Lo quoto tutto perché lo trovo decisamente centratoFabruz ha scritto:Ormai si è capito che Beppe Conti e Stefano Garzelli devono dire due cose diverse perché fa parte del teatrinomaglianera ha scritto:Beppe Conti sta scadendo veramente: a Bari criticava perché andavano piano, oggi dice che ieri a 12 km dall'arrivo dovevano aspettare i caduti; patetico. Ha ragione Quinziato ad arrabbiarsi. La DeStefano continua a dire che vuole difendere i corridori, ma in realtà pensa più che altro a difendere la categoria giornalisti. Molto più equilibrati Pancani, Martinello e Garzelli.
Certo il povero Beppe Conti sta cominciando a sembrare ridicolo e si sta facendo odiare dai corridori
Forse per stimolare il dibattito basterebbe avere buoni argomenti, che ci sono, senza delle finte contrapposizioni anche quando non serve
La Destefano non può farcela a non avere manie di protagonismo e interviene troppo spesso e, non capendo niente di ciclismo, non aiuta certo il dibattito. La sua qualità è la capacità di sgomitare per fare interviste, il fatto di saper parlare varie lingue e di farsi ben volere dai corridori. Competenza ciclistica zero. Almeno quest'anno il processo è un processo sul ciclismo e non un pistolotto pseudoculturale sul nulla come gli anni passati
Avevo apprezzato la nuova impostazione del Processo e mi sembrava potesse funzionare: una Deste in funzioni di moderatore e stimolatore e due tesi che si confrontano. Dopo la prima puntata, purtroppo si è sbracato e proprio per i motivi che dici tu.
Se il livello dei corridori, (male) rappresentato da Paolini e Agnoli, è così' basso da non riuscire a toccare i veri temi in gioco, la colpa è anche del presentatore/moderatore che non trova, o non vuole trovare, gli interlocutori adatti. Il povero Conti è soltanto una persona beneducata non avvezza ai confronti attraverso dibattito.
Se di fronte alla falcidie di cadute che vede continuamente corridori con il culo a terra, in ogni tappa e con qualsiasi condizione di tempo, questi non arrivano nemmeno a chiedersi perché e come mai e si limitano a ripetere, un po' insensatamente, che loro vanno troppo forte e limano in maniera eccessiva beh, allora c'è proprio un problema di comprensione a monte. Basterebbe soltanto, con un po' di pazienza e umiltà, cercare i nessi logici.
Siccome poi questi sono anche coloro i quali saranno chiamati a rivestire, secondo uso e tradizione nel ciclismo (chissà perché qui la tradizione va bene ...), il ruolo di TM, forse si può anche capire come mai questo sport non goda di tutta questa salute.