giorgio ricci ha scritto:Condivido il paragone Aru Guerini come caratteristiche di base. Ma Guerini non era un predestinato, ha dato il meglio di se a 27-28-anni e nessuno si aspettava da lui chissa cosa.
Aru rischiano di bruciarlo di testa e,pure di motore.
Pinot sta avendo una,parabola meno forzata. Tour 2012 come sorpresa, problemi psicologici sembra legati alle discese nel Tour 2013 senza che nessuno si sia strappato le vesti , poi Tour 2014 corso da protagonista senza esagerate pressioni .
Comunque è un bel duello-per me al top,della forma un po più forte Pinot, a mio parere.
mah, per me non c'entra molto col grande Beppe Turbo...anche fisicamente sono molto diversi. Aru scatta, Guerini era molto più regolarista. Se non mi sbaglio "Turbo" era un soprannome che veniva da altro, ma in salita era un fortissimo diesel...
Sul paragone con Pinot sono d'accordo con nino58. Pinot ha fatto sempre il Tour e ovviamente si è confrontato con un livello di competizione maggiore, questo può sicuramente impressionare.
Tuttavia Aru ha dato una sensazione di assai maggior concretezza, quando può attaccare.
Nel senso, scatta e va all'arrivo. L'attacco, insomma, è LUNGO. Quello che serve per vincere tante corse. L'altro mi ha sempre dato la sensazione di avere un bellissimo, luminoso, elegante, cambio di ritmo, l'attacco, insomma....ma poi la cosa non va avanti, non dura molto e gli altri rientrano. Tanti cambi di ritmo, poche volte all'arrivo...insomma, mi ricorda un tantino il pur grande Chiappucci.
Viceversa in questo Aru ha una qualità del campione, ovvero il fatto che se la testa "vede" il traguardo, quando è solo, si sente bene, è ben lanciato, le gambe rispondono fino in fondo. E' il modo in cui riescono ad avere quel qualcosa in più i campioni.
E infatti, quanto a CONCRETEZZA, sono arrivate 4 tappe tra le più prestigiose e 2 podi (per il terzo si incrociano le dita) in altrettanti GT, anche se non al Tour.
Prima di questo Giro pare che abbia avuto un intoppo proprio in fondo alla solita, secondo me poco avveduta, calibratissima preparazione. Per dire, quello che si paventava l'anno scorso per Nibali. Programmi tutto in maniera da avere il salto di qualità proprio la settimana prima del Tour, ok, funziona se ti fila tutto liscio. Ma se ti capita un qualunque malanno, una mezza caduta, un problema familiare anche, la settimana prima, e le probabilità non sono certo trascurabili....va a pallino tutta la stagione. Aru già si è salvato bene.
Era abbastanza normale un rendimento non al massimo.
Per dire, va sicuramente più forte di Nibali (e ha anche vinto di più) alla stessa età. Il suo problema è che forse ha trovato almeno un fenomeno assoluto di pari età.
Quello che in prospettiva, lo ripeto, può preoccuparlo di più, per me, è che finora non l'ho mai visto a suo agio sulle pendenze dure. Dove invece Quintana...beh...mette il rapportone...
La tappa del Mortirolo, ad esempio: io non credo che avesse questa estrema crisi fisica che sembrava dalle immagini. Non avrebbe resistito da solo perdendo pochissimo (in 15 chilometri meno di un minuto) contro due gruppetti di tre sul falsopiano dell'Aprica dove si va al 30 all'ora e la scia conta molto. Semplicemente, con una condizione non al meglio, ha sofferto oltremodo le pendenze al 15% senza tregua del Mortirolo. Per ora, insomma, mi pare che, nonostante le gran doti sul cambio di ritmo, fatte vedere anche ieri soprattutto quando ha staccato Hesjedal, stranamente, non sia tra le sue caratteristiche di base l'efficacia sulle pendenze dure. Il perchè non me lo spiego. Magari è solo un caso....
Però questo, per un corridore che perde a crono, e dovrebbe sperare di recuperare in salita su corridori assai più passisti di lui e quindi pure loro adatti a salite più pedalabili, potrebbe in prospettiva futura diventare una difficoltà importante.
Forse, considerato anche che col caldo si trova benino, con le salite del Tour in futuro potrebbe trovarsi ancora meglio...quest'anno però meglio di no...