Grazie Abruzzese. Il tratto comune tra le due storie, mi pare di capire, è il contesto ambientale. Nessuno di loro, al di là dei problemi di natura personale, ha creduto fino in fondo nel ciclocross. E questo è un fattore cultural-ambientale. Hanno provato la strada, la Mtb e addirittura il Mtb eliminator, con il risultato di smarrire il proprio potenziale nel cross. Peccato perché così non si va da nessuna parte.Abruzzese ha scritto:Il discorso credo di averlo già affrontato in passato: dopo le ottime prestazioni fornite nelle categorie giovanili mi pare che Cominelli fosse anche vicino ad andare a correre per un team belga che gli avrebbe consentito di fare un certo tipo di attività, però in quel periodo ancora si divideva con la MTB, soprattutto nel Cross Country. Successivamente ha ridotto la sua attività crossistica ed ha anche voluto tentare l'avventura della strada, anche se gli andò male visto che il Team Idea, che l'aveva ingaggiato, a fine stagione chiuse l'attività con la Continental. Per non restare a piedi Cristian si vide costretto a tornare alla MTB, anche se da quando ha ripreso l'attività nel fuoristrada ha cominciato a concentrarsi maggiormente sulle lunghe distanze piuttosto che sulle prove prettamente tecniche, tanto che i migliori risultati li ha ottenuti in Gran Fondo e gare Marathon. Anche lui, venendo da un'attività intensa, ha ripreso tardi col cross e difatti solo recentemente ha ottenuto qualche buon riscontro (quella di Roma è stata la sua giornata migliore, favorita anche da un percorso che privilegiava la potenza sulla tecnica).marc ha scritto:Anche perché non ho ancora capito come mai i crossisti italiani di talento sfioriscono così rapidamente e tristemente, tipo Cominelli o Silvestri, che parevano destinati a diventare tra i più forti al mondo mentre ora faticano a piazzarsi addirittura nelle garette nazionali
Quanto a Silvestri invece ha pagato oltre misura la sua incostanza: quando Elia è stato in giornata era in grado di rivaleggiare con avversari di tutto rispetto, non a caso vinse alla grande l'Italiano (essendo ancora Under 23) battendo Fontana e si giocò l'Europeo fino all'ultima curva con Van Der Haar che oggi sappiamo dov'è. Purtroppo credo non si sia gestito al meglio in queste ultime stagioni ed in più credo che ci sia stato anche qualche altro problema (avevo sentito dire che suo padre non era stato bene e quindi si era occupato lui della gestione del negozio di bici che mi pare abbiano lì a Talamona). Faccio poi notare anche un altro aspetto: Silvestri anche aveva tentato l'attività di stradista tra i dilettanti, qualche buona prestazione ma pochi risultati e in queste ultime due annate che è tornato a gareggiare nella MTB si è specializzato soprattutto nell'Eliminator, ovvero la spettacolare gara che si svolge con batterie di 4 atleti e che in un tempo limitato costringe a districarsi in un percorso disseminato anche di ostacoli. Non a caso Elia è stato il primo campione italiano assoluto di questa nuova specialità che presuppone oltre a grande capacità di guida del mezzo anche l'avere una grande esplosività. Questo lo si può riscontrare anche nel cross dove Elia è spesso autore di partenze brucianti, salvo poi calare decisamente alla distanza.
Ps: esiste una startin list dell'Italiano madonna incoroneta?

No comment poi sul pasticcio di fare partite le due gare in contemporanea. Ancor più facile a questo punto prevedere l'ennesimo spettacolo mediocre a livello televisivo