Io, come ho già detto invece tifo e anche parecchio, altrimenti non riesco a divertirmi con lo sport, ma un motivo per tifare una squadra non è dato dai colori delle maglie, bensì dagli uomini che rappresentano le varie squadre (giocatori, allenatori, dirigenti) e di anno in anno evidentemente il mio tifo varia. Ho già scritto che la mia prima squadra è stata l'Inter, perché c'era Lorenzi, il quale prima aveva giocato nell'Empoli, poi ho sperato nelle vittorie di (in ordine di tempo), Genoa di Abadie, Fiorentina (perché non potevo più stare dove c'era Helenio), Sampdoria, quando ci giocava Suarez come libero e prima rammento che mi piaceva, di questa squadra, anche Firmani, Saint Ètienne di Rocheteau e Herbin. Bastia di J. Rep ed anche per motivi regionalistici, perché i còrsi li vorrei in una eventuale repubblica toscana, a differenza dei carrarini , Milan di G. Weah, Juventus di Platini e Boniek, O. Marseille del grande Tapie, che sta lottando contro il cancro in questi momenti, il P.S.G, prima dell'arrivo degli arabi, l'Inter di Milito, l'Arsenal di T. Henry e poi ... di sicuro c'è qualcuna di cui mi sono dimenticato e, arrivando al 2017/18, sono per il Genoa, perché mi pare non meriti la retrocessione, l'Atalanta (Ilicic e Gasperini), la Sampdoria (Giampaolo), la Juventus (Allegri e Dybala) e l'Inter (Spalletti e Pericic).desmoblu ha scritto: Solo mi sembrava ingeneroso il discorso "il Napoli gioca male, ha un gioco noioso, ha fatto solo possesso palla senza provarci" etc. Soprattutto se il metro di giudizio è la simpatia dell'allenatore.
Ciò detto, avevo scritto sull' "odio" per Sarri, ma questo non incideva sul giudizio e continuo a crederlo fermamente: fra il gioco di Guardiola e quello del mio corregionale, secondo me, c'è un abisso.