Giro 2013 - 21a tappa: Riese Pio X - Brescia (197 km)

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Strong
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Re: Giro 2013 - 21a tappa: Riese Pio X - Brescia (197 km)

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Subsonico ha scritto:
Strong ha scritto: Tutte le manfrine su ciclismo italiano in crisi, ciclismo italiano in crescita ecc ecc, personalmente ritengo non abbiano motivo di esistere

Metti un ciclista italiano che si porta a casa un giro (oppure il tour) e poi vedi che le crisi finiscono.
Sarei pronto a crederti se dopo questo Giro d'Italia le corse italiane smettessero di sparire...la realtà, al momento, dice altro (e sottovaluti i costi organizzativi aumentati: un tempo, ad esempio, la polizia non doveva sempre esser pagata per scortare le corse...oggi in molte corse dilettanti non c'è per questa ragione)
non ho specificato ma parlavo di crisi mediatica, per quella economica non si può fare nulla (anche il calcio è vittima della crisi economica per cui figuriamoci come stanno messi gli altri sport in italia).
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
veciomarco
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Re: Giro 2013 - 21a tappa: Riese Pio X - Brescia (197 km)

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da bresciano ORGOGLIOSO DELLA MIA CITTA' ieri è stato davvero super :clap: :clap: :clap:
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lemond
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Re: Giro 2013 - 21a tappa: Riese Pio X - Brescia (197 km)

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Tour de Berghem ha scritto:
Andrew ha scritto: E comunque so che in questo forum a molti Cavendish non sta particolarmente simpatico, ma da quando seguo il ciclismo, e sono ormai più di venti anni, non ricordo un ciclista straniero che abbia tenuto al Giro quanto Cavendish.
E questo, in quanto italiano, basta e avanza per rendermelo simpatico :)
Che poi vinca le volate più facilmente perchè mancano Greipel e Kittel non mi importa. Se loro 2 al Giro non ci vogliono venire sono fatti loro, gli assenti hanno sempre torto! Preferisco di gran lunga Cavendish che fa sia Giro che Tour!
Camoscio madonita ha scritto:Cari Herbie e Lemond abbiamo punti di vista esattamente opposti...allora trasformiamo il Giro in quell' obrobrio di rampe e rampette da garage che è diventata la Vuelta degli ultimi 4-5 anni e non se ne parla più. Da quando esiste il Giro, e da quando lo seguo ci sono sempre stati 6-7 arrivi facili.Il ciclismo non è solo per i grimpeur e per i finisseur.
E' indubbio che vedere un'arrivo accidentato con qualche salita nel finale rende lo spettacolo, per chi se ne sta seduto comodamente sul divano, più avvincente. Ma ripeto il ciclismo esiste anche per assistere a delle volate a 70 km/h, con esplosioni di pura potenza anaerobica, il cui fascino, almeno per quel che mi riguarda, è innegabile.

Chiamiamo altrimenti il Giro come "Giro dei colli e delle Catene Montuoso Italiane" e non se ne parla più.

Purtroppo l'oggettività non è di casa quando si mettono davanti le antipatie/simpatie per i corridori.
Spartacus ha scritto:ma comunque mettere 5-6 tappe per velocisti non è un piacere che si fa a Cavendish, penso che anche Nibali e compagnia sono contenti di potersi "riposare" ogni tanto..
Per me, invece che Giro d'Italia, potete anche chiamarlo Paperino, il risultato sarebbe lo stesso: quattro tappe di trasferimento sono un non senso sia tecnico che spettacolare, ma soprattutto di giustizia sportiva. I G.G. dovrebbero essere corsi da chi ha la possibilità di vincerli e dai collaboratori che possono aiutare i capitani a fare in modo di mettere in difficoltà gli altri, aiutando il proprio, ad es, nei ventagli o facendo un ritmo adatto in salita. Il resto è solo altro, come i nani :D e le ballerine nelle "convention" politiche o in altre manifestazioni. Io non vedo proprio il senso di dare ai o al velocista unico *in appalto* un certo numero di tappe (e nemmeno una :x ) che non hanno altra possibilità che il finale obbligatorio: tutti in gruppo. Queste tappe non hanno nulla di sportivo, ma quello è il meno, ma il più è che vanno contro ogni etica professionale: si permette ad una (in questo caso) o più squadre di venire al nostro *Paperino* fregandosene altamente di quasi tutte le tappe (nelle quali si riposano) e poi di sicuro si trovano avvantaggiati (contro ogni morale) verso chi ha dovuto impegnarsi in tutte le tappe, per ovvie ragioni: le maggiori per supportare il proprio "leader", le minori per farsi vedere e ottenere un invito il prossimo anno o in altre gare. In conclucione non mi rimane che gridare *EVVIVA LA SPAGNA*, perché i garigisti si possono trasformare, prima o dopo, in possibili vincitori o piazzati di un grande Giro, i velocisti MAI! Chi ama i velocisti, e a me stanno molto simpatici sia Kittel, che Bos o i due francesi (di cui uno però non solo così), oltre che André Greipel (di cui uno però non solo così), non può amare il ciclismo su strada, al massimo, quello dietro motori, su pista. :grr: D'altra parte a loro sono riservate diverse corse di una giorno, di cui una è chiamata anche "monumento". :D, ma nei grandi Giri no, non dovrebbero proprio invitarli. :muro:
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.

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dietzen
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Re: Giro 2013 - 21a tappa: Riese Pio X - Brescia (197 km)

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comunque anche nelle vuelte garagiste di questi ultimi anni 6-7 arrivi per velocisti puri ci stanno sempre.
il giro, nelle ultime stagioni, è la corsa a tappe che offre meno possibilità agli sprinter.
jumbo
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Re: Giro 2013 - 21a tappa: Riese Pio X - Brescia (197 km)

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non mi pare proprio che nelle ultime edizioni della Vuelta ci fossero tutti questi arrivi per velocisti. il tracciato 2013 non ce li ha, e anche il 2012 non mi pare proprio, il 2011 lo ricordo meno bene ma anche in quel caso le volate sono state una rarità.
a me è piaciuta la linea di questo Giro: poche tappe con volatone quasi scontato (napoli, margherita di savoia, treviso, brescia), e altre in cui la volata era comunque da conquistare, non scontata ma nemmeno esclusa a priori (matera, cherasco, ivrea -un po' al limite visto il risultato-, vicenza). trovo che si sia trovato un giusto equilibrio.
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Tatranky
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Re: Giro 2013 - 21a tappa: Riese Pio X - Brescia (197 km)

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jumbo ha scritto: a me è piaciuta la linea di questo Giro: poche tappe con volatone quasi scontato (napoli, margherita di savoia, treviso, brescia), e altre in cui la volata era comunque da conquistare, non scontata ma nemmeno esclusa a priori (matera, cherasco, ivrea -un po' al limite visto il risultato-, vicenza). trovo che si sia trovato un giusto equilibrio.
Secondo me è esattamente questa la linea da seguire, e peraltro al giro è un paio d'anni che si fa così. Detto che per me tappe come Ivrea non sono nemmeno classificabili come da velocisti, tappe come quella di Cherasco di quest'anno o come quella di Montecatini dell'anno scorso rendono la tappa incerta e animano la corsa negli ultimi 15/20 km offrendo possibilità sia agli attaccanti che ai velocisti e dando molto pepe al finale di corsa. Un minimo di difficoltà altimetrica ci deve essere quasi sempre, eccezion fatta giusto per un paio di tappe a giro, obbligando i Cavendish a sudarsi la volata e rendendo possibile la vittoria anche di uomini veloci che tengano bene in salita come un Ventoso o un Degenkolb.
Trovo invece un po' stucchevole l'accanirsi nel non considerare ciclismo le tappe prevalentemente pianeggianti, che magari saranno meno spettacolari del tappone (in realtà non è sempre detto, tra la citata tappa di Cherasco e quella di Cervinia dell'anno scorso ho sicuramente preferito la prima), ma fanno parte sia della storia di questo sport sia, banalmente, della geografia italiana. :D
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NeutroRoberts
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Re: Giro 2013 - 21a tappa: Riese Pio X - Brescia (197 km)

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Ieri mattina ero a Riese, tantissima gente, oggi sul sito di Pasta Zara leggo di 35.000 persone nel perimetro dello stabilimento aziendale e capisco il perchè dei commenti sbalorditi dei due(un argos e un greenedge) che ne parlavano tra di loro alla partenza :D
dietzen
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Re: Giro 2013 - 21a tappa: Riese Pio X - Brescia (197 km)

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jumbo ha scritto:non mi pare proprio che nelle ultime edizioni della Vuelta ci fossero tutti questi arrivi per velocisti. il tracciato 2013 non ce li ha, e anche il 2012 non mi pare proprio, il 2011 lo ricordo meno bene ma anche in quel caso le volate sono state una rarità.
il tracciato del 2013 non lo conosco, per gli ultimi anni:
2012: 7 tappe per velocisti (una volta è arrivata la fuga)
2011: 5 tappe (senza contare quella vinta da bennati dove sono comunque arrivati davanti in 80)
2010: 7 tappe
2009: 8 tappe
2008: 7 tappe

al giro (contando anche quando è arrivata una fuga)
2013: 5 tappe
2012: 7 tappe
2011: 5 tappe
2010: 6 tappe
2009: 5 tappe
2008: 6 tappe

direi che il giro negli ultimi anni ha offerto meno chance ai velocisti.
Andrew
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Re: Giro 2013 - 21a tappa: Riese Pio X - Brescia (197 km)

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dietzen ha scritto:
jumbo ha scritto:non mi pare proprio che nelle ultime edizioni della Vuelta ci fossero tutti questi arrivi per velocisti. il tracciato 2013 non ce li ha, e anche il 2012 non mi pare proprio, il 2011 lo ricordo meno bene ma anche in quel caso le volate sono state una rarità.
il tracciato del 2013 non lo conosco, per gli ultimi anni:
2012: 7 tappe per velocisti (una volta è arrivata la fuga)
2011: 5 tappe (senza contare quella vinta da bennati dove sono comunque arrivati davanti in 80)
2010: 7 tappe
2009: 8 tappe
2008: 7 tappe

al giro (contando anche quando è arrivata una fuga)
2013: 5 tappe
2012: 7 tappe
2011: 5 tappe
2010: 6 tappe
2009: 5 tappe
2008: 6 tappe

direi che il giro negli ultimi anni ha offerto meno chance ai velocisti.
io al Giro 2011 di tappe per velocisti me ne ricordo addirittura solo 4! 2 per Cavendish, 1 per Petacchi ed 1 per Ventoso!
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cauz.
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Re: Giro 2013 - 21a tappa: Riese Pio X - Brescia (197 km)

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BenoixRoberti ha scritto:Martinelli ha vinto il sesto GT, con cinque corridori diversi. Notevole.
martino ha un grande merito: quello di fare il DS che "dirige" poco e lascia tanto spazio ai suoi campioni. un risultato che paga.
credo che una parte della maturazione di nibali sia da attribuire anche a questo: è passato dall'iper-centralismo dell'ammiraglia liquigas a una gestione "attenta ma leggera" come quella di martinelli. e, guardacaso, ha vinto in maniera molto più standard rispetto a come ha corso nell'ultimo anno e mezzo.
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lemond
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Re: Giro 2013 - 21a tappa: Riese Pio X - Brescia (197 km)

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Tatranky ha scritto:Trovo invece un po' stucchevole l'accanirsi nel non considerare ciclismo le tappe prevalentemente pianeggianti, che magari saranno meno spettacolari del tappone (in realtà non è sempre detto, tra la citata tappa di Cherasco e quella di Cervinia dell'anno scorso ho sicuramente preferito la prima), ma fanno parte sia della storia di questo sport sia, banalmente, della geografia italiana. :D
Se lo trovi stucchevole è affar tuo e a me non interessa sapere se hanno fatto parte della storia o non di questo sport. Il fatto è che tutto cambia e se non si vuol essere "gattopardeschi" occorre fare qualcosa di diverso per ripristinare parità di condizioni. Non esiste assolutamente "par condicio" quando una o più squadre, ben riposate e tranquile dal non impegno nelle altre tappe, inseguono qualche coraggioso che ci prova, probabilmente solo per far vedere la maglia. :x Quanto alla geografia, che c'entra: si possono fare i trasferimenti che si vogliono e poi non sta scritto da nessuna parte che le giornate di corsa siano 20, possono essere anche meno, no?
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì :bll:

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.

"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono." :)
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