Garviel ha scritto:Anche io trovo migliore saltare come è saltato Colbrelli cercando di vincere (perché se reggeva a quell'allungo aveva serie possibilità di farcela) che risparmiarsi per fare una top10.
Meglio un tredicesimo posto cercando di vincere che un ottavo senza tentare.
Non è detto che arrivi mai al livello necessario per vincere una Monumento, però sicuramente la mentalità che ha avuto è quella giusta. Presente quando contava, pronto in prima persona. Se poi qualcuno è più bravo c'è poco da fare, ma lui ha fatto il suo. E comunque anche se ha atteso a lungo per fare il salto ha potuto farlo giocandosi le sue carte da capitano, sia prima che dopo.
Andare da giovanissimo ad una Etixx per fare il gregario a 20 corridori (come purtroppo si è trovato a fare Trentin, che potenzialmente poteva/potrebbe vincere molto di più) sarebbe stato uno spreco.
Meglio fare il salto quando si è pronti e quando si è sicuri di potersi giocare le proprie carte.
Il problema secondo me non è tanto il passare a livello WT presto ma il farlo (o continuare a correre dopo tanti anni) con la squadra sbagliata.
Trentin ha fatto bene a passare con la QS ma avrebbe dovuto andarsene da un paio d'anni. In tante altre squadre WT (quasi la metà) avrebbe la possibilità di giocarsi le sue carte, in una corazzata come la squadra di Lefevre no.
Sonny per me poteva anche fare il salto prima, non avrebbe avuto problemi. L'importante è stato scegliere una squadra (come il Team Bahrain) dove ha la possibilità di giocarsi le sue carte al meglio in un determinato tipo di corse.
Se per assurdo Trentin e Colbrelli si scambiassero di squadra, il trentino sarebbe il capitano mentre il lombardo sarebbe costretto a lavorare per i millemila capitani della Etixx.
Detto questo ieri Sonny mi è piaciuto tantissimo. La gamba per tenere quel Sagan non (ancora?) c'è ma il provarci è segno di mentalità vincente. Tanta gente in gruppo con palmarès spaventosamente superiori al suo ieri ha avuto paura, lui no. Poi finire tredicesimo, ventesimo o quarantesimo poco importa. 
Sarà divertente vederlo per la prima volta alle prese con il pavè e secondo me potrebbe trovarsi bene tra i muri belgi (quest'anno deve solo trovare familiarità, i risultati nel caso me li aspetto per i prossimi anni). 
Poi all'Amstel ha già dimostrato di poter essere protagonista e, non voglio portargli male, ma penso che lo sarà anche quest'anno. E un pensierino a far bene alla Liegi, se corsa come negli ultimissimi anni, ce lo potrebbe anche fare.