



se non avesse fatto tutto da solo allora chi l'ha seguito sarebbe ancora meno competente di lui....granfondista ha scritto:Io non credo alla storia del sangue nel suo frigo, è troppo anche per uno come lui.Tranchée d'Arenberg ha scritto:
Forse è sfigato perchè probabilmente tanti altri sono più furbi e le cose le fanno con più attenzione e meno superficialità. Resta il fatto che (sempre che tutto quello che è emerso a livello mediatico sia vero) iniettarsi da solo nelle vene del sangue tenuto 25 giorni in frigo, senza "l'ausilio" di un medico che ti dica cosa puoi rischiare, a me pare veramente folle, pazzesco. E sinceramente non penso che in gruppo tutti siano così incoscienti da ricorrere a questa pratica con queste dinamiche, perchè altrimenti oggi stesso sarebbe necessario bloccare tutti i professionisti e fermare il ciclismo agonistico. Non è neanche una questione di regole e leggi infrante, non si tratta di prendere per il culo i tifosi e gli avversari. E' principalmente un problema legato alla salute di ragazzi giovani e almeno inizialmente sani.
Penso lo abbia detto (sempre che sia vero) per non coinvolgere gli altri implicati in questa squallida storia, ovviamente non spinto da altruismo ma dalla paura di eventuali ritorsioni.
Su questo non ci piove.levraro ha scritto:se non avesse fatto tutto da solo allora chi l'ha seguito sarebbe ancora meno competente di lui....granfondista ha scritto:Io non credo alla storia del sangue nel suo frigo, è troppo anche per uno come lui.Tranchée d'Arenberg ha scritto:
Forse è sfigato perchè probabilmente tanti altri sono più furbi e le cose le fanno con più attenzione e meno superficialità. Resta il fatto che (sempre che tutto quello che è emerso a livello mediatico sia vero) iniettarsi da solo nelle vene del sangue tenuto 25 giorni in frigo, senza "l'ausilio" di un medico che ti dica cosa puoi rischiare, a me pare veramente folle, pazzesco. E sinceramente non penso che in gruppo tutti siano così incoscienti da ricorrere a questa pratica con queste dinamiche, perchè altrimenti oggi stesso sarebbe necessario bloccare tutti i professionisti e fermare il ciclismo agonistico. Non è neanche una questione di regole e leggi infrante, non si tratta di prendere per il culo i tifosi e gli avversari. E' principalmente un problema legato alla salute di ragazzi giovani e almeno inizialmente sani.
Penso lo abbia detto (sempre che sia vero) per non coinvolgere gli altri implicati in questa squallida storia, ovviamente non spinto da altruismo ma dalla paura di eventuali ritorsioni.
Da Santuccione e da altri non poteva piu' andaregranfondista ha scritto:Io non credo alla storia del sangue nel suo frigo, è troppo anche per uno come lui.Tranchée d'Arenberg ha scritto:
Forse è sfigato perchè probabilmente tanti altri sono più furbi e le cose le fanno con più attenzione e meno superficialità. Resta il fatto che (sempre che tutto quello che è emerso a livello mediatico sia vero) iniettarsi da solo nelle vene del sangue tenuto 25 giorni in frigo, senza "l'ausilio" di un medico che ti dica cosa puoi rischiare, a me pare veramente folle, pazzesco. E sinceramente non penso che in gruppo tutti siano così incoscienti da ricorrere a questa pratica con queste dinamiche, perchè altrimenti oggi stesso sarebbe necessario bloccare tutti i professionisti e fermare il ciclismo agonistico. Non è neanche una questione di regole e leggi infrante, non si tratta di prendere per il culo i tifosi e gli avversari. E' principalmente un problema legato alla salute di ragazzi giovani e almeno inizialmente sani.
Penso lo abbia detto (sempre che sia vero) per non coinvolgere gli altri implicati in questa squallida storia, ovviamente non spinto da altruismo ma dalla paura di eventuali ritorsioni.
Tex, onestamente non penso di meritarmi questa invettiva.TEX ha scritto:Ah si? Avevi preso Riccò al fantaciclismo?Admin ha scritto:
Seguo con grande interesse tutto quello che state scrivendo. Certo, la voglia di intervenire non è tantissima. Avevo pure preso Riccò al fantaciclismo, che disastro
Questa probabile radiazione la mettevo in conto sin dal primo momento, speravo solo che si facesse almeno un paio di stagioni buone prima di essere ribeccato, ma poi magari il rimpianto sarebbe stato maggiore.
Puoi mettere tutte le faccine che vuoi, ma hai scritto una cazzata fuori posto lo stesso!
Guarda.... che quasi crepa, per pirla che sia stato bisognerebbe stare attenti a fare delle battute del genere, non l'hanno beccato positivo ad una gara, il che avrebbe giustificato ironia e sarcasmo a piene mani.
Si tratta in ogni caso di un tizio che stava per morire.
Non conta un accidente che se la sia cercata o meno, ok?
C'è un limite a tutto!
Speravi che si facesse almeno due anni buoni prima di farsi ribeccare? Bella soddisfazione sarebbe stata eh? Ma fammi il piacere.
E meno male che sei l'amministratore del forum, se anche del sito non lo so.....
Una cosa del genere la potevo fare io o qualche altro utente e per questo venire bacchettato dall'"admin" di turno, non di sicuro chi ha la responsabilità della moderazione.
Hai fatto una battutaccia da bar che andava bene per un ematrocrito alto.
Questo forum, di cui sono un poco assiduo frequentatore, mi dava un idea di serietà, in questo caso mi ha proprio deluso.
Se devo essere bannato per lesa maestà me ne farò una ragione.
Marco questa storia ti perseguiterà a vita e te lo meriti!Admin ha scritto:Tex, onestamente non penso di meritarmi questa invettiva.TEX ha scritto:Ah si? Avevi preso Riccò al fantaciclismo?Admin ha scritto:
Seguo con grande interesse tutto quello che state scrivendo. Certo, la voglia di intervenire non è tantissima. Avevo pure preso Riccò al fantaciclismo, che disastro
...
.....
Senza rancore.
cara elisa,elisamorbidona ha scritto:il discorsco dei cetrioli avariati era per dire che nelle ipotesi diagnostiche non si può prendere per oro colato quello che dice il paziente "in evidente stato di shock", quando si tratta di stilare un documento ufficiale come un referto va omesso tutto ciò che non è obiettivamente ancora non riscontrabile con certezza. La cura prestato al momento poi è tutta, ma tutta una altra cosa.
Altrimenti come mai per tutti i grandi nomi dello sport finiti al PS. per evidenti errori di dosaggio farmacologico dopante non è nai stata aperta alcuna indagine? Perchè una cosa è la cura prestata al momento, tutta una altra cosa ciò che viene messo a referto, visto che in assenza di dati diagnostici certi il medico l'ipotesi doping non la mette a referto. La cura ematologica intensiva va applicata ugualmente in quei casi, che si tratti di reazione ad autotrasfosione o ad altro, lasciando che siano altri, in possesso di un quadro più generale e completo, aad azzardare ipotesi, soprattutto quella della diagnosi-doping.n Logico che a voce poi è chiaro che all'ematologo o al nefrologo o all'immunologo che sia riferisci quando "confessato" dal paziente.
Non ho parlato di RIccò, ho solo parlato del medico che ha messo a referto una confessione di doping sostituendosi al magistrato e cogliendo al volo una splendida occasione di avanzamento di carriera.
Il medico non deve dare notizia di reato quando il reato è evidentemente sotto i suoi occhi, non è un investigatore privato il medico del PS, altrimenti dove andremmo a finire?
Giuro Elisa che non capisco proprio il tuo punto di vista: il medico non ha azzardato nessuna ipotesi di reato.elisamorbidona ha scritto: .......
elisa cara,elisamorbidona ha scritto:le lesioni inconfondibili della donna stuprata conducono quasi inconfutabilmente all'ipotesi di reato. C'è pressochè la certezza del reato, lo stupro, quindi va messo a referto. L'uomo che arriva ancora vivo con il coltello nel costato che tappa il pneumotorace è stato accoltellato. Se stili un documento ufficiale che sia avvenuto un accoltellamento lo devi mettere. Ma il blocco renale con embolia polmonare (forse) non conduce per deduzione logica alla emotrasfusione fallita. HA molte diverse possibili cause e molto più probabilmente con-cause, tutte da accertare, e in un secondo momento, qualunque cosa dica il paziente, il medico del PS che stila un documento che sarà trasmesso alla procura non deve azzardare una ipotesi di reato non corroborata da precisi dati analitici. L'ipotesi di reato va comunicata di fronte a dati di alta probabilità. E di fatti è evento raro che in seguito a referto di PS vengano aperte indagini da parte del magistrato, nonstante le migliaia e migliaia di donne con lividi che arrivano, di persone in stato di overdose, e infine di atleti, amatori e professionisti, in condizioni critiche per probabili errori nel dosaggio di farmaci dopanti. In quanti casi di atleti anche di fama giunti al PS in quelle condizioni si è arrivati a segnalare il reato? MAI. Eppure questi atleti in preda al panico te lo dicono sempre che hanno preso questo e quello...mai sentito che il medico di fronte ad una situazione clinica critica, ma probabilisticamente parlando con molte possibili cause, vada a mettere a referto la dichiarazione dell'atleta. Naturalmente perchè di fronte comunque ad una non certezza scientifica della eziologia dell'episodio, il medico non va a "rovinare" professionalmente il paziente, ma si limita al suo compito di curante, lasciado eventualmente all'inquirente il suo. Che poi sia risaputo che due su tre atleti che arrivano in condizioni critiche, soprattutto amatori, sia a causa del doping è tutto un altro discorso.
MA ancora una volta nel ciclismo siamo di fronte ad una prima volta e non mi levo dalla testa che il medico in questione ben conoscendo la situazione di "appestato" del personaggio in questione ( abita a pochi km) abbia riflettuto un po' e infine deciso di prenderdi al volo l'occasione d'oro.
Anche io credo che la sacca di sangue tenuta in casa sia solo una dichiarazione per coprire altri. Da dove sia venuta una simile bomba a mano però andrebbe chiarito.
per prima cosa ci tengo a precisare ancora una volta che non ce l'ho assolutamente con la fuga di notizie. Il problema non è che l'indagine sia comparsa sui giornali, anzi.Laura Grazioli ha scritto:Per buona pace di quelli che accusano il medico l'ospedale di Pavullo ha dichiarato che il medico ha rilasciato il referto solo alle autorità competenti (Procura, come automatico nei casi di prognosi riservata): quindi la notizia non è trapelata dall'ospedale.
Visto che Riccò è stato preso per i capelli e stava per morire (ricordiamocelo) perchè avrebbe dovuto mentire al medico? Sarebbe stato peggio! Insomma meglio la vita o la carriera? Io dico la prima.
vabbè, ti incaponisci.elisamorbidona ha scritto:per prima cosa ci tengo a precisare ancora una volta che non ce l'ho assolutamente con la fuga di notizie. Il problema non è che l'indagine sia comparsa sui giornali, anzi.Laura Grazioli ha scritto:Per buona pace di quelli che accusano il medico l'ospedale di Pavullo ha dichiarato che il medico ha rilasciato il referto solo alle autorità competenti (Procura, come automatico nei casi di prognosi riservata): quindi la notizia non è trapelata dall'ospedale.
Visto che Riccò è stato preso per i capelli e stava per morire (ricordiamocelo) perchè avrebbe dovuto mentire al medico? Sarebbe stato peggio! Insomma meglio la vita o la carriera? Io dico la prima.
Il problema è il medico che , pur rimanendo nell'ambito di ciò che può fare, ha operato una forzatura dei dati clinici in suo possesso mettendo su documento uffiaciale una ipotesi di reato non di immediata evidenza (come l'accoltellamento o lo stupro)fondata in primis sulla dichiarazione del paziente. Non è scientifico e non viene di norma fatto proprio nelle migliaia di casi di atleti in condizioni critiche che "ufficialmente" vengono curati per altro. Gente che sviene nel bel mezzo di un allenamento o di una gara, che va in crisi cardiaca mentre dorme ecc.. ecc..,per lo più amatori, ma anche numerosi e famosi atleti professionisti da un giorno all'altro ritrovatisi all'ospedale con diagnosi fumose e inconcludenti.
Infatti vorrei proprio vedere se, con Ibrahimovic al posto di Riccò (o anche solo un altro corridore meno "appestato" di lui), sul referto sarebbe comparsa immediatamente la probabile autotrasfusione.
Invece in questo caso, nemmeno un giorno di attesa, nemmeno una serie di analisi ematologiche approfondite, visita al PS e referto con ipotesi di autotrasfusione. Che poi la trasfusione fallita sia una causa con buona probabilità, ma non con assoluta certezza, ma non certo tra le prime che vengono prese in considerazione in questi casi, ripeto, è tutto un altro discorso.
E poi: se non si fosse ipotizzata l'autotrasfusione, la situazione di RIccò non sarebbe stata valutata ugualmente di estrema criticità e non sarebbero state applicate le stesse urgenti cure ematologiche? Non mi pare proprio che si possa dire che Riccò si sia salvato la vita dicendo dell'autoemotrasfusione , e altrimenti sarebbe stato curato in tutt'altro modo....
Non sto qui dicendo nulla sulla moralità di Riccò, sul fatto che debba o meno pagare pesantemente le sue crudeli malefatte ecc. ecc.
Ammetto di essere molto prevenuta nei confronti di una categoria che ormai alla preoccupazione per il paziente fa quasi sempre precedere la preoccupazione di coprirsi le spalle da ogni possibile lato , ma sto solo giudicando il comportamento a mio giudizio opportunistico e alquanto insolito per non dire altro, di un medico di pronto soccorso.
Il caso della Di Centa appartiene ad un altro periodo dello sport (la diffusione dell'EPO era pressochè totale), così come il caso di Gianetti che qualcuno citava sopra. Allo stato attuale uno sportivo preso per i capelli per essersi sottoposto a trattamenti dopanti un po' sgangherati non è una notizia da tutti i giorni. O forse gli altri casi passano sempre sotto silenzio.donchisciotte ha scritto:Sono d'accordo con Mestatore, solo su un punto no. Elisamorbidona ha azzeccato l'esempio. S fosse stato Ibra e non Riccò, non so come ma ci sarebbero state alte probabilità che la trasfusione non sarebbe stata conosciuta all'esterno. Magari perché un calciatore di alto livello magari andava in qualche struttura protetta, non all'ospedale pubblico. Mi ricordo la Di Centa, trasportata dal nord europa in aereo a.... Ferrara
non mi pare di scrivere in sanscrito. Un po' sgrammaticato a volte ma comprensibile italiano.elisamorbidona ha scritto: Fermo restando naturalmente la giusta condanna del corridore recidivo, non del criminale aggiungerei io.
Per quanto riguarda il dito e la luna: bisogna per forza di cose parlare del nocciolo della questione - e in questo caso si sono già stesi fiumi di moralizzanti e demagogizzanti parole - oppure si può anche discutere di ciò che, al margine, stona e desta perplessità umane, prima ancora che semplicemente etiche?
Forse perchè in quell'ambito c'è la possibilità di evitare che certi fatti escano fuori dall'ospedale...io scommetto che è già successo, e più di una volta.mestatore ha scritto:
quanto al fatto del calcio, ricordo che nel caso della morte di foe, il camerunense deceduto in campo e dei 2 spagnoli ( il capitano dell'espanyol cui iniesta dedico' il gol mondiale ed il terzino del siviglia) sui media si fecero gli stessi discorsi piu' o meno fatti per il povero denis zanette.
di calciatori di serie a finiti in dea nelle condizioni di ricco' proprio non si ha menzione.
mesty
ma veramente , nel caso di ronaldosi parlo' di doping e overdose di farmaci.Subsonico ha scritto:Forse perchè in quell'ambito c'è la possibilità di evitare che certi fatti escano fuori dall'ospedale...io scommetto che è già successo, e più di una volta.mestatore ha scritto:
quanto al fatto del calcio, ricordo che nel caso della morte di foe, il camerunense deceduto in campo e dei 2 spagnoli ( il capitano dell'espanyol cui iniesta dedico' il gol mondiale ed il terzino del siviglia) sui media si fecero gli stessi discorsi piu' o meno fatti per il povero denis zanette.
di calciatori di serie a finiti in dea nelle condizioni di ricco' proprio non si ha menzione.
mesty
eppoi ricordo di un certo Ronaldo nel '98...
altro che qualche minuto, giocò tutta la partita!mestatore ha scritto:ma veramente , nel caso di ronaldosi parlo' di doping e overdose di farmaci.Subsonico ha scritto:Forse perchè in quell'ambito c'è la possibilità di evitare che certi fatti escano fuori dall'ospedale...io scommetto che è già successo, e più di una volta.mestatore ha scritto:
quanto al fatto del calcio, ricordo che nel caso della morte di foe, il camerunense deceduto in campo e dei 2 spagnoli ( il capitano dell'espanyol cui iniesta dedico' il gol mondiale ed il terzino del siviglia) sui media si fecero gli stessi discorsi piu' o meno fatti per il povero denis zanette.
di calciatori di serie a finiti in dea nelle condizioni di ricco' proprio non si ha menzione.
mesty
eppoi ricordo di un certo Ronaldo nel '98...
a mancare non furono i media, ma gli apparati di controllo federali.
e comunque il caso era di altra gravità dal punto di vista sanitario.
ricordo male o ronaldo gioco' comunque qualche minuto.?
ma forse non scrivo in italiano.elisamorbidona ha scritto:Una cosa è scrivere dei sospetti in un articolo di giornale, un'altra è stendere un referto che inchioda ad una squalifica un atleta.
Io ho scritto che le cause e con-cause di una situazione simile possono essere varie (di embolia polmonare ne ha parlato il padre di Riccò non io) , e che soprattutto non credo proprio che al PS di Pavullo si sia avuto il modo e il tempo di accertare l'ipotesi di reato - doping da emotrasfusione al punto da metterlo a referto, cosa che in genere si arriva a fare in casi estremi, tipo appunto gli accoltellamenti, i casi di reiterata violenza, cose del genere. Guarda caso mai quando è un atleta di alto livello a presentarsi con problemi "strani", appunto svenimenti improvvisi, crisi cardiache a riposo in individui cardiologicamente sanissimi, crisi epatiche e/o renali improvvise. Il caso citato di Ronaldo è la solo la punta dell'iceberg, che riguarda molto anche il mondo dello sport amatoriale. Tutti gli atleti nel panico ti dicono cosa hanno fatto per filo e per segno, però è la prima volta che a referto trovi "confessione di tentato doping". Guarda caso non si tratta di un calciatore di serie A ma di un ciclista di serie A, non uno qualunque, il più detestato dagli stessi colleghi (non discuto che avranno le loro ottime ragioni) . Stop. Conforto vocale ai peana sul demonio del ciclismo non credo che ce ne sia bisogno. Io piuttosto sottolineavo questo aspetto, marginale per carità, della vicenda che mi è apparso molto insolito, emanante un profumo già sentito in altre vicende italiche viste nel recente passato.
No, non è una questione di tranquillità ma di fiducia. Come fanno a crederti se ogni volta che finiamo in prima pagina è per doping? Finché non lo provano sulla pelle dei figli nessuno di loro sa veramente cosa voglia dire. Certo, quelli più svegli se ne accorgono presto, basta vedere le ore di allenamento che vengono propinate ai bambini, tali da renderli degli alieni sociali: non hanno più tempo per studiare, per giocare perché si allenano tutti i pomeriggi per due o tre ore.Laura Grazioli ha scritto:Dirgli "c'è anche negli altri sport" non li tranquillizza affatto (semmai è peggio).
Guarda che io stò dando del penoso sia a Riccò che ai commenti dei suoi colleghi.Laura Grazioli ha scritto:I commenti dei compagni di Riccò scellerati... ci dimentichiamo come lui trattò la sua fidanzata vero? Certo tanto Vania era solo una ciclista donna... conta zero! Bello dimenticarsi di queste cose, molto bello.
Ho citato lui ma chissà quati altri casi ci saranno stati (non sono dell'ambiente)Laura Grazioli ha scritto:A dire il vero Kirchen aveva familiarità con la malattia infatti sia il nonno che lo zio erano morti della stessa cosa. Ovviamente non dico affatto che non sia possibile quello che dici te.
L'unica differenza è che è stato Riccò a dichiarare al medico quello che aveva fatto... magari Kirchen non ne ha avuto il tempo visto che era già in coma...
Credo che l'attacco di Kirchen sia tutto un altro discorso, riferito a un difetto congenito (ne esistono e per gli sportivi questo può causare problemi del tutto simili). Ovviamente credo, magari il lussemburghese ci ha fregati tutti, perchè bello e simpatico, mentre Riccò è brutto sporco e cattivo. Sta di fatto che il modenese ha confessato pratiche dopanti, già accertate una prima volta, è recidivo, dunque lo salutiamo. Quando emergerà qualcosa di simile su Kirchen anche lui sarà invitato ad andarsene a casa; sulla base sei sospetti si può squalificare anche tutto il gruppo, ma non mi pare un discorso sensato...Strong ha scritto:Ho citato lui ma chissà quati altri casi ci saranno stati (non sono dell'ambiente)Laura Grazioli ha scritto:A dire il vero Kirchen aveva familiarità con la malattia infatti sia il nonno che lo zio erano morti della stessa cosa. Ovviamente non dico affatto che non sia possibile quello che dici te.
L'unica differenza è che è stato Riccò a dichiarare al medico quello che aveva fatto... magari Kirchen non ne ha avuto il tempo visto che era già in coma...
Però sarebbe meglio leggere prima di replicare.eliacodogno ha scritto:Credo che l'attacco di Kirchen sia tutto un altro discorso, riferito a un difetto congenito (ne esistono e per gli sportivi questo può causare problemi del tutto simili). Ovviamente credo, magari il lussemburghese ci ha fregati tutti, perchè bello e simpatico, mentre Riccò è brutto sporco e cattivo. Sta di fatto che il modenese ha confessato pratiche dopanti, già accertate una prima volta, è recidivo, dunque lo salutiamo. Quando emergerà qualcosa di simile su Kirchen anche lui sarà invitato ad andarsene a casa; sulla base sei sospetti si può squalificare anche tutto il gruppo, ma non mi pare un discorso sensato...Strong ha scritto:Ho citato lui ma chissà quati altri casi ci saranno stati (non sono dell'ambiente)Laura Grazioli ha scritto:A dire il vero Kirchen aveva familiarità con la malattia infatti sia il nonno che lo zio erano morti della stessa cosa. Ovviamente non dico affatto che non sia possibile quello che dici te.
L'unica differenza è che è stato Riccò a dichiarare al medico quello che aveva fatto... magari Kirchen non ne ha avuto il tempo visto che era già in coma...
Proprio perchè ho letto ti dico che sbagli: i giornali (per una volta) non hanno riportato illazioni o supposizioni ma le parole dello stesso Riccò ha riferito al medico. Aggiungo una cosa: all'uscita della notizia, prima che il modenese parlasse, non ho letto (nemmeno fra le righe) sospetti sulle cause del suo ricoveroStrong ha scritto:Però sarebbe meglio leggere prima di replicare.
Io stò facendo riferimneto alla divesità di trattamento riservata a Riccò rispetto a Kirchen (in questo caso) in una situazione molto simile al Ps.
Diversità di trattamento da parte dei medici e dei media.
Si parlva della diversità di trattamento tra ciclista e calciatore in situazioni del genere ed ho voluto precisare che esiste una diversità di trattamento anche tra ciclista e ciclista
è stato Riccò a chiamare la Gazzetta informandoli della "confessione" che ha fatto al medico del pronto soccorso?eliacodogno ha scritto:Proprio perchè ho letto ti dico che sbagli: i giornali (per una volta) non hanno riportato illazioni o supposizioni ma le parole dello stesso Riccò ha riferito al medico. Aggiungo una cosa: all'uscita della notizia, prima che il modenese parlasse, non ho letto (nemmeno fra le righe) sospetti sulle cause del suo ricoveroStrong ha scritto:Però sarebbe meglio leggere prima di replicare.
Io stò facendo riferimneto alla divesità di trattamento riservata a Riccò rispetto a Kirchen (in questo caso) in una situazione molto simile al Ps.
Diversità di trattamento da parte dei medici e dei media.
Si parlva della diversità di trattamento tra ciclista e calciatore in situazioni del genere ed ho voluto precisare che esiste una diversità di trattamento anche tra ciclista e ciclista
http://www.gazzetta.it/Ciclismo/07-02-2 ... 6776.shtml
Se in questo noti disparità di trattamento con Kirchen devi dirmi dove sta (e devi provare che nel caso del lussemburghese i medici hanno agito in modo diverso)
mi risulta che la cocaina è nell'elenco delle sostanze dopanti se assunta nell'arco dei 4 o 5 giorni antecendenti la gara. Vogliamo vedere quanti calciatori di grande nome in meno, con squalifiche di due anni, giocherebbero oggi con solo qualche, raro, controllo alla vigilia delle partite, anche solo per la cocaina? Vogliamo pensare a quanto appeal in meno avrebbero campionati e coppe senza i Ronaldinho, i Messi, Ibrahimovic, i grandi talenti insomma? Cioè esattamente quello che avviene nel ciclismo?HugoStiglitZ ha scritto:Non ho esperienze dirette per quanto riguarda il calcio professionistico.. Però ho avuto modo di stare a contatto per molto tempo con un mio professore universitario che è un ematologo e lavora anche per la WADA. (Ho fatto la tesi di laurea con lui, tema: il CERA) Ebbene, lui mi ha raccontato molte cose sul mondo del professionismo. E mi ha riferito che nel calcio ad alto livello c'è un abuso di sostanze molto ma molto minore rispetto al ciclismo. I casi più frequenti sono legati all'uso di sostanze come cocaina o simili, usate a scopo ricreativo e non per migliorare le prestazioni..
Poi ovviamente si tratta, per quanto autorevole, di un'opinione personale..
c'è poco da provare! nel caso di kim nessuno ha fatto trapelare nulla tant'è vero che ad oggi nessuno ha ufficializzato la causa del malore (la sua squadra ha addiritura negato che si trattasse di un problema cardiaco ed ha chiosato con un "malore causato da problemi respiratori")eliacodogno ha scritto:Strong ha scritto: Se in questo noti disparità di trattamento con Kirchen devi dirmi dove sta (e devi provare che nel caso del lussemburghese i medici hanno agito in modo diverso)
A me risulta una tempistica (magari convulsa) di questo tipo: Riccò parla dell'emotrasfusione, il medico stila il referto che perviene alla procura la quale a questo punto acquisisce gli esami cui è stato sottoposto il modenese. In mezzo la fuga di notizie che ha consentito alla rosea di pubblicare il tutto (grosso problema questo che però non riguarda solo il caso di Riccò, non facciamo finta di cadere dalle nuvole). Onestamente l'inizio delle indagini conseguente al fatto che la Gazzetta avesse dato notizia del malore di Riccò è una tua supposizione che a me non risulta (e di cui non avevo ancora sentito parlare), anche visti gli sviluppi. Se in tutto questo tu vedi un intento persecutorio da parte di qualcuno che voleva costruire sporchi guadagni o semplicemente che odiava il personaggio (i medici, i giudici o altre entità) secondo me sbagli, cmq i fatti potrebbero darti ragione, non si sa mai.Strong ha scritto: è stato Riccò a chiamare la Gazzetta informandoli della "confessione" che ha fatto al medico del pronto soccorso?
Da quando in qua un referto medico è pubblico?
Come mai la procura ha incominciato ad indagare dopo quanto apparso sulla Gazzetta dello Sport?
Chi ha fatto la "soffiata" alla Gazzetta dello Sport se non uno dei medici del PS?
Detto questo non voglio dire che Riccò non sia un pirla scellerato in odore di (giusta) radiazione, ma analizzo RAZIONALMENTE quello che si è mosso attorno a
questo caso, che per altri ciclisti non ha questi atteggiamenti da "avvoltoio"