galliano ha scritto:
La grandeur del Tour è talvolta anche il suo limite, ma credo sia inevitabile.
Il palco dei campi elisi deve per forza essere distante dal popolo non è possibile fare diversamente, altrimenti verrebbe intaccata la figura che dovrebbe essere quasi mitologica dei vincitori. Io sono d'accordo con questa scelta.
Il segreto è mantenere questa aura di mito senza cadere nel troppo asettico e distaccato.
Il bagno di folla di Brescia è bello, ma al tour questo è possibile solo durante le tappe, quando i miti si scontrano e la folla parteggia, non è possibile alla fine della battaglia, quando deve esserci solo l'omaggio.
E' il prezzo che si paga per liberarsi dalla provincialità.
Scusate la metafora guerriera che rischia di sembrare un po' sopra le righe.
Completamente d'accordo.
Quest'anno il percorso del Tour era davvero bello secondo me. Giusto rilevare l'assenza del Tourmalet ma va pure detto che questo ancestrale e mitologico colle negli ultimi anni è stato sempre mal posizionato e reso piuttosto ininfluente nello sviluppo della corsa. Le Alpi erano certamente il piatto forte di questa edizione eppure mi sembra di poter dire si sia vista molta più corsa nelle due tappe pirenaiche che nelle tre e mezzo alpine. Le Alpi hanno avuto un buonissimo preludio nella tappa di Gap, poi onestamente io mi aspettavo assai di più. Nella tappa dell'Alpe lo spettacolo lo hanno dato quelli davanti, faccio fatico ad entusiasmarmi per la sola crisi di zuccheri, troppo a buon prezzo pagata peraltro, dal keniota. Delusione assoluta è stato il tappone del giorno dopo mentre l'ultima tappa ha avuto uno sviluppo troppo prevedibile e soprattutto non ha portato neanche quella suspence prevista dalla lotta per il podio, visto che il Contador ha alzato subito bandiera bianca, appena iniziata la salita.
Troppo poco.
Bellissime le due crono, per motivi diversi. In ogni caso due crono individuali (non troppo lunghe) sono sacrosante. Mi piace anche molto l'eliminazione del prologo e la partenza diretta con una tappa in linea. Se ci avessero risparmiato la solita inutilissima cronometro a squadre direi che il percorso avrebbe rasentato la perfezione, visto che la Francia sempre quella è, non avrà mai la varietà di percorsi italiana.
Quindi a fronte di un bellissimo percorso, come spettacolo direi voto 6+, non di più.
Il Giro di quest'anno è stato fra i meno memorabili che si ricordino. Quando manca totalmente un grande avversario ed ogni minima incertezza riguardo l'esito finale della corsa dopo una settimana di corsa, viene meno il pathos necessario a seguire con interesse la competizione. Per quanto forte potesse essere Nibali, e lo era, la dimostrazione di forza fine a se stessa non mi ha mai appassionato.