MURI MURI MURI (o anche, "Muori Muori Muori")
INTRODUZIONE - I COLLI EUGANEI
I Colli Euganei sono un’anomalia geologica nel bel mezzo della pianura padana. Sono di origine recentissima: sputarono 30 milioni di anni fa in seguito alla formazione della catena alpina, in quelle che all’epoca erano eruzioni sottomarine, pensate un po’. Tali eruzioni portarono in tutto ad un centinaio di formazioni, che hanno la particolarità di dare la sensazione di spuntare letteralmente dal nulla. Insomma, una serie di montagnole ad altitudine minima, dai 60 ai 550 metri, eppure una volta che si è “sopra” si ha la sensazione di attraversare valichi e vere e proprie strade di montagna: ciò fa dei Colli Euganei una specie di “parco giochi” per ciclisti, dove è subito possibile trovare salite brevi ma ad elevata durezza e con la stessa facilità tornare in piena pianura. Un terreno ideale per trovare le pendenze a doppia cifra della MuriMuriMuri.
MuriMuriMuri (Sant'Agostino – Sant'Agostino, 68.5 km)
Il punto di ritrovo è all’estremo sud di Padova, in zona Sant’Agostino. Si parcheggiano i mezzi nella piazzetta di Via Don Lorenzo Milani. C’è anche un bagno chimico per chi ha bisogno di espletare prima di partire
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Da lì, si salta la Statale 16 (che parte da Padova ed arriva a Otranto per un totale di 1001 km, unendoci idealmente con Marco Grassi che ci saluta da casa col pupo) e si fa riscaldamento sull’argine parallelo, praticamente una ciclabile. Andreaweb andrà a gasarsi sulla 16 sostenendo di risparmiare fatica al traino dei pullman, voi non state troppo a osservarlo e fate finta di niente.
1. Turri (Versante Montegrotto) km 9.70 - 1100 m – 8,4% - max 12,5% - arrivo all’incrocio via Monte Nero. 2° Categoria
Dopo 7 km circa, in località Mezzavia si lascia l’argine, si attraversa Montegrotto Terme (se sarà ancora chiuso il sottopassaggio, potremo anche indire un ciclocross challenge in vista della imminente stagione che assegni un premio al ciclista più stiloso nella risalita del sottopassaggio della stagione con la bici in spalla) e si punta verso l’interno. Andiamo ad affrontare il primo muro, situato in località Turri: sarà l’unico muro che affronteremo da entrambi i versanti. Il primo è il più facile, sarà un ottimo inizio per sgranchire le gambe. Per accontentare quel trombone di Dancelli, l’inizio della salita sarà inaugurato da un breve tratto in pavè:
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Il muro misura 1100 metri con una pendenza media dell’8,5%, e aumenta progressivamente di pendenza tendendo il 12% in tutta la sezione centrale. Gli ultimi 200 metri però spianano parecchio, permettendo di rifiatare e anche di sprintare sull’ultima rampa che culmina al trivio con via Monte Nero e Via Regazzoni Alta:
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Un muro non impossibile, ma che permetterà a tutti di capire in che condizione siamo. La discesa seguente, breve ma ripida e con una sola curva, vi darà un’idea di cosa vi aspetta alla fine di questa MuriMuriMuri.
2. Bisse km 15 - 650 m – 5,1% - max 6,5% - arrivo al cartello stradale dei tornanti. 4° Categoria
Scesi da Turri, passeremo dalla suggestiva costa sopra Galzignano Terme per 5 km, così da rifiatare fino ad imboccare la provinciale 25.
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Qui ci troveremo subito su uno strappetto, denominato Bisse perché il versante in discesa è una serie tortuosissima di tornanti, presenti nonostante l’altitudine ridicola (non si superano i 50 metri). E’ uno dei due “muri di consolazione” presenti sul percorso, affrontati più che altro perché “di strada”. Si dovrà anche cercare di sprintare stando attenti al traffico. L’arrivo è al valico, al segnale che indica le imminenti “Bisse” da affrontare:
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3. Cimitero di Torreglia km 17.8 - 850 m – 10,25% - max 12,5% - arrivo al cimitero. 2° Categoria
Appena il tempo di scendere ed entrare nel territorio di Torreglia che si gira secchi a sinistra, in via Povoleri: dal basso potrete facilmente vedere il Cimitero di Torreglia, dove avremo la prima asperità realmente dura di questa MuriMuriMuri, uno strappo che potrebbe restare facilmente nelle gambe dopo. L’immagine di maps non rende, ma da fondovalle potrete chiaramente vedere dove arriveremo nel giro di 1 km.
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Si affronta una S e all’altezza del ristorante “Alla Vigna” comincia il muro. Comincia pedalabile, ma le pendenze tendono a inasprirsi progressivamente: la parte iniziale tortuosa facilita il cammino, ma negli ultimi 200 metri il cementato farà ancora più male, rendendo un sollievo la fine della rampa all’altezza del cimitero.
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E occhio, perché la fine del muro non significa che la strada non continui a salire: s’imbocca la provinciale 43 in direzione Castelnuovo, e sebbene la salita sia irregolare ci sono diversi tratti anche al 10%. Niente che si possa classificare come un vero e proprio muro, ma anche “la passeggiata” non aiuterà più di tanto il recupero.
4. Castelnuovo km 21 - 1500 m – 6,55% - max 8% - Arrivo incrocio con Via Cicogna Pirio. 3° Categoria
La salita comincia a farsi regolare a 2 km da Castelnuovo, frazione di Teolo. Quando saremo all’altezza di questo ampio vitigno comincerà la parte competitiva:
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Più che di un muro si tratta di una côte: è la salita più lunga di giornata ma le pendenze sono estremamente regolari e non eccessive. Una salita che favorirà gli scalatori a dispetto dei passisti, che finisce prima dell’abitato di Castelnuovo, al km 9 della provinciale, all’incrocio con via Cicogna Pirio.
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A Castelnuovo, punto più alto di tutto il percorso, si conclude la prima parte della MuriMuriMuri: da qui si avrà spazio per rifiatare per 8 km, tutti in discesa fino alla località di Boccon, dove si virerà verso l’attacco di uno dei muri più duri di giornata.
5. Monte Versa km 28.9 - 630 m – 13,65% - max 15.2% - arrivo al cartello dell’agriturismo. 2° Categoria
Il dedalo di stradine tra Boccon e Valnogaredo, una delle zone più selvagge e meno trafficate degli Euganei, ci porta ai piedi di questo muro breve ma asfissiante, con la più elevata pendenza media di giornata. Si arriva in velocità, ma non appena si gira dal lato sinistro dell’Agriturismo “Il Feudo” ad accoglierci è un drittone per niente promettente:
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Il primo drittone precede un secondo ancor meno promettente, dove si tocca il 15% di pendenza; la salita pressoché rettilinea peggiora la percezione della difficoltà. Si fiata un po’ quando la strada si fa tortuosa, fino all’ultima rampetta che ci porta a tagliare il traguardo qualche metro prima dell’incrocio (giusto per evitare sfortunate concomitanze con macchine, pur rare in zona):
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Insomma, qui l’acido lattico sale alle orecchie. Arrivati in cima si rifiata, si aspetta tutti e si va a prendere la discesina verso Valnogaredo. Tutti insieme per due motivi: 1) la strada non è segnata neanche su Google Maps 2) Si tratta in larga parte di una cementata molto pendente con buche notevoli, perciò piano che non ci insegue nessuno; nell’ultima Gran Fondo di Padova è stata messa nel percorso perciò non fate le fighette.
6. Monte Lozzo km 33.9 - 1200 m – 12,6% - max 16.3% - arrivo a fine cementata. 1° Categoria
Ecco, come dicevo prima il Monte Versa lascerà delle belle scorie nelle gambe; dunque a chi non è in forma consiglio di restare a valle e aspettare il resto del gruppo a Lozzo Atesino, rassettarsi, mangiarsi un gelato ecc…perché sul Monte Lozzo il rischio ribaltamento è elevato. Provare per credere.
Dopo esser scesi dal Monte Versa punteremo verso Lozzo Atestino, e quello che vedremo è un vero è proprio monte di appena 324 metri di altezza, completamente distaccato dal resto dell’arco dei Colli Euganei: superiamo il ponte su un canale, che sembra quasi di entrare su un’isola, attraversiamo il paese e poi si gira secco a destra su Via Pegorile, dove comincia la salita:
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Al primo bivio si gira a sinistra e si sale per 700 metri, impegnativi ma non impossibili, con pendenze attorno al 10%. E’ al secondo bivio, dove bisogna girare a destra e non andare in direzione Valbona, che le cose si fanno difficili:
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Di lì a poco le pendenze si fanno più arcigne e parte una cementata tenuta neanche troppo bene, con diverse buche che rallentano ulteriormente l’andatura. Buca + Cementata + Pendenza media al 16% = La Morte: i 400 metri di ascesa sono un calvario stile Koppenberg, dove basta il minimo imbarazzo per essere costretti a mettere il piede a terra. La fine delle ostilità è alla fine della cementata, dalla quale si potrà godere un notevole panorama sulla sinistra.
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Si scende dal versante più facile della salita, una bella discesa nella quale si potrà dare, seppur per poco, libero sfogo alla tecnica. Occhio però: sono rimasti sulla strada tre tratti residui dell’antica strada in pietra, uno tra l’altro piazzato in curva, tutti nell’ultima parte di discesa dopo il primo chilometro, giusto per farvi assaporare l’ebrezza del Kemmelberg di una volta.
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Salutiamo Lozzo, ritroviamo i compagni che non hanno avuto la forza di salire e giriamo a destra procedendo per un po’ di chilometri sul lato esterno del canale. C’è insomma terreno per rifiatare e prendersi bonariamente per il culo mentre si va verso la suggestiva Arquà Petrarca, dove affronteremo in rapida successione 3 muri.
7. Sassonegro km 44.6 - 730 m – 8,1% - max 10% - arrivo al segnale ARQUA PETRARCA. 3° Categoria
Si rientra all’interno dell’anello dei colli, si attraversa il comune di Cinto Euganeo per poi raggiungere la frazione di Valle San Giorgio. Qui un bivio a sinistra seguendo la direzione Arquà Petrarca ci porta al Valico di Sassonegro, uno strappo breve ma con pendenze abbastanza secche, specialmente nei primi 200 metri tutti al 10%.
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Dopo la prima parte lo strappo tira meno, ma non molla neanche. Occorrerà prendere bene il ritmo fin dall’inizio, se si vorrà far punti. Al cartello d’ingresso nel territorio di Arquà Petrarca si scollina.
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Breve discesa con un paio di tornanti ravvicinati, altrettanto breve tratto in pianura e poi svolta secchissima a sinistra per quello che è il mio muro preferito, quello di Arquà Petrarca alta.
8. Arquà Petrarca Alta km 47.2 - 900 m – 8,2% - max 12,7% - arrivo al parcheggio. 3° Categoria
È il mio muro preferito perché ha la forma perfetta per portare al limite una persona senza aver pendenze da garagismo. In più, il muro è caratterizzato da una prima parte che è pressoché rettilinea, e si partirà praticamente da fermo. Tale è difatti la svolta secca a sinistra:
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Arrivati nella piazza del comune, si sale ancora, a pendenze meno pesanti ma la seconda metà della salita, che passa a fianco della storia casa del Poeta, è in pavé:
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L’arrivo è al bivio col parcheggio.
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E qui pausetta perché lo scenario è di quelli incantevoli al tramonto ed un bicchiere di giuggiolo è d’obbligo. Ovviamente offre chi vince sul muro.
9. Calbarina km 49.1 - 250 m – 5,4% - max 7% - arrivo al valico. 4° Categoria
Scenderemo da Arqua’ Alta ad Arqua’ bassa dalla via tornando indietro rispetto al muro, a meno che non sia inattiva la chiusura al traffico della via che scende verso il centro. In caso negativo, scenderemo all’incrocio di prima, affronteremo un valichetto per raggiungere la parte bassa, e poi prenderemo una costa denominata Via degli Ulivi. La costa passa sul fianco sinistro di Monte Calbarina, dal quale scolliniamo attraverso uno strappetto che è la salita più breve è semplice di giornata. Comincia qui:
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E finisce ad un valichetto immerso nel verde, poco dopo il bivio per il ristorante Ronchi. E’ decisamente un traguardo di consolazione, per chi vuol tornare a casa con almeno un punto.
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10.Turri (Versante Galzignano) km 58.62 - 1000 m – 9,4% - max 15% - arrivo all’incrocio via Monte Nero. 1° Categoria
Torniamo dunque a prendere la Sp25 che avevamo affrontato già per le Bisse, per andare a riprendere il muro di Turri, stavolta dal suo versante da muro. Attraverseremo una bella strada panormaica comprendente il parco di Valsanzibio ed il campo da golf di Galzignano, dove il premio speciale sarà insultare i ricconi con improperi verso il capitalismo.
Non attraversiamo Galzignano, rientriamo sulla strada fatta in precedenza, ed infine cominciamo a salire. Direi che il cartello parla chiaro:
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La sezione centrale e finale del muro non lasciano respiro: larghi rettilinei intorno al 13-14%, con le gambe belle indurite dai muri precedenti, si faranno sentire. Non vedrete l’ora di scollinare, qui:
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Dopodiché si scende, si torna sull’argine dal quale eravamo partiti e si va a mangiare.
REGOLAMENTO
A ciascun GPM si assegnano punti con la seguente scala:
- 4° Categoria: 1 punto al primo
- 3° categoria: 3 punti al primo, 1 punto al secondo
- 2° categoria: 5 punti al primo, 3 al secondo, 1 punto al terzo
- 1° categoria: 8 punti al primo, 4 al secondo, 2 al terzo, 1 punto al quarto.
Chi cumulerà più punti sarà dichiarato vincitore della MuriMuriMuri edizione 2018.
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