herbie ha scritto:
...
Se è buono un secondo posto, non vedo perchè dovrebbe fare schifo un quarto, persa per persa.
Questo si chiama fare i conti nelle tasche degli altri e, sinceramente, potrebbe sembrare anche arroganza e mancanza di rispetto. Personalmente mi verrebbe da dire: "beh, fenomeno, arrivaci tu secondo !?!"- Dire poi che "per vincere una corsa devi rischiare di perderla" è un'altra di quelle frasi che sconfinano nel lapalissiano: per vivere, bisogna sempre rischiare di morire, tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino, dopo la notte arriva sempre il giorno ... etc. Oppure nel criminale: per diventare ricco devi rischiare la galera. Infatti è diventata ormai un luogo cosi' comune che la gente la dice senza piu' nemmeno pensare al suo significato: e quando uno parla senza sapere che cosa dice ...
herbie ha scritto:
...io la racconterei ai nipoti anche se arrivassi 100esimo, quindi collaborerei con chiunque, a Terpstra che ha vinto la Roubaix cambia assai meno.
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cambia, cambia ... Tutti noi sfogliamo gli albi d'oro e vedere uno al secondo posto anzichè al quarto cambia assai, altrochè se cambia.
In ogni caso, se mi è concesso, l'elenco dei piazzamenti, unitamente al loro peso (leggi: in quale gara), costituisce il principale metodo di valutazione della carriera di un corridore e allora, che "razza" di discorso è dire che un 2° vale quanto un 4° o 5° posto ?
Ci vuole rispetto per i corridori, la loro professione, i loro risultati, cosi' come ci vuole rispetto per le persone comuni, e per gli stessi motivi, quando tutto è fatto nel rispetto delle regole di civile convivenza. Sembra di dire delle banalità ma, se devo essere sincero, non ne sono piu' cosi' sicuro, specie in un mondo ove vale il principio de "l'importante è vincere".