per chi disputerà la cronometro chiedo di fermarsi appesa scesi dalla pedana di partenza, per chi disputerà la prova in linea chiedo di ritirarsi al primo passaggio ai box.
Le convocazioni di venerdì saranno un punto di non ritorno. Se i ciclisti accetteranno anche questa imposizione non ci sarà più limite alle vessazioni, se la rifiuteranno il ciclismo inizierà ritornare sostanzialmente uno sport di pedalatori.
Ai ciclisti per svolgere la loro professione è stato chiesto tanto, sicuramente troppo ma a questo punto è necessaria un'altra rinuncia: rifiutarsi per un anno a disputare il Mondiale ed in prima fila dovrebbero esserci Nibali, Moser e Pinotti leader designati della nazionale e con compagni di squadra, attuali e futuri, pesantemente coinvolti dal “dictat dirocchiano”.
Rifiutare la convocazione porta a dei procedimenti disciplinari per cui la proposta che faccio ai ciclisti convocati è la seguente: disputate il mondiale con un'azione dimostrativa clamorosa come può essere un ritiro immediato.
Per chi disputerà la cronometro chiedo di fermarsi appesa scesi dalla pedana di partenza, per chi disputerà la prova in linea chiedo di ritirarsi al primo passaggio ai box.
Le convocazioni di venerdì saranno un punto di non ritorno. Se i ciclisti accetteranno anche questa imposizione non ci sarà più limite alle vessazioni, se la rifiuteranno il ciclismo inizierà ritornare sostanzialmente uno sport di pedalatori.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
non sono d'accordo, i corridori sono le vittime della situazione, non si può metterli in mezzo in modo che se non fanno una qualunque azione dimostrativa, diventino anch'essi responsabili della situazione.
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Oggi intervista alla Gazzetta di Bettini che conferma la linea presidenziale (non avevo il minimo dubbio)
Pare sia stato anche lui informato giovedi..
Pare sia stato anche lui informato giovedi..
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Jumbo, non è necessario "metterli di mezzo", loro SONO IN MEZZO
Se non mettono in campo una protesta civile, se non mettono una diga alla vessazione, ora che l'arbitrio è pure ostentato oltre che esercitato, come potranno pensare di fermare questa discesa agli inferi?
Gli appassionati, il pubblico del ciclismo è con loro. Aspettano solo un cenno di avviso.
Anche le società che lo hanno votato stanno capendo gli errori e l'enorme responsabilità che hanno in quel voto.
Io sto pensando, su suggerimento di un amico forumista (che potrebbe esprimerla qua e non solo in PM) ad una clamorosa protesta durante Il Lombardia, se non proprio a contestazioni pubbliche del Presidente alle sue presenze ufficiali.
Parliamoci chiaro. Non possiamo lasciare i Mondiali in mano a quell'uomo, sperando che la magistratura intervenga prima, e che a pagare possa essere ancora una volta il ciclismo. Chi pagherebbe in immagine un eventuale ulteriore scandalo per i Mondiali, come già successo a Varese coi 70 milioni spesi da Bertolaso & co.?
E viste le spese toscane siamo di nuovo, fatto salvo un piccolo correttivo per la crisi, su livelli di spesa vergognosi, letteralmente DOPATI.
DI ROCCO SE NE DEVE ANDARE !!! STOP
Se non mettono in campo una protesta civile, se non mettono una diga alla vessazione, ora che l'arbitrio è pure ostentato oltre che esercitato, come potranno pensare di fermare questa discesa agli inferi?
Gli appassionati, il pubblico del ciclismo è con loro. Aspettano solo un cenno di avviso.
Anche le società che lo hanno votato stanno capendo gli errori e l'enorme responsabilità che hanno in quel voto.
Io sto pensando, su suggerimento di un amico forumista (che potrebbe esprimerla qua e non solo in PM) ad una clamorosa protesta durante Il Lombardia, se non proprio a contestazioni pubbliche del Presidente alle sue presenze ufficiali.
Parliamoci chiaro. Non possiamo lasciare i Mondiali in mano a quell'uomo, sperando che la magistratura intervenga prima, e che a pagare possa essere ancora una volta il ciclismo. Chi pagherebbe in immagine un eventuale ulteriore scandalo per i Mondiali, come già successo a Varese coi 70 milioni spesi da Bertolaso & co.?
E viste le spese toscane siamo di nuovo, fatto salvo un piccolo correttivo per la crisi, su livelli di spesa vergognosi, letteralmente DOPATI.
DI ROCCO SE NE DEVE ANDARE !!! STOP
Ultima modifica di alfiso il domenica 2 settembre 2012, 10:45, modificato 1 volta in totale.
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
questa storia è veramente surreale, ma il famigerato dirocco non è il solo colpevole, anche se qualcuno mi dovrebbe spiegare qual'è il tornaconto di quest'uomo per fare tutto questo.
Prima di tutti il commissario tecnico bettini che ho sempre stimato come ciclista, ma sopratutto come uomo, non ha alzato un dito per dire la sua.
Che sia diventato all'improvviso servo del sistema?
eppure mi ricordo alla vigilia di un mondiale che qualcuno tirò fuori il suo nome per una presunta storia di doping; allora quel mondiale non la doveva correre e vincere secondo la legge-delirio che lui sta avallando.
Veramente deludente e non mi venite a dire che non può fare nulla, perchè se non condividi delle idee lotti con tutte le tue forzeper cambiarle e se non ci riesci, beh meglio delle dignitossissime dimissioni.
Ma anche tutti i ciclisti italiani, e dico tutti, non solo quelli invischiati in questa storia ne sono colpevoli, perchè come sempre sono un greggie di pecore senza capo ne coda e senza unità di intenti, ma forse non si rendano conto che se accettano questa cosa passivamente, da oggi avranno tutti una spada di damocle sulla testa.
Pensate un attimo se domanimattina io o qualunque altro squilibrato si sveglia si presente in questura e sporge denuncia su Vincenzo Nibali(ad oggi il miglior ciclista italiano)che ha rapporti con qualche dottore famigerato e viene aperta un inchiesta, vincenzo viene automaticamente escluso dalla nazionale?
il mio è un esempio limite, ma pensate coma sarebbe facile non fare correre un mondiale a chiunque.
Ultima cosa ma l'inchiesta di mantova con ballan e cunego non è aperta da molti anni? e questi due poveri diavoli finchè non si chiude l'inchiesta non possono più vestire la maglia azzurra? la presunzione di innocenza non va più di moda, siamo veramente alla tragicommedia.
Prima di tutti il commissario tecnico bettini che ho sempre stimato come ciclista, ma sopratutto come uomo, non ha alzato un dito per dire la sua.
Che sia diventato all'improvviso servo del sistema?
eppure mi ricordo alla vigilia di un mondiale che qualcuno tirò fuori il suo nome per una presunta storia di doping; allora quel mondiale non la doveva correre e vincere secondo la legge-delirio che lui sta avallando.
Veramente deludente e non mi venite a dire che non può fare nulla, perchè se non condividi delle idee lotti con tutte le tue forzeper cambiarle e se non ci riesci, beh meglio delle dignitossissime dimissioni.
Ma anche tutti i ciclisti italiani, e dico tutti, non solo quelli invischiati in questa storia ne sono colpevoli, perchè come sempre sono un greggie di pecore senza capo ne coda e senza unità di intenti, ma forse non si rendano conto che se accettano questa cosa passivamente, da oggi avranno tutti una spada di damocle sulla testa.
Pensate un attimo se domanimattina io o qualunque altro squilibrato si sveglia si presente in questura e sporge denuncia su Vincenzo Nibali(ad oggi il miglior ciclista italiano)che ha rapporti con qualche dottore famigerato e viene aperta un inchiesta, vincenzo viene automaticamente escluso dalla nazionale?
il mio è un esempio limite, ma pensate coma sarebbe facile non fare correre un mondiale a chiunque.
Ultima cosa ma l'inchiesta di mantova con ballan e cunego non è aperta da molti anni? e questi due poveri diavoli finchè non si chiude l'inchiesta non possono più vestire la maglia azzurra? la presunzione di innocenza non va più di moda, siamo veramente alla tragicommedia.
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
va bene una protesta, non va bene chiedere ai corridori convocati di rinunciare al mondiale, che per alcuni potrebbe essere l'unico della carriera o comunque uno dei momenti più importanti della loro vita agonistica.
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Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Lo so, mi ripeto ma di fronte a un articolo come quello in home page come faccio a non dire che è assolutamente perfetto e rispecchia perfettamente quello che penso? Perché non sottoporlo ai ciclisti,che pensano che scrivendo la mezza frasetta su twitter faranno la rivoluzione d'autunno a zero costi per loro? Perché lo facciano proprio, tramite magari quella sottosottospecie di sindacato che forse hanno anche se non batte mai un colpo? Perché magari anche i più storditi e ipocriti capiscano che sono destinati alla condivisione della sorte a causa della loro debolezza? Guarda, io non so se questa nuova pensata di Di Rocco si realizzi o no ma se non c'è una presa di posizione dei ciclisti di durezza pari a questa di Marco Grassi io dico ufficialmente che spero non vadano al mondiale tutti gli ex squalificati, i coinvolti nelle inchieste, i compagni di squadra dei coinvolti, quelli che passano anche casualmente vicino ai coinvolti, quelli che pronunciano i nomi dei coinvolti, quelli che non vivono come nel Truman Show e non si fanno riprendere dalle telecamere 24 al giorno così ci accertiamo che non si dopino.
Se, come al solito, non fanno nulla, è giusto che paghino, perché sarebbero ignavi, ipocriti, vili. E pure Dante considerava gli ignavi come i più disprezzabili fra i peccatori.
E io questo articolo lo sottoporrei anche ai giornalisti, a tutti dell'ambiente. Perché lo dicano da quali pulpiti viene da anni la predica, agli appassionati di ciclismo perché chiedano ragione di tanti silenzi e mezze verità e, finalmente, spostino l'attenzione dal ciclista a tutta la m..... che sta sopra il ciclista.
Se, come al solito, non fanno nulla, è giusto che paghino, perché sarebbero ignavi, ipocriti, vili. E pure Dante considerava gli ignavi come i più disprezzabili fra i peccatori.
E io questo articolo lo sottoporrei anche ai giornalisti, a tutti dell'ambiente. Perché lo dicano da quali pulpiti viene da anni la predica, agli appassionati di ciclismo perché chiedano ragione di tanti silenzi e mezze verità e, finalmente, spostino l'attenzione dal ciclista a tutta la m..... che sta sopra il ciclista.
Verità e giustizia per Marco Pantani, una battaglia di civiltà.
Lasciamolo in pace un cazzo!
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Re: MONDIALI, la nazionale italiana
sì ma appunto, i singoli rischiano di essere solo l'anello più debole.
se esiste un sindacato dei ciclisti, è quello che si deve muovere ed esporre.
se esiste un sindacato dei ciclisti, è quello che si deve muovere ed esporre.
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Slegar ha scritto:Venerdì è prevista la diramazione della lista delle convocazioni e fino a quel momento potremmo aspettarci un improbabile rigurgito di dignità da parte del vice-CT Bettini Paolo. Se, come probabile, non avverrà questo è il momento di chiedere ai convocati un'azione forte.
Ai ciclisti per svolgere la loro professione è stato chiesto tanto, sicuramente troppo ma a questo punto è necessaria un'altra rinuncia: rifiutarsi per un anno a disputare il Mondiale ed in prima fila dovrebbero esserci Nibali, Moser e Pinotti leader designati della nazionale e con compagni di squadra, attuali e futuri, pesantemente coinvolti dal “dictat dirocchiano”.
Rifiutare la convocazione porta a dei procedimenti disciplinari per cui la proposta che faccio ai ciclisti convocati è la seguente: disputate il mondiale con un'azione dimostrativa clamorosa come può essere un ritiro immediato.
Per chi disputerà la cronometro chiedo di fermarsi appesa scesi dalla pedana di partenza, per chi disputerà la prova in linea chiedo di ritirarsi al primo passaggio ai box.
Le convocazioni di venerdì saranno un punto di non ritorno. Se i ciclisti accetteranno anche questa imposizione non ci sarà più limite alle vessazioni, se la rifiuteranno il ciclismo inizierà ritornare sostanzialmente uno sport di pedalatori.
Pinotti......ahahahahahaha
VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...
"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
pienamente d'accordo o adesso o mai più......ma purtroppo è pura utopiaSlegar ha scritto:Venerdì è prevista la diramazione della lista delle convocazioni e fino a quel momento potremmo aspettarci un improbabile rigurgito di dignità da parte del vice-CT Bettini Paolo. Se, come probabile, non avverrà questo è il momento di chiedere ai convocati un'azione forte.
Ai ciclisti per svolgere la loro professione è stato chiesto tanto, sicuramente troppo ma a questo punto è necessaria un'altra rinuncia: rifiutarsi per un anno a disputare il Mondiale ed in prima fila dovrebbero esserci Nibali, Moser e Pinotti leader designati della nazionale e con compagni di squadra, attuali e futuri, pesantemente coinvolti dal “dictat dirocchiano”.
Rifiutare la convocazione porta a dei procedimenti disciplinari per cui la proposta che faccio ai ciclisti convocati è la seguente: disputate il mondiale con un'azione dimostrativa clamorosa come può essere un ritiro immediato.
Per chi disputerà la cronometro chiedo di fermarsi appesa scesi dalla pedana di partenza, per chi disputerà la prova in linea chiedo di ritirarsi al primo passaggio ai box.
Le convocazioni di venerdì saranno un punto di non ritorno. Se i ciclisti accetteranno anche questa imposizione non ci sarà più limite alle vessazioni, se la rifiuteranno il ciclismo inizierà ritornare sostanzialmente uno sport di pedalatori.
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
non so se è già passata l'intervista a bettini
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pa ... 52388&tp=n
che vomito.
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pa ... 52388&tp=n
che vomito.
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Re: MONDIALI, la nazionale italiana
jumbo ha scritto:sì ma appunto, i singoli rischiano di essere solo l'anello più debole.
se esiste un sindacato dei ciclisti, è quello che si deve muovere ed esporre.

Se fossi un suo associato gli chiederei di andarsene perchè non tutela gli interessi della categoria.
Lotta aldoping si, ma però se lo fanno tutti: anche quelli che usano i soldi del coni per fare il doping di stato.
Il nostro sport, pur con tutto ciò che conosciamo, ha pagato é sta pagando un prezzo sproporzionato rispetto alle sue colpe.
Ricordiamoci che l'acquacetosa e ciò che ne è uscito circa 15 anni fa non dipendeva dal ciclismo: era al servizio delle altre federazioni.
pensiamoci, pensiamoci ed inmformatevi
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Re: MONDIALI, la nazionale italiana
E intanto giù a condividere il perfetto articolo di Marco Grassi in tutti i social network.
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Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Ahahahahahahahahahahahahah!!!! Nel forum di Cunego si diffonde l'articolo di Marco Grassi e la Pasionaria chiama a raccolta i tifosi degli altri esclusi ( quelli che vengono quotidianamente gratificati di epiteti di ogni genere, c'è un nuovo nemico che ha vinto la querela contro Fanini). Lo so, Alfiso, magari direbbe: Eppur si muove, qualcosa comincia a spezzarsi nel muro dell'ignavia ma a me ' sta cosa dei cuneghin fa veramente ridere.
Sono d'accordissimo sul sindacato dei corridori come sindacato più giallo che mai, quindi tocca ai ciclisti, devono prendere una posizione durissima, possibilmente non mandando avanti i tifosi , serve la faccia stavolta, la propria faccia.
Sono d'accordissimo sul sindacato dei corridori come sindacato più giallo che mai, quindi tocca ai ciclisti, devono prendere una posizione durissima, possibilmente non mandando avanti i tifosi , serve la faccia stavolta, la propria faccia.
Verità e giustizia per Marco Pantani, una battaglia di civiltà.
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Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Penso che ora Grassi si meriti i complimenti di TUTTI per l'articolo in homepage.Principe ha scritto:E seguo da 10 anni pure Grassi e ora lo voglio aspettare al varco... se non prende le difese di Cunego come fece con Basso o Riccò, per me, è un quaquaraquà
Un giorno potremo raccontare ai nipotini che noi siamo stati fortunati a veder correre Sagan
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Sintesi dell'intervista:tetzuo ha scritto:non so se è già passata l'intervista a bettini
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pa ... 52388&tp=n
che vomito.
Ghisalberti: Bettini, come si avvicina alla prova iridata di Valkenburg?
Bettini: «Alla Federazione ho solo chiesto cosa dovevo fare.
cortefranca ha scritto:il sindacato dei ciclisti esiste, ma chi lo rappresenta oltre ad essere un componente della Lega é, per la sua attività, molto legato all'UCi ed alla FCI in particolare a tarocco...... quindi mai andrà contro il presidente.
Se fossi un suo associato gli chiederei di andarsene perchè non tutela gli interessi della categoria.

Corretta osservazione ahimè.
Non si è nemmeno pronunciato per difendere il suo vice-presidente, escluso per delazione.
Come figura, come curriculum è pure poco ciclista. Un po' come se CGIL-CISL-UIL-altri fossero state tutte dirette da Gianni Agnelli o da un imprenditore, datore di lavoro agli addetti riuniti in sindacato di categoria.
http://www.shimano-mic.it/chisiamo.php
Si potrebbe fare di meglio, mettere Renato Di Rocco a capo del sindacato dei ciclisti.

- eliacodogno
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- Località: Segusium
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Per i contenuti forse, perchè gli articoli che compaiono in home meritano apprezzamento SEMPRE.robot1 ha scritto:Penso che ora Grassi si meriti i complimenti di TUTTI per l'articolo in homepage.Principe ha scritto:E seguo da 10 anni pure Grassi e ora lo voglio aspettare al varco... se non prende le difese di Cunego come fece con Basso o Riccò, per me, è un quaquaraquà
Al di là di questo mi ero perso l'ultima uscita dell'Immenso (che comunque non mi stupisce), convinto che stavolta Admin avesse pronti in tasca i chiodi perchè "odia" Cunego


Se il tuo modo di lavorare è questo qui, compragli un casco a Sgarbozza e fallo fare a lui il Giro, perché io non lo faccio più (P.S.)
'Idea del Forum' per me non vuol dire assolutamente niente. (H.F.)
'Idea del Forum' per me non vuol dire assolutamente niente. (H.F.)
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Seguendo questa linea di pensiero era meglio se a Stoccarda Bettini non ci andava... spero proprio che finita sta pagliacciata saluti tutti, lo stimavo troppo come corridore per vederlo fare il burattino.
Comunque a Ballan han rovinato una carriera, un anno e la Roubaix, uno il giro, poi il mondiale... e tutto sempre tipo massimo dieci giorni prima, dopo aver dedicato mesi a prepararsi per l'appuntamento. Se l'inchiesta si chiuderà con un nulla di fatto (cosa che ritengo probabile) sarebbe curioso vedere che succede.
Comunque a Ballan han rovinato una carriera, un anno e la Roubaix, uno il giro, poi il mondiale... e tutto sempre tipo massimo dieci giorni prima, dopo aver dedicato mesi a prepararsi per l'appuntamento. Se l'inchiesta si chiuderà con un nulla di fatto (cosa che ritengo probabile) sarebbe curioso vedere che succede.
Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Certo che vedere Gimondi fra i *probiviri" è un ossimoro che più di così non si può. No, mi sbaglio un paio di personaggi "MEGLIO" li conosco: Capello e Pippo Baudo.alfiso ha scritto:![]()



Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
il sabato gli ebrei
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."

Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Secondo me sono in tanti in questo "forum" a meritare un apprezzamento *Sempre* anche per la coerenza e fra gli altri, oltre a Marco Grassi, anche tu in senso positivo e il Prince in quell'altro.eliacodogno ha scritto: Per i contenuti forse, perchè gli articoli che compaiono in home meritano apprezzamento SEMPRE.
Al di là di questo mi ero perso l'ultima uscita dell'Immenso (che comunque non mi stupisce), convinto che stavolta Admin avesse pronti in tasca i chiodi perchè "odia" Cunego![]()

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"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
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Re: MONDIALI, la nazionale italiana
E' la prima volta che leggo un tuo messaggio e mi dispiace, visto che questo, per me, meritaCamus ha scritto:Seguendo questa linea di pensiero era meglio se a Stoccarda Bettini non ci andava... spero proprio che finita sta pagliacciata saluti tutti, lo stimavo troppo come corridore per vederlo fare il burattino.
Comunque a Ballan han rovinato una carriera, un anno e la Roubaix, uno il giro, poi il mondiale... e tutto sempre tipo massimo dieci giorni prima, dopo aver dedicato mesi a prepararsi per l'appuntamento. Se l'inchiesta si chiuderà con un nulla di fatto (cosa che ritengo probabile) sarebbe curioso vedere che succede.


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Re: MONDIALI, la nazionale italiana
Rileggendo questo comunicato:
Comunicato ACCPI del 08/07/2012
Anche i giornalisti devono essere professionisti
Alla luce dei recenti episodi che hanno gratuitamente associato il mondo delle due ruote al doping, appare opportuno richiamare certa stampa ad una maggiore attenzione e professionalità. Come giustamente viene richiesto agli atleti serietà e rispetto delle regole, i corridori pretendono pari comportamento da parte di tutti coloro che con le loro parole possono incidere fortemente sull'immagine degli atleti.
Purtroppo, ai numerosi giornalisti che dimostrano competenza e conoscenza della materia, accade che ve ne siano altri che non perdono occasione di associare il ciclismo al doping in modo superficiale e/o gratuito (vedi La Repubblica sul caso "maglie nere" o il TG Olimpico di Rai2 nel commentare la positività del marciatore Alex Schwazer).
Come gli atleti che sbagliano sono costretti a pagare, così l'Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani (ACCPI) richiede che gli addetti ai lavori che dispongono di potenti mezzi di comunicazione e commettono errori per lo meno chiedano pubblicamente scusa a un movimento che sta combattendo il doping in modo serio e rigoroso come pochi altri sport, concedendo alla errata corrige lo stesso spazio e la stessa rilevanza data alle notizie infondate che continuano a danneggiare questa disciplina.
Nessuno ha il diritto di additare il ciclismo quando si parla di doping, senza prove e in modo qualunquistico.
Di quel comunicato si era dimenticato di inviare l'ultima frase rimasta inceppata nel fax:
"Dalla richiesta sopra sono esentati i dirigenti del Coni e i Presidenti Federali, con particolare riguardo a Sua Eccellenza, il nostro Duciclista Cav. Grand. Uff. Grand. Maneg. Mark. Dott. Prof. Maestro dello Sporc Renato Di Rocco"
Comunicato ACCPI del 08/07/2012
Anche i giornalisti devono essere professionisti
Alla luce dei recenti episodi che hanno gratuitamente associato il mondo delle due ruote al doping, appare opportuno richiamare certa stampa ad una maggiore attenzione e professionalità. Come giustamente viene richiesto agli atleti serietà e rispetto delle regole, i corridori pretendono pari comportamento da parte di tutti coloro che con le loro parole possono incidere fortemente sull'immagine degli atleti.
Purtroppo, ai numerosi giornalisti che dimostrano competenza e conoscenza della materia, accade che ve ne siano altri che non perdono occasione di associare il ciclismo al doping in modo superficiale e/o gratuito (vedi La Repubblica sul caso "maglie nere" o il TG Olimpico di Rai2 nel commentare la positività del marciatore Alex Schwazer).
Come gli atleti che sbagliano sono costretti a pagare, così l'Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani (ACCPI) richiede che gli addetti ai lavori che dispongono di potenti mezzi di comunicazione e commettono errori per lo meno chiedano pubblicamente scusa a un movimento che sta combattendo il doping in modo serio e rigoroso come pochi altri sport, concedendo alla errata corrige lo stesso spazio e la stessa rilevanza data alle notizie infondate che continuano a danneggiare questa disciplina.
Nessuno ha il diritto di additare il ciclismo quando si parla di doping, senza prove e in modo qualunquistico.
Di quel comunicato si era dimenticato di inviare l'ultima frase rimasta inceppata nel fax:
"Dalla richiesta sopra sono esentati i dirigenti del Coni e i Presidenti Federali, con particolare riguardo a Sua Eccellenza, il nostro Duciclista Cav. Grand. Uff. Grand. Maneg. Mark. Dott. Prof. Maestro dello Sporc Renato Di Rocco"