prof ha scritto:Se riesce a sopravvivere una garetta insulsa come quella di oggi, la Freccia Vallone tanto per essere chiari, non si vede perchè non si debba sperare di vedere l'Appennino assurgere al rango di classica monumento, con un percorso sui 260 km. Spettacolo assicurato.
Ma dove mai ce l'avrebbero i belgi un percorso cosi'?
Basterebbe forse che lo volesse la rai.
in effetti, le classiche delle Ardenne stanno diventando sempre più stucchevoli. Sembrano l’altra faccia della medaglia delle tappe del Tour per velocisti: il copione è ormai scontato, con fuga dall’inizio con un drappello di volenterosi regolarmente ripresi a una ventina di km dall’arrivo, tante cadute che eliminano qualche pretendente, e tutto che si decide negli ultimi km, in questo caso nell’ultima salita.
Invece l’Appennino aveva (e in parte ha ancora) un percorso perfetto, aperto a tutte le soluzioni: la salita più impegnativa non è né lontana né vicinissima all’arrivo, è seguita da altre salite e discese, l’ultima salita-discesa è vicina all’arrivo, sempre che sia a Pontedecimo. Quindi la corsa si può risolvere in molti modi: con fuga da lontanissimo (ci sono riusciti Motta, Dancelli, Giupponi, Calcaterra se non ricordo male), con fuga solitaria dalla Bocchetta (come Coppi, Baronchelli, Battaglin), con selezione decisiva sulle ultime salite o discese, o con volata di un gruppetto ristretto. Ora è quasi come ai tempi ruggenti, con la differenza che ci sono 60 km e qualche centinaio di metri di dislivello in meno.
E’ indubbio che questa corsa andava valorizzata di più, da federazione, stampa, istituzioni. L’unica colpa degli organizzatori, nel passato, è forse stata di non avere stabilizzato e difeso una data fissa da far diventare tradizione; poteva essere il 25 aprile, il 1 maggio, o ferragosto, o, per dire, la prima domenica di agosto o settembre, in modo da creare un riferimento fisso per il pubblico.