Admin ha scritto:Chiunque potrebbe iniziare a sminuire i contributi altrui tacciandone l'autore di infelicità... qualcuno potrebbe anche dire che io sono un infelice perché passo molto del mio tempo a stare appresso a un forum di ciclismo invece di andare a divertirmi la sera. È solo un esempio. Probabilmente sarei più felice andando a suonare (o al mare!) invece di stare in casa a cancellare post o parti di essi, ma questo non vuol dire che io non abbia il diritto di fare quello che faccio. Non è motivo di discussione, qui, la felicità o meno di una persona.
Mi prende malissimo pensare che non posterai più (piuttosto che ignorare alcuni utenti, cosa che ti ho spesso consigliato), ma non posso esimermi dal farti notare se una volta (o talvolta) sbagli. Faccio di tutto per essere terzo perché è il ruolo che me lo impone, a tutela di tutti sul forum.
Mi becco da una parte le accuse di arroganza, dall'altra quelle di debolezza; sanziono uno e mi si dice che perseguito una fazione, sanziono l'altro e mi si dà del Veltroni, non sanziono nessuno e mi si dice che il forum va in vacca. Anche questo fa parte del ruolo e lo accetto. Ma non è giusto dire che il forum è pieno di troll e persone frustrate, mi sembra irrispettoso nei confronti dei tanti che non lo sono e che frequentano, leggono, arricchiscono questo spazio virtuale.
Marco, ieri non avevo replicato perché per farlo avrei dovuto criticare la tua policy, che non voglio e posso fare.
A freddo, però, mi sento di poter dare un contributo, che non sia un gnè gnè, ma qualcosa di ordine pratico.
La seconda tua frase ed in particolare quanto scritto in rosso tradisce una certa emozione e difficoltà nel gestire una situazione difficile.
Se ne coglie l'immediatezza totale e ne esce quella parolina che mi fa scattare l'alert: "fazioni".
Io non appartengo e non voglio appartenere a fazioni. Per alcuni nei forum fare fazione può essere un gioco, un interesse, un esercizio di un gioco di società.
Avviene in tutti i forum (Lemond e gli altri latinisti giustamente direbbero Fora) e corrisponde ad uno (ma solo uno) dei tanti bisogni umani.
L'assimilazione, poi, è parte di questo gioco. La maggior parte, la quasi totalità dei partecipanti al forum, sono certo non partecipa e non vuol partecipare ad una sorta di gioco elettorale, ma vuole sentirsi nodo di una rete di opinioni e confronti, in una chiave di umana curiosità ed apertura al mondo (perchè il forumista è per logica un socialmente curioso). Abbiamo pure aperto una sezione per andare oltre all'unico vero argomento elettorale ed attribuirvi l'enorme portato ideale messo a punto in questi anni (e siamo un po' indietro).
Pertanto, fatti salvi i paletti che ti sei dato nella policy di gestione del forum (che rendono ineccepibile il tuo operato), ci sono altri aspetti che non necessariamente violano la tua policy, ma che rendono difficile la convivenza.
Anche con argomenti neutri, con interventi comunque apparentemente equilibrati si può arrivare a dire che Hitler, Stalin e Pinochet fossero dei galantuomini o che la mafia possa fare delle utili application alla società civile e tenere bordone a certe idee. Basta fare fazione e usare termini consentiti.
A quel punto capisci che ogni pretesto è valido per ricercare la contrapposizione. O sei con me o sei contro di me. I miei amici sono i tuoi amici, i miei nemici devono essere tuoi nemici ...
Sancire l'esistenza della fazione stabile o subirne l'esistenza è una scelta che non mi sembrava ricompresa nella tua policy.
Ieri mi hai scritto una cosa interessante sulla capacità di accettare le contrapposizioni, come io mi contrappongo agli arroganti della federciclismo.
Nell'approccio la frase ci sta ma non corrisponde alla realtà in esame. C'è una distanza siderale fra l'ostilità e la critica.
La Costituzione italiana ha consentito ad un Paese diviso di separare l'odio per il fascismo dalla critica per lo stesso. Con l'odio avremmo avuto milioni di morti ed avremmo perso gran parte anche dell'intellighenzia del dopoguerra (pure parte di quella antifascista che aveva rielaborato l'esperienza totalitaria italiana).
E penso che esperienze analoghe di uscita consapevole dai totalitarismi siano state vissute positivamente nell'Est Europa ed in Sud America a livello sociale, aldilà degli immancabili eventuali opportunismi.
E' stata una soddisfazione per chi ha vissuto un po' di guerra e dopoguerra (lo dico avendo osservato i miei) assistere alla presa d'atto di un leader di ex tradizione fascista della bontà della Costituzione italiana nata dall'antifascismo (mi riferisco a Fini). Perché cito questo? (non mi interessa la parte politica quanto invece il processo intellettuale)
Perché la critica ti consente di apprezzare il cambio eventuale di rotta del soggetto (persona o gruppo) criticato. L'odio, l'ostilità cieca, no.
Io critico ferocemente il presidente federale Renato Di Rocco, ma non ho una ostilità umana preconcetta nei suoi confronti, avendo pure accolto con favore la sua candidatura molti anni fa. Oggi ho una critica totale nei suoi confronti "postconcetta", alla luce dei fatti e delle conseguenze. Ma non nego a nessuno la possibilità di rimediare ai propri errori; questa è una delle più belle conquiste (poche) del secolo scorso.
Per alcuni la critica è odio e contrapposizione asettica a cui contrapporre altrettanta ostilità cieca. Se questa assimilazione passa, all'inizio vieni colto da "odio reattivo" (pericoloso) e poi a mente lucida dici "chi me lo fa fare", non è il mio campo di gioco, non so proprio giocare. L'ostilità spaventa e mette a disagio; allontana.
Io credo che la critica sia stimolante e che la si possa distinguere nitidamente nella sua percezione dalla mera ostilità; certo richiede impegno ed onestà intellettuale che smuove alcune inerzie, ma confonderla nel mare dell'odio cieco (dell'ostilità a prescindere) è negazione della vita.
Io so bene che il mio modo di esprimere l'opinione, di fare opinione è colorito e fa discutere. Ci mancherebbe; mi aspettavo anche le solite reazioni filo-governative (siano essi Uci o Fci), invero più argomentate, ma vedo che anche chi approccia con pacatezza e compie il minimo generoso tentativo di fare ponte fra diverse opinioni, viene ripagato con la stessa moneta. A nessuno è concesso di non essere parte o fazione. Embeh, io non sono e non voglio appartenere al solito "Voi", ad un fronte, una fazione. Io sono io e "voi" siete tanti io, tutti individualmente interessanti e con una storia distinta.
Detto questo, è il momento di dare sostanza al 3d sulla Nuova Fci. Ce n'è bisogno davvero Marco.