Salvatore77 ha scritto:galliano.p ha scritto:
Cos'è un salary cap? Un limite ai salari da corrispondere agli atleti o un limite massimo per squadra? Se così fosse, non si farebbe altro che incentivare all'evasione e corrispondere stipendi in nero.
In NBA è adottato ormai da anni e viene inteso come un monte stipendi massimo per squadra. mi pare che non ci siano problemi, i costi siano abbastanza contenuti (il tutto va rapportato chiaramente all'economia americana) e non siano stati riscontrati casi di evasione. anche se negli States i giocatori hanno comunque entrate extra dagli sponsor in maniera assai notevole... e su questo non c'è tetto salariale che tenga. forse una squadra, in fase di negoziazione di un contratto, potrebbe garantire contratti con alcuni sponsor pagando quindi il giocatore in maniera indiretta...
restando in tema vuelta, sarei interessato a conoscere l'opinione di Silvio Martinello su una questione che spesso e volentieri destabilizza alcuni team, e mi riferisco alla situazione del gregario che in corsa si scopre più forte del capitano. Quanto sta succedendo alla Vuelta con Froome e Wiggins, si è spesso già verificato in passato, alcuni casi hanno riguardato atleti ben più importanti, con i direttori sportivi che hanno adottato delle strategie spesso molto contrastanti tra loro.
Talvolta viene chiesto al gregario di restare sempre e comunque a disposizone del capitano nonostante (il gregario) si riveli piu forte: mi viene in mente Indurian-Delgado al tour del 90, Ullrich-Rijs al Tour del 96 (Rijs volava ma Ullrich ancora di più), Hinault-Lemond 85.
altre volte viene data via libera al gregario: è il caso appunto di Froome-Wiggins, di Ullrich-Rjis 97, Pantani-Chiappucci 94, Hinault-Lemond 86, Simoni-Cunego 2004.
e in altri casi ancora, a decidere è il corridore stesso contravvenendo agli ordini dei direttori sportivi: Visentini-Roche 87.
Volevo pertanto, Silvio, rivolgerti direttamente due questioni.
la prima riguarda una tua valutazione personale: non ti chiedo cosa sia giusto o sbagliato in senso assoluto, ma se fossi un diretore sportivo come ti comporteresti riscontrando in corsa (in particolar modo in un GT, quindi con un tot di giorni in successione da gestire) che il capitano, ovvero l'atleta simbolo del team, va meno forte del gregario? faresti rispettare sino all'ultimo i rispettivi ruoli o li invertiresti cammin facendo col rischio di "giocarti" il capitano per il resto della stagione? in poche parole, permetteresti ad un Silvio Martinello di giocarsi le proprie carte avendo un Cipollini non brillantissimo, ma rischiando cosi facendo di innervosirlo ulteriormente ( riferimento non casuale al giro 96).
la seconda questione è una diretta conseguenza di quanto potrebbe verificarsi in base alla scelta nella domanda precedente, ed è relativa al possibile cambiamento dei rapporti personali, di fiducia, che intercorrono tra capitano e gregario, ma più in generale in seno alla squadra, nel momento in cui il gregario stesso si scopre anch'esso capitano. cito alcuni esempi. Bettini per un paio di anni è stato l'apripista ideale di Bartoli, il quale non perdeva occasione per lodarne le capacità e il valore umano. Quando Bettini è esploso vincendo la prima Liegi, i rapporti si sono via via raffreddati sino ad arrivare al pasticcio di Lisbona (uno dei tanti pasticci di quella corsa) nell'arrivo in volata, con Bartoli che non ci pensò minimamente a tirare la volata a Bettini. Stesso discorso con Chiappucci e Pantani, con il primo a tesserne le qualità al Giro del 94 salvo poi, negli anni successivi, criticare apertamente le gesta ed il personaggio di Marco Pantani un giorno si e l'altro pure. e, forse non in maniera cosi netta, mi pare si sia verificata la stessa cosa tra te e Cipollini dopo il Giro del 96: prima d'allora, dopo ogni vittoria, gli elogi e i ringraziamenti nei tuoi confronti si sprecavano, una volta vinta la volata greca e indossata la maglia rosa mi pare che i rapporti tra di voi siano inevitabilmente cambiati, con Cipollini (almeno pubblicamente) meno entusiasta nei tuoi confronti e con te che, da quel momento, hai preferito non tirare piu le volate e nessuno e giocarti giustamente le tue carte. non è un caso che tutte queste situazioni si siano sempre risolte, a fine stagione, con la decisone di separare le propire strade e cambiare squadra.
Ritieni inevitabile questo epilogo in quanto un capitano deve in ogni caso sempre sentirsi al centro dell'attenzione mediatica e non può condividere il palcoscenico neppure con un suo compagno di squadra che sino ad un attimo prima era un suo luogotente, oppure pensi che sia possibile una coesistenza senza lacerare la squadra? ricordi a questo proposito alcuni casi piu o meno recenti?
Un saluto