Marco Pantani.
Re: Marco Pantani.
Confermo quanto detto da Mont Ventoux, perché in effetti Aldo Grasso non ha partecipato alla pappatoia degli avvoltoi.
Ancora una volta Aldo Grasso si dimostra ben più competente di sport (e spettacolo) di quanto non siano alcune "penne" d'avvoltoio che scribacchiano per la redazione ciclismo della Cazzetta dello Sporc.
La sua è una autocritica di principio e credo che Nino intendesse proprio quello.
Ps. Citando Maradona, Marco lo abbiamo ucciso tutti.
Ancora una volta Aldo Grasso si dimostra ben più competente di sport (e spettacolo) di quanto non siano alcune "penne" d'avvoltoio che scribacchiano per la redazione ciclismo della Cazzetta dello Sporc.
La sua è una autocritica di principio e credo che Nino intendesse proprio quello.
Ps. Citando Maradona, Marco lo abbiamo ucciso tutti.
Re: Marco Pantani.
Fa male vedere queste immagini.
Fa male quella festa ...
Comunque grazie a Bulba. Gran cura nel scegliere le immagini e nel puntare sulle varie interviste a Pantani day by day.
Poca retorica, tanti ricordi ed immagini ... che fanno male.
Fa male quella festa ...
Comunque grazie a Bulba. Gran cura nel scegliere le immagini e nel puntare sulle varie interviste a Pantani day by day.
Poca retorica, tanti ricordi ed immagini ... che fanno male.
Re: Marco Pantani.
Grazie Rai, e grazie Bulba!
Anche se le immagini e le parole fanno male, non mi stancherò mai di vedere il Pirata in tv... Ciao Marco.
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"Il bene si fa ma non si dice e sfruttare le disgrazie degli altri per farsi belli è da vigliacchi"
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Re: Marco Pantani.
Grazie a Bulbarelli. Inoltre uno dei libri meno pubblicizzati è stato proprio il suo. Ed era un libro coraggioso proprio su Campiglio.
Verità e giustizia per Marco Pantani, una battaglia di civiltà.
Lasciamolo in pace un cazzo!
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Re: Marco Pantani.
E siccome proprio oggi, 15 anni fa, Pantani vinceva il suo meraviglioso Tour de France, ecco un articolo di Andrea Scanzi di qualche giorno fa su Il Fatto Quotidiano:
Potete dire e scrivere quello che volete, potete "scoprire" post-mortem tutti gli scandali del mondo, ma io sarò sempre vicino a Marco Pantani. Non farò mai parte del folto gruppo di sciacalli che, da un giorno all'altro, lo abbandonarono.
Marco fu ucciso due volte. La prima a Madonna di Campiglio, il 5 giugno 1999, quando gli tolsero un Giro già vinto con un controllo "a sorpresa" pieno di falle. La provetta unica (dovevano essere due e il ciclista doveva sceglierle personalmente), l'anticoagulante che forse non c'era, il nervosismo degli addetti ai lavori, le rivelazioni di Renato Vallanzasca che in carcere venne a sapere giorni prima che "il pelatino non sarebbe arrivato a fine giro". Anche i giornalisti lo seppero prima. Perché? Dietro a tutto questo c'era un giro di scommesse clandestine? E soprattutto: perché l'ematocrito di Pantani in quella provetta era del 52% (il limite massimo, al tempo, era 51%) ma sia la sera prima in hotel sia poche ore dopo a Imola era ampiamente sotto il 50%? Pantani sapeva che ci sarebbe stato quel controllo, non era scemo. Si era preparato. Oltretutto quel controllo non rivelò sostanze dopanti. Paradossalmente era un controllo per tutelarne la salute, fu fermato (due settimane: il tempo esatto di perdere il Giro) per "salvarlo" e non per punirlo. Non fu una "squalifica", avrebbe già potuto correre al Tour (ma lo disertò per la depressione).
Eppure tutti vendettero la notizia parlando di doping, fu fatto uscire dall'hotel scortato come un mafioso. E d'un tratto molti italiani, che ne avevano amato i trionfi e le rinascite dopo le troppe sfortune e infortuni (l'auto che lo investe, i gatti che lo fanno cadere), lo abbandonarono. Compresi tanti giornalisti, su tutti Candido Cannavò, che scrisse un editoriale violentissimo sulla Gazzetta.
Da quel giorno Pantani non si rialzò più e tornò nella spirale della cocaina. Era un ragazzo fragile, e tutt'altro che immune da difetti e tentazioni. Fu abbandonato. L'ultimo suo acuto fu al Tour de France del 2000, ma anche allora Lance Armstrong (che al tempo faceva il "santo" e come tale veniva trattato dai media, mentre Pantani era il reietto) glielo rovinò, sostenendo di "averlo fatto vincere sul Mont Ventoux".
Non mi ha mai convinto neanche la morte al Residence Le Rose di Rimini, quasi cinque anni dopo, a 34 anni. Anche lì: troppe incongruenze. La camera era mezza distrutta, c'era sangue sul divano (mai controllato), c'erano resti di cibo cinese (che Pantani odiava: perché avrebbe dovuto ordinarlo?). Marco aveva chiamato due volte la reception parlando di due persone che lo molestavano (aneddoto catalogato come "semplici allucinazioni di un uomo ormai pazzo").
Pantani fu trovato blindato nella sua camera, i mobili che ne bloccavano la porta, riverso a terra, con un paio di jeans, il torso nudo, il Rolex fermo e qualche ferita sospetta (segni strani sul collo, come se fosse stato preso da dietro per immobilizzarlo, e un taglio sopra l’occhio). Vicino al suo corpo c’erano delle palline fatte con la mollica del pane, in cui sono state trovate tracce di cocaina.
Nella camera non sono state trovate altre tracce di stupefacenti. Non esiste un verbale delle prime persone che sono entrate all’interno della camera, non è stato isolato il Dna delle troppe persone che entrarono nella stanza. Il cuore di Pantani - uno dei tanti aspetti macabri della vicenda - venne trafugato dopo l'autopsia dal medico, che lo portò a casa senza motivo ("Temevo un furto") e lo mise nel frigo senza dirlo inizialmente a nessuno. Prima di morire a Rimini, il 14 febbraio 2004, era stato sette giorni in un hotel a Milano, davanti alla stazione, solo e trasfigurato. Poi cinque giorni a Rimini, per nulla lucido, accompagnato da figure equivoche. Avrebbe anche festeggiato con una squadra di beach volley poco prima di morire: chi erano? Perché il cadavere aveva i suoi boxer un po' fuori dai jeans, come se lo avessero trascinato? Che senso aveva quel messaggio in codice accanto al cadavere ("Colori, uno su tutti rosa arancio come contenta, le rose sono rosa e la rosa rossa è la più contata”)?
Certo, Pantani morì per overdose di cocaina, ma troppi particolari lasciano pensare a una messa in scena. L'autopsia, peraltro, confermò che le tracce di Epo nel suo corpo erano minime, segno evidente di come il ciclista non avesse mai fatto un uso costante di sostanze dopanti.
Sia chiaro: non sto dicendo che Marco Pantani sia stato un santo. Anche lui, come (credo) quasi tutti i ciclisti, si sarà qua e là aiutato con sostanze illecite. Non posso saperlo, non fatico a crederlo. Ma l'accanimento che subì, e l'ipocrisia feroce che lo ammazzò, non le ho mai viste applicate contro nessun altro sportivo. Mai.
Prima Eroe, poi rinnegato.
E' stato ammazzato due volte.
E io me lo ricordo bene.
Potete togliergli il Giro, il Tour. Potete fregarvene delle parole di sua mamma Tonina, dei giornalisti biografi (in particolare Philippe Brunel ed Enzo Vicennati) che da anni provano a sottolineare le tante anomalie nella sua vita e nella sua morte. Fate quello che volete, ma io ero e resto fedele al Pirata. Ha regalato emozioni e azzardi irripetibili. Vederlo era un rituale, era un'appartenenza. Chi non ha visto in diretta i suoi scatti in salita, non sa veramente cosa sia (stato) il ciclismo.
L'ho amato, come pochi altri sportivi. L'ho conosciuto, l'ho difeso, l'ho pianto. Ha sbagliato, come tanti. Ma ha pagato, ferocemente, molto più di quanto meritasse.
Andrea Scanzi
Potete dire e scrivere quello che volete, potete "scoprire" post-mortem tutti gli scandali del mondo, ma io sarò sempre vicino a Marco Pantani. Non farò mai parte del folto gruppo di sciacalli che, da un giorno all'altro, lo abbandonarono.
Marco fu ucciso due volte. La prima a Madonna di Campiglio, il 5 giugno 1999, quando gli tolsero un Giro già vinto con un controllo "a sorpresa" pieno di falle. La provetta unica (dovevano essere due e il ciclista doveva sceglierle personalmente), l'anticoagulante che forse non c'era, il nervosismo degli addetti ai lavori, le rivelazioni di Renato Vallanzasca che in carcere venne a sapere giorni prima che "il pelatino non sarebbe arrivato a fine giro". Anche i giornalisti lo seppero prima. Perché? Dietro a tutto questo c'era un giro di scommesse clandestine? E soprattutto: perché l'ematocrito di Pantani in quella provetta era del 52% (il limite massimo, al tempo, era 51%) ma sia la sera prima in hotel sia poche ore dopo a Imola era ampiamente sotto il 50%? Pantani sapeva che ci sarebbe stato quel controllo, non era scemo. Si era preparato. Oltretutto quel controllo non rivelò sostanze dopanti. Paradossalmente era un controllo per tutelarne la salute, fu fermato (due settimane: il tempo esatto di perdere il Giro) per "salvarlo" e non per punirlo. Non fu una "squalifica", avrebbe già potuto correre al Tour (ma lo disertò per la depressione).
Eppure tutti vendettero la notizia parlando di doping, fu fatto uscire dall'hotel scortato come un mafioso. E d'un tratto molti italiani, che ne avevano amato i trionfi e le rinascite dopo le troppe sfortune e infortuni (l'auto che lo investe, i gatti che lo fanno cadere), lo abbandonarono. Compresi tanti giornalisti, su tutti Candido Cannavò, che scrisse un editoriale violentissimo sulla Gazzetta.
Da quel giorno Pantani non si rialzò più e tornò nella spirale della cocaina. Era un ragazzo fragile, e tutt'altro che immune da difetti e tentazioni. Fu abbandonato. L'ultimo suo acuto fu al Tour de France del 2000, ma anche allora Lance Armstrong (che al tempo faceva il "santo" e come tale veniva trattato dai media, mentre Pantani era il reietto) glielo rovinò, sostenendo di "averlo fatto vincere sul Mont Ventoux".
Non mi ha mai convinto neanche la morte al Residence Le Rose di Rimini, quasi cinque anni dopo, a 34 anni. Anche lì: troppe incongruenze. La camera era mezza distrutta, c'era sangue sul divano (mai controllato), c'erano resti di cibo cinese (che Pantani odiava: perché avrebbe dovuto ordinarlo?). Marco aveva chiamato due volte la reception parlando di due persone che lo molestavano (aneddoto catalogato come "semplici allucinazioni di un uomo ormai pazzo").
Pantani fu trovato blindato nella sua camera, i mobili che ne bloccavano la porta, riverso a terra, con un paio di jeans, il torso nudo, il Rolex fermo e qualche ferita sospetta (segni strani sul collo, come se fosse stato preso da dietro per immobilizzarlo, e un taglio sopra l’occhio). Vicino al suo corpo c’erano delle palline fatte con la mollica del pane, in cui sono state trovate tracce di cocaina.
Nella camera non sono state trovate altre tracce di stupefacenti. Non esiste un verbale delle prime persone che sono entrate all’interno della camera, non è stato isolato il Dna delle troppe persone che entrarono nella stanza. Il cuore di Pantani - uno dei tanti aspetti macabri della vicenda - venne trafugato dopo l'autopsia dal medico, che lo portò a casa senza motivo ("Temevo un furto") e lo mise nel frigo senza dirlo inizialmente a nessuno. Prima di morire a Rimini, il 14 febbraio 2004, era stato sette giorni in un hotel a Milano, davanti alla stazione, solo e trasfigurato. Poi cinque giorni a Rimini, per nulla lucido, accompagnato da figure equivoche. Avrebbe anche festeggiato con una squadra di beach volley poco prima di morire: chi erano? Perché il cadavere aveva i suoi boxer un po' fuori dai jeans, come se lo avessero trascinato? Che senso aveva quel messaggio in codice accanto al cadavere ("Colori, uno su tutti rosa arancio come contenta, le rose sono rosa e la rosa rossa è la più contata”)?
Certo, Pantani morì per overdose di cocaina, ma troppi particolari lasciano pensare a una messa in scena. L'autopsia, peraltro, confermò che le tracce di Epo nel suo corpo erano minime, segno evidente di come il ciclista non avesse mai fatto un uso costante di sostanze dopanti.
Sia chiaro: non sto dicendo che Marco Pantani sia stato un santo. Anche lui, come (credo) quasi tutti i ciclisti, si sarà qua e là aiutato con sostanze illecite. Non posso saperlo, non fatico a crederlo. Ma l'accanimento che subì, e l'ipocrisia feroce che lo ammazzò, non le ho mai viste applicate contro nessun altro sportivo. Mai.
Prima Eroe, poi rinnegato.
E' stato ammazzato due volte.
E io me lo ricordo bene.
Potete togliergli il Giro, il Tour. Potete fregarvene delle parole di sua mamma Tonina, dei giornalisti biografi (in particolare Philippe Brunel ed Enzo Vicennati) che da anni provano a sottolineare le tante anomalie nella sua vita e nella sua morte. Fate quello che volete, ma io ero e resto fedele al Pirata. Ha regalato emozioni e azzardi irripetibili. Vederlo era un rituale, era un'appartenenza. Chi non ha visto in diretta i suoi scatti in salita, non sa veramente cosa sia (stato) il ciclismo.
L'ho amato, come pochi altri sportivi. L'ho conosciuto, l'ho difeso, l'ho pianto. Ha sbagliato, come tanti. Ma ha pagato, ferocemente, molto più di quanto meritasse.
Andrea Scanzi
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Re: Marco Pantani.
donchisciotte ha scritto:E siccome proprio oggi, 15 anni fa, Pantani vinceva il suo meraviglioso Tour de France, ecco un articolo di Andrea Scanzi di qualche giorno fa su Il Fatto Quotidiano:
Potete dire e scrivere quello che volete, potete "scoprire" post-mortem tutti gli scandali del mondo, ma io sarò sempre vicino a Marco Pantani. Non farò mai parte del folto gruppo di sciacalli che, da un giorno all'altro, lo abbandonarono.
Marco fu ucciso due volte. La prima a Madonna di Campiglio, il 5 giugno 1999, quando gli tolsero un Giro già vinto con un controllo "a sorpresa" pieno di falle. La provetta unica (dovevano essere due e il ciclista doveva sceglierle personalmente), l'anticoagulante che forse non c'era, il nervosismo degli addetti ai lavori, le rivelazioni di Renato Vallanzasca che in carcere venne a sapere giorni prima che "il pelatino non sarebbe arrivato a fine giro". Anche i giornalisti lo seppero prima. Perché? Dietro a tutto questo c'era un giro di scommesse clandestine? E soprattutto: perché l'ematocrito di Pantani in quella provetta era del 52% (il limite massimo, al tempo, era 51%) ma sia la sera prima in hotel sia poche ore dopo a Imola era ampiamente sotto il 50%? Pantani sapeva che ci sarebbe stato quel controllo, non era scemo. Si era preparato. Oltretutto quel controllo non rivelò sostanze dopanti. Paradossalmente era un controllo per tutelarne la salute, fu fermato (due settimane: il tempo esatto di perdere il Giro) per "salvarlo" e non per punirlo. Non fu una "squalifica", avrebbe già potuto correre al Tour (ma lo disertò per la depressione).
Eppure tutti vendettero la notizia parlando di doping, fu fatto uscire dall'hotel scortato come un mafioso. E d'un tratto molti italiani, che ne avevano amato i trionfi e le rinascite dopo le troppe sfortune e infortuni (l'auto che lo investe, i gatti che lo fanno cadere), lo abbandonarono. Compresi tanti giornalisti, su tutti Candido Cannavò, che scrisse un editoriale violentissimo sulla Gazzetta.
Da quel giorno Pantani non si rialzò più e tornò nella spirale della cocaina. Era un ragazzo fragile, e tutt'altro che immune da difetti e tentazioni. Fu abbandonato. L'ultimo suo acuto fu al Tour de France del 2000, ma anche allora Lance Armstrong (che al tempo faceva il "santo" e come tale veniva trattato dai media, mentre Pantani era il reietto) glielo rovinò, sostenendo di "averlo fatto vincere sul Mont Ventoux".
Non mi ha mai convinto neanche la morte al Residence Le Rose di Rimini, quasi cinque anni dopo, a 34 anni. Anche lì: troppe incongruenze. La camera era mezza distrutta, c'era sangue sul divano (mai controllato), c'erano resti di cibo cinese (che Pantani odiava: perché avrebbe dovuto ordinarlo?). Marco aveva chiamato due volte la reception parlando di due persone che lo molestavano (aneddoto catalogato come "semplici allucinazioni di un uomo ormai pazzo").
Pantani fu trovato blindato nella sua camera, i mobili che ne bloccavano la porta, riverso a terra, con un paio di jeans, il torso nudo, il Rolex fermo e qualche ferita sospetta (segni strani sul collo, come se fosse stato preso da dietro per immobilizzarlo, e un taglio sopra l’occhio). Vicino al suo corpo c’erano delle palline fatte con la mollica del pane, in cui sono state trovate tracce di cocaina.
Nella camera non sono state trovate altre tracce di stupefacenti. Non esiste un verbale delle prime persone che sono entrate all’interno della camera, non è stato isolato il Dna delle troppe persone che entrarono nella stanza. Il cuore di Pantani - uno dei tanti aspetti macabri della vicenda - venne trafugato dopo l'autopsia dal medico, che lo portò a casa senza motivo ("Temevo un furto") e lo mise nel frigo senza dirlo inizialmente a nessuno. Prima di morire a Rimini, il 14 febbraio 2004, era stato sette giorni in un hotel a Milano, davanti alla stazione, solo e trasfigurato. Poi cinque giorni a Rimini, per nulla lucido, accompagnato da figure equivoche. Avrebbe anche festeggiato con una squadra di beach volley poco prima di morire: chi erano? Perché il cadavere aveva i suoi boxer un po' fuori dai jeans, come se lo avessero trascinato? Che senso aveva quel messaggio in codice accanto al cadavere ("Colori, uno su tutti rosa arancio come contenta, le rose sono rosa e la rosa rossa è la più contata”)?
Certo, Pantani morì per overdose di cocaina, ma troppi particolari lasciano pensare a una messa in scena. L'autopsia, peraltro, confermò che le tracce di Epo nel suo corpo erano minime, segno evidente di come il ciclista non avesse mai fatto un uso costante di sostanze dopanti.
Sia chiaro: non sto dicendo che Marco Pantani sia stato un santo. Anche lui, come (credo) quasi tutti i ciclisti, si sarà qua e là aiutato con sostanze illecite. Non posso saperlo, non fatico a crederlo. Ma l'accanimento che subì, e l'ipocrisia feroce che lo ammazzò, non le ho mai viste applicate contro nessun altro sportivo. Mai.
Prima Eroe, poi rinnegato.
E' stato ammazzato due volte.
E io me lo ricordo bene.
Potete togliergli il Giro, il Tour. Potete fregarvene delle parole di sua mamma Tonina, dei giornalisti biografi (in particolare Philippe Brunel ed Enzo Vicennati) che da anni provano a sottolineare le tante anomalie nella sua vita e nella sua morte. Fate quello che volete, ma io ero e resto fedele al Pirata. Ha regalato emozioni e azzardi irripetibili. Vederlo era un rituale, era un'appartenenza. Chi non ha visto in diretta i suoi scatti in salita, non sa veramente cosa sia (stato) il ciclismo.
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Re: Marco Pantani.
perdonami, ma questo articolo è davvero pessimo.donchisciotte ha scritto:E siccome proprio oggi, 15 anni fa, Pantani vinceva il suo meraviglioso Tour de France, ecco un articolo di Andrea Scanzi di qualche giorno fa su Il Fatto Quotidiano:
mi spiace per scanzi, i cui articoli sul calcio ho sempre apprezzato, ma questo è il classico caso di eccessivo coinvolgimento.
e lo dice un pantaniano incazzato per la lista francese... ma ancora le provette di campiglio? ancora i mobili della stanza di rimini? ancora il "cuore scomparso"?
ogni tanto bisognerebbe saper usare il rasoio di occam anche sulle vicende che ci toccano piu' il cuore... non ci perdiamo nulla, e non togliamo nulla al nostro amore.
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Re: Marco Pantani.
un pezzo veramente imbarazzante per la sua pochezza
peraltro pieno di errori fattuali, anche grossolani
e vorrebbe essere peraltro a difesa della memoria del Pirata
l'autopsia che ha rivelato tracce minime d'epo, mamma mia, ma vi rendete conto delle cazzate che ha scritto?
peraltro pieno di errori fattuali, anche grossolani
e vorrebbe essere peraltro a difesa della memoria del Pirata
l'autopsia che ha rivelato tracce minime d'epo, mamma mia, ma vi rendete conto delle cazzate che ha scritto?
Kruijswijk... il resto è noia
"Siamo in gennaio, siamo in Australia ma per me questo e' il successore di Froome nell'albo d'oro della grand boucle.."
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Re: Marco Pantani.
Perché pessimo?
Perché cita la provetta di Campiglio? Mi è sfuggito qualcosa? Non me ne sono accorta e il mistero di Campiglio è stato risolto?
Quello di Rimini pure? E' diventato normale che un anatomopatologo si porti nel frigorifero di casa il cuore di uno a cui ha fatto l'autopsia?
Ammetto l'imprecisione sull'autopsia, là c'è scritto che il suo midollo era sano, non che ci fossero minime tracce di epo .
Scanzi non è un giornalista di ciclismo ma l'ardore non fine a se stesso di questo articolo a me è molto piaciuto.
Perché cita la provetta di Campiglio? Mi è sfuggito qualcosa? Non me ne sono accorta e il mistero di Campiglio è stato risolto?
Quello di Rimini pure? E' diventato normale che un anatomopatologo si porti nel frigorifero di casa il cuore di uno a cui ha fatto l'autopsia?
Ammetto l'imprecisione sull'autopsia, là c'è scritto che il suo midollo era sano, non che ci fossero minime tracce di epo .
Scanzi non è un giornalista di ciclismo ma l'ardore non fine a se stesso di questo articolo a me è molto piaciuto.
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Re: Marco Pantani.
Concordomeriadoc ha scritto:un pezzo veramente imbarazzante per la sua pochezza
peraltro pieno di errori fattuali, anche grossolani
e vorrebbe essere peraltro a difesa della memoria del Pirata
l'autopsia che ha rivelato tracce minime d'epo, mamma mia, ma vi rendete conto delle cazzate che ha scritto?
Campiglio Controllo a sorpresa ? mi giunge nuova.. tutti sapevano che i primi 10 venivano controllati il sabato prima dell'arrivo (il 49,9 del Falco non esce a caso..)
Ogni anno era cosi'
A quel controllo non fu trovato nulla? il test era sull'ematocrito (si domandi piuttosto perche' il mese successivo cambiarono il test.. oltre all'ematocrito entra anche il parametro dell'emoglobina.. che a Madonna di Campiglio per Pantani era al di sotto del limite) , l'epo era irrintracciabile , cosa dovevano trovare ?
Si vedo che non segue il ciclismo ma per far il pezzo è andato a leggersi articoli scritti da altri
Proprio non ci riescono a lasciarlo in pace
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Re: Marco Pantani.
" a sorpresa" è scritto fra virgolette. Ed è detto chiaramente che " sapeva del controllo e non era scemo".
Almeno leggere...
Quanto al lasciarlo in pace, questo è l'articolo di commento alla vicenda delle provette del Tour 1998. Una risposta reattiva.
Poi, ridetto per la milionesima volta che ho lasciato perdere la ricerca della verità per motivi che non mi va di spiegare, detto ciò, parlare di lasciare in pace Pantani in assenza di qualsiasi verità sulla sua vicenda, per me, è come chiedere di lasciare in pace, che ne so?, Pasolini di cui ancora non si conosce l'assassino.
Almeno leggere...
Quanto al lasciarlo in pace, questo è l'articolo di commento alla vicenda delle provette del Tour 1998. Una risposta reattiva.
Poi, ridetto per la milionesima volta che ho lasciato perdere la ricerca della verità per motivi che non mi va di spiegare, detto ciò, parlare di lasciare in pace Pantani in assenza di qualsiasi verità sulla sua vicenda, per me, è come chiedere di lasciare in pace, che ne so?, Pasolini di cui ancora non si conosce l'assassino.
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Re: Marco Pantani.
Quindi non era a sorpresa.. Virgolette o meno
Si , da tifoso di Pantani , spero lo lascino in pace

Si , da tifoso di Pantani , spero lo lascino in pace
Re: Marco Pantani.
bah, non sarà un giornalista di ciclismo ma uno che scrive di sport da sempre potrebbe almeno provare ad approfondire un po' di piu'...donchisciotte ha scritto:Perché pessimo?
Perché cita la provetta di Campiglio? Mi è sfuggito qualcosa? Non me ne sono accorta e il mistero di Campiglio è stato risolto?
Quello di Rimini pure? E' diventato normale che un anatomopatologo si porti nel frigorifero di casa il cuore di uno a cui ha fatto l'autopsia?
Ammetto l'imprecisione sull'autopsia, là c'è scritto che il suo midollo era sano, non che ci fossero minime tracce di epo .
Scanzi non è un giornalista di ciclismo ma l'ardore non fine a se stesso di questo articolo a me è molto piaciuto.
l'articolo è da innamorato, bene, viva l'innamoramento... ma è davvero superficiale.
il "mistero di campiglio" lo sappiamo bene, lo sai meglio di me, non si risolve guardando le provette, ma guardando la vicenda per intero... la difesa della memoria di pantani non si puo' fare dicendo "pantani era pulito" (me poi che significa pulito?), ma andando a smascherare il processo decisionale che lo ha travolto, come tu peraltro hai sempre fatto.
ecco, dubito che scanzi abbia letto anche solo due pagine delle tue ricerche.
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Re: Marco Pantani.
non è scrivendo cose palesemente false che si difende la memoria di Marco
si scrive tutta la verità, o almeno accompagnata da dubbi che persistono, ma appunto presentandoli come tali
poi, fatto tutto questo, si puo', anzi si deve, fare un'opera di contestualizzazione
si scrive tutta la verità, o almeno accompagnata da dubbi che persistono, ma appunto presentandoli come tali
poi, fatto tutto questo, si puo', anzi si deve, fare un'opera di contestualizzazione
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Re: Marco Pantani.
A me non è dispiaciuto,perchè è il massimo che si può avere sulla vicenda di marco in un quotidiano nazionale...
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Re: Marco Pantani.
Tutti per uno, tutti per Pantani
A Dozza si sono ritrovati gli uomini del Pirata
Tutti per uno. Anche se quell’Uno purtroppo non c’è più. Nel nome di Marco Pantani, che fu il loro leader negli anni tra secondo e terzo millennio, gli uomini della Mercatone Uno si sono ritrovati a Dozza Imolese. Non tutti, ma più di sessanta fra coloro che hanno lavorato col Pirata di Cesenatico: i fedelissimi degli anni d’oro, i gregari dell’ultimo periodo, tecnici, meccanici e massaggiatori delle varie ere, chi ha diretto il team. Chi non è riuscito ad arrivare, aveva un motivo valido: non buono, visto ciò che si è perso.
A ricompattare l’unica squadra del ciclismo moderno che ha corso sempre per un solo capitano è stato Fabiano Fontanelli, uno di quelli che con Pantani non solo ha conquistato Giro e Tour, ma si allenava spesso. «Era da un po’ che mi frullava in testa questa idea: quando ho capito che parlandone e basta non si sarebbe fatto nulla, mi sono mosso».
Dal dire al fare c’è stato di mezzo un biglietto ad invito, con i nomi di tutti i tesserati del periodo fra il 1997 e il 2003. Nessuno escluso: al bando simpatie e antipatie, chi ha avuto cittadinanza nel team allestito dal grande patriarca Luciano Pezzi e da patron Romano Cenni quando ancora Pantani aveva le stampelle per l’incidente alla Milano-Torino, è stato convocato a Dozza.
Bell’idea, bella giornata, iniziata con gli aperitivi alla pasticceria Berti, lungo la via Emilia, conclusa all’enoteca Regionale di Dozza, due luoghi cult per chi si è colorato di giallo in quegli anni. Belle facce, anche se un po’ segnate dal tempo e da un¹attività sportiva che per molti si è decisamente ridotta. «È stato bello rivedere tanti compagni», commenta Fontanelli, uno dei più in forma essendo tra quelli che ancora pedalano con grinta.
All’appello hanno risposto i vari Conti, Siboni, Borgheresi, Artunghi, Della Santa, Podenzana, Pelliccioli, Settembrini, Coppolillo, Barbero, Della Vedova, Mazzanti, i tecnici Amadori, Martinelli, Giannelli, Maini, i meccanici Falconi e Mora, i massaggiatori Moro e Gradi, il manager Cornacchia e Fausto Pezzi, che nella squadra un ruolo definito non l’aveva, perché è stato di tutto: soprattutto, memoria storica di un gruppo difficilmente ripetibile.
da Il Resto del Carlino
A Dozza si sono ritrovati gli uomini del Pirata
Tutti per uno. Anche se quell’Uno purtroppo non c’è più. Nel nome di Marco Pantani, che fu il loro leader negli anni tra secondo e terzo millennio, gli uomini della Mercatone Uno si sono ritrovati a Dozza Imolese. Non tutti, ma più di sessanta fra coloro che hanno lavorato col Pirata di Cesenatico: i fedelissimi degli anni d’oro, i gregari dell’ultimo periodo, tecnici, meccanici e massaggiatori delle varie ere, chi ha diretto il team. Chi non è riuscito ad arrivare, aveva un motivo valido: non buono, visto ciò che si è perso.
A ricompattare l’unica squadra del ciclismo moderno che ha corso sempre per un solo capitano è stato Fabiano Fontanelli, uno di quelli che con Pantani non solo ha conquistato Giro e Tour, ma si allenava spesso. «Era da un po’ che mi frullava in testa questa idea: quando ho capito che parlandone e basta non si sarebbe fatto nulla, mi sono mosso».
Dal dire al fare c’è stato di mezzo un biglietto ad invito, con i nomi di tutti i tesserati del periodo fra il 1997 e il 2003. Nessuno escluso: al bando simpatie e antipatie, chi ha avuto cittadinanza nel team allestito dal grande patriarca Luciano Pezzi e da patron Romano Cenni quando ancora Pantani aveva le stampelle per l’incidente alla Milano-Torino, è stato convocato a Dozza.
Bell’idea, bella giornata, iniziata con gli aperitivi alla pasticceria Berti, lungo la via Emilia, conclusa all’enoteca Regionale di Dozza, due luoghi cult per chi si è colorato di giallo in quegli anni. Belle facce, anche se un po’ segnate dal tempo e da un¹attività sportiva che per molti si è decisamente ridotta. «È stato bello rivedere tanti compagni», commenta Fontanelli, uno dei più in forma essendo tra quelli che ancora pedalano con grinta.
All’appello hanno risposto i vari Conti, Siboni, Borgheresi, Artunghi, Della Santa, Podenzana, Pelliccioli, Settembrini, Coppolillo, Barbero, Della Vedova, Mazzanti, i tecnici Amadori, Martinelli, Giannelli, Maini, i meccanici Falconi e Mora, i massaggiatori Moro e Gradi, il manager Cornacchia e Fausto Pezzi, che nella squadra un ruolo definito non l’aveva, perché è stato di tutto: soprattutto, memoria storica di un gruppo difficilmente ripetibile.
da Il Resto del Carlino
"Il male trionfa sempre, perche' il bene e' stupido" [Lord Casco]
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Re: Marco Pantani.
ho iniziato a leggere e mi aspettavo l'elenco infinito di partecipanti
alla fine solo 12 compagni di squadra?
alla fine solo 12 compagni di squadra?

i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
Re: Marco Pantani.
quindi?Strong ha scritto:ho iniziato a leggere e mi aspettavo l'elenco infinito di partecipanti
alla fine solo 12 compagni di squadra?
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Re: Marco Pantani.
c'è scritto 60 persone, e non c'è l'elenco completo di chi c'era.
E comunque quoto cauz.
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VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...
"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
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Re: Marco Pantani.
cauz. ha scritto:quindi?Strong ha scritto:ho iniziato a leggere e mi aspettavo l'elenco infinito di partecipanti
alla fine solo 12 compagni di squadra?
bah...cosi
leggere che su 6 stagioni si sono presentati solo 12 compagni di squadra mi sembra una non notizia o comunque una cosa da rimarcare in senso negativo.

i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
Re: Marco Pantani.
questa cosa l'hai letta solo tu.
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Re: Marco Pantani.
C'è chi ha come hobby la filatelia, chi il bird-watching, e chi l'essere sgradevole su Pantani.
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
Re: Marco Pantani.
oh ma che storia...
non posso dire che mi fa strano che ci siano stati solo 12 compagni?
erano molti di più? dall'articolo non sembra, è stato postato quell'articolo e ne citano 12.
se poi non si possono fare commenti su qualsiasi cosa postata su pantani allora ditelo che mi metto in fila e piango anch'io.
per me pantani è uno sportivo professionista come tanti altri che ora non ci sono più
si è goduto la sua vita alla grande con soldi feste, macchine sportive e notorietà
il giorno che morirà r. baggio ed al suo funerale saranno presenti solo 10 ex compagni, farò la stessa riflessione
mi verrà da pensarlo come un campione dimenticato...
non posso dire che mi fa strano che ci siano stati solo 12 compagni?
erano molti di più? dall'articolo non sembra, è stato postato quell'articolo e ne citano 12.
se poi non si possono fare commenti su qualsiasi cosa postata su pantani allora ditelo che mi metto in fila e piango anch'io.
per me pantani è uno sportivo professionista come tanti altri che ora non ci sono più
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mi verrà da pensarlo come un campione dimenticato...
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Re: Marco Pantani.
Ma no, siccome dimostri di continuo di non aver colto la portata della figura di Pantani, tendi a focalizzarti su cazzatelle minime e insisti nel non vedere l'intero. Come puoi suggerire che Pantani sia un campione dimenticato? Quando dici queste cose dimostri tutta la tua parzialità sull'argomento.
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
Re: Marco Pantani.
Strong ha scritto:oh ma che storia...
non posso dire che mi fa strano che ci siano stati solo 12 compagni?
erano molti di più? dall'articolo non sembra, è stato postato quell'articolo e ne citano 12.
se poi non si possono fare commenti su qualsiasi cosa postata su pantani allora ditelo che mi metto in fila e piango anch'io.
per me pantani è uno sportivo professionista come tanti altri che ora non ci sono più
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il giorno che morirà r. baggio ed al suo funerale saranno presenti solo 10 ex compagni, farò la stessa riflessione
mi verrà da pensarlo come un campione dimenticato...
per me puoi fare commenti quanto vuoi, il problema e' che qui di commenti non ne hai proprio fatti.
hai solo messo le faccine con le illazioni e berciato qualche scusa qua e là per rimarcare la cosa in senso negativo.
ora, io non credo sia doveroso dire la propria su qualsiasi argomento. anzi, penso che la ricchezza di un forum non sia nel numero di interventi ma nella qualità degli stessi (qualità che, sono il primo ad ammetterlo, contribuisco drasticamente ad abbassare con le mie cazzate). se non si ha nulla da dire su una questione, si puo' leggere e andare oltre, magari anche non leggere proprio.
rimarcare in senso negativo un fatto che non esiste, è qualcosa di incomprensibile.
si trattava di una cena tra amici, in cui qualcuno ci sarà andato e altri no. qualcuno non avrà potuto e altri non avranno voluto. qualcuno addirittura non sarà stato nemmeno invitato. tuttalpiù la critica può essere rivolta al fatto che tutto cio' abbia avuto una minuscola copertura stampa, o che sia stato riportato sul forum.
certo è triste pensare che qui bisogna trattenersi dal postare delle notizie per il rischio che l'azzeccagarbugli di turno arrivi a far caciara. forse e' il caso di andare in letargo.
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Re: Marco Pantani.
Sarei stata fra gli assenti. Perché le cene delle rimembranze ( quelle con i compagni di scuola, con i colleghi ecc., soprattutto quando c'è un morto) sono tristissime, infeconde, rituali.
Naturalmente massimo rispetto per chi le fa, ci va, le sente necessarie o importanti.
Sono banalità quelle che dico ma di fronte alla petulanza dell'accanimento su ogni minuzia, è giusto ricordare anche la banalità.
Ma ,forse, la petulanza dell'attacco è anche una delle tante dimostrazioni della forza e della potenza della figura di Pantani.
Su di lui continuano a d uscire libri ( alcuni, francamente, trascurabili), su di lui ci sarà risonanza mediatica a febbraio ( come per tutti i miti che hanno una forte consistenza, molta risnanza sarà spazzatura), su di lui ci si continua ad accanire, a discutere.
Il carsima, in ogni campo, è un dono e, come tutti i doni, nasconde l'aspetto doloroso di sé.
Naturalmente massimo rispetto per chi le fa, ci va, le sente necessarie o importanti.
Sono banalità quelle che dico ma di fronte alla petulanza dell'accanimento su ogni minuzia, è giusto ricordare anche la banalità.
Ma ,forse, la petulanza dell'attacco è anche una delle tante dimostrazioni della forza e della potenza della figura di Pantani.
Su di lui continuano a d uscire libri ( alcuni, francamente, trascurabili), su di lui ci sarà risonanza mediatica a febbraio ( come per tutti i miti che hanno una forte consistenza, molta risnanza sarà spazzatura), su di lui ci si continua ad accanire, a discutere.
Il carsima, in ogni campo, è un dono e, come tutti i doni, nasconde l'aspetto doloroso di sé.
Verità e giustizia per Marco Pantani, una battaglia di civiltà.
Lasciamolo in pace un cazzo!
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Re: Marco Pantani.
Cauz, hai sicuramente ragione quando dici che non per forza si debba commentare ogni cosa, ma non mi pare che si faccia caciara, e puoi ovviamente postare tutte le notizie che vuoi. Se qualcuno dice qualcosa che non ti piace, puoi rispondergli per le rime: è un forum, no?
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
Re: Marco Pantani.
cauz. ha scritto:Strong ha scritto:oh ma che storia...
non posso dire che mi fa strano che ci siano stati solo 12 compagni?
erano molti di più? dall'articolo non sembra, è stato postato quell'articolo e ne citano 12.
se poi non si possono fare commenti su qualsiasi cosa postata su pantani allora ditelo che mi metto in fila e piango anch'io.
per me pantani è uno sportivo professionista come tanti altri che ora non ci sono più
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il giorno che morirà r. baggio ed al suo funerale saranno presenti solo 10 ex compagni, farò la stessa riflessione
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per me puoi fare commenti quanto vuoi, il problema e' che qui di commenti non ne hai proprio fatti.
hai solo messo le faccine con le illazioni e berciato qualche scusa qua e là per rimarcare la cosa in senso negativo.
ora, io non credo sia doveroso dire la propria su qualsiasi argomento. anzi, penso che la ricchezza di un forum non sia nel numero di interventi ma nella qualità degli stessi (qualità che, sono il primo ad ammetterlo, contribuisco drasticamente ad abbassare con le mie cazzate). se non si ha nulla da dire su una questione, si puo' leggere e andare oltre, magari anche non leggere proprio.
rimarcare in senso negativo un fatto che non esiste, è qualcosa di incomprensibile.
si trattava di una cena tra amici, in cui qualcuno ci sarà andato e altri no. qualcuno non avrà potuto e altri non avranno voluto. qualcuno addirittura non sarà stato nemmeno invitato. tuttalpiù la critica può essere rivolta al fatto che tutto cio' abbia avuto una minuscola copertura stampa, o che sia stato riportato sul forum.
certo è triste pensare che qui bisogna trattenersi dal postare delle notizie per il rischio che l'azzeccagarbugli di turno arrivi a far caciara. forse e' il caso di andare in letargo.
complimenti per la risposta...
attendo tue autorizzazioni per organizzare i miei prossimi interventi sul forum

per quanto mi riguarda puoi comunque ritenerti libero di postare tutte le notizie che vuoi

i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
Re: Marco Pantani.
donchisciotte ha scritto:Sarei stata fra gli assenti. Perché le cene delle rimembranze ( quelle con i compagni di scuola, con i colleghi ecc., soprattutto quando c'è un morto) sono tristissime, infeconde, rituali.
Naturalmente massimo rispetto per chi le fa, ci va, le sente necessarie o importanti.
Sono banalità quelle che dico ma di fronte alla petulanza dell'accanimento su ogni minuzia, è giusto ricordare anche la banalità.
Ma ,forse, la petulanza dell'attacco è anche una delle tante dimostrazioni della forza e della potenza della figura di Pantani.
Su di lui continuano a d uscire libri ( alcuni, francamente, trascurabili), su di lui ci sarà risonanza mediatica a febbraio ( come per tutti i miti che hanno una forte consistenza, molta risnanza sarà spazzatura), su di lui ci si continua ad accanire, a discutere.
Il carsima, in ogni campo, è un dono e, come tutti i doni, nasconde l'aspetto doloroso di sé.
guarda che quello che cauz ed admin non hanno capito è proprio il fatto del sottolineare la tristezza della notizia e dell'evento in confronto a quello che è stato Pantani (non mi sono mai strappato i capelli per lui ma gli so riconoscere tutto quello che gli appartiene senza eccedere)
L'ho paragonato appunto a R. Baggio, probabilmente uno dei calciatori più amati trasversalmente.
Quell'articolo, messo in quel modo, fa pensare all'abbandono dei sentimenti e della riconoscenza, di tutti quelli che hanno gioito condiviso e soprattutto goduto di qyuello che Pantani gli ha "regalato" (anche economicamente).
Il fatto poi che quella sia una non notizie (forse neppure da postare, sicuramente non da scrivere sul Carlino) mi pare ovvio, ma dal momento che si vuole fare l'articolo credo che debba lasciare senzazioni positive e non tristi come quelle che ho percepito io.
Poi magari le ho percepite solo io in quel modo....
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Re: Marco Pantani.
Ragazzi ma non è che negli articoli si possono fare gli elenchi della spesa, non funziona così (soprattutto sulla carta stampata) fatevelo dire da un piccolo cronista di provincia che fa queste cose tutti i giorni. Come si fa a criticare il giornalista perché non ha fatto l'elenco di tutti i partecipanti? Ma dai. E dall'alto di quale cattedra in giornalismo si sentenzia che questa sarebbe una "non notizia" ? Ovviamente tutti sono liberi di criticare, ma delle volte ci vorrebbe un po' più di buon senso 

perché per me il ciclismo non è ancora una passione onanistica, ma è un pezzo di cultura popolare e familiare.
- Tranchée d'Arenberg
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Re: Marco Pantani.
Secondo me il cronista non solo doveva citare uno ad uno i nomi delle altre 48 persone presenti alla cena ma doveva anche menzionare nome e cognome dei camerieri che hanno servito e dei cuochi che hanno cucinato. Giusto per far numeromarc ha scritto:Ragazzi ma non è che negli articoli si possono fare gli elenchi della spesa, non funziona così (soprattutto sulla carta stampata) fatevelo dire da un piccolo cronista di provincia che fa queste cose tutti i giorni. Come si fa a criticare il giornalista perché non ha fatto l'elenco di tutti i partecipanti? Ma dai. E dall'alto di quale cattedra in giornalismo si sentenzia che questa sarebbe una "non notizia" ? Ovviamente tutti sono liberi di criticare, ma delle volte ci vorrebbe un po' più di buon senso

Ultima modifica di Tranchée d'Arenberg il venerdì 6 dicembre 2013, 15:34, modificato 2 volte in totale.
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Re: Marco Pantani.
Tranchée d'Arenberg ha scritto:Secondo me il cronista non solo doveva citare uno ad uno i nomi delle altre 48 persone presenti alla cena ma doveva anche menzionare nome e cognome dei camerieri che hanno servito e dei cuochi che hanno cucinato. Giusto per far numeromarc ha scritto:Ragazzi ma non è che negli articoli si possono fare gli elenchi della spesa, non funziona così (soprattutto sulla carta stampata) fatevelo dire da un piccolo cronista di provincia che fa queste cose tutti i giorni. Come si fa a criticare il giornalista perché non ha fatto l'elenco di tutti i partecipanti? Ma dai. E dall'alto di quale cattedra in giornalismo si sentenzia che questa sarebbe una "non notizia" ? Ovviamente tutti sono liberi di criticare, ma delle volte ci vorrebbe un po' più di buon senso


perché per me il ciclismo non è ancora una passione onanistica, ma è un pezzo di cultura popolare e familiare.
Re: Marco Pantani.
probabilmente abbiamo un concetto diverso di "caciara", ma tant'è.Admin ha scritto:Cauz, hai sicuramente ragione quando dici che non per forza si debba commentare ogni cosa, ma non mi pare che si faccia caciara, e puoi ovviamente postare tutte le notizie che vuoi. Se qualcuno dice qualcosa che non ti piace, puoi rispondergli per le rime: è un forum, no?

personalmente non mi astengo quasi mai dal postare o commentare qualcosa, quando ritengo sia utile. mi chiedo pero' uno che si trovasse ad entrare per la prima volta su Cw e volesse condividere una notizia cosa ne penserebbe. ma magari sbaglio io a preoccuparmi per gli altri.
ad ogni modo, dopo l'ultimo calembour letto qui sopra, ho pensato bene di riaprire l'ignore list, che l'inverno è già una stagione difficile di suo... figuriamoci in queste settimane in cui non c'e' nemmeno il ciclocross ad allietarci.
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Re: Marco Pantani.
ecco la foto di gruppo

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Re: Marco Pantani.
marc ha scritto:Ragazzi ma non è che negli articoli si possono fare gli elenchi della spesa, non funziona così (soprattutto sulla carta stampata) fatevelo dire da un piccolo cronista di provincia che fa queste cose tutti i giorni. Come si fa a criticare il giornalista perché non ha fatto l'elenco di tutti i partecipanti? Ma dai. E dall'alto di quale cattedra in giornalismo si sentenzia che questa sarebbe una "non notizia" ? Ovviamente tutti sono liberi di criticare, ma delle volte ci vorrebbe un po' più di buon senso
come no
da queste parti si scatenano le iene sugli articoli della Rosa ma se uno fa una semplice osservazione, non è neppure stata una critica vera e propria, sul giornalista de Carlino...apriti cielo.
gli ex ciclisti presenti erano quelli
per me è una non notizia
Fontanelli che "convoca" ex compagni e dirigenti in ricordo di Pantani con aperitivi vari alla pasticceria Berti, e tutti a bere all’enoteca Regionale di Dozza...
potrò avere una mia idea sul contenuto dell'articolo?
Ultima modifica di Strong il venerdì 6 dicembre 2013, 16:35, modificato 1 volta in totale.
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Re: Marco Pantani.
Ma Beppe Conti? S'è autoinvitato, vero? 

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Re: Marco Pantani.
Perché tu ti reputi imparziale sull'argomento Pantani?Admin ha scritto:Ma no, siccome dimostri di continuo di non aver colto la portata della figura di Pantani, tendi a focalizzarti su cazzatelle minime e insisti nel non vedere l'intero. Come puoi suggerire che Pantani sia un campione dimenticato? Quando dici queste cose dimostri tutta la tua parzialità sull'argomento.
A giudicare da come tu ed altri avete reagito a una considerazione del tutto legittima di strong, non direi proprio.
Re: Marco Pantani.
Infatti non sono imparziale su Pantani, quindi non rompetemi i coglioni.
Scherzi a parte, ci sono argomenti più delicati di altri che vanno quindi trattati con maggiore delicatezza del solito, e Pantani è uno di questi. Non saperlo e non agire di conseguenza va a detrimento di chi non lo sa e non agisce di conseguenza. Tutto qui.

Scherzi a parte, ci sono argomenti più delicati di altri che vanno quindi trattati con maggiore delicatezza del solito, e Pantani è uno di questi. Non saperlo e non agire di conseguenza va a detrimento di chi non lo sa e non agisce di conseguenza. Tutto qui.
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Re: Marco Pantani.
Giusto per rimanere in tema a Genova dal 17 al 20 Dicembre una rappresentazione teatrale ricorderà il dramma di Marco Pantani.
Molto interessante l'incontro di ieri sera al Teatro della Corte con il regista Marco Martinelli (anche lui ironizza sul suo nome e cognome !) e Gianni Mura.
Unica mia perplessità la convinzione di Mura che questo è l'unico ciclista che ha ispirato un lavoro teatrale........rammento che Pamela Villoresi recentemente portò in scena "Il mio Coppi", tra l'altro a Tortona ed in seguito a Genova - Pontedecimo nell' Aprile 2012 !
Molto interessante l'incontro di ieri sera al Teatro della Corte con il regista Marco Martinelli (anche lui ironizza sul suo nome e cognome !) e Gianni Mura.
Unica mia perplessità la convinzione di Mura che questo è l'unico ciclista che ha ispirato un lavoro teatrale........rammento che Pamela Villoresi recentemente portò in scena "Il mio Coppi", tra l'altro a Tortona ed in seguito a Genova - Pontedecimo nell' Aprile 2012 !
Re: Marco Pantani.
io ricordo uno spettacolo bellissimo su malabrocca. di cui ora come ora mi sfuggono titolo e autore, pero'.AlessandroCam ha scritto:Unica mia perplessità la convinzione di Mura che questo è l'unico ciclista che ha ispirato un lavoro teatrale........rammento che Pamela Villoresi recentemente portò in scena "Il mio Coppi", tra l'altro a Tortona ed in seguito a Genova - Pontedecimo nell' Aprile 2012 !
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Re: Marco Pantani.
Se non erro "La maglia nera" di Massimo Poggiocauz. ha scritto:io ricordo uno spettacolo bellissimo su malabrocca. di cui ora come ora mi sfuggono titolo e autore, pero'.AlessandroCam ha scritto:Unica mia perplessità la convinzione di Mura che questo è l'unico ciclista che ha ispirato un lavoro teatrale........rammento che Pamela Villoresi recentemente portò in scena "Il mio Coppi", tra l'altro a Tortona ed in seguito a Genova - Pontedecimo nell' Aprile 2012 !

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Re: Marco Pantani.
Pantani sulla salita per Borghi 1989:
Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53 
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein

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Re: Marco Pantani.
Lucignolo va a cesenatico da mamma Tonina con De Zan Jr
(o che gli è preso a Mediaset?)

#JeSuisNizzolo
Re: Marco Pantani.
Bhè, poi lo misuriamo il tasso d'ipocrisia della cosa.matter1985 ha scritto:Lucignolo va a cesenatico da mamma Tonina con De Zan Jr(o che gli è preso a Mediaset?)
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Marco Pantani.
per caso è in uscita un film sul Pirata?
credo di aver visto una locandina per strada con un titolo del genere "più alta è la vetta più tragica la caduta" - "il film su pantani"
mi sembra strano non averne sentito ancora parlare..
credo di aver visto una locandina per strada con un titolo del genere "più alta è la vetta più tragica la caduta" - "il film su pantani"
mi sembra strano non averne sentito ancora parlare..

i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
Re: Marco Pantani.
nemmeno io ne avevo sentito parlare, cercando in rete leggo che è un documentario inglese di james erskine (dalla filmografia direi specializzato nei documentari su personaggi o eventi sportivi), esce dopo metà febbraio in italia.Strong ha scritto:per caso è in uscita un film sul Pirata?
credo di aver visto una locandina per strada con un titolo del genere "più alta è la vetta più tragica la caduta" - "il film su pantani"
mi sembra strano non averne sentito ancora parlare..
su youtube non si trova nemmeno un trailer, però qui c'è un'intervista al regista sul film:
http://rouleurmagazine.wordpress.com/20 ... a-cyclist/
Re: Marco Pantani.
dietzen ha scritto:nemmeno io ne avevo sentito parlare, cercando in rete leggo che è un documentario inglese di james erskine (dalla filmografia direi specializzato nei documentari su personaggi o eventi sportivi), esce dopo metà febbraio in italia.
su youtube non si trova nemmeno un trailer, però qui c'è un'intervista al regista sul film:
http://rouleurmagazine.wordpress.com/20 ... a-cyclist/
che io sappia esce in esclusiva per i cinema The Space nei giorni 17 e 18 febbraio.
è una strategia ormai abbastanza usata da questi cinema, quella di creare piccoli "eventi" per riuscire a vendere film che altrimenti non avrebbero un grande mercato: prendono l'esclusiva e lo proiettano per un giorno solo, o 2 o 3 al massimo. in genere -come in questo caso- scegliendo giornate commercialmente deboli come il lunedì e il martedì (perchè i weekend funzionano già da soli, il mercoledì spesso è serata di promozioni e il giovedì di prime visioni). il sistema è usato spesso con i film musicali, in tempi recenti è stato fatto con paul mccartney, con springsteen (bel film, tra l'altro) e con un po' di gruppetti tipo one direction e simili. vien da se' che raramente si tratta di capolavori, ciononostente, personalmente credo che abboccherò all'iniziativa commerciale.
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Re: Marco Pantani.
ti farò compagniacauz. ha scritto:..personalmente credo che abboccherò all'iniziativa commerciale.
Comunque i bookies sono dei genii, ma quanti cazzo di soldi si faranno, con tutti quelli che punteranno su Thomas??? Beppesaronni, Tour 2018
Remco Evenelimits.O Remco Bluffenepoel.Sono il DMM nello scoprire i bluff del ciclismo Beppesaronni
Se lo fanno a tutta 40 minuti li fa Vingegaard. Pogacar salta. amoilciclismo, plateau de beille 2024
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