Morris ha scritto:Okay siamo agli inizi, quindi certi errori ci stanno, ma la prima nota negativa va alla BMC, a tratti inguardabile (la scusa eventuale della mancanza di radioline farebbe in ogni caso ridere).
Seconda nota obbligata: Boonen doveva sapere che il Qatar vale meno del fante di coppe quando la briscola è di bastone, nonostante l’UCI, e che l’Het Nieuwsblad è una grande corsa che vale quanto una classica di primissima fascia, nonostante, ancora una volta, ara-ciclismo UCI. Perciò Tom doveva correre da killer, come fosse la corsa della vita, ed un corridore di 31 anni, col suo passato, queste cose le doveva stampare direttamente sul dna. Bastava poco: partire almeno settanta metri dopo, o aspettare l’inevitabile affondo di Flecha, o Vanmarcke. Ha sbagliato e questa prova stupenda (con una storia da brividi), continua ad essere un significativo buco nel suo palmares.
Ha vinto un giovane che vedremo ancora protagonista e con un probabile futuro tra i migliori corridori da classiche, ma oggi, anche se i suoi meriti sono indubbi (soprattutto quell’attacco-specchietto al 70% del possibile, a circa un chilometro dal termine), ha ricevuto un regalo.
Il solito Flecha, corridore generoso, bello nella pedalata, ma con gli stigmi del medio e con un pizzico di sfortuna che si porta presso come fosse un penate.
Gare belghe 100, resto visto fino ad oggi, 30. Ma si sa da decenni.
Saluti!
Finalmente di ritorno, carissimo Maurizio e ne approfitto per porti una questioncella, anche se prima vorrei dirti che non sono tanto sicuro che Boonen abbia perso perché ha sbagliato, ma per la motivazione più semplice e che vale quasi sempre in una corsa massacrante come quella di ieri: di solito vince il più forte, non il più veloce, non siamo mica alla Sanremo.
E vengo alla domanda, vorrei il tuo parere sul fatto che *tutti* definiscono la Sanremo una classica monumento e quella di ieri una semiclassica?
Secondo me, se si accetta questa definizione, significa che una corsa per velocisti in cui non succede nulla fino agli ultimi metri, a parte le cadute è una cosa grande, mentre là dove un corridore forte come Flecha riesce a centrare il podio tutte le volte, il che dimostra la selettività e non la casualità che permette la gara belga, non siamo comunque all'altezza.
P.S.
Parlo della Sanremo "hic et nunc" e non di anni fa, perché ad es. quando vinceva Fignon era tutto diverso. Anche Virna Lisi era una delle donne italiane più belle, ma ora non direi.

Fanno festa i musulmani il venerdì
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
