allora:Tour de Berghem ha scritto:Secondo me questa storia della neutralizzazione degli ultimi 3km é ridicola e ieri ne abbiamo visto le conseguenze. I corridori devono essere accreditati del tempo con cui giungono al traguardo. PUNTO. Cadute, incidenti ecc. fanno parte del gioco...come lo é sempre stato....più semplice di così...
la regola della neutralizzazione ai -3 chilometri nelle tappe che non sono arrivi in salita è GIUSTISSIMA per due ragioni ben precise, anzi andrebbe portata anche ai -5. Vale a dire ad una distanza in cui una eventuale caduta compromette definitivamente le possibilità di rientro dei corridori. Primo perchè siamo nel terzo millennio con le relative velocità raggiunte in questo modo si evitano i grandissimi rischi creati dal gran numero di corridori che per le più svariate ragioni non vogliono perdere terreno in classifica e PUR NON DISPUTANDO LA VOLATA SAREBBERO COSTRETTI A STARE DAVANTI FINO AGLI ULTIMI METRI creando pericolosi intoppi ai velocisti e alle squadre che fanno lo sprint.
Inoltre c'è un'altra ragione per cui per me la neutralizzazione andrebbe estesa ai più chilometri: quella che, come tutti sanno in gruppo, molti corridori, specie quelli nordici abituati alle strade e alle corse belghe, sono esperti provocatori di cadute, vuoi con una scodata assestata in corrispondenza di un restringimento, vuoi con una sbandatina ben camuffata ecc. ecc.. figuriamoci se ci fosse la possibilità di tagliar fuori un uomo di classifica vicinissimo al traguardo ( e poi gli contassero i secondi che effettivamente perde) che tentazione sarebbe per molti...
sui fatti di ieri:
non mi pare che con i mezzi odierni ci sia grande difficoltà a riconoscere chi è rimasto tagliato fuori perchè conivolto nella caduta ai -2 chilometri e chi si è staccato dal gruppetto che ha fatto lo sprint. Non è la regola, giustissima, della neutralizzazione che non va è semplicemente che si è voluto chiudere un occhio con quei pochi corridori (nessun uomo di classifica) staccatisi dall'esiguo gruppetto dei superstiti della caduta. Non mi pare una cosa che faccia una minima sostanziale differenza, anche se sono d'accordo che andrebbero classificati con il distacco reale.
Per quanto riguarda le considerazioni sul fatto che a questo punto se c'è una caduta conviene "approfittarne", faccio notare che fermarsi anche senza essere caduti e ripartire dopo 30" per inseguire un gruppo sempre lanciato ai 50 all'ora costituisce un gap incolmabile per chiunque, Cancellara e Gilbert compresi, nell'arco di 3 ma anche di 5 chilometri.
Quindi non è questione di premiare chi se ne "approfitta", ma di considerare un incolmabile handicap subito e annullarlo. D'altra parte a priori nessun corridore sceglierebbe di andarsela a cercare apposta la caduta...
Il problema si pone con gli arrivi su salitina o strappetto come ieri, che non è certamente arrivo piatto, che è sicuramente selettivo rispetto a molti corridori, ma che comunque sarebbe eresia considerare "arrivo in salita", altrimenti a priori tutti i percorsi sembrerebbero mostruosi con 10 o 15 "arrivi in salita".
Per me la scelta di ieri è stata giusta, visto che comunque su quelle pendenze modeste stare a ruota a 50 all'ora cosituiva un indubbio grandissimo vantaggio sui "caduti" dei 2 chilometri.
Bisognava certo classificare i pochi staccati dal gruppetto davanti con il tempo reale, ma essendo tutti corridori assolutamente non di classifica non mi pare un gran danno.