Giro 2018
Re: Giro 2018
Io la faccenda della tappa cuneese la vedo così: la tappa prima possono pure fare un arrivo a Milano (che verrebbe altrimenti saltata), od ovunque nella pianura lombarda che da verso il Piemonte. Ripartenza da quest'ultima regione, zona Asti-Alessandria indicativamente, tappa attraverso le Langhe (la zona non c'entra una mazza con la prima guerra mondiale, ma c'entra parecchio con la seconda, in un giro della pace può anche starci) e arrivo in zona Mondovì, anche Prato Nevoso (ma mi convince poco, poi possono pure farlo). Cioè, come tappa prima delle due ultime in montagna, un terzo arrivo in salita lo vedo troppo impegnativo, soprattutto perchè rischierebbe di ammosciare una delle tappe più interessanti (quella del Finestre).
Una tappa nervosa, da classicomani, con tante salitelle piuttosto dure su e giù dalle Langhe potrebbe essere una valida soluzione, ma ciò escluderebbe Prato Nevoso, essendo quest'ultima troppo dura come salita.
La ripartenza il giorno dopo, stando a La Stampa, sarebbe a Busca o a Saluzzo, con Busca favorita. A questo punto, eliminando la lunga tappa fino ad Entracque con il Fauniera, il tappone Valdaostano XL diventa plausibile.
Anch'io penso che il problema più grosso potrebbe essere quello riguardante la sicurezza. Ma anche in quel caso penso che gli organizzatori israeliani ci abbiano già pensato, mi dicono che in Israele siano molto centrati sull'argomento.
Una tappa nervosa, da classicomani, con tante salitelle piuttosto dure su e giù dalle Langhe potrebbe essere una valida soluzione, ma ciò escluderebbe Prato Nevoso, essendo quest'ultima troppo dura come salita.
La ripartenza il giorno dopo, stando a La Stampa, sarebbe a Busca o a Saluzzo, con Busca favorita. A questo punto, eliminando la lunga tappa fino ad Entracque con il Fauniera, il tappone Valdaostano XL diventa plausibile.
Anch'io penso che il problema più grosso potrebbe essere quello riguardante la sicurezza. Ma anche in quel caso penso che gli organizzatori israeliani ci abbiano già pensato, mi dicono che in Israele siano molto centrati sull'argomento.
Re: Giro 2018
se c'è un paese dove con il denaro si può aprire ogni porta, quello è Israele. vedrai che bahrein e UAE troveranno un accordo, naturalmente "politico", senza grosse difficoltà.nino58 ha scritto:L'osservazione sulla possibilità che Team Bahrein ed UEA abbiano problematiche politiche a correre in Israele non è poi così remota.
Avendo l'obbligo UCI di partecipare a tutte le gare WT.
Può venir fuori un bel casino.
detto ciò, mi lascerebbe un po' perplesso la scelta da parte di RCS di portare il Giro in un paese tutt'ora in guerra, non tanto dal punto di vista della sicurezza quanto da quello "etico". stiamo a vedere quanto c'è di vero in queste voci e come si evolveranno.
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Re: Giro 2018
esatto, è proprio questo che mi fa incacchiare: le partenze dall'estero ogni due-tre anni non solo sono fondamentali per avere anche le altre 18 tappe in Italia, ma sono anche bellissime da vedersi richiamando tantissima gente sulla strada e danno al Giro una dimensione internazionale che nei primi anni duemila aveva perduto. Niente da dire su questo.cauz. ha scritto:detto ciò, mi lascerebbe un po' perplesso la scelta da parte di RCS di portare il Giro in un paese tutt'ora in guerra, non tanto dal punto di vista della sicurezza quanto da quello "etico". stiamo a vedere quanto c'è di vero in queste voci e come si evolveranno.
MA partire da uno stato come Israele lo trovo moooolto discutibile: non c'erano alternative? magari gli israeliani avranno pagato di più, ma immagino che di territori interessati ce ne fossero altri, e magari valeva la pena, per una volta, prendere un milione di euro in meno ma evitare di prestarsi alla propaganda di uno stato che pratica indisturbato l'apartheid da mezzo secolo. Se no allora che facciamo fra due o tre anni: partiamo dal Cairo e per pulirci la coscienza facciamo premiare la prima maglia rosa dai genitori di Regeni?
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Re: Giro 2018
allora, hai ragione nel dire che questa non è la sede per parlare di geopolitica, e infatti da questo punto di vista eviterò di fare altre allusioni perché, in un forum di ciclismo, delle idee politiche dei singoli poco importa; mi limito però sommessamente a dire che non sarà un caso se proprio Israele, e non la Norvegia l'Uganda il Belgio la Bolivia o Papua Nuova Guinea, è un paese che dà adito a infinite discussioni, e da decenni... e che quindi, ricollegandomi al nostro orticello a due ruote, io se fossi stato in Rcs ci avrei pensato due volte prima di buttarmi in questo ginepraio... tutto quinemecsek. ha scritto:...

EDIT: per gli stessi motivi avrei storto il mio lungo naso anche in caso di (altrettanto probabile, prima o poi) partenza da Abu Dhabi o Dubai, visti gli intrallazzi poco chiari di quei paesi; da quel poco che mi è dato di capire dall'interessarmi dell'argomento, l'unica nazione della zona tra quelle coinvolte nel ciclismo, ad essere sostanzialmente tranquilla e senza grossi scheletri nell'armadio, è l'Oman, che anzi spesso si pone come mediatore tra Arabia e Iran, e tra Arabia e Qatar, e tra "scozzesi e scozzesi" (cit.)
Ultima modifica di Marco Gaviglio il martedì 8 agosto 2017, 14:07, modificato 3 volte in totale.
Re: Giro 2018
Ritornando un attimo sul percorso del Giro, ecco come mi piacerebbe che fosse la tappa 18:
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/map ... 2148329f48
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/map ... 2148329f48
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Re: Giro 2018
però aggiungo ancora un'ultima cosa: così come questa non è la sede per risolvere la Questione Palestinese, così penso che portare il Giro ad Israele sia l'ultima cosa da fare per dare un contributo alla questione stessa. Un vecchio luogo comune ci dice che "lo sport è fatto per unire", ma quale coesione può portare una corsa che viene messa in scena in un paese costantemente criticato dalla comunità internazionale?Marco Gaviglio ha scritto:allora, hai ragione nel dire che questa non è la sede per parlare di geopolitica, e infatti da questo punto di vista eviterò di fare altre allusioni perché, in un forum di ciclismo, delle idee politiche dei singoli poco importa; mi limito però sommessamente a dire che non sarà un caso se proprio Israele, e non la Norvegia l'Uganda il Belgio la Bolivia o Papua Nuova Guinea, è un paese che dà adito a infinite discussioni, e da decenni... e che quindi, ricollegandomi al nostro orticello a due ruote, io se fossi stato in Rcs ci avrei pensato due volte prima di buttarmi in questo ginepraio... tutto quinemecsek. ha scritto:La partenza da Israele porterà a commenti sgradevoli, se non vergognosi, su queste pagine; su questo non ci sono dubbi.
I dubbi sono sulla moderazione dell argomento, sull' imparzialità di cicloweb; vedremo se i pregiudizi saranno confermati.
EDIT: per gli stessi motivi avrei storto il mio lungo naso anche in caso di (altrettanto probabile, prima o poi) partenza da Abu Dhabi o Dubai, visti gli intrallazzi poco chiari di quei paesi; da quel poco che mi è dato di capire dall'interessarmi dell'argomento, l'unica nazione della zona tra quelle coinvolte nel ciclismo, ad essere sostanzialmente tranquilla e senza grossi scheletri nell'armadio, è l'Oman, che anzi spesso si pone come mediatore tra Arabia e Iran, e tra Arabia e Qatar, e tra "scozzesi e scozzesi" (cit.)
pensiamo anche solo ad una cosa banale come la toponomastica delle tappe: quale cacchio di "messaggio di pace", quale "contributo all'apertura", potrà portare un Giro d'Italia che si disputasse contemporaneamente "in Israele" e a "Gerusalemme", quando stiamo parlando di una città contesa da 70 anni? sarebbe come andare in Crimea e dire di partire dalla Russia o dall'Ucraina: non compete certo ad Rcs mettere la parola finale sulla storia e sulla geopolitica. Poi è vero che in Israele si sono già organizzate altre competizioni sportive, ma al chiuso dei palazzetti o degli stadi... nessuna manifestazione che fosse così intrinsecamente legata ad un territorio da attraversare.
Insomma, non raccontiamoci che "il messaggio di pace" di questo Giro equivale a quello dell'Euorogiro 2002...
Scelta quantomai inopportuna!
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Re: Giro 2018
Almeno 2000 in più, suvvia...Marco Gaviglio ha scritto: quando stiamo parlando di una città contesa da 70 anni?
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Re: Giro 2018
a maggior ragione, alloraMaìno della Spinetta ha scritto:Almeno 2000 in più, suvvia...Marco Gaviglio ha scritto: quando stiamo parlando di una città contesa da 70 anni?

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Re: Giro 2018
Ma il Colle Fauniera si fa o no ???
Re: Giro 2018
Mah. Quotazioni in ribasso.
Re: Giro 2018
Sembrerebbe di no, visto che puntano ad arrivare a Prato Nevoso. La domanda però è anche un'altra.. a leggere i vostri commenti sul forum c'è una voglia matta di rivedere questa salita al Giro d'Italia. Tantissimi lo nominano e ci sperano ogni anno, io compreso, e anche parlando con chi ama la bici al di fuori di questo forum ho avuto questa conferma. Credo che ad oggi sia la salita più desiderata di tutte. Possibile che Vegni e compagnia non se ne siano ancora accorti?ciclistasiciliano ha scritto:Ma il Colle Fauniera si fa o no ???
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Re: Giro 2018
La discesa è troppa pericolosa...lucks83 ha scritto:Sembrerebbe di no, visto che puntano ad arrivare a Prato Nevoso. La domanda però è anche un'altra.. a leggere i vostri commenti sul forum c'è una voglia matta di rivedere questa salita al Giro d'Italia. Tantissimi lo nominano e ci sperano ogni anno, io compreso, e anche parlando con chi ama la bici al di fuori di questo forum ho avuto questa conferma. Credo che ad oggi sia la salita più desiderata di tutte. Possibile che Vegni e compagnia non se ne siano ancora accorti?ciclistasiciliano ha scritto:Ma il Colle Fauniera si fa o no ???
Re: Giro 2018
Sono punti di vista. La discesa del fauniera è stretta, tecnica e veloce. Sicuramente brutta ma faccio un esempio. Nel 2010 fecero la discesa del Gavia verso ponte di Legno. Da quel lato se finisci fuori strada in alcuni punti voli e non ti fermi più. Nella discesa del Fauniera non ricordo tratti particolarmente esposti...CicloSprint ha scritto:La discesa è troppa pericolosa...lucks83 ha scritto:Sembrerebbe di no, visto che puntano ad arrivare a Prato Nevoso. La domanda però è anche un'altra.. a leggere i vostri commenti sul forum c'è una voglia matta di rivedere questa salita al Giro d'Italia. Tantissimi lo nominano e ci sperano ogni anno, io compreso, e anche parlando con chi ama la bici al di fuori di questo forum ho avuto questa conferma. Credo che ad oggi sia la salita più desiderata di tutte. Possibile che Vegni e compagnia non se ne siano ancora accorti?ciclistasiciliano ha scritto:Ma il Colle Fauniera si fa o no ???
Re: Giro 2018
Nel 2010 discese di Gavia e Trivigno in due giorni di seguito, si sono superatilucks83 ha scritto: Sono punti di vista. La discesa del fauniera è stretta, tecnica e veloce. Sicuramente brutta ma faccio un esempio. Nel 2010 fecero la discesa del Gavia verso ponte di Legno. Da quel lato se finisci fuori strada in alcuni punti voli e non ti fermi più. Nella discesa del Fauniera non ricordo tratti particolarmente esposti...
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Re: Giro 2018
C'era un altro timoniere allora però.Patate ha scritto:Nel 2010 discese di Gavia e Trivigno in due giorni di seguito, si sono superatilucks83 ha scritto: Sono punti di vista. La discesa del fauniera è stretta, tecnica e veloce. Sicuramente brutta ma faccio un esempio. Nel 2010 fecero la discesa del Gavia verso ponte di Legno. Da quel lato se finisci fuori strada in alcuni punti voli e non ti fermi più. Nella discesa del Fauniera non ricordo tratti particolarmente esposti...
Non ho capito se Finestre Sestriere Jafferau è certa o solo ipotesi.
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Re: Giro 2018
Notizie della tappa in Calabria?
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Re: Giro 2018
Filip, il problema 'etico' ce lo possiamo porre io, te e qualcun'altro. Personalmente lo trovo un aspetto fondamentale, tale per cui in Israele il Giro lo farei vedere solo in tv e pure in differita.cauz. ha scritto:se c'è un paese dove con il denaro si può aprire ogni porta, quello è Israele. vedrai che bahrein e UAE troveranno un accordo, naturalmente "politico", senza grosse difficoltà.nino58 ha scritto:L'osservazione sulla possibilità che Team Bahrein ed UEA abbiano problematiche politiche a correre in Israele non è poi così remota.
Avendo l'obbligo UCI di partecipare a tutte le gare WT.
Può venir fuori un bel casino.
detto ciò, mi lascerebbe un po' perplesso la scelta da parte di RCS di portare il Giro in un paese tutt'ora in guerra, non tanto dal punto di vista della sicurezza quanto da quello "etico". stiamo a vedere quanto c'è di vero in queste voci e come si evolveranno.
Ma il mondo che ci circonda sti problemi non se li fa oppure se li fa solo in determinati contesti (ma qui dovremmo cambiare thread e sezione del forum). Coi soldi che darà Israele, verranno dimenticate le incompatibilità con le squadre 'arabe' e verranno sepolti i problemi 'etici'. Con buona pace dei Palestinesi che quotidianamente muoiono o subiscono le angherie degli israeliani.
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Re: Giro 2018
E vabbè, ma tu lo fai apposta allora?rizz23 ha scritto:Notizie della tappa in Calabria?
Comunque, pare che la SS18 verrà demolita a colpi di dinamite da ciclosprint in modo tale che l'unica strada percorribile resti la jonica

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Re: Giro 2018
Ma la questione è un'altra, dal punto di vista causa-effetto.Tranchée d'Arenberg ha scritto:Filip, il problema 'etico' ce lo possiamo porre io, te e qualcun'altro. Personalmente lo trovo un aspetto fondamentale, tale per cui in Israele il Giro lo farei vedere solo in tv e pure in differita.cauz. ha scritto:se c'è un paese dove con il denaro si può aprire ogni porta, quello è Israele. vedrai che bahrein e UAE troveranno un accordo, naturalmente "politico", senza grosse difficoltà.nino58 ha scritto:L'osservazione sulla possibilità che Team Bahrein ed UEA abbiano problematiche politiche a correre in Israele non è poi così remota.
Avendo l'obbligo UCI di partecipare a tutte le gare WT.
Può venir fuori un bel casino.
detto ciò, mi lascerebbe un po' perplesso la scelta da parte di RCS di portare il Giro in un paese tutt'ora in guerra, non tanto dal punto di vista della sicurezza quanto da quello "etico". stiamo a vedere quanto c'è di vero in queste voci e come si evolveranno.
Ma il mondo che ci circonda sti problemi non se li fa oppure se li fa solo in determinati contesti (ma qui dovremmo cambiare thread e sezione del forum). Coi soldi che darà Israele, verranno dimenticate le incompatibilità con le squadre 'arabe' e verranno sepolti i problemi 'etici'. Con buona pace dei Palestinesi che quotidianamente muoiono o subiscono le angherie degli israeliani.
I soldi Israele può darli, eventualmente, ad RCS.
Quelli del Golfo non è dei soldi israeliani del Giro che parte da Gerusalemme che hanno bisogno.
Hanno un "problema" di immagine che non credo permetta loro di trovare "escamotages" per giustificare, davanti al resto del mondo arabo, la partecipazione.
I trattati di pace con Israele li hanno firmati solo l'Egitto e la Giordania.
Non mi risulta quelli del Golfo.
Questo, credo, sia il punto, non i soldi di Israele.
Comunque vedremo.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Giro 2018
Sui soldi hai ragione, di certo gli arabi non aspettano il denaro degli israeliani. Ma non è quello il punto. Boicottare il Giro perchè parte da Israele significa sicuramente avere ripercussioni per le due squadre in questione, non necessariamente solo di tipo economico. Immagino che saltare così il Giro significa anche dover pagare qualche penale (sono obbligati a partecipare) e di sicuro ci rimetti a livello di immagine e di investimento (corridori che dovrebbero fare il Giro e invece...).nino58 ha scritto:Ma la questione è un'altra, dal punto di vista causa-effetto.Tranchée d'Arenberg ha scritto:Filip, il problema 'etico' ce lo possiamo porre io, te e qualcun'altro. Personalmente lo trovo un aspetto fondamentale, tale per cui in Israele il Giro lo farei vedere solo in tv e pure in differita.cauz. ha scritto:
se c'è un paese dove con il denaro si può aprire ogni porta, quello è Israele. vedrai che bahrein e UAE troveranno un accordo, naturalmente "politico", senza grosse difficoltà.
detto ciò, mi lascerebbe un po' perplesso la scelta da parte di RCS di portare il Giro in un paese tutt'ora in guerra, non tanto dal punto di vista della sicurezza quanto da quello "etico". stiamo a vedere quanto c'è di vero in queste voci e come si evolveranno.
Ma il mondo che ci circonda sti problemi non se li fa oppure se li fa solo in determinati contesti (ma qui dovremmo cambiare thread e sezione del forum). Coi soldi che darà Israele, verranno dimenticate le incompatibilità con le squadre 'arabe' e verranno sepolti i problemi 'etici'. Con buona pace dei Palestinesi che quotidianamente muoiono o subiscono le angherie degli israeliani.
I soldi Israele può darli, eventualmente, ad RCS.
Quelli del Golfo non è dei soldi israeliani del Giro che parte da Gerusalemme che hanno bisogno.
Hanno un "problema" di immagine che non credo permetta loro di trovare "escamotages" per giustificare, davanti al resto del mondo arabo, la partecipazione.
I trattati di pace con Israele li hanno firmati solo l'Egitto e la Giordania.
Non mi risulta quelli del Golfo.
Questo, credo, sia il punto, non i soldi di Israele.
Comunque vedremo.
Io ad una cosa del genere non ci credo finchè non la vedo. Vegni di cazzate ne ha fatte diverse in questi anni, ma non credo che andrebbe in Israele sapendo che 2 squadre WT boicottano.
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Re: Giro 2018
Sì, spero ci abbia pensato ed abbia già in mano i jolly.
Ce lo auguriamo tutti.
P.S.
Pensiero scemo: "Mal che vada ci saranno 4 posti per le Professional italiane"
Ce lo auguriamo tutti.
P.S.
Pensiero scemo: "Mal che vada ci saranno 4 posti per le Professional italiane"
Von Rock ? Nein, danke.
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Re: Giro 2018
Timoniere diverso o meno resta il fatto che le discese di Gavia e Trivigno vennero percorse e non successe nulla. A questo punto se resta Vegni non rivedremo mai nemmeno il vivione, il monte catria, il monte nerone? Per la tappa dello Jafferau sembra che il percorso sarà quello, ma di conferme ufficiali ancora non ne abbiamo...Maìno della Spinetta ha scritto:C'era un altro timoniere allora però.Patate ha scritto:Nel 2010 discese di Gavia e Trivigno in due giorni di seguito, si sono superatilucks83 ha scritto: Sono punti di vista. La discesa del fauniera è stretta, tecnica e veloce. Sicuramente brutta ma faccio un esempio. Nel 2010 fecero la discesa del Gavia verso ponte di Legno. Da quel lato se finisci fuori strada in alcuni punti voli e non ti fermi più. Nella discesa del Fauniera non ricordo tratti particolarmente esposti...
Non ho capito se Finestre Sestriere Jafferau è certa o solo ipotesi.
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Re: Giro 2018
in amicizia, è un pensiero davvero scemonino58 ha scritto:Sì, spero ci abbia pensato ed abbia già in mano i jolly.
Ce lo auguriamo tutti.
P.S.
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Re: Giro 2018
Lo so, lo so che il risultato sarebbe quello.Tranchée d'Arenberg ha scritto:in amicizia, è un pensiero davvero scemonino58 ha scritto:Sì, spero ci abbia pensato ed abbia già in mano i jolly.
Ce lo auguriamo tutti.
P.S.
Pensiero scemo: "Mal che vada ci saranno 4 posti per le Professional italiane"anche perchè per far spazio alle 4 professional italiane rischieresti di salutare Nibali e magari pure Aru (se dovesse andare all'UAE).
Ora, se si trattasse soltanto di non vederli al Giro ma dirottati sul Tour me ne potrei fare una ragione.
Il fatto è che se le due squadre del Golfo non vanno al Giro, vanno fuori dal WT.
Comunque ancora solo due italiane avremo.
Gli altri due posti sono uno per la squadra israeliana e l'altra per i russi.
Se non ci sono Bahrein e UAE uno dei due posti va a CCC e così un'italiana verrebbe comunque esclusa.
Certamente la Bardiani, così segano pure Ciccone.
Nibali, Aru e Ciccone.
Strike.

Von Rock ? Nein, danke.
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Re: Giro 2018
Siamo sicuri che il Giro 2018 partirà da Israele? Il fatto che la ripartenza avverrà dalla Sicilia non vuol dire nulla; in fin dei conti nel 2014 dopo l'Irlanda si ripartì dalla Puglia e nel 2016 dopo l'Olanda si ripartì dalla Calabria. Che non sia come la Kaiserjaegerstrasse per arrivare a Vezzena: se ne parla ogni anno ma poi si passa da un'altra parte. A mio avviso una partenza dalla Polonia è compatibile con il ritorno in Sicilia.
Se si partirà da Gerusalemme ed Israele penso che non ci saranno problemi di "territorialità": la parte occidentale della città, quella che fa parte dello stato di Israele dal 1946, è più adatta (non a caso) ad ospitare una corsa ciclistica che non la più antica, e contesa, parte orientale e le altre due tappe possono essere tranquillamente disputate nei territori che fanno parte dello stato sionista fin dalla sua fondazione evitando l'Alta Galilea, Gaza ed il Negev.
Iniziamo il toto Wild-Card? Io dico CCC o Israel Cycling Academy (a seconda della partenza), Gazprom, Androni e Wilier.
Se si partirà da Gerusalemme ed Israele penso che non ci saranno problemi di "territorialità": la parte occidentale della città, quella che fa parte dello stato di Israele dal 1946, è più adatta (non a caso) ad ospitare una corsa ciclistica che non la più antica, e contesa, parte orientale e le altre due tappe possono essere tranquillamente disputate nei territori che fanno parte dello stato sionista fin dalla sua fondazione evitando l'Alta Galilea, Gaza ed il Negev.
Non è detto che le due squadre arabe boicottino il Giro. L'Astana di Armstrong al Giro 2009 insegna: per qualche tappa i loghi dei finanziatori morosi erano letteralmente trasparenti sulle magliette, così per tre tappe possono "sparire" i loghi Bahrein, UAE e Fly Emirates.Tranchée d'Arenberg ha scritto:Sui soldi hai ragione, di certo gli arabi non aspettano il denaro degli israeliani. Ma non è quello il punto. Boicottare il Giro perchè parte da Israele significa sicuramente avere ripercussioni per le due squadre in questione, non necessariamente solo di tipo economico. Immagino che saltare così il Giro significa anche dover pagare qualche penale (sono obbligati a partecipare) e di sicuro ci rimetti a livello di immagine e di investimento (corridori che dovrebbero fare il Giro e invece...).
Io ad una cosa del genere non ci credo finchè non la vedo. Vegni di cazzate ne ha fatte diverse in questi anni, ma non credo che andrebbe in Israele sapendo che 2 squadre WT boicottano.
Iniziamo il toto Wild-Card? Io dico CCC o Israel Cycling Academy (a seconda della partenza), Gazprom, Androni e Wilier.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Re: Giro 2018
Ma ve siete informati sulla condizione femminile in quei paesi di beduini? Dei diritti umani?
Quelli non vi hanno mai dato fastidio, anime belle?
Se ai campioni di onestà intellettuale non garba la partenza da Israele spengano la tv e la riaccendano a ripartenza italiota, problemi vostri.
Quelli non vi hanno mai dato fastidio, anime belle?
Se ai campioni di onestà intellettuale non garba la partenza da Israele spengano la tv e la riaccendano a ripartenza italiota, problemi vostri.

Re: Giro 2018
Bomby ha scritto:Io la faccenda della tappa cuneese la vedo così: la tappa prima possono pure fare un arrivo a Milano (che verrebbe altrimenti saltata), od ovunque nella pianura lombarda che da verso il Piemonte. Ripartenza da quest'ultima regione, zona Asti-Alessandria indicativamente, tappa attraverso le Langhe (la zona non c'entra una mazza con la prima guerra mondiale, ma c'entra parecchio con la seconda, in un giro della pace può anche starci) e arrivo in zona Mondovì, anche Prato Nevoso (ma mi convince poco, poi possono pure farlo). Cioè, come tappa prima delle due ultime in montagna, un terzo arrivo in salita lo vedo troppo impegnativo, soprattutto perchè rischierebbe di ammosciare una delle tappe più interessanti (quella del Finestre).
Una tappa nervosa, da classicomani, con tante salitelle piuttosto dure su e giù dalle Langhe potrebbe essere una valida soluzione, ma ciò escluderebbe Prato Nevoso, essendo quest'ultima troppo dura come salita.

bella la tappa langhetta, mi piace assai
sui montanari piemontesi, miei corregionali, ne avrei da dire.... ne sanno qualcosa gli organizzatori della Fausto Coppi... emerite capre... altro che fauniera....

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Re: Giro 2018
Cioe?nemecsek. ha scritto:Bomby ha scritto:Io la faccenda della tappa cuneese la vedo così: la tappa prima possono pure fare un arrivo a Milano (che verrebbe altrimenti saltata), od ovunque nella pianura lombarda che da verso il Piemonte. Ripartenza da quest'ultima regione, zona Asti-Alessandria indicativamente, tappa attraverso le Langhe (la zona non c'entra una mazza con la prima guerra mondiale, ma c'entra parecchio con la seconda, in un giro della pace può anche starci) e arrivo in zona Mondovì, anche Prato Nevoso (ma mi convince poco, poi possono pure farlo). Cioè, come tappa prima delle due ultime in montagna, un terzo arrivo in salita lo vedo troppo impegnativo, soprattutto perchè rischierebbe di ammosciare una delle tappe più interessanti (quella del Finestre).
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bella la tappa langhetta, mi piace assai
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Le varie valli occitane si oppongono al ciclismo per sostenere la ghironda e i tomini?
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Re: Giro 2018
i occitani, come disse Sergio Berardo in un suo concerto, hanno 18 nomi per dire Natale natal, nadal, nadau, calendau...ecc lo portò come esempio di "popolo" diviso fra frazioni, famiglie, campanili...
sono le persone più chiuse, diffidenti, ostili che conosca.. non uso altri termini.... più esplicativi... per esempio la storia del caseificio del castelmagno... informati... passa qualche giorno nelle loro valli... conoscili da vicino... poi mi dirai....
sono le persone più chiuse, diffidenti, ostili che conosca.. non uso altri termini.... più esplicativi... per esempio la storia del caseificio del castelmagno... informati... passa qualche giorno nelle loro valli... conoscili da vicino... poi mi dirai....

Re: Giro 2018
ma che intervento è? se vogliamo andare ad affrontare la condizione femminile o i diritti umani purtroppo facciamo prima a fermarlo proprio il ciclismo, visto che i paesi virtuosi si contano sulle dita di una mano.nemecsek. ha scritto:Ma ve siete informati sulla condizione femminile in quei paesi di beduini? Dei diritti umani?
Quelli non vi hanno mai dato fastidio, anime belle?
Se ai campioni di onestà intellettuale non garba la partenza da Israele spengano la tv e la riaccendano a ripartenza italiota, problemi vostri.
(peraltro i beduini in israele sono una minoranza della minoranza, e altrettanto in palestina. e sono mediamente perseguitati da entrambi -ma sarebbe meglio dire tutti e tre- i governi dell'area, tanto per tornare ai "diritti umani" e alle sparate a cazzo di cane, pardon di cammello).
qui l'argomento verteva sull'opportunità o meno di portare una corsa in un territorio di guerra, per il resto si può andare OT. oppure infilare la testa sotto la sabbia, versione desertica dello "spegnere la tv e riaccenderla quando il problema non è più inquadrato".
"Il male trionfa sempre, perche' il bene e' stupido" [Lord Casco]
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Re: Giro 2018
le testedi minchia non volevano la Coppi in vallegrana per esmpio.... chiudeva lee strade.. soldi persi per l economia turistica della valle...
poi basta vedere il casino combinato con i divieti sulla gardetta... i sindaci chiudono... i commercianti vogliono aperto... al solito... divisi ... litigiosi.... inconcludenti...
poi basta vedere il casino combinato con i divieti sulla gardetta... i sindaci chiudono... i commercianti vogliono aperto... al solito... divisi ... litigiosi.... inconcludenti...

Re: Giro 2018
territorio di guerra? siamo un po' confusi mi sa.....cauz. ha scritto:ma che intervento è? se vogliamo andare ad affrontare la condizione femminile o i diritti umani purtroppo facciamo prima a fermarlo proprio il ciclismo, visto che i paesi virtuosi si contano sulle dita di una mano.nemecsek. ha scritto:Ma ve siete informati sulla condizione femminile in quei paesi di beduini? Dei diritti umani?
Quelli non vi hanno mai dato fastidio, anime belle?
Se ai campioni di onestà intellettuale non garba la partenza da Israele spengano la tv e la riaccendano a ripartenza italiota, problemi vostri.
(peraltro i beduini in israele sono una minoranza della minoranza, e altrettanto in palestina. e sono mediamente perseguitati da entrambi -ma sarebbe meglio dire tutti e tre- i governi dell'area, tanto per tornare ai "diritti umani" e alle sparate a cazzo di cane, pardon di cammello).
qui l'argomento verteva sull'opportunità o meno di portare una corsa in un territorio di guerra, per il resto si può andare OT. oppure infilare la testa sotto la sabbia, versione desertica dello "spegnere la tv e riaccenderla quando il problema non è più inquadrato".

Re: Giro 2018
Sì, più o meno come te con i tuoi cammelli.nemecsek. ha scritto:territorio di guerra? siamo un po' confusi mi sa.....cauz. ha scritto:ma che intervento è? se vogliamo andare ad affrontare la condizione femminile o i diritti umani purtroppo facciamo prima a fermarlo proprio il ciclismo, visto che i paesi virtuosi si contano sulle dita di una mano.nemecsek. ha scritto:Ma ve siete informati sulla condizione femminile in quei paesi di beduini? Dei diritti umani?
Quelli non vi hanno mai dato fastidio, anime belle?
Se ai campioni di onestà intellettuale non garba la partenza da Israele spengano la tv e la riaccendano a ripartenza italiota, problemi vostri.
(peraltro i beduini in israele sono una minoranza della minoranza, e altrettanto in palestina. e sono mediamente perseguitati da entrambi -ma sarebbe meglio dire tutti e tre- i governi dell'area, tanto per tornare ai "diritti umani" e alle sparate a cazzo di cane, pardon di cammello).
qui l'argomento verteva sull'opportunità o meno di portare una corsa in un territorio di guerra, per il resto si può andare OT. oppure infilare la testa sotto la sabbia, versione desertica dello "spegnere la tv e riaccenderla quando il problema non è più inquadrato".
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Re: Giro 2018
Ma la partenza da Israele è già stata annunciata ? Come avete detto la cosa potrebbe avere pessime ripercussioni.
I paesi arabi investono molto nel ciclismo , non era più consono partire da Abu Dhabi allora ?
Poi se vogliamo parlare di politica apriamo un 3d nella sezione OT, sono ben lieto di partecipare.
Ma sportivamente parlando questo può essere un bel autogol. Poi non capisco una cosa , a giugno sembrava certa la Polonia, scelta intelligente visto anche il bel movimento che si è sviluppato da quelle parti. Poi , improvvisamente ci si sposta da tutt'altra parte, stavolta decisamente conveniente. Magari io rinuncerei a qualche milione per non finire in un ginepraio.
I paesi arabi investono molto nel ciclismo , non era più consono partire da Abu Dhabi allora ?
Poi se vogliamo parlare di politica apriamo un 3d nella sezione OT, sono ben lieto di partecipare.
Ma sportivamente parlando questo può essere un bel autogol. Poi non capisco una cosa , a giugno sembrava certa la Polonia, scelta intelligente visto anche il bel movimento che si è sviluppato da quelle parti. Poi , improvvisamente ci si sposta da tutt'altra parte, stavolta decisamente conveniente. Magari io rinuncerei a qualche milione per non finire in un ginepraio.
Re: Giro 2018
No come i divieti sulla Gardetta? Ci vado il prossimo lunedi... c'è qualche divieto alle Mtb per caso??nemecsek. ha scritto:le testedi minchia non volevano la Coppi in vallegrana per esmpio.... chiudeva lee strade.. soldi persi per l economia turistica della valle...
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Re: Giro 2018
Be ma se in champions o Europa league..il city o il psg devono andare a giocare contro l hapoel be er sheva o il maccabi Tel aviv non ci vanno?nino58 ha scritto:L'osservazione sulla possibilità che Team Bahrein ed UEA abbiano problematiche politiche a correre in Israele non è poi così remota.
Avendo l'obbligo UCI di partecipare a tutte le gare WT.
Può venir fuori un bel casino.
non è nemmeno presa in considerazione l idea di non andarci
idem nel ciclismo
Re: Giro 2018
Sono il solo a cui questi GT che partono da Perpète-les-Oies come si dice qui in Francia o da Putenburgo come si dice più scurrilmente in Italia, non piacciono???
Re: Giro 2018
Non è proprio proprio uguale.Winter ha scritto:Be ma se in champions o Europa league..il city o il psg devono andare a giocare contro l hapoel be er sheva o il maccabi Tel aviv non ci vanno?nino58 ha scritto:L'osservazione sulla possibilità che Team Bahrein ed UEA abbiano problematiche politiche a correre in Israele non è poi così remota.
Avendo l'obbligo UCI di partecipare a tutte le gare WT.
Può venir fuori un bel casino.
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idem nel ciclismo
Anche, o soprattutto, per la sede di affiliazione dei club, differente tra quelli calcistici e quelli ciclistici.
Comunque, come ho già detto, spero non accada.
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Re: Giro 2018
Capitolo Marche: un articolo del "Corriere Adriatico" del 20 giugno conferma la volontà di Fano e Pesaro di ospitare un tappa, si parla addirittura di una cronometro, ma ci sarebbe anche una richiesta di Filottrano per un arrivo in memoria di Scarponi.presa 2 del Montello ha scritto:Scusate mi dimenticavo di Gualdo Tadino...in effetti le Marche sono a rischio, ma a naso secondo me qualcosa avranno.presa 2 del Montello ha scritto:Le Marche credo avranno una tappa: è da un paio d'anni che girano le richieste di Fano e Pesaro.... poi se ci mettiamo come molto probabili un arrivo ed successiva partenza in Abruzzo a Francavilla al Mare, ed un arrivo a Rimini ed una partenza da Ravenna in Romagna, una tappa nelle Marche è quasi "forzata".pereiro2982 ha scritto:mi aspettavo che campania , marche e toscana venissero piu considerate in questa edizione vista l'assenza nell'edizione del centenario , ma con tre tappe in sicilia o ripartono da napoli per qualcuno se ne parla il prossimo anno
Della Campania non ho recenti notizie: mesi fa era girata la notizia della candidatura di un arrivo a Terracina( e del Terminillo) in Lazio, che potava far pensare ad una partenza della tappa dalla Campania, ma un quasi certo finale a Roma, credo escluda sia Terracina che Terminillo.
Per quanto riguarda la Toscana aspetterei "a fare conti": avevo letto che a Pistoia volevano riprovare a richiedere una tappa...
https://www.pressreader.com/italy/corri ... 8140328061
Re: Giro 2018
lucks83 ha scritto:No come i divieti sulla Gardetta? Ci vado il prossimo lunedi... c'è qualche divieto alle Mtb per caso??nemecsek. ha scritto:le testedi minchia non volevano la Coppi in vallegrana per esmpio.... chiudeva lee strade.. soldi persi per l economia turistica della valle...
poi basta vedere il casino combinato con i divieti sulla gardetta... i sindaci chiudono... i commercianti vogliono aperto... al solito... divisi ... litigiosi.... inconcludenti...
mtb dovresti andare tranquillo
naturalmente non significa che non troverai quad fuoristrada e moto
i divieti in montagna valgono per tutti escluse le capre indigene
http://www.targatocn.it/2017/06/29/legg ... detta.html
fatte servi' e goditi l' ospitalità dei valligiani


Re: Giro 2018
A me sembra identiconino58 ha scritto:Non è proprio proprio uguale.Winter ha scritto:Be ma se in champions o Europa league..il city o il psg devono andare a giocare contro l hapoel be er sheva o il maccabi Tel aviv non ci vanno?nino58 ha scritto:L'osservazione sulla possibilità che Team Bahrein ed UEA abbiano problematiche politiche a correre in Israele non è poi così remota.
Avendo l'obbligo UCI di partecipare a tutte le gare WT.
Può venir fuori un bel casino.
non è nemmeno presa in considerazione l idea di non andarci
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Anche, o soprattutto, per la sede di affiliazione dei club, differente tra quelli calcistici e quelli ciclistici.
Comunque, come ho già detto, spero non accada.
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Re: Giro 2018
la differenza rispetto al calcio sta nella caratteristica intrinseca del ciclismo di attraversare dei territori (con una loro storia, tradizione, cultura) invece di disputarsi dentro stadi o palazzetti che sono, sociologicamente, dei "non luoghi" come aeroporti e centri commerciali (uguali in tutto il mondo).
Voglio dire: se il City va a giocare in casa dell'Hapoel, gioca "solo" una partita di pallone che non implica il riconoscimento di alcunché; se invece un'organizzazione straniera (Rcs) decide di organizzare una competizione internazionale espressamente in Israele, e decide di chiamare la città di partenza Gerusalemme, riconosce uno status quo che i paesi arabi, ancora, non hanno unanimemente accettato.
Poi per carità, è tutta propaganda, perché dietro le quinte l'Arabia Saudita e gli Emirati fanno affari d'oro con Israele, che è anzi loro alleato in chiave anti-iraniana e quindi anti-sciita; cito l'Arabia Saudita perché il Bahrain ne è politicamente dipendente, essendo la famiglia degli Al Khalifa (sunnita) messa lì dal sultano saudita a governare su una popolazione che è invece a maggioranza sciita.
Voglio dire: se il City va a giocare in casa dell'Hapoel, gioca "solo" una partita di pallone che non implica il riconoscimento di alcunché; se invece un'organizzazione straniera (Rcs) decide di organizzare una competizione internazionale espressamente in Israele, e decide di chiamare la città di partenza Gerusalemme, riconosce uno status quo che i paesi arabi, ancora, non hanno unanimemente accettato.
Poi per carità, è tutta propaganda, perché dietro le quinte l'Arabia Saudita e gli Emirati fanno affari d'oro con Israele, che è anzi loro alleato in chiave anti-iraniana e quindi anti-sciita; cito l'Arabia Saudita perché il Bahrain ne è politicamente dipendente, essendo la famiglia degli Al Khalifa (sunnita) messa lì dal sultano saudita a governare su una popolazione che è invece a maggioranza sciita.

- Maìno della Spinetta
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Re: Giro 2018
Però il mandato riconoscimento unanime di uno status non può essere un criterio per evitare una gara. Cina, Taiwan, Macedonia, Moldavia, kosovo,macedonia... Son tanti i problemi di riconoscimento oggi e le città controverse. Lo sport deve attendere quello che la politica non riesce a risolvere? Magari hai una sensibilità forte sul tema israele Palestina, cerchiamo di metterla così: Se RcS organizzasse un rally "Attraverso i Balcani" da Trieste a Istanbul (tra l'altro che bellezza di posti sarebbero...), lo vedresti come un illegittimo atto di interferenza nelle situazioni politicamente divise delle repubbliche della ex-Jugoslavia?Marco Gaviglio ha scritto:la differenza rispetto al calcio sta nella caratteristica intrinseca del ciclismo di attraversare dei territori (con una loro storia, tradizione, cultura) invece di disputarsi dentro stadi o palazzetti che sono, sociologicamente, dei "non luoghi" come aeroporti e centri commerciali (uguali in tutto il mondo).
Voglio dire: se il City va a giocare in casa dell'Hapoel, gioca "solo" una partita di pallone che non implica il riconoscimento di alcunché; se invece un'organizzazione straniera (Rcs) decide di organizzare una competizione internazionale espressamente in Israele, e decide di chiamare la città di partenza Gerusalemme, riconosce uno status quo che i paesi arabi, ancora, non hanno unanimemente accettato.
Poi per carità, è tutta propaganda, perché dietro le quinte l'Arabia Saudita e gli Emirati fanno affari d'oro con Israele, che è anzi loro alleato in chiave anti-iraniana e quindi anti-sciita; cito l'Arabia Saudita perché il Bahrain ne è politicamente dipendente, essendo la famiglia degli Al Khalifa (sunnita) messa lì dal sultano saudita a governare su una popolazione che è invece a maggioranza sciita.
“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
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Re: Giro 2018
Fotografia del mondo del 2017Marco Gaviglio ha scritto:la differenza rispetto al calcio sta nella caratteristica intrinseca del ciclismo di attraversare dei territori (con una loro storia, tradizione, cultura) invece di disputarsi dentro stadi o palazzetti che sono, sociologicamente, dei "non luoghi" come aeroporti e centri commerciali (uguali in tutto il mondo).
Voglio dire: se il City va a giocare in casa dell'Hapoel, gioca "solo" una partita di pallone che non implica il riconoscimento di alcunché; se invece un'organizzazione straniera (Rcs) decide di organizzare una competizione internazionale espressamente in Israele, e decide di chiamare la città di partenza Gerusalemme, riconosce uno status quo che i paesi arabi, ancora, non hanno unanimemente accettato.
Poi per carità, è tutta propaganda, perché dietro le quinte l'Arabia Saudita e gli Emirati fanno affari d'oro con Israele, che è anzi loro alleato in chiave anti-iraniana e quindi anti-sciita; cito l'Arabia Saudita perché il Bahrain ne è politicamente dipendente, essendo la famiglia degli Al Khalifa (sunnita) messa lì dal sultano saudita a governare su una popolazione che è invece a maggioranza sciita.



Una sintesi perfetta.



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Re: Giro 2018
Se attraversasse tutti i paesi no.Maìno della Spinetta ha scritto:Però il mandato riconoscimento unanime di uno status non può essere un criterio per evitare una gara. Cina, Taiwan, Macedonia, Moldavia, kosovo,macedonia... Son tanti i problemi di riconoscimento oggi e le città controverse. Lo sport deve attendere quello che la politica non riesce a risolvere? Magari hai una sensibilità forte sul tema israele Palestina, cerchiamo di metterla così: Se RcS organizzasse un rally "Attraverso i Balcani" da Trieste a Istanbul (tra l'altro che bellezza di posti sarebbero...), lo vedresti come un illegittimo atto di interferenza nelle situazioni politicamente divise delle repubbliche della ex-Jugoslavia?Marco Gaviglio ha scritto:la differenza rispetto al calcio sta nella caratteristica intrinseca del ciclismo di attraversare dei territori (con una loro storia, tradizione, cultura) invece di disputarsi dentro stadi o palazzetti che sono, sociologicamente, dei "non luoghi" come aeroporti e centri commerciali (uguali in tutto il mondo).
Voglio dire: se il City va a giocare in casa dell'Hapoel, gioca "solo" una partita di pallone che non implica il riconoscimento di alcunché; se invece un'organizzazione straniera (Rcs) decide di organizzare una competizione internazionale espressamente in Israele, e decide di chiamare la città di partenza Gerusalemme, riconosce uno status quo che i paesi arabi, ancora, non hanno unanimemente accettato.
Poi per carità, è tutta propaganda, perché dietro le quinte l'Arabia Saudita e gli Emirati fanno affari d'oro con Israele, che è anzi loro alleato in chiave anti-iraniana e quindi anti-sciita; cito l'Arabia Saudita perché il Bahrain ne è politicamente dipendente, essendo la famiglia degli Al Khalifa (sunnita) messa lì dal sultano saudita a governare su una popolazione che è invece a maggioranza sciita.
Se ne escludesse uno, non per volontà di quel paese, allora sì.
La partenza in Terrasanta avrebbe un altro senso (poi magari la organizzano proprio così e allora solo



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Re: Giro 2018
fra l'altro anche betlemme è in palestina
In ogni caso è un territorio ricco di colline e alture, ne uscirebbe pure una tappa interessantte
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Re: Giro 2018
è esattamente quel che dice Nino, il punto... SE la partenza da Israele implica anche un coinvolgimento dell'Anp con una tappa nella West Bank, allora la partenza del Giro dalla Terra Santa diventa davvero un evento di portata globale e storica anche al di là del semplice contenuto sportivo. Ma ho i miei forti dubbi che ciò avvenga, per la semplice ragione che, mi ci gioco quello che volete, sarebbe per primo Israele a sfilarsi di fronte a una simile eventualità. Saranno infatti tre giorni di promozione turistica del brand "Israele", con tappe a Gerusalemme e Tel Aviv secondo lo slogan "two cities, one break" con cui ci ammorbano anche nella pubblicità su Eurosport, e che già oggi è ripreso dall'organizzazione delle maratone gemelle nelle due città. (parentesi nella parentesi: è significativo come l'ufficio del turismo di Israele non promuova esplicitamente il brand "Israele", proprio perché sa che è controverso, e punta piuttosto su quello delle due città).nino58 ha scritto:Se attraversasse tutti i paesi no.Maìno della Spinetta ha scritto:
Però il mandato riconoscimento unanime di uno status non può essere un criterio per evitare una gara. Cina, Taiwan, Macedonia, Moldavia, kosovo,macedonia... Son tanti i problemi di riconoscimento oggi e le città controverse. Lo sport deve attendere quello che la politica non riesce a risolvere? Magari hai una sensibilità forte sul tema israele Palestina, cerchiamo di metterla così: Se RcS organizzasse un rally "Attraverso i Balcani" da Trieste a Istanbul (tra l'altro che bellezza di posti sarebbero...), lo vedresti come un illegittimo atto di interferenza nelle situazioni politicamente divise delle repubbliche della ex-Jugoslavia?
Se ne escludesse uno, non per volontà di quel paese, allora sì.
La partenza in Terrasanta avrebbe un altro senso (poi magari la organizzano proprio così e allora solo![]()
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)se una delle tappe arrivasse a Ramallah o a Gaza.
Allo stesso modo, un Tour che come dici tu attraversasse davvero "TUTTI" i Balcani, lungi dall'essere divisivo, conterrebbe a sua volta un messaggio unitario, qui invece si sta parlando di una corsa che transiterà solo per Israele ignorando deliberatamente i Territori (non fosse altro che per ragioni di sicurezza: ecco la foglia di fico con cui Israele, eventualmente, giustificherà il mancato passaggio dalla Cisgiordania). E cmq, per quanto le relazioni tra i paesi ex Jugoslavia siano tese, tutti quanti intrattengono tra loro normali rapporti diplomatici, ovviamente ad eccezione di Serbia e Kosovo: ecco, l'esatto paragone sarebbe se il Giro partisse da Pristina e ufficialmente la si proponesse o come partenza "dalla Serbia" o come partenza "dal Kosovo", prendendo anche in questo caso una posizione.
Io credo che l'ultima cosa che conta rispetto a ciò di cui stiamo parlando, nelle valutazioni di Rcs e soprattutto in quelle di Israele, sia la valenza tecnica delle tappesuperalvi ha scritto:fra l'altro anche betlemme è in palestina
In ogni caso è un territorio ricco di colline e alture, ne uscirebbe pure una tappa interessantte

Ultima modifica di Marco Gaviglio il venerdì 11 agosto 2017, 9:59, modificato 2 volte in totale.
Re: Giro 2018
Tipo muri fermani ?superalvi ha scritto:fra l'altro anche betlemme è in palestina
In ogni caso è un territorio ricco di colline e alture, ne uscirebbe pure una tappa interessantte
Ops, non parliamo di muri, altrimenti andiamo fuori tema.
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Re: Giro 2018
nino58 ha scritto:Tipo muri fermani ?superalvi ha scritto:fra l'altro anche betlemme è in palestina
In ogni caso è un territorio ricco di colline e alture, ne uscirebbe pure una tappa interessantte
Ops, non parliamo di muri, altrimenti andiamo fuori tema.



