Il Giro d’Italia, le passerelle di politici e amministratori e quelle fatture non pagate
La storia segreta tra la corsa rosa e la provincia di Vibo tra promesse non mantenute, impegni disattesi, solleciti di pagamento e decreti ingiuntivi
di MIMMO FAMULARO
Il passaggio del Giro d’Italia nella dissestata provincia di Vibo Valentia è l’occasione per rimettere in sesto le strade cittadine e rattoppare qualche buca. In passato la corsa rosa è stata una grande vetrina e una passerella per politici e amministratori di un territorio sempre più degradato e abbandonato a se stesso. Un’occasione per mettersi in mostra e raccogliere consenso.
Storie di figuracce. Non tutti sanno, però, cosa è accaduto quasi ogni qual volta che i riflettori si sono spenti e il Giro è passato con tutta la sua colorata carovana e la notevole pubblicità annessa all’evento. E’ successo che iniziasse una nuova corsa giocata a colpi di lettere, carte bollate, decreti ingiuntivi e atti transattivi. Storie di figuracce straordinarie che Mimmo Bulzomì, animatore di tante iniziative ed organizzatore infaticabile di eventi entrati nella storia, ha ricordato nella conferenza stampa di presentazione del traguardo volante che renderà omaggio a Mileto e alla provincia di Vibo Valentia nel corso della sesta tappa che porterà la carovana rosa da Reggio fino alle Terme Luigiane per quella che sarà l’unica frazione interamente calabrese e si correrà lungo la statale 18.
La denuncia di Bulzomì. Nel bel mezzo di questa tappa i corridori attraverseranno i centri abitati di Mileto, cuore pulsante del ciclismo provinciale, e di Vibo Valentia, capoluogo di una provincia che non sempre ha onorato gli impegni con la Gazzetta dello Sport, la madre dell’evento ciclistico più importante e seguito del mondo insieme al Tour de France. “La Gazzetta – denuncia Bulzomì – ci ha sempre ascoltato anche se i nostri amministratori non si sono sempre comportati in modo corretto con gli organizzatori. Abbiamo avuto arrivi e partenze, ma alcuni dei nostri amministratori sono stati irresponsabili non onorando gli impegni”.
Fatture non pagate. Promesse non mantenute, impegni non rispettati, figuracce rimediate dagli stessi politici e dagli stessi amministratori saliti sul carro dei vincitori con soldi pubblici, tra l’altro mai liquidati o, nella migliore delle ipotesi, erogati solo a metà e dopo ripetuti solleciti di pagamento. E’ la storia segreta del Giro d’Italia e la provincia di Vibo Valentia, un rapporto idilliaco spezzato per colpa di chi prima ha fatto di tutto per organizzare un arrivo o una partenza nella propria città salvo poi dimenticare di saldare il conto o, addirittura, negare di essere a conoscenza che la corsa rosa passasse sul territorio da lui amministrato. E in questi anni Mimmo Bulzomì ha dovuto anche vestire i panni di pompiere per evitare che a pagare dazio fosse l’intero territorio. Così per la quattordicesima volta nella sua storia il Giro d’Italia passerà da Mileto che nel 1981 ha attribuito la cittadinanza onoraria a Vincenzo Torriani, il patron storico del Giro. Non ci saranno arrivi come accaduto nel 1986 a Nicotera, nel 2003 a Vibo Valentia, nel 2005 e nel 2011 a Tropea e nel 2013 a Serra San Bruno. Neanche partenze come invece è avvenuto a Nicotera stessa nel 1986, a Vibo nel 1999 e a Pizzo nel 2008. Assistito allo spettacolo in prima fila, premiato il vincitore, vestita la maglia rosa e conclusa la festa più di qualche amministratore si è dimenticato di saldare il conto. Perché onorare gli impegni a Vibo e dintorni sembra più un’eccezione che una regola.
da
http://www.zoom24.it/2017/05/10/giro-it ... ate-48918/
Se piove domani e ci saranno nuvole basse, allora nelle due discese (Barrittieri-Sant'Elia e Vibo Valentia) sarà un disastro...
