Itala e Cronometro - presente e futuro
Itala e Cronometro - presente e futuro
Apro un thread di riflessione, non so se sia il caso di accorpare questo post ad altri thread esistenti (nel caso provvedano i mod).
Guardando i risultati delle prove di juniores e under di ieri, e guardando cosa ci offre il panorama dei professionisti attuale, mi viene un gran sconforto.
Pinotti ha una certa età, e penso che il meglio l'abbia dato. Qualche vittoria nei giri, senza mai la possibilità di primeggiare contro i migliori.
Malori, Boaro e Cataldo, al netto di grossi miglioramenti, difficilmente raggiungeranno quei risultati.
I risultati della prova di ieri dovrebbero far riflettere... ma chi?
Una federazione che aveva snobbato la crono non partecipando ad un mondiale?
C'è qualche speranza che nel breve si inverta questo trend?
Guardando i risultati delle prove di juniores e under di ieri, e guardando cosa ci offre il panorama dei professionisti attuale, mi viene un gran sconforto.
Pinotti ha una certa età, e penso che il meglio l'abbia dato. Qualche vittoria nei giri, senza mai la possibilità di primeggiare contro i migliori.
Malori, Boaro e Cataldo, al netto di grossi miglioramenti, difficilmente raggiungeranno quei risultati.
I risultati della prova di ieri dovrebbero far riflettere... ma chi?
Una federazione che aveva snobbato la crono non partecipando ad un mondiale?
C'è qualche speranza che nel breve si inverta questo trend?
Un giorno potremo raccontare ai nipotini che noi siamo stati fortunati a veder correre Sagan
Re: Itala e Cronometro - presente e futuro
No.robot1 ha scritto:C'è qualche speranza che nel breve si inverta questo trend?
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Re: Itala e Cronometro - presente e futuro
Purtroppo non credo che questo trend subirà un inversione di rotta.
Se i risultati nelle giovanili sono questi significa che per i prossimi anni raccoglieremo poco.
Anch'io penso che i vari Boaro, Malori, siano distanti dai grandi corridori.
Occorre allenamento, predisposizione , concentrazione per essere dei buoni cronomen. E' un esercizio che richiede tanto sforzo e preparazione.
In Italia il fatto che nelle varie corse a tappe, professionisti e dilettanti, non ci siano tante cronometro è un punto a sfavore.
La Settimana Internazionale, il Padania, persino Tirreno e Trentino per non parlare del Giro d'Italia, prevedono cronosquadre, mentre se prevedessero cronometro individuali, i corridori italiani sarebbero costretti a partecipare.
Ora non volendo pensare ai Cancellara, ai Martin, cioè specialisti puri, ma pensando a Wiggins, Froome, Contador, Evans è chiaro che anche per competere nei GT devi andare bene a Cronometro.
Se i risultati nelle giovanili sono questi significa che per i prossimi anni raccoglieremo poco.
Anch'io penso che i vari Boaro, Malori, siano distanti dai grandi corridori.
Occorre allenamento, predisposizione , concentrazione per essere dei buoni cronomen. E' un esercizio che richiede tanto sforzo e preparazione.
In Italia il fatto che nelle varie corse a tappe, professionisti e dilettanti, non ci siano tante cronometro è un punto a sfavore.
La Settimana Internazionale, il Padania, persino Tirreno e Trentino per non parlare del Giro d'Italia, prevedono cronosquadre, mentre se prevedessero cronometro individuali, i corridori italiani sarebbero costretti a partecipare.
Ora non volendo pensare ai Cancellara, ai Martin, cioè specialisti puri, ma pensando a Wiggins, Froome, Contador, Evans è chiaro che anche per competere nei GT devi andare bene a Cronometro.
Re: Itala e Cronometro - presente e futuro
scusate se vado un po' OT ma non trovo il topic
avete letto l'articolo della gazza stamattina sulla prova crono dei baby?
questo è lo sfogo, su FB, del padre di un ciclista neo prof
che ne pensate?
secondo me, ogni tanto, i giornalisti devono fare il loro mestiere ed assumersi quello che dicono
a volte gli diciamo che sono troppo teneri
in questo caso, forse con toni catastrofici, hanno fatto bene a dire come stanno le cose
"Bas.....!
Così vanno descritti questi giornalisti che si permettono di umiliare dei ragazzi fantastici.
A sostegno di questi ragazzi vorrei vedere tanti Mi Piace."
avete letto l'articolo della gazza stamattina sulla prova crono dei baby?
questo è lo sfogo, su FB, del padre di un ciclista neo prof
che ne pensate?
secondo me, ogni tanto, i giornalisti devono fare il loro mestiere ed assumersi quello che dicono
a volte gli diciamo che sono troppo teneri
in questo caso, forse con toni catastrofici, hanno fatto bene a dire come stanno le cose
"Bas.....!
Così vanno descritti questi giornalisti che si permettono di umiliare dei ragazzi fantastici.
A sostegno di questi ragazzi vorrei vedere tanti Mi Piace."
...già utente Lu Sbroga.....
Re: Itala e Cronometro - presente e futuro
E' un pò tardi pensare alla cronometro da juniores. Già da allievo bisogna lavorare, sia su strada ma anche sfruttando la pista. Addirittura all'estero qualcuno parte già da esordiente ( ad esempio in Russia già da 14 anni ci sono le prove a cronometro e sono permesse le apposite bici). Ovviamente poi bisogna incoraggiare i corridori a non abbandonare questa attività.
Re: Itala e Cronometro - presente e futuro
A quello ci pensa la GazzaMad ha scritto:Ovviamente poi bisogna incoraggiare i corridori a non abbandonare questa attività.

Re: Itala e Cronometro - presente e futuro
Hai sicuramente ragione pero' bisogna aver anche un buon motore per emergereMad ha scritto:E' un pò tardi pensare alla cronometro da juniores. Già da allievo bisogna lavorare, sia su strada ma anche sfruttando la pista. Addirittura all'estero qualcuno parte già da esordiente ( ad esempio in Russia già da 14 anni ci sono le prove a cronometro e sono permesse le apposite bici). Ovviamente poi bisogna incoraggiare i corridori a non abbandonare questa attività.
Con Allenamenti specifici , posizione ecc si puo' migliorare , ma 5 minuti la vedo dura
Il numero degli Juniores è passato da oltre 3000 a 1500 in ventanni, vuol dir che prima avevi il doppio di possibili talenti
Re: Itala e Cronometro - presente e futuro
Ho scoperto che in realtà sono meno, perché non c'è distinzione fra stradisti e bikers. Pertanto il numero effettivo di stradisti è ancor minore.
E' stato chiesto di distinguere nelle tessere l'attività prevalente, ma la federazione se ne è guardata bene dal farlo.
E' stato chiesto di distinguere nelle tessere l'attività prevalente, ma la federazione se ne è guardata bene dal farlo.
Re: Itala e Cronometro - presente e futuro
Ancora peggio
La cronometro rispecchia il movimento Italia , in forte crisi (risultati , corridori , squadre , gare e sponsor)
Scommetto che il norvegese (pare abbia una vo2 max superiore a 97..) che ha vinto viene dallo sci di fondo o dal fondo dell'Atletica Leggera o dalla mtb
Mentre i nostri fanno strada da quando hanno meno di dieci anni
La cronometro rispecchia il movimento Italia , in forte crisi (risultati , corridori , squadre , gare e sponsor)
Scommetto che il norvegese (pare abbia una vo2 max superiore a 97..) che ha vinto viene dallo sci di fondo o dal fondo dell'Atletica Leggera o dalla mtb
Mentre i nostri fanno strada da quando hanno meno di dieci anni
Re: Itala e Cronometro - presente e futuro
La Vo2 Max è di 97,5!
Daehlie aveva 96!!!
http://www.procycling.no/article3467273.ece
Oskar Svendsen ne sentiremo parlare..
Daehlie aveva 96!!!
http://www.procycling.no/article3467273.ece
Oskar Svendsen ne sentiremo parlare..
Re: Itala e Cronometro - presente e futuro
L'altro giorno, dopo la crono degli Under 23, avevo qualche pensiero in mente. E' inevitabile che sia stata proprio quella debacle quella che ha fatto parlare maggiormente tra gli organi di stampa. Se su Cattaneo però la cronometro credo che inizialmente non fosse nei piani e quindi la preparazione non sia stata adeguata per raggiungere almeno una top-20 (la scelta di Amadori credo sia stata fatta guardando al percorso, duro e quindi teoricamente adatta ad un corridore come Mattia che in qualche circostanza ha saputo ben difendersi contro il tempo), i miei pensieri si concentravano soprattutto su Davide Martinelli. Tralasciando la pesantezza del cognome, cominciavo a pensare che forse su questo ragazzo, che mi dicevano avere un'ottima testa, si debba lavorare ulteriormente sul profilo mentale perchè, forse anche senza volerlo, credo che continui a sentire ancora un po' troppo i grandi appuntamenti. Lo scorso anno da juniores c'era molta attesa per lui al mondiale, qualcuno ipotizzava addirittura il podio ed invece la cronometro fu da dimenticare, quest'anno ok il salto di categoria e la concorrenza elevata (nessuno però gli chiedeva la vittoria e neanche la top-15 credo), però il 38esimo posto non rispecchia appieno secondo me le sue doti. Che sia stata un'altra giornata storta? Può darsi. Percorso troppo esigente? Può darsi. Però secondo me della componente emozionale credo si debba tener conto perchè, involontariamente, certe volte ci si fa prendere e credo che le gambe siano imballate e si sa bene che non trovare la cadenza giusta fin da subito può compromettere l'esito della prova stessa.
Io sono convinto che Davide possa fare ancora grandi cose contro il tempo, è un primo anno e quest'altra esperienza, seppur lo abbia deluso, gli tornerà utile soprattutto a livello di carattere.
Però chi di dovere dovrà farlo arrivare in condizioni ancora migliori a certi appuntamenti, perchè se un ragazzo durante l'anno ottiene buoni risultati e poi, proprio nell'occasione più importante, finisce molto indietro anche ad avversari che abitualmente si metterebbe alle spalle vuol dire che c'è qualcosa che non va.
Per cui va bene lavorare sui ragazzi già da una certa età, però bisogna ricordarsi che in una prova esigente come può essere una cronometro non contano solo le gambe quanto soprattutto la testa.
Io sono convinto che Davide possa fare ancora grandi cose contro il tempo, è un primo anno e quest'altra esperienza, seppur lo abbia deluso, gli tornerà utile soprattutto a livello di carattere.
Però chi di dovere dovrà farlo arrivare in condizioni ancora migliori a certi appuntamenti, perchè se un ragazzo durante l'anno ottiene buoni risultati e poi, proprio nell'occasione più importante, finisce molto indietro anche ad avversari che abitualmente si metterebbe alle spalle vuol dire che c'è qualcosa che non va.
Per cui va bene lavorare sui ragazzi già da una certa età, però bisogna ricordarsi che in una prova esigente come può essere una cronometro non contano solo le gambe quanto soprattutto la testa.
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")
"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
Re: Itala e Cronometro - presente e futuro
Il problema è che molti giovani nn sono mai saliti su una bici da crono
poi la demonizzazione che ha avuto la crono in Italia ha fatto il resto
poi la demonizzazione che ha avuto la crono in Italia ha fatto il resto
Re: Itala e Cronometro - presente e futuro
CyclingPro lucidamente spietato come al solito:
http://blog.cyclingpro.it/2012/09/19/cr ... ny-martin/
http://blog.cyclingpro.it/2012/09/19/cr ... ny-martin/
Re: Itala e Cronometro - presente e futuro
E' facile che Martinelli non sia ancora in grado di gestire la pressione, anche se io valuterei la sua prestazione in relazione ai suoi coetanei. In teoria ha ancora tre mondiali da disputare in questa categoria, c'è tempo per risalire le posizioni.
Re: Itala e Cronometro - presente e futuro
Visto che avevo aperto il discorso, mi è stato segnalata l'analisi fatta dallo stesso Martinelli alla sua prova in questo sito:
http://www.cyclingtime.it/index.php/rub ... o-malvagia
Premesso che io stesso ribadisco che non mi aspettavo una top-ten ma una top-20 fosse più praticabile, qui si dice una cosa importante in primis: Davide è andato a Valkenburg senza nessun assillo di risultato, quindi si partiva già dal presupposto che qualsiasi cosa andasse bene. Dov'è l'errore quindi? Io non ho dubbi: le responsabilità sono ancora una volta tutte della Federazione. Avete sentito qualcuno dirci che Martinelli andava a fare la cronometro per fare esperienza (tralascio Cattaneo per il quale avevo già detto che il discorso è diverso)? Io, a meno che non mi sia perso qualcosa, personalmente no. Per cui inevitabilmente chi ha spiegato ai giornalisti, che con le critiche ci sono andati anche abbastanza pesanti, che dei ragazzi comunque talentuosi andavano lì solo per onor di firma e non per cercare il risultato? Ce lo si pone il problema che dei ragazzi con un cognome pesante finiscono inevitabilmente sotto l'occhio della critica (che deve essere sempre costruttiva naturalmente) sempre e comunque?
E' proprio vero, come si legge anche dall'articolo postato da alfiso: della cronometro non frega realmente nulla a nessuno.
http://www.cyclingtime.it/index.php/rub ... o-malvagia
Premesso che io stesso ribadisco che non mi aspettavo una top-ten ma una top-20 fosse più praticabile, qui si dice una cosa importante in primis: Davide è andato a Valkenburg senza nessun assillo di risultato, quindi si partiva già dal presupposto che qualsiasi cosa andasse bene. Dov'è l'errore quindi? Io non ho dubbi: le responsabilità sono ancora una volta tutte della Federazione. Avete sentito qualcuno dirci che Martinelli andava a fare la cronometro per fare esperienza (tralascio Cattaneo per il quale avevo già detto che il discorso è diverso)? Io, a meno che non mi sia perso qualcosa, personalmente no. Per cui inevitabilmente chi ha spiegato ai giornalisti, che con le critiche ci sono andati anche abbastanza pesanti, che dei ragazzi comunque talentuosi andavano lì solo per onor di firma e non per cercare il risultato? Ce lo si pone il problema che dei ragazzi con un cognome pesante finiscono inevitabilmente sotto l'occhio della critica (che deve essere sempre costruttiva naturalmente) sempre e comunque?
E' proprio vero, come si legge anche dall'articolo postato da alfiso: della cronometro non frega realmente nulla a nessuno.
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")
"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
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Re: Itala e Cronometro - presente e futuro
Altro fattore da non sottovalutare, che mi pare di aver già accennato in un altro thread: tra un anno i mondiali li ospiteremo noi a Firenze, il che significa maggiori pressioni e aspettative per i nostri atleti, che avranno anche un importante sostegno di pubblico. Abbiamo intenzione di farci umiliare passivamente anche in casa nostra oppure vogliamo partire da adesso nel pensare a come poter migliorare le cose? (certo, la bacchetta magica non ce l'ha nessuno e i miracoli non avvengono dalla sera alla mattina, però un po' di buona volontà in più e meno parole da campagna elettorale le gradirei volentieri).
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")
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- Laura Grazioli
- Messaggi: 2020
- Iscritto il: mercoledì 1 dicembre 2010, 18:53
- Località: Brescia
Re: Itala e Cronometro - presente e futuro
Dopo una notte di riflessione posto le mie considerazione.
Ai ragazzi italiani mancano tre cose: studio sui materiali, distanza e lavoro in acido lattico (e dici niente....).
Partiamo dai materiali.
Credo che nel 95% dei casi (ma sono ottimista) la prima volta che un ciclista italiano veda una bicicletta specifica sia nei raduni della nazionale da juniores (e solo per quelli che vengono chiamati che sono una piccolissima parte). Il lavoro sulla bicicletta da cronometro è di tipo posturale e più tardi cominci, più fatica farai: questo non significa affatto che in gara tra gli allievi si possano usare le biciclette specifiche, ma in allenamento si. Io ho suonato tanti anni il violino, uno strumento in cui la postura è fondamentale, bene, se cominci a 15 anni è naturale smettere dopo poco perché il corpo è ormai fisso e non è in grado di tenere una posizione innaturale. La stessa cosa è per la cronometro. Sappiamo bene che le biciclette specifiche costano, ma se non facciamo questi lavori è già naturale che rimarremo indietro rispetto a nazioni, come per esempio la Russia, che iniziano a lavorarci addirittura da esordienti (proprio per la questione dell'elasticità del corpo).
La distanza.
Avete visto le cronometro che vengono disputate in Italia in tutte le categorie (escludo a priori il Fardelli che quasi non ce lo meritiamo in Italia)? Sono brevissime, spesso (issimo) sono prologhi anche di soli 2 km, una cosa ridicola: sono convinta che non ci sia uno juniores italiano che abbia fatto quest'anno una cronometro più lunga di 20 km. Come è pensabile che possano resistere a distanze da 25, 33 km? In Italia abbiamo anche la fortuna di avere la seconda corsa a tappe più importante del mondo per under, che è il GiroBio, vi sembra normale che una corsa così abbia solo una cronometro di 14 km? Ma questa è una distanza ridicola! Sembra spesso che si metta la cronometro perché si è obbligati (oppure la si elimina e si ottiene la deroga come in Friuli...) ma è considerata tempo perso.
Lavoro in acido lattico.
Per quando sembrino brevi le distanze della cronometro sono sforzi terribili a causa dell'acido lattico. Come si lavora sull'acido lattico? Prendo le parole di Jonathan Vaughters riguardo la cronometro di Phinney dei Giochi Olimpici: servono le corse a tappe. Le corse a tappe in cui c'è sforzo intenso, poi recupero immediato, poi di nuovo sforzo e così via permettono al corpo di resistere ai morsi dell'acido lattico. Domanda: quante corse a tappe per categorie giovanili ci sono in Italia? Andiamo all'estero a farne? Solo il Tour de l'Avenir e il Canada per la nazionale e poi si lascia allo sbaraglio. Senza le corse a tappe non riusciremo mai a creare la resistenza adatta ai nostri atleti. Qui serve soprattutto lo sforzo della federazione per promuovere ed aiutare gli organizzatori nel fare le corse a tappe, è importantissimo.
Ai ragazzi italiani mancano tre cose: studio sui materiali, distanza e lavoro in acido lattico (e dici niente....).
Partiamo dai materiali.
Credo che nel 95% dei casi (ma sono ottimista) la prima volta che un ciclista italiano veda una bicicletta specifica sia nei raduni della nazionale da juniores (e solo per quelli che vengono chiamati che sono una piccolissima parte). Il lavoro sulla bicicletta da cronometro è di tipo posturale e più tardi cominci, più fatica farai: questo non significa affatto che in gara tra gli allievi si possano usare le biciclette specifiche, ma in allenamento si. Io ho suonato tanti anni il violino, uno strumento in cui la postura è fondamentale, bene, se cominci a 15 anni è naturale smettere dopo poco perché il corpo è ormai fisso e non è in grado di tenere una posizione innaturale. La stessa cosa è per la cronometro. Sappiamo bene che le biciclette specifiche costano, ma se non facciamo questi lavori è già naturale che rimarremo indietro rispetto a nazioni, come per esempio la Russia, che iniziano a lavorarci addirittura da esordienti (proprio per la questione dell'elasticità del corpo).
La distanza.
Avete visto le cronometro che vengono disputate in Italia in tutte le categorie (escludo a priori il Fardelli che quasi non ce lo meritiamo in Italia)? Sono brevissime, spesso (issimo) sono prologhi anche di soli 2 km, una cosa ridicola: sono convinta che non ci sia uno juniores italiano che abbia fatto quest'anno una cronometro più lunga di 20 km. Come è pensabile che possano resistere a distanze da 25, 33 km? In Italia abbiamo anche la fortuna di avere la seconda corsa a tappe più importante del mondo per under, che è il GiroBio, vi sembra normale che una corsa così abbia solo una cronometro di 14 km? Ma questa è una distanza ridicola! Sembra spesso che si metta la cronometro perché si è obbligati (oppure la si elimina e si ottiene la deroga come in Friuli...) ma è considerata tempo perso.
Lavoro in acido lattico.
Per quando sembrino brevi le distanze della cronometro sono sforzi terribili a causa dell'acido lattico. Come si lavora sull'acido lattico? Prendo le parole di Jonathan Vaughters riguardo la cronometro di Phinney dei Giochi Olimpici: servono le corse a tappe. Le corse a tappe in cui c'è sforzo intenso, poi recupero immediato, poi di nuovo sforzo e così via permettono al corpo di resistere ai morsi dell'acido lattico. Domanda: quante corse a tappe per categorie giovanili ci sono in Italia? Andiamo all'estero a farne? Solo il Tour de l'Avenir e il Canada per la nazionale e poi si lascia allo sbaraglio. Senza le corse a tappe non riusciremo mai a creare la resistenza adatta ai nostri atleti. Qui serve soprattutto lo sforzo della federazione per promuovere ed aiutare gli organizzatori nel fare le corse a tappe, è importantissimo.
Un uomo comincerà a comportarsi in maniera ragionevole solo quando avrà esaurito ogni altra possibile soluzione
Re: Itala e Cronometro - presente e futuro
Io non la vedo , come un problema solo di crono ma di tutto il movimento..
Vedremo con la gara Under e soprattutto Juniores (dove l'interferenza dei pro non c'e')
L'allenatore degli Juniores ha detto di aver la squadra piu' forte degli ultimi anni. Speriamo abbia ragione lui
Vedremo con la gara Under e soprattutto Juniores (dove l'interferenza dei pro non c'e')
L'allenatore degli Juniores ha detto di aver la squadra piu' forte degli ultimi anni. Speriamo abbia ragione lui