Da wintersport-news.it
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"Manuela Di Centa ha certamente fatto uso di Epo"
Venerdì 5 ottobre uscirà nei cinema finlandesi un film-documentario dal titolo Sinivalkoinen valhe (letteralmente “La menzogna bianco blu”) diretto da Arto Halonen dove si ripercorre la storia dell’uso di doping nel fondo suomi e non solo. In questa pellicola, presentata oggi durante una conferenza stampa, vengono mosse accuse a diversi personaggi prominenti del fondo tra cui Manuela Di Centa, gli ex allenatori finlandesi della squadra italiana Jarmo Punkkinen e Vilho Sadeharju, e Juha Mieto.
Nel documentario viene intervistato l’ex fondista italiano Giuseppe Pulié. In base alle sue affermazioni la squadra italiana di sci di fondo diretta prima da Saderhaju (inizio anni ’80) e poi da Punkkinen (dal 1984 al 1990) fece largo uso di auto-emotrasfusioni almeno fino al 1988 nonostante la pratica fosse stata dichiarata illegale a partire dal 1985. Vi sono inoltre dichiarazioni dell’ex fondista Silvano Barco, che già nel 2000 aveva confessato di aver praticato auto-emotrasfusione in vista delle Olimpiadi di Calgary.
Vengono poi mosse accuse dirette nei confronti di Manuela Di Centa dal consulente Wada Sandro Donati e da Dario Bellodis, membro dello staff della squadra italiana femminile di sci di fondo dal 1995 al 1997.
Donati ricorda le indagini fatte dalla polizia sul centro di studi biomedici applicati allo sport di Ferrara sul finire degli anni ’90 e afferma che “Manuela Di Centa è uno dei 33 atleti che hanno sicuramente fatto uso di Epo”. L’ex fondista italiana, mai risultata positiva ai controlli antidoping, viene accusata di aver usato Epo dal 1993 seguita dal famigerato professor Francesco Conconi. Inoltre la vincitrice di 2 ori olimpici a Lillehammer è stata allenata personalmente da Punkkinen dal 1987 al 1991, ma nel film Bellodis afferma che la collaborazione è segretamente proseguita molto più a lungo, almeno fino al 1996.
Punkkinen, oggi allenatore della biathleta finlandese Kaisa Mäkäräinen, ha respinto le accuse dichiarando che il film rappresenta lo sci di fondo da un punto di vista unico e distorto, affermando che i miglioramenti fatti dalla squadra italiana nella seconda metà degli anni ’80 erano dovuti alle innovazioni degli skimen e che la collaborazione con Di Centa è terminata nel 1991, senza proseguire segretamente.
Vengono inoltre mosse per la prima volta accuse a Juha Mieto, vincitore della 50 km di Holmenkollen nel 1973 e di 5 medaglie olimpiche. Parla Kaarlo Kangasniemi, campione olimpico di sollevamento pesi a Città del Messico 1968: “Nel 1975 a Saarijärvi vi fu una manifestazione con tutti i più forti sportivi finlandesi dell’epoca. Ebbi una conversazione con Mieto mentre eravamo in una sauna, mi chiese consigli per l'utilizzo di steroidi anabolizzanti dicendo che fino a quel momento aveva assunto una dose giornaliera di 5 milligrammi di Dianabol. Io gli risposi che si poteva arrivare a 10-15 milligrammi al giorno senza avere una crescita anormale dei muscoli. Lui mi ringraziò per il consiglio”.
Kangasniemi in passato ha ammesso di aver fatto largo uso di steroidi nell’arco della sua carriera, sostanze utilizzate quando vinse la medaglia d’oro olimpica, nel 1968, ma che all’epoca non erano ancora vietate dall’antidoping. Infatti gli steroidi anabolizzanti sono stati proibiti dal 1975. Mieto ha respinto le accuse bollandole come “fantasie” di Kangasniemi, dichiarando di averlo incontrato a Saarijärvi nel 1972, non nel 1975, e di non aver avuto questo tipo di conversazione: “Forse si sta confondendo con qualche altro atleta” ha detto l’ex fondista, oggi deputato del parlamento.
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