Servizio RAI
Re: Servizio RAI
Ho dato un occhio al sito Uci e la Rai non compare tra le Tv che trasmetteranno il Mondiale: ci sono Belgio, Francia, Olanda, Paesi Scandinavi, Usa, Canada, Brasile, Repubblica Ceca ma niente Rai. Dunque niente Mondiali anche per quest'anno. So bene che c'è lo streaming dell'UCI ma come ho già avuto modo di dire non mi basta. Ancora una volta un evento così importante non potrò godermelo in famiglia… Pessima, pessima notizia
perché per me il ciclismo non è ancora una passione onanistica, ma è un pezzo di cultura popolare e familiare.
Re: Servizio RAI
Ma x quanto riguarda il ciclismo su strada anche quest'anno inizieremo con le sintesi del tour down under?
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Re: Servizio RAI
Credo sopratutto per soldi...marc ha scritto:Beh.. non ci resta che aspettare ed eventualmente criticare![]()
Anche io mi auguro che l'Uci si sia fatta sentire, chissà, spero che la rivoluzione gestionale di Cookson presti molta attenzione a questo aspetto, altrimenti vivremo nuovamente il paradosso di vedere penalizzata dalla tv la disciplina ciclistica più televisiva che ci sia…
Qualcuno sa spiegare perché la Rai non propone la diretta? E' ancora un problema di diritti?
E già che siamo in tema qualcuno sa se esiste una flebile speranza di vedere i Mondiali cross sulla Rai? (per carità anche una differita in orari decenti andrebbe bene..)
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Re: Servizio RAI
interessante intervista a Fabbretti presa da www.velobike.it/:
Intervista ad Alessandro Fabretti sul ciclismo targato RAI Sport per la stagione 2014
dicembre 30, 2013 - Interviste, Slider - Tagged: Alessandro Fabretti, Rai Sport - no comments
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Alessandro Fabretti, in cabina di commento insieme a Davide CassaniAlessandro Fabretti, in cabina di commento insieme a Davide Cassani
Tante voci e tante indiscrezioni circolavano tra gli appassionati, in seguito ad alcuni importanti avvicendamenti sopravvenuti negli ultimi tempi ai vertici di Rai Sport. Proprio grazie alle dichiarazioni rilasciate al direttore di Velobike.it Roberto Sardelli, Alessandro Fabretti, uno dei volti più famosi tra i giornalisti della nostra emittente di Stato legati al ciclismo e nuovo responsabile del ciclismo targato Rai Sport, ha dissipato ogni dubbio. Sia pure con una squadra ancora da definire (fondamentale sarà la scelta di Davide Cassani riguardo al suo possibile ruolo di nuovo cittì della Nazionale), il Capo redattore di Rai Sport ha garantito un impegno che sarà profuso su tutte le più importanti corse del calendario internazionale, senza tralasciare le nostre classiche nazionali e con un occhio sempre vigile e attento anche al mondo giovanile ed al movimento dilettantistico. Non mancheranno operazioni di restyling, inerenti soprattutto al Giro d’Italia, fiore all’occhiello della produzione RAI.
ROBERTO SARDELLI: Alessandro, buona sera e, con qualche ora di anticipo, buon anno. Di solito questo è tempo di bilanci, ma nel tuo caso, visto il nuovo ruolo che ti appresti ad occupare in seno a Rai Sport, è tempo di prospettive. Gli appassionati vogliono conoscere il ruolo della Rai nei confronti del ciclismo, cosa puoi dirci in merito?
ALESSANDRO FABRETTI: I bilanci vanno fatti anche se si guarda al futuro, perchè bisogna prima capire cosa è stato fatto nel passato, per poi pensare a che cosa poter fare nel tempo che verrà. Secondo me è stato fatto tantissimo, perchè fino a qualche anno fa alla fine Giro e poco altro, Tour de France, Mondiale e forse le classiche del Nord, non c’era altro. Con l’arrivo di Auro Bulbarelli molto è stato portato, la televisione di stato ha trasmesso e continuerà a trasmettere tutto quello che può offrire il panorama ciclistico mondiale, non legandoci solamente all’Europa, ma andando anche oltre. Bisogna partire da lì, è stato fatto tantissimo e credo che la RAI sia la televisione che più di ogni altra trasmette ciclismo, facendolo nel miglior modo possibile, anche se credo si possa fare fare ancora meglio. La mia idea è questa: negli ultimi anni forse si è entrati troppo poco nella cultura italiana, il fascino vero del nostro Paese; voglio entrare più nel dettaglio, voglio scoprire i viottoli, i vicoli, gli operai, il piccolo artigiano, perchè l’Italia alla è questa. Insomma, il Giro d’Italia sarà più legato al territorio, alla cultura, all’arte e comunque all’italianità. Se invece poi vogliamo guardare al resto, allora, come fermarci al Giro d’Italia? Bisogna guardare oltre confine e lo faremo abbracciando tutti i continenti, cercando di proporre ciclismo dal primo all’ultimo giorno: cominceremo a gennaio e finiremo con il Mondiale e anche oltre. Oltre a questo, voglio cercare di trovare anche l’essenza del ciclismo che è il ciclismo giovanile; alcune gare internazionali dilettanti, secondo me, hanno lo stesso spessore tecnico, se non addirittura più valore, rispetto ad alcune nostre gare nazionali dei professionisti. Ecco, io a queste corse – il Recioto, piuttosto che Capodarco, ce ne sono tante nel panorama ciclistico dilettantistico – voglio dare più spazio, dedicando loro anche un’ora nella stessa giornata nella quale queste gare si svolgono. Tanta internazionalità ma anche tanta italianità, quindi, è questa la mia filosofia.
RS: Un progetto molto interessante quindi, che fa venire l’acquolina in bocca! Hai parlato di gennaio, penso tu volessi alludere al Tour Down Under.
AF: Tour Down Under, Dubai… cercheremo di fare veramente tutto! Il primo appuntamento sarà con il Tour Down Under, proporremo 52 minuti al giorno di highlights; niente diretta, ma solo perché la produzione internazionale non la prevede. Quando possibile, cercheremo comunque di fare le dirette e, là dove le dirette sono scomode, cercheremo anche di proporre le repliche. Faccio un esempio banale: a Dubai l’arrivo è previsto intorno all’una e mezzo ora italiana; anche l’appassionato di ciclismo non è abituato a mettersi davanti al teleschermo a quell’ora, quindi cercheremo sì di proporre le tappe in diretta, ma anche di riproporle in un orario più consono all’appetito dell’appassionato di ciclismo, quello serale. Insomma. Sognare credo non sia vietato; il sogno è anche frutto di una base e noi quella ce l’abbiamo. Esperienza credo di averne, perchè il primo anno che ho seguito il Giro d’Italia è stato il ’94, l’anno di Marco Pantani e delle sue prime vittorie. Siamo arrivati al 2014, quindi sono 21 anni che convivo nel ciclismo. Ho fatto tutto, non soltanto professionisti e la strada, visto che ho dedicato tantissimo del mio tempo ai dilettanti, agli juniores, alla pista al fuoristrada – mountain bike, ciclocross – insomma, il ciclismo l’ho fatto a 360 gradi perchè sono prima di tutto un appassionato.
RS: Scendendo un po’ nello specifico: qualcuno si allarmava perché RaiSport2, che sembrava quasi un canale tematico sul ciclismo, veniva dato in chiusura, e che potesse mancare una piattaforma per trasmettere le gare.
AF: No, smentisco categoricamente: RaiSport2 sarà il canale delle ruote, delle due e delle quattro ruote, è una notizia che posso dare come ufficiale. Probabilmente anche il Giro d’Italia sarà trasmesso su questo canale, proprio perché in questo modo si cerca di fidelizzare il pubblico. RaiSport2 uguale ciclismo, questo rimane tale e quale.
RS: Si parla di globalizzazione, hai detto anche tu che la Rai andrà a scovare nei luoghi più remoti del globo pur di parlare di grande ciclismo; la Rai potrà essere comunque vicina alle corse del nostro panorama ciclistico nazionale?
AF: Ci mancherebbe altro, tra l’altro sono le corse con cui sono cresciuto professionalmente, figurati se non sono legato al Trofeo Matteotti, alla Coppa Placci o al Giro di Romagna. Ho fatto tre nomi non a caso, di corse storiche che purtroppo in questi anni hanno sofferto, alcune delle quali non si corrono nemmeno più. Chi ha forza regge, è la legge della natura: le corse che continuano ad avere valore avranno il loro spazio, un’ora, un’ora e mezza. Valorizzeremo queste corse per quanto possibile, più di tanto non possiamo fare nemmeno noi. Faccio anche qui un esempio banale: il Tour di Dubai si autoproduce, hanno i soldi e vanno in diretta. I soldi o ci sono o non ci sono, c’è poco da fare.
RS: Negli ultimi anni anche alcune corse italiane hanno seguito la strada di autoprodursi le immagini.
AF: Certo, ma non per la diretta, che costa un sacco di soldi. Alcune si producono, altre le produciamo noi, si fa la sintesi e la si manda in differita, più di questo non si può fare. Non si può rovinare nessuno pur di organnizare una corsa, cerchiamo però di guardare il lato positivo e non solo quello negativo: inizialmente anche io non ero propenso ad accettare la globalizzazione del ciclismo, ma adesso ho cambiato opinione; alcune corse italiane sono cresciute di pari passo con essa, mentre altre sono andate definitivamente in decadenza. Ci sarà una selezione naturale, come è normale che sia.
RS: Il tuo ruolo sarà solo dirigenziale o sarai impegnato anche sul campo, in prima persona?
AF: Purtroppo sarà solo dirigenziale. Cercherò di ricoprire il mio ruolo nel migliore dei modi, non c’è più spazio per la telecamera. Oggi ricopro questo ruolo, domani chissà, si vive alla giornata. Stare dietro ad una scrivania è dura per un uomo di strada come me; non sa stare fermo, non solo da un punto di vista fisico, ma anche mentale; cercherò di proiettare me stesso, la mia freschezza mentale, le mie idee, a chi poi opererà sul campo. Cercheremo di fare del nostro meglio, poi alla fine dell’anno prossimo, quello sì, sarà tempo di bilanci.
RS: La squadra operativa è già pronta?
AF: No, macchè, non è pronto niente qui! Non per causa nostra, ovviamente, ma siamo costretti a vivere alla giornata: ogni giorno c’è un’evoluzione, soprattutto a livello di commentatori tecnici. Fino a ieri era tutto già deciso, ma ora non è più deciso niente. Aspettiamo di capire cosa succede tra Davide Cassani e la Nazionale, non lo sappiamo nemmeno noi. In queste ore ho sentito Davide, che ovviamente sta riflettendo su questa opportunità, ma non ha assolutamente ancora deciso niente. Secondo me, alla fine Cassani accetterà il ruolo di c.t. perché è il suo grande sogno, lo so perché lo conosco da anni. Sicuramente gli piangerà il cuore nel lasciare la squadra di Rai Sport, che è come una famiglia, ma alla fine accetterà. Francamente, non so sperare se essere smentito o meno: essere smentito significherebbe far rinunciare alla Nazionale ad un uomo come Cassani, ma da dirigente aziendale… Siamo tutti un po’ disorientati, lui compreso.
RS: Cosa pensi a proposito del trasferimento di tante corse importanti dal sabato alla domenica?
AF: A mio avviso, domenica = calcio, purtroppo è così. È vero, ci sono anche tanti anticalcio. Potrebbe essere una scelta sbagliata, io non l’avrei fatta e sarei rimasto al sabato, se devo essere sincero. Staremo a vedere.
RS: Per concludere, torniamo a parlare di quello che è il fiore all’occhiello della Rai, il Giro d’Italia. A tal proposito, hai in mente di fare un po’ di restyling?
AF: Assolutamente sì. Innanzittutto tornerà Giro Mattina, quindi la corsa avrà uno spazio – che si era perduto l’anno scorso – anche alla mattina. Detto questo, cercherò di rivedere un po’ tutto, dalla diretta a Giro Notte, cercando magari di fare cose anche più semplici, ma più decise, più strutturate, e di dare qualcosa di più estroso, più strano, non convenzionale ad altre trasmissioni che lo consentano, come ad esempio TGiro. Le mie proposte le ho già fatte al Direttore e sono piaciute, prima però dobbiamo studiare, dobbiamo fare delle prove, per vedere se funzionano. Dobbiamo dare una prova di novità, poi sicuramente alcune cose riusciranno meglio e altre meno; io mi divertirò, spero che alla fine i telespettatori possano fare lo stesso.
RS: E il Processo alla Tappa?
AF: Il Processo alla Tappa è una trasmissione storica. Si chiama “Processo”, cerchiamo di farlo di diventare più un processo che un talk-show. Anche qui avevo buttato giù un progetto, ma adesso non so dire cosa ne sarà, bisogna aspettare la decisione di Cassani.
RS: Grazie mille per la disponibilità Alessandro. Un sincero augurio di buon lavoro e di buon 2014, che faccia divertire tanti appassionati.
AF: Grazie a tutti voi, buon anno!
Elaborazione testuale a cura di Marco Francia
Intervista ad Alessandro Fabretti sul ciclismo targato RAI Sport per la stagione 2014
dicembre 30, 2013 - Interviste, Slider - Tagged: Alessandro Fabretti, Rai Sport - no comments
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Alessandro Fabretti, in cabina di commento insieme a Davide CassaniAlessandro Fabretti, in cabina di commento insieme a Davide Cassani
Tante voci e tante indiscrezioni circolavano tra gli appassionati, in seguito ad alcuni importanti avvicendamenti sopravvenuti negli ultimi tempi ai vertici di Rai Sport. Proprio grazie alle dichiarazioni rilasciate al direttore di Velobike.it Roberto Sardelli, Alessandro Fabretti, uno dei volti più famosi tra i giornalisti della nostra emittente di Stato legati al ciclismo e nuovo responsabile del ciclismo targato Rai Sport, ha dissipato ogni dubbio. Sia pure con una squadra ancora da definire (fondamentale sarà la scelta di Davide Cassani riguardo al suo possibile ruolo di nuovo cittì della Nazionale), il Capo redattore di Rai Sport ha garantito un impegno che sarà profuso su tutte le più importanti corse del calendario internazionale, senza tralasciare le nostre classiche nazionali e con un occhio sempre vigile e attento anche al mondo giovanile ed al movimento dilettantistico. Non mancheranno operazioni di restyling, inerenti soprattutto al Giro d’Italia, fiore all’occhiello della produzione RAI.
ROBERTO SARDELLI: Alessandro, buona sera e, con qualche ora di anticipo, buon anno. Di solito questo è tempo di bilanci, ma nel tuo caso, visto il nuovo ruolo che ti appresti ad occupare in seno a Rai Sport, è tempo di prospettive. Gli appassionati vogliono conoscere il ruolo della Rai nei confronti del ciclismo, cosa puoi dirci in merito?
ALESSANDRO FABRETTI: I bilanci vanno fatti anche se si guarda al futuro, perchè bisogna prima capire cosa è stato fatto nel passato, per poi pensare a che cosa poter fare nel tempo che verrà. Secondo me è stato fatto tantissimo, perchè fino a qualche anno fa alla fine Giro e poco altro, Tour de France, Mondiale e forse le classiche del Nord, non c’era altro. Con l’arrivo di Auro Bulbarelli molto è stato portato, la televisione di stato ha trasmesso e continuerà a trasmettere tutto quello che può offrire il panorama ciclistico mondiale, non legandoci solamente all’Europa, ma andando anche oltre. Bisogna partire da lì, è stato fatto tantissimo e credo che la RAI sia la televisione che più di ogni altra trasmette ciclismo, facendolo nel miglior modo possibile, anche se credo si possa fare fare ancora meglio. La mia idea è questa: negli ultimi anni forse si è entrati troppo poco nella cultura italiana, il fascino vero del nostro Paese; voglio entrare più nel dettaglio, voglio scoprire i viottoli, i vicoli, gli operai, il piccolo artigiano, perchè l’Italia alla è questa. Insomma, il Giro d’Italia sarà più legato al territorio, alla cultura, all’arte e comunque all’italianità. Se invece poi vogliamo guardare al resto, allora, come fermarci al Giro d’Italia? Bisogna guardare oltre confine e lo faremo abbracciando tutti i continenti, cercando di proporre ciclismo dal primo all’ultimo giorno: cominceremo a gennaio e finiremo con il Mondiale e anche oltre. Oltre a questo, voglio cercare di trovare anche l’essenza del ciclismo che è il ciclismo giovanile; alcune gare internazionali dilettanti, secondo me, hanno lo stesso spessore tecnico, se non addirittura più valore, rispetto ad alcune nostre gare nazionali dei professionisti. Ecco, io a queste corse – il Recioto, piuttosto che Capodarco, ce ne sono tante nel panorama ciclistico dilettantistico – voglio dare più spazio, dedicando loro anche un’ora nella stessa giornata nella quale queste gare si svolgono. Tanta internazionalità ma anche tanta italianità, quindi, è questa la mia filosofia.
RS: Un progetto molto interessante quindi, che fa venire l’acquolina in bocca! Hai parlato di gennaio, penso tu volessi alludere al Tour Down Under.
AF: Tour Down Under, Dubai… cercheremo di fare veramente tutto! Il primo appuntamento sarà con il Tour Down Under, proporremo 52 minuti al giorno di highlights; niente diretta, ma solo perché la produzione internazionale non la prevede. Quando possibile, cercheremo comunque di fare le dirette e, là dove le dirette sono scomode, cercheremo anche di proporre le repliche. Faccio un esempio banale: a Dubai l’arrivo è previsto intorno all’una e mezzo ora italiana; anche l’appassionato di ciclismo non è abituato a mettersi davanti al teleschermo a quell’ora, quindi cercheremo sì di proporre le tappe in diretta, ma anche di riproporle in un orario più consono all’appetito dell’appassionato di ciclismo, quello serale. Insomma. Sognare credo non sia vietato; il sogno è anche frutto di una base e noi quella ce l’abbiamo. Esperienza credo di averne, perchè il primo anno che ho seguito il Giro d’Italia è stato il ’94, l’anno di Marco Pantani e delle sue prime vittorie. Siamo arrivati al 2014, quindi sono 21 anni che convivo nel ciclismo. Ho fatto tutto, non soltanto professionisti e la strada, visto che ho dedicato tantissimo del mio tempo ai dilettanti, agli juniores, alla pista al fuoristrada – mountain bike, ciclocross – insomma, il ciclismo l’ho fatto a 360 gradi perchè sono prima di tutto un appassionato.
RS: Scendendo un po’ nello specifico: qualcuno si allarmava perché RaiSport2, che sembrava quasi un canale tematico sul ciclismo, veniva dato in chiusura, e che potesse mancare una piattaforma per trasmettere le gare.
AF: No, smentisco categoricamente: RaiSport2 sarà il canale delle ruote, delle due e delle quattro ruote, è una notizia che posso dare come ufficiale. Probabilmente anche il Giro d’Italia sarà trasmesso su questo canale, proprio perché in questo modo si cerca di fidelizzare il pubblico. RaiSport2 uguale ciclismo, questo rimane tale e quale.
RS: Si parla di globalizzazione, hai detto anche tu che la Rai andrà a scovare nei luoghi più remoti del globo pur di parlare di grande ciclismo; la Rai potrà essere comunque vicina alle corse del nostro panorama ciclistico nazionale?
AF: Ci mancherebbe altro, tra l’altro sono le corse con cui sono cresciuto professionalmente, figurati se non sono legato al Trofeo Matteotti, alla Coppa Placci o al Giro di Romagna. Ho fatto tre nomi non a caso, di corse storiche che purtroppo in questi anni hanno sofferto, alcune delle quali non si corrono nemmeno più. Chi ha forza regge, è la legge della natura: le corse che continuano ad avere valore avranno il loro spazio, un’ora, un’ora e mezza. Valorizzeremo queste corse per quanto possibile, più di tanto non possiamo fare nemmeno noi. Faccio anche qui un esempio banale: il Tour di Dubai si autoproduce, hanno i soldi e vanno in diretta. I soldi o ci sono o non ci sono, c’è poco da fare.
RS: Negli ultimi anni anche alcune corse italiane hanno seguito la strada di autoprodursi le immagini.
AF: Certo, ma non per la diretta, che costa un sacco di soldi. Alcune si producono, altre le produciamo noi, si fa la sintesi e la si manda in differita, più di questo non si può fare. Non si può rovinare nessuno pur di organnizare una corsa, cerchiamo però di guardare il lato positivo e non solo quello negativo: inizialmente anche io non ero propenso ad accettare la globalizzazione del ciclismo, ma adesso ho cambiato opinione; alcune corse italiane sono cresciute di pari passo con essa, mentre altre sono andate definitivamente in decadenza. Ci sarà una selezione naturale, come è normale che sia.
RS: Il tuo ruolo sarà solo dirigenziale o sarai impegnato anche sul campo, in prima persona?
AF: Purtroppo sarà solo dirigenziale. Cercherò di ricoprire il mio ruolo nel migliore dei modi, non c’è più spazio per la telecamera. Oggi ricopro questo ruolo, domani chissà, si vive alla giornata. Stare dietro ad una scrivania è dura per un uomo di strada come me; non sa stare fermo, non solo da un punto di vista fisico, ma anche mentale; cercherò di proiettare me stesso, la mia freschezza mentale, le mie idee, a chi poi opererà sul campo. Cercheremo di fare del nostro meglio, poi alla fine dell’anno prossimo, quello sì, sarà tempo di bilanci.
RS: La squadra operativa è già pronta?
AF: No, macchè, non è pronto niente qui! Non per causa nostra, ovviamente, ma siamo costretti a vivere alla giornata: ogni giorno c’è un’evoluzione, soprattutto a livello di commentatori tecnici. Fino a ieri era tutto già deciso, ma ora non è più deciso niente. Aspettiamo di capire cosa succede tra Davide Cassani e la Nazionale, non lo sappiamo nemmeno noi. In queste ore ho sentito Davide, che ovviamente sta riflettendo su questa opportunità, ma non ha assolutamente ancora deciso niente. Secondo me, alla fine Cassani accetterà il ruolo di c.t. perché è il suo grande sogno, lo so perché lo conosco da anni. Sicuramente gli piangerà il cuore nel lasciare la squadra di Rai Sport, che è come una famiglia, ma alla fine accetterà. Francamente, non so sperare se essere smentito o meno: essere smentito significherebbe far rinunciare alla Nazionale ad un uomo come Cassani, ma da dirigente aziendale… Siamo tutti un po’ disorientati, lui compreso.
RS: Cosa pensi a proposito del trasferimento di tante corse importanti dal sabato alla domenica?
AF: A mio avviso, domenica = calcio, purtroppo è così. È vero, ci sono anche tanti anticalcio. Potrebbe essere una scelta sbagliata, io non l’avrei fatta e sarei rimasto al sabato, se devo essere sincero. Staremo a vedere.
RS: Per concludere, torniamo a parlare di quello che è il fiore all’occhiello della Rai, il Giro d’Italia. A tal proposito, hai in mente di fare un po’ di restyling?
AF: Assolutamente sì. Innanzittutto tornerà Giro Mattina, quindi la corsa avrà uno spazio – che si era perduto l’anno scorso – anche alla mattina. Detto questo, cercherò di rivedere un po’ tutto, dalla diretta a Giro Notte, cercando magari di fare cose anche più semplici, ma più decise, più strutturate, e di dare qualcosa di più estroso, più strano, non convenzionale ad altre trasmissioni che lo consentano, come ad esempio TGiro. Le mie proposte le ho già fatte al Direttore e sono piaciute, prima però dobbiamo studiare, dobbiamo fare delle prove, per vedere se funzionano. Dobbiamo dare una prova di novità, poi sicuramente alcune cose riusciranno meglio e altre meno; io mi divertirò, spero che alla fine i telespettatori possano fare lo stesso.
RS: E il Processo alla Tappa?
AF: Il Processo alla Tappa è una trasmissione storica. Si chiama “Processo”, cerchiamo di farlo di diventare più un processo che un talk-show. Anche qui avevo buttato giù un progetto, ma adesso non so dire cosa ne sarà, bisogna aspettare la decisione di Cassani.
RS: Grazie mille per la disponibilità Alessandro. Un sincero augurio di buon lavoro e di buon 2014, che faccia divertire tanti appassionati.
AF: Grazie a tutti voi, buon anno!
Elaborazione testuale a cura di Marco Francia
Re: Servizio RAI
Bah,immagino ke l'unica corsa in più sia il giro di dubai,spero di sbagliarmi
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Re: Servizio RAI
sarebbe gia' un successo la riconferma della programmazione del ciclismo sulle reti rai uguale a quella 2013..visti i chiari di lunakasper^ ha scritto:Bah,immagino ke l'unica corsa in più sia il giro di dubai,spero di sbagliarmi
"non ho mai visto uno andare cosi forte in salita...ma non ho mai visto nessuno andare cosi piano in discesa"
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Re: Servizio RAI
Se la RAI riesce a confermare il programma dello scorso anno lo riterrei già un successo visti i chiari di luna...... ovvio che qualsiasi corsa in più sarebbe gradita!! .... l'unica cosa che potrebbe far fare il salto di qualità alla RAI x la trasmissione del ciclismo sarebbe l'HD ..... ma la vedo dura a parte il Giro, che già nel 2013 è stato tramesso in parte sul canale HD della Rai. Considerando che la maggior parte delle produzioni estere (e anche le produzioni RAI per le corse RCS) sono in HD nativo, basterebbe trasmettere gli eventi sul canale 501, al posto delle solite menate pomeridiane!!!!
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Re: Servizio RAI
Dove abito io il canale 501 manco arriva.stefanorosia ha scritto:Se la RAI riesce a confermare il programma dello scorso anno lo riterrei già un successo visti i chiari di luna...... ovvio che qualsiasi corsa in più sarebbe gradita!! .... l'unica cosa che potrebbe far fare il salto di qualità alla RAI x la trasmissione del ciclismo sarebbe l'HD ..... ma la vedo dura a parte il Giro, che già nel 2013 è stato tramesso in parte sul canale HD della Rai. Considerando che la maggior parte delle produzioni estere (e anche le produzioni RAI per le corse RCS) sono in HD nativo, basterebbe trasmettere gli eventi sul canale 501, al posto delle solite menate pomeridiane!!!!

Meglio brocco che Di Rocco: Cicloweb forever!!
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Re: Servizio RAI
Oggi auguri alla televisione italiana per i 60 anni...
Re: Servizio RAI
sono perfettamente d'accordo con Fabretti sui profondi dubbi riguardo all'organizzare Sanremo e Lombardia di domenica.
Anche l'idea di ristrutturare in maniera più solida le trasmissioni sul Giro, l'anno scorso spesso eccessivamente divaganti e soprattutto alle volte povere di notizie e contenuti "tecnici", mi trova completamente d'accordo. La frase sul processo che andrebbe riportato alla sua dimensione più analitica e allontanato dalla tendenza al talk-show mi piace.
Quello che secondo me forse, dico forse, sfugge è l'organizzazione televisiva delle sintesi delle gare che non ce la fanno a fare la diretta.
Una soluzione probabilmente migliore per l'appassionato ma anche sicuramente più economica sarebbe quella di registrare un tot di corsa CONTINUO, il finale, mezz'ora, tre quarti d'ora, un'ora, quello che è, facendolo commentare IN DIRETTA ai telecronisti (ci sarà un modo per trasmettere loro in presa diretta le immagini che sta riprendendo e registrando la moto?) . I quali allora, fatte le due interviste alla fine della corsa, potrebbero smontare tutto e andarsene senza aspettare il collegamento alle 7 o alle 8 di sera per dire due parole di commento sulla corsa, che, all'appassionato, aggiungono poco. Il commento in differita è praticamente impossibile che non sia influenzato dall'esito finale della corsa, noto al commentatore e in teoria non al telespettatore. Toni e tempi nel sottolineare le azioni di corsa fanno sempre, per forza di cose, "sospettare" in anticipo il vincitore e i piazzati, peggiorando notevolmente la godibilità della trasmissione. Però questo è pressochè inevitabile anche per il commentatore più bravo e coinvolgente. Dunque, secondo me: 1)immagini registrate della partenza (ma non più di 5 minuti sottratti alla corsa, sarebbe meglio...) 2) fermo immagine con planimetria e altimetria della corsa ben illustrato e questo sì tenuto in linea un po' di più; 3) fase di registrazione CONTINUA senza salti del finale ( 10-20-30 km. a seconda della disponibilità di tempo), tanto le fasi iniziali trasmesse a spezzoni e a salti di 50 km. da una sequenza all'altra interessano poco da un punto di vista dello spettacolo e fanno capire quasi niente; 4) interviste registrate. Senza pretese di fare "introduzioni" e "commenti finali" che credo costino molto alla produzione e ai cronisti stessi in termini di tempo e impegno a allìappassionato finiscono per aggiungere molto poco.
Ovviamente molto diverso è il caso di certe corse importanti che si sono viste nella buona parte del loro svolgimento finale in diretta....
Anche l'idea di ristrutturare in maniera più solida le trasmissioni sul Giro, l'anno scorso spesso eccessivamente divaganti e soprattutto alle volte povere di notizie e contenuti "tecnici", mi trova completamente d'accordo. La frase sul processo che andrebbe riportato alla sua dimensione più analitica e allontanato dalla tendenza al talk-show mi piace.
Quello che secondo me forse, dico forse, sfugge è l'organizzazione televisiva delle sintesi delle gare che non ce la fanno a fare la diretta.
Una soluzione probabilmente migliore per l'appassionato ma anche sicuramente più economica sarebbe quella di registrare un tot di corsa CONTINUO, il finale, mezz'ora, tre quarti d'ora, un'ora, quello che è, facendolo commentare IN DIRETTA ai telecronisti (ci sarà un modo per trasmettere loro in presa diretta le immagini che sta riprendendo e registrando la moto?) . I quali allora, fatte le due interviste alla fine della corsa, potrebbero smontare tutto e andarsene senza aspettare il collegamento alle 7 o alle 8 di sera per dire due parole di commento sulla corsa, che, all'appassionato, aggiungono poco. Il commento in differita è praticamente impossibile che non sia influenzato dall'esito finale della corsa, noto al commentatore e in teoria non al telespettatore. Toni e tempi nel sottolineare le azioni di corsa fanno sempre, per forza di cose, "sospettare" in anticipo il vincitore e i piazzati, peggiorando notevolmente la godibilità della trasmissione. Però questo è pressochè inevitabile anche per il commentatore più bravo e coinvolgente. Dunque, secondo me: 1)immagini registrate della partenza (ma non più di 5 minuti sottratti alla corsa, sarebbe meglio...) 2) fermo immagine con planimetria e altimetria della corsa ben illustrato e questo sì tenuto in linea un po' di più; 3) fase di registrazione CONTINUA senza salti del finale ( 10-20-30 km. a seconda della disponibilità di tempo), tanto le fasi iniziali trasmesse a spezzoni e a salti di 50 km. da una sequenza all'altra interessano poco da un punto di vista dello spettacolo e fanno capire quasi niente; 4) interviste registrate. Senza pretese di fare "introduzioni" e "commenti finali" che credo costino molto alla produzione e ai cronisti stessi in termini di tempo e impegno a allìappassionato finiscono per aggiungere molto poco.
Ovviamente molto diverso è il caso di certe corse importanti che si sono viste nella buona parte del loro svolgimento finale in diretta....
Re: Servizio RAI
questione processo:
come dice herbie sarebbe auspicabile un ritorno al passato però ritengo che per farlo serva per prima cosa il materiale
per materiale intendo:
eventi su cui discutere
ciclisti genuini
ciclisti polemici
ds polemici
duelli che abbiano un minimo di "storia"
non che mi piaccia la caciara stile biscardi però per un "processo" servono anche questi ingredienti
uno che dava molto materiale era Gibo..ora c'è uno come Simoni in attività? non mi sembra
nibali è sempre stato un personaggio molto "Piatto", forse solo ora ha imparato un minimo di comunicazione
purtroppo non c'è più il duello cavendish-petacchi che in passato ci ha regalato le ultime polemiche (ripetute) post tappa.
esiste un chiappucci ora?
come dice herbie sarebbe auspicabile un ritorno al passato però ritengo che per farlo serva per prima cosa il materiale
per materiale intendo:
eventi su cui discutere
ciclisti genuini
ciclisti polemici
ds polemici
duelli che abbiano un minimo di "storia"
non che mi piaccia la caciara stile biscardi però per un "processo" servono anche questi ingredienti
uno che dava molto materiale era Gibo..ora c'è uno come Simoni in attività? non mi sembra
nibali è sempre stato un personaggio molto "Piatto", forse solo ora ha imparato un minimo di comunicazione
purtroppo non c'è più il duello cavendish-petacchi che in passato ci ha regalato le ultime polemiche (ripetute) post tappa.
esiste un chiappucci ora?
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
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Re: Servizio RAI
Effettivamente le intenzioni sembrano più che buoneAdmin ha scritto:Interessante e promettente, direi.![]()

#JeSuisNizzolo
Re: Servizio RAI
Ma è possibile nn avere mai un calendario dettagliato delle corse trasmesse almeno nella prima parte della stagione e invece di altri sport lo si sa con ben largo anticipo!?!?nn mi rispondete ke si vedranno giro,tour e classiche monumento,ma vorre sapere almeno se faranno la gand wevelgem,le semi classiche tipo het nieuwsblad,attraverso le fiandre,romandia...
Re: Servizio RAI
il problema del riproporre gli ultimi km in toto è una questione economica rilevante. In pratica la sintesi serve spesso a mascherare l'uso di poche telecamere, le quali vengono "accese" a tratti, per esempio con una telecamera si fanno 30sec di riprese del gruppo in fuga, poi si spegne, si aspetta il gruppone e si fa un minuto di riprese del gruppo. In montaggio poi sembra che si sia passati da moto1 a moto2, ma in realtà la telecamera è unica e con una o al massimo 2 telecamere, fornire immagini per una "sintesi completa" degli ultimi km è dura e sicuramente poco accativante. Inoltre per poter far commentare le immagini in diretta ai commentatori bisognerebbe predisporre ponti radio etc... Insomma la differita tra l'aumento delle telecamere e la necessità di ponti radio verrebbe a costare quasi come una diretta. Ovviamente concordo se si parla di differite "obbligate" per concomitanza d'impegni (ad esempio parigi-nizza/tirreno) o per orari particolari (down under, california) che vengono diffusi in diretta ma ritrasmessi ad orari diversi.herbie ha scritto:sono perfettamente d'accordo con Fabretti sui profondi dubbi riguardo all'organizzare Sanremo e Lombardia di domenica.
Anche l'idea di ristrutturare in maniera più solida le trasmissioni sul Giro, l'anno scorso spesso eccessivamente divaganti e soprattutto alle volte povere di notizie e contenuti "tecnici", mi trova completamente d'accordo. La frase sul processo che andrebbe riportato alla sua dimensione più analitica e allontanato dalla tendenza al talk-show mi piace.
Quello che secondo me forse, dico forse, sfugge è l'organizzazione televisiva delle sintesi delle gare che non ce la fanno a fare la diretta.
Una soluzione probabilmente migliore per l'appassionato ma anche sicuramente più economica sarebbe quella di registrare un tot di corsa CONTINUO, il finale, mezz'ora, tre quarti d'ora, un'ora, quello che è, facendolo commentare IN DIRETTA ai telecronisti (ci sarà un modo per trasmettere loro in presa diretta le immagini che sta riprendendo e registrando la moto?) . I quali allora, fatte le due interviste alla fine della corsa, potrebbero smontare tutto e andarsene senza aspettare il collegamento alle 7 o alle 8 di sera per dire due parole di commento sulla corsa, che, all'appassionato, aggiungono poco. Il commento in differita è praticamente impossibile che non sia influenzato dall'esito finale della corsa, noto al commentatore e in teoria non al telespettatore. Toni e tempi nel sottolineare le azioni di corsa fanno sempre, per forza di cose, "sospettare" in anticipo il vincitore e i piazzati, peggiorando notevolmente la godibilità della trasmissione. Però questo è pressochè inevitabile anche per il commentatore più bravo e coinvolgente. Dunque, secondo me: 1)immagini registrate della partenza (ma non più di 5 minuti sottratti alla corsa, sarebbe meglio...) 2) fermo immagine con planimetria e altimetria della corsa ben illustrato e questo sì tenuto in linea un po' di più; 3) fase di registrazione CONTINUA senza salti del finale ( 10-20-30 km. a seconda della disponibilità di tempo), tanto le fasi iniziali trasmesse a spezzoni e a salti di 50 km. da una sequenza all'altra interessano poco da un punto di vista dello spettacolo e fanno capire quasi niente; 4) interviste registrate. Senza pretese di fare "introduzioni" e "commenti finali" che credo costino molto alla produzione e ai cronisti stessi in termini di tempo e impegno a allìappassionato finiscono per aggiungere molto poco.
Ovviamente molto diverso è il caso di certe corse importanti che si sono viste nella buona parte del loro svolgimento finale in diretta....
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Re: Servizio RAI
Soluzione per le differite:chiudere fino alla messa in onda i commentatori in una "vasca di depravazione sensoriale ",fargli bere un litro di caffe e quindi metterli a commentare il riassunto serale. minimo costo massima resa.
cazzata delle 3e30
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Re: Servizio RAI
Per la Rai è già cominciato il dopo-Cassani, chi lo sostituirà ?
Re: Servizio RAI
ok. Serve una moto in più. Stop. Nel 2013, con i sistemi di telecomunicazione a disposizione che coprono ormai ogni angolo del territorio, non credo che sia necessario un ponte radio (!) ad hoc per far giungere una immagine ad uno schermo di pc distante 15 km. in linea d'aria, contemporaneamente alla telecronaca (come credo già accada in diretta) i telecronisti sarebbero collegati a radio corsa. E si risparmiano tre o quattro ore in più di attesa (e lavoro) a tutta la troupe.Merak ha scritto: il problema del riproporre gli ultimi km in toto è una questione economica rilevante. In pratica la sintesi serve spesso a mascherare l'uso di poche telecamere, le quali vengono "accese" a tratti, per esempio con una telecamera si fanno 30sec di riprese del gruppo in fuga, poi si spegne, si aspetta il gruppone e si fa un minuto di riprese del gruppo. In montaggio poi sembra che si sia passati da moto1 a moto2, ma in realtà la telecamera è unica e con una o al massimo 2 telecamere, fornire immagini per una "sintesi completa" degli ultimi km è dura e sicuramente poco accativante. Inoltre per poter far commentare le immagini in diretta ai commentatori bisognerebbe predisporre ponti radio etc... Insomma la differita tra l'aumento delle telecamere e la necessità di ponti radio verrebbe a costare quasi come una diretta. Ovviamente concordo se si parla di differite "obbligate" per concomitanza d'impegni (ad esempio parigi-nizza/tirreno) o per orari particolari (down under, california) che vengono diffusi in diretta ma ritrasmessi ad orari diversi.
D'altra parte, gli ultimi km. di registrazione praticamente continua li ho già ottimamente visti molto spesso nelle sintesi nello scorso anno. In sostanza non vedo il problema....
Re: Servizio RAI
Quando dici "serve una moto in più. Stop." non tieni conto che passare da una moto a due vuol dire immediatamente raddoppiare i costi, senza contare che anche con 2 moto, senza montaggio in post produzione, la qualità sarà comunque scarsa.herbie ha scritto:ok. Serve una moto in più. Stop. Nel 2013, con i sistemi di telecomunicazione a disposizione che coprono ormai ogni angolo del territorio, non credo che sia necessario un ponte radio (!) ad hoc per far giungere una immagine ad uno schermo di pc distante 15 km. in linea d'aria, contemporaneamente alla telecronaca (come credo già accada in diretta) i telecronisti sarebbero collegati a radio corsa. E si risparmiano tre o quattro ore in più di attesa (e lavoro) a tutta la troupe.Merak ha scritto: il problema del riproporre gli ultimi km in toto è una questione economica rilevante. In pratica la sintesi serve spesso a mascherare l'uso di poche telecamere, le quali vengono "accese" a tratti, per esempio con una telecamera si fanno 30sec di riprese del gruppo in fuga, poi si spegne, si aspetta il gruppone e si fa un minuto di riprese del gruppo. In montaggio poi sembra che si sia passati da moto1 a moto2, ma in realtà la telecamera è unica e con una o al massimo 2 telecamere, fornire immagini per una "sintesi completa" degli ultimi km è dura e sicuramente poco accativante. Inoltre per poter far commentare le immagini in diretta ai commentatori bisognerebbe predisporre ponti radio etc... Insomma la differita tra l'aumento delle telecamere e la necessità di ponti radio verrebbe a costare quasi come una diretta. Ovviamente concordo se si parla di differite "obbligate" per concomitanza d'impegni (ad esempio parigi-nizza/tirreno) o per orari particolari (down under, california) che vengono diffusi in diretta ma ritrasmessi ad orari diversi.
D'altra parte, gli ultimi km. di registrazione praticamente continua li ho già ottimamente visti molto spesso nelle sintesi nello scorso anno. In sostanza non vedo il problema....
Semplifichi veramente troppo la questione, per fare una differita in presa diretta i costi aumentano enormemente, anche solo per quanto riguarda "i sistemi di telecomunicazione", l'italia è lontana dall'essere coperta in maniera adeguata da un segnale capace di trasmettere un immagine. Poi una presa diretta vuol dire avere una regia che in diretta gestisce le telecamere e quindì altri costi, perchè il commento va fatto sulle immagini...
Non sto dicendo che non mi piacerebbe anche a me riuscire a vedere delle sintesi con le parti salienti delle telecronache senza che sgarbozza mi metta ad inizio telecronaca tra i favoriti frapporti insieme a froome, nibali, quintana e rodriguez, frapporti che poi casualmente andrà a vincere.
Solo che in un ciclismo che vede i piccoli organizzatori sempre più in crisi, mi sembra difficile chiedergli ulteriori sforzi per produrre (perchè la maggior parte delle piccole corse si devono affidare ai service per autoprodursi le immagini) delle differite che andrebbero a costare quasi quanto delle dirette...
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Re: Servizio RAI
Ma Bulba in tutto questo casino che fine ha fatto?
Re: Servizio RAI
Bah io non faccio i salti di gioia: nell'intervista non mi pare siano state citate le semi-classiche del Nord tipo Het Volk e Dwars... mi sa tanto che non le vedremo neppure quest'anno.matter1985 ha scritto:Effettivamente le intenzioni sembrano più che buoneAdmin ha scritto:Interessante e promettente, direi.![]()

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Re: Servizio RAI
Lo scorso anno le corse del flanders classic a parte il fiandre non sono state Trasmesse ne dalla rai ne da eurosport viste le richieste esose ricevute. Gli anni precedenti la rai le aveva trasmesse tutte. Poi è arrivata la Infront a gestire i diritti tv e questi sono i risultati!!!34x27 ha scritto:Bah io non faccio i salti di gioia: nell'intervista non mi pare siano state citate le semi-classiche del Nord tipo Het Volk e Dwars... mi sa tanto che non le vedremo neppure quest'anno.matter1985 ha scritto:Effettivamente le intenzioni sembrano più che buoneAdmin ha scritto:Interessante e promettente, direi.![]()
Re: Servizio RAI
mi sembra che la stessa cosa sia successa con il giro di svizzera... sempre infront...
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Re: Servizio RAI
anche quest'anno dunque ci sarà di mezzo infront?
- lanzillotta
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Re: Servizio RAI
abbiamo perso davide
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Generale Giro d'Italia 16
15°/20°/21° Tappa Giro d'Italia 16
21° Tappa TDF 16
Campione Olimpico 16
Campione Italiano 17
Lombardia 17
Paris-Roubaix 18
Campione Italiano Crono 18
Campione Europeo Crono 19
Coppa Europa UCI 2019
20 Tappa Giro d'italia 2020
7 Tappa Vuelta 2020
10e21 Tappa Giro d'italia 2021
Generale Giro d'italia 2021
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Campionato Italiano 22
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Re: Servizio RAI
Leggendo l'intervista di oggi sulla Gazzetta sembra che continui come opinionista con la rai... magari non sempre ma sembra che continui!lanzillotta ha scritto:abbiamo perso davide
Re: Servizio RAI
penso che lo potrebbe fare tranquillamente,il ruolo di ct della nazionale nn penso sia alquanto impegnativo
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Re: Servizio RAI
Il ruolo di ct è solo per Mondiali e Olimpiadi.kasper^ ha scritto:penso che lo potrebbe fare tranquillamente,il ruolo di ct della nazionale nn penso sia alquanto impegnativo
Io ricordo negli anni '70 e '80 Martini (che era allora il ct azzurro) con Adorni a affiancare De Zan e Martino al Giro d'Italia, vero ?
Re: Servizio RAI
Già Cassani è raro sentirlo criticare un ciclista italiano
ora nn lo farebbe più
ora nn lo farebbe più
Re: Servizio RAI
hai perfettamente ragione, Cassani mi piace assai come spalla tecnica in telecronaca, ma è chiaro che il conflitto d'interessi inciderebbe negativamente sulla qualità della telecronaca. Ma ce lo vedete poi criticare un corridore italiano sia pure in una gara lontano dal Mondiale?? Io no. Mi spiace ma a Milano si dice ofelee fa el to mestè. Se il nuovo mestiere di Cassani è il Ct della Nazionale allora è chiaro che deve mollare il contratto Rai: inutile e anzi deleterio tenerlo sia pure come opinionista (come mi pare voglia fare un po' furbescamente lui)nunziol ha scritto:Già Cassani è raro sentirlo criticare un ciclista italiano
ora nn lo farebbe più
perché per me il ciclismo non è ancora una passione onanistica, ma è un pezzo di cultura popolare e familiare.
Re: Servizio RAI
Io invece la penso diversamente, non vedo questo gran conflitto di interessi, anzi... Magari eviterà di commentare il tour e le gare di agosto, ma per il Giro e le classiche di primavera non vedo dove sia il problema...marc ha scritto:hai perfettamente ragione, Cassani mi piace assai come spalla tecnica in telecronaca, ma è chiaro che il conflitto d'interessi inciderebbe negativamente sulla qualità della telecronaca. Ma ce lo vedete poi criticare un corridore italiano sia pure in una gara lontano dal Mondiale?? Io no. Mi spiace ma a Milano si dice ofelee fa el to mestè. Se il nuovo mestiere di Cassani è il Ct della Nazionale allora è chiaro che deve mollare il contratto Rai: inutile e anzi deleterio tenerlo sia pure come opinionista (come mi pare voglia fare un po' furbescamente lui)nunziol ha scritto:Già Cassani è raro sentirlo criticare un ciclista italiano
ora nn lo farebbe più
"Il bene si fa ma non si dice e sfruttare le disgrazie degli altri per farsi belli è da vigliacchi"
Re: Servizio RAI
Adesso siamo in tre (io , te e Fabretti)herbie ha scritto:sono perfettamente d'accordo con Fabretti sui profondi dubbi riguardo all'organizzare Sanremo e Lombardia di domenica.
Scelta senza logica
Gia' il ciclismo ha poca visibilita' , non metterti in concorrenza con calcio ecc
Io dico che entro il 2019 tornera' di sabato
Re: Servizio RAI
Speriamo di no. Ma non voglio riaccendere un capitolo già abbondantemente approfondito in apposito spazioWinter ha scritto:Adesso siamo in tre (io , te e Fabretti)herbie ha scritto:sono perfettamente d'accordo con Fabretti sui profondi dubbi riguardo all'organizzare Sanremo e Lombardia di domenica.
Scelta senza logica
Gia' il ciclismo ha poca visibilita' , non metterti in concorrenza con calcio ecc
Io dico che entro il 2019 tornera' di sabato
perché per me il ciclismo non è ancora una passione onanistica, ma è un pezzo di cultura popolare e familiare.
Re: Servizio RAI
Io penso che sarà promosso Martinello,potrebbero però riprendere Savoldelli
Re: Servizio RAI
Piacerebbe saperlo anche a me! E se ci sono margini di trattativa, eventualmente.kasper^ ha scritto:anche quest'anno dunque ci sarà di mezzo infront?
Benoix è sparito dal forum? non può darci qualche aggiornamento-diritti?
Re: Servizio RAI
Certo che c'è ancora Infront, un'azienda simile non fa mica contratti annuali.34x27 ha scritto:Piacerebbe saperlo anche a me! E se ci sono margini di trattativa, eventualmente.kasper^ ha scritto:anche quest'anno dunque ci sarà di mezzo infront?
11 Vuelta 7-Prato
12 Appennino-Japan
13 Giro 9-CN ITA-Vuelta 20-Sabatini
14 Vasco-Dauphiné-Tour 3-Tour 21-Pologne-Tre Valli
15 Laigueglia-Escaut-Giro 2-Giro 18-Giro GC-Tour 13-Fourmies
16 Nice-Vuelta 12
17 Frankfurt-Tour 11-Vuelta 16-Chrono
18 Bianche-DePanne-Romandie-Köln-Piemonte-Chrono
19 Nice-Turkey-Portugal-Vuelta 10
20 Plouay-Toscana
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- barrylyndon
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Re: Servizio RAI
Perche'..il calcio si gioca ancora di domenica?Winter ha scritto:Gia' il ciclismo ha poca visibilita' , non metterti in concorrenza con calcio eccherbie ha scritto:sono perfettamente d'accordo con Fabretti sui profondi dubbi riguardo all'organizzare Sanremo e Lombardia di domenica.

"non ho mai visto uno andare cosi forte in salita...ma non ho mai visto nessuno andare cosi piano in discesa"
Re: Servizio RAI
bene allora attraverso le fiandre,scheldeprijs,brabante,svizzera ce li scordiamo...Basso ha scritto:Certo che c'è ancora Infront, un'azienda simile non fa mica contratti annuali.34x27 ha scritto:Piacerebbe saperlo anche a me! E se ci sono margini di trattativa, eventualmente.kasper^ ha scritto:anche quest'anno dunque ci sarà di mezzo infront?
Re: Servizio RAI
Domenica 12 campionato italiano cross
Programma gare tratto dal sito organizzatore
Gara elite uomini ore 15.00
Sito rai guida programmi
Rai sport 2 dalle 13.55 alle 15.30
Quindi? Faranno vedere metà gara? Visto che per impegni non potrò vederla in diretta, per registrarla cosa faccio? Tiro i dadi come spesso tocca fare con rai sport?
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Quindi? Faranno vedere metà gara? Visto che per impegni non potrò vederla in diretta, per registrarla cosa faccio? Tiro i dadi come spesso tocca fare con rai sport?
Re: Servizio RAI
bove ha scritto:Domenica 12 campionato italiano cross
Programma gare tratto dal sito organizzatore
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Quindi? Faranno vedere metà gara? Visto che per impegni non potrò vederla in diretta, per registrarla cosa faccio? Tiro i dadi come spesso tocca fare con rai sport?
eh eh magari potresti stare sveglio tutta la notte per guardarti tutti i programmi fino alle 6 di mattina, per vedere se per sbaglio inseriscono l'italiano di cross nel mitologico "rullo notturno"

perché per me il ciclismo non è ancora una passione onanistica, ma è un pezzo di cultura popolare e familiare.
Re: Servizio RAI
Credo che alla fine anticiperanno la partenza della gara, era già successo in una delle tappe del Giro in diretta mi parebove ha scritto:Domenica 12 campionato italiano cross
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Quindi? Faranno vedere metà gara? Visto che per impegni non potrò vederla in diretta, per registrarla cosa faccio? Tiro i dadi come spesso tocca fare con rai sport?
- matteo.conz
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Re: Servizio RAI
Ragazzi mi serve un favore: avete un link col video di almeno l'ultima ora di gara del mondiale di firenze? italiano ma anche inglese...grazie mille!
ps: qual'è la prima gara che vedremo in tv?
ps: qual'è la prima gara che vedremo in tv?
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C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein

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Re: Servizio RAI
Adesso Cassani a Zona 11 su Rai Sport!!!
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Re: Servizio RAI
''La Rai vuole la Champions"
Parla il direttore Mauro Mazza
Controffensiva Rai, su tutti i fronti. Parla il nuovo direttore di Rai Sport, Mauro Mazza, in carica dall'estate scorsa (ha preso il posto di Eugenio De Paoli). La tv pubblica rivuole la Champions League, e magari anche l'Europa League, e poi sta lavorando per costruire un vero Canale Sport.
Direttore, i diritti delle due competizioni Uefa sono in mano a Sky e Mediaset: quali sono i vostri progetti?
"La Champions ci interessa". Ci sta lavorando Pasciucco, responsabile acquisizioni diritti sportivi. Vero, i diritti sono sempre più cari, ma la Rai non può e non vuole stare a guardare. Quando ci sarà il rinnovo con l'Uefa farà la sua offerta.
Come sarà il Canale Sport?
"In futuro, nel giro di tre anni, le reti tematiche dovrebbero avere il 5-6% di share. Per questo puntiamo molto su Rai Sport 1, che è in crescita rispetto al passato. Io credo nel calcio-chiacchierato e in prospettiva lì dovrebbero finire Stadio Sprint, Novantesimo e la Domenica Sportiva. Rai Sport 2, invece, sarà il canale delle... ruote: sì, ciclismo, automobilismo, eccetera".
Ma sono in arrivo anche trasmissioni nuove, vero?
"Sì, il 21 gennaio parte "Uno su mille", affidata a Carlo Paris, che andrà in onda dalle ore 21 su Rai Sport 1. Ma io sono soddisfatto anche di come sta andando la trasmissione serale affidata a Marco Mazzocchi e, come ho detto, credo che in futuro il canale tematico avrà ancora più forza".
Soddisfatto
anche del Processo del lunedì, affidato ad Enrico Varriale?
"Sì, molto: è una trasmissione che cresce come ascolti dalle 21 alle 23. E questo è un segnale positivo".
Cosa avete previsto per le Olimpiadi di Sochi, di cui non avete i diritti?
"Una sintesi di un'ora su Rai Sport 1 dalle 23 alle 24. Come servizio pubblico, abbiamo preferito privilegiare le Paralimpiadi. Ma abbiamo l'esclusiva di Rio 2016".
E per i Mondiali brasiliani che farete?
"Una gara al giorno in diretta, più mezzora di sintesi per le altre partite. Inoltre tutte le sere ci sarà una trasmissione su Rai 1: ma niente intrattenimento né opinionisti nuovi. In futuro, anzi, vorrei valorizzare di più i giornalisti Rai, in modo che i colleghi più esperti diventino opinionisti". Con un risparmio anche sugli "esterni", cosa che al dg Gubitosi di sicuro farebbe piacere. Per il resto la Rai, ha preso la Coppa Primavera (il calcio, niente da fare, è quello che fa i veri ascolti), ha il volley maschile e femminile, il basket, il ciclismo, l'atletica, il nuoto, un po' di tennis (ma niente rugby: costa troppo caro). La concorrenza, soprattutto di Sky, è terribile: ma la Rai non indietreggia, anzi rilancia.
da http://www.repubblica.it/rubriche/spyca ... -75490012/
Parla il direttore Mauro Mazza
Controffensiva Rai, su tutti i fronti. Parla il nuovo direttore di Rai Sport, Mauro Mazza, in carica dall'estate scorsa (ha preso il posto di Eugenio De Paoli). La tv pubblica rivuole la Champions League, e magari anche l'Europa League, e poi sta lavorando per costruire un vero Canale Sport.
Direttore, i diritti delle due competizioni Uefa sono in mano a Sky e Mediaset: quali sono i vostri progetti?
"La Champions ci interessa". Ci sta lavorando Pasciucco, responsabile acquisizioni diritti sportivi. Vero, i diritti sono sempre più cari, ma la Rai non può e non vuole stare a guardare. Quando ci sarà il rinnovo con l'Uefa farà la sua offerta.
Come sarà il Canale Sport?
"In futuro, nel giro di tre anni, le reti tematiche dovrebbero avere il 5-6% di share. Per questo puntiamo molto su Rai Sport 1, che è in crescita rispetto al passato. Io credo nel calcio-chiacchierato e in prospettiva lì dovrebbero finire Stadio Sprint, Novantesimo e la Domenica Sportiva. Rai Sport 2, invece, sarà il canale delle... ruote: sì, ciclismo, automobilismo, eccetera".
Ma sono in arrivo anche trasmissioni nuove, vero?
"Sì, il 21 gennaio parte "Uno su mille", affidata a Carlo Paris, che andrà in onda dalle ore 21 su Rai Sport 1. Ma io sono soddisfatto anche di come sta andando la trasmissione serale affidata a Marco Mazzocchi e, come ho detto, credo che in futuro il canale tematico avrà ancora più forza".
Soddisfatto
anche del Processo del lunedì, affidato ad Enrico Varriale?
"Sì, molto: è una trasmissione che cresce come ascolti dalle 21 alle 23. E questo è un segnale positivo".
Cosa avete previsto per le Olimpiadi di Sochi, di cui non avete i diritti?
"Una sintesi di un'ora su Rai Sport 1 dalle 23 alle 24. Come servizio pubblico, abbiamo preferito privilegiare le Paralimpiadi. Ma abbiamo l'esclusiva di Rio 2016".
E per i Mondiali brasiliani che farete?
"Una gara al giorno in diretta, più mezzora di sintesi per le altre partite. Inoltre tutte le sere ci sarà una trasmissione su Rai 1: ma niente intrattenimento né opinionisti nuovi. In futuro, anzi, vorrei valorizzare di più i giornalisti Rai, in modo che i colleghi più esperti diventino opinionisti". Con un risparmio anche sugli "esterni", cosa che al dg Gubitosi di sicuro farebbe piacere. Per il resto la Rai, ha preso la Coppa Primavera (il calcio, niente da fare, è quello che fa i veri ascolti), ha il volley maschile e femminile, il basket, il ciclismo, l'atletica, il nuoto, un po' di tennis (ma niente rugby: costa troppo caro). La concorrenza, soprattutto di Sky, è terribile: ma la Rai non indietreggia, anzi rilancia.
da http://www.repubblica.it/rubriche/spyca ... -75490012/
Re: Servizio RAI
Leggendo il thread dedicato a Martinello mi pare di aver capito che in settimana ci saranno informazioni più precise sulle corse della stagione 2014... ma per quanto riguarda Radio Corsa invece? Mi auguro verrà confermata!
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Re: Servizio RAI
Radiocorsa è confermata, con cadenza settimanale.34x27 ha scritto:Leggendo il thread dedicato a Martinello mi pare di aver capito che in settimana ci saranno informazioni più precise sulle corse della stagione 2014... ma per quanto riguarda Radio Corsa invece? Mi auguro verrà confermata!
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Re: Servizio RAI
Anticipazione gustosa e molto piacevole: il prossimo Mondiale di Ciclismo su Pista, che si disputerà in Colombia a Cali, verrà trasmesso in diretta da Rai Sport 2, notturne comprese.
fonte Digital forum
fonte Digital forum
Re: Servizio RAI
Alessandro, la prossima volta leggi anche le altre sezioni del forum
viewtopic.php?f=4&t=10&start=500#p200242
viewtopic.php?f=4&t=10&start=500#p200242
11 Vuelta 7-Prato
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20 Plouay-Toscana
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20 Plouay-Toscana
Re: Servizio RAI
chiedo soprattutto a silvio martinello, dopo la lieta notizia del mondiale su pista trasmesso su raisport.
ci saranno speranze di vedere in diretta tv anche i mondiali di ciclocross?
ci saranno speranze di vedere in diretta tv anche i mondiali di ciclocross?
"Il male trionfa sempre, perche' il bene e' stupido" [Lord Casco]
@cauz_ | bidonmagazine.org | confindustrial.noblogs.org
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Re: Servizio RAI
Quale sarà la prima corsa che trametterà la Rai quest'anno?