Non entro nei termini del tormentone che Armstrong abbia o meno ragione, ovvero che tutti (ed in tutte le epoche) ... allo stesso modo ... ecc. bla bla bla
Gli elementi a disposizione allo stato sono quelli che sono e quindi sarebbe una discussione fra opinioni consolidate, anche stucchevole ormai.
Quando avremo il quadro sull'operato dell'Uci però è probabile che qualche tassellino ancora andrà messo dove di competenza e capiremo se tutti i cattivoni erano cattivoni allo stesso modo (coperti allo stesso modo) o se alcuno/i sono stati più cattivoni degli altri. E soprattutto capiremo se vi erano cattivoni non in maglie e pantaloncini, bensì in giacca e cravatta o blazer irlandese (nascondipanza).
Uno che ammette, a mio avviso, dovrebbe ammettere e basta (e pure in qualche misura sparire in oblio temporaneo) e non cercare in quel momento inutili alibi o evidenziare mali comuni per riceverne "mezzo gaudio".
A parte la vicenda citata, ciò che lascia basiti è il pressapochismo (press-pochezza la chiamerei) di alcuni passaggi di Gazza Monti, come ad esempio quando scrive che "oggi più ancora di ieri la Gazzetta abbraccia e appoggia con forza la proposta della Wada per una commissione di verità e riconciliazione".
Ehhhhhhhh???!!! La Wada che cosa avrebbe proposto?!
Riprendo al riguardo un estratto da Tuttobici:
"Ma invece di instaurare un dialogo professionale continuo con il Presidente della WADA, l’UCI ha pubblicamente annunciato con un comunicato stampa che la WADA ha accettato di lavorare con l’UCI stessa ad una Commissione “verità e riconciliazione”. Questo non solo è sbagliato nel contenuto, ma ancora una volta ingannevole."
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pa ... 55936&tp=n
Evidentemente GazzaMonti legge solo i comunicati Uci di Hein&Pat, oppure spera che avallando le panzane del Gatto e della Volpe, possa avere da questi trattamento migliore per il Giro? (Pat disse che il Giro doveva adeguarsi all'Uci)
Scopriamo poi un desiderio rosaceo di essere Gazza d'inchiesta e di governo, una Gazza che addirittura spende una parola per il ciclismo "lo sport che meglio di altri ha saputo farsi male da solo".
Già, ma siamo noi ciclofili a chiedere al caro sig. GazzaMonti se "è ancora credibile sostenere che i reprobi siano solo gli eroi del pedale?"
Cosa ha fatto il suo giornale per rispondere a questa domanda? A mio avviso questa domanda in Italia è stata proprio generata dalla informazione del giornale rosa che GazzaMonti dirige.
Quindi "andiamo in fondo a questa storia. E non prendiamoci per i fondelli." Tutti, ma proprio tutti GazzaMonti, "come dice Lance Armstrong".
Se "ci aggrappiamo all'idea che, a parità di doping, ha comunque vinto il migliore" allora possiamo dire che il doping informativo della Gazza è certamente esclusivo, riservato all'unica eLetta da molti amanti del ciclismo.
Per anni noi ciclofili alla Gazza "gli abbiamo voluto e gli vogliamo bene", con "il dolore profondo più che lo sbigottimento", con "un'attesa vuota di spiegazione, un intimo brivido di imbarazzo". "E' mai possibile che soltanto" noi ciclofili" abbiamo in sorte di scovare le mille dopate informative della Gazzetta, "con l'enorme pena che comporta"?
Ps. "Dal terribile elenco di Fuentes sta emergendo — e che fatica! — la squadra di calcio della Real Sociedad. Pesce piccolo, tutto sommato. E' ancora credibile sostenere che i reprobi siano solo gli eroi del pedale?"
BUON LAVORO CARO GAZZAMONTI !!!