Storia del ciclismo: per gli iscritti al forum...

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Morris

Storia del ciclismo: per gli iscritti al forum...

Messaggio da leggere da Morris »

Sono finalmente riuscito a rendere disponibili a particolari sconti per gli iscritti di questo forum, il secondo volume (ed ultimo) della “Milano Sanremo”, il secondo ed il terzo della “Piccola Agenda Storica dei Ciclisti Professionisti”, nonché il primo volume dell’opera che giudico di maggior rilievo storico da me scritta: “Le corse dimenticate”. Quest’ultima che contemplerà tre volumi, non modificherà il mio progetto di scrivere le storie essenziali delle Grandi Classiche del ciclismo. Da tanto tempo infatti, sono pronti per la stampa i volumi su Gand-Wevelgem, Freccia Vallone e Amstel Gold Race, ma l’editore, che mi è particolarmente vicino in questa fase dei “miei viaggi sulla storia ciclistica”, ha ritenuto di porli in “stand by”, per lasciar spazio ad altro che ritiene di maggior interesse, come appunto i libri appena usciti e, soprattutto, per esaurire completamente, “Arnaldo Pambianco, il campione e l’uomo”: libro pubblicato in formato lusso (A4, in quadricromia e copertina cartonata).
Sono altresì in fase di avanzata scrittura, il secondo volume della collana “Graffiti” (il primo è stato di gran lunga il più diffuso…..forse perché c’era poco ciclismo?), ed il secondo de “Le corse dimenticate”. Al momento, non so se questo due volumi saranno stampati prima, o subito dopo le storie delle tre Classiche citate sopra.

I libri in offerta speciale per gli iscritti al forum di Cicloweb:


"MILANO SANREMO - Storia e protagonisti della Classicissima" (Volume due)


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Formato 15x21 – pagine 154

Contenuti.

La storia della Milano-Sanremo nel dettaglio di ogni singola edizione, dal 1966 alla 102esima (2011), attraverso 46 monografie dedicate alla Classicissima. A complemento e completamento, il focus sui vincitori.

Ritratti dei vincitori: Eddy Merckx (Bel); Rudi Altig (Ger); Michele Dancelli (Ita); Roger De Vlaeminck (Bel); Felice Gimondi (Ita); Jan Raas (Ned); Pierino Gavazzi (Ita); Alfons De Wolf (Bel); Marc Gomez (Fra); Giuseppe Saronni (Ita); Francesco Moser (Ita); Hennie Kuiper (Ned); Sean Kelly (Irl); Erich Maechler (Sui); Laurent Fignon (Fra); Gianni Bugno (Ita); Claudio Chiappucci (Ita); Maurizio Fondriest (Ita); Giorgio Furlan (Ita); Laurent Jalabert (Fra); Gabriele Colombo (Ita); Erick Zabel (Ger); Andrei Tchmil (Bel); Mario Cipollini (Ita); Paolo Bettini (Ita); Oscar Freire (Esp); Alessandro Petacchi (Ita); Filippo Pozzato (Ita); Fabian Cancellara (Sui); Marc Cavendish (GBR); Matthew Goss.
Statistiche sulla Classicissima.

Prezzo di copertina 10€ - Offerta per gli iscritti a questo forum: 7 €



"PICCOLA AGENDA STORICA DEI CICLISTI PROFESSIONISTI" (Volume due)

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Formato 15x21 – pagine 130

I corridori zoomati in questo secondo volume.

Maggio: Valentin Huot; Eddy Pauwels; Auguste Mallet; Guillaume Driessens; Wilfried Nelissen; Maurice Mollin; Alfred Ruegg; Michele Dancelli; Georges Meunier; Paul Guignard; Josè Samyn; Giuseppe Martano; Edoardo Severgnini; Marino Lejarreta; Gustaaf Desmet; Gustaaf Van Roosbroeck; Oscar Plattner; Sean Yates; Anthony “Tony” Doyle; Antonio Suarez; Jean Stablinski; Stefano Della Santa; Jean Claude Theilliere; Giordano Cottur; Jean Pierre Danguillaume; Livio Trapè; Virgilio Salimbeni; Maurice Desimpelaere; Daniel Van Ryckeghem; Dino Liviero; Louis Thietard.
Giugno: Marino Basso; Roberto Visentini; Armando Pellegrini; Ottavio Cogliati; René Pottier; Eloi Tassin; Albert Zweifel; Georgers Speicher; Luis Ocana; Willy Teirlinck; Michele Gismondi; Bruno Monti; Desiré Keteleer; Jan Alding; Giorgio Zancanaro; Aurelio Cestari; Roberto Laiseka; Victor Fontan; Jacques Dupont; Arsene Rijckaert; Remo Bertoni; Luigi Malabrocca; Mario Ghella; Gustaaf Deloor; Ferdinand Van den Haute; Armand De Las Cuevas; Pietro Chiappini; Aurelio Del Rio; Hans Knecht; Andrè Dufraisse.
Luglio: Italo De Zan; Andrea Collinelli; Antonino (Nino) Catalano; Frans Aerenhouts; Eduardo Chozas; Louis Mottiat; Leon Louyet; Carmine Preziosi; Federico Martin Bahamontes; Wilfried Peeters; Gerard Saint; Jean Brankart; Pascal Hervé; Odiel Defraye; Joseph Magnani; Federico Gay; Nico Mattan; Leandro Faggin; Jean Mallejac; Federico Echave; Francis Moreau; Giovanni Battaglin; Nino Assirelli; Edward Vissers; Noel De Pauw; Uwe Raab; Glauco Servadei; Kamiel “Rik” Van Linden; Tommy Prim; Aldo Bini; Gerrit Peters.
Agosto: Olimpo Bizzi; Edward Buchwalder; Oscar Pereiro Sio; Gilbert Bauvin; Gilles Delion; Karl Heinz Kunde; Steven Rooks; Bruno Martinato; Ludo Peeters; Romain Maes; Dieter Kemper; Louis Gerardin; Mario Ricci; Agostino Coletto; José Antonio Momene; Jelle Nijdam; Henri De Wolf; Paul Egli; Paul Maye; Joseph Verachter; Erik Dekker; Omer Huyse; Siro Bianchi; Roger De Vlaeminck; Fermin Trueba; Carlo Galetti; Edward Sels; Roger Pingeon; Frank Hoste; Maurice Archambaud; Alberto Assirelli.

Prezzo di copertina 10€ - Offerta per gli iscritti a questo forum: 7 €


"PICCOLA AGENDA STORICA DEI CICLISTI PROFESSIONISTI" (Volume tre)

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Formato 15x21 – pagine 130

I corridori zoomati in questo terzo volume.


Settembre: Franco Bitossi; Francois Mahe; Jacques Esclassan; Joseph Schils; Peter Winnen; Gustave Danneels; Bruno Vittiglio; Jean-Pierre Monserè; Rik Van Steenbergen; Remo Stefanoni; Lucien Buysse; Vicente Belda; Giampaolo Flamini; Francesco Casagrande; Pierino Baffi; Heinz Muller; Luc Roosen; Didier Rous; Luigi Macchi; Marcel Kint; Valere Ollivier; Giuseppe Saronni; Lino Grassi; Italo Zilioli; Bartolomeo Aimo; Adolphe Deledda; Benoni Beheyt; Guido De Rosso; Michel “Mies” Stolker; Carlo Brugnami.
Ottobre: Vincenzo Meco; Janus Kuum; Arthur De Cabooter; Giovanni Brunero; Joseph Bruyere; Adolphe Braeckeveldt; Lucien “Lull” Gillen; Philippe Thys; Daniel Gisiger; Leonardo Sierra; Georges Passerieu; Knut Knudsen; Johan Musseuw; Frederic Guesdon; Georges Pintens; Pietro Scandelli; Ippolyte Aucouturier; Lucien Petit Breton; Augustin Tamames; Pierfranco Vianelli; Fred De Bruyne; Luciano Ciancola; Charles Crupelandt; Alessio Peccolo; Lorenzo Natale; Aldo Pifferi; Santiago Botero; Julio Jimenez; Maurice Blomme; Giancarlo Polidori; Claudio Michelotto.
Novembre: Leo Proost; Germain Derijcke; Brian Robinson; Silvano Schiavon; Carlo Oriani; Pedro Munoz; Guido Carlesi; Jan Raas; Pierre Magne; Wouter Wagtmans; Clemente Canepari; Marcello Mugnaini; Lech Piasecki; Guido Boni; Leo Van Vliet; Martial Gayant; Giovanni “Gino” Cavalcanti; André Mahe; Bernard Guyot; Bruno Mealli; Marcel Perriere; Giuseppe Olmo; André Rosseel; Vinson Denson; Luigi Sarti; Roger Rosiers; Sammie Moreels; Lode Anthonis; Gosta Pettersson; Joseph Hoevenaers.
Dicembre: Ernest Sterckx; Vicente Lopez Carril; Giovanni Rossignoli; Nino Borsari; Dalmacio Langarica; Bernardo Rogora; Alfio Vandi; Renato Laghi; Diego Ronchini; Donato Zampini; Lucien Teisseire; Sylvain Grysolle; Angelo Lecchi; Jacques Hanegraaf; Domingo Perurena; Cesare Cipollini; Moreno Argentin; Jozef Huysmans; Julien Schepens; Maurizio Rossi; Victor Van Schil; Cees Haast; Noel Forè; Christian Raymond; Guido Reybrouck; Giacomo Fornoni; Rolf Wolfshohl; Roger Swerts; Guillaume Van Tongerloo; Marcel Janssens; Francisco Gabica.

Prezzo di copertina 10€ - Offerta per gli iscritti a questo forum: 7 €


“LE CORSE DIMENTICATE” (Volume uno)
Storia, protagonisti ed inediti di tante prove significative”


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Formato 15x21 – pagine 270

Uno zoom fra storia e cultura, che evidenzia le evoluzioni del ciclismo, il ruolo dei giornali nel suo decollo e quei lenti ma costanti segni di involuzione che l’hanno attanagliato. Oggi, il pedale agonistico vero, è in crisi nera, ed è perlomeno amaro constatare, in un mondo che si riempie la bocca di “mondializzazione”, quanto il ciclismo abbia dimenticato di non aver fatto, in Italia, l’italianizzazione….


…..dalla lunga introduzione del libro….
“Le corse per professionisti, protagoniste catalizzatrici dell’essenza degli atleti, sono dunque sempre più rare al nord e quasi del tutto sparite al sud, ed a poco valgono le internazionalizzazioni, vere o presunte, vantate dalla idrovora UCI, verso la quale, la Federazione Italiana è genuflessa, aldilà di ogni limite, definito con un tangibile eufemismo, “istituzionale”. Un libro, sulle manifestazioni ciclistiche che, di fatto, non ci sono più nel nostro Paese e che volesse essere totalmente sincronico alle letture odierne, dovrebbe trattarne a decine. Qui ho fatto la scelta delle più lontane, sepolte col cemento e dimenticate, limitando il segmento temporale a tutto il periodo dove il ciclismo era il primo sport nazionale, ovvero fino a circa metà degli anni sessanta. Ne seguirà un lavoro con tanti resoconti o materiali inediti, introvabili pure per i migliori ricercatori su internet, che piaceranno poco agli amanti del pedale dell’attualità, con tutto quel che c’è e che non ho trattato nemmeno a mo’ di eco sopra, ovvero al ciclismo delle “periodizzazioni” e delle specializzazioni esasperate, dei dottori come unici preparatori, della genuflessione e relativo masochismo degli atleti, dei dirigenti più scarsi fra quelli sportivi ecc. Piacerà, forse, a coloro che vogliono capire, o che amano, magari solo per curiosità, la storia che ci sta alle spalle. E che fra ordini d’arrivo intinti di corridori che per taluni non diranno nulla o sono fossili, vi siano degli zoom su di loro, rappresenta per me la coerenza con ciò che mi muove da sempre: sono gli atleti la quintessenza dello sport”.
Indice
Pagina 7 – Introduzione; Pagina 13 – Dal velocipede alla bicicletta; Pagina 16 – Firenze-Pistoia, la più antica corsa italiana; Pagina 18 – Milano-Torino 1876, la prima classica d’Italia; Pagina 19 – L’affermazione della bicicletta e l’avvio delle grandi corse; Pagina 23 – Torino - Milano 1893; Pagina 26 – L’arrivo del Ciclismo e le sue corse….. più dimenticate; Pagina 29 – Gran Fondo - La Seicento chilometri; Pagina 53 – Roma – Napoli – Roma; Pagina 75 – Corsa del XX Settembre (dal 1918); Pagina 87 – Roma – Napoli – Roma (dal 1928); Pagina 137 – Gran Premio Ciclomotoristico delle Nazioni (dal 1955); Pagina 241 – Corsa Nazionale; Pagina 245 – Milano – Bologna – Roma; Pagina 251 – Milano – Mantova; Pagina 269 – Indice; Pagina 270 – Note

Prezzo di copertina 15€ - Offerta per gli iscritti a questo forum: 11 €


Se i libri vi interessano, potrete riceverli tramite pacco-raccomandata, con pagamento in contrassegno, al costo totale di € 36 (32 per i volumi e 4 di contributo spese di spedizione). L’eventuale ordine, potrete comunicarmelo, attraverso un messaggio privato.

Maurizio Ricci (Morris)
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giangi1964
Messaggi: 57
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 21:33
Località: Gorizia

Re: Storia del ciclismo: per gli iscritti al forum...

Messaggio da leggere da giangi1964 »

Bravo Morris,
ho da poco finito di leggere la prima "tranche" della Milano-Sanremo e non vedo l'ora di continuare con il secondo volume.
Ho apprezzato molto il racconto sulle prime edizioni della competizione con i vari aneddoti o la semplice cronaca della corsa.
Anche i ritratti dei vincitori sono stati da me graditi, come la certosina ricerca degli ordini d'arrivo e, cosa ancor più difficile da reperire, i resoconti delle corse soprattutto, immagino, quelle più "antiche".
Spero che quanto prima potrai portare alla luce anche i libri per le corse belghe/olandesi che hai segnalato, e magari anche ulteriori novità. :flags:
Non avendo potuto vedere all'opera tutti i campioni del ciclismo mi dai la possibilità di poterli raffrontare, soppesare e capire il loro valore ed in alcuni casi il loro carattere, facendomi notare le differenze "storiche" del ciclismo nel corso degli anni.
Continua così Morris.

:clap:

P.S.: hai in programma di raccontarci i fasti anche della Roubaix o della Liegi?
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lanzillotta
Messaggi: 4072
Iscritto il: lunedì 31 gennaio 2011, 2:54
Località: Canosa Di Puglia (BAT)

Re: Storia del ciclismo: per gli iscritti al forum...

Messaggio da leggere da lanzillotta »

bella idea..ma se volessi solo il volume 2 e il 3? quelli sui ciclisti profe
Campione '15
Generale Giro d'Italia 16
15°/20°/21° Tappa Giro d'Italia 16
21° Tappa TDF 16
Campione Olimpico 16
Campione Italiano 17
Lombardia 17
Paris-Roubaix 18
Campione Italiano Crono 18
Campione Europeo Crono 19
Coppa Europa UCI 2019
20 Tappa Giro d'italia 2020
7 Tappa Vuelta 2020
10e21 Tappa Giro d'italia 2021
Generale Giro d'italia 2021
Paris Tours 21
Campionato Italiano 22
Paris-Roubaix 23
Morris

Re: Storia del ciclismo: per gli iscritti al forum...

Messaggio da leggere da Morris »

giangi1964 ha scritto:Bravo Morris,
ho da poco finito di leggere la prima "tranche" della Milano-Sanremo e non vedo l'ora di continuare con il secondo volume.
Ho apprezzato molto il racconto sulle prime edizioni della competizione con i vari aneddoti o la semplice cronaca della corsa.
Anche i ritratti dei vincitori sono stati da me graditi, come la certosina ricerca degli ordini d'arrivo e, cosa ancor più difficile da reperire, i resoconti delle corse soprattutto, immagino, quelle più "antiche".
Spero che quanto prima potrai portare alla luce anche i libri per le corse belghe/olandesi che hai segnalato, e magari anche ulteriori novità. :flags:
Non avendo potuto vedere all'opera tutti i campioni del ciclismo mi dai la possibilità di poterli raffrontare, soppesare e capire il loro valore ed in alcuni casi il loro carattere, facendomi notare le differenze "storiche" del ciclismo nel corso degli anni.
Continua così Morris.

:clap:

P.S.: hai in programma di raccontarci i fasti anche della Roubaix o della Liegi?
Ti ringrazio tantissimo per quanto hai scritto. Hai colto quelle che erano le mie volontà. In particolare quando ti riferisci alle corse più antiche, dove il materiale completamente inedito, è di gran lunga maggioritario. Relativamente alle corse belghe (Doyenne ovviamente compresa) e alla Roubaix, posso garantirti che prima o poi usciranno anche le loro storie.
Grazie di nuovo Giangi, sei uno dei miei più grandi e preziosi lettori, da sempre! :gruppo:
Morris

Re: Storia del ciclismo: per gli iscritti al forum...

Messaggio da leggere da Morris »

lanzillotta ha scritto:bella idea..ma se volessi solo il volume 2 e il 3? quelli sui ciclisti profe
Certo, è possibile. Ti ho inviato un pvt.

Ciao!
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Alanford
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Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 13:05

Re: Storia del ciclismo: per gli iscritti al forum...

Messaggio da leggere da Alanford »

Il ciclismo è legato profondamente alle sue radici, lo seguo fin da quando ero bambino (fine anni '60) ed i libri su questo sport, sia quelli prettamente statistici, che quelli di storie e aneddoti, sono stati compagni di viaggio...importanti per conoscere o ricordare!

Caro Morris, ho apprezzato tutto il lavoro che hai fatto, in particolar modo i libri sulla Milano Sanremo e le Corse dimenticate....per me la storia del ciclismo, ha un fascino ineguagliabile.
Ora non mi resta che attendere le classiche del nord! :)
Un voto complessivo al tuo lavoro? 9

Ti avrei dato 10 se ci fossero stati libri sul ciclismo femminile... :D ...ma penso tu lo sappia, che è una mia grande passione :)
Vai avanti così!
Morris

Re: Storia del ciclismo: per gli iscritti al forum...

Messaggio da leggere da Morris »

Alanford ha scritto:Il ciclismo è legato profondamente alle sue radici, lo seguo fin da quando ero bambino (fine anni '60) ed i libri su questo sport, sia quelli prettamente statistici, che quelli di storie e aneddoti, sono stati compagni di viaggio...importanti per conoscere o ricordare!

Caro Morris, ho apprezzato tutto il lavoro che hai fatto, in particolar modo i libri sulla Milano Sanremo e le Corse dimenticate....per me la storia del ciclismo, ha un fascino ineguagliabile.
Ora non mi resta che attendere le classiche del nord! :)
Un voto complessivo al tuo lavoro? 9

Ti avrei dato 10 se ci fossero stati libri sul ciclismo femminile... :D ...ma penso tu lo sappia, che è una mia grande passione :)
Vai avanti così!
Caro Alanford, ti ringrazio per le tue generose valutazioni che, tra l'altro, m'hanno fatto capire che sei anche tu "uno degli intorni al mezzo secolo" :D.
Hai ragione quando dici che ho scritto poco sul ciclismo femminile. Poco, perché in passato lo feci (2002 “Polisportiva Edera Forlì-Il Politecnico dello Sport” - Vespignani Editore), evidenziando su tutte le altre atlete che sono passate nelle mie squadre, uno zoom di decine di pagine su Fabiana Luperini. Ma è pur vero che poi, per il fatto di esser stato protagonista-dirigente di questo ciclismo, mi sono troppo trattenuto.
Ne faccio ammenda.
Ciao!
Morris

Re: Storia del ciclismo: per gli iscritti al forum...

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Da “Le Corse dimenticate” (Volume uno)

Si correva anche così……un tempo

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Il trionfatore del GP Ciclomotoristico 1959 in azione al rullo della Lambretta pilotata da Lorenzetti, durante la tappa inaugurale di Napoli.


Un protagonista al GP Ciclomotoristico....

Giorgio Albani

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Nato a Monza il 15 giugno 1929. Velocista. Alto m. 1,73 per kg 70. Professionista dal 1949 al 1959 con 34 vittorie. Il suo senso tattico, che pareva predirne un futuro come tecnico, ne innalzò il palmares da corridore. Fu capace di emergere, anche in corse che sembravano impossibili per la sua ruota veloce. Riuscì ad essere una luce del movimento italiano, nonostante la presenza di tanti corridori di nome. La vittoria nel Campionato Italiano 1956, a punti, dopo cinque prove, ne diede testimonianza, così come i sette centri di tappa al Giro d’Italia e le vittorie in quasi tutte le classiche nazionali. Partecipò ad 8 edizioni della “Corsa Rosa”: nel 1950 (45°); 1952 (10°); 1953 (15°); 1954 (12°); 1955 (39°), 1956 (17°); 1957 (53°) e nel 1958, dove si ritirò. Fu due volte azzurri ai Mondiali: nel 1952 in Lussemburgo e nel 1956 a Copenaghen. In entrambe le occasioni, dopo aver svolto il suo lavoro, si ritirò. Militò sempre nella Legnano, salvo l’ultimo anno, quando andò a fare da chioccia ai giovani della Molteni e, dal 1960, ne divenne direttore sportivo storico. Fra i grandi corridori guidati dal monzese nella “Grande Molteni”, i vari Motta, Dancelli e, soprattutto, Eddy Merckx, col quale creò un connubio da leggenda. Tornando all’Albani corridore, di nota il suo esordio, avvenuto fra i dilettanti a 19 anni compiuti. Pur di farlo correre, a lui che era un operaio di una ditta di confezioni, il Pedale Monzese, oltre all’abbigliamento, fornì un mezzo stipendio sotto forma di rimborso spese. Non si sbagliarono: dopo poco più di un anno, Giorgio, era già professionista vincente, nella Legnano. Tutte le sue vittorie. 1950: tappa di Milazzo al Giro di Sicilia; Coppa Agostoni. 1951: Milano-Modena; Circuito di Arona. 1952: tappa di Bologna al Giro d'Italia; tappa di Roccaraso al Giro d'Italia; Giro dell'Appennino; Giro del Piemonte; Circuito di Seregno. 1953: tappa di l'Aquila al Gran Premio Ciclomotoristico; Tappa di Genova al Giro d'Italia; Giro del Lazio; Coppa Bernocchi; Circuito di Lodi; Circuito di Grottarossa. 1954: tappa di l'Aquila al Gran Premio Ciclomotorìstico; tappa di Roma al Giro d'Italia; Giro dell'Appennino; Tre Valli Varesine; Circuito di Codogno. 1955: tappa di Ancona al Giro d'Italia; Criterium Avesnes. 1956: Campionato italiano; tappa di Lecco al Giro d'Italia; tappa di San Pellegrino al Giro d'Italia; Giro del Veneto; Circuito di Lodi; Criterium di Basilea; Circuito di Ovada; Circuito di Alessandria. 1957: Giro di Campania; Circuito di Vigevano; Circuito di Alessandria. 1958: Circuito di Roccabianca.
I suoi migliori piazzamenti. 1949: 3° nella Coppa Agostoni. 1950: 2° nel Giro di Romagna; 2° nella tappa di Brescia al Giro d'Italia; 3° nel Trofeo Baracchi; 1951: 2° nella Milano-Torino; 2° nel Giro dell'Emilia; 3° nel Gran Premio Massaua Fossati di Grosseto. 1953: 2° nella tappa di Roccaraso al Giro d'Italia; 2° nella tappa di Riva del Garda al Giro d'Italia; 3° nella tappa di Modena al Giro d'Italia; 3° nel Giro del Piemonte. 1954: 2° nella tappa di Torino al Giro d'Italia. 1954: 2° nella tappa di Milano al Giro d'Italia; 3° nella Milano-Modena. 1955: 3° nella Milano-Torino; 3° nella tappa di Viareggio al Giro d'Italia; 3° nella tappa di Roma al Giro d'Italia; 3° nella tappa di Lido di Jesolo al Giro d'Italia. 1956: 2° nella tappa di Rimini al Giro d'Italia; 2° nella tappa di Bologna al Giro d'Italia; 2° nella Tre Valli Varesine; 2° nel Gran Premio Industria e Commercio; 3° nel Trofeo Baracchi. 1957: 2° nella tappa di Montecatini al Giro d'Italia; 2° nella tappa di Como al Giro d'Italia; 3° nella tappa di Saint Vincent al Giro d'Italia; 3° nel Giro di Toscana. 1958: 3° nel Giro di Toscana; 3° nella tappa di Varese al Giro d'Italia; 3° nella tappa di Forte dei Marmi al Giro d'Italia.

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Re: Storia del ciclismo: per gli iscritti al forum...

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Sempre da "Le Corse dimenticate" (Volume uno)....

Gran Fondo - La Seicento chilometri

L’avvento della bicicletta, a lungo definita pure “bicicletto”, non avvenne in maniera lineare e tranquilla nella cultura e nel costume degli italiani. Le rivoluzionarie possibilità che, al contrario del velocipede, il nuovo mezzo dava a tutti, donne comprese, portò scompiglio ad abitudini consolidate, ed il vento della “belle epoque”, in Italia, si trovò a fare i conti con un’antropologia ben diversa da quella francese. La bicicletta donava libertà, sostituiva il cavallo, era raggiungibile da tanti, ed era lontanissima dai macchinosi echi circensi del velocipede. La sua diffusione portò numeri inimmaginabili, sia nelle città che nelle campagne adiacenti, creando bisogni e reazioni. L’esigenza di consigliare i “biciclisti” sull’uso corretto del mezzo e di lanciarlo commercialmente, si scontrò con la diffidenza e l’ostracismo dei contadini e della stessa chiesa, che tardò assai a capire quanto il nuovo strumento, fosse un fattore di nuova qualità della vita della gente. Nelle campagne, i cani divennero le armi per scacciare e spesso aggredire “l’intruso” pedalatore, mentre l’organizzazione ecclesiastica, divisa fra i tanti parroci aperti e inneggianti, ed i vescovi marcatamente avversi, si pose a freno della diffusione del nuovo strumento. In questo coacervo, i giornali e, soprattutto le riviste di settore, assunsero un ruolo educativo e di trasmissione notevole. A Milano, il 22 aprile 1894, uscì il primo numero de “La Bicicletta”, una rivista bisettimanale che ebbe un peso importantissimo nel lancio del nuovo strumento a pedali, in tutti i sensi: sia nella cultura, che nello sport. Non si trattava della prima pubblicazione specifica. A Torino, infatti, dal 1883, usciva la bisettimanale “Rivista Velocipedistica”, ma nessun giornale fu pari a quello milanese, nella capacità di incidere con completezza, per un decisivo decennio, “sull’assorbimento” sociale ed economico del nuovo mezzo. “La Bicicletta”, i cui primi numeri si stampavano su fogli di color rosa (tinta poi ripresa dalla Gazzetta dello Sport), attraverso redattori illuminati ed orizzontali nelle visioni e negli apogei, fra i quali anche l’eminente figura di Vittorio Luigi Bertarelli, che si firmava con lo pseudonimo di “Biagio Adagio”, sviluppò campagne tese a consigliare ed educare i cittadini nell’uso dello strumento, a seguirne quelle evoluzioni che, con rapidità, stavano emergendo e a lanciarne la pubblicità, spesso gratuita, come un valore tanto etico, quanto deontologico.
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Fu quel giornale, con un ammirevole e poco diffuso spirito laicistico, a mettere a nudo le contraddizioni e le non certo edificanti esternazioni della chiesa, sia su valori e potenzialità della bicicletta, quanto sulle ennesime discriminazioni nei confronti delle donne.
Le stesse foto poste qui sotto e nella pagina precedente, relative al giorno del lancio della rivista, ne furono chiara testimonianza.
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Fu “La Bicicletta” ad assumersi la “sfacciataggine”, lecita e razionale, di pubblicizzare, a tutela degli ormai definiti ciclisti, la pistola “scacciacani” che tanta parte ha avuto nella cultura del periodo e non solo. Fu la prima ad annunciare la nascita, a novembre 1894, del Touring Club Ciclistico Italiano, associazione benemerita che, nel 1900, mutò il nome in Touring Club Italiano. Con la citata associazione, i cui meriti e valori sono conosciuti in ogni appassionato di ciclismo, la rivista si raccordò sempre. E “La Bicicletta”, fu il primo giornale, dopo l’esperienza di patrocinante svolta dal “Corriere della Sera” per la Milano Torino nel 1893, a pensare ed ideare, al fine di sostenere il nuovo mezzo, di investire sullo sport ad esso legato. L’idea della rivista si dimostrò ancora una volta originale. Non si trattava di organizzare una semplice corsa, ma di tradurre una realtà che faceva capolino e che nel mondo stava prendendo piede: il biciclo aveva scalzato il velocipede, anche e soprattutto perché alla maneggevolezza, aggiungeva la gradevolezza e la facilità atte a percorrere notevoli distanze. Quindi, era necessario predisporre una manifestazione che ne esaltasse le novità da trasportare a tutti. Il passo verso una Gran Fondo, fu dunque breve e, sul collaudato itinerario che da Milano portava a Torno, ed il ritorno nel capoluogo lombardo, “La Bicicletta”, il 20 maggio 1994, propose questa prova, lunga 540 chilometri. L’adesione fu massiccia, in considerazione dello “spavento” che poteva portare anche fra i ciclisti professionisti. Il giornale mise a disposizione un montepremi di 1500 lire, all’incirca 45000 euro odierni, in termini di valori commerciali. Un’ottima somma, dunque, che divenne un fatto coinvolgente il pubblico dei lettori, attraverso la pubblicazione del totalizzatore dei premi, che i 20 ciclisti che riuscirono ad arrivare al traguardo, avevano raggiunto. Vinse Eugenio Sauli, alla media di 20,431 kmh, un’andatura che era data per impossibile, vista la distanza.
“La Bicicletta”, coadiuvata dall’Unione Sportiva Milanese, ripropose la Gran Fondo otto anni dopo, nel 1902, sul medesimo percorso della precedente, che segnò la vittoria di un corridore che non veniva pronosticato per corse così lunghe: Enrico Brusoni. La rivista, unitamente al suo partner organizzativo, visto il crescente successo della manifestazione, la ripresentò modificata nel 1903, su un nuovo e più impegnativo percorso che raggiungeva la fatidica lunghezza di 600 chilometri. L’itinerario prevedeva la partenza da Milano indi Bologna, Ferrara, Padova e ritorno a Milano. Vinse Giovanni Rossignoli, autore di una vera impresa, conclusasi con un arrivo solitario tale, da non avere praticamente pari nella storia del ciclismo italiano, ovvero con un anticipo sul secondo di ben 4 ore e 45 minuti. L’anno seguente, con la quarta edizione della Gran Fondo, vinta nuovamente da Enrico Brusoni e stabilitasi su una lunghezza di 600 chilometri, di lì appunto la denominazione aggiuntiva della manifestazione, l’esperienza organizzativa e di promozione de “La Bicicletta” si chiuse. Gli scopi erano stati raggiunti e la rivista lasciò interamente la sua creatura all’Unione Sportiva Milanese che, col patrocinio de “La Gazzetta dello Sport”, organizzò la Corsa Nazionale su un tracciato diverso, ed assai più corto: 340 km. Con questa denominazione si giungerà al 1908 compreso. La Gran Fondo-La Seicento, ritornò nel 1912, organizzata sempre dall’Unione Sportiva Milanese, sull’ormai fatidica distanza, che si distribuiva da Milano a Modena, indi Bologna, Ferrara, Verona e ritorno a Milano. Vinse un gran nome: Luigi Ganna. L’anno successivo, sempre sui medesimi contenuti a trionfare fu un giovane destinato a divenire fulcro della storia ciclistica italiana: Costante Girardengo.
All’indomani del conflitto mondiale, il 19 agosto 1919, stavolta con base a Torino, ed organizzazione della Associazione Sportiva Torinese, fu proposta nuovamente la Gran Fondo-La Seicento, su un percorso completamente nuovo: Torino-Milano-Trento-Trieste. Sui 662 km proposti vinse Alfredo Sivocci. Ne seguì un nuovo, stavolta lunghissimo, stop. Per ritrovare la Gran Fondo bisogna salire al 1941, quando, in piena guerra, il 6 luglio, fu proposta dalla Gazzetta dello Sport su un itinerario quasi completamente lombardo, con partenza ed arrivo a Milano, una prova di 522 chilometri. Vinse il pratese Aldo Bini. Nuovo stop, ed un ultimo colpo di coda, il 9 giugno 1979, quando, sempre la Gazzetta dello Sport, per volere del grande Vincenzo Toriiani, ripropose da Milano a Roma, su 670 chilometri complessivi, la Gran Fondo. La corsa, partita due giorni dopo la conclusione del Giro d’Italia, e coi campioni molto stanchi, non raccolse gli auspici. Vinse Sergio Santimaria.

Maurizio Ricci (Morris)
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