Huck Finn ha scritto:prof ha scritto:Huck Finn ha scritto:
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Sinceramente mi sfugge la logica per cui fare finta di non essere al max potrebbe portare dei vantaggi sul lungo periodo (Giro d'Italia). Io credo che, se Wiggins ne avesse avuto, da un punto di vista psicologico sarebbe stato più utile stare con Nibali, se ce la faceva (volendo trovare un lato debole al siciliano, l'aspetto mentale mi sembra quello in cui è più 'attaccabile')
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E' la pratica della dissimulazione e si gioca tutta sul filo di una guerra psicologica; è "arte della guerra". Mai fare vedere al nemico le propie divisioni, mai mostrare al nemico la propria forza se non nel giorno della battaglia. Se il nemico ti crede debole, si scoprirà e quando si accorgerà che tu sei forte, piu' di quanto si aspettasse, sarà per lui lo sbandamento, la paura, il crollo.
no, anche io dissento. Nel ciclismo questo sistema funziona (come anche lasciare un gap, ad inizio salita, su una salita dove sali al 15 all'ora però, agli avversari come se non si tenesse il ritmo) , ma quando sei NETTAMENTE più forte. Staccare l'avversario in salita lascia uno strascico notevole di tranquillità ed efficacia nell'allenarsi e nel recuperare. Dà anche la convinzione per attaccare prima. Se sei lì quasi alla pari, non conviene mai.
Viceversa , se vedi che sei di una buona misura superiore, quando anche una buona iniezione di fiducia all'avversario sai che non ti può preoccupare, allora questo sistema può indurre l'avversario ad attaccare e rischiare PRIMA, dandoti il grande vantaggio di non dover spaccare il gruppo in prima persona e ovviamente facendogli perndere un pesante contraccolpo.
Non mi sembra il caso di Wiggins, che già sulle prime rampe prima del guasto meccanico qualche perplessità la destava.
A me sembra più semplicemente che un corridore nato inseguitore da pista e solo dopo alcuni anni trasformatosi in ottimo scalatore, sia naturale che accusi pur sempre dei problemi quando le pendenze superano (non per un breve tratto) il 12-13%. La salita di ieri queste pendenze le proponeva con ripetute rampe fin dal secondo chilometro, non è affatto una salita dura solo nei due chilometri al 18% della saconda parte.
Questo ovviamente non fa ben sperare per lui soprattutto per la tappa delle Tre Cime.
Quella dello Jafferau la vedo troppo insignificante in precedenza per fare delle differenze in 6 chilometri.