qrier ha scritto: ↑lunedì 2 luglio 2018, 16:33
Questa non me l'aspettavo.
Pensavo ad una pena ridotta ma un'assoluzione proprio no.
Il limite è stato superato, anche se non fosse in mala fede il risultato conseguito andrebbe tolto.
Contador fu squalificato 2 anni per una quantità infinitesimale di una sostanza.
Questa sentenza conferma che la legge non è uguale per tutti.
Non sono bravo in matematica come l'utente che era andato a "scommettiamo che", ma quasi zero non è più di zero?
Contador è un altro che farebbe bene a baciare la terra dove cammina chi avrebbe dovuto controllarlo, oltre a non c'entrare nulla con la vicenda in questione.
AntiGazza ha scritto: ↑lunedì 2 luglio 2018, 17:25
Ora però si aprirebbero mille e mille questioni , vediamo di utilizzare sempre la emdesima numerazione per andare avanti con la discussione :
1)
La misurazione è stata sbagliata per un errore singolo o per una procedura sbagliata nella misura? Nel primo caso , le controanalisi a che servono ?
Nel secondo caso : chi ha definito il laboratorio conforme agli standard di misura? Le procedure sbagliate sono solo quelle relative al salbutamolo o sono relative anche ad altre sostanze? I macchinari del laboratorio sono certificati e calibrati regolarmente?
Queste sono solo alcune domande che mi potrebbero venire in mente di primo acchito.
3)
Quindi i limiti da imporre dovrebbero essere ad personam ? Non si complicherebbe troppo la procedura di stabilimento del limite, fino all'infattibilità pratica ? E nel caso specifico , il limite imposto a che serve?
Perché per dire , anche io e Hamilton abbiamo riflessi diversi in auto , ma entrambi sempre a 130 in autostrada dobbiamo andare.
Sui primi due punti evito di risponderti.
Sul terzo punto un valore limite di qualunque cosa (dal salbutamolo al colesterolo) viene posto su base statistica. In pratica, si stabiliscono degli intervalli all'interno dei quali
dovrebbe entrare la maggior parte della popolazione sana o malata a seconda di come la si guardi. Se il valore limite è troppo basso, hai troppi malati; se tieni un valore limite troppo alto, hai troppi sani. Da qui si capisce che non c'è la certezza al 100%, perché qualcuno ti può sfuggire o ti può finire dentro accidentalmente.
Ora, per quanto riguarda il salbutamolo, la WADA usa come riferimento lo studio Berges, che secondo alcuni non è affidabile. Se non sbaglio, qualcuno aveva pubblicato sul forum lo studio Dickinson, ma ce ne sono anche altri. Quindi sì: bisognerebbe stabilire un limite per ogni atleta, ma anche così ci sarebbero troppe variabili. In queste condizioni, non è improbabile che con un buon team di avvocati e due spalle grosse un atleta possa dimostrare la sua innocenza.
castelli ha scritto: ↑lunedì 2 luglio 2018, 18:17
quello che nel forum si tende a sottovalutare è che il salbutamolo non è l'epo e l'unico che l'ha pagata cara è petacchi e vai a capire perché.
nel caso froome non si parla nemmeno di positività se vogliamo fare i pignoli.
nel doping non ti dicono di fare una prova farmacocinetica con l'epo.
capisco siano tutti eccitati dal fatto di prendersi una rivincita che la strada non può dare.
e comunque fossi froome al tour non mi farei vedere.
Nessuna linea guida di gestione dell'asma consiglia dosi così alte come quelle assunte da Froome o da altri atleti.
Se hai una malattia che non ti permette di correre, allora pace e bene, ma ti devi trovare un altro lavoro.