Rojo ha scritto:Perchè in larga parte della sinistra c'è questo sentimento così forte filo-islamico?
Provo a risponderti andando un po' secondo il mio senso, un po' ricordando qualche libro di storia e sociologia delle relazioni internazionali dei tempi dell'università.
Questa vicinanza nasce con la fine del colonialismo e comunque dopo la II Guerra Mondiale, allorquando in molti paesi neoindipendenti c'erano forti spinte socialiste-marxiste, e si è rinsaldata con l'esplodere della questione della Palestina (il cui movimento di liberazione nazionale era anch'esso di ispirazione marxista). Vedi da te che quindi dei tratti comuni, sul piano politico, ci sono stati, perlomeno qualche decennio fa. Se consideri che anche il regime di Gheddafi (per fare uno dei diversi esempi) si vendeva come regime socialista...
Negli anni poi è venuta a cadere quest'impronta marxista (da una parte e dall'altra, direi...
), ma nel frattempo una parte politica comunque critica nei confronti del sistema capitalistico occidentale non poteva accettare di buon grado l'espansionismo israeliano (protetto dagli Stati Uniti) e la crescente ingiustizia nei confronti della Palestina. Secondo me il nodo di questa "simpatia" è fondamentalmente lì.
È una domanda che mi sono sempre posto e che ultimamente è sorta di nuovo, soprattutto da ieri sera, quando ho visto un uomo (leader del principale partito di sinistra in Italia) urlare in piazza Duomo "fratelli musulmani, venite in Italia, siete i benvenuti etc etc". La cosa mi ha colpito.
Può essere che Vendolino si sia fatto prendere la mano in quella piazza indimenticabile, ma può anche essere che lui ne sappia una più del diavolo. Ricordi il metodo classico di Berlusconi? Sparare a 100 per ottenere i buoni uffici degli avversari nel portare a casa 50. Quante volte SB ha minacciato di radere al suolo la giustizia intera, pur di conquistare per sé un lodo Schifani, o un lodo Alfano, o qualche altra porcheria?
Siccome è nei fatti che una grande moschea a Milano verrà fatta, boh, magari Nichi ha voluto mettere un paletto nei confronti dei contrari: "Noi i fratelli musulmani li invitiamo proprio, altro che solo la moschea". Poi ovviamente si farà solo la moschea (o centro islamico, o quel che sarà), e i contrari comunque sospireranno per lo scampato pericolo...
Fra le altre cose mi è venuto da pensare che quell'uomo nella stragrande maggioranza dei paesi islamici finirebbe con un cappio al collo. Mi è venuto da pensare che le donne che lo applaudivano, se andassero in quei paesi, dovrebbero rinunciare a molte delle libertà che hanno qui. E così via... quindi mi chiedo e vi chiedo... perchè?
Qui incorri secondo me nell'errore di miopia che tanta parte dell'intellighenzia destrorsa italiana (dall'ultima Fallaci in giù) ha dimostrato nel decennio appena trascorso.
Tendiamo a prendere il mondo islamico intanto come un monoblocco; e poi diamo il fondamentalismo e la Sharia come dati acquisiti per quei popoli, ma non è assolutamente così. Il fondamentalismo islamico per come lo conosciamo ha 30 anni o poco più, ed è stato diretta conseguenza dell'oppressione che regimi più o meno crudeli, e spesso imposti dall'alto (e sempre dal grande fratello occidentale), hanno esercitato (e continuano ad esercitare, vedi Siria per avere un esempio fresco fresco) per decenni.
Ti sorprenderà vedere foto dell'Iran, del Libano, dello stesso Afghanistan negli anni '70. In molti paesi dell'area araba o centroasiatica la storia ha dimostrato di poter scorrere al contrario, per quel che riguarda i diritti civili e delle donne (oddio, anche in Italia da qualche anno.....).
Un conto è esprimersi contro il razzismo del tandem Lega-Pdl, rivendicare la libertà di tutti di professare la propria religione, dare la possibilità a quelle persone di avere un loro luogo dove riunirsi per pregare... Queste sono cose basilari che devono valere per tutti, che siano islamici, buddisti o seguaci del dio Quetzalcoatl.
Un'altra cosa è andare oltre.
L'Europa ha fatto così tanta fatica per togliersi il giogo della religione che invade e condiziona le vite delle persone. Ora che ci siamo riusciti, abbiamo proprio bisogno di importarne un'altra?
Non vi pare incoerente criticare il modello berlusconiano che tratta la donna come oggetto-zoccola e poi andare dietro all'islam che sempre come oggetto le vede (anche se nel senso opposto)?
Non vi pare incoerente fare discorsi sulla laicità dello Stato? Quanti Stati a maggioranza islamica sono laici?
E qui torniamo al discorso di prima: un conto sono i regimi, un conto i popoli.
Un regime come quello iraniano, per dire, ha bisogno della repressione e di tenere in scacco il popolo, per sopravvivere: in un paese libero Ahmadinejad (o meglio, l'autorità religiosa degli ayatollah) sarebbe/ro spazzato/i via in una settimana. Noi stessi ci possiamo rendere conto di quanto il controllo dell'informazione sia stato fondamentale perché Berlusconi conservasse il potere e creasse il consenso intorno a sé in questi anni; e parliamo dell'Italia, un paese (sostanzialmente) libero, in ogni caso. Immagina invece un paese in cui non solo la televisione o i giornali, ma tutto quello che riguarda le vite delle persone è pesantemente controllato.
Tu credi che la popolazione di quei paesi non sia laica? Si fa a Teheran tutto quello che si fa a Roma, con la differenza che per farlo lì bisogna pagare la polizia. Un sistema interamente basato sulla corruzione si autoalimenta dei divieti stessi imposti alla gente, ma ci rendiamo conto che non potrà durare per sempre questo stato di cose.
Ora stiamo vivendo la ribellione di alcuni di quei popoli. Non è così assurdo immaginare un percorso di democratizzazione progressiva di quei paesi, e - qui torniamo al discorso di apertura nei confronti dei musulmani fatto da Vendola - che sponda possiamo offrire noi a questo percorso? Possiamo immaginare che un occidente continui a mostrarsi ostico (ovvero nella maniera perfetta per dar forza ai movimenti fondamentalisti) nei confronti dei musulmani, oppure sarà il caso prima o poi di creare delle basi di cooperazione con costoro (coi popoli - rappresentati democraticamente - e non più con un pugno di rais)?
In questo senso, credo che Vendola ci veda molto più lontano delle destre, a cui fa comodo continuare ad alimentare le paure nei confronti di un mondo che ci viene dipinto come enormemente diverso dal nostro, ma che a) non lo è b) se lo è siamo noi (occidente) che abbiamo ampiamente contribuito a renderlo così.
Questa è la mia interpretazione, ma il tema è chiaramente ricchissimo di spunti che non pretendo di riuscire a coprire tutti.