Lopi90 ha scritto:I problemi di avere la nazionale al via con corridori forti sono due (legati fra loro):
1) Vanno a togliere spazio alle squadre di club, che gia` sono in difficolta`
2) Spesso non seguono logiche di corsa normali, la puttanata orchestrata da Ulissi al Pantani non gli sarebbe stata permessa in maglia UAE.
Il primo si puo` discutere quanto sia giusto. Io fossi Cassani calibrerei la squadra sulla startlist della corsa, in modo da farsi vedere ma non essere una delle 2/3 squadre piu` forti.
Il secondo a mio parere e` il punto focale, le corse italiane stanno venendo distrutte da logiche assurde, in cui ci sono le Professional che si scannano per la Ciclismo Cup e si corrono contro platealmente, la nazionale che e` una variabile impazzita e fa quello che le pare, le Continental senza passaporto biologico che tirano fuori fenomeni da baraccone che durano un mese. Il Memorial Pantani 2017 spiega tutto in mezz'ora.
A me vedere le corse del calendario italiano mette sempre piu` tristezza, va bene che con WT e globalizzazione molte nostre semiclassiche hanno perso smalto, ma almeno se Canola e Gavazzi sono quello che passa il convento, che almeno se la giocassero normalmente, altrimenti e` meglio seguire il calendario asiatico.
1) Se le professional italiane stanno toccando il fondo da anni ormai, non è che per non toglierle spazio si deve accettare un livello basso delle corse nostrane. Cioè, se siamo arrivati al punto che Bonifazio, Brambilla e Moser (con tutto il rispetto per sti 3 bei corridori) stravolgono verso l'alto il livello di una corsa professionistica italiana, vuol dire che siamo messi malissimo.
Se la nazionale è la squadra più forte del lotto, tanto di guadagnato perchè aumenterà il livello tecnico della gara. Oppure vogliamo rinchiudere le nostre semiclassiche ad un confronto tra continental e professional? No, lo dici tu stesso che questa situazione non va bene. Allora che male c'è ad avere la nazionale che porta gente forte. Se ci fosse la Sky o la Quick Step sarebbe diverso?
2) Qui c'è da ragionarci un pò di più perchè metti insieme più problemi diversi, il principale dei quali è assolutamente indipendende dalla partecipazione della nazionale: il regolamento della Ciclismo Cup.
L'anno scorso si sono viste squadre (in particolare l'Androni) sacrificare possibili vittorie pur di piazzare il maggior numero di corridori nell'ordine d'arrivo, col fine ultimo di vincere la rassegna e ottenere la wild card al Giro. Le 4 professional italiane si disinteressano addirittura della vittoria, pur di guadagnare qualche punto in più dell'avversario. Sai quante corse hanno vinto nel 2017 le 4 professional italiane in Italia? ZERO. L'Amore&Vita che è continental mezza Albanese e mezza Italiana ne ha vinte 2.
Tutto estremamente perverso. Questo è un problema che non dipende manco per il cazzo dalla presenza della nazionale. Queste logiche assurde di cui parli dipendono dalla 'necessità' delle professional di guadagnarsi il pass oper il Giro e continueranno ad esser tali finchè il regolamento della Ciclismo Cup e della relativa wild card sarà questo.
Dopodichè l'anno scorso al Memorial Pantani, queste logiche si sono intrecciate con la questione Ulissi-Zamparella che ha sollevato mille polemiche. Sicuramente se Ulissi ha davvero lasciato volontariamente la vittoria al suo amico, l'episodio è da biasimare. Così come è da biasimare il modo in cui si è comportata l'Androni che, come dicevo sopra, si è disinteressata della vittoria visto che aveva 2 corridori su 4 nella fuga e ciò le faceva immensamente piacere in funzione Ciclismo Cup.
In defintiva, se Canola e Gavazzi non possono giocarsi la vittoria, dovrebbero prendersela in primis coi rispettivi ds.