Il libro di Tyler Hamilton
Il libro di Tyler Hamilton
Ho appena finito di leggerlo e volevo sapere il pensiero dei vari utenti del forum. Io l'ho trovato molto interessante...non mi è sembrato il solito racconto del ciclista che vuota il sacco, molto interessanti le parti su Armstrong.
Quello che mi ha sconvolto era l'arroganza di Lance, e quante prove ci fossero nel corso degli anni che facevano chiaramente capire che si dopasse pesantemente..e mi ha fatto anche capire quanto sia sbagliata la frase "si dopavano tutti vinceva il piu forte". Sbagliatissimo, vinceva chi si dopava meglio, chi aveva il miglior dottore ( e piu soldi per pagarlo) chi aveva le migliori coperture politiche ( e faceva donazioni all'Uci). Il texano ha rischiato piu volte di essere beccato (come al giro di svizzera quando L'uci insabbiò la cosa e lui fece una donazione di 125 mila dollari al laboratorio di losanna per l'acquisto di nuovi macchinari). Si parla anche di Rjis e di come gli parlò di trasfusioni che lo avevano aiutato a vincere il tour etc.
Quello che mi chiedo oggi, come si può parlare di ciclismo pulito con uno come Rjis ancora sull'ammiraglia a fare il direttore sportivo??? Si pensa che uno così, che ha costruito il suo successo alterando i suoi valori del sangue esageratamente, possa cambiare????? L'aspetto vergognoso invece di Armstrong che emerge dal libro, era che pur drogandosi smisuratamente, gli dava fastidio poi se lo facevano gli altri e chiamava l'Uci lamentandosi di corridori che si drogavano, dicendogli di tenerli d'occhio.
Sono rimasto sconvolto, sembravano racconti di una prima elementare con il bulletto della scuola che nn vuole perdere il predominio sulla classe. Credo che quello perpetrato da Armstrong sia il piu grande imbroglio nella storia dello Sport. Questa è la mia opinione. Il libro mi ha turbato e appassionato al tempo stesso. Credo debba essere una lettura fondamentale per chi vuole capire il ciclismo di quegli anni e per chi, se mai ci sarà, vorrà cambiare in meglio questo bellissimo sport.
Io ritengo che come per la politica italiana, se non si fa un repulisti generale, non ci potrà mai essere un cambiamento, fino a che ci sarà un Rjis sull'ammiraglia.
Quello che mi ha sconvolto era l'arroganza di Lance, e quante prove ci fossero nel corso degli anni che facevano chiaramente capire che si dopasse pesantemente..e mi ha fatto anche capire quanto sia sbagliata la frase "si dopavano tutti vinceva il piu forte". Sbagliatissimo, vinceva chi si dopava meglio, chi aveva il miglior dottore ( e piu soldi per pagarlo) chi aveva le migliori coperture politiche ( e faceva donazioni all'Uci). Il texano ha rischiato piu volte di essere beccato (come al giro di svizzera quando L'uci insabbiò la cosa e lui fece una donazione di 125 mila dollari al laboratorio di losanna per l'acquisto di nuovi macchinari). Si parla anche di Rjis e di come gli parlò di trasfusioni che lo avevano aiutato a vincere il tour etc.
Quello che mi chiedo oggi, come si può parlare di ciclismo pulito con uno come Rjis ancora sull'ammiraglia a fare il direttore sportivo??? Si pensa che uno così, che ha costruito il suo successo alterando i suoi valori del sangue esageratamente, possa cambiare????? L'aspetto vergognoso invece di Armstrong che emerge dal libro, era che pur drogandosi smisuratamente, gli dava fastidio poi se lo facevano gli altri e chiamava l'Uci lamentandosi di corridori che si drogavano, dicendogli di tenerli d'occhio.
Sono rimasto sconvolto, sembravano racconti di una prima elementare con il bulletto della scuola che nn vuole perdere il predominio sulla classe. Credo che quello perpetrato da Armstrong sia il piu grande imbroglio nella storia dello Sport. Questa è la mia opinione. Il libro mi ha turbato e appassionato al tempo stesso. Credo debba essere una lettura fondamentale per chi vuole capire il ciclismo di quegli anni e per chi, se mai ci sarà, vorrà cambiare in meglio questo bellissimo sport.
Io ritengo che come per la politica italiana, se non si fa un repulisti generale, non ci potrà mai essere un cambiamento, fino a che ci sarà un Rjis sull'ammiraglia.
Re: Il libro di Tyler Hamilton
...meditate, gente....paolo117 ha scritto:..e mi ha fatto anche capire quanto sia sbagliata la frase "si dopavano tutti vinceva il piu forte".
A volte il dito indica proprio il dito, non la luna.
Dopo Campiglio qualcuno ha abbandonato il ciclismo, qualcun altro ha ripreso a seguirlo.
I veri campioni erano quelli che dicevano no [Winter]
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Re: Il libro di Tyler Hamilton
Letto anch'io un paio di settimane fa.
Ha confermato ciò che pensavo di quegli anni. Vigeva la legge della giungla. Ognuno provava ogni mezzo leale o sleale per prevalere sull'avversario. E Armstrong risultò essere il numero uno anche in quello.
A livello strettamente sportivo, come ho ribadito tantissime volte qua dentro, non vedo differenze tra un Armstrong, un Hamilton, un Ullrich, un Mayo, un Basso ecc. ecc., a prescindere dall'efficacia delle pratiche di ognuno. Accetti la legge della giungla? Bene, automaticamente accetti che ci possa essere qualcuno più bravo di te ad accaparrarsi i migliori aiuti non solo nella chimica, ma anche negli agganci politici.
Gli unici su cui si possono fare dei distinguo sono i pochi che decisero di continuare ad andare a "paniagua", relegandosi a carriere anonime.
PS che poi a livello morale Armstrong non sia mai stata una bella persona è fuor di dubbio. Ma a me piace giudicare solo le gesta in campo di un atleta.
Ha confermato ciò che pensavo di quegli anni. Vigeva la legge della giungla. Ognuno provava ogni mezzo leale o sleale per prevalere sull'avversario. E Armstrong risultò essere il numero uno anche in quello.
A livello strettamente sportivo, come ho ribadito tantissime volte qua dentro, non vedo differenze tra un Armstrong, un Hamilton, un Ullrich, un Mayo, un Basso ecc. ecc., a prescindere dall'efficacia delle pratiche di ognuno. Accetti la legge della giungla? Bene, automaticamente accetti che ci possa essere qualcuno più bravo di te ad accaparrarsi i migliori aiuti non solo nella chimica, ma anche negli agganci politici.
Gli unici su cui si possono fare dei distinguo sono i pochi che decisero di continuare ad andare a "paniagua", relegandosi a carriere anonime.
PS che poi a livello morale Armstrong non sia mai stata una bella persona è fuor di dubbio. Ma a me piace giudicare solo le gesta in campo di un atleta.
Re: Il libro di Tyler Hamilton
Ma Lance non giocava alle regole della legge della giungla, visto che era amico del cacciatore.
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
Re: Il libro di Tyler Hamilton
Misà che abbiamo letto due libri diversi allora...per me le differenze tra armstrong e gli altri erano abissali...faceva le telefonate a verbruggen per lamentarsi degli altri che andavano troppo forte e si drogavano...una cosa inaccettabile per me...nn voleva nemmeno correre ad armi pari..(assicurandosi i servizi di ferrari poi erano ancora meno sullo stesso piano)...ADMIN volevo sapere il tuo parere su Rjis e su quello che ho scritto...Belluschi M. ha scritto:Letto anch'io un paio di settimane fa.
Ha confermato ciò che pensavo di quegli anni. Vigeva la legge della giungla. Ognuno provava ogni mezzo leale o sleale per prevalere sull'avversario. E Armstrong risultò essere il numero uno anche in quello.
A livello strettamente sportivo, come ho ribadito tantissime volte qua dentro, non vedo differenze tra un Armstrong, un Hamilton, un Ullrich, un Mayo, un Basso ecc. ecc., a prescindere dall'efficacia delle pratiche di ognuno. Accetti la legge della giungla? Bene, automaticamente accetti che ci possa essere qualcuno più bravo di te ad accaparrarsi i migliori aiuti non solo nella chimica, ma anche negli agganci politici.
Gli unici su cui si possono fare dei distinguo sono i pochi che decisero di continuare ad andare a "paniagua", relegandosi a carriere anonime.
PS che poi a livello morale Armstrong non sia mai stata una bella persona è fuor di dubbio. Ma a me piace giudicare solo le gesta in campo di un atleta.
Re: Il libro di Tyler Hamilton
Caro Paolo, se leggi l'articolo che c'è in questo momento in primo piano in homepage intuirai un po' come la penso. In un sistema (il ciclismo) che permette a se stesso di essere retto da personaggi simili, pronti ad agire in totale spregio delle regole solo per un tornaconto personale (e non certo per l'interesse del movimento che dovrebbero guidare), non riesco a vedere Riis come lui stesso rotella dell'ingranaggio. Un po' più grande del Santambrogio di turno, intendiamoci, ma non è Bjarne la cartina di tornasole dello stato di salute etica del ciclismo.
Purtroppo però il pubblico medio di appassionati (e non parlo quindi del pubblico generalista, su cui non si può sperare minimamente che approfondisca certe questioni) fa una grande fatica a contestualizzare il tutto, e allora trova molto più facile e naturale sparare con estrema cattiveria sul Santambrogio di turno, piuttosto che capire che Santambrogio (così come Riis un passo prima) è solo il portato di una gestione dirigenziale del genere. Perché una dirigenza che avesse avuto a cuore la sorte del ciclismo, e non solo la possibilità di depredarlo in tutto e per tutto, avrebbe capito da molto tempo che questa condizione non è più tollerabile, e che bisogna fare uno scarto culturale, etico, semantico, per uscire dalla logica della caccia al dopato di turno, che non conduce al debellare il problema del doping ma serve solo ad affossare il movimento.
Edit: linko per quando il pezzo di cui sopra non sarà più in primo piano: http://www.cicloweb.it/articolo/2013/08 ... e-miserame
Purtroppo però il pubblico medio di appassionati (e non parlo quindi del pubblico generalista, su cui non si può sperare minimamente che approfondisca certe questioni) fa una grande fatica a contestualizzare il tutto, e allora trova molto più facile e naturale sparare con estrema cattiveria sul Santambrogio di turno, piuttosto che capire che Santambrogio (così come Riis un passo prima) è solo il portato di una gestione dirigenziale del genere. Perché una dirigenza che avesse avuto a cuore la sorte del ciclismo, e non solo la possibilità di depredarlo in tutto e per tutto, avrebbe capito da molto tempo che questa condizione non è più tollerabile, e che bisogna fare uno scarto culturale, etico, semantico, per uscire dalla logica della caccia al dopato di turno, che non conduce al debellare il problema del doping ma serve solo ad affossare il movimento.
Edit: linko per quando il pezzo di cui sopra non sarà più in primo piano: http://www.cicloweb.it/articolo/2013/08 ... e-miserame
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Re: Il libro di Tyler Hamilton
L'ho scritto sopra. Valeva tutto, ergo pure accaparrarsi gli agganci per insabbiare le positività.Admin ha scritto:Ma Lance non giocava alle regole della legge della giungla, visto che era amico del cacciatore.
Re: Il libro di Tyler Hamilton
Posso dire che la colpa però della situazione attuale, oltre che degli sponsor che esasperano la corsa al risultato a tutti i costi, sia anche di una stampa o dei media in genere, assolutamente povera, a caccia del sensazionalismo e del titolone, incapace di collocare un problema in un quadro piu ampio e di sensibilizzare cosi le persone e informarle dando un quadro complessivo del problema doping, invece di porre le cose in maniera superficiale , facendo ricadere ogni volta la colpa sul singolo corridore. Il mio discorso di Rjis era semplicemente che fino a che ci saranno certi personaggi in giro, non credo si potrò mai parlare di ciclismo pulito. Perchè nn credo che un personaggio che ha costruito la sua carriera e le sue fortune sull'uso smodato di doping, all'improvviso possa insegnare ai suoi corridori a correre puliti, anche perchè non sarebbe credibile. Non sto puntando il dito contro Rjis lo prendo solo come esempio..il cambiamento deve essere culturale, ma io credo che l'unica soluzione sia quella di inasprire i controlli, inasprire le pene e di accaparrarsi i migliori esperti al mondo per l'antidoping. SIamo reduci da un ventennio devastante per questo sport che nonostante tutto e nonostante certi personaggi alla verbruggen, continua a riempire le strade di appassionati in tutto il mondo.
Re: Il libro di Tyler Hamilton
casomai si può dire che a livello etico non ci fossero differenze.Belluschi M. ha scritto:Letto anch'io un paio di settimane fa.
Ha confermato ciò che pensavo di quegli anni. Vigeva la legge della giungla. Ognuno provava ogni mezzo leale o sleale per prevalere sull'avversario. E Armstrong risultò essere il numero uno anche in quello.
A livello strettamente sportivo, come ho ribadito tantissime volte qua dentro, non vedo differenze tra un Armstrong, un Hamilton, un Ullrich, un Mayo, un Basso ecc. ecc., a prescindere dall'efficacia delle pratiche di ognuno. Accetti la legge della giungla? Bene, automaticamente accetti che ci possa essere qualcuno più bravo di te ad accaparrarsi i migliori aiuti non solo nella chimica, ma anche negli agganci politici.
Gli unici su cui si possono fare dei distinguo sono i pochi che decisero di continuare ad andare a "paniagua", relegandosi a carriere anonime.
PS che poi a livello morale Armstrong non sia mai stata una bella persona è fuor di dubbio. Ma a me piace giudicare solo le gesta in campo di un atleta.
a livello sportivo la differenza c'è eccome, anzi la differenza e l'efficacia nelle pratiche ne è il nocciolo.
Re: Il libro di Tyler Hamilton
beh, ma allora ci sono differenze in tuttodietzen ha scritto:casomai si può dire che a livello etico non ci fossero differenze.Belluschi M. ha scritto:Letto anch'io un paio di settimane fa.
Ha confermato ciò che pensavo di quegli anni. Vigeva la legge della giungla. Ognuno provava ogni mezzo leale o sleale per prevalere sull'avversario. E Armstrong risultò essere il numero uno anche in quello.
A livello strettamente sportivo, come ho ribadito tantissime volte qua dentro, non vedo differenze tra un Armstrong, un Hamilton, un Ullrich, un Mayo, un Basso ecc. ecc., a prescindere dall'efficacia delle pratiche di ognuno. Accetti la legge della giungla? Bene, automaticamente accetti che ci possa essere qualcuno più bravo di te ad accaparrarsi i migliori aiuti non solo nella chimica, ma anche negli agganci politici.
Gli unici su cui si possono fare dei distinguo sono i pochi che decisero di continuare ad andare a "paniagua", relegandosi a carriere anonime.
PS che poi a livello morale Armstrong non sia mai stata una bella persona è fuor di dubbio. Ma a me piace giudicare solo le gesta in campo di un atleta.
a livello sportivo la differenza c'è eccome, anzi la differenza e l'efficacia nelle pratiche ne è il nocciolo.
dai materiali, agli allenamenti ed alla possibilità di fare stage più o meno lunghi in altura, i test in galleria del vento, la possibilità di seguire
l'atleta con allenamenti personalizzati ecc ecc
i budget fanno la differenza sia quando si parla di regolamento scritto sia quando si parla di quelli non scritti
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
Re: Il libro di Tyler Hamilton
e infatti sono tutte cose che si analizzano (o almeno io lo faccio) quando si va a considerare un risultato.Strong ha scritto:beh, ma allora ci sono differenze in tuttodietzen ha scritto:casomai si può dire che a livello etico non ci fossero differenze.Belluschi M. ha scritto:Letto anch'io un paio di settimane fa.
Ha confermato ciò che pensavo di quegli anni. Vigeva la legge della giungla. Ognuno provava ogni mezzo leale o sleale per prevalere sull'avversario. E Armstrong risultò essere il numero uno anche in quello.
A livello strettamente sportivo, come ho ribadito tantissime volte qua dentro, non vedo differenze tra un Armstrong, un Hamilton, un Ullrich, un Mayo, un Basso ecc. ecc., a prescindere dall'efficacia delle pratiche di ognuno. Accetti la legge della giungla? Bene, automaticamente accetti che ci possa essere qualcuno più bravo di te ad accaparrarsi i migliori aiuti non solo nella chimica, ma anche negli agganci politici.
Gli unici su cui si possono fare dei distinguo sono i pochi che decisero di continuare ad andare a "paniagua", relegandosi a carriere anonime.
PS che poi a livello morale Armstrong non sia mai stata una bella persona è fuor di dubbio. Ma a me piace giudicare solo le gesta in campo di un atleta.
a livello sportivo la differenza c'è eccome, anzi la differenza e l'efficacia nelle pratiche ne è il nocciolo.
dai materiali, agli allenamenti ed alla possibilità di fare stage più o meno lunghi in altura, i test in galleria del vento, la possibilità di seguire
l'atleta con allenamenti personalizzati ecc ecc
i budget fanno la differenza sia quando si parla di regolamento scritto sia quando si parla di quelli non scritti
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Re: Il libro di Tyler Hamilton
Strong ha scritto: i budget fanno la differenza sia quando si parla di regolamento scritto sia quando si parla di quelli non scritti
Re: Il libro di Tyler Hamilton
analizzarle ok ma dire che un risultato non è attendibile perchè c'è chi ha più possibilità economiche di altri, mi sembra un pò ...dietzen ha scritto:
e infatti sono tutte cose che si analizzano (o almeno io lo faccio) quando si va a considerare un risultato.
essere in grado di predisporre team importanti ed organizzati fa parte delle capacità umane.
E' poi ovvio che chi è in grado di costruire autentici gioielli non affiderà le prestazioni sportive a degli asini, ma vorrà il meglio.
Ultima modifica di Strong il lunedì 5 agosto 2013, 16:40, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il libro di Tyler Hamilton
Paolo, la parte in grassetto è proprio ciò che è progressivamente avvenuto negli ultimi 15 anni. Ti sembra che il risultato sia all'altezza delle aspettative? E questo perché se il problema è nel manico, è difficile che a valle ci siano risultati apprezzabili; oltre al fatto che non si è mai provato a vedere la questione da un'angolazione differente.paolo117 ha scritto:Posso dire che la colpa però della situazione attuale, oltre che degli sponsor che esasperano la corsa al risultato a tutti i costi, sia anche di una stampa o dei media in genere, assolutamente povera, a caccia del sensazionalismo e del titolone, incapace di collocare un problema in un quadro piu ampio e di sensibilizzare cosi le persone e informarle dando un quadro complessivo del problema doping, invece di porre le cose in maniera superficiale , facendo ricadere ogni volta la colpa sul singolo corridore. Il mio discorso di Rjis era semplicemente che fino a che ci saranno certi personaggi in giro, non credo si potrò mai parlare di ciclismo pulito. Perchè nn credo che un personaggio che ha costruito la sua carriera e le sue fortune sull'uso smodato di doping, all'improvviso possa insegnare ai suoi corridori a correre puliti, anche perchè non sarebbe credibile. Non sto puntando il dito contro Rjis lo prendo solo come esempio..il cambiamento deve essere culturale, ma io credo che l'unica soluzione sia quella di inasprire i controlli, inasprire le pene e di accaparrarsi i migliori esperti al mondo per l'antidoping. SIamo reduci da un ventennio devastante per questo sport che nonostante tutto e nonostante certi personaggi alla verbruggen, continua a riempire le strade di appassionati in tutto il mondo.
Ti puoi dotare dei migliori esperti antidoping, ma se poi li devi usare per dare la caccia a ogni Santambrogio del plotone, penso che la lotta al doping nel suo complesso non ne esca rafforzata, tutt'altro. Dovrebbero essere utilizzati, tali esperti, per mettere a punto e seguire dei protocolli rigorosi di salvaguardia della salute degli atleti. Così non avviene. Ti dirò di più: tra gli esperti che stanno con l'UCI, poi, ogni tanto c'è qualche defezione dovuta proprio al fatto che a Aigle le cose non vanno come dovrebbero (o come si fa credere a stampa e appassionati). Vedi tutta la vicenda Ashenden.
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Re: Il libro di Tyler Hamilton
Un conto è avere (e mettere a frutto) più possibilità economiche di altri. Esempio, estremizzando: se una squadra ha tanti soldi può ingaggiare i gregari migliori per il proprio capitano, mentre magari un rivale che milita in un team con meno risorse dovrà arrangiarsi da sé nelle tappe più complicate.Strong ha scritto:analizzarle ok ma dire che un risultato non è attendibile perchè c'è chi ha più possibilità economiche di altri, mi sembra un pò ...dietzen ha scritto:
e infatti sono tutte cose che si analizzano (o almeno io lo faccio) quando si va a considerare un risultato.
Diverso è però se quella squadra non solo si limita a offrire il meglio (in tutti i sensi) al proprio capitano, ma lavora nell'ombra, d'accordo con i padroni del vapore (e in maniera quindi illecita), per mettere i bastoni tra le ruote agli altri team. Se una squadra compra l'arbitro, non siamo più nell'ambito legge della giungla, ma in quello della mafia di palazzo. Non è proprio la stessa cosa.
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Re: Il libro di Tyler Hamilton
Admin ha scritto:Un conto è avere (e mettere a frutto) più possibilità economiche di altri. Esempio, estremizzando: se una squadra ha tanti soldi può ingaggiare i gregari migliori per il proprio capitano, mentre magari un rivale che milita in un team con meno risorse dovrà arrangiarsi da sé nelle tappe più complicate.Strong ha scritto:analizzarle ok ma dire che un risultato non è attendibile perchè c'è chi ha più possibilità economiche di altri, mi sembra un pò ...dietzen ha scritto:
e infatti sono tutte cose che si analizzano (o almeno io lo faccio) quando si va a considerare un risultato.
Diverso è però se quella squadra non solo si limita a offrire il meglio (in tutti i sensi) al proprio capitano, ma lavora nell'ombra, d'accordo con i padroni del vapore (e in maniera quindi illecita), per mettere i bastoni tra le ruote agli altri team. Se una squadra compra l'arbitro, non siamo più nell'ambito legge della giungla, ma in quello della mafia di palazzo. Non è proprio la stessa cosa.
io tutti questi bastoni continuo a non vederli, che armstrong fosse in grado di intrattenere rapporti in maniera politicamente eccelsa con chiunque mi sembra abbastanza chiaro e non mi sembra una colpa ma anzi rientra nel bagaglio di capacità che la maggior parte dei ciclisti dell'epoca non aveva ("mamma sono arrivato uno").
Armstrong ha fatto in modo che il ciclismo godesse di grandi vetrine in tutto il mondo ed ovviamente lui avrà avuto la sua convenienza.
per quanto riguarda i bastoni io continuo a sentire gente che diceva che si dopava tutti alla grande e non sento invece nessuno dire "armstrong non mi lasciava dopare"
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Re: Il libro di Tyler Hamilton
Beh, se segnalare all'UCI di andare a controllare tizio e caio non è mettere i bastoni tra le ruote agli altri...
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Re: Il libro di Tyler Hamilton
la differenza credo la sai anche tu: se ti puoi dopare sapendo di aver la complicità dei controllori, puoi farlo come e quanto ti è più utile. se ti puoi dopare sapendo di dover stare comunque attento ad alcuni limiti, ti doperai di meno o in maniera meno adeguata.Strong ha scritto: io tutti questi bastoni continuo a non vederli, che armstrong fosse in grado di intrattenere rapporti in maniera politicamente eccelsa con chiunque mi sembra abbastanza chiaro e non mi sembra una colpa ma anzi rientra nel bagaglio di capacità che la maggior parte dei ciclisti dell'epoca non aveva ("mamma sono arrivato uno").
Armstrong ha fatto in modo che il ciclismo godesse di grandi vetrine in tutto il mondo ed ovviamente lui avrà avuto la sua convenienza.
per quanto riguarda i bastoni io continuo a sentire gente che diceva che si dopava tutti alla grande e non sento invece nessuno dire "armstrong non mi lasciava dopare"
se io la sera vado in un locale e parcheggio in doppia fila, ogni tanto mi affaccio per vedere che non ci sia in giro la municipale, e qualcosa della serata me la perdo. se sono amico del vigile e so che tanto non mi porta via la macchina, posso godermi la serata appieno.
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Re: Il libro di Tyler Hamilton
Comunque di gente beccata perché Armstrong ha fatto la spia non ci sono nomi.
Nel libro di Hamilton si arriva ad intuire abbastanza bene che il motivo della sua positività va ricercato in un caso di negligenza da parte di Fuentes e soci.
Nel libro di Hamilton si arriva ad intuire abbastanza bene che il motivo della sua positività va ricercato in un caso di negligenza da parte di Fuentes e soci.
Re: Il libro di Tyler Hamilton
Non è tanto il beccare qualcuno, quanto il fargli sentire il fiato sul collo, come ha ben espresso Dietzen poco sopra.
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Re: Il libro di Tyler Hamilton
quindi ullrich ogni tanto andava al balcone senza riuscire a godersi la serata?dietzen ha scritto:la differenza credo la sai anche tu: se ti puoi dopare sapendo di aver la complicità dei controllori, puoi farlo come e quanto ti è più utile. se ti puoi dopare sapendo di dover stare comunque attento ad alcuni limiti, ti doperai di meno o in maniera meno adeguata.Strong ha scritto: io tutti questi bastoni continuo a non vederli, che armstrong fosse in grado di intrattenere rapporti in maniera politicamente eccelsa con chiunque mi sembra abbastanza chiaro e non mi sembra una colpa ma anzi rientra nel bagaglio di capacità che la maggior parte dei ciclisti dell'epoca non aveva ("mamma sono arrivato uno").
Armstrong ha fatto in modo che il ciclismo godesse di grandi vetrine in tutto il mondo ed ovviamente lui avrà avuto la sua convenienza.
per quanto riguarda i bastoni io continuo a sentire gente che diceva che si dopava tutti alla grande e non sento invece nessuno dire "armstrong non mi lasciava dopare"
se io la sera vado in un locale e parcheggio in doppia fila, ogni tanto mi affaccio per vedere che non ci sia in giro la municipale, e qualcosa della serata me la perdo. se sono amico del vigile e so che tanto non mi porta via la macchina, posso godermi la serata appieno.
dai, voglio dire...io riconosco anche che armstrong essendo IL top di quegli anni godesse di particolari attenzioni da parte di tutti ma voglio rimanere anche all'interno della realtà, perchè se ci mettiamo a scrivere trame di film fantasy allora possiamo tirar fuori di tutto
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Re: Il libro di Tyler Hamilton
"più" o "meno" per me non valedietzen ha scritto:ti doperai di meno o in maniera meno adeguata.
per me è "meglio" - "peggio"
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
Re: Il libro di Tyler Hamilton
dai su admin ma di quale fiato sul collo parli?Admin ha scritto:Non è tanto il beccare qualcuno, quanto il fargli sentire il fiato sul collo, come ha ben espresso Dietzen poco sopra.
hai sentito le dichiarazioni degli uomini telekom come zabel e ullrich
secondo te quella era gente con il fiato sul collo?
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Re: Il libro di Tyler Hamilton
il concetto è lo stesso.Strong ha scritto:"più" o "meno" per me non valedietzen ha scritto:ti doperai di meno o in maniera meno adeguata.
per me è "meglio" - "peggio"
ti puoi dopare meglio perché tanto sai di essere coperto, chi non gode di quelle coperture si doperà per forza di cose peggio.
non si tratta di fantasy comunque. magari prima si sospettava che potesse esserci una qualche copertura, ma ormai ci sono le carte e sono chiare.
dal punto di vista etico come ho detto più volte per me non ci sono differenze (se ullrich e pevenage avessero avuto l'occasione di godere delle coperture di armstrong e le bruyneel la avrebbero certamente sfruttata), ma dal punto di vista sportivo ci sono eccome.
Re: Il libro di Tyler Hamilton
Il mio pensiero è: Armstrong era un campione? Si, mentalmente era un campione (anche se da corse di un giorno) per quanto stronzo e arrogante. Vinceva combattendo ad armi pari con gli altri? NO. E questo mi sembra ormai lampante.
Re: Il libro di Tyler Hamilton
domandadietzen ha scritto:il concetto è lo stesso.Strong ha scritto:"più" o "meno" per me non valedietzen ha scritto:ti doperai di meno o in maniera meno adeguata.
per me è "meglio" - "peggio"
ti puoi dopare meglio perché tanto sai di essere coperto, chi non gode di quelle coperture si doperà per forza di cose peggio.
non si tratta di fantasy comunque. magari prima si sospettava che potesse esserci una qualche copertura, ma ormai ci sono le carte e sono chiare.
dal punto di vista etico come ho detto più volte per me non ci sono differenze (se ullrich e pevenage avessero avuto l'occasione di godere delle coperture di armstrong e le bruyneel la avrebbero certamente sfruttata), ma dal punto di vista sportivo ci sono eccome.
la telekom ullric zabel ecc ecc dovevano quindi stare attenti, vivevano nel terrore di essere beccati?
si sono "fatti" di tutto e di più ed hanno avuto un culo smisurato?
il discoro è diverso, secondo me...
in quegli anni c'erano sicuramente regole non scritte che ti permettevano di sforare con certe pratiche
ed i top riders godevano tutti alla grande di questa situazione
non mi spiego inoltre come ullrich sia il primo a riconoscere le vittorie di armstrong a tal punto di richiederne a gran voce la riassegnazione
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Re: Il libro di Tyler Hamilton
da dove arriva questa certezza?paolo117 ha scritto:Vinceva combattendo ad armi pari con gli altri? NO. E questo mi sembra ormai lampante.
gli avversari sulla strada invece sostengono il contrario
com'è possibile che tra i battuti da armstrong non ce ne sia uno che dica "armstrong non ha combattutto ad armi pari"?
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Re: Il libro di Tyler Hamilton
alla telekom si sono fatti di tutto ma dovevano stare attenti a non farsi beccare, come succede da sempre nello sport. come è emerso poi, alla us postal non avevano questo tipo di problemi.Strong ha scritto: domanda
la telekom ullric zabel ecc ecc dovevano quindi stare attenti, vivevano nel terrore di essere beccati?
si sono "fatti" di tutto e di più ed hanno avuto un culo smisurato?
il discoro è diverso, secondo me...
in quegli anni c'erano sicuramente regole non scritte che ti permettevano di sforare con certe pratiche
ed i top riders godevano tutti alla grande di questa situazione
non mi spiego inoltre come ullrich sia il primo a riconoscere le vittorie di armstrong a tal punto di richiederne a gran voce la riassegnazione
non ho mai sentito di corridori telekom parlare di loro coperture ai piani alti dell'uci, né inchieste giornalistiche in tal senso e nemmeno voci. poi nessuno ti può impedire di credere che i top riders fossero tutti coperti da verbruggen e soci, ma la realtà storica al momento è un'altra.
ps: su ullrich potrei scrivere che riconosca le vittorie di armstrong come tutti quelli si ritrovano in una situazione del genere a distanza di anni, che giustamente non sentirebbero mai loro una vittoria ottenuta in questo modo.
e questo, conoscendo un po' il carattere del tedesco, è sicuramente vero. ma temo anche che dica così perché ha paura che gli vengano tolte a sua volta delle vittorie (penso soprattutto all'oro olimpico su cui c'è dibattito).
Re: Il libro di Tyler Hamilton
Ti faccio l'esempio piu banale di tutti. Colui che doveva essere il piu grande rivale di Armstrong in quegli anni e che lance temeva tantissimo ( lo dimostra il fatto che nella tappa quando poi marco schiantò sul joux plane armstrong era nel panico e fece chiamare da bruyneel il dottor ferrari che lo tranquillizzò dicendo che non poteva reggere a quei ritmi marco ( amaramente aveva ragione), ma casualmente in quella tappa andò in crisi, segno anche che mentalmente non fosse questo granchè. Era avvantaggiato dalla pochezza mentale dei suoi rivali...Ullrich ( che gia nel 98 dimostrò quanto fosse mentalmente debole) e gli altri buoni corridori ma niente di piu. Pantani fu trovato positivo all'ematocrito e la sua carriera distrutta, finita, cosi come la sua vita. Armstrong beccato sia per l'ematocrito al giro di svizzera ( insabbiato il tutto con una generosa donazione di 125 mila dollari al laboratorio di losanna) che per il cortisone al tour, riesce ad insabbiare il tutto con facilità, ed anzi parlandone con Hamilton ci scherzava e rideva sopra....Per dire quanta sicurezza avesse e che abisso ci fosse in quegli anni tra i due campioni dell'epoca...uno ci rideva sopra l'altro ci è morto.
Re: Il libro di Tyler Hamilton
Questa resta una cosa non dimostrata, al contrario delle coperture politiche ricevute da Armstrong, quelle sì dimostrate oltre ogni dubbio. Se poi vigeva tale regola non scritta per tutti i top rider, che bisogno aveva Armstrong di fare donazioni o di intessere rapporti strettissimi coi vertici dell'UCI? Come mai dalla Germania (dove pure si è fatta una guerra senza quartiere alla Telekom, dopo OP) non sono giunte informazioni su legami tra Ullrich e Verbruggen o McQuaid? A quest'ultima domanda mi devi rispondere nel merito e in maniera dettagliata.Strong ha scritto: il discoro è diverso, secondo me...
in quegli anni c'erano sicuramente regole non scritte che ti permettevano di sforare con certe pratiche
ed i top riders godevano tutti alla grande di questa situazione
Perché Ullrich è un signore.non mi spiego inoltre come ullrich sia il primo a riconoscere le vittorie di armstrong a tal punto di richiederne a gran voce la riassegnazione
(Edit: nella sostanza, Dietzen mi ha anticipato)
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
Re: Il libro di Tyler Hamilton
Quando si dice tagliare la testa al toro.paolo117 ha scritto:Ti faccio l'esempio piu banale di tutti. Colui che doveva essere il piu grande rivale di Armstrong in quegli anni e che lance temeva tantissimo ( lo dimostra il fatto che nella tappa quando poi marco schiantò sul joux plane armstrong era nel panico e fece chiamare da bruyneel il dottor ferrari che lo tranquillizzò dicendo che non poteva reggere a quei ritmi marco ( amaramente aveva ragione), ma casualmente in quella tappa andò in crisi, segno anche che mentalmente non fosse questo granchè. Era avvantaggiato dalla pochezza mentale dei suoi rivali...Ullrich ( che gia nel 98 dimostrò quanto fosse mentalmente debole) e gli altri buoni corridori ma niente di piu. Pantani fu trovato positivo all'ematocrito e la sua carriera distrutta, finita, cosi come la sua vita. Armstrong beccato sia per l'ematocrito al giro di svizzera ( insabbiato il tutto con una generosa donazione di 125 mila dollari al laboratorio di losanna) che per il cortisone al tour, riesce ad insabbiare il tutto con facilità, ed anzi parlandone con Hamilton ci scherzava e rideva sopra....Per dire quanta sicurezza avesse e che abisso ci fosse in quegli anni tra i due campioni dell'epoca...uno ci rideva sopra l'altro ci è morto.
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
Re: Il libro di Tyler Hamilton
perchè nessuno fino ad ora ha avuto interresse a farlodietzen ha scritto: non ho mai sentito di corridori telekom parlare di loro coperture ai piani alti dell'uci, né inchieste giornalistiche in tal senso e nemmeno voci.
l'affare armstrong è venuto fuori solo grazie agli americani stessi che sono ben più "bastardi" nei confronti dei proprio concittadini rispetto a quanto lo possano essere i tedeschi o addirittura i russi e sotto ci sono sicuramente state direttive politiche visto che per lance era prossima la candidatura politica
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
Re: Il libro di Tyler Hamilton
Ti ricordo che i tedeschi hanno raso al suolo il ciclismo nazionale, e hanno poi indagato su ogni centimetro quadrato della vita e delle opere di Ullrich. Se avessero trovato qualche legame con l'UCI stai certo che sarebbe venuto fuori.Strong ha scritto: l'affare armstrong è venuto fuori solo grazie agli americani stessi che sono ben più "bastardi" nei confronti dei proprio concittadini rispetto a quanto lo possano essere i tedeschi o addirittura i russi e sotto ci sono sicuramente state direttive politiche visto che per lance era prossima la candidatura politica
Riguardo alle direttive politiche contro Lance, non vedo prove di ciò.
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Re: Il libro di Tyler Hamilton
come dice admin, i media tedeschi hanno fatto il culo alla telekom e a ullrich, ci fossero state cose analoghe sarebbero venute fuori e pure da parecchi anni.Strong ha scritto:perchè nessuno fino ad ora ha avuto interresse a farlodietzen ha scritto: non ho mai sentito di corridori telekom parlare di loro coperture ai piani alti dell'uci, né inchieste giornalistiche in tal senso e nemmeno voci.
l'affare armstrong è venuto fuori solo grazie agli americani stessi che sono ben più "bastardi" nei confronti dei proprio concittadini rispetto a quanto lo possano essere i tedeschi o addirittura i russi e sotto ci sono sicuramente state direttive politiche visto che per lance era prossima la candidatura politica
poi come scritto sopra tu sei ovviamente libero di pensare il contrario, ma ciò non è supportato da nessun aggancio concreto.
ps: sul fatto che armstrong paghi per questioni "altre", sono assolutamente d'accordo.
Re: Il libro di Tyler Hamilton
se tutte le volte che si parla di armstrong deve diventare, anche quando l'interlocutore non ne fa minimo cenno, una "sfida" pantani-armstrong...beh allora..
per quanto riguarda i test e le donazioni...
meglio colpire il singolo (armstrong) che indagare su quello che hanno fatto le varie federazioni per coprire (o tentare di coprire) i loro atleti
per quanto riguarda i test e le donazioni...
meglio colpire il singolo (armstrong) che indagare su quello che hanno fatto le varie federazioni per coprire (o tentare di coprire) i loro atleti
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Re: Il libro di Tyler Hamilton
Se tu sostieni la tesi delle coperture generalizzate per i top rider, è giusto che qualcuno ti faccia notare la vicenda di qualcuno che non ha ricevuto quelle coperture. Non è una sfida Pantani-Armstrong, si può però convenire senza paraocchi ideologici che abbiamo avuto dei casi di corridori che non hanno goduto di determinate coperture. Non si può convenire su questo punto basandosi sulla prova dei fatti, anche quelli che riguardano Pantani? Abbiamo prove che Pantani abbia avuto legami coi vertici UCI? Eppure anche lui è stato tartassato in tutti i modi, a livelli di indagini: ci fosse stato qualcosa, sarebbe senz'altro emerso.Strong ha scritto:se tutte le volte che si parla di armstrong deve diventare, anche quando l'interlocutore non ne fa minimo cenno, una "sfida" pantani-armstrong...beh allora..
Indubbiamente meglio colpire il singolo, sempre.per quanto riguarda i test e le donazioni...
meglio colpire il singolo (armstrong) che indagare su quello che hanno fatto le varie federazioni per coprire (o tentare di coprire) i loro atleti
Resta il fatto che non smentisci in maniera acconcia il fatto che in Germania non si sia addivenuti a prove (né tantomeno indizi) su legami diretti tra Ullrich (o altri Telekom) e i vertici del ciclismo. Aspetto la risposta di cui sopra, che può essere anche un "effettivamente hai ragione".
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Re: Il libro di Tyler Hamilton
Admin ha scritto:Caro Paolo, se leggi l'articolo che c'è in questo momento in primo piano in homepage intuirai un po' come la penso. In un sistema (il ciclismo) che permette a se stesso di essere retto da personaggi simili, pronti ad agire in totale spregio delle regole solo per un tornaconto personale (e non certo per l'interesse del movimento che dovrebbero guidare), non riesco a vedere Riis come lui stesso rotella dell'ingranaggio. Un po' più grande del Santambrogio di turno, intendiamoci, ma non è Bjarne la cartina di tornasole dello stato di salute etica del ciclismo.
Purtroppo però il pubblico medio di appassionati (e non parlo quindi del pubblico generalista, su cui non si può sperare minimamente che approfondisca certe questioni) fa una grande fatica a contestualizzare il tutto, e allora trova molto più facile e naturale sparare con estrema cattiveria sul Santambrogio di turno, piuttosto che capire che Santambrogio (così come Riis un passo prima) è solo il portato di una gestione dirigenziale del genere. Perché una dirigenza che avesse avuto a cuore la sorte del ciclismo, e non solo la possibilità di depredarlo in tutto e per tutto, avrebbe capito da molto tempo che questa condizione non è più tollerabile, e che bisogna fare uno scarto culturale, etico, semantico, per uscire dalla logica della caccia al dopato di turno, che non conduce al debellare il problema del doping ma serve solo ad affossare il movimento.
Edit: linko per quando il pezzo di cui sopra non sarà più in primo piano: http://www.cicloweb.it/articolo/2013/08 ... e-miserame
Verità e giustizia per Marco Pantani, una battaglia di civiltà.
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Re: Il libro di Tyler Hamilton
paolo117 ha scritto:Ti faccio l'esempio piu banale di tutti. Colui che doveva essere il piu grande rivale di Armstrong in quegli anni e che lance temeva tantissimo ( lo dimostra il fatto che nella tappa quando poi marco schiantò sul joux plane armstrong era nel panico e fece chiamare da bruyneel il dottor ferrari che lo tranquillizzò dicendo che non poteva reggere a quei ritmi marco ( amaramente aveva ragione), ma casualmente in quella tappa andò in crisi, segno anche che mentalmente non fosse questo granchè. Era avvantaggiato dalla pochezza mentale dei suoi rivali...Ullrich ( che gia nel 98 dimostrò quanto fosse mentalmente debole) e gli altri buoni corridori ma niente di piu. Pantani fu trovato positivo all'ematocrito e la sua carriera distrutta, finita, cosi come la sua vita. Armstrong beccato sia per l'ematocrito al giro di svizzera ( insabbiato il tutto con una generosa donazione di 125 mila dollari al laboratorio di losanna) che per il cortisone al tour, riesce ad insabbiare il tutto con facilità, ed anzi parlandone con Hamilton ci scherzava e rideva sopra....Per dire quanta sicurezza avesse e che abisso ci fosse in quegli anni tra i due campioni dell'epoca...uno ci rideva sopra l'altro ci è morto.
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Re: Il libro di Tyler Hamilton
A me non pare così admin..Admin ha scritto:Paolo, la parte in grassetto è proprio ciò che è progressivamente avvenuto negli ultimi 15 anni. Ti sembra che il risultato sia all'altezza delle aspettative? E questo perché se il problema è nel manico, è difficile che a valle ci siano risultati apprezzabili; oltre al fatto che non si è mai provato a vedere la questione da un'angolazione differente.paolo117 ha scritto:Posso dire che la colpa però della situazione attuale, oltre che degli sponsor che esasperano la corsa al risultato a tutti i costi, sia anche di una stampa o dei media in genere, assolutamente povera, a caccia del sensazionalismo e del titolone, incapace di collocare un problema in un quadro piu ampio e di sensibilizzare cosi le persone e informarle dando un quadro complessivo del problema doping, invece di porre le cose in maniera superficiale , facendo ricadere ogni volta la colpa sul singolo corridore. Il mio discorso di Rjis era semplicemente che fino a che ci saranno certi personaggi in giro, non credo si potrò mai parlare di ciclismo pulito. Perchè nn credo che un personaggio che ha costruito la sua carriera e le sue fortune sull'uso smodato di doping, all'improvviso possa insegnare ai suoi corridori a correre puliti, anche perchè non sarebbe credibile. Non sto puntando il dito contro Rjis lo prendo solo come esempio..il cambiamento deve essere culturale, ma io credo che l'unica soluzione sia quella di inasprire i controlli, inasprire le pene e di accaparrarsi i migliori esperti al mondo per l'antidoping. SIamo reduci da un ventennio devastante per questo sport che nonostante tutto e nonostante certi personaggi alla verbruggen, continua a riempire le strade di appassionati in tutto il mondo.
Ti puoi dotare dei migliori esperti antidoping, ma se poi li devi usare per dare la caccia a ogni Santambrogio del plotone, penso che la lotta al doping nel suo complesso non ne esca rafforzata, tutt'altro. Dovrebbero essere utilizzati, tali esperti, per mettere a punto e seguire dei protocolli rigorosi di salvaguardia della salute degli atleti. Così non avviene. Ti dirò di più: tra gli esperti chee stanno con l'UCI, poi, ogni tanto c'è qualche defezione dovuta proprio al fatto che a Aigle le cose non vanno come dovrebbero (o come si fa credere a stampa e appassionati). Vedi tutta la vicenda Ashenden.
L uci che avverte i corridori con valori anomali non mi sembra inasprire le pene
La positività di contador insabbiata ecc e quante non son saltate fuori
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Re: Il libro di Tyler Hamilton
Chiedo agli Anti-Armstrong:
mettereste la mano sul fuoco sul fatto che non ci siano state altre positività insabbiate/tentativi di insabbiarle nell'intera storia del ciclismo eccettuato il caso Armstrong?
mettereste la mano sul fuoco sul fatto che non ci siano state altre positività insabbiate/tentativi di insabbiarle nell'intera storia del ciclismo eccettuato il caso Armstrong?
Re: Il libro di Tyler Hamilton
certo se la metti così allora "effettivamente hai ragione"Admin ha scritto: Resta il fatto che non smentisci in maniera acconcia il fatto che in Germania non si sia addivenuti a prove (né tantomeno indizi) su legami diretti tra Ullrich (o altri Telekom) e i vertici del ciclismo. Aspetto la risposta di cui sopra, che può essere anche un "effettivamente hai ragione".
se penso invece che in tempi non lontani gli atleti (non solo ciclisti ma ANCHE i ciclisti) venivano dopati dalle federazioni stesse non posso non pensare che ci fosse un giro di coperture internazionale che giocoforza era comandato da
poi è ovvio, il caso di Armstrong è uscito grazie all'usada altrimenti non sarebbe uscito nulla di nulla
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Re: Il libro di Tyler Hamilton
No contador è l esempio più recenteBelluschi M. ha scritto:Chiedo agli Anti-Armstrong:
mettereste la mano sul fuoco sul fatto che non ci siano state altre positività insabbiate/tentativi di insabbiarle nell'intera storia del ciclismo eccettuato il caso Armstrong?
Brochard un altro
Come mai nel 1997 due squadre non fecero nessun test sull' ematocrito durante tutto il tour? Tutte le altre , almeno due..
Re: Il libro di Tyler Hamilton
Belluschi M. ha scritto:Chiedo agli Anti-Armstrong:
mettereste la mano sul fuoco sul fatto che non ci siano state altre positività insabbiate/tentativi di insabbiarle nell'intera storia del ciclismo eccettuato il caso Armstrong?
mi sa che ti sfugge la differenza tra occasionale e sistematico.
VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...
"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
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Re: Il libro di Tyler Hamilton
Ah quindi esiste una sorta di bonus? Insabbi una volta e va tutto bene, ma se lo fai più volte partono le crociate?Subsonico ha scritto:Belluschi M. ha scritto:Chiedo agli Anti-Armstrong:
mettereste la mano sul fuoco sul fatto che non ci siano state altre positività insabbiate/tentativi di insabbiarle nell'intera storia del ciclismo eccettuato il caso Armstrong?
mi sa che ti sfugge la differenza tra occasionale e sistematico.
Dai dai Subsonico
Re: Il libro di Tyler Hamilton
Quali?Winter ha scritto: Come mai nel 1997 due squadre non fecero nessun test sull' ematocrito durante tutto il tour?
Re: Il libro di Tyler Hamilton
Telekom e FestinaViscera ha scritto:Quali?Winter ha scritto: Come mai nel 1997 due squadre non fecero nessun test sull' ematocrito durante tutto il tour?
Nostalgia canaglia per il ciclismo anni '90
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Re: Il libro di Tyler Hamilton
Fermi, fermi tutti.Steven ha scritto:Telekom e FestinaViscera ha scritto:Quali?Winter ha scritto: Come mai nel 1997 due squadre non fecero nessun test sull' ematocrito durante tutto il tour?
Mi state dicendo che Admin e Dietzen sono andati avanti a menare il torrone sull'Armstrong intoccabile a fronte di tutti i restanti poveri pellegrini in gruppo, quando nell'era pre-Armstrong Ullrich ha vinto il suo Tour senza ricevere controlli ematici in corsa?
Io non lo sapevo, ma allora de che stiamo a parla' ?
Re: Il libro di Tyler Hamilton
su su, non fare la verginella, che sai benissimo di cosa stiamo parlando e quali sono le differenze.Belluschi M. ha scritto: Fermi, fermi tutti.
Mi state dicendo che Admin e Dietzen sono andati avanti a menare il torrone sull'Armstrong intoccabile a fronte di tutti i restanti poveri pellegrini in gruppo, quando nell'era pre-Armstrong Ullrich ha vinto il suo Tour senza ricevere controlli ematici in corsa?
Io non lo sapevo, ma allora de che stiamo a parla' ?
Re: Il libro di Tyler Hamilton
quali sono le differenze? uno è antipatico (ed il più cazzuto di tutti) mentre l'altro è un signore?dietzen ha scritto:su su, non fare la verginella, che sai benissimo di cosa stiamo parlando e quali sono le differenze.Belluschi M. ha scritto: Fermi, fermi tutti.
Mi state dicendo che Admin e Dietzen sono andati avanti a menare il torrone sull'Armstrong intoccabile a fronte di tutti i restanti poveri pellegrini in gruppo, quando nell'era pre-Armstrong Ullrich ha vinto il suo Tour senza ricevere controlli ematici in corsa?
Io non lo sapevo, ma allora de che stiamo a parla' ?
perchè dal punto di vista pratico altre differenze non le vedo se non che su armstrng c'è stata la volontà dell'usada di far venire fuori certe vicende mentre per altri, al momento, nessuno ha ancora dciso di indagare a fondo
p.s.
a breve uscirà però una bella indagine sul doping di "stato" tedesco...vediamo a che data si arriva
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
Re: Il libro di Tyler Hamilton
ma sai, non è che dovevo arrivare sul forum di cicloweb per imparare il senso propagandistico del concetto "tutti colpevoli nessun colpevole".Strong ha scritto:quali sono le differenze? uno è antipatico (ed il più cazzuto di tutti) mentre l'altro è un signore?dietzen ha scritto:su su, non fare la verginella, che sai benissimo di cosa stiamo parlando e quali sono le differenze.Belluschi M. ha scritto: Fermi, fermi tutti.
Mi state dicendo che Admin e Dietzen sono andati avanti a menare il torrone sull'Armstrong intoccabile a fronte di tutti i restanti poveri pellegrini in gruppo, quando nell'era pre-Armstrong Ullrich ha vinto il suo Tour senza ricevere controlli ematici in corsa?
Io non lo sapevo, ma allora de che stiamo a parla' ?
perchè dal punto di vista pratico altre differenze non le vedo se non che su armstrng c'è stata la volontà dell'usada di far venire fuori certe vicende mentre per altri, al momento, nessuno ha ancora dciso di indagare a fondo
p.s.
a breve uscirà però una bella indagine sul doping di "stato" tedesco...vediamo a che data si arriva
quindi non è che mi metterò a spiegare differenze fra la protezione ad armstrong e i favori ad altri... tanto è stato sviscerato più volte il concetto e si può andare a leggerlo sopra o in altri thread, ma peraltro sono sicuro che sia tu che belluschi siate abbastanza svegli da comprenderlo.
quanto ai tedeschi, vediamo che uscirà fuori. il ciclismo è stato già indagato a fondo in questi anni e gli scandali che dovevano uscire sono usciti (peggio di così non saprei proprio che news possa esserci). mi aspetto robe sull'atletica leggera e forse sul calcio. più che altro dovrebbe essere un qualche programma simile a quello coni-ferrara al centro dell'indagine.
ps: comunque mi pare qui si dia per scontato che a me armstrong stia antipatico, mentre invece non è mica detto sia così, eh.