Le nostre strade sono pericolose per i ciclisti ?

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CicloSprint
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Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:49

Le nostre strade sono pericolose per i ciclisti ?

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Dopo la morte di Privitera causata da un dosso in discesa, tutto non sarà come prima.

E vorrei fare un punto di domanda ?

Ma è vero che le nostre strade sono molto pericolse per i ciclisti e le gare ciclistiche ?

Dopo la caduta di Everpoel nel 2020 forse non vedremo più il Muro di Sormano nelle gare ciclistice.

E ci sono tante discese pericolose (come la Fauniera) che forse non vedremo più nelle corse ciclistiche.

E non dimentichiamo le strade del sud e della Sicilia.

E quindi le nostre strade sonio pericolose per i ciclisti ?
jumbo
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Iscritto il: sabato 1 ottobre 2011, 10:42

Re: Le nostre strade sono pericolose per i ciclisti ?

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Molte strade possono diventare pericolose se percorse ad andatura da gara. Percorse ad andature più prudenti il pericolo diminuisce.
Non ho idea se gli incidenti stiano aumentando nel tempo. L'impressione è no, ma potrei sbagliarmi.
Nel caso stiano aumentando, dovremmo interrogarci sulle cause.
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Beppugrillo
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Iscritto il: martedì 4 settembre 2018, 6:41

Re: Le nostre strade sono pericolose per i ciclisti ?

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Sabato sono passato sul famoso Crostis. Senza intervenire sul dibattito sicuro o non sicuro, io la discesa l'ho fatta guardando il panorama, penso che in quella situazione al problema-sicurezza era stata data una buona impostazione, poco replicata dopo: le strade sono quelle che sono, ci sono curve pericolose, rettilinei troppo veloci, ostacoli naturali, non si possono cambiare, ma sul contorno si può intervenire
gampenpass
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Iscritto il: sabato 7 maggio 2016, 16:10

Re: Le nostre strade sono pericolose per i ciclisti ?

Messaggio da leggere da gampenpass »

Secondo me il problema è un altro, i mezzi di oggi sono molto performanti ma anche molto pericolosi.
Un tempo le bici erano meno confortevoli, più rigide e con ruote a basso profilo ma più stabili e sicure.
Le strade erano persino peggio di oggi, ricordo le discese che affrontavano i corridori ai tempi di Pantani e Armstrong, non erano affatto migliori e soprattutto non c'erano i protocolli sulla sicurezza: le gare, salvo casi del tutto eccezionali, non si sospendevano per il maltempo né venivano accorciate. Non c'era nemmeno l'obbligo del casco e alcuni non lo indossavano quasi mai.
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