
Spererei in una volata su un bel rettilineo oggi, per cambiare qualche variabile almeno.
Senza spazio per rimontare e dopo una curva, i QS scelgono in pratica loro chi far passare e chi no...
Tu si, tu no, tu... mmm... aspetta che chiedo...

ricordo anche una gara in sudafrica che ora non si corre più, il giro del capo, che non per niente si chiamava proprio così, in italiano.Lolloso ha scritto:se non sbaglio e la terza corsa che prevede la maglia rosa come leader dopo giro e 4 gg di dunkerque
come riassumere queste prime quattro tappe:colombia quick step y floorsBasso ha scritto:Facile facile anche oggi http://www.cicloweb.it/2018/02/08/ferna ... rza-tappa/
Non solo lui, tanti giovani sudamericani in evidenza oggi:udra ha scritto:Va bene che esce dal Down Under rispetto agli altri 3, però tanta roba Bernal
Altro che i mondiali in Qatar e le corse cinesi!Faxnico ha scritto:Difficile dal mio punto di vista trovare uno spot migliore di questa foto per sostenere una giusta e ragionevole globalizzazione nel ciclismo...
Solo che arriva con 3 o 4 anni di (colpevolissimo) ritardo.
E con effetti collaterali, per quanto non necessariamente visibili nell'immediato all'esterno, parecchio seri prodotti da tale assenza.
Un'evento del genere, coi riflettori puntati e potendo sgomitare "codo a codo" coi WT, sul medio/lungo periodo vale 3000 controlli per una fetta del movimento locale.
E' una vetrina eccezionale per chi vuole mettersi in mostra in un certo modo, non esistendo nei fatti vuoti nazional-popolari da colmare inopinatamente, con uno zoccolo di opinione pubblica e media sufficentemente matura (spesso in barba ad apparenze, tono e volume) per scoraggiare fenomeni one-shot proiettati su scala interplanetaria e sacche di anticorpi, valori e metodi evoluti piantati come querce sul terreno e resistenti alle intemperie.
Portare un movimento maturo a certi livelli di ebollizione interna è "pericoloso" esattamente come forzare il passo più lungo della gamba per altri.
Era totalmente indispensabile e nemmeno più rinviabile dalle manfrine della federazione, scaricare un po' di pressione dall'inflazionamento egemonizzante dei bombaroli sulla Vuelta a Colombia imho (che personalmente mi rifiuto quasi di seguire dalla rassegnazione da diverse stagioni).
L'UCI prenda nota, analizzi, faccia i suoi conti e s'impegni, nel limite delle proprie possibilità dissuasive ed organizzative, a far sì che non si arretri in tal senso.
Perchè non è nemmeno da trascurare il fatto che uno spettacolo come quello che s'è visto quest'anno, risulta difficile pensare non diventi una sorta di moltiplicatore esponenziale dell'attenzione mediatica e di patrocinio laggiù.
Anzi, la 2.1 mi sembra proprio una madonna di "fallback" da presentare agli sponsor per mitigare la cronica complessità/impraticabilità/nebulosità/etc. di andare a correre nei GT, di ingaggiare corridori top colombiani e via dicendo.
Spettacolo migliorabile sotto molti aspetti, per carità, intendiamoci.
Se vanno in Antioquia nel 2019 e Boyaca nel 2020, rischiano un bagno di folla ingestibile rispetto ad un'eje cafetero qualsiasi.
Quindi ci vorranno misure di sicurezza aggiuntive, sin lugar a dudas.
La produzione TV mi pare pure sulla buona strada, dopo tanti anni di sofferenze per i nostri occhi, ma ovviamente manca qualcosina.
Eccetera.
Speriamo bene e vediamo oggi.
Dura per Quintana con gli abbuoni comunque.
Buon divertimento a tutti.
Sì, credo che la Vuelta sugli arrivi non sia messa così male.Winter ha scritto:Non avevo dubbi sul successo di pubblico in colombia
Ps La Vuelta negli ultimi 10 anni ha avuto un aumento di pubblico (negli arrivi...)
Come paragorne non ci sta molto, questa era l'unica occasione per i big colombiani di correre davanti al loro pubblico, Aru e Nibali se vogliono dare spettacolo per i loro tifosi hanno palcoscenici ben piu` prestigiosi del LaiguegliaWinter ha scritto: al contrario del Laigueglia (dove i nostri big.. abbonati assenti , da quando è pro Aru non c'e' mai andato.. Nibali son dieci anni esatti che non ci va.. ultima volta nel 2008 , eppure credo abbiano lo stesso potere del nostro duo nelle varie squadre)
Winter ha scritto:Mica erano obbligati Quintana e co , eppure c'erano
Potevano andare in dubai , oman ,ecc ecc
Nello stesso week end c'erano la corsa colombiana e il Laigueglia
Dei migliori dieci corridori italiani chi c'era al Laigueglia ? Nessuno
Gia' è difficile organizzare una corsa.. gia' ci sono pochi corridori forti italiani.. ma se a queste corse (con storia quasi secolare) non ci corrono mai..
non ci si puo' lamentare che queste corse chiudano
Poi tra dieci anni ci saranno solo piu' strade bianche , sanremo , tirreno ,il mese di ottobre e il lombardia
se non è prestigioso il Laigueglia ? quali gare lo sono ?
Il punto e` che la Colombia Oro y Paz e` l'unica occasione, se non vai li` non puoi MAI correre davanti ai tuoi tifosi, e` ovvio che abbia un richiamo notevole, in Italia ci sono una ventina di corse professionistiche, i corridori italiani ne fanno qualcuna, ma non tutte.Winter ha scritto:Mica erano obbligati Quintana e co , eppure c'erano
Potevano andare in dubai , oman ,ecc ecc
Nello stesso week end c'erano la corsa colombiana e il Laigueglia
Dei migliori dieci corridori italiani chi c'era al Laigueglia ? Nessuno
Gia' è difficile organizzare una corsa.. gia' ci sono pochi corridori forti italiani.. ma se a queste corse (con storia quasi secolare) non ci corrono mai..
non ci si puo' lamentare che queste corse chiudano
Poi tra dieci anni ci saranno solo piu' strade bianche , sanremo , tirreno ,il mese di ottobre e il lombardia
se non è prestigioso il Laigueglia ? quali gare lo sono ?
Winter ha scritto:A me sembra che ogni anno ci siano sempre meno corse in Italia
ma tra andare alla vuelta a San Juan.. o il Laigueglia ? quale delle due è piu' prestigiosa ?
ti consiglio di guardare l'albo d'oro del laigueglia.. fino a dieci anni fa era superiore a tante corse WT
Ho capito che sei tifoso di Nibali.. pero' il ciclismo non finisce con lui
bastona nelle corsette.. il Laigueglia non ha nulla di corsetta
Un organizzatore quando va a chiedere contributi a pubblica amministrazione e sponsor privati se ci sono Bugno , Bettini , Argentin , Bartoli , ecc Aru , Nibali è un conto
con Toto' ecc un altro
Il menefreghismo dei nostri corridori verso le corse nostrane non lo capisco
Non saprei dirti, proverò a indagare nei prossimi giorni (e se magari va da Matxín?
Non le avevo viste queste foto...ma che razza di figata sono?!Faxnico ha scritto: ↑giovedì 15 febbraio 2018, 16:56 Ieri se n'è andato Horacio Gil Ochoa, antioqueño, 88 anni.
Il più grande fotografo del ciclismo cafetero (e non solo, a mio modesto parere).
Capace di catturarne con la sua cámara tutti gli elementi essenziali e contraddittori: miseria, passione, asprezza, grandezza, sangue, cadute, disillusione, speranza, fervore, orgoglio. Intrecciandoli con gli eroi, locali ma non solo (da Coppi ad Hinault, passando per Gimondi, ecc.), che hanno calcato prima i sentieri di montagne altissime tra foreste tropicali, vicoli di città ricolmi di fango, guadi improponibili e poi mano mano strade e velodromi debordanti di folle festanti, li ha fatti marciare di pari passo con la storia ed il progresso della Colombia stessa. Dalla dittatura dei generali, a ... quella del narcotraffico. Dall'epoca pioneristica del Tigrillo Ruben Dario Gomez, al boom degli anni di Lucho, passando per Cochise, Rafael Antonio Niño e quant'altro.
I suo scatti rimarranno leggendari e, per quel poco che mi compete, continueranno a rappresentare un punto di vista eccezzionalmente condensato su quel mondo e le sue origini. Una chiave di lettura preziosa del presente...
Per questo, anche senza alcun titolo per permettermi un grado simile di confidenza: gracias, viejo!![]()
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Il prologo se lo prende Rodrigone Contreras.dietzen ha scritto: ↑domenica 5 agosto 2018, 23:20 siamo tutti presi dalla volta in portogallo, ma questo non deve farci dimenticare che oggi prende il via la vuelta a colombia.
uscita dalle categorie ufficiali uci, è classificata quest'anno come gara nazionale, ma certo non per questo perde il suo fascino.
certo molti di noi, magari un po' annoiati dal dominio di alarcon in terra iberica, sperano in una grande sfida fra el nino sevilla e nonno horner (capitano dell'unica formazione non colombiana al via, il team illuminate), ma scorrendo la starting list possiamo trovare un bel gruppetto di nomi familiari, a cominciare da jose serpa (che ha vinto la vuelta a antioquia una decina di giorni fa e dovrebbe essere dunque bello in forma), e poi alex cano, rubiano chavez, fabio duarte e luis felipe laverde, che qualcuno ricorderà per varie stagioni in italia a battagliare per la maglia verde al giro, più o meno una vita fa (ma rimane comunque più giovane di sevilla e horner).
faxnico saprà dirci meglio, intanto io accenno un paio di motivi che subito mi vengono in mente:Theakston ha scritto: ↑lunedì 6 agosto 2018, 10:15 Per quale motivo questa corsa non è mai cresciuta a livello internazionale, nonostante un movimento forte come quello colombiano?
Quest'anno è nata la Oro y Paz con un buon cast, mentre la Vuelta scende di livello. Sbaglio o all'epoca un anno partecipò Chiappucci?
Quello di fianco a Gimondi è Kocis Rodriguez ?Faxnico ha scritto: ↑giovedì 15 febbraio 2018, 16:56 Ieri se n'è andato Horacio Gil Ochoa, antioqueño, 88 anni.
Il più grande fotografo del ciclismo cafetero (e non solo, a mio modesto parere).
Capace di catturarne con la sua cámara tutti gli elementi essenziali e contraddittori: miseria, passione, asprezza, grandezza, sangue, cadute, disillusione, speranza, fervore, orgoglio. Intrecciandoli con gli eroi, locali ma non solo (da Coppi ad Hinault, passando per Gimondi, ecc.), che hanno calcato prima i sentieri di montagne altissime tra foreste tropicali, vicoli di città ricolmi di fango, guadi improponibili e poi mano mano strade e velodromi debordanti di folle festanti, li ha fatti marciare di pari passo con la storia ed il progresso della Colombia stessa. Dalla dittatura dei generali, a ... quella del narcotraffico. Dall'epoca pioneristica del Tigrillo Ruben Dario Gomez, al boom degli anni di Lucho, passando per Cochise, Rafael Antonio Niño e quant'altro.
I suo scatti rimarranno leggendari e, per quel poco che mi compete, continueranno a rappresentare un punto di vista eccezzionalmente condensato su quel mondo e le sue origini. Una chiave di lettura preziosa del presente...
Per questo, anche senza alcun titolo per permettermi un grado simile di confidenza: gracias, viejo!![]()
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negli anni 80 al rcn c erano andati anche fignon , lemond eccdietzen ha scritto: ↑lunedì 6 agosto 2018, 14:57faxnico saprà dirci meglio, intanto io accenno un paio di motivi che subito mi vengono in mente:Theakston ha scritto: ↑lunedì 6 agosto 2018, 10:15 Per quale motivo questa corsa non è mai cresciuta a livello internazionale, nonostante un movimento forte come quello colombiano?
Quest'anno è nata la Oro y Paz con un buon cast, mentre la Vuelta scende di livello. Sbaglio o all'epoca un anno partecipò Chiappucci?
- è una corsa dura per la quale le squadre di casa si preparano tutto l'anno, un po' come in portogallo, e rischi di andare a prendere batoste e fare figuracce.
- non è adatta per essere una gara di preparazione per un team europeo: dura due settimane, in un altro continente, e nel mezzo della stagione (fra giugno e agosto).
certo, volessero dare bei rimborsi spese un po' di squadre straniere riuscirebbero comunque ad averle al via, ma non so se c'è un reale interesse di organizzatori e pubblico in questo senso. in fondo hanno competizione e rivalità già all'interno del plotone colombiano.
tanto che credo che negli ultimi trent'anni al via della vuelta le uniche squadre europee al via siano state quelle di savio e la kelme, che pure aveva una forte presenza colombiana fra le sue fila.
la corsa cui partecipò una volta chiappucci è invece il classico rcn (c'era anche kelly, era il 92).
lì il discorso è differente: è una gara più breve, di una settimana, e meno impegnativa dal punto di vista del percorso, e si corre alla fine della stagione europea.
come la oro y paz si corre all'inizio, quindi può anche essere vista come gara di preparazione. invece che andare in australia o in argentina o in medio oriente, a febbraio si può iniziare anche a mettersi il numero sulla schiena in colombia. (ricordo che negli anni 90 c'era il gp del cafè dove colagè portava sempre a casa un paio di tappe)