iniziamo col dire che questo dibattito mi piace comunque.
questa stagione ciclocrossistica, sarà per la sua spettacolarità o sarà per l'effetto inverso del ciclismo su strada di questi tempi, ha visto un piacevole picco di partecipazione su questo forum (siamo a pag 17 di questo thread, l'anno passato furono 4 pagine, l'anno precedente fu una!, ma fu aperta solo a meta' dicembre).
questa considerazione meriterebbe un post a se' e dovrebbe far riflettere. a me non puo' che far piacere, da appassionato da sempre della disciplina, su cui mi son trovato troppe volte a rompere le palle quasi da solo qui su
vabbe', torniamo a noi e riannodo il filo, nel dire che mi fa molto piacere vedere che la discussione va oltre il mero aspetto tecnico e va ad interrogarsi sul futuro di questo sport.
sammy ha scritto:
perdiamo di vista l'obiettivo che è solo di non abbandonare il cross, visto che tutto sembra difficile e insormontabile non facciamo i gradassi volendoci mettere a fare i professori nei forum, io non conosco bene l'ambiente ne la realtà federale tanto meno come si organizza un evento ma ho piena certezza che bisognerebbe prima fare e poi criticare. Ho trovato in passato dei percorsi non belli, ma ho sempre apprezzato l'entusiasmo, l'impegno dei tanti volontari che alla fine hanno la passione di fare (senza un tornaconto economico), credo che questo basti per far comprendere che aldilà delle critiche, resta il fatto che spesso chi critica forse non sa neppure fare...o peggio non è informato sulla sommità di problematiche e di ostacoli che contraddistinguono questa specialità. Se poi sto parlando con i più grandi crossisti del presente o passato o di organizzatori fiamminghi beh allora alzo le mani e dico che avete ragione. Abbiate entusiasmo e amore per il cross aldilà degli schemi.
scusami, ma che discorso e'? quali sono gli "schemi"?
personalmente non ho bisogno di "provarlo" il mio amore per il ciclocross, e lo stesso vale per gli altri che stanno intervenendo qui.
pero' se solo gli organizzatori possono stare a discutere di organizzazione delle gare, be', allora chiudiamo il forum...
allora solo i ciclisti possono commentare le corse, e via di seguito...
in qualità di spettatore e di appassionato (e di organizzatore di garette clandestine tra 30 amici
) penso di avere tutta la legittimità nel dire la mia, criticando cio' che non condivido ed esaltando gli aspetti positivi.
sull'impegno dei tanti volontari infatti non ho proferito parola, anzi, dinnanzi a loro mi chino nel fango
leggi pochi post sopra e vedi come ho lodato il ruolo fondamentale dei volontari a louisville, che hanno evitato che un mondiale fosse spazzato via da un fiume.
ma i percorsi non li disegnano i volontari, che nemmeno firmano contratti con le tv e si occupano della promozione.
allora, vediamola da un altro lato:
perche' e' stato scelto un percorso cosi' insipido come quello delle capannelle con tutte le possibilità che puo' offire il territorio italiano e romano in particolare?
perche' si e' scelto di rinunciare a renderlo un po' piu' battagliero, quando bastavano un paio di rampe e due camion di sabbia?
perche' si e' rinunciato a fare promozione dell'evento col risultato di correre dinnanzi a 150 persone? (o louisville sabato ce n'erano 10'000, sotto la neve)
perche' non si e' trovato un accordo con la rai o con altre emittenti?
perche' la rai snobba completamente quella che e' la disciplina piu' spettacolare del ciclismo, la cui trasmissione avrebbe costi davvero ridotti?
se tutto cio' e' ininfluente, allora siamo davanti a gente incapace di lavorare. in buona fede, ma incapace.
Per cauz: sul lasciare al calcio la questione del complotto capitolino, perdona ma ho ragione di crederci sempre di più invece e l'accanimento di alcuni forumisti mi dà conferma, ma questo la dove fosse vero è solo un problema ed un limite...loro.
be', allora porta delle tesi a supporto di questa tua posizione, perche' personalmente la trovo quasi offensiva.