Non è troppo?

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Atlantic
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https://www.directvelo.com/actualite/12 ... -raccroche

Paul Becchio l anno scorso ha vinto il campionato francese allievi su strada (oltre a quasi tutte le corse che ha fatto)
Agosto 2025.. un anno , a 17 anni..decide di ritirarsi
Non per infortunio ma perché non ha mai recuperato l enorme stanchezza fisica (ma probabilmente anche mentale avuta a fine 2024..
Non è troppo?

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nemecsek.
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Se intendi lo stress da potenziale atleta professionista, direi che è comprensibile; non tutti hanno la tenuta psicologica per quel mestiere.
Se ha avuto la lucidità ed intelligenza (in senso etimologico) di comprenderlo subito, meglio così.
Tanti in alto ci sono arrivati e si sono bruciati subito o quasi.
Non vado oltre che ce semo capiti.
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Atlantic
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No a me spaventa la stanchezza fisica
A 16 anni che carichi di lavoro avrà mai fatto?
Per correre la prima gara junior ci son voluti 6 mesi

Lo stress è un altro problema..purtroppo
Per me 16 anni è un po presto
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Per battere gli altri bisogna allenarsi di più e meglio.
Questo tipo di problema non si risolverà mai.
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
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Quanti sono stati gli juniores che si ritiravano dopo un anno nei dilettanti e le grandi promesse che non sono mai sbocciate e che hanno smesso ancora prima di passare ? Non saprei neanche fare un elenco perché sarebbe lunghissimo. .
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nemecsek.
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Atlantic ha scritto: giovedì 7 agosto 2025, 21:07 No a me spaventa la stanchezza fisica
A 16 anni che carichi di lavoro avrà mai fatto?
Per correre la prima gara junior ci son voluti 6 mesi

Lo stress è un altro problema..purtroppo
Per me 16 anni è un po presto
capito
però mi pare negli ultimi anni si tenda a lavorare molto di più sull'esplosività che sul fondo, negli sport di endurance
meno tempo ma più intensità, con buona pace degli allenamenti che pubblicava buonanima di Froome
per dire, Pizzolato confrontava i suoi allenamenti con quelli di Meucci, trentanni un'era geologica, si sciroppava settimanalmente il doppio dei suoi km
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Maìno della Spinetta
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nemecsek. ha scritto: giovedì 7 agosto 2025, 22:29
Atlantic ha scritto: giovedì 7 agosto 2025, 21:07 No a me spaventa la stanchezza fisica
A 16 anni che carichi di lavoro avrà mai fatto?
Per correre la prima gara junior ci son voluti 6 mesi

Lo stress è un altro problema..purtroppo
Per me 16 anni è un po presto
capito
però mi pare negli ultimi anni si tenda a lavorare molto di più sull'esplosività che sul fondo, negli sport di endurance
meno tempo ma più intensità, con buona pace degli allenamenti che pubblicava buonanima di Froome
per dire, Pizzolato confrontava i suoi allenamenti con quelli di Meucci, trentanni un'era geologica, si sciroppava settimanalmente il doppio dei suoi km
Corre ancora Meucci? Me sento tutto a un tratto molto giovane:)
“Our interest’s on the dangerous edge of things.
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Atlantic ha scritto: giovedì 7 agosto 2025, 20:22 https://www.directvelo.com/actualite/12 ... -raccroche

Paul Becchio l anno scorso ha vinto il campionato francese allievi su strada (oltre a quasi tutte le corse che ha fatto)
Agosto 2025.. un anno , a 17 anni..decide di ritirarsi
Non per infortunio ma perché non ha mai recuperato l enorme stanchezza fisica (ma probabilmente anche mentale avuta a fine 2024..
Non è troppo?

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Ecco, forse anche in questo potremmo riscontrare delle problematiche del ciclismo francese in cui parlavamo e rifarci al "lavorare male". Per di più con le tendenze degli ultimi anni il tutto viene maggiormente esasperato.
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Re: Non è troppo?

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nemecsek. ha scritto: giovedì 7 agosto 2025, 22:29
Atlantic ha scritto: giovedì 7 agosto 2025, 21:07 No a me spaventa la stanchezza fisica
A 16 anni che carichi di lavoro avrà mai fatto?
Per correre la prima gara junior ci son voluti 6 mesi

Lo stress è un altro problema..purtroppo
Per me 16 anni è un po presto
capito
però mi pare negli ultimi anni si tenda a lavorare molto di più sull'esplosività che sul fondo, negli sport di endurance
meno tempo ma più intensità, con buona pace degli allenamenti che pubblicava buonanima di Froome
per dire, Pizzolato confrontava i suoi allenamenti con quelli di Meucci, trentanni un'era geologica, si sciroppava settimanalmente il doppio dei suoi km
Ma qui parliamo di un ragazzo di 16 anni
Un allievo prima faceva forse 8 ore la settimana
Adesso il doppio..

Uno junior (tipo red bull) adesso gira sui 20 km annui
Esplosivita' ma con enormi carichi di lavoro
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Noto tra l'altro che Bisieux (2005) ha già fatto baschi, romandia, svizzera, corse in linea sta facendo Burgos e lo porteranno pure alla Vuelta (fonte pcs). Richiamando il titol del 3d, Non è troppo ?
È solo un branco di comunisti radical-chic che commenta il ciclismo (cit.)
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Re: Non è troppo?

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Antares ha scritto: venerdì 8 agosto 2025, 4:55
Atlantic ha scritto: giovedì 7 agosto 2025, 20:22 https://www.directvelo.com/actualite/12 ... -raccroche

Paul Becchio l anno scorso ha vinto il campionato francese allievi su strada (oltre a quasi tutte le corse che ha fatto)
Agosto 2025.. un anno , a 17 anni..decide di ritirarsi
Non per infortunio ma perché non ha mai recuperato l enorme stanchezza fisica (ma probabilmente anche mentale avuta a fine 2024..
Non è troppo?

Episodi simili in Belgio italia ecc ovunque
Ecco, forse anche in questo potremmo riscontrare delle problematiche del ciclismo francese in cui parlavamo e rifarci al "lavorare male". Per di più con le tendenze degli ultimi anni il tutto viene maggiormente esasperato.
Ma è un problema generale (ho scritto di lui perché è successo oggi)
Non ci sono paesi o ciclisti immuni
I carichi di lavoro attuali su atleti così giovani erano impensabili solo 10..15 anni fa
Atlantic
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Re: Non è troppo?

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noel ha scritto: venerdì 8 agosto 2025, 6:16 Noto tra l'altro che Bisieux (2005) ha già fatto baschi, romandia, svizzera, corse in linea sta facendo Burgos e lo porteranno pure alla Vuelta (fonte pcs). Richiamando il titol del 3d, Non è troppo ?
Non si guarda più all età..
Anche per me è troppo

Pellizzari doveva fare solo la vuelta..
Poi gli han fatto fare il giro..e probabilmente fa tutte e due

Qual è la logica?
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Re: Non è troppo?

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Atlantic ha scritto: venerdì 8 agosto 2025, 6:20
noel ha scritto: venerdì 8 agosto 2025, 6:16 Noto tra l'altro che Bisieux (2005) ha già fatto baschi, romandia, svizzera, corse in linea sta facendo Burgos e lo porteranno pure alla Vuelta (fonte pcs). Richiamando il titol del 3d, Non è troppo ?
Non si guarda più all età..
Anche per me è troppo

Pellizzari doveva fare solo la vuelta..
Poi gli han fatto fare il giro..e probabilmente fa tutte e due

Qual è la logica?
Un 2002/03 nel 2025 dovrebbe fare max un GT. Possono essere formative pure le gare in linea per un uomo da GT. Ottima l'idea di lasciare a casa del toro che alla Vuelta avrebbe sicuramente ben figurato. L'anno scorso Tiberi fu mandato al massacro alla Vuelta. Vedremo quest'anno. Fare un GT a settembre dopo le fatiche di una stagione intera di gare e allenamenti non è facile per un trentenne figuriamoci per uno poco più che ventenne
È solo un branco di comunisti radical-chic che commenta il ciclismo (cit.)
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Atlantic ha scritto: venerdì 8 agosto 2025, 6:17
Antares ha scritto: venerdì 8 agosto 2025, 4:55
Atlantic ha scritto: giovedì 7 agosto 2025, 20:22 https://www.directvelo.com/actualite/12 ... -raccroche

Paul Becchio l anno scorso ha vinto il campionato francese allievi su strada (oltre a quasi tutte le corse che ha fatto)
Agosto 2025.. un anno , a 17 anni..decide di ritirarsi
Non per infortunio ma perché non ha mai recuperato l enorme stanchezza fisica (ma probabilmente anche mentale avuta a fine 2024..
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Episodi simili in Belgio italia ecc ovunque
Ecco, forse anche in questo potremmo riscontrare delle problematiche del ciclismo francese in cui parlavamo e rifarci al "lavorare male". Per di più con le tendenze degli ultimi anni il tutto viene maggiormente esasperato.
Ma è un problema generale (ho scritto di lui perché è successo oggi)
Non ci sono paesi o ciclisti immuni
I carichi di lavoro attuali su atleti così giovani erano impensabili solo 10..15 anni fa
Mi pare che la Decathlon si distingua in questo, Bisiaux 2005, Seixas 2006, il prossimo anno arriverà Sparfel 2006.
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Beppugrillo
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Re: Non è troppo?

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Io noto solo che il limite lo definisce chi vince nello sport professionistico. Dall'esterno si possono limitare i rapporti, mettere dei vincoli sull'età di partecipazione a certe corse, ma non si può imporre di allenarsi meno o di frenare. Se vince chi adotta da prima un atteggiamento "professionistico" questo diventa lo stato dell'arte. Lo sport di eccellenza non è aperto a tutti, non è democratico. L'esempio più lampante: i cinesi dei tuffi, fanno tuffare questi bambini che probabilmente si allenano in condizioni di pressione insostenibili per il 99% delle persone, ovvio che è troppo, a me dà fastidio vedere i bambini ai Mondiali, mi mette a disagio, però stravincono. Puoi mettere un limite sull'età in competizione ma non cambierebbe nulla, farebbero gli stessi cicli senza competere e poi si presenterebbero in gara, a dominare, a 16 anni. La protezione dei ragazzi e delle ragazze che rischiano di uscirne male sta a chi li circonda e può supportarli, non allo sport in sé (e comunque attenzione, io penso che c'è chi trova anche una grande felicità in un contesto competitivo ed estremo, non tutti i sorrisi sui social li mettono gli addetti stampa, la maggior parte per me è anche autentica)
noel
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Beppugrillo ha scritto: venerdì 8 agosto 2025, 7:12 Io noto solo che il limite lo definisce chi vince nello sport professionistico. Dall'esterno si possono limitare i rapporti, mettere dei vincoli sull'età di partecipazione a certe corse, ma non si può imporre di allenarsi meno o di frenare. Se vince chi adotta da prima un atteggiamento "professionistico" questo diventa lo stato dell'arte. Lo sport di eccellenza non è aperto a tutti, non è democratico. L'esempio più lampante: i cinesi dei tuffi, fanno tuffare questi bambini che probabilmente si allenano in condizioni di pressione insostenibili per il 99% delle persone, ovvio che è troppo, a me dà fastidio vedere i bambini ai Mondiali, mi mette a disagio, però stravincono. Puoi mettere un limite sull'età in competizione ma non cambierebbe nulla, farebbero gli stessi cicli senza competere e poi si presenterebbero in gara, a dominare, a 16 anni. La protezione dei ragazzi e delle ragazze che rischiano di uscirne male sta a chi li circonda e può supportarli, non allo sport in sé (e comunque attenzione, io penso che c'è chi trova anche una grande felicità in un contesto competitivo ed estremo, non tutti i sorrisi sui social li mettono gli addetti stampa, la maggior parte per me è anche autentica)
Sono d'accordo con te, ma prendiamo l'esempio della Decathlon. Abbiamo Bisieux, Seixas e arriverà Sparfel (che è stato asfaltato più volte da Viezzi nel cx :mrgreen: ).
Un conto è se al debutto in una san San Sebastian, Freccia, agr dimostri subito dei numeri che ti fanno giocare la vittoria, anche senza essere il Remco 2019 o Pogacar 2019. Un conto è se al debutto arrivi decimo, ventesimo, trentesimo e mai in gara. Ci siamo esaltati tutti per il Delfinato di Seixas (io no) o la roubaix di brennan (io no). O questi giovani esplodono entro due anni oppure che fine faranno ? Io mi ricordo dei de clie, Van eetvelt, vansevenant e compagnia cantante. Per questo dico che Decathlon, che mi pare abbia un progetto interessante, dovrà essere brava nella gestione di questi giovani. Il programma di Bisieux a mio parere è demenziale
È solo un branco di comunisti radical-chic che commenta il ciclismo (cit.)
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Re: Non è troppo?

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Beppugrillo ha scritto: venerdì 8 agosto 2025, 7:12 Io noto solo che il limite lo definisce chi vince nello sport professionistico. Dall'esterno si possono limitare i rapporti, mettere dei vincoli sull'età di partecipazione a certe corse, ma non si può imporre di allenarsi meno o di frenare. Se vince chi adotta da prima un atteggiamento "professionistico" questo diventa lo stato dell'arte. Lo sport di eccellenza non è aperto a tutti, non è democratico. L'esempio più lampante: i cinesi dei tuffi, fanno tuffare questi bambini che probabilmente si allenano in condizioni di pressione insostenibili per il 99% delle persone, ovvio che è troppo, a me dà fastidio vedere i bambini ai Mondiali, mi mette a disagio, però stravincono. Puoi mettere un limite sull'età in competizione ma non cambierebbe nulla, farebbero gli stessi cicli senza competere e poi si presenterebbero in gara, a dominare, a 16 anni. La protezione dei ragazzi e delle ragazze che rischiano di uscirne male sta a chi li circonda e può supportarli, non allo sport in sé (e comunque attenzione, io penso che c'è chi trova anche una grande felicità in un contesto competitivo ed estremo, non tutti i sorrisi sui social li mettono gli addetti stampa, la maggior parte per me è anche autentica)
Bella risposta
E giuste obiezioni
Solo che a 16 anni non è uno sport professionistico
Vero che esiste in qualsiasi sport
Quanti giocatori di calcio , baseball , basket mettono tutta la loro vita.. per un sogno

Però che uno sportivo a 16 anni finisce la stagione esausto..dopo esser diventato il miglior allievo di Francia
Dopo 6 mesi torna a correre.. e dopo poco smette
Fa strano
Non ne ricordi di casi simili
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Re: Non è troppo?

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Atlantic ha scritto: venerdì 8 agosto 2025, 20:07
Beppugrillo ha scritto: venerdì 8 agosto 2025, 7:12 Io noto solo che il limite lo definisce chi vince nello sport professionistico. Dall'esterno si possono limitare i rapporti, mettere dei vincoli sull'età di partecipazione a certe corse, ma non si può imporre di allenarsi meno o di frenare. Se vince chi adotta da prima un atteggiamento "professionistico" questo diventa lo stato dell'arte. Lo sport di eccellenza non è aperto a tutti, non è democratico. L'esempio più lampante: i cinesi dei tuffi, fanno tuffare questi bambini che probabilmente si allenano in condizioni di pressione insostenibili per il 99% delle persone, ovvio che è troppo, a me dà fastidio vedere i bambini ai Mondiali, mi mette a disagio, però stravincono. Puoi mettere un limite sull'età in competizione ma non cambierebbe nulla, farebbero gli stessi cicli senza competere e poi si presenterebbero in gara, a dominare, a 16 anni. La protezione dei ragazzi e delle ragazze che rischiano di uscirne male sta a chi li circonda e può supportarli, non allo sport in sé (e comunque attenzione, io penso che c'è chi trova anche una grande felicità in un contesto competitivo ed estremo, non tutti i sorrisi sui social li mettono gli addetti stampa, la maggior parte per me è anche autentica)
Bella risposta
E giuste obiezioni
Solo che a 16 anni non è uno sport professionistico
Vero che esiste in qualsiasi sport
Quanti giocatori di calcio , baseball , basket mettono tutta la loro vita.. per un sogno

Però che uno sportivo a 16 anni finisce la stagione esausto..dopo esser diventato il miglior allievo di Francia
Dopo 6 mesi torna a correre.. e dopo poco smette
Fa strano
Non ne ricordi di casi simili
secondo me c'è qualcos'altro, oltre a quanto dichiarato.
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Beppugrillo ha scritto: venerdì 8 agosto 2025, 7:12 Lo sport di eccellenza non è aperto a tutti, non è democratico. L'esempio più lampante: i cinesi dei tuffi, fanno tuffare questi bambini che probabilmente si allenano in condizioni di pressione insostenibili per il 99% delle persone, ovvio che è troppo, a me dà fastidio vedere i bambini ai Mondiali, mi mette a disagio, però stravincono.
Da grande ammiratore della Cina devo però far notare che quanto da te evidenziato è un grosso problema anche extra sportivo, la scuola cinese è eccessivamente selettiva e crea troppe pressioni sui ragazzi e sulle famiglie. Oltre che incidere esageratamente sul bilancio familiare.
È un aspetto su cui la politica cinese dovrebbe intervenire e credo siano consapevoli del problema, mi auguro che abbiano la lungimiranza di farlo a costo di limitare un pochino la velocità di crescita della loro potenza economica e tecnologica.
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noel ha scritto: venerdì 8 agosto 2025, 8:43
Beppugrillo ha scritto: venerdì 8 agosto 2025, 7:12
trova anche una grande felicità in un contesto competitivo ed estremo, non tutti i sorrisi sui social li mettono gli addetti stampa, la maggior parte per me è anche autentica)
Ci siamo esaltati tutti per il Delfinato di Seixas (io no) o la roubaix di brennan (io no). O questi giovani esplodono entro due anni oppure che fine faranno ? Io mi ricordo dei de clie, Van eetvelt, vansevenant e compagnia cantante. Per questo dico che Decathlon, che mi pare abbia un progetto interessante, dovrà essere brava nella gestione di questi giovani. Il programma di Bisieux a mio parere è demenziale
Di van Eetvelt si può dire tutto ma non certo che la squadra lo abbia spremuto o lo abbia mandato allo sbaraglio troppo presto.
Anzi vale il contrario, la squadra è stata fin troppo accondiscendente e gli ha lasciato fare quello che gli pareva, tra cui correre pochissimo.

De Lie è un caso un po' diverso, non è stato spremuto dalla squadra ma la stampa belga e lui stesso hanno creato troppe aspettative che non lo hanno aiutato.
Inoltre lui è un campagnolo, un ragazzo molto semplice che soffre i ritiri lontano dalla realtà che gli è familiare, ritiri che si è erroneamente auto imposto.

Bisiaux, Seixas e Sparfel seguono un percorso diverso, tutti stanno correndo corse di una certa levatura fin dalla giovane età.
Sparfel in realtà ancora no, ma nel 2026 credo seguirà l'andazzo di Bisiaux.
Poi,, oh, io Seixas lo vedo molto sul pezzo, quindi può essere che per lui questa sia la strada migliore e che non ne risentirà minimamente.
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Maìno della Spinetta
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Re: Non è troppo?

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diciamo che dopo quanto fatto da Pogacar, Evenepoel e Del Toro nei primi anni di professionismo precoce non mi sento di intervenire troppo sulla questione. C'è chi si perde, c'è chi si esalta - non credo però che il problema del francesino riportato da WinterAtlantic sia solo dovuto alla fatica fisica. Probabilmente c'è del non detto o non dicibile.
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galliano ha scritto: sabato 9 agosto 2025, 7:58
noel ha scritto: venerdì 8 agosto 2025, 8:43
Beppugrillo ha scritto: venerdì 8 agosto 2025, 7:12
trova anche una grande felicità in un contesto competitivo ed estremo, non tutti i sorrisi sui social li mettono gli addetti stampa, la maggior parte per me è anche autentica)
Ci siamo esaltati tutti per il Delfinato di Seixas (io no) o la roubaix di brennan (io no). O questi giovani esplodono entro due anni oppure che fine faranno ? Io mi ricordo dei de clie, Van eetvelt, vansevenant e compagnia cantante. Per questo dico che Decathlon, che mi pare abbia un progetto interessante, dovrà essere brava nella gestione di questi giovani. Il programma di Bisieux a mio parere è demenziale
Di van Eetvelt si può dire tutto ma non certo che la squadra lo abbia spremuto o lo abbia mandato allo sbaraglio troppo presto.
Anzi vale il contrario, la squadra è stata fin troppo accondiscendente e gli ha lasciato fare quello che gli pareva, tra cui correre pochissimo.

De Lie è un caso un po' diverso, non è stato spremuto dalla squadra ma la stampa belga e lui stesso hanno creato troppe aspettative che non lo hanno aiutato.
Inoltre lui è un campagnolo, un ragazzo molto semplice che soffre i ritiri lontano dalla realtà che gli è familiare, ritiri che si è erroneamente auto imposto.

Bisiaux, Seixas e Sparfel seguono un percorso diverso, tutti stanno correndo corse di una certa levatura fin dalla giovane età.
Sparfel in realtà ancora no, ma nel 2026 credo seguirà l'andazzo di Bisiaux.
Poi,, oh, io Seixas lo vedo molto sul pezzo, quindi può essere che per lui questa sia la strada migliore e che non ne risentirà minimamente.
Io parlo più che altro delle aspettative riposte su un giovane ai primi risultati. Dove per giovane oggi si intende gente di 19/20 anni. C'è la prima stagione, poi la seconda, poi la terza...e alla quinta hai solo 25 anni. E se uno parte forte non è detto che abbia dei margini di miglioramento coerenti con le aspettative. È come quei calciatori che spaccano nella primavera e non vedono il campo nei professionisti. Sono carriere (se saranno carriere e non solo exploit) molto difficili da gestire. Io mi ricordo che parecchi del forum (non io) votarono de lie e Van eetvelt nella categoria migliori giovani di fine anno. Ora si parla tanto (a mio giudizio troppo) di brennan che vince tappe al giro di Polonia, ma che sarà di lui se tra due anni, quando avrà 23 anni continuerà a vincere "solo" tappe al giro di Polonia.
È solo un branco di comunisti radical-chic che commenta il ciclismo (cit.)
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Durante un podcast ricordo che Reverberi disse che un corridore che vinceva una gara a 20 anni ,appena passato e che poi faceva piazzamenti importanti nei primi 2 anni ,aveva una forte possibilità di spegnersi precocemente.
Mi viene in mente Albanese ,Ginanni ,ma anche Moroni più indietro ( fermato da problemi al cuore ) ,ma non aveva mantenuto le promesse . E tanti tanti altri
Una volta la crescita era graduale e paziente,anche se qualche numero lo devi avere .
Claudio Corti era fortissimo nei dilettanti, poi fece tanta fatica ,ma dopo 5 anni dimostrò un grande valore . Passò però a 24 anni , e non a 19.
Anche Cesarini era un grande dilettante ,ma ebbe problemi. Tanti hanno smesso prima ..
De lie ha vinto subito e poi ha pagato il conto ,in termini di stress ,ma anche probabilmente, ha capito che fare un ulteriore step ,per vincere anche corse importanti era probabilmente arduo ,forse perché era già a tutta .
Vediamo Brennan , ma i casi di giovani forti che calano in fretta aumentano
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Re: Non è troppo?

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Maìno della Spinetta ha scritto: sabato 9 agosto 2025, 9:56 diciamo che dopo quanto fatto da Pogacar, Evenepoel e Del Toro nei primi anni di professionismo precoce non mi sento di intervenire troppo sulla questione. C'è chi si perde, c'è chi si esalta - non credo però che il problema del francesino riportato da WinterAtlantic sia solo dovuto alla fatica fisica. Probabilmente c'è del non detto o non dicibile.
Lui ha scritto così
Poi chiaro magari ci sarà altro (però dovuto agli enormi sforzi fisici sostenuti)
Però ricordo che 2 corridori italiani u23..son passati pro (contratto biennale) si son ritirati dopo 1 mese (uno poi è tornato a correre 7 mesi dopo.. )
Prendo ad esempio il calcio..o lo sci
Se uno esordisce in serie a o in coppa del mondo di sci
Non si ritira dopo un mese
Salvatore77
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Re: Non è troppo?

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giorgio ricci ha scritto: sabato 9 agosto 2025, 11:21 Durante un podcast ricordo che Reverberi disse che un corridore che vinceva una gara a 20 anni ,appena passato e che poi faceva piazzamenti importanti nei primi 2 anni ,aveva una forte possibilità di spegnersi precocemente.
Mi viene in mente Albanese ,Ginanni ,ma anche Moroni più indietro ( fermato da problemi al cuore ) ,ma non aveva mantenuto le promesse . E tanti tanti altri
Una volta la crescita era graduale e paziente,anche se qualche numero lo devi avere .
Claudio Corti era fortissimo nei dilettanti, poi fece tanta fatica ,ma dopo 5 anni dimostrò un grande valore . Passò però a 24 anni , e non a 19.
Anche Cesarini era un grande dilettante ,ma ebbe problemi. Tanti hanno smesso prima ..
De lie ha vinto subito e poi ha pagato il conto ,in termini di stress ,ma anche probabilmente, ha capito che fare un ulteriore step ,per vincere anche corse importanti era probabilmente arduo ,forse perché era già a tutta .
Vediamo Brennan , ma i casi di giovani forti che calano in fretta aumentano
Nel ciclismo abbiamo avuto casi di corridori che sono esplosi a 20 anni e corridori che hanno fatto i primi risultati di rilievo a 26-27 anni. La prima ipotesi era comunque l'eccezione e si immaginava che una crescita graduale potesse essere il percorso migliore.
Indurain ha vinto il suo primo Tour alla sua settima partecipazione, Zuelle e Armstrong esordirono al Tour pianificando il ritiro dopo un certo numero di tappe. Allora si correva in nove per squadra.

Adesso la regola è il contrario: risultati subito.
Cosa è giusto e cosa è sbagliato è difficile prevederlo.
La cosa che mi risulta anomala è che il meccanismo delle devo, che permette in pratica di gestire una crescita nel medio lungo periodo nella stessa squadra, porta invece i giovani a fare molte esperienze con i "grandi" provocando di fatto l'effetto contrario.
1° Tour de France 2018
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giorgio ricci
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Re: Non è troppo?

Messaggio da leggere da giorgio ricci »

C'è da dire che, rispetto a 40 anni fa ci sono tante corsette che prima non sapevo neanche che esistessero . Molte corse minori hanno rimpiazzato di fatto , o sono andate ad unirsi alle gare under. Guardiamo il calendario asiatico o giri di vari paesi difficili da trovare sulla mappa. I giovani possono fare esperienza . In Italia la settimana coppi e Bartali e l'Abruzzo sono buone palestre , e anche in agosto c'è un giro per paese . Sembrano le sagre estive . Per i giovani vanno bene. Si è visto Bisieux, milesi e altri. La cosa sbagliata è mandare Nys al Tour . Li significa bruciare un ragazzo. Pure su lenny Martinez la gestione è discutibile
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