Winter ha scritto:Complimenti Morris , si vede che se un appassionato di calcio sudamericano
Me lo ricordo allenatore dell'Olimpia
Se non ricordo male sei tifoso del Racing pero' ti faccio una richiesta su un giocatore (direi il giocatore) della squadra rivale , Ricardo Bochini , la bandiera dell'Independiente , simbolo di un calcio che non c'e' piu'
Cruijff ? corre molto , pero' è bravo
Grazie!
Il calcio vero, tanto di poesia quanto di grinta, ha base in Sudamerica. Ovviamente più nel passato che nel presente. Altro che Inglesi “maestri del calcio”! Una leggenda misera, davvero misera. Maestri, in terra d’Albione, lo sono solo per il rock. Sul resto, stendiamo un velo pietoso… Ed il miglior calciatore di tutti i tempi in quella zona, non era inglese, ma nordirlandese: George Best (un altro poeta).
Tornando al Sudamerica, come Brera, preferisco gli argentini e gli uruguaiani ai brasiliani, che pure mi piacciono sia chiaro.
Certo, sono un tifoso del Racing, da quando schierava….. Cejas, Martin, Perfumo, Cabay, Basile, Rulli, Cardenas, Cardoso, Rodriguez, Maschio e Raffo…. Ma non odio di certo l’Independiente. Anche perché voglio troppo bene al “calcio della Pampa” e la Selecion è la mia Nazionale. Non quella italiana. In altre parole, vado fiero, da sportivo (e non da fantoccio che scopre il nazionalismo proprio dove non ha nessuna ragione, ovvero nelle forme artistiche come lo sport), di fare scelte di scuole, di filoni e non di confini territoriali o di trincee.
Sono davvero dispiaciuto che la squadra del “Bocha” (stesso “apodo” di Humberto Maschio, l’allenatore che lo lanciò sui grandi palcoscenici) Bochini, stia ormai con quasi entrambi i piedi in “B”. L’Independiente mi fece temere quando affrontò l’Inter nella Coppa Intercontinentale ’64, forte dei vari Savoy, Bernao, Guzman e Ferreiro, o nell’analoga del ’65 sempre con quei giocatori, rafforzati dall’arrivo di Avallay e Pavoni. Invece, mi fece gioire nel 1973, quando venne a Roma a giocarsi l’Intercontinentale con la Juventus, forte dei vecchi Santoro e Pavoni e dei due “bambini”, Ricardo Bochini (19 anni) e Daniel Bertoni (18), sconfiggendo i bianconeri, proprio grazie ad una spumeggiante azione dei due “baby”, conclusa con una rete bellissima del Bocha.
Di Ricardo ho scritto un ritratto, ma non posso postarlo qui: fa parte del terzo volume (come la monografia di Bertoni) della collana Graffiti. Dovrò aspettare prima la pubblicazione su carta, che non avverrà prestissimo e poi far passare un certo periodo…. Anche perché, i libri che ho scritto non sul ciclismo, in termini editoriali, hanno marce ben più competitive di quelli ciclistici. Potrei dire che non c’è paragone……
Ciao!